Archivio del Tag ‘Rifiuti Zero’
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Preside gratis, per salvare la scuola che insegna il futuro
Maria De Biase mi risponde col tono un po’ affannato di chi è immerso in un vortice di telefonate. Da qualche giorno si è avverato ciò che tutti temevano da tempo: l’istituto scolastico Teodoro Gaza verrà sottodimensionato e accorpato, e Maria, che di quell’istituto è preside, rischia di perdere il posto e dover abbandonare quel “piccolo miracolo” che ha contribuito in maniera così forte a costruire. Ora, vi starete chiedendo, cosa ha di speciale questa scuola? L’Istituto scolastico comprensivo Teodoro Gaza di San Giovanni a Piro, nel cuore del Cilento, non è una scuola come le altre. Certo, come nelle altre scuole gli alunni (l’istituto comprende scuola materna, elementari e medie) imparano la grammatica, la matematica, la geografia e la storia. Ma a differenza degli altri istituti imparano anche a vivere senza produrre rifiuti, a fare a meno (per quanto possibile) del petrolio e dei suoi derivati, a coltivare le piante secondo i principi della permacultura. Il Teodoro Gaza infatti è la prima e forse unica scuola “di transizione” e a “rifiuti zero” d’Italia.
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Green economy? No, grazie: Torino incenerisce il futuro
Per favore, fermare quel mostro: servirà solo a seppellirci di debiti e probabilmente anche di tumori. Il “mostro” è l’inceneritore torinese del Gerbido, in via di costruzione alla periferia di Mirafiori, affidato “in house” alla società pubblica Trm, trattamento rifiuti metropolitani. Costo iniziale: quasi mezzo miliardo di euro. Soldi prestati dalle banche, scrive il battagliero comitato No-Inc, che dovranno essere restituiti (con fior di interessi) nei prossimi vent’anni: questo condannerà la Provincia di Torino per almeno quattro lustri a distruggere i suoi rifiuti, anziché riciclarli con intelligenza, restando «completamente tagliata fuori da tutti gli sviluppi futuri delle tecnologie alternative e sicure». Se la risposta ai No-Inc è la stessa riservata ai No-Tav, nessuna speranza: nonostante la crisi, anziché l’occupazione della green economy Torino preferisce l’antico sistema dei maxi-affari per grandi opere anti-ecologiche e nate già vecchie.
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Basta sprechi: No Impact Day, video-diari a impatto zero
Decrescita? Eccola in arrivo: invocata da Latouche e Pallante come nuovo orizzonte e zattera di salvataggio verso un nuovo umanesimo non più consumistico, la servirà a breve – sotto forma di drastica cura dimagrante – il professor Mario Monti col suo euro-governo ligio ai diktat della Bce, mentre l’economia sta per naufragare in quella che i tecnici chiamano ormai recessione. Non resta che arrendersi al peggio? Niente affatto, sostiene Daniel Tarozzi, direttore de “Il Cambiamento”, newsmagazine web nato per testimoniare la praticabilità di alternative reali e quotidiane: come quelle promosse dal “No Impact Day”, divertente concorso per video e testi. Una scommessa: ridurre consumi inutili e impronta ecologica non è solo virtuoso e “risparmioso”, ma anche bello. Provare per credere.
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Stop inceneritori, meglio 200.000 posti di lavoro puliti
Per favore, non inceneriamo anche il nostro futuro. Cambiamo aria, mettiamo al bando gli inceneritori: costano moltissimo, minacciano la salute, non risolvono il problema dei rifiuti. Queste le parole d’ordine della campagna ambientalista contro gli impianti di incenerimento, denominati “termovalorizzatori”. «Una furbesca interpretazione delle direttive europee – accusa Michele Boato – fa credere che gli inceneritori comportino la riutilizzazione dei rifiuti». Niente di più falso. L’alternativa? La raccolta differenziata porta a porta: investendo appena un miliardo di euro, si ottengono 200.000 posti di lavoro. E senza inquinare, né provocare tumori.
