Archivio del Tag ‘Beatrice Lorenzin’
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Vaccini, i genitori: politici del “cambiamento”, vergognatevi
Con questa lettera aperta ci rivolgiamo oggi a tutti i parlamentari italiani che abbiano interesse a dare ascolto ai cittadini. Il senso di queste parole è condiviso da molte associazioni e comitati di tutto il territorio italiano, in rappresentanza di centinaia di migliaia di cittadini, che sono stanchi di rimanere inascoltati e di vedere la politica avanzare cieca e sorda a qualsiasi richiesta arrivi dal basso, da quell’elettorato In rappresentanza del quale siete stati votati. Siamo qui in attesa di un segnale di democrazia da parte vostra, di coerenza verso le promesse fatte in campagna elettorale, di rispetto verso i cittadini che hanno riposto in voi le proprie speranze “per il cambiamento”. Siamo tutti genitori, coinvolti da un tema spinoso e controverso, e pretendiamo ascolto e risposte. Nel caso potesse esservi sfuggito, fuori da qui si sta combattendo una battaglia che ha dell’inverosimile, per contenuti e toni: difendere il diritto più ovvio e fondamentale, quello all’autodeterminazione e all’inviolabilità del corpo, quello a tutela dell’articolo 32 della Costituzione italiana; sta diventando ormai (fatto ancor più grave) questione di dover difendere persino il diritto alla libertà di pensiero ed opinione.Lo scontro tra due fazioni abilmente create ad hoc (pro-vax / no-vax), è stato fomentato in primis proprio dalla politica, poi dai media, poi da una certa parte – ben delineata ed istruita – della “comunità scientifica”, fino ad ottenere quel clima propedeutico all’imposizione ed alla coercitività, che ha permesso al “decreto Lorenzin” di vedere la luce. Di emergenze sanitarie il nostro paese ne vive sin troppe, ma nessuna di queste ci sembra avere a che fare con le vaccinazioni obbligatorie: aumento esponenziale dei tumori pediatrici, inquinamento di ogni genere, antibiotico-resistenza, scandali di malasanità e corruzione; abbiamo 7.000 morti/anno per infezioni ospedaliere, e voi permettete di continuare ad usare il morbillo come fonte di paura a causa di pericolose, quanto inesistenti, epidemie; viviamo in uno dei territori più inquinati al mondo, e concedete di parlare di vaccinazioni come di unica prevenzione primaria, senza concentrarsi sulle possibili strade che possano fermare quella strage quotidiana che nel colpevole silenzio prosegue indisturbata, tra leucemie e linfomi, nella popolazione pediatrica italiana.Noncuranti di tutto ciò, continuate a permettere che migliaia di bambini sani vengano limitati nei loro diritti all’inclusione ed alla socialità; e vi apprestate a discutere un nuovo disegno di legge, il 770, che li vorrebbe privare anche del diritto alla scuola e quindi alla libera istruzione fino alla maggiore età. Troviamo tutto questo semplicemente vergognoso. Mentre ciò accade, anche per mano vostra, avete una parte di società civile che sta tentando tutte le strade democraticamente ammesse per chiedere ascolto e poter avere voce in capitolo su decisioni che avranno conseguenze dirette nelle vite dei cittadini presenti e futuri. Questa parte di società civile attende da mesi di essere audita in 12ma commissione Igiene e Sanità del Senato, proprio in relazione a quello stesso disegno di legge che lì si sta discutendo.E’ composta dalla stessa cittadinanza che ha già dato vita ad un altro testo, la proposta di legge di iniziativa popolare “Sospensione dell’obbligo vaccinale per l’età evolutiva”, depositata con 75.000 firme ed ignorata completamente; è composta da quegli stessi genitori e cittadini che hanno manifestato il loro dissenso rispetto alla legge Lorenzin in tutte le piazze d’Italia, nella censura più totale dei media; è composta da una parte di popolazione che non si rassegna e che pretende ascolto e risposte! Vi sono stati recapitati i risultati preliminari delle analisi sui vaccini commissionate da una di queste associazioni, i quali ci si aspettava dover essere valutati da un qualche organismo indipendente e competente, ma nessuno si sta assumendo l’onere di farlo: vi sarebbe solo da pretendere chiarezza chiedendo ciò che dovrebbe essere a disposizione di tutti voi, giacché avete in mano le sorti del Paese: le analisi di controllo dei vaccini autorizzati ed in uso in Italia. Ma niente, state ignorando anche questo.Avete delle evidenze, come quelle emerse recentemente, che indicano come, grazie alla sopraggiunta legge 119/2017, sia stato impossibile andare a contrattare il prezzo di questi farmaci nonostante fosse ampiamente prevedibile l’aumento di spesa: come risultato paghiamo il 60% in più, circa, gli stessi vaccini che erano in uso già prima del 2017. Il paradosso è evidente, come è evidente l’interesse privato di aziende private, a spese pubbliche. E da parte vostra, neanche una dichiarazione a riguardo. Avete creato un clima sociale che è diventato insostenibile, tra fobie insensate e persecuzioni folli, bambini cacciati come untori e medici puniti per le loro opinioni, persone additate come “pericoli pubblici” su basi illogiche e scientificamente infondate (alla faccia dell’inclusione e della lotta alle discriminazioni!). E non state facendo nulla! A cosa vi riferivate quando parlavate di cambiamento? Qual è il compito della politica? Cosa e chi rappresentate se non i cittadini stessi? Come pensate di assolvere ai vostri compiti, se non dando ascolto e garantendo dialogo e trasparenza?Il tema della salute, e di riflesso dell’emarginazione, esclusione e privazione di diritti, non può essere fatto passare in sordina; arrogandovi il diritto di fare orecchie da mercante alle migliaia di richieste di attenzione, procedendo senza alcun dibattito, e senza alcuna assunzione di responsabilità nel mantenere le promesse fatte per guadagnare voti. Ci sono i bambini di mezzo, gli adulti che prenderanno i nostri (e vostri!) posti un domani. Non siamo più disposti ad aspettare; i nostri (e vostri!) figli attendono delle risposte, sul perché essere esclusi dall’asilo, sul perché essere additati come diversi, untori, sul perché essere obbligati ad un trattamento sanitario sul quale aleggiano incongruenze, dubbi ed omertà. Auspichiamo che queste parole possano farvi riflettere, e ci aspettiamo che vengano accolte e soddisfatte le nostre legittime richieste, di genitori e di cittadini. Il nostro impegno è questo e molto altro.(“Lettera aperta ai parlamentari italiani”, appello pubblicato il 2 febbraio 2029, sul sito del Corvelva, dai genitori che contestano l’obbligo vaccinale indiscriminato e senza le necessarie precauzione sanitarie. Ripreso dal blog “Luogo Comune”, il sito è firmato da Ader Salute e Libertà, Associazione Diritti Emilia Romagna: Articolo 32 Libertà e salute Faenza; Cittadini Liberi e Consapevoli Puglia; CliVa Toscana Comitato per la libertà di scelta vaccinale Toscana; ClisVap Comitato per la Libertà di Scelta Vaccinale Piemonte; Colibri Libertà Brianza: Corvelva Coordinamento Regionale Veneto per la Libertà delle Vaccinazioni; Colibrì Puglia; Genitori del No Obbligo Piemonte; Genitori del No Emilia Romagna; Genitori del No Obbligo Lazio; Genitori del No Obbligo Lombardia sezione Brescia; Gnl Genitori No Obbligo Lombardia; Gruppi Uniti.It; Libera Scelta Alessandria; Libero x tutti Forlì; Modilis Sardegna)Con questa lettera aperta ci rivolgiamo oggi a tutti i parlamentari italiani che abbiano interesse a dare ascolto ai cittadini. Il senso di queste parole è condiviso da molte associazioni e comitati di tutto il territorio italiano, in rappresentanza di centinaia di migliaia di cittadini, che sono stanchi di rimanere inascoltati e di vedere la politica avanzare cieca e sorda a qualsiasi richiesta arrivi dal basso, da quell’elettorato In rappresentanza del quale siete stati votati. Siamo qui in attesa di un segnale di democrazia da parte vostra, di coerenza verso le promesse fatte in campagna elettorale, di rispetto verso i cittadini che hanno riposto in voi le proprie speranze “per il cambiamento”. Siamo tutti genitori, coinvolti da un tema spinoso e controverso, e pretendiamo ascolto e risposte. Nel caso potesse esservi sfuggito, fuori da qui si sta combattendo una battaglia che ha dell’inverosimile, per contenuti e toni: difendere il diritto più ovvio e fondamentale, quello all’autodeterminazione e all’inviolabilità del corpo, quello a tutela dell’articolo 32 della Costituzione italiana; sta diventando ormai (fatto ancor più grave) questione di dover difendere persino il diritto alla libertà di pensiero ed opinione.
