Archivio del Tag ‘S-500’
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Mosca non teme la Nato, e il vero sconfitto sarà l’Europa
Per il futuro prossimo ci attende un’opzione brutale e folle, che si chiama guerra, visto che è «miseramente fallito» l’attacco su due fronti – prezzo del petrolio e valore del rublo – che puntava a distruggere l’economia russa e a metterla in una posizione di fornitore energetico vassallo dell’Occidente. Il nuovo “grande gioco” in Eurasia? E’ sempre ruotato attorno al controllo delle risorse naturali. In Ucraina, il Cremlino è stato esplicito nel tracciare due precise linee rosse: l’Ucraina non farà parte della Nato e la Repubblica Popolare di Donetsk e Lugansk non sarà fatta a pezzi. Per Pepe Escobar, ci avviciniamo a una possibile deadline esplosiva, quando le sanzioni Ue scadranno, in luglio. Con una Ue «in subbuglio ma ancora schiava della Nato», e la militarizzione dell’Est, dai paesi baltici alla Polonia, il conflitto potrebbe esplodere. Ma attenzione: «Solo i pazzi credono che Washington rischierà vite statunitensi per l’Ucraina o per la Polonia». E quindi, «se si arrivasse all’impensabile – una guerra tra Nato e Russia in Ucraina – le linee di difesa russe sono sicuramente superiori sia in mare sia in terra, sia dal punto di vista convenzionale sia da quello nucleare».Il Pentagono, scrive Escobar in un post tradotto da “Come Don Chisciotte”, sa benissimo che la Russia «ridurrebbe le forze della Nato in frantumi in poche ore». Poi «arriverebbe la scelta decisiva di Washington: accettare la bruciante sconfitta o passare alle armi tattiche nucleari». Il Pentagono sa che la Russia «ha le capacità difensive, aeree e missilistiche, per controbattere qualsiasi arma», incluse quelle del programma “Prompt Global Strike” statunitense (Pgs). Secondo il generale Kirill Makarov, numero due delle forze di difesa aerospaziali russe, l’attuale infrastruttura militare della Nato è la maggiore minaccia alla sicurezza di Mosca, che però avrebbe «un paio di generazioni di vantaggio» nei propri armamenti difensivi. Spiegazione: «Mentre il Pentagono era impegolato nei suoi problemi in Afghanistan e Iraq, si è completamente perso il salto in avanti tecnologico compiuto dalla Russia», scrive Escobar. «Lo stesso vale per la capacità cinese di colpire i satelliti statunitensi e quindi polverizzare il sistema di guida satellitare degli Icbm statunitensi», cioè i missili balistici intercontinentali.«Lo scenario corrente – continua Escobar – è che la Russia guadagna tempo fino a che non avrà completamente protetto il proprio spazio aereo dagli Icbm statunitensi, aerei stealth e missili cruise, con il sistema S-500». Ciò non è sfuggito all’attenzione del “British Joint Intelligence Committee” (Jic), che aveva simulato tempo fa l’eventualità di un primo attacco di Washington ai danni della Russia. Secondo il Jic, Washington potrebbe avere seri problemi in tre casi: se un governo “estremista” dovesse prendere il potere negli Usa, se ci fosse una crescente caduta di fiducia negli Usa e nei loro alleati occidentali a causa di sviluppi politici nelle nazioni stesse, e se ci fosse qualche repentino avanzamento nella sfera degli armamenti statunitensi, tanto che l’impazienza possa prendere il sopravvento. Smontata l’ipotesi che gli Usa possano sferrare il “primo colpo” per abbattere la capacità difensiva di Mosca, resta una pesante incognita: cosa accadrebbe se domani gli Stati Uniti disponessero di una tranquillità strategica come quella di cui oggi gode la Russia?Tutto il gioco, continua Escobar, ruotava attorno a chi controllava il mare – il regalo geopolitico che gli Usa hanno ereditato dal Regno Unito. «Controllare i mari significa ereditare cinque imperi: Giappone, Germania, Gran Bretagna, Francia e Paesi Bassi. Tutti quei natanti statunitensi che pattugliano i mari per garantire “libero mercato” – come sostiene la macchina della propaganda – potrebbero essere usati di colpo contro la Cina. È un meccanismo simile all’operazione finanziaria “governare da dietro” attentamente architettata per contemporaneamente distruggere il rublo e lanciare una guerra del petrolio per ridurre alla sottomissione la Russia». Il piano principale di Washington, aggiunge Escobar, resta semplicissimo: «“Neutralizzare” la Cina dal Giappone e la Russia dalla Germania, con gli Stati Uniti a fare da spalla ai due puntelli. La Russia è de facto l’unico paese dei Brics ad opporsi». Questa era la situazione fino a che Pechino non ha lanciato le nuove “vie della seta”, ovvero il progetto di unire tutta l’Eurasia sul