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Archivio del Tag ‘primarie’

  • E ora eccoci serviti, dopo settant’anni di quasi-democrazia

    Scritto il 28/8/13 • nella Categoria: idee • (2)

    Il 2 agosto 1980 è la data che viene segnata dalla peggior strage avvenuta in Italia dal secondo dopoguerra. Alla stazione di Bologna morirono 85 persone dilaniate da un ordigno collocato nella sala di seconda classe e furono oltre 200 i feriti. A tutt’oggi è rimasta inascoltata la domanda di verità che i parenti delle vittime e un’intera città chiedono con forza a uno Stato sordo e volutamente reticente. E ogni anno si rinnova questa richiesta, ritorna in piazza una protesta sacrosanta verso le autorità del momento, che tanto parlano ma nulla fanno. Il segreto di Stato rimane la pietra tombale su questa e altre vicende. Molto è stato detto e scritto su quella maledetta mattina, e non è qui mia intenzione entrare nel merito di questo specifico evento. Questo mio contributo intende piuttosto delineare un quadro generale e una traiettoria dalla “democrazia” e della politica italiana, condizionata da sempre dall’azione legale e criminale di poteri forti del tutto interni e ai posti di comando nella società italiana e in un contesto internazionale.

  • Presto sapremo chi è Matteo Renzi e perché ci perseguita

    Scritto il 21/8/13 • nella Categoria: segnalazioni • (5)

    Matteo Renzi, battuto da Bersani come candidato premier, si ripresenta come unico candidato in grado di portare il Pd alla vittoria nelle prossime elezioni. Autorevoli opinionisti, inizialmente ostili, hanno cambiato idea e lo vedono ora come l’estrema possibilità di salvezza di un partito lacerato e perdente: Matteo Renzi, in grado di recuperare voti sul fronte moderato e in effetti assai più gradito agli elettori di destra che di sinistra; una candidatura a premier – in stile Pdl – fatta sul personaggio e non sulla politica. Questa è appunto la domanda: qual è la politica di Matteo Renzi, ovverossia quali sono i valori e gli obiettivi che propone al paese? Domanda cui non è facile dare risposta, data l’evasività di Renzi su questo punto e dato il fatto che il suo programma per le primarie è collocato su un piano quasi esclusivamente efficientista, fatto di ricette come “snellire”, “semplificare”, “ridurre la burocrazia”, e simili.

  • Pd, le tessere stracciate e l’attacco al cuore dello Stato

    Scritto il 21/4/13 • nella Categoria: idee • (4)

    Vent’anni di guerriglia verbale con Berlusconi, per poi andarci a nozze definitivamente, all’ombra del Quirinale, contro la volontà della stragrande maggioranza del paese e persino dei propri iscritti, esasperati dalla protervia marmorea di una nomenklatura grottesca. Nella inquietante “notte della Repubblica” che si spalanca sull’incerto 2013, brilla il bagliore – non scontato – dei roghi delle tessere del Pd, il “popolo delle primarie” che sembra aver finalmente capito di esser stato ferocemente preso in giro: a personaggi come Bersani, Letta, Bindi, Violante, D’Alema e Finocchiaro non è mai passata nemmeno per l’anticamera del cervello l’ipotesi di un vero cambiamento. Se l’antiberlusconismo tanto sbandierato era solo un collante di comodo, fragile e insincero, ora è scaduto anche quello. Così si comprende meglio l’irruzione sulla scena di Beppe Grillo, come sostiene Giovanni Minoli: «Grillo ha fatto un miracolo democratico, ha evitato una guerra civile».

  • Atroce agonia Pd: rispetto a Bersani, il Trota è Churchill

    Scritto il 19/4/13 • nella Categoria: idee • (1)

    «E’ del tutto evidente che il Pd sta per tirare un rigore senza portiere. Sbagliarlo sarebbe impossibile, quindi possono sbagliare». Parola del “profeta” Andrea Scanzi, su Twitter e Facebook il 17 e 18 aprile, nelle retrovie del voto per il Quirinale. «Un ritratto spietato di una macchina politica al capolinea, il Pd, pronta a immolarsi a Berlusconi in un momento politico drammatico», osserva “Megachip”. «Un gruppo dirigente disastroso, incapace di prendere in considerazione Rodotà». Tutto merito dello “smacchiatore”: «Chi come me l’ha votato alle primarie del centrosinistra, pur non lesinandogli pubbliche critiche, ha il dovere di chiedersi quale logica perversa abbia guidato Pierluigi Bersani a sbattere clamorosamente, prima perdendo milioni di voti e poi perdendo anche la faccia», protesta Gad Lerner. «La modalità con cui Bersani ha privilegiato il rapporto con Berlusconi fanno parte di questa mentalità vetusta: l’idea che prima di tutto venga la salvaguardia del proprio gruppo d’appartenenza. Pessimo, ci ha defraudato, è venuto meno alle sue prerogative. Insieme a Franco Marini mi auguro che per coerenza ora lasci al più presto anche Bersani».