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Non vi lasciano governare? Fate un atto eroico: dimettetevi
Fate una cosa fantastica, che nessuno ha mai osato fare prima d’ora: andatevene a casa. Sarebbe rivoluzionario, perché aprirebbe gli occhi alla gente. Finalmente, tutti avrebbero accesso alla verità, che è la seguente: qualsiasi governo in carica non è in grado di mantenere le sue promesse, a meno che non siano in linea, già in partenza, con il potere reale di chi comanda davvero. Ve l’immaginate cosa accadrebbe, in Italia, se i 5 Stelle dicessero una cosa simile? Non ci lasciano governare come vorremmo, quindi diciamo addio al governo e ci dimettiamo anche da parlamentari. Torniamo a casa, perché governare l’Italia è impossibile, anche se hai vinto le elezioni. Il giorno dopo, infatti, arriva qualcuno che ti spiega cosa puoi fare e cosa non puoi fare. E’ successo sempre, sta succedendo ancora. Al punto da lasciar sbiadire, fino a ridurre a zero, qualsiasi istanza di cambiamento. Il governo gialloverde è diventato una farsa, e in particolare i 5 Stelle stanno scivolando nel ridicolo. Perché non se ne vanno a casa? Sarebbe un gesto clamoroso, che gli italiani capirebbero. Dopo, allora, il cambiamento potrebbe cominciare davvero.E’ l’appello che Massimo Mazzucco, elettore deluso dai grillini, torna a rilanciare: se sei costretto a rimangiarti tutte le promesse – dal reddito di cittadinanza al rifiuto della legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale – ti resta un’ultima carta, le dimissioni. Sarebbero esplosive e dirompenti, ribadisce Mazzucco, in web-streaming su YouTube. Se Di Maio, Toninelli e compagnia facessero una cosa simile – aggiunge – verrebbe giù il paese. Gli italiani si scuoterebbero. E i grandi media sarebbero costretti a dire finalmente la verità, ad ammettere che l’Italia non ha più sovranità su niente, non può prendere decisioni a tutela dei cittadini perché non piacciono al potere economico, l’unico che conti. L’obbligo vaccinale? Alto tradimento: il “contratto” di governo prevedeva il “superamento” della legge Lorenzin. Emergono notizie sui vaccini “sporchi” e sulle reazioni avverse? La Puglia ha dimostrato che 4 bambini su 10, dopo il vaccino, mostrano problemi anche gravi? Ma il ministro della salute, Giulia Grillo, diffonde uno spot in tv per far dire all’astronauta Samantha Criostoforetti che «i vaccini sono sicuri». Menzogna: lo sanno tutti, che non lo sono. Lo scrive, nero su bianco, la Corte Suprema degli Usa: i danni da vaccino «sono inevitabili». E al governo americano sono finora costati 4 miliardi di dollari in risarcimenti.Dove siete, cari 5 Stelle? Che ci fate, accanto a Salvini che si schiera per il Tav Torino-Lione, violando slealmente il patto di governo, la cui carta garantiva che quel progetto sarebbe stato sottoposto al severo vaglio dell’analisi costi-benefici? Dove siete, cari pentastellati, quando i poteri oligarchici che dominano l’Unione Europea vi costringono a rinunciare – a colpi di spread e di minacce, come la procedura d’infrazione – a tutte le promesse che avevate fatto agli elettori italiani? Che senso ha, restare al governo in queste condizioni? I militanti più ciecamente fanatici dicono che bisogna comunque resistere, mediare, tener duro? No, protesta Mazzucco. C’è ben altro, che si può fare. Qualcosa di estremo, pulito, trasparente. Dire, alla nazione: noi torniamo a casa, perché i grandi poteri (privati, non democratici) ci impediscono di governare come vorremmo. Se accadesse una cosa simile, lo choc sarebbe così enorme da produrre – allora sì – la rivoluzione di cui si riempivano la bocca, un tempo, i 5 Stelle. A quel punto, tutti gli italiani sarebbero con loro. E le elezioni successive si trasformerebbero in un plebliscito (e in un cataclisma, per tutti i poteri che hanno frenato, intralciato e sabotato il “governo del cambiamento”). Si tratta di compiere un’azione semplice, lineare. Unico requisito: il coraggio. Politici onesti, cioè coraggiosi. Qualcuno ne vede, in giro? Nemmeno col telescopio.Fate una cosa fantastica, che nessuno ha mai osato fare prima d’ora: andatevene a casa. Sarebbe rivoluzionario, perché aprirebbe gli occhi alla gente. Finalmente, tutti avrebbero accesso alla verità, che è la seguente: qualsiasi governo in carica non è in grado di mantenere le sue promesse, a meno che non siano in linea, già in partenza, con il potere reale di chi comanda davvero. Ve l’immaginate cosa accadrebbe, in Italia, se i 5 Stelle dicessero una cosa simile? Non ci lasciano governare come vorremmo, quindi diciamo addio al governo e ci dimettiamo anche da parlamentari. Torniamo a casa, perché governare l’Italia è impossibile, anche se hai vinto le elezioni. Il giorno dopo, infatti, arriva qualcuno che ti spiega cosa puoi fare e cosa non puoi fare. E’ successo sempre, sta succedendo ancora. Al punto da lasciar sbiadire, fino a ridurre a zero, qualsiasi istanza di cambiamento. Il governo gialloverde è diventato una farsa, e in particolare i 5 Stelle stanno scivolando nel ridicolo. Perché non se ne vanno a casa? Sarebbe un gesto clamoroso, che gli italiani capirebbero. Dopo, allora, il cambiamento potrebbe cominciare davvero.