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Pallante: cambiamo politica, riprendiamoci il futuro
La Decrescita (del Pil) non è il problema, ma la soluzione, perché il Pil è gonfiato da sprechi e veleni: è il certificato di bancarotta di un’economia obsoleta, fallimentare e insostenibile, denunciata da una crisi ormai planetaria, sociale e ambientale, provocata dall’ideologia miope della crescita, sulla quale la politica si è appiattita. «Destra e sinistra sono solo due varianti: si dividono su come distribuire il reddito, ma non su come produrlo, mentre il mondo sta collassando proprio per eccesso di produzione, per crescita cieca». Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, lancia una proposta decisiva: scendere in campo direttamente, per costringere la politica a cambiare rotta.
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La Decrescita avverte: Gran Torino, piccolo futuro
La grandeur olimpica di Torino 2006? Acqua passata. Ora restano debiti, delusioni e cattedrali di cemento. «Il recente rilancio della città si è basato sulle grandi opere, modelli vecchi che non generano futuro. L’occupazione scaccia-crisi passa per l’ambiente, e Torino può sfruttare il suo grande patrimonio tecnologico per puntare sulle energie rinnovabili». Parola di Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, che il 16 maggio si misura con la città della Fiat nel convegno “Gran Torino”, con economisti e scienziati.
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Torino Titanic, viaggio tra i fantasmi post-olimpici
Un fiume di denaro pubblico, grandi affari (privati) e la desolazione di quello che resta, appena tre anni dopo, di alcune delle architetture olimpiche di Torino 2006. E’ il tema dell’impietoso filmato realizzato da Daniele De Luca per il convegno “Gran Torino” promosso il 16 maggio dal Movimento per la Decrescita Felice, con economisti e scienziati, per far luce sulle crepe della “Torino da bere” che, dopo il fasti dei Giochi invernali, ha lasciato un’eredità di delusione, cemento e debiti da capogiro.
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Alessandria: ricorso contro il deposito radioattivo
«Grazie a una partecipata sottoscrizione popolare, ce l’abbiamo fatta: il ricorso contro il nucleare ad Alessandria è stato presentato». Lino Balza, di “Medicina democratica”, commenta così l’iniziativa assunta contro «il decreto che autorizzerebbe la demolizione dell’impianto di fabbricazione di combustibili nucleari di Bosco Marengo (Alessandria)» e «la conseguente costituzione di un deposito di rifiuti radioattivi: definito “temporaneo” ma a tempo indeterminato e in luogo assolutamente inidoneo allo scopo, cioè non sicuro».
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Alessandria, ultimatum nucleare: poche ore per dire no
Corsa contro il tempo per opporsi, tramite il Tar del Lazio, al “decreto di disattivazione” dell’impianto nucleare di Bosco Marengo (Alessandria) che secondo gli ambientalisti «imporrebbe un vero e proprio deposito radioattivo, spudoratamente definito provvisorio, ma in realtà operativo a tempo indeterminato», come sostiene Lino Balza di “Medicina Democratica”, coordinatore della sottoscrizione per raccogliere i 4.000 euro necessari ad avviare la pratica legale: «Siamo vicini all’obiettivo, ma dobbiamo raggiungerlo entro il 31 marzo, o dovremo convivere per sempre con l’incubo delle scorie radioattive. Chiediamo l’aiuto di tutti».
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In Sicilia in primo Villaggio della Decrescita Felice
Sta nascendo a Collesano, tra Palermo e Cefalù, il primo Villaggio della Decrescita Felice: “Il Grembo”, affacciato sul golfo di Termini Imerese, in una zona collinare a ridosso del parco delle Madonie.
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Rifiuti Zero, la Puglia dei Virtuosi con Grillo, Pelù, Pallante e Vendola
Risparmio energetico e rifiuti zero: un’altra Italia c’è, ed è il “governo del fare”. Se ne parla dal 13 al 15 febbraio a Melpignano (Lecce), con Sandro Ruotolo, Piero Pelù, Nichi Vendola, Maurizio Pallante, Beppe Grillo.