  • Quirinale e governo: ecco i veri potenti che decidono tutto

    Scritto il 18/4/13 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Commissione Trilaterale, Bruegel, Aspen, Astrid. E in primo piano la Fondazione Italianieuropei di Massimo D’Alema. Questi i soli e veri tavoli abilitati a giocare la partita per la guida del paese, tanto a Palazzo Chigi quanto al Quirinale: una ragnatela di interessi di potere e personaggi collocati in ruoli di vertice, dentro sigle e fondazioni che da tempo reggono le sorti dei paesi occidentali. A sorpresa, scrive “Dagospia” in un’analisi sui retroscena delle manovre, dentro gli organigrammi dei più “prestigiosi” istituti politici ricorre anche il nome di Giulio Napolitano, figlio del capo dello Stato uscente. «Partite che, alla luce di questi scenari, appaiono dall’esito scontato: proprio come ai tempi del Britannia», quando la transizione tra Prima e Seconda Repubblica fu “commissariata” dalle lobby mondiali delle privatizzazioni sul panfilo dei reali inglesi, nella cena in cui fu scelto il loro uomo: Mario Draghi.

  • Social network, 007 e agenzie-spia: siamo tutti schedati

    Scritto il 15/4/13 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Allegri: siamo tutti schedati. «Qualche tempo fa in Internet ho letto una notizia molto inquietante: a Lugano esiste una società che scheda ogni italiano il cui nome appare su un giornale o in un atto pubblico», racconta Loris Mazzetti, già braccio destro di Enzo Biagi. «Facendo una ricerca dettagliata scopro che in Europa vi sono diverse società che di nascosto lavorano sui dati di siti considerati socialmente utili. L’americana Fbi lo sta facendo da anni, ha superato i 150 milioni di persone schedate e da tempo sta immettendo nella banca dati oltre alle impronte digitali anche le foto delle persone». Solo in Italia, Facebook ha oltre 23 milioni di iscritti, nel mondo supera il miliardo. E ogni utente immette le proprie foto e quelle degli amici. «I servizi segreti, che non devono chiedere il permesso per entrare nella società di Mark Zuckerberg, hanno nel social network una base informativa straordinaria».

  • Della Luna: Napolitano prenota il Quirinale per Onida

    Scritto il 04/4/13 • nella Categoria: idee • (1)

    «Ritengo che Napolitano voglia come suo successore Valerio Onida, ex presidente della Corte Costituzionale e suo consulente legale contro Ingroia nel caso della registrazione delle sue telefonate con Mancino». L’economista Marco Della Luna, autore di saggi sull’euro-catastrofe promossa dal regime dell’Eurozona, sostiene l’investitura di Onida da parte dell’attuale inquilino del Quirinale: «Ritengo che Napolitano abbia ideato le commissioni dei saggi appositamente per lui, per dargli visibilità mediatica, per renderlo noto al grande pubblico – come deve essere un candidato al Quirinale. L’ho intuito il primo aprile, quando ho visto Onida nel talk show della Gruber, su “La7”: brillante, dominante, rassicurante, impenetrabile, lanciatissimo». Che dire? «Meglio l’ignoto Onida – anzi: meglio qualsiasi ignoto», piuttosto che «i collaudati Prodi o Amato, autori (assieme ad altri) delle riforme finanziarie che più di tutte hanno condotto alla situazione attuale».

  • Laura Puppato coi No-Tav, cade il tabù della Torino-Lione

    Scritto il 21/3/13 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Vent’anni di tenace interdizione, sorretti da una fede incrollabile nell’opzione-zero, riassunta in due parole: No Tav. «Penso che non sia più tempo di spendere nemmeno un euro se non per investimenti all’insegna della ragionevolezza e del buon senso». Lo afferma Laura Puppato, reduce dalle primarie contro Renzi e Bersani. Incredibile ma vero, l’ex sindaco di Montebelluna si prenota il 23 marzo in valle di Susa per la grande manifestazione nazionale contro l’alta velocità, presidiata dai 163 neo-parlamentari grillini. E’ caduto il tabù della Torino-Lione: nonostante Bersani, Fassino e Chiamparino, ora persino nel Pd è possibile rimettere in discussione l’opera pubblica più inutile d’Europa. «Costa moltissimo, non è supportata da stime di traffici in crescita e la popolazione non la vuole», prende atto la senatrice veneta, che si schiera col presidente della Comunità Montana valsusina, Sandro Plano, e un altro illustre “dissidente” del Pd, il sindaco barese Michele Emiliano, non da oggi vicino alla protesta della valle di Susa.