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Mazzucco: vaccini, vergogna nazionale. E i 5 Stelle, complici
Vaccini non sempre utili e non sempre sicuri, non testati come gli altri farmaci, e in alcuni casi pericolosi (letali) per i bambini. Vaccini non “spiegati”, imposti senza la necessaria trasparenza. E pagati dai cittadini con le tasse, a prezzi salatissimi: il costo è schizzato alle stelle dopo l’introduzione dell’obbligatorietà. In caso di problemi, chi paga? Sempre noi, con le imposte, perché è lo Stato a risarcire i danneggiati. Peggio ancora: il piano, evidente, mira a imporre l’obbligo a tutti, anche agli adulti (come in Argentina, dove alle vaccinazioni è vincolato il rinnovo del passaporto, come quello della patente di guida). Come chiamarlo, questo schifo? E poi: possibile che non ci sia un cane di politico che lo denunci? Non dovevano essere lì per quello, i 5 Stelle? Non a caso, infatti, sono stati votati da milioni di italiani. Molti dei quali oggi sono letteralmente inferociti: «Il mio voto non lo avranno mai più», annuncia Massimo Mazzucco, che accusa Giulia Grillo di essere la fotocopia di Beatrice Lorenzin. I militanti più irriducibili “perdonano” i grillini, perché se non cedessero al ricatto-vaccini finirebbero fuori dal governo? Tanto meglio, dice Mazzucco: se avessero il coraggio di denunciare il marcio, avete idea di come la prenderebbero, gli elettori? Se i 5 Stelle si dimettessero in nome della sicurezza sanitaria dei cittadini, il giorno dopo verrebbe giù l’Italia. Ma non lo fanno: e questo ci fa capire chi sono, veramente.
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Scanu: l’informazione sporca è complice dei vaccini sporchi
Ci sono tanti modi per mentire: produrre dati falsi, interpretare in modo tendenzioso quelli disponibili. Ingigantire fatti irrilevanti o, al contrario, sminuire dati importanti. E magari omettere informazioni indispensabili. Nella stampa italiana, scrive Patrizia Scanu, segretaria del Movimento Roosevelt, non è raro imbattersi in questo tipo di disinformazione. Un caso esemplare? I vaccini imposti. Magari “sporchi” e inefficaci (come denunciato dall’ordine dei biologi) oppure pericolosi, tali da creare problemi al 40% dei bambini vaccinati (come riscontrato dalla Regione Puglia). Due notizie devastanti, capaci di demolire la certezza “teologica” sui vaccini sicuri. Qualcuno ne ha parlato, sui grandi media? Giornalisti non pervenuti: silenti, distratti, reticenti. Spesso ripiegano sull’autocensura, «come compromesso accettabile per tutelare la carriera, la vita familiare o la propria incolumità personale». Quanto siano micidiali, le “fake news” ufficiali che ci mettono tutti in pericolo, lo si era già visto con la Lorenzin: nessuna testata andò a controllare se fosse vera la notizia dei 270 bambini inglesi morti per morbillo nel 2013 (non lo era: non ne morì nessuno).L’aver lasciato circolare una menzogna così grave, e su una questione così delicata per la tutela dei cittadini più indifesi, «rimarrà nella storia nazionale come un atto vergognoso e imperdonabile, un vero e proprio tradimento», scrive Patrizia Scanu sul blog del Movimento Roosevelt. Il tema è sempre più scottante, dopo il patto per frenare la ricerca scientifica scritto da Roberto Burioni e firmato da Grillo, Renzi e Mentana. Un gruppo di medici, oggi, ricorre la magistratura per diffidare lo stesso Burioni dal diffondere notizie false, sui vaccini. Ma non è che i telegiornali strombazzino l’evento: silenziarono addirittura l’annuncio ufficiale della commissione difesa, che a inizio anno parlò di 7.000 militari italiani (di cui 1.000 già morti) colpiti da malattie gravissime, al 50% imputabili proprio alle vaccinazioni somministrate. «Il fatto stesso di aver tenuto all’oscuro i cittadini dei contenuti più scottanti di un fondamentale atto parlamentare – osserva Patrizia Scanu – appare una manipolazione della verità di dimensione inaudita», anche perché «l’omissione è una menzogna non meno grave della produzione di dati falsi», visto che i suoi effetti sono identici, ovvero: «Impedire la formazione di un’opinione fondata».Nelle ultime settimane, poi, «siamo giunti all’apoteosi della menzogna». Omertà assoluta sulla “farmacovigilanza attiva” promossa dalla Puglia: anziché limitarsi ad attendere eventuali ricoveri, la Regione ha attentamente controllato, giorno per giorno, i bambini vaccinati. Risultato increscioso: problemi per 4 piccoli su 10. Senza la sorveglianza attiva, infatti, solo una minima parte degli effetti indesiderati finisce nelle statistiche, che quindi sono inattendibili. Su “Quotidiano Sanità”, Silvio Tafuri scrive che in Italia – su 7 milioni di bambini vaccinati – si sono riscontrate 900 problematicità, ma soltanto 56 “eventi avversi gravi”. Ben diverso lo scenario illuminato dalla Puglia: su 1.672 soggetti inclusi nel progetto di vigilanza attiva, sono ben 656 le segnalazioni di eventi avversi, esattamente il 39,23% del totale. «Ma non ci avevano detto a reti unificate che erano uno su un milione? O addirittura, come aveva affermato Alberto Villani, presidente dell’Associazione italiana di pediatria, 3 o 4 negli ultimi vent’anni?». Pallottoliere alla mano, la Puglia costringe a cambiare le statistiche: estendendo la vigilanza attiva, i casi critici sarebbero 392.300 su ogni milione, cioè 4 bambini su 10. Allora – conclude Parizia Scanu – era fondata eccome, la preoccupazione dei genitori “somari e ignoranti”.Quanti casi verrebbero fuori, se la vaccinovigilanza attiva venisse condotta in tutte le Asl d’Italia? E quali sorprese avremmo se si analizzassero gli effetti indesiderati di tutti i vaccini? E se si prolungasse oltre i 12 mesi di questo studio? E se si studiassero gli effetti a lungo termine? Si scopre poi che gli effetti avversi sono correlati alla somministrazione contemporanea di due vaccini virali, quadrivalente Mprv (morbillo, parotite, rosolia e varicella) e l’Hav (epatite A). E la stragrande maggioranza dei casi riguarda bambini di età inferiore ai due anni. «E se avesse avuto ragione quel pazzo di Andrew Wakefield a suggerire di non vaccinare contro morbillo, parotite e rosolia prima dei due anni, per ridurre gli effetti avversi? E se non fossero poi così dementi i genitori