piano economico e commerciale su binari ad alta velocità, trasferendo tonnellate di merci dal trasporto marittimo a quello terrestre. Mentre Washington continua a demonizzare la Russia per colpire la partnership sino-russa, in un futuro non remoto Germania, Russia e Cina avranno «ciò che serve per diventare i pilastri di un’Eurasia totalmente integrata».Per il futuro prossimo ci attende un’opzione brutale e folle, che si chiama guerra, visto che è «miseramente fallito» l’attacco su due fronti – prezzo del petrolio e valore del rublo – che puntava a distruggere l’economia russa e a metterla in una posizione di fornitore energetico vassallo dell’Occidente. Il nuovo “grande gioco” in Eurasia? E’ sempre ruotato attorno al controllo delle risorse naturali. In Ucraina, il Cremlino è stato esplicito nel tracciare due precise linee rosse: l’Ucraina non farà parte della Nato e la Repubblica Popolare di Donetsk e Lugansk non sarà fatta a pezzi. Per Pepe Escobar, ci avviciniamo a una possibile deadline esplosiva, quando le sanzioni Ue scadranno, in luglio. Con una Ue «in subbuglio ma ancora schiava della Nato», e la militarizzione dell’Est, dai paesi baltici alla Polonia, il conflitto potrebbe esplodere. Ma attenzione: «Solo i pazzi credono che Washington rischierà vite statunitensi per l’Ucraina o per la Polonia». E quindi, «se si arrivasse all’impensabile – una guerra tra Nato e Russia in Ucraina – le linee di difesa russe sono sicuramente superiori sia in mare sia in terra, sia dal punto di vista convenzionale sia da quello nucleare».
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Escobar: la Nato può solo sognare di battere i missili russi
Roulette russa. Un gioco pericoloso, soprattuttto per l’Occidente. Perché Mosca è in grado di neutralizzare qualsiasi attacco, anche nucleare, proveniente dagli Usa e dalla Nato. Lo sostiene un osservatore internazionale come Pepe Escobar: il Pil occidentale non potrebbe nulla contro le capacità di difesa dei russi, che al vecchio arsenale atomico sovietico hanno aggiunto armamenti midiciali, capaci di annullare qualsiasi attacco aereo e missilistico. Armi strategiche che verrebbero prontamente impiegate per difendere la Federazione Russa se anche Ucraina e Bielorussia dovessero passare alla Nato, disintegrando l’ultimo residuo diaframma di sicurezza rappresentato dalla “shatterbelt”, zona-cuscinetto che separa «l’aquila tedesca e l’orso russo». Mentre l’élite di Washington e Wall Street preme per far precipitare la crisi fino alla guerra con la Russia, incoraggiata da Kiev, Varsavia e paesi baltici, «gli americani informati si chiedono il motivo per cui gli Usa dovrebbero pagare per la difesa dell’Europa quando il Pil europeo è più grande di quello degli Usa». Specie se la Russia, finora, non ha fatto altro che difendersi. Ma attenzione: quello degli Usa è un bluff.«I missili balistici intercontinentali russi armati di testate multiple Mirv viaggiano a una velocità di circa 18 Mach», scrive Escobar in un post ripreso da “Megachip”: quei missili sono «fondamentalmente imbattibili», perché «assai più veloci di qualsiasi cosa presente nell’arsenale Usa». Poi c’è il «doppio guaio» rappresentato dai missili S-400 e S-500: «Mosca ha accettato di vendere il sistema missilistico S-400 terra-aria alla Cina», e questo «renderà Pechino impermeabile alla potenza aeronautica degli Usa, ai loro missili balistici intercontinentali nonché ai missili Cruise». La Russia, da parte sua, si sta già concentrando sugli S-500 di ultimissima generazione, «che sostanzialmente fanno sì che il sistema anti-missile Patriot sembri un V-2 della Seconda Guerra Mondiale». Senza contare il missile russo Iskander, che viaggia a Mach 7, con un raggio di 400 chilometri, e trasporta una testata da 700 chili di diverse varietà, e con una probabilità di errore pari a 5 metri. «Traduzione: un’arma letale finale contro aeroporti e infrastrutture logistiche. L’Iskander può raggiungere obiettivi nel profondo dell’Europa». Quanto al duello aereo, il super-caccia Sukhoi T-50 “Pak Fa”, nuovissimo stealth russo, promette di sovrastare largamente l’F-35.