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Archivio del Tag ‘missili’

  • Finmeccanica, la super-holding per la guerra che ci attende

    Scritto il 06/2/13 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    Per metà “bancomat” destinato ad alimentare il sistema di corruzione politico nazionale, e per metà centro dispensatore di incarichi, consulenze e prebende per mogli, amanti e figli dei potenti di turno. Dopo la Fiat, Finmeccanica è la seconda holding industriale d’Italia: produce aerei, elicotteri, locomotive, carri armati, missili, satelliti e centri di telecomunicazione, con una spiccata vocazione per gli strumenti di morte da esportare ad ogni esercito in guerra. Dal 2009 è tra le dieci regine del complesso militare industriale mondiale e ha intrecciato partnership con i giganti d’oltreoceano moltiplicando ordini e commesse. Una gallina dalle uova d’oro per manager e azionisti, inclusi il ministero dell’economia e delle finanze, che ancora controlla il 30,2% del pacchetto azionario.

  • Vergogna Ustica: uccisi dalla Nato e poi traditi dallo Stato

    Scritto il 02/2/13 • nella Categoria: idee • (4)

    Parliamo ancora di Ustica, e credo che non sarà l’ultima volta. La Cassazione civile ha contraddetto la Cassazione penale: il Dc-9 dell’Itavia fu abbattuto da un missile della Nato. Quindi vuol dire che lo Stato italiano viene riconosciuto da un suo supremo tribunale come doppiamente colpevole. Prima, per non aver difeso e protetto la vita di cittadini innocenti e inermi. E, dopo, per aver protetto i colpevoli nel corso di 33 anni di storia del nostro paese. Lo si sapeva; l’aveva già detto il giudice Rosario Priore nel 1999 guardando quelle palline verdi che si muovevano sui radar (le registrazioni) e rendendosi conto che, attorno a quell’aereo, in quel momento c’erano almeno 6 aerei militari della Nato: francesi, americani, italiani. Là attorno era in corso un’operazione di guerra: forse si stava inseguendo un Mig libico, forse si stava inseguendo un altro aereo che aveva a bordo Muhammar Gheddafi. Sbagliarono la mira. E lo rivelò nel 2007 un’altra persona che ha sempre saputo moltissime cose: Francesco Cossiga.

  • Il perito di Ustica: Wiki-menzogne, i marò sono innocenti

    Scritto il 14/1/13 • nella Categoria: segnalazioni • (10)

    «Attenzione: i due marò del San Marco sono innocenti e contro di me è stata montata una classica operazione di disinformazione». Parola di Luigi Di Stefano, già consulente sul caso-Ustica, definito “il finto ingegnere di Casa Pound” dal “Fatto Quotidiano”, che in un articolo di Luca Pisapia rilancia la ricostruzione di Matteo Miavaldi, redattore di “China Files”, ripresa da “Giap”, il newsmagazine di Wu-Ming. Per Di Stefano, non c’è alcuna prova che i due militari italiani siano colpevoli dell’uccisione di due pescatori indiani, così come non regge la perizia balistica indiana secondo la quale a sparare e uccidere sarebbero stati i marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che il 15 febbraio 2012 scortavano la petroliera Enrica Lexie in prossimità della costa del Kerala. Quel giorno, insiste Di Stefano, in quel tratto di mare incrociava anche una petroliera greca, che nessuno ha voluto controllare.

  • Petrolio, gas e uranio: la Guerra Infinita ora trasloca in Mali

    Scritto il 14/1/13 • nella Categoria: segnalazioni • (5)

    Tripoli e Gaza, Damasco e Kabul, Baghdad e Mogadiscio. Missili, droni e petroliere che salpano con scorta militare, per paura dei pirati. Ricchi contro poveri, secondo un copione sempre più confuso: la secessione filo-occidentale del Sud-Sudan petrolifero appena infrastrutturato dalla Cina e il rapido congelamento della “primavera araba”. Eliminato Gheddafi, ora tocca al Mali, il “nuovo Afghanistan”, raccontato come ultimo terreno di lotta scelto dal radicalismo islamico per battersi contro l’Occidente. Non è solo quello, avverte Ennio Remondino: al contrario dell’Afghanistan, il Mali custodisce immense riserve di petrolio e gas algerino, accanto a nuovi giacimenti scoperti in Niger e in Mauritania. Inoltre, il Mali confina con le maggiori riserve mondiali di uranio, ed è al centro delle rotte europee dei clandestini e della droga. Dall’aprile 2012, “Al Qaeda nel Maghreb islamico” (Aqim) controlla questo territorio: e da lì può influire sulla trasformazione radicale delle rivolte nei paesi arabi.