a chiedere che non vengano iniettati troppi vaccini contemporaneamente, specie antivirali?». E poi: qualcuno, nel report della regione Puglia, commenta questi sconvolgenti risultati? «No, assolutamente. Va tutto bene, madama la marchesa». Domande obbligatorie, che i media non si pongono: quanti sono i danneggiati gravi che non guariscono, moltiplicati per tutte le dosi di tutti i vaccini di tutti i bambini italiani? Sono di più o di meno dei danneggiati dalle malattie per le quali si vaccina?Come si fa a dire che “questo vaccino è assolutamente sicuro”, a fronte di questi dati? E le autorità sanitarie? Hanno commentato? Nessuno lo ha fatto, scrive Patrizia Scanu: lo ha scoperto un gruppo di genitori del Moige, ascoltati dalla commissione sanità in Senato il 20 novembre scorso. «Poi, come sempre, è calato il silenzio». Stessa coltre di nebbia sulla notizia, ancora più sconvolgente, diffusa da un unico giornale (il quotidiano romano “Il Tempo”, diretto da Franco Bechis) riguardo alle contro-analisi commissionate ai biologi italiani dal Corvelva, associazione veneta di genitori contrari all’obbligo vaccinale. Immediati gli strepiti delle “vestali della scienza”, che gridano alla bufala e tacciano di ignoranza i laboratori coinvolti. “Repubblica” parla addirittura di 130 scienziati, pezzi grossi delle università italiane, edi ben 15 istituzioni straniere, senza però elencarne i nomi. «Il tono come sempre è sprezzante – annota Scanu – e mira a screditare i dati di Corvelva», A difendere le analisi indipendenti, oltre al presidente dei biologi Vincenzo D’Anna, provvede la dottoressa Loretta Bolgan, laureatasi ad Harvard, ma al mainstream non basta.Perché tanta sdegnosa riprovazione? «Perché dal laboratorio – risponde Patrizia Scanu – vengono fuori risultati agghiaccianti, benché del tutto provvisori, e soprattutto perché la notizia è trapelata, rompendo la spirale del silenzio». Alcuni campioni di “vaccini sicuri” sono risultati infarciti di antibiotici, diserbanti, erbicidi, acaricidi e metaboliti della morfina. Sono state rilevate sequenze di Dna umano (feti) e non umano (virus e retrovirus nocivi, batteri, vermi). L’Aifa si difende: i vaccini, dice, sono sottoposti ad analisi incrociate – delle aziende produttrici, e di laboratori accreditati. Benissimo, risponde D’Anna: allora esibitele, queste analisi: se sono davvero così rassicuranti, perché non mostrarle? Servirebbe a zittire, a ragion veduta, i genitori del Corvelva. Che – essendo ben informati – sono perfettamente al corrente dello scandalo emerso negli Stati Uniti, a proposito di mancanza totale di trasparenza, proprio sui vaccini. L’avvocato Robert Kennedy junior, rampollo della nota famiglia, ha scoperto che – nel suo grande paese – da ormai 32 anni nessuno esegue più controlli autonomi sulla sicurezza dei vaccini.Ovvero: «Nessuno controlla, in modo indipendente dalle aziende, la sicurezza dei preparati vaccinali, mentre per tutti gli altri farmaci i controlli sono molto stretti e vincolanti». Nel solo 2016, le segnalazioni di danni da vaccino negli Usa sono state 59.711 (con ben 432 morti). Visto che ma manca la vigilanza attiva (e quindi ufficialmente i problema tocca solo l’1% dei vaccinati), secondo Kennedy i bambini realmente danneggiati potrebbero essere quasi 6 milioni in un solo anno, con ben 43.200 bambini morti a causa del vaccino. Possibile? Teoricamente, la notizia è enorme: perché la stampa non si incarica di verificarla? Riguardo all’obbligo vaccinale, insiste Patrizia Scanu, «non siamo di fronte a una questione scientifica, ma a una questione politica, etico-giuridica e di libertà dell’informazione». Ovvero: «Non si può obbligare nessuno a un trattamento medico non necessario alla sopravvivenza, perché il corpo è inviolabile». Né si può «limitare l’esercizio di un diritto civile come il diritto all’istruzione, per costringere a compiere un’azione contraria alla propria volontà e di dubbia sicurezza per la propria incolumità».E’ insopportabile e pericoloso, aggiunge la segretaria del Movimento Roosevelt, che la stampa «continui a fare propaganda, anziché informazione, e a nascondere informazioni determinanti per la pubblica opinione». Le autorità sanitarie? Devono garantire con ogni trasparenza possibile la salute dei cittadini: non possono trattenere o manipolare informazioni così rilevanti quando è in gioco il benessere fisico dei più indifesi. «Senza trasparenza non c’è democrazia». Libertà di espressione, di critica, di informazione: qui manca tutto. «Se non altro, le analisi del Corvelva hanno il merito di aver rotto il muro di fallacie propagandistiche e di affermazioni dogmatiche (e dogmaticamente false) con le quali si è finora impedito un dibattito serio sulle vaccinazioni obbligatorie». Espellere dall’ordine i medici scomodi disonora la scienza e svilisce la democrazia. Occorre alzare lo sguardo, insiste Patrizia Scanu: «Il problema – gravissimo e gravemente minaccioso per tutti noi – è quello dell’informazione manipolata, non la falsa e artificiosa contrapposizione tra “pro-vax” e “no-vax”».Ci sono tanti modi per mentire: produrre dati falsi, interpretare in modo tendenzioso quelli disponibili. Ingigantire fatti irrilevanti o, al contrario, sminuire dati importanti. E magari omettere informazioni indispensabili. Nella stampa italiana, scrive Patrizia Scanu, segretaria del Movimento Roosevelt, non è raro imbattersi in questo tipo di disinformazione. Un caso esemplare? I vaccini imposti. Magari “sporchi” e inefficaci (come denunciato dall’ordine dei biologi) oppure pericolosi, tali da creare problemi al 40% dei bambini vaccinati (come riscontrato dalla Regione Puglia). Due notizie devastanti, capaci di demolire la certezza “teologica” sui vaccini sicuri. Qualcuno ne ha parlato, sui grandi media? Giornalisti non pervenuti: silenti, distratti, reticenti. Spesso ripiegano sull’autocensura, «come compromesso accettabile per tutelare la carriera, la vita familiare o la propria incolumità personale». Quanto siano micidiali, le “fake news” ufficiali che ci mettono tutti in pericolo, lo si era già visto con la Lorenzin: nessuna testata andò a controllare se fosse vera la notizia dei 270 bambini inglesi morti per morbillo nel 2013 (non lo era: non ne morì nessuno).