«I pagliacci della Nato che sognano una guerra alla Russia», scrive Escobar, dovrebbero giungere ad avere «un sistema ferreo per mettere fuori gioco gli Iskander, ma non ne hanno alcuno». Inoltre, «dovrebbero affrontare gli S-400, che i russi possono distribuire a tutto spettro: pensate a una pesante partita di S-400 posizionati nell’enclave russa di Kaliningrad; essa trasformerebbe le operazioni aeree della Nato in profondità all’interno del’Europa in un incubo assolutamente orrendo». La difesa missilistica russa potrebbe distruggere «centinaia di caccia», a spese di una Ue «già finanziariamente devastata e impestata fino alla morte dall’austerity». Come se non bastasse, aggiunge Escobar, nessuno conosce l’esatta portata delle capacità strategiche della Nato, di cui Bruxelles infatti non parla. «Fuori dall’ufficialità, queste capacità non sono esattamente una meraviglia. E l’intelligence russa lo sa». Se la Nato divesse insistere nella scommessa bellica, «Mosca ha già fatto capire chiaramente che la Russia farebbe uso del proprio impressionante arsenale costituito da 5.000 o più armi nucleari tattiche – e qualsiasi altra cosa occorresse – per difendere la nazione contro un attacco convenzionale Nato. Inoltre, alcune migliaia di S-400 e S-500 sono sufficienti a bloccare un attacco nucleare Usa».Ce n’è abbastanza, aggiunge Escobar, per disegnare un «orripilante scenario da “Apocalypse Now”», e senza ancora tener conto della nuova alleanza tra Russia e Cina, che è «il maggior fattore di cambiamento di gioco nella storia eurasiatica». Pechino, infatti, «sta investendo massicciamente in sistemi di rimbalzo laser satellitare, in missili in grado di colpire i satelliti, sottomarini silenziosi che emergono accanto a portaerei Usa senza farsi rilevare». In più, c’è anche un nuovo missile anti-missile “made in China” che può colpire in movimento un satellite più velocemente di qualsiasi missile balistico intercontinentale “Icbm”. «In poche parole: Pechino sa quanto la flotta di superficie degli Stati Uniti sia obsoleta – e indifendibile. E non c’è bisogno di aggiungere che tutti questi sviluppi cinesi modernizzatori stanno procedendo modo più velocemente di qualsiasi altra cosa negli Stati Uniti». Mosca minaccia l’Europa? Falso. Semmai è vero il contrario: è la Nato che si sta avvicinando alla frontiera russa. Ma con un armamento fatto più di propaganda che di armi letali. «Quel che è realmente accaduto – scrive Escobar – è che Mosca ha abilmente voluto vedere il bluff ispirato da Brzezinski in Ucraina, con tutte le sue sfumature: nessuna meraviglia che l’Impero del Caos sia furioso».Secondo il giornalista, per «disinnescare l’attuale corsa isterica verso la logica di guerra» basterebbe, letteralmente, “disfare Stalin”, cioè le frontiere artificiosamente ridisegnate alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando l’Urss «si prese la Prussia orientale dalla Germania e trasferì la parte orientale della Polonia all’Ucraina». L’Est Ucraina, invece, «era originariamente della Russia: è parte della Russia e venne data da Lenin all’Ucraina». Per “cancellare Stalin” dalla carta geografica europea bisognerebbe quindi “restituire” alla Germania la Prussia orientale, oggi polacca, e alla Russia le regioni orientali dell’Ucraina. Una “restituzione” simile a quella della Crimea, storicamente russa e “regalata” all’Ucraina da Khrushev all’epoca dell’Urss. Niente più confini arbitrari? I cinesi la definirebbero «una situazione “a vittoria tripla”», che premierebbe tutti e allontanerebbe la guerra, perché «non ci sarebbe più un caos manipolato al fine di giustificare una crociata contro una “aggressione” russa fasulla». Una mossa del genere, ovviamente, oggi sarebbe impensabile, contrastata fino alla morte dall’“Impero del Caos”. A meno che non sia la Germania, in primis, a sganciarsi dalla carovana della guerra.Roulette russa. Un gioco pericoloso, soprattuttto per l’Occidente. Perché Mosca è in grado di neutralizzare qualsiasi attacco, anche nucleare, proveniente dagli Usa e dalla Nato. Lo sostiene un osservatore internazionale come Pepe Escobar: il Pil occidentale non potrebbe nulla contro le capacità di difesa dei russi, che al vecchio arsenale atomico sovietico hanno aggiunto armamenti midiciali, capaci di annullare qualsiasi attacco aereo e missilistico. Armi strategiche che verrebbero prontamente impiegate per difendere la Federazione Russa se anche Ucraina e Bielorussia dovessero passare alla Nato, disintegrando l’ultimo residuo diaframma di sicurezza rappresentato dalla “shatterbelt”, zona-cuscinetto che separa «l’aquila tedesca e l’orso russo». Mentre l’élite di Washington e Wall Street preme per far precipitare la crisi fino alla guerra con la Russia, incoraggiata da Kiev, Varsavia e paesi baltici, «gli americani informati si chiedono il motivo per cui gli Usa dovrebbero pagare per la difesa dell’Europa quando il Pil europeo è più grande di quello degli Usa». Specie se la Russia, finora, non ha fatto altro che difendersi. Ma attenzione: quello degli Usa è un bluff.