Archivio del Tag ‘Inceneritore’
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Green economy? No, grazie: Torino incenerisce il futuro
Per favore, fermare quel mostro: servirà solo a seppellirci di debiti e probabilmente anche di tumori. Il “mostro” è l’inceneritore torinese del Gerbido, in via di costruzione alla periferia di Mirafiori, affidato “in house” alla società pubblica Trm, trattamento rifiuti metropolitani. Costo iniziale: quasi mezzo miliardo di euro. Soldi prestati dalle banche, scrive il battagliero comitato No-Inc, che dovranno essere restituiti (con fior di interessi) nei prossimi vent’anni: questo condannerà la Provincia di Torino per almeno quattro lustri a distruggere i suoi rifiuti, anziché riciclarli con intelligenza, restando «completamente tagliata fuori da tutti gli sviluppi futuri delle tecnologie alternative e sicure». Se la risposta ai No-Inc è la stessa riservata ai No-Tav, nessuna speranza: nonostante la crisi, anziché l’occupazione della green economy Torino preferisce l’antico sistema dei maxi-affari per grandi opere anti-ecologiche e nate già vecchie.
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Inceneritore, Torino brinda alla fabbrica dei tumori
Anziché sulla raccolta differenziata, anche Torino punta sull’inceneritore: avrà un costo esorbitante, inquinerà l’aria e diffonderà tumori. L’inaugurazione del cantiere si è svolta nell’hinterland, a Grugliasco, nell’indiffenza generale, annota l’ambientalista Marco Cedolin, che denuncia la più totale disinformazione, l’inettitudine degli amministratori pubblici e il disinteresse dei cittadini: «In compenso l’inceneritore ha già iniziato ad interessarsi di loro, partendo dai portafogli, salassati per alcune centinaia di milioni di euro (cifra che continua ad aumentare progressivamente) necessarie per la costruzione, per arrivare alla loro salute che l’impianto metterà a repentaglio».
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Valledora, un film sull’inferno delle discariche
L’inferno, raccontato e denunciato in un film, autoprodotto dagli abitanti dell’area più inquinata d’Italia, nel cuore della pianura padana, tra discariche, inceneritore, cave, colate di cemento dell’alta velocità ferroviaria, centrali termoelettriche e la centrale nucleare di Trino. L’inferno è la Valledora, area un tempo verde, in provincia di Vercelli. Dove un giovane documentarista, Matteo Bellizzi, ha ambientato il film “Valledora, la terra del rifiuto”: uno sconvolgente atto d’accusa, che testimonia lo scempio del territorio e le torture (ambientali) inflitte agli abitanti, molti dei quali sono ormai in fuga, in cerca di scampo, lontano dai veleni che ammorbano terra, aria e acqua.
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Piacenza: inceneritore in fiamme, i media tacciono
«Chiudetevi in casa e lavate bene le verdure». Questo l’appello lanciato dall’Arpa di Piacenza dopo lo spaventoso rogo che, l’11 giugno, ha devastato il deposito rifiuti dell’inceneritore cittadino, un capannone con una superficie di mezzo chilometro quadrato, contenente tonnellate di plastica, metallo, carta e legno. «Benché questi imballaggi e scarti industriali fossero destinati alla combustione – scrive Elisabeth Zoja su “Terranauta” – non erano ancora stati né separati né puliti». Ancora non si conosce l’entità dell’inquinamento né la quantità di idrocarburi aromatici rilasciati nell’atmosfera e nel terreno. «Il tutto – aggiunge “Terranauta” – si è svolto nel silenzio dei media. Ma gli inceneritori non erano sicuri?».
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Inceneritore, l’ultimo eco-mostro assassino
E’ un mostro assassino, un killer devastante. Nemico della salute, dell’ambiente, dell’economia, persino della democrazia. Imposto con la forza, nella terra della Camorra dove pure la popolazione si era sollevata per respingerlo. E’ il nuovo inceneritore di Acerra, che per convenzione viene graziosamente definito “termovalorizzatore”. L’ecologista Marco Cedolin, sul sito del Movimento per la Decrescita Felice, lo distrugge (a parole) in poche righe, elencando i motivi per cui temerlo: inutile, costoso, dannoso, addirittura letale