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Archivio del Tag ‘Slow Food’

  • Barabba, il sogno anarchico del vino di Gad Lerner

    Scritto il 28/4/11 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Montaldo Cerrina è un posto lontano da tutto, anche per un piemontese. È in provincia di Alessandria, incuneato in una zona che non è semplice raggiungere da nessuna delle principali città della nostra regione. Questa è la sua debolezza, ma anche la sua forza. Qui, infatti, il tempo pare essersi fermato. Le colline, molto boscose, sono rimaste intatte. Il paesino, fatta eccezione per quattro ville disegnate da qualche architetto o geometra dalla vena particolarmente creativa, pare uscito da una vecchia cartolina degli anni Cinquanta. Una sola strada lo attraversa perdendosi nelle campagne e nelle sparute vigne che hanno resistito all’abbandono post bellico.

  • Petrini: fermiano le ruspe, stop al massacro dell’Italia

    Scritto il 18/1/11 • nella Categoria: idee • (2)

    Fermare le ruspe, o l’Italia sarà perduta. Parola d’ordine: stop al consumo del territorio. A lanciare l’allarme è Carlo Petrini, fondatore di “Slow Food”: se il cemento divorerà altra terra, avremo un paese devastato e senza più cibo. «Se la terra agricola sparisce, il disastro è alimentare, idrogeologico, ambientale, paesaggistico. E’ come indebitarsi a vita e indebitare i propri figli e nipoti per comprarsi un televisore più grosso: niente di più stupido». Petrini lancia una proposta di riforma: una moratoria nazionale contro il consumo di suolo libero. Un appello che parta dai cittadini, con una raccolta di firme, e sia poi raccolto dal governo. Ora o mai più: perché l’Italia sta già soffocando nel cemento e domani sarà troppo tardi.

  • Telecamere ai contadini: per il Granaio della Memoria

    Scritto il 03/6/10 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Mille telecamere ai contadini del mondo: per raccontare vita, memoria, saggezza e drammi del passato. «Non ci fa paura la fatica, ma la perdita di senso». Carlo Petrini, patron di Slow Food e fondatore di Terra Madre, lancia il suo nuovo progetto: il Granaio della Memoria. «Non un museo, ma una miniera dalla quale tutti possano poi attingere». Riti, dialetti e musiche da tutti i continenti, grazie alla kermesse autunnale di Torino, forse con un padrino d’eccezione: Dario Fo. Grazie al network di Slow Food ormai esteso in 153 paesi, si punta a creare contadini-videomaker: perché «l’universo non può essere raccontato nella monocultura del linguaggio scritto».

  • Fiume morto, una bomba chimica chiamata Lambro

    Scritto il 04/12/09 • nella Categoria: segnalazioni • (2)

    Scendendo il Po a motore spento, spinti dalla corrente, si ha l’impressione che all’approssimarsi della foce del Lambro, sul lato sinistro, all’altezza di Orio Litta nel Lodigiano, il grande fiume provi ribrezzo, anzi terrore. Scarta sulla destra, come se sentisse odore di morte. Quasi sapesse che lo sta per colpire uno dei fiumi più inquinati del mondo, 40 metri cubi di veleno al secondo, i due terzi degli scarichi civili e industriali della Lombardia, l’equivalente del liquame prodotto da 11 milioni di abitanti.

  • Rumiz: dalla montagna, l’economia verde del futuro

    Scritto il 22/9/09 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Il mito americano della “natura incontaminata” è il rovescio della stessa medaglia, velenosa, che ha inquinato il pianeta con l’industria: spopolatesi le valli alpine, l’invasione verde della foresta incolta ora minaccia i versanti. Eppure, sotto i colpi della crisi energetica che avanza, «il futuro dell’economia italiana è tutto lì: nel ripristino di una cultura “verticale” capace di garantire l’equilibrio idrogeologico con lo sfalcio, l’energia col legnatico, il reddito grazie alla carne e alla lana, l’ecologia attraverso lo smaltimento sul posto del letame». Lo scrive Paolo Rumiz nel reportage “La grande ombra verde”, il 20 settembre su “Repubblica”.

  • Zaia, latte crudo: un BancoLat anche al ministero

    Scritto il 19/9/09 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    «Il latte è un alimento importante e sano che invito tutti a consumare. Negli ultimi anni si è diffusa un’abitudine che credo si debba promuovere: quella dei distributori di latte crudo. Per farlo, ho deciso di impegnare anche il ministero di via XX Settembre: infatti, presto farò mettere dei “Bancolat” a disposizione di tutti». Così il ministro delle politiche agricole Luca Zaia, intervenendo all’inaugurazione di “Cheese 2009” a Bra, in provincia di Cuneo. Esponente della Lega Nord, Zaia si batte da tempo con grande energia per la promozione dei prodotti agricoli a filiera corta.

  • Politica colta, per uscire dalla carestia delle idee

    Scritto il 19/9/09 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Un partito “colto”! Ho appena ascoltato questa definizione dal presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, nel corso di un suo intervento di alto profilo tenuto in occasione della presentazione della mozione Bersani che si è tenuta a Milano a Palazzo delle Stelline. Martini ha spiegato che quando si discuteva sul modello di partito per costruire il Pd, se liquido, se solido, se strutturato o aperto, lui ha proposto di dare vita ad un partito colto.

  • La città del cinema, nuovi workshop a Gavi

    Scritto il 19/5/09 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Stop-motion e veejaying, teatro e Beatles, cinema e cibo del Neorealismo italiano. Anche quest’anno l’appuntamento estivo con il festival internazionale “A.F. Lavagnino” sezione cinema, organizzato dall’associazione culturale “La Città del Cinema” e diretto da Steve Della Casa, Domenico Gargale e Vittorio Sclaverani (giugno 2009) propone alcuni interessanti laboratori di creatività per i giovani che si svolgeranno nella splendida cornice di Gavi e della val di Lemme.

  • Chef Kumalé: contro il razzismo, il manifesto del Couscous Clan

    Scritto il 16/2/09 • nella Categoria: LIBRE friends • (Commenti disabilitati)

    Il recente provvedimento di Lucca che vieta nel centro storico l’apertura di locali etnici è stato duramente criticato dai più autorevoli esperti italiani di world food, tra cui Vittorio Castellani, in arte Chef Kumalé. 

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