Archivio del Tag ‘Louis Vuitton’
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Notre-Dame, la pista dei soldi: per trovarli serviva l’incendio
Subito dopo l’incendio di Notre-Dame, accanto alla tesi ufficiale dell’incidente casuale hanno cominciato ad accavallarsi anche le ipotesi complottiste: c’era chi parlava di una mossa di Macron per riunificare la popolazione francese in un momento di forti divisioni sociali, e chi è andato a spulciare tra i possibili simbolismi esoterici di quella chiesa per cercare il significato nascosto di quell’incendio. C’è chi ha tirato fuori le profezie del vescovo Irlmaier, che parlava della grande città con la torre in fiamme. E c’è naturalmente chi ha cercato di gettarla sulle guerre tra religioni, ipotizzando un attacco alle chiese cattoliche da parte dell’Islam (e ovviamente Rita Katz del “Site” non ha perso l’occasione per gettare benzina sul fuoco, facendoci subito sapere che i jihadisti avevano esultato per l’incendio di Notre-Dame). Insomma, nell’arco di poche ore è uscita tutta la gamma di opzioni possibili, che andavano dal puro incendio casuale fino alle tesi complottistiche più contorte ed esasperate.C’è solo una ipotesi che non mi sembra sia stata molto esplorata, ed è l’ipotesi dei soldi. La chiesa di Notre-Dame è di proprietà dello Stato, che deve mantenerla in buone condizioni. E il budget per le ristrutturazioni intraprese era enorme. Ma a quanto pare, di soldi per mandarle avanti non se ne trovavano. Ascoltate bene questo telegiornale di oggi, 16 aprile, e vediamo se fra le righe delle varie notizie riusciamo a trovare il filo della matassa: «La chiesa più famosa di Francia versava da anni in pessime condizioni: poca manutenzione, strutture quasi pericolanti. I luoghi di culto, secondo una legge del 1905, appartengono allo Stato, che li confiscò alla Chiesa: una conseguenza, questa, dell’atteggiamento laicista della repubblica francese. Dunque Notre-Dame non appartiene al Vaticano ma allo Stato, che non ha colpevolmente curato – come avrebbe dovuto – questo suo patrimonio storico. Lo scorso anno erano stati stanziati 2 milioni di euro per i primi restauri: una goccia nell’oceano, poiché il restauro totale avrebbe avuto un costo di almeno 150 milioni. Qualche tempo fa il governo aveva proposto di istituire una lotteria di beneficenza per recuperare fondi per i restauri delle chiese: una proposta che suona ora come una beffa».Allora, la chiesa versava da anni in pessime condizioni. La ristrutturazione sarebbe costata almeno 150 milioni di euro. Finora ne avevano trovati soltanto 2, ed erano addirittura arrivati a pensare ad una lotteria di beneficenza per tirare su i soldi del restauro. E adesso guarda un po’ cosa è successo: arriva l’incendio, tutto il mondo si commuove, i parigini piangono per le strade, e cominciano a piovere donazioni dappertutto. Solo con le donazioni arrivate nelle prime 24 ore hanno già superato di diverse volte il budget necessario. La famiglia Pinault, che controlla marchi come Gucci e Balenciaga, ha già donato 100 milioni di euro. La Louis Vuitton, che controlla Fendi, Bulgari e Christian Dior, ha subito raddoppiato la posta, donando 200 milioni di euro. La famiglia Bettencourt, che controlla il colosso dei cosmetici L’Oréal, ha annunciato altri 200 milioni di euro in arrivo. E la gara ormai è aperta a chi fa più bella figura. Entro domani supereranno il miliardo di euro, e andranno avanti a raccogliere soldi per diversi giorni. Con tutti quei soldi, i francesi di cattedrali ne faranno quattro, completamente nuove. E in più aggiusteranno anche tutte le strade di Francia, da Parigi fino alla Normandia. Guarda, a volte, i miracoli che può fare un mozzicone acceso, dimenticato nel posto giusto al momento giusto.(Massimo Mazzucco, video-intervento “Notre-Dame: la pista dei soldi”, pubblicato su “Luogo Comune” il 16 aprile 2019).Subito dopo l’incendio di Notre-Dame, accanto alla tesi ufficiale dell’incidente casuale hanno cominciato ad accavallarsi anche le ipotesi complottiste: c’era chi parlava di una mossa di Macron per riunificare la popolazione francese in un momento di forti divisioni sociali, e chi è andato a spulciare tra i possibili simbolismi esoterici di quella chiesa per cercare il significato nascosto di quell’incendio. C’è chi ha tirato fuori le profezie del vescovo Irlmaier, che parlava della grande città con la torre in fiamme. E c’è naturalmente chi ha cercato di gettarla sulle guerre tra religioni, ipotizzando un attacco alle chiese cattoliche da parte dell’Islam (e ovviamente Rita Katz del “Site” non ha perso l’occasione per gettare benzina sul fuoco, facendoci subito sapere che i jihadisti avevano esultato per l’incendio di Notre-Dame). Insomma, nell’arco di poche ore è uscita tutta la gamma di opzioni possibili, che andavano dal puro incendio casuale fino alle tesi complottistiche più contorte ed esasperate.