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Mazzucco: che pena, se Grillo si allinea anche sui vaccini
Bei tempi, quando Grillo era ancora Grillo. Da parte sua, dire che non è favorevole all’obbligo vaccinale «è un modo vile per togliersi dal pasticcio nel quale si è cacciato», dopo aver firmato – con Renzi – l’appello di Roberto Burioni che di fatto invita lo Stato a emanare leggi «che impediscano alla scienza di fare il suo mestiere, cioè di non smettere mai di porre in discussione le certezze apparenti, anche in tema di vaccini». Per Masssimo Mazzucco, è devastante il danno che Grillo ha inferto al vasto movimento (fatto di medici e genitori) che rivendica il diritto di essere informato, sulle vaccinazioni. Prescrizioni ormai obbligatorie, con l’introduzione della legge Lorenzin: «Era la prima norma che il governo gialloverde avrebbe dovuto eliminare, come peraltro annunciato in campagna elettorale, e invece non l’ha fatto». Strano? No, ma triste: «Più ti avvicini al potere – dice Mazzucco – e più trovi qualcuno che ti batte la mano sulla spalla, per dirti che certi interessi non li puoi toccare. Lo stesso Salvini, ieri contrario all’obbligo vaccinale, oggi tace. Se non altro – aggiunge Mazzucco – almeno, Salvini ha la decenza di non schierarsi apertamente, come fa Grillo, dalla parte di quelli che fino a ieri erano gli avversari dichiarati, cioè Burioni e Renzi».Roberto Burioni è l’immunologo che fa fatto della crociata-vaccini una ragione di vita. Grillo ha detto di non conoscerlo neppure. «Curioso, non vi pare?». Povero Beppe: «Che fa, firma un documento come quello senza accorgersi che, tra le righe, propone di silenziare – per legge – anche scienziati come il presidente dei biologi, Vincenzo D’Anna, che ha scoperto vaccini “sporchi” e inefficaci? Non si rende conto, Grillo, che così facendo sdogana il pensiero unico di Big Pharma come il solo ammissibile, negando agli italiani il diritto democratico di essere innanzitutto informati sulla sicurezza dei vaccini che vengono iniettati ai neonati?». Porta lontano, l’amarezza che Mazzucco esprime nella diretta web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights”. «Per principio – sottolinea – non escludo mai la buona fede di nessuno, quindi neppure quella di Grillo: che in ogni caso è ancora in tempo a prendere le distanze da quel documento, se l’ha firmato incautamente, ritirando la sua firma». Certo però che siamo di fronte all’ennesima retromarcia tattica: uno dopo l’altro, tutti i cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle finiscono in soffitta. Al punto da far dilagare il sospetto che Grillo non sia mai stato altro che un abile “gatekeeper”, un dirottatore del dissenso, da “addormentare” poi con calma, affidando a personaggi come Di Maio il pensionamento progressivo, e sempre più sbiadito, delle dirompenti denunce di un tempo.C’era una volta il Beppe Grillo rampante, il trascinatore dei teatri: tuonava contro i vaccini e gli abusi di Big Pharma, contro l’acquisto degli inutili F-35, contro l’euro e contro il bieco signoraggio bancario. «Tutti temi mai più riproposti, ora che ci sarebbe la possibilità – coi 5 Stelle al governo – di affrontarli in modo finalmente incisivo». Su un tema, dice Mazzucco, Grillo non si era scatenato nemmeno prima, quand’era ancora un battitore libero: «Lo avvicinai per chiedergli supporto, riguardo ai miei documentari e ai libri di Giulietto Chiesa, ma lui mi disse che, se si fosse messo a parlare anche di 11 Settembre, il suo pubblico non l’avrebbe più seguito». Fabio Frabetti conferma: in uno dei suoi spettacoli, una sera, Grillo citò la denuncia di Thierry Meyssan: interamente falsa la versione ufficiale, secondo cui le Torri Gemelle sarebbero crollate per via dell’impatto con gli aerei. «La sala praticamente ammutolì», segno che il timore di Grillo era fondato: sarebbe stato troppo, per quel pubblico, accettare anche quella verità. Grillo “gatekeeper”? «Mi rifiuto di crederlo – taglia corto Mazzucco – anche perché parliamo di spettacoli di molti anni fa».Piuttosto, ragione l’autore di “Inganno globale” e “La nuova Pearl Harbor”, il più delle volte la realtà è più semplice. «Succede che arrivi nella stanza dei bottoni, e quel giorno “qualcuno” ti spiega che devi rinunciare a molte delle tue idee. Accade per gradi, senza che vi sia per forza chissà quale complotto, già in partenza». E’ uno schema che si ripete sempre, insiste Mazzucco, citando gli anni di piombo: «Le Brigate Rosse non le avevano inventate i servizi segreti che poi le hanno infiltrate. All’inizio, erano un fenomeno spontaneo. Poi, un giorno, i fondatori delle prime Br – Curcio e gli altri – sono finiti tutti in galera. Da quel momento le nuove leve hanno comiciato a sparare e uccidere, fino alla tragedia di Aldo Moro». E oggi rieccoci qua, con i due Grillo all’opera: la ministra Giulia, che si guarda bene dal bocciare la legge Lorenzin, e l’ex mattatore Beppe, che si mette a tifare per i Talebani della vaccinazione universale, da imporre per legge e a scatola chiusa. Il governo gialloverde? «Non si capisce in cosa si differenzi dai precedenti, visto il poco o nulla che sta combinando, allineato com’è al volere dei soliti poteri forti». Elettori ingannati fin dall’inizio o traditi da politici non all’altezza della situazione? Mazzucco propende per la seconda ipotesi: al di là delle ciance, a Lega e 5 Stelle mancano “gli attributi” per imporsi, e difendere – davvero – gli italiani.Bei tempi, quando Grillo era ancora Grillo. Da parte sua, dire che non è favorevole all’obbligo vaccinale «è un modo vile per togliersi dal pasticcio nel quale si è cacciato», dopo aver firmato – con Renzi – l’appello di Roberto Burioni che di fatto invita lo Stato a emanare leggi «che impediscano alla scienza di fare il suo mestiere, cioè di non smettere mai di porre in discussione le certezze apparenti, anche in tema di vaccini». Per Masssimo Mazzucco, è devastante il danno che Grillo ha inferto al vasto movimento (fatto di medici e genitori) che rivendica il diritto di essere informato, sulle vaccinazioni. Prescrizioni ormai obbligatorie, con l’introduzione della legge Lorenzin: «Era la prima norma che il governo gialloverde avrebbe dovuto eliminare, come peraltro annunciato in campagna elettorale, e invece non l’ha fatto». Strano? No, ma triste: «Più ti avvicini al potere – dice Mazzucco – e più trovi qualcuno che ti batte la mano sulla spalla, per dirti che certi interessi non li puoi toccare. Lo stesso Salvini, ieri contrario all’obbligo vaccinale, oggi tace. Se non altro – aggiunge Mazzucco – almeno, Salvini ha la decenza di non schierarsi apertamente, come fa Grillo, dalla parte di quelli che fino a ieri erano gli avversari dichiarati, cioè Burioni e Renzi».