  • Renzi fa le pulci a Bersani, mentre l’Europa spolpa l’Italia

    Scritto il 14/3/13 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Il peso economico degli assunti del Pd vale ogni anno circa 12,5 milioni di euro, cui vanno sommati i soldi pubblici che escono dalle Camere: solo per Montecitorio, scrive il “Fatto Quotidiano”, il gruppo ha ricevuto per ogni anno di legislatura 9,5 milioni di euro, ovvero un milione in più delle stime del “dossier” Renzi, fatto circolare per terremotare la segreteria Bersani alle prese con le manovre post-elettorali, tra gli amletici grillini e il “malato” Berlusconi inseguito dai magistrati. Dilagano sui media – da “Dagospia” in giù – le cifre dei presunti stipendi di segretarie e funzionari: se Bersani accettasse di abolire il finanziamento pubblico ai partiti, sostiene il sindaco di Firenze, significherebbe «fare la pace non con me, ma con gli italiani». Questo il tenore del dibattito politico, in un paese dove una regione avanzata come il Piemonte è costretta a cedere alla finanza privata i propri ospedali, visto che lo Stato – devastato dal regime dell’euro e piegato dal “Rigor Montis” – non è più in grado di ripianare le spese vitali per la salute pubblica.

  • Il popolo di Grillo: sana e democratica rivolta di classe

    Scritto il 27/2/13 • nella Categoria: idee • (7)

    C’è una strana serenità che sale dopo il terremoto elettorale, retrocedendo i tonfi sui mercati e gli allarmi delle cancellerie al rango delle note di colore. Come se i problemi fossero altri, di un’altra epoca. La sorpresa che emerge è che il signor Grillo non è un mostro a tre teste né un gerarca nazista, come da anni predicavano i partiti, a iniziare dal Pd, e i loro volonterosi carnefici che oligopolizzano la stampa italiana. E’ solo un libero professionista che si è appassionato del web e di temi socio-ecologici e tre anni e mezzo fa si candidò alle primarie dello stesso Pd. Che rispose come insegnavano le Frattocchie. Col solito niet, non privo di risatine e consigli a trovarseli da solo, i voti. E con la solita pacca sulla spalla che continua a elargirsi ai giovanotti, relegati per oltre 30 anni nelle “sezioni giovanili”, ovvero nella patetica coreografia della danza del giaguaro.

  • Tsunami Grillo: senza futuro i partiti del Rigor Montis

    Scritto il 26/2/13 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    «Metta in piedi un’organizzazione, si presenti alle elezioni e vediamo quanti voti prende». Profetico come sempre, il sindaco torinese Piero Fassino. Era solo il 2009, ricorda il “Fatto Quotidiano”, e già invitava Beppe Grillo a «fondare un partito per i fatti suoi invece che venire a rompere le scatole ai democratici», che gli rifiutarono l’iscrizione al partito e quindi l’accesso alle future primarie, alle quali si era provocatoriamente auto-candidato. Risultato, lo tsunami: per volontà dell’“Italia giusta”, quella vera, che ha “smacchiato” gli aspiranti “smacchiatori”. In capo a tre anni, Grillo festeggia “la fine della Terza Repubblica” e lancia in orbita il “Movimento 5 Stelle”, primo partito alla Camera, in un paese ancora bloccato dal “Porcellum” e paralizzato dal clamoroso pareggio delle coalizioni Pd-Pdl, condannate a gestire le euro-macerie di Mario Monti, elettoralmente irrilevante.

  • Più a destra di Monti: così Bersani ci ha venduto a Berlino

    Scritto il 05/1/13 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    Bersani più a destra di Monti, di fronte alla platea europea, per rassicurare chi vuole distruggere l’Italia: «La vera campagna elettorale, quella per accreditarsi dove si prendono decisioni, la si fa sul “Financial Times”, che ha dedicato molto spazio alle elezioni italiane». Il blog “Senza Soste” riporta integralmente l’intervista che il segretario del Pd ha rilasciato al grande quotidiano, «in versione maresciallo Pétain», ovvero «quello dei giorni che precedettero la formazione della repubblica collaborazionista di Vichy». Cosa dice di così grave, Bersani? Primo: è favorevole ad un irrigidimento del Fiscal Compact, il patto sul bilancio che impegna a tagli di spesa pubblica di decine di miliardi l’anno per un ventennio. Secondo: impegna l’Italia ad ulteriori politiche di austerità. Poi Bersani tenta addirittura di superare Monti, approvando la figura del “commissario unico europeo”, che avrebbe potere di veto sulla stesura dei singoli bilanci nazionali: se un paese decidesse di finanziare scuola, sanità e servizi sociali, il super-commissario avrebbe il potere di bloccare una decisione sovrana.

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