Archivio del Tag ‘Stop al consumo di territorio’
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Eco-furbi: rottamare l’auto inquina, più che cambiarla
Ogni tanto leggo qualche proposta ambientalista che mi lascia di stucco. Come l’ultima ideona sul bollo auto: far pagare di più, in base alle emissioni di CO2. Stabilire il pagamento di una tassa in base alle emissioni, si traduce in “Devi comprarti la macchina nuova altrimenti cacci il grano”, ovvero è una tassa su chi non cambia l’auto ogni tre anni. Molto ambientalista. Considero le emissioni importanti, ossia il problema #318 sulla lista delle questioni ambientali. Una specie di specchietto per le allodole riservato a bambini ed ignoranti, e vòlto ad ignorare i veri problemi ambientali che sono il massiccio inquinamento del territorio, il consumo delle risorse e il problema energetico.
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Tav e cemento: anche le coop rosse tra i “ladri di territorio”
Potrebbe essere la Cmc, «potentissima cooperativa rossa», ad azzannare con le sue ruspe anche il sottosuolo di Chiomonte per il “cunicolo esplorativo” destinato ad avviare i cantieri per la Torino-Lione: proprio loro, gli imprenditori amici dello “smacchiatore” Bersani, sono già stati coinvolti nel disastro ambientale del Mugello rimasto a secco per i lavori della Bologna-Firenze. Ma non solo: sempre la Cmc, scrive Fabio Balocco sul “Fatto Quotidiano”, è oggi impegnata in un’opera altrettanto contestata, l’ampliamento della base Nato Dal Molin di Vicenza. E dopo aver partecipato all’ingrandimento della base siciliana di Sigonella, la Cmc sarebbe coinvolta anche per il ponte sullo Stretto di Messina.
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Petrini: fermiano le ruspe, stop al massacro dell’Italia
Fermare le ruspe, o l’Italia sarà perduta. Parola d’ordine: stop al consumo del territorio. A lanciare l’allarme è Carlo Petrini, fondatore di “Slow Food”: se il cemento divorerà altra terra, avremo un paese devastato e senza più cibo. «Se la terra agricola sparisce, il disastro è alimentare, idrogeologico, ambientale, paesaggistico. E’ come indebitarsi a vita e indebitare i propri figli e nipoti per comprarsi un televisore più grosso: niente di più stupido». Petrini lancia una proposta di riforma: una moratoria nazionale contro il consumo di suolo libero. Un appello che parta dai cittadini, con una raccolta di firme, e sia poi raccolto dal governo. Ora o mai più: perché l’Italia sta già soffocando nel cemento e domani sarà troppo tardi.
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Una nuova casa comune per gli ecologisti italiani
Una federazione di persone, per rifondare l’ambientalismo italiano. E senza candidarsi alle elezioni. E’ la proposta lanciata dal Gruppo delle Cinque Terre, attraverso un documento collettivo redatto da Massimo Marino e Maurizio Di Gregorio. Parola d’ordine: unire le forze, per alimentare la politica dall’esterno, con un’iniezione di cultura ecologista. Un modo per tentare di salvare l’agonizzante situazione italiana, quella cioè di un paese intossicato dai veleni, piegato dalla crisi, e a cui i partiti non riescono a dare speranza.