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Archivio del Tag ‘occupazione’

  • Denaro per noi, non contro di noi: tutti a lezione da Wray

    Scritto il 14/12/11 • nella Categoria: segnalazioni • (7)

    Decenni di crisi e di stentata sopravvivenza grazie all’aiuto dello Stato. Poi arriva l’uomo di Detroit, e che fa? Appena la Fiat rialza la testa, anziché rilanciare il lavoro, ne approfitta per demolire cinquant’anni di diritti: fine dell’umanesimo operaio. E’ la globalizzazione, si giustifica Marchionne. La dittatura della finanza: un padrone remoto che emana diktat e impone contratti-capestro, prendere o lasciare. Il tutto, nell’assordante impotenza della politica, ridotta a subire gli ordini impartiti dai tecnocrati di Bruxelles, i maggiordomi dei veri padroni del mondo: le grandi multinazionali, il super-potere finanziario che ricatta popoli interi con lo spettro del debito. Come se ne esce? In un solo modo: recuperando sovranità. A cominciare dalla moneta: non più un cappio al collo, ma una leva formidabile a nostra completa disposizione, progettata per il nostro benessere dal nostro maggiore “sindacato”: lo Stato.

  • Barnard: sarà un strage, riusciranno dove Hitler fallì

    Scritto il 12/12/11 • nella Categoria: idee • (16)

    L’Europa collassa, salta l’Eurozona, crollano tutte le nostre economie tranne una: quella tedesca. Scenario che riporterà il Vecchio Continente alla situazione precedente il 1999, ma a condizioni da sogno per la Germania. Che, con un euro a due velocità o anche col suo ritorno al marco, sarà vista dai mercati come l’unica scialuppa di salvezza su cui dirottare capitali, mentre noi rimarremo a secco, agonizzanti. In più, i veri manovratori della Merkel, e cioè le mega-industrie dell’export “neomercantile” della Germania, si troveranno con decine di milioni di lavoratori europei a due passi da casa, disposti a sgobbare per loro a ritmi da lager e con stipendi da Cina. E l’impero germanico dell’export si presenterà al mondo dei grandi mercati del domani (Brasile, Cina, India, Est asiatico) con prodotti a prezzi competitivi. Ironia della storia: trionfale dominio teutonico, proprio là dove Hitler fallì.

  • Krugman: il rigore è una follia, la cura ucciderà il malato

    Scritto il 06/12/11 • nella Categoria: idee • (4)

    L’euro può essere salvato? Non molto tempo fa si diceva che la crisi poteva portare, nel peggiore dei casi, al default della Grecia. Ora si profila l’evenienza di un disastro di proporzioni assai maggiori. È vero che la pressione sui mercati si è un po’ allentata mercoledì. Si è allentata dopo il sensazionale annuncio dell’estensione delle linee di credito da parte delle banche centrali. Ma persino gli ottimisti ormai considerano l’Europa avviata alla recessione, mentre i pessimisti lanciano l’allarme sull’eventualità che l’euro diventi l’epicentro di una nuova crisi globale. Come mai siamo arrivati fin qui?

  • Barnard: noi come l’Africa, venduti agli Avvoltoi finanziari

    Scritto il 01/12/11 • nella Categoria: idee • (11)

    «Voi persone per bene non capite cosa significhi trovarsi debitori di un Vulture Fund, di un avvoltoio. Siete abituati al volto del vostro cassiere all’Unicredit, al Monte dei Paschi. Anche tu, imprenditore, non sai come prende allo stomaco il fiato di un Ss finanziario quando lo devi ricevere nel tuo ufficio». E sarà inutile, dall’interno del “Lager economico Italia”, volgere lo sguardo al governo, ai sindacati, alle Regioni: il debito sovrano dell’Italia del default sarà stato trasferito, con decisione del Consiglio Europeo, sotto la giurisdizione britannica o dello Stato di New York. Per cui a Roma sarà la Notte dei Lunghi Coltelli: «Il resto delle “Ss finanziarie” del Fmi, della Ue dei tecnocrati alla Rompuy e Draghi, saranno impegnate a ripulire i palazzi governativi per sempre. Inutile neppure pensarci, a loro».

  • «Virano contro Mercalli? E allora quereli anche tutti noi»

    Scritto il 23/11/11 • nella Categoria: segnalazioni • (8)

    Virano querela Mercalli? «Allora quereli anche noi: siamo tutti d’accordo con lui». Sotto tiro, il climatologo valsusino che in una recente puntata di “Che tempo che fa”, la popolare trasmissione di Fabio Fazio su RaiTre, ha criticato la congiura dell’informazione sulla valle di Susa e la mistificazione sulla Torino-Lione, grande opera devastante, super-costosa e tragicamente inutile, come 150 docenti universitari hanno ricordato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, invitandolo a sollecitare un ripensamento del governo. E se l’esecutivo Monti a tutto pensa fuorché a una sospensione della Torino-Lione, il commissario dell’alta velocità Italia-Francia se la prende con Mercalli.

  • Krugman: falsi tecnocrati crudeli vi hanno tradito con l’Euro

    Scritto il 22/11/11 • nella Categoria: idee • (8)

    C’è una parola che ultimamente sento di continuo: “tecnocrate”. A volte viene usata come un termine di disprezzo: i creatori dell’euro, ci si dice, erano tecnocrati che non sono riusciti a tenere in conto i fattori umani e culturali. A volte è invece un termine elogiativo: i novelli primi ministri di Grecia e Italia sono descritti come tecnocrati che si eleveranno al di sopra della politica per fare quel che deve essere fatto. Un attimo. Io lo so bene chi sono i tecnocrati; a volte ho ricoperto anch’io quel ruolo. E queste persone – le persone che hanno costretto l’Europa ad adottare una moneta comune, le persone che stanno costringendo sia l’Europa sia gli Stati Uniti all’austerità – non sono affatto tecnocrati. Sono, invece, dei romantici profondamente privi di senso pratico.

  • Tav, grandi opere e debiti folli: la catastrofe Zapatero

    Scritto il 21/11/11 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    Vi ricordate Josè Zapatero, detto “Bambi”, simbolo e idolo della nuova sinistra? Ora è l’autentica maledizione. Non solo della Spagna e di Mariano Rajoy, il successore annunciato chiamato ad arginare la voragine ricevuta in eredità. Ma di tutti noi. Il vero grande malato d’Europa, quello capace d’affossarla, non è né l’Italia, né la minuscola Grecia, ma come ricorda l’“Economist”, la Spagna. Il suo vero cancro, pernicioso e contagioso, sono 308 miliardi di mutui sull’edilizia pubblica e privata. Metà di quei 308 miliardi sono, a detta della Banca di Spagna, «problematici». Altri 30 sono «insolvibili». Ovvero carta straccia. Tutto merito di un primo ministro che per 7 anni ha trasformato la nazione in un convulso cantiere.

  • Decide tutto Bruxelles, il nostro voto non conta più

    Scritto il 21/11/11 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    La democrazia europea è praticamente finita: gli spagnoli possono ancora bocciare Zapatero, ma il governo Rajoy dovrà vedersela innanzitutto con Bruxelles, i cui tecnocrati non-eletti avranno l’ultima parola sul futuro della Spagna, così come su quello degli altri paesi membri, fino ai casi limite dell’Italia e della Grecia, già sostanzialmente commissariate. Giro di vite definitivo: il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e quello della Commissione europea, José Manuel Barroso, hanno annunciato che nelle prossime settimane presenteranno un piano per rafforzare ulteriormente i poteri di “sorveglianza, intervento e sanzione” degli organi tecnocratici centrali europei nei confronti degli Stati membri.

  • Debito, verità-choc: l’Italia è più virtuosa della Germania

    Scritto il 06/11/11 • nella Categoria: segnalazioni • (13)

    L’Italia non è fondamentalmente insolvente. Lo Stato italiano è uno dei pochi al mondo ad avere un avanzo primario, ovvero a incassare più di quello che spende, al netto degli interessi che paga sul debito pubblico. È in questi pasticci perché non ha un prestatore di ultima istanza, una banca centrale sovrana o una moneta sovrana. La struttura dell’euro ha trasformato uno Stato solvente in uno insolvente. Ha invertito l’alchimia. La posizione debitoria italiana è solida, perché non esiste solo il rapporto debito pubblico/Pil stabilito dal Trattato di Maastricht. Se tra i criteri di sostenibilità di un’economia si considera anche il debito privato, l’Italia risulta uno dei Paesi più stabili d’Europa.

  • Barnard: Montezemolo, ultima maschera del vero potere

    Scritto il 04/11/11 • nella Categoria: idee • (1)

    Fumo negli occhi: precisamente, «il linguaggio che il Vero Potere usa per dominarci con l’inganno». Mentre ce la prendiamo con la casta politica, che ad ogni famiglia costa 350 euro l’anno, l’élite finanziaria ci sfila di tasca 20.000 euro. Paolo Barnard torna all’attacco contro gli strateghi della crisi, “smascherando” l’ultimo apprendista stregone: Luca Cordero di Montezemolo, autore di una lettera al premier. Attenzione, meglio leggere tra le righe: «L’unica persona a cui di certo non si rivolge è Silvio Berlusconi». Ben altri i veri destinatari: l’alta finanza europea e internazionale. E’ una candidatura, quella di Montezemolo, che secondo Barnard suona così: “Io sono l’uomo dei mercati, al vostro servizio; leggete la mia retorica e apprezzate il modo in cui so elencare le vostre esigenze socialmente criminose, bilanciandole col necessario fumo negli occhi ai cittadini”.

  • Maggiani: giovani cantieri per salvare l’Italia che sprofonda

    Scritto il 28/10/11 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Cosa provo? Niente. Ho già provato tutto due anni fa, ho provato tutto tre anni fa, cinque anni fa, sei anni fa, sette anni fa, otto anni fa. D’accordo? Adesso non provo più niente. Oggi c’è qualche morto in più, già: c’è qualche morto in più e allora sì, provo qualcosa di intensamente particolare per quei morti in più. L’indignazione è gratis, lasciamola perdere. Stamattina mi ha chiamato un giornale per chiedermi un’intervista su quanto sta accadendo. Il giornalista mi ha detto: «Guardi, ci ha rilasciato un’intervista l’anno scorso sullo stesso tema, ne possiamo fare un’altra?». Gli ho detto di no: se volete, ripubblicate quella. Mi ha risposto: «Ha ragione, lo sa che va benissimo?». Allora: ci si vuole indignare ancora?

  • Caldaie pulite: maxi-risparmi e 100.000 posti di lavoro

    Scritto il 23/10/11 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Centomila posti di lavoro e l’energia (risparmiata) di 20 centrali nucleari. Come? Riconvertendo il sistema edilizio, anche solo l’isolamento e il riscaldamento dei condomini delle grandi città, che sono circa un milione. Grazie agli incentivi statali, investimento recuperabile regolarmente sotto forma di tasse, si creerebbe un rilancio clamoroso dell’economia utile, con straordinari vantaggi per tutti: aria pulita e meno costi, meno importazioni di combustibili fossili, enorme risparmio per i condomini e lavoro garantito per l’intera filiera virtuosa, dai progettisti alle aziende, fno agli impiantisti. Un piano scaccia-crisi facile e rapido, applicabile in pochi anni, se solo la politica si decidesse ad adottarlo.

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