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Grillo con Renzi: punire i Free-Vax. Mazzucco: è dittatura
Vorrei mandare un messaggino a Beppe Grillo, nella speranza che abbia la pazienza di ascoltarmi. Caro Beppe, prima di dare dei “terrapiattisti” a quelli che ti criticano, lo hai almeno letto, quello che hai firmato? Perché tu dici: non c’è niente di male, a firmare un documento a favore della scienza. Questo è vero, ci mancherebbe. Ma tu non hai firmato un documento generico a favore della scienza. Tu hai firmato una precisa richiesta politica – di Burioni – di fare delle leggi contro chi è contrario all’obbligo vaccinale. Questo hai firmato tu. Perché, finché al punto 1 si dice “sostenere la scienza come valore universale di progresso dell’umanità”, è chiaro che sono tutti d’accordo. Ma questo è solo uno specchietto per le allodole. E lascia passare l’alibi che permette a gente come Mentana di dire: come si fa a non essere d’accordo? Ma il punto 2, dello stesso documento che tu hai firmato, recita: “Non sostenere o tollerare in alcun modo forme di pseudoscienza e/o pseudo-medicina che mettono a repentaglio la salute pubblica, come il negazionismo dell’Aids, l’antivaccinismo, le terapie non basate sulle prove scientifiche”, eccetera. Lo sai cosa vuol dire, in italiano, “non tollerare in alcun modo”? Vuol dire reprimere. Vuol dire vietare, vuol dire togliere al medico il suo sacrosanto diritto, ad esempio, di esprimere un dubbio sulla sicurezza dei vaccini.Vuol dire, per fare un esempio qualunque, che il presidente dell’Ordine dei Biologi, Vincenzo D’Anna (che ha legittimamente sollevato dei dubbi sulla sicurezza dei vaccini) non potrà più farlo. Questa è l’Italia che vuoi tu? Un posto dove non si possa più nemmeno sollevare un’obiezione al pensiero unificato di Big Pharma? Perché, allora, viva Hitler è viva Mussolini: vivere sotto di loro era una pacchia, in confronto. Se non ti bastasse, per capire dove vuole arrivare Burioni, leggi bene il punto 3: “Governare e legiferare in modo tale da fermare l’operato di quegli pseudoscienziati che, con affermazioni non dimostrate, allarmiste, creano paure ingiustificate fra la popolazione nei confronti di presidi terapeutici validati dell’evidenza scientifica e medica”. Lo sai cosa vuol dire, in italiano, “legiferare per fermare l’operato”? Vuol dire poter arrestare. Mandare sotto processo. Sbattere in galera. Questo vuol dire, “legiferare per fermare l’operato”.E visto che, naturalmente, quella che sia l’evidenza scientifica la decide Burioni (perché lo ha detto lui che “la scienza non è democratica”), allora, domani, un Burloni qualunque potrà stabilire – in nome dell’autoproclamata scienza – chi deve andare sotto processo e chi no. Questo hai firmato, caro Grillo: non un generico appello a supporto del metodo scientifico, perché il metodo scientifico prevede anche il confronto, la discussione e la diversità di opinioni. Altrimenti si chiama dittatura. Quindi svegliati, Beppe: ammetti di aver sbagliato. E ritira la tua firma, finché sei ancora in tempo: perché non solo in questo caso hai fatto il gioco dell’Ebetino di Firenze, ma tu qui rischi di fare la figura dell’Ebetone, in tutta questa faccenda.Vorrei mandare un messaggino a Beppe Grillo, nella speranza che abbia la pazienza di ascoltarmi. Caro Beppe, prima di dare dei “terrapiattisti” a quelli che ti criticano, lo hai almeno letto, quello che hai firmato? Perché tu dici: non c’è niente di male, a firmare un documento a favore della scienza. Questo è vero, ci mancherebbe. Ma tu non hai firmato un documento generico a favore della scienza. Tu hai firmato una precisa richiesta politica – di Burioni – di fare delle leggi contro chi è contrario all’obbligo vaccinale. Questo hai firmato tu. Perché, finché al punto 1 si dice “sostenere la scienza come valore universale di progresso dell’umanità”, è chiaro che sono tutti d’accordo. Ma questo è solo uno specchietto per le allodole. E lascia passare l’alibi che permette a gente come Mentana di dire: come si fa a non essere d’accordo? Ma il punto 2, dello stesso documento che tu hai firmato, recita: “Non sostenere o tollerare in alcun modo forme di pseudoscienza e/o pseudo-medicina che mettono a repentaglio la salute pubblica, come il negazionismo dell’Aids, l’antivaccinismo, le terapie non basate sulle prove scientifiche”, eccetera. Lo sai cosa vuol dire, in italiano, “non tollerare in alcun modo”? Vuol dire reprimere. Vuol dire vietare, vuol dire togliere al medico il suo sacrosanto diritto, ad esempio, di esprimere un dubbio sulla sicurezza dei vaccini.
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Franceschetti: sono gli ‘amici del popolo’ a tradire il popolo
Vuoi vedere che, alla fine, saranno proprio gli “amici del popolo” a varare le leggi peggiori, inguaiando gli italiani? «Non me ne stupirei, se andasse a finire proprio così», dice Paolo Franceschetti, noto per aver indagato – come avvocato e poi come ricercatore indipendente – su alcuni dei più atroci delitti irrisolti della storia italiana, a partire da quelli del Mostro di Firenze. La sua tesi: omicidi rituali, commessi da personaggi insospettabili e altolocati. Stragi utili, in ogni caso, alla “sovragestione” occulta del potere: il killer imprendibile è perfetto per tenere in ansia la popolazione, salvo poi presentare all’opinione pubblica un capro espiatorio invariabilmente modesto, senza cultura, proveniente dai ceti popolari. Come dire: è giusto che il popolo patisca ingiustizie, dato che i suoi esponenti (quelli che finiscono in prima pagina) sono rozzi e brutali. Una lettura psico-politica che ha reso Franceschetti estremamente diffidente, rispetto all’offerta elettorale italiana: paradossalmente, proprio la fiducia che Lega e 5 Stelle riscuotono presso gli elettori rendono questi due partiti il vettore ideale, per chi volesse manipolarli, spingendoli a tradire, ancora una volta, le aspettattive di una società messa alla frusta dal rigore imposto dai poteri che sovrastano l’Unione Europea.