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Archivio del Tag ‘François Mitterrand’

  • Fiscal Compact, Guarino: il pareggio di bilancio è illegale

    Scritto il 11/3/13 • nella Categoria: segnalazioni • (7)

    Il pareggio di bilancio previsto dal Fiscal Compact? Da gettare nella spazzatura della storia. Azzerare il debito pubblico non è solo insostenibile, è anche illegale: perché viola il Trattato di Lisbona, che il debito pubblico lo ammette eccome, anche se limitato al 3% del Pil secondo una teoria “cabalistica” che si vuole risalente a una semplice boutade dell’allora presidente francese Mitterrand: «Il numero 3 suonava bene, ed era perfetto per togliermi di torno i ministri che mi assediavano con le loro continue richieste di soldi». Fondato sul contenimento ossessivo della spesa pubblica, il regime finanziario europeo non deriva da alcuna scienza economica, ma solo dall’ideologia dominante che prescrive di colpire lo Stato per favorire i grandi monopoli economici privati. E persino nella sua applicazione formale le autorità europee stanno violando la legge. Lo sostiene un giurista di peso internazionale come il professor Giuseppe Guarino, già docente di Cossiga ed esaminatore di Napolitano e Draghi, nonché ministro democristiano (finanze e industria) dall’87 al ’93. “Il teorico dell’euro-caos”, lo ribattezza la versione tedesca del “Financial Times”.

  • Appelli a Grillo su Repubblica, il coraggio del giorno dopo

    Scritto il 09/3/13 • nella Categoria: segnalazioni • (4)

    «Caro Beppe Grillo, cari amici del Movimento 5 Stelle». Ebbene sì: c’è voluto lo “tsunami” elettorale di febbraio, ed ecco che i teppisti dell’antipolitica di ieri sono diventati nientemeno che “cari amici”, perlomeno per Barbara Spinelli, il filosofo cagliaritano Remo Bodei, l’accademica Roberta De Monticelli, gli storici dell’arte Tomaso Montanari e Salvatore Settis nonché il giurista Antonio Padoa-Schioppa, fratello di Tommaso, super-tecnocrate tra i massimi sostenitori dell’euro e dell’indecente regime di Bruxelles. Lui, lo spietato fustigatore dei “bamboccioni” italiani. «Pagare le tasse è bellissimo», disse, mentre Barbara Spinelli, co-fondatrice di “Repubblica”, tesseva le lodi dell’Unione Europea come frontiera di pace e civiltà, individuando un unico supremo ostacolo all’affermazione del paradiso europeo in terra: Silvio Berlusconi. Incredibile ma vero, il 9 marzo 2013 Spinelli e colleghi sostengono che, col trionfo elettorale di Grillo, si apre «una grande occasione» per «cambiare dalle fondamenta il sistema politico in Italia e anche in Europa».

  • Barnard: operai schiavi, ringraziate i vostri sindacati

    Scritto il 03/2/13 • nella Categoria: idee • (1)

    Guardatevi, operai della Fiat di oggi. Ma guardatevi in questo modo: mettetevi su un balcone più in alto e state affacciati a osservare Mirafiori e Pomigliano. Cosa si vede da lì su? Si vede un pollaio dove in 4 metri quadri di terriccio puzzolente i polli si agitano per difendere i loro 4 metri quadri di terriccio puzzolente. Ma come vi siete conciati in quel modo? Lo sapete che nessuno vi ha mai raccontato chi veramente vi ha fottuti? Tutto vogliono, meno che voi scopriate che le fonti dei vostri mali stanno TUTTE fuori dal recinto Italia, perché se le scoprite allora gli inceppate il gioco e li potete fottere. Vi hanno convinti che la libertà e la dignità oggi per voi significhi contrattare su un altro metro quadro di recinto infestato di cacca. Sperano che a nessuno di voi salti in mente di accorgersi che fuori dalla rete del pollaio ci sono spazi di salvezza illimitati in termini economici, che vi hanno sempre tenuti nascosti.

  • Salari da fame, Gallino: attenti, la Germania può esplodere

    Scritto il 08/11/12 • nella Categoria: segnalazioni • (8)

    «La nostra situazione è più simile a quella della Spagna che a qualunque altro paese europeo», anche se quello più a rischio – nonostante l’apparenza – è la Germania. Nella terra di Angela Merkel, gli indici di disuguaglianza sono addirittura «astronomici». Per Luciano Gallino, proprio la Germania è «un paese sull’orlo dell’esplosione sociale», perché a 5 milioni di persone sono corrisposti 500 euro al mese per 15 ore di lavoro la settimana, e il 22% dei lavoratori dipendenti, soprattutto operai, ricevono meno della metà del salario mediano. E’ il frutto della drammatica contrazione dei salari, decisa dal capitalismo in crisi che colpisce il lavoro per trasferire i profitti ai manager. Oppure, l’impresa compra azioni proprie per far salire il valore di mercato, perché su questo si misura l’operato del manager. «Il risultato è la crescita delle disuguaglianze», denuncia Gallino: «I salari italiani sono fermi dal ‘95, negli Usa fermi addirittura dal 1975 e si stima anzi siano leggermente regrediti». Il fenomeno riguarda l’80, 90% della popolazione, mentre si è enormemente arricchito il famoso 1%.

  • Barnard: padroni del nostro destino, la politica ci ascolti

    Scritto il 16/10/12 • nella Categoria: segnalazioni • (3)

    Nel febbraio 2012, praticamente da solo, Paolo Barnard ha organizzato il primo summit sulla Modern Money Theory (Mmt), a Rimini. Il risultato fu sorprendente: 2.200 persone paganti giunte da tutta Italia. Nulla di simile si era mai verificato in Italia, e forse in Europa. Ora, a distanza di qualche mese, Paolo Barnard, giornalista già co-fondatore di Report ma da qualche anno confinato quasi in un esilio informativo che ne fa un raro esempio di giornalista-attivista, rilancia: a fine ottobre, prima a Rimini (20-21) e poi a Cagliari (27-28) si svolgeranno altre due conferenze. Il titolo è esplicito: “Non eravamo i Piigs. Torneremo Italia”. Relatori, Warren Mosler e Mathew Forstater, statunitensi, e Alain Parguez, francese, economista circuitista ed ex consigliere economico di Mitterrand (e quindi molto addentro alle vicende che portarono all’unificazione monetaria europea).

  • Parguez: l’euro creato per azzopparci, ecco come e perché

    Scritto il 12/10/12 • nella Categoria: idee • (6)

    In questo mio contributo dedicato ai coraggiosi esponenti della Modern Money Theory in Italia, intendo enfatizzare la straordinaria natura della crisi dell’eurozona. Siamo al termine di un modo di produrre, del capitalismo dinamico inteso in termini marxiani. È la regressione verso un sistema parassitario e decadente, un’economia di puri “rentier” che si alimentano attraverso le banche e le altre istituzioni finanziarie che estraggono risorse dall’economia reale grazie alle permanenti politiche di deflazione applicate dagli Stati. Una regressione simile appare ovvia nel momento in cui si osservano i livelli di disoccupazione in Europa, in particolare in Francia, Belgio e Olanda. Per esempio, in Olanda la disoccupazione effettiva eccede il 50, 60% della forza lavoro! Questo condurrà al drammatico collasso dei redditi anche per chi ancora gode di un normale lavoro

  • L’Europa ci strangola al 3% per uno scherzo di Mitterrand

    Scritto il 09/10/12 • nella Categoria: segnalazioni • (2)

    Clamorosa rivelazione del quotidiano francese “Le Parisien” (in italiano su “PressEurop”). Qualcuno si è mai chiesto coma mai il deficit pubblico non può superare il 3% del Pil? Un limite talmente ferreo da costringere governi e cittadini a manovre lacrime e sangue, a sacrifici inenarrabili, all’obbedienza a parametri d’acciaio che ripetono il sacro mantra del 3%. Nessuno se lo è mai chiesto, ma si dà per scontato che sia frutto di menti eccelse, illustri economisti europei che in anni e anni di studi hanno stabilito tale regola aurea come unica soluzione ai problemi economici. Ebbene: manco per niente. E’ tutto nato per caso.

  • Ecco chi sono i “rentiers” che campano sulla nostra rovina

    Scritto il 01/10/12 • nella Categoria: segnalazioni • (8)

    Crisi epocale, indotta con la “politica della carenza” dalle élites che intendono restaurare l’antico potere feudale su masse sterminate di sudditi, anziché di cittadini. La brutta notizia? Ci stanno riuscendo, truccando le carte: l’austerity diventa una virtù, che tutti accettano. Paolo Barnard, giornalista e saggista, denuncia senza mezzi termini i “rentiers” che sono all’origine della crisi, culminata col disastro dell’Eurozona e la fine delle sovranità finanziarie, a scapito di milioni di cittadini. I nobili di ieri, i latifondisti, gli oligarchi, e ora gli speculatori finanziari. «Scomparsi duchi e baroni, e i latifondisti delle corti borboniche, i “rentiers” hanno dovuto modernizzarsi, cioè apprendere un mestiere almeno di facciata, pur sempre ricavando le loro fortune dal sudore e dalle abilità di altri». Per Barnard, «la famiglia Agnelli in Italia è un esempio». Gli Agnelli, «forse i più inetti produttori di auto del mondo occidentale per quasi un secolo», sono sopravvissuti e hanno goduto di immensi privilegi «grazie allo sfruttamento di generazioni di immigrati meridionali e a sussidi di denaro pubblico in quantità grottesca».

  • Via da Bruxelles e dall’euro: legge di iniziativa popolare

    Scritto il 05/9/12 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Moneta sovrana nazionale al posto dell’euro, riappropriazione dei diritti di signoraggio, liquidazione del capitale italiano versato alla Bce, esclusione dell’Italia dall’area Schengen e rescissione dagli obblighi relativi ai trattati “Basilea 2” e “Basilea 3” da parte del sistema bancario e creditizio italiano. E’ una rivoluzione, quella che il movimento “Libera Italia” affida a una legge di iniziativa popolare che, una volta approvata, costringa il governo a prendere le distanze da Bruxelles e dai suoi trattati-capestro, imposti d’imperio in questi anni senza mai una validazione referendaria. «E’ un segnale concreto di risveglio», spiega il sondaggista Bruno Poggi, segretario di “Libera Italia”. Una legge, dunque, che deleghi il governo a «negoziare sul recesso unilaterale dell’Italia dall’Ue». Obiettivo: «L’Italia fuori dall’Unione Europea, per poi rinegoziarne l’ingresso», sulla base di condizioni che rispettino la sovranità democratica.

  • Draghi sotto accusa: lasci la Bce o la “Setta dei Trenta”

    Scritto il 02/8/12 • nella Categoria: segnalazioni • (4)

    Mario Draghi si dimetta dalla Bce o lasci il “Gruppo dei Trenta”, la super-lobby mondiale che tende a “infiltrare” Stati e governi per condizionare le leggi nazionali ed europee, a cominciare dall’international banking, a favore degli interessi esclusivi della grande finanza. A lanciare l’allarme stavolta è il comitato di sorveglianza dell’Unione Europea, che avrebbe avviato un’indagine – per conflitto di interessi – sul presidente della banca centrale di Francoforte. Draghi, salito alla guida della Bce col sostegno decisivo della Germania, è attualmente impegnato per tentare di “salvare l’euro”. Obiettivo: trasformare di fatto la banca centrale europea in “prestatore di ultima istanza”, in grado cioè di assorbire – acquistando titoli tramite il Mes, il nuovo “meccanismo europeo di stabilità” – il debito sovrano dei paesi come Spagna e Italia, messi in pericolo dalla speculazione internazionale e ormai in balia dei “mercati”, in quanto pericolosamente indeboliti dalla catastrofica perdita della sovranità monetaria e costretti a farsi prestare a caro prezzo la moneta comune.

  • Barnard: Monti odia lo Stato, come il suo maestro Hayek

    Scritto il 10/6/12 • nella Categoria: idee • (16)

    Il popolo? Orribile seccatura. Va aiutato, certo: ma solo perché, prima di crepare di fame, non gli venga in mente di ribellarsi e creare noie ai ricchi, alla casta dei privilegiati. Testualmente: occorre «fornire agli indigenti e agli affamati qualche forma di aiuto, ma solo nell’interesse di coloro che devono essere protetti da eventuali atti di disperazione da parte dei bisognosi». Questa era l’infame idea di “stato sociale” del fanatico integralista austriaco Friedrich August von Hayek, profeta del libero mercato e gran maestro del premier tecnico degli italiani, Mario Monti. L’uomo che ora sta letteralmente «smembrando il futuro delle prossime due generazioni di bambini italiani e tutta la nostra ricchezza residua», per dirla con Paolo Barnard, è un ottimo discepolo dell’ideologo viennese, vissuto dal 1899 al 1992.

  • Rai-choc: bugiardi e criminali, i mandanti di Monti ci odiano

    Scritto il 27/5/12 • nella Categoria: segnalazioni • (14)

    «Ma scusate, quando è sceso lo spread? E’ sceso dopo che la Bce, tra dicembre e febbraio, ha fatto due prestiti alle banche. E non poteva farli prima? Sì, che poteva. Ma non li ha fatti prima, quei prestiti, perché la speculazione viene usata come una clava per obbligare gli Stati a demolire il welfare: demolire i diritti dei lavoratori e, nello stesso tempo, tenerli in vita con la bombola d’ossigeno». Sembra di sentire Paolo Barnard, il promotore italiano della Modern Money Theory, e invece è Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, già ministro prodiano. Ormai, sotto la scure del rigore, Barnard ha fatto scuola: «Non è vero che la speculazione è un incidente», dice ancora Ferrero: «E’ scelta e mantenuta, perché è il modo in cui si riesce a tenere sotto pressione la gente. Per una ragione di fondo: che la gente non ne capisce nulla, della speculazione».

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