Archivio del Tag ‘Italo Bocchino’
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Rai faziosa? I finiani: basta canone, privatizziamola
Telegiornali faziosi, editti per mettere al bando trasmissioni scomode e “persecuzioni” come quella che torna a colpire Michele Santoro, su cui incombe la nuova sospensione di “Annozero” decretata dal direttore generale Mauro Masi per punire il conduttore, colpevole di averlo mandato a quel paese in prima serata dopo l’estenuante ostruzionismo contro il programma giornalistico di maggior successo? Una via d’uscita definitiva esiste: è venuto il momento di privatizzare finalmente la televisione di Stato, annuncia “Futuro e libertà”. Fine del canone Rai, stop alla censura politica, servizio pubblico distribuito sulle emittenti private e finanziato con una tassa sugli spot pubblicitari.
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Pdl sordo sulla legalità? Granata: allora espelleteci tutti
Conoscete Mauro La Mantia? Io lo conosco da 16 anni. Lo ricordo adolescente, con il megafono, alla prima fiaccolata per Paolo Borsellino. Ne ho poi seguito le lotte studentesche e universitarie, la crescita politica fatta di sacrificio e militanza, fino al meritato riconoscimento del coordinamento dei nostri giovani in Sicilia, protagonista insieme a Carolina e tanti altri ragazzi siciliani di quella trama di lotte e memorie che ancora oggi ricorda ai palermitani che è meglio un giorno da Borsellino che cento da Ciancimino. Mauro non appartiene a Generazione Italia. Non è “finiano”… ma è bastata un parola di condanna e indignazione contro il nuovo processo di beatificazione del mafioso Mangano dal pulpito di una condanna a 7 anni per associazione mafiosa a farlo mettere in croce.
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Obama: l’Italia lasci lavorare i suoi ottimi giudici
Anche il governo americano si schiera contro la legge sulle intercettazioni, con una presa di posizione che ha pochi precedenti. Per l’amministrazione Obama, le intercettazioni telefoniche sono uno «strumento essenziale delle indagini» che non va indebolito. «Non vogliamo che succeda niente che impedisca ai magistrati italiani di continuare a fare l’ottimo lavoro svolto finora», ha affermato in una conferenza stampa all’ambasciata a Roma il vice-sottosegretario del dipartimento penale Usa con delega per la lotta alla criminalità organizzata, Lanny Breuer, commentando il disegno di legge in discussione al Senato.
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Fratelli d’Italia, nel nome di Allah: i musulmani si svelano
«Non commettete alcuna ingiustizia», dice il Profeta nel suo ultimo discorso, a Medina, poco prima di morire. «Sappiate che ogni musulmano è fratello di ogni altro musulmano. Tutti i musulmani sono fratelli e a nessuno è permesso di prendere al fratello ciò che egli non ha dato con buona volontà». Dal deserto arabico, la parola di Maometto raggiunge i fedeli che in Italia, per la prima volta, si raccontano in modo compiuto grazie all’importante documentario, in edicola dal 10 dicembre, realizzato da Jivis Tegno, originario del Camerun. Fratelli sì, ma anche italiani. Decisi, per la prima volta, a presentarsi, qualificandosi innanzitutto come cittadini.
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No al reato di omofobia, Paola Concia tradita dalla Camera
L’omofobia non sarà un’aggravante nel caso di aggressioni contro persone omosessuali, come quelle che la cronaca non fa che proporre da mesi. La Camera ha bocciato il 13 ottobre il disegno di legge avanzato dalla deputata Paola Concia, del Pd, contro il quale hanno votato Udc, Pdl, Lega Nord e anche Paola Binetti, del Partito democratico. «Mi vergogno di far parte di questo Parlamento», ha commentato a caldo Paola Concia, da un anno al lavoro per ottenere un inasprimento delle pene contro le violenze omofobe. A bloccare il disegno di legge, la questione pregiudiziale avanzata dall’Udc, che ravvisa il carattere incostituzionale del provvedimento.
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Gli italiani: perché restare ancora in Afghanistan?
Non sono solo Bossi e Ferrero a chiedere il ritiro del contingente italiano da Kabul. Se il leader leghista auspica una rapida via d’uscita e il segretario di Rifondazione comunista ribadisce che occorre lasciare l’Afghanistan perché l’invasione è figlia della politica di Bush e non ha saputo garantire neppure elezioni libere da brogli, sono gli italiani – secondo i sondaggi – a pretendere che i soldati tornino a casa. Prima ancora dell’ultima strage di Kabul, il 17 settembre, costata la vita a 6 paracadustiti della Folgore, la maggioranza chiedeva il ritiro delle truppe: percentuale, ora, destinata a salire. Lo rivela il “Corriere della Sera”, che cita alcuni tra i maggiori istituti demoscopici.