«Riconosco che Lega e 5 Stelle sono portatori di un rinnovamento valido, sulla carta, e quindi spero sinceramente di sbagliarmi – premette Franceschetti, ai microfoni di “Border Nights” – nel momento in cui esprimo il timore che anche questo governo possa rivelarsi un sostanziale inganno». Le paure di Franceschetti sono storicamente motivate: «Ho sempre votato a sinistra, ma poi ho scoperto che proprio la sinistra, di cui il popolo di fidava, è stata incaricata di attuare le leggi più impopolari». E’ storia: la progressiva contrazione dei diritti del lavoro, la flessibilità universale presentata come inevitabile, le grandi privatizzazioni che hanno sabotato l’economia nazionale italiana. «Dove poi la sinistra non è bastata sono arrivati i cosiddetti “tecnici” a finire il lavoro». Eclatante il caso Monti: pareggio di bilancio in Costituzione, Fiscal Compact, legge Fornero sulle pensioni. Tracollo del Pil, crollo del potenziale industriale, svendita generale del paese. Da qui la protesta recente sotto la bandiera del “sovranismo” leghista, alleatosi con il movimentismo dei pentastellati, fino all’inedito esito del governo “gialloverde”, che – sulla carta – sta provando a sfidare il potere europeo, nonostante l’assedio ostile cui è sottoposto da parte dei grandi media.Campanello d’allarme, l’ultima dichiarazione di Paolo Savona: se tracima lo spread, saremo costretti a rivedere il Def, piegando la testa. Si delinea un bivio: possibili elezioni anticipate, con “chiamata alle armi” per mobilitare gli elettori contro Bruxelles, in alternativa alla più mesta delle ritirate (la rinuncia al 2,4% di deficit per finanziare reddito di cittadinanza, Flat Tax e pensioni più dignitose). «Vorrei tanto potermi fidare dei “gialloverdi” – dice Franceschetti – ma sono costretto a prendere nota, ad esempio, di quanto sta avvenendo sul fronte dei vaccini: lungi dall’abrogare la legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale, si sta elaborando una nuova proposta di legge che prevederebbe vaccinazioni obbligatorie anche per gli adulti». Se così fosse – aggiunge Franceschetti – il governo Conte farebbe persino peggio dell’esecutivo Gentiloni. Il che è paradossale, ma non così inconsueto: sarebbe uno spettacolo al quale il pubblico italiano è stato abituato. E cioè: niente di meglio che gli “amici del popolo”, per rifilare al popolo le peggiori leggi, dettate dal vero potere. «Teniamo presente che a comandare sono poteri economici e finanziari: l’Europa dipende dalla Bce, che non è sottoposta ad alcun controllo democratico». Come credere che due partiti, Lega e 5 Stelle, possano (e vogliano davvero) rovesciare un dominio così schiacciante?Vuoi vedere che, alla fine, saranno proprio gli “amici del popolo” a varare le leggi peggiori, inguaiando gli italiani? «Non me ne stupirei, se andasse a finire proprio così», dice Paolo Franceschetti, noto per aver indagato – come avvocato e poi come ricercatore indipendente – su alcuni dei più atroci delitti irrisolti della storia italiana, a partire da quelli del Mostro di Firenze. La sua tesi: omicidi rituali, commessi da personaggi insospettabili e altolocati. Stragi utili, in ogni caso, alla “sovragestione” occulta del potere: il killer imprendibile è perfetto per tenere in ansia la popolazione, salvo poi presentare all’opinione pubblica un capro espiatorio invariabilmente modesto, senza cultura, proveniente dai ceti popolari. Come dire: è giusto che il popolo patisca ingiustizie, dato che i suoi esponenti (quelli che finiscono in prima pagina) sono rozzi e brutali. Una lettura psico-politica che ha reso Franceschetti estremamente diffidente, rispetto all’offerta elettorale italiana: paradossalmente, proprio la fiducia che Lega e 5 Stelle riscuotono presso gli elettori fa di questi due partiti il vettore ideale, per chi volesse manipolarli, spingendoli a tradire, ancora una volta, le aspettative di una società messa alla frusta dal rigore imposto dai poteri che sovrastano l’Unione Europea.
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Magaldi: Draghi e Mattarella, il padrone e il maggiordomo
Come va letta, la visita di Draghi a Mattarella? «Be’, come dire: il padrone è venuto a visitare il maggiordomo». Indovinato: è Gioele Magaldi a esprimersi in questi termini, per commentare l’insolita “capatina” al Quirinale, da parte del presidente della Bce, proprio mentre l’establihment finanziario, politico e mediatico spara sul governo Conte, che si è permesso di alzare il deficit al 2,4% del Pil – nella previsione 2019 del Def – sperando di cominciare a finanziare reddito di cittadinanza, taglio delle tasse e pensioni più decorose. La novità è che, dall’8 ottobre, Magaldi “esterna” – sempre di lunedì, alle 12 – sul canale YouTube di “Border Nights”, dopo l’improvvisa chiusura di “Massoneria On Air” da parte di “Colors Radio”, che ha licenziato il conduttore, David Gramiccioli. «L’editore, che in tre anni mi aveva lasciato la massima libertà – spiega lo stesso Gramiccioli, durante il collegamento con Fabio Frabetti – mi ha contestato il crollo del fatturato pubblicitario, legato anche a strutture sanitarie». Facile che a turbare gli sponsor sia stata l’offensiva giornalistica di Gramiccioli, che contro l’obbligo vaccinale introdotto dalla legge Lorenzin ha anche scritto e interpretato il fortunatissimo spettacolo teatrale “Il decreto”.Gramiccioli ha anche ospitato stabilmente Massimo Mazzucco, che smonta la versione ufficiale sull’11 Settembre. Ha dato spazio a Enrica Perucchietti, autrice di saggi su “fake news” e terrorismo “domestico” gestito da servizi segreti occidentali sotto falsa bandiera. E “Colors Radio” ha fatto audience ogni lunedì con Magaldi, che non ha esitato a svelare la cifra massonica (occulta) di tanti uomini di potere. Gianfranco Carpeoro, ospite con Gramiccioli della prima puntata di “Gioele Magaldi Racconta”, cita i “Promessi sposi”: elegante, Gramiccioli, nel non infierire sulla proprietà di “Colors Radio” che l’ha lasciato a piedi senza preavviso, e senza alcun rispetto per i tantissimi, affezionati ascoltatori. Ma certo, dice Carpeoro, il comportamento dell’editore ricorda quello di Don Abbondio. “Il coraggio, uno non se lo può dare”, scrive Manzoni. Specie se magari, come in questo caso, ha incontrato i “bravi”, che gli hanno fatto il loro discorsetto: via Gramiccioli, o niente più contratti pubblicitari. Onore al conduttore, in ogni caso, «ottimo giornalista e uomo dalla schiena diritta», lo saluta Magaldi. Che promette: la storia non finisce qui, naturalmente. Tanto per cominciare, la voce di Magaldi il lunedì mattina trasloca su “Border Nights”, grazie al tandem Carpeoro-Frabetti. E comunque, il progetto “Massoneria On Air” «riprenderà vita presto, vedremo come e dove».Anche perché il Movimento Roosevelt, di cui Magaldi è presidente, annuncia un impegno a tutto campo, anche sulla comunicazione. La missione è chiara: intanto, difendere il governo Conte e aiutarlo di fare di più e meglio. E’ vergognoso – dice Magaldi – che l’esecutivo gialloverde venga attaccato a reti unificate: per la prima volta, dopo l’orrenda stagione della Seconda Repubblica, un governo osa contestare la “teologia” del rigore, avanzando le prime proposte (ancora timide) per risollevare l’economia espandendo il deficit. «Le idee sono buone», riconosce lo stesso Carpeoro, nella speranza che poi «vengano effettivamente recepite nella finanziaria», vista la pericolosità dei super-poteri in azione, decisi a impedirlo con ogni mezzo. A fine novembre, annuncia Magaldi, lo stesso