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Bamiyan, Babilonia, Palmira. E adesso anche Notre-Dame
I Budda di Bamiyan erano stati distrutti da una setta intollerante che si dichiarava seguace dell’Islam. I buddisti in tutta l’Asia avevano pianto. L’Occidente non se ne era quasi neanche accorto. Quello che restava delle rovine di Babilonia e il museo annesso erano stati occupati, saccheggiati e vandalizzati dall’installazione di una base dei marines americani durante l’operazione “Shock and Awe”, nel 2003. L’Occidente non ci aveva fatto caso. Una vasta area di Palmira, la leggendaria oasi sulla Via della Seta, era stata distrutta da un’altra setta intollerante, che fingeva di seguire l’Islam mentre veniva protetta, a più livelli, dall’“intelligence” occidentale. L’Occidente aveva fatto finta di non vedere. In Siria, decine di chiese cattoliche e ortodosse erano state rase al suolo dalla stessa setta intollerante che fingeva di seguire l’Islam, sponsorizzata e armata, tra gli altri, dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e dalla Francia. L’Occidente non ci aveva neanche fatto caso. Notre-Dame, che per più aspetti può essere considerata il simbolo dell’Occidente, è stata parzialmente consumata da un fuoco teoricamente cieco. In modo particolare il tetto, centinaia di travi di quercia, alcune risalenti al 13° secolo. Metaforicamente, questo potrebbe essere interpretato come l’incendio del tetto sulla collegialità dell’Occidente. Cattivo karma? Finalmente?Ed ora veniamo al sodo. Notre-Dame appartiene allo Stato francese, che aveva prestato poca o nessuna attenzione ad un gioiello gotico sopravvissuto per otto secoli. Frammenti di arcate, chimere, rilievi, gargoyle cadevano in continuazione a terra e venivano conservati in un deposito improvvisato nella parte posteriore della cattedrale. Solo l’anno scorso, Notre-Dame aveva ottenuto un finanziamento di 2 milioni di euro per il restauro della guglia, che ieri è bruciata fino a crollare. Il ripristino dell’intera cattedrale sarebbe costato 150 milioni di euro, secondo il massimo esperto mondiale di Notre-Dame, che sembrerebbe essere un americano, Andrew Tallon. Recentemente, i custodi della cattedrale e lo Stato francese erano arrivati ai ferri corti. Lo Stato francese incassava almeno 4 milioni di euro l’anno, facendo pagare ai turisti il biglietto per l’ingresso ai campanili gemelli, reinvestendo però solo 2 milioni di euro per il mantenimento di Notre-Dame. Il rettore di Notre-Dame si era rifiutato di far pagare il biglietto d’ingresso alla cattedrale, come succede, per esempio, nel duomo di Milano.Notre-Dame sopravvive, essenzialmente, grazie alle donazioni, che servono a pagare gli stipendi a meno di 70 dipendenti, che devono non solo sorvegliare l’afflusso dei turisti, ma anche organizzare otto messe al giorno. La proposta dello Stato francese è quella di minimizzare la catastrofe organizzando una lotteria di beneficenza. Proprio così, privatizzare quello che è un impegno e un obbligo dello Stato. Quindi sì: Sarkozy e Macron e tutte le loro amministrazioni sono, direttamente e indirettamente, responsabili dell’incendio. Ora sta per arrivare la Notre-Dame dei miliardari. Pinault (Gucci, St. Laurent) ha promesso 100 milioni di euro del suo patrimonio personale per il restauro. Arnault (Louis Vuitton Moet Hennessy) ha raddoppiato, impegnandosi per 200 milioni di euro. Quindi, perché non privatizzare questo maledetto pezzo di raffinata proprietà immobiliare, in perfetto stile capitalismo dei disastri? Benvenuti nell’esclusivo condominio Notre-Dame, hotel e centro commerciale annessi.(Pepe Escobar, “Bamyian, Babilonia, Palmira, Notre-Dame”, da “The Saker” del 16 aprile 2019, tradotto da Markus per “Come Don Chisciotte”).I Budda di Bamiyan erano stati distrutti da una setta intollerante che si dichiarava seguace dell’Islam. I buddisti in tutta l’Asia avevano pianto. L’Occidente non se ne era quasi neanche accorto. Quello che restava delle rovine di Babilonia e il museo annesso erano stati occupati, saccheggiati e vandalizzati dall’installazione di una base dei marines americani durante l’operazione “Shock and Awe”, nel 2003. L’Occidente non ci aveva fatto caso. Una vasta area di Palmira, la leggendaria oasi sulla Via della Seta, era stata distrutta da un’altra setta intollerante, che fingeva di seguire l’Islam mentre veniva protetta, a più livelli, dall’“intelligence” occidentale. L’Occidente aveva fatto finta di non vedere. In Siria, decine di chiese cattoliche e ortodosse erano state rase al suolo dalla stessa setta intollerante che fingeva di seguire l’Islam, sponsorizzata e armata, tra gli altri, dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e dalla Francia. L’Occidente non ci aveva neanche fatto caso. Notre-Dame, che per più aspetti può essere considerata il simbolo dell’Occidente, è stata parzialmente consumata da un fuoco teoricamente cieco. In modo particolare il tetto, centinaia di travi di quercia, alcune risalenti al 13° secolo. Metaforicamente, questo potrebbe essere interpretato come l’incendio del tetto sulla collegialità dell’Occidente. Cattivo karma? Finalmente?
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Ur-Lodges, gli uomini al comando: la mappa del vero potere
Mario Draghi (classe 1947, presidente della Banca centrale europea dal 2011, affiliato alla “Edmund Burke”, alla “Pan-Europa”, alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”, alla “Three Eyes” e alla “Der Ring”). Giorgio Napolitano (classe 1925, già presidente della Repubblica italiana, affiliato alla “Three Eyes”). Massimo D’Alema, affiliato alla “Pan-Europa” e alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”. Mario Monti (classe 1943, economista, senatore a vita e presidente del Consiglio italiano dal 2011 al 2013, affiliato in forma più o meno coperta alla United Grand Lodge of England e alla Ur-Lodge “Babel Tower”). Fabrizio Saccomanni (classe 1942, banchiere, economista, già direttore generale della Banca d’Italia dal 2006 al 2013, dal 2013 al 2014 è stato ministro dell’economia del governo Letta, affiliato alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum” e alla “Edmund Burke”). Pier Carlo Padoan (classe 1950, economista, dal 24 febbraio 2014 ministro dell’economia nel governo Renzi e nel governo Gentiloni, affiliato alla “Pan-Europa” e alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”).Gianfelice Rocca (classe 1948, tra i più importanti imprenditori italiani, presidente di Techint e di Assolombarda, affiliato alla “Three Eyes”). Domenico Siniscalco (classe 1954, economista, banchiere, già ministro dell’economia dal 2004 al 2005, affiliato alla “Edmund Burke”). Giuseppe Recchi (classe 1964, top manager, affiliato alla “Three Eyes”). Marta Dassù (classe 1955, saggista, già sottosegretaria e viceministra degli affari esteri, attualmente nel cda di Finmeccanica, affiliata alla “Three Eyes”). Corrado Passera (classe 1954, banchiere, manager, politico, già ministro dello sviluppo economico dal 2011 al 2013 nel governo Monti, affiliato alla “Atlantis-Aletheia”). Ignazio Visco (classe 1949, economista, governatore della Banca d’Italia dal 2011, affiliato alla “Edmund Burke”).Enrico Tommaso Cucchiani (classe 1950, banchiere e top manager, affiliato alla “Three Eyes”). Alfredo Ambrosetti (classe 1931, economista, fondatore e presidente emerito di The European House-Ambrosetti, affiliano alla “Pan-Europa”).Carlo Secchi (classe 1944, economista e politico, affiliato alla “Three Eyes”, alla “Pan-Europa” e alla “Babel Tower”). Emma Marcegaglia (classe 1965, imprenditrice e top manager, affiliata alla “Pan-Europa”). Matteo Arpe (classe 1964, banchiere e top manager, affiliato alla “Edmund Burke”). Vittorio Grilli (classe 1957, economista, direttore generale del ministero del Tesoro dal 2005 al 2011 e ministro dell’economia con il governo Monti, affiliato alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”). Giampaolo Di Paola (classe 1944, ammiraglio, ministro della difesa dal 2011 al 2013 con il governo Monti, affiliato alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”). Federica Guidi (classe 1969, imprenditrice, già ministro dello sviluppo economico del governo Renzi, affiliata alla “Three Eyes”).Angela Merkel (classe 1954, politica, cancelliera tedesca dal 2005, affiliata alla “Golden Eurasia”, alla “Valhalla” e alla “Parsifal”). Vladimir Putin (classe 1952, attuale presidente della Federazione Russa, affiliato alla “Golden Eurasia”). Christine Lagarde (classe 1956, avvocatessa e politica francese, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, affiliata alla “Three Eyes” e alla “Pan-Europa”). George W. Bush (classe 1949, presidente degli Stati Uniti dal 2001 al 2009, affiliato alla “Hathor Pentalpha”). Michael Ledeen (classe 1941, giornalista, intellettuale e politologo statunitense, affiliato alla “White Eagle” alla “Hathor Pentalpha”). Condoleezza Rice (classe 1954, politica, affiliata alla “Three Eyes” e alla “Hathor Pentalpha”, già esponente di punta dell’amministrazione Bush). Abu Bakr Al-Baghdadi (classe 1971, terrorista iracheno, leader dell’Isis e Califfo dell’autoproclamato Stato islamico, affiliato alla “Hathor Pentalpha”).José Manuel Durão Barroso (classe 1956, portoghese, docente universitario, politico, presidente della Commissione Europea dal 2004 al 2014, affiliato alla “Pan-Europa” e alla “Parsifal”). Olli Rehn (classe 1962, politico finlandese, già vicepresidente della Commissione Europea, affiliato alla “Pan-Europa” e alla “Babel Tower”). Tony Blair (classe 1953, premier britannico dal 1997 al 2007, affiliato alla “Edmund Burke” e poi alla “Hathor Pentalpha”). David Cameron (classe 1966, premier britannico dal 2010, affiliato alla “Edmund Burke” e alla “Geburah”). Pedro Passos Coelho (classe 1964, primo ministro del Portogallo dal 2011, affiliato alla “Three Eyes”, alla “Edmund Burke” e alla “White Eagle”). Mariano Rajoy (classe 1955, primo ministro della Spagna dal 2011, affiliato alla “Pan-Europa”, alla “Valhalla” e alla “Parsifal”). Antonis Samaras (classe 1951, politico, già primo ministro della Grecia, affiliato alla “Three Eyes”). Jean-Claude Trichet (classe 1942, economista e banchiere francese, presidente della Bce dal 2003 al 2011, affiliato alla “Pan-Europa”, alla “Babel Tower” e alla “Der Ring”.Bernard Arnault (classe 1949, imprenditore francese, dominus della Louis Vuitton Moët Hennessy, affiliato alla “Three Eyes” e alla “Edmund Burke”). Nicolas Sarkozy (classe 1955, politico, presidente della Repubblica francese dal 2007 al 2012, affiliato alla “Edmund Burke”, alla “Geburah”, alla “Atlantis-Aletheia”, alla “Pan-Europa” e alla “Hathor Pentelpha”). Manuel Valls (classe 1962, già primo ministro francese, iniziato a suo tempo nel Grand Orient de France e poi affiliato alla “Edmund Burke”, alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum” e alla “Der Ring”). Christian Noyer (classe 1950, banchiere, attuale governatore della Banca di Francia, affiliato alla “Pan-Europa”, e alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”). Mark Rutte (classe 1967, primo ministro dei Paesi Bassi dal 2010, affiliato alla “Three Eyes” e alla “Pan-Europa”). Ben van Beurden (classe 1958, top manager olandese, ceo della Royal Dutch Shell, affiliato alla “Geburah” e alla “Der Ring”). Wolfgang Schäuble (classe 1942, politico, attuale ministro delle finanze tedesco, attuale maestro venerabile della “Der Ring”, affiliato alla “Joseph de Maistre”). Peter Voser (classe 1958, top manager olandese e ceo della Royal Dutch Shell, affiliato alla “Pan-Europa”). Bill Gates (classe 1955, imprenditore statunitense fondatore della Microsoft, affiliato alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”).(Elenco sintetico di eminenti personalità italiane e internazionali affiliate a superlogge neo-conservatrici e reazionarie, fornito dal libro di Gioele Magaldi “Massoni. Società a responsabilità illimitata. La scoperta delle Ur-Lodges”. Secondo Magaldi, già “venerabile” della loggia romana Monte Sion del Grande Oriente d’Italia e poi iniziato alla superloggia sovranazionale progressista “Thomas Paine”, le 36 logge madri di cui ha rivelato l’esistenza costituirebbero l’autentico “back-office” del potere mondiale. Nel dopoguerra e fino agli anni ‘70, sostiene Magaldi, la leadership internazionale è stata esercitata in questo ambito da strutture di orientamento progressista, rooseveltiano e keynesiano, con esiti misurabili in Europa dall’impegno di personaggi come l’inglese William Beveridge, “l’inventore” del welfare, e lo svedese Olof Palme, punta avanzata della miglior socialdemocrazia europea. Poi, dagli anni ‘80, anche gli esponenti della tradizione socialista – da Blair a D’Alema, da Manuel Valls allo stesso Napolitano – sarebbero stati affiliati a Ur-Lodge di segno neo-feudale e oligarchico, massime interpreti della globalizzazione più vorace e privatizzatrice).Mario Draghi (classe 1947, presidente della Banca centrale europea dal 2011, affiliato alla “Edmund Burke”, alla “Pan-Europa”, alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”, alla “Three Eyes” e alla “Der Ring”). Giorgio Napolitano (classe 1925, già presidente della Repubblica italiana, affiliato alla “Three Eyes”). Massimo D’Alema, affiliato alla “Pan-Europa” e alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”. Mario Monti (classe 1943, economista, senatore a vita e presidente del Consiglio italiano dal 2011 al 2013, affiliato in forma più o meno coperta alla United Grand Lodge of England e alla Ur-Lodge “Babel Tower”). Fabrizio Saccomanni (classe 1942, banchiere, economista, già direttore generale della Banca d’Italia dal 2006 al 2013, dal 2013 al 2014 è stato ministro dell’economia del governo Letta, affiliato alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum” e alla “Edmund Burke”). Pier Carlo Padoan (classe 1950, economista, dal 24 febbraio 2014 ministro dell’economia nel governo Renzi e nel governo Gentiloni, affiliato alla “Pan-Europa” e alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”).