Archivio del Tag ‘Murazzi del Po’
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Smascherare Torino: chi comanda, all’insaputa dei torinesi
«I guai, per il sindaco di Torino, cominceranno quando i torinesi si accorgeranno di quello che sta per succedere: pensano che la Torino-Lione sia un problema della valle di Susa, mentre l’impatto della grande opera – tra rumore, polveri, disagi, rischi per la salute, crollo del valore degli immobili – assumerà proporzioni enormi quando i cantieri dovessero lambire la città, le sue periferie e la sua cintura». Marina Clerico, docente del Politecnico torinese nonché assessore della Comunità Montana valsusina, spiega che la grande opera non è ancora stata percepita come pericolo grave dalla popolazione di Torino, grazie ai media così spesso reticenti. Con qualche eccezione, naturalmente: «Secondo un ingegnere della Regione Piemonte – dice Luca Rastello, che ha firmato un recente reportage su “Repubblica” – il tracciato Tav alle porte di Torino taglierebbe irrimediabilmente la falda idropotabile che alimenta i rubinetti della metropoli: una pazzia catastrofica, di cui a Torino per ora nessuno parla».
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Fassino ai Subsonica: tranquilli, non spegneremo Torino
C’era una volta la grigia tecnocity dell’Avvocato, la città industriale delle periferie operaie cresciute attorno ai mausolei risorgimentali del centro storico sabaudo. “Tutto era Fiat”, conferma Mimmo Calopresti in un documentario d’epoca, mentre Gianni Amelio, chiamato a dirigere il Torino Film Festival, in “Così ridevano” ricorda i tempi non gloriosi in cui la borghesia subalpina avvertiva: “Non si affitta ai meridionali”. Sembra un milione di anni fa. Prima di andarsene, l’Avvocato – sempre lui – patrocinò l’ultimo atto del suo regno: le Olimpiadi. Torino stava uscendo dal grigiore grazie al nuovo sindaco della società civile, Valentino Castellani, inaugurando una trasformazione spettacolare: da capitale dell’auto a “ville lumière” della cultura. Col successore Chiamparino, “il sindaco più amato dagli italiani”, dieci anni di trionfi. E ora, se vincesse Fassino? «Per favore, non spegnete Torino», raccomanda Max Casacci, facendosi portavoce del “popolo della movida”.
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Vite da pugili suonati, il nuovo libro di Capossela
Si intitola “In clandestinità” (Feltrinelli) il nuovo libro che il cantautore Vinicio Capossela, dopo l’opera prima “Non si muore tutte le mattine”, ha firmato con l’amico di sempre Vincenzo Costantino. «E’ un libro sull’amicizia – scrive Gianni Mura su “Repubblica” – e può piacere ai vagabondi, ai sognatori, ai solitari, ai sonnambuli, agli sradicati e a un sacco d’altra gente. Sconsigliabile vivamente agli astemi e a quelli tutti d’un pezzo, che non hanno bisogno di chiedere mai».