Movimento Roosevelt scenderà in campo – con un’assemblea generale a Roma – per presentare idee-forza da sottoporre poi al governo. In altre parole: siamo solo all’inizio della “primavera italiana”. Superati i primi scogli, poi i gialloverdi dovranno osare di più. E i circuiti massonici progressisti, di cui lo stesso Magaldi è portavoce, «si impegneranno a livello europeo per far sì che l’operato del governo italiano sia percepito in modo corretto», nonostante il fuoco d’interdizione cui è sottoposto ogni giorno dai grandi media, asserviti ai poteri oligarchici.Bei tempi, quando l’informazione italiana era affidata a professionisti come Stefano Andreani, prematuramente scomparso, cui Magaldi dedica un commosso ricordo. Stranissimo giornalista, Andreani, cattolico militante ma formatosi alla scuola di “Radio Radicale”: un uomo onesto, capace sempre di impedire alle proprie idee di intorbidire la verità destinata ai lettori. Esattamente il contrario dell’attuale deriva del post-giornalismo italico (gridato, fazioso, omertoso e bugiardo) che “bombarda” ogni giorno Di Maio e Salvini, in ossequio a poteri che poi, magari, impongono il licenziamento di un reporter coraggioso come Gramiccioli. Poteri forti, si capisce, che – ai piani alti – hanno il volto di Mario Draghi, supermassone «ascrivibile alla peggiore contro-iniziazione, che non manca certo di spessore e capacità strategica». Non come Mattarella, che politicamente «è un “maggiordomo” paramassone, come Enrico Letta», sintetizza Magaldi. Letta e Mattarella? «Figure ancillari e servizievoli, con poca autonomia e spessore di pensiero». Draghi in visita al capo dello Stato? Ovvio: «Fu Draghi a proporre Mattarella a Renzi, per il Quirinale, e quindi oggi Mattarella “prende ordini” da Draghi, talvolta per mezzo di Ignazio Visco», il governatore di Bankitalia. Ecco dunque, chiosa Magaldi, a cosa è servito l’incontro fra Draghi è Mattarella: ha permesso «che il padrone il suo maggiordomo concertassero qualche azione comune contro le pur labili, flebili innovazioni che questo governo sta cercando di introdurre».Come va letta, la visita di Draghi a Mattarella? «Be’, come dire: il padrone è venuto a visitare il maggiordomo». Indovinato: è Gioele Magaldi a esprimersi in questi termini, per commentare l’insolita “capatina” al Quirinale, da parte del presidente della Bce, proprio mentre l’establishment finanziario, politico e mediatico spara sul governo Conte, che si è permesso di alzare il deficit al 2,4% del Pil – nella previsione 2019 del Def – sperando di cominciare a finanziare reddito di cittadinanza, taglio delle tasse e pensioni più decorose. La novità è che, dall’8 ottobre, Magaldi “esterna” – sempre di lunedì, alle 12 – sul canale YouTube di “Border Nights”, dopo l’improvvisa chiusura di “Massoneria On Air” da parte di “Colors Radio”, che ha licenziato il conduttore, David Gramiccioli. «L’editore, che in tre anni mi aveva lasciato la massima libertà – spiega lo stesso Gramiccioli, durante il collegamento con Fabio Frabetti – mi ha contestato il crollo del fatturato pubblicitario, legato anche a strutture sanitarie». Facile che a turbare gli sponsor sia stata l’offensiva giornalistica di Gramiccioli, che contro l’obbligo vaccinale introdotto dalla legge Lorenzin ha anche scritto e interpretato il fortunatissimo spettacolo teatrale “Il decreto”.
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Vaccinare ragazzi e nonni, o niente più esenzioni sul ticket?
Si chiama “vaccinazione universale”, e ha un sapore sinistramente orwelliano: negli Usa, prevede che siano immunizzati i neonati – ad appena 6 ore di vita – dal virus dell’epatite B, che si può contrarre solo per via sessuale o attraverso aghi infetti. «E’ pieno, infatti, di neonati che ad appena 6 ore dal parto vanno in giro a fare sesso o a iniettarsi eroina». Una garanzia: «I piccoli incorporano veleni che possono danneggiargli il cervello in modo anche irriversibile, non avendo ancora un sistema immunitario bilanciato». Massimo Mazzucco, ovvero: viaggio – virtuale, ma non troppo – nell’incubo che ha invaso di colpo la mente di milioni di italiani, dopo l’adozione del decreto Lorenzin sull’obbligo vaccinale. «Prima, dei 4 vaccini obbligatori non parlava nessuno», ricorda Fabio Frabetti di “Border Nights”. «Poi, all’improvviso, le vaccinazioni divenute improvvisamente obbligatorie (in prima battuta addirittura 12, e senza alcuna emergenza sanitaria in corso) sono state recepite come un fatto fisiologico, quasi naturale, al quale semplicemente arrendersi». Fino al delirio che ora sembra contagiare lo stesso governo gialloverde: lungi dall’abrogare la filosofia della legge Lorenzin, il grillino Stefano Patuanelli sta lavorando a un decreto legge che, si dice, potrebbe anche sfociare in qualcosa di persino peggiore: per esempio, l’obbligo vaccinale esteso agli anziani, pena la perdita dell’esenzione dai ticket sanitari.Niente di ufficiale, per ora (solo voci allarmate) sul testo a cui Patuanelli sta lavorando, insieme ai leghisti Massmiliano Romeo e Sonia Fregolent. Secondo indiscrezioni, il decreto legge potrebbe «estendere l’obbligo vaccinale ad adolescenti e anziani, ed escludere dalle scuole i bambini e e gli adolescenti non vaccinati», riferisce Frabetti. Gli anziani inadempienti verrebbero privati dell’esenzione sul ticket sanitario e, se poveri, “condannati” a morire di malattia? «Tale aborto giuridico, ben peggiore del decreto Lorenzin, dovrebbe essere pronto a breve», si legge da più parti sul web. Unico organismo con potere di veto, la commissione sanità. Mostruosità legislative a parte, «si punta in ogni caso a una promozione dei vaccini per raggiungere la massima copertura vaccinale e si istituisce l’anagrafe vaccinale nazionale, in atto». Esagerazioni? «Che ci sia ormai una spinta a livello mondiale per arrivare alla vaccinazione globale, obbligando tutti a vaccinarsi, è ormai evidente», premette Massimo Mazzucco, nella video-chat settimanale “Mazzucco Live”, con Frabetti. «Una volta stabilito che puoi imporre un obbligo, dopo devi solo decidere quali penalità infliggere a chi non lo rispetta: il ticket, appunto, o magari il mancato rinnovo della patente di guida».Secondo il video-reporter milanese, autore di clamorose denunce (dall’11 Settembre alle cure alternative per il tumore, fino alle immagini manipolate dello “sbarco sulla Luna”), abbiamo varcato il Rubicone: «Nel momento in cui accetti il principio che si può obbligare una popolazione intera a inserire qualche sostanza nel proprio corpo, per legge, hai abbattuto una barriera enorme: dopo di quella hai davanti delle praterie, perché a quel punto puoi obbligare tutti a fare di tutto. Teoricamente domattina potresti obbligare tutti a mandar giù 4 aspirine, pena il divieto di prendere l’autