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Archivio del Tag ‘militarizzazione’

  • Fuochi e bengala, assediato il “fortino” Tav di Chiomonte

    Scritto il 23/7/11 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Notte di tensione a Chiomonte, con almeno 600 manifestanti che per quattro ore hanno impegnato la polizia simulando un “assedio” all’area prescelta per il cantiere di avvio della Tav Torino-Lione, trentamila metri quadrati recintati e protetti da agenti e carabinieri, con il supporto di finanzieri, forestali e 150 alpini della Taurinense. I dimostranti hanno attaccato il “fortino” della Maddalena con lancio di bengala e puntatori laser, frastornando i “difensori” con cori, tamburi e bastoni sbattuti ritmicamente sulle recinzioni, intaccate in più punti. «Non daremo tregua alla militarizzazione della valle di Susa, imposta per un’opera devastante e inutile», dicono i No-Tav, cui la polizia ha risposto con idranti e lacrimogeni.

  • Ministro Maroni, venga in val Susa e capirà i No-Tav

    Scritto il 17/7/11 • nella Categoria: idee • (1)

    Onorevole Ministro, le scrivo a titolo strettamente personale, ma sono convinto che quanto segue potrà essere condiviso da chi, come me, vive da anni in valle di Susa, osservandone impotente il declino, cominciato tanti anni fa e destinato a proseguire chissà per quanto ancora, viste le “attenzioni” che alcuni personaggi molto influenti continuano ad avere sul suo destino di “corridoio strategico”. Perché ormai questa vallata è diventata un corridoio, buona per farci passare di tutto di più, senza alcuna attenzione, né rispetto, per chi ci vive e ci lavora, per il suo territorio, la sua storia. Mi creda, signor Ministro, vivere in un corridoio non è piacevole!

  • Maoz: non c’è perdono, la guerra ci trasforma in assassini

    Scritto il 18/10/09 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    In una situazione tra la vita e la morte, in cui la seconda è tangibile quanto la prima, non si può avere un codice etico. In guerra ogni morale sparisce. Se fai questioni morali, i tuoi soldati muoiono. Le persone normali non uccidono, ma la guerra crea una formula perché questo possa accadere. E’ facile: metti un soldato in una situazione di pericolo di vita e lui inizierà ad ammazzare, perché l’istinto di sopravvivenza è più forte di tutto. Al mondo ci sono buoni e cattivi, in guerra ci sono solo cattivi. Ma tutti sono vittime.

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