  • Armi chimiche, Obama e la Siria: ricordate Colin Powell?

    Scritto il 06/12/12 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    «E’ possibile dimenticare Colin Powell, segretario di Stato Usa nel 2003, che agita una provetta di “armi batteriologiche” mentre interviene all’Onu? Era falso, ma venne preso per buono e spianò la strada alla guerra e all’invasione dell’Iraq». Lo scenario si ripete con la Siria: “fonti” israeliane hanno denunciato trasferimenti sospetti di armi chimiche. Questo, afferma Alessandro Avvisato su “Contropiano”, è bastato a Usa e Nato per dichiarare che gli Stati Uniti, in caso di uso provato di armi chimiche, interverranno in qualche modo. E mentre «l’aria di manipolazione mediatica a fini di guerra è fin troppo evidente», si scopre che i droni di Tel Aviv già sorvolano il confine siriano, e che il Mossad – stando alla rivista “Atlantic” ha già chiesto alla Giordania il permesso di sorvolo per bombardare i presunti siti delle armi chimiche siriane, che secondo il “Washington Post” sarebbero addirittura 75.

  • Gaza era solo un test: e Hamas ha allontanato la guerra

    Scritto il 26/11/12 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    Finora, gli israeliani hanno “scherzato”: 175 morti e 1.400 feriti, in otto giorni di raid missilistici su Gaza, sono il bilancio di un semplice test per la guerra vera, quella contro l’Iran. La pioggia di missili sui civili palestinesi? Non è stata una rappresaglia, ma un piano calcolato: lo Stato ebraico voleva essere colpito dai razzi di Hamas, per poi poter “rispondere al fuoco” e, soprattutto, valutare l’efficacia del suo nuovo sistema anti-missile. Proprio per questo motivo, lo scontro non è cominciato a Gaza, ma nel cuore dell’Africa, in Sudan: dove – giorni prima – quattro cacciabombardieri israeliani avrebbero distrutto un deposito di missili a medio raggio “Fajr”, di fabbricazione iraniana, destinati ad Hamas. La denuncia proviene dallo stesso governo sudanese, ed è stata poi confermata da fonti ufficiose americane e di Gerusalemme. Obiettivo dei militari israeliani: testare, sulla pelle dei palestinesi, le nuove armi puntate contro l’Iran e le proprie capacità di difesa. Risultato, Israele non è intoccabile: dunque i razzi di Hamas hanno ritardato la “grande guerra”?

  • “Israele peggio di Hitler”, e Repubblica oscura Odifreddi

    Scritto il 21/11/12 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    Piergiorgio Odifreddi getta la spugna: “Repubblica” gli ha oscurato il blog. Motivo: di fronte all’ennesima strage di innocenti a Gaza, ha osato paragonare il potere militare israeliano a quello di Hitler. “Dieci volte peggio dei nazisti”, era il titolo del post firmato il 19 novembre, che il quotidiano di Ezio Mauro, Eugenio Scalfari e Carlo De Benedetti ha censurato. «Sul quotidiano israeliano “Haaretz” – protesta Pino Cabras su “Megachip” – possiamo trovare articoli estremamente critici verso i crimini della classe dirigente di Israele», mentre su “Repubblica” «non si può». Questo, aggiunge Cabras, perché «“Repubblica” non è la nostra “Haaretz”, ma la nostra “Pravda”». Cancellare un post non è di per sé un grande problema, ironizza Odifreddi, soprattutto se poi il web mette in piazza il suo scomodo contenuto. Per di più, aggiunge l’insigne matematico italiano, a criticare Israele sono personalità autorevolissime, da José Saramago e Noam Chomsky, nonché «molti cittadini israeliani democratici che non approvano la politica del loro governo».

  • Arriva una guerra mondiale: lo dicono i guru della finanza

    Scritto il 19/11/12 • nella Categoria: segnalazioni • (4)

    Mentre Israele bombarda Gaza per colpire Hamas, alleato di ferro dell’Iran, all’indomani dello scandalo Petraeus che ha azzoppato la Cia e con essa il generale più prestigioso del Pentagono, i guru della finanza mondiale vedono ormai la guerra come destino imminente dell’umanità, o almeno dell’Occidente stritolato dai debiti: «Crediamo che la guerra sia un’inevitabile conseguenza della attuale situazione economica mondiale», avverte Kyle Bass, super-manager di hedge funds americani e fondatore di “Hayman Capital”. «Trilioni di dollari di debiti saranno ristrutturati – scrive Bass sul “Washington’s Blog” – e milioni di risparmiatori finanziariamente prudenti perderanno una percentuale rilevante del loro potere d’acquisto reale, esattamente al momento sbagliato nella loro vita: ancora una volta, il mondo non finirà, ma il tessuto sociale delle nazioni dilapidatrici sarà sfilacciato e in alcuni casi strappato. Purtroppo, guardando indietro nella storia economica, troppo spesso la guerra è la manifestazione di una semplice entropia economica sostenuta fino alla sua logica conclusione».

  • Chomsky: i nostri padroni temono libertà e democrazia

    Scritto il 03/11/12 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    «Tutto per noi stessi e nulla per le altre persone»: in ogni età del mondo, sembra sia stata proprio questa «la ignobile massima dei padroni del genere umano». Così la pensava Adam Smith, «un conservatore vecchia maniera, con principi morali», pensando al suo paese, l’Inghilterra, che allora era padrona del pianeta: sono i produttori di merci e i mercanti, diceva Smith, a plasmare la politica secondo i loro interessi, «per quanto sia doloroso l’impatto sugli altri, compreso il popolo inglese» o magari quello indiano, vittima di una «ingiustizia selvaggia» da parte degli europei. E’ la legge del più forte: quella che ancora oggi, secondo Noam Chomsky, guida la supremazia dell’Occidente. Una leadership declinante ma spietata, che – nel resto del mondo – teme una cosa su tutte, la democrazia: guai se i “sudditi” si ribellano alle dittature filo-occidentali, reclamando diritti.

  • Armi di distruzione di massa, l’oscuro business italiano

    Scritto il 21/10/12 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Mezzo milione di morti all’anno, una vittima al minuto. E’ il record delle armi “civili”, pistole e fucili, di cui l’Italia è leader. Sono queste le vere “armi di distruzione di massa”, secondo Kofi Annan: produttrice leader, l’industria italiana ne è il secondo esportatore mondiale. Nel 2011 abbiamo esportato armamenti per tre miliardi di euro, spiega Francesco Vignarca, coordinatore di “Rete Disarmo” e redattore di “Altra Economia”: «Ogni anno è un business che non cala, che coinvolge centinaia di aziende e che poi va a ricadere anche sulle banche, che finanziano e incassano i soldi per questi armamenti, senza controllo, con soldi di finanziamenti pubblici che arrivano addirittura dal ministero per lo Sviluppo economico». Il bombardamento sulla Libia? «E’ stato il più pesante che la nostra aeronautica abbia fatto dalla Seconda Guerra Mondiale». E il giorno in cui scattò l’offensiva contro Gheddafi, l’allora ministro Ignazio La Russa era in Medio Oriente, a una fiera internazionale di armamenti.

  • Rischio guerra, i francesi si preparano a lasciare Israele

    Scritto il 16/10/12 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    La Francia si prepara ad evacuare da Israele i propri connazionali in vista di una imminente escalation militare contro l’Iran. La notizia proviene dal giornale transalpino “La Tribune”, che anticipa le possibili mosse del governo Hollande per proteggere i 200.000 francesi che vivono nello Stato ebraico. «La diplomazia francese – scrive Corrado Belli nel blog “MenteReale” – ha da tempo calcolato uno scenario in cui lo Israele potrebbe attaccare l’Iran anche senza il benestare degli Usa». Parigi avrebbe quindi predisposto un piano per l’evacuazione dei francesi, chiedendo al governo israeliano di tenerli informati su quando scatterà “l’ora X”. Una task force ha già preparato lo scenario e individuato i punti strategici da cui allontanare i cittadini francesi nel caso di una risposta missilistica iraniana ad un eventuale attacco delle forze di Tel Aviv.

  • Iran, vigilia di guerra: imminente l’attacco di Israele?

    Scritto il 25/9/12 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    L’Iran minaccia fuoco e fiamme in caso di aggressione da parte di Israele, e arriva addirittura a parlare di attacco preventivo contro il blitz che Tel Aviv starebbe preparando: quasi come se Teheran volesse “avvertire” Washington dell’esistenza di piani segreti del Mossad, per un’escalation ormai imminente. Steve Pieczenik, l’uomo dei depistaggi sul caso-Moro, annuncia una data: 26 settembre. Secondo l’ex vicesegretario di Stato americano, ancora oggi membro del “Council on Foreign Relations”, Israele attaccherà l’Iran in coincidenza con la festa ebraica dello Yom Kippur, il “giorno dell’espiazione”. «Non ho mai creduto a queste cose – dice Giulietto Chiesa – sebbene di fanatici che fanno cose orribili in speciali ricorrenze sia pieno il mondo in tutte le epoche». Ma, al tempo stesso, «è impossibile non vedere segnali dell’acutizzarsi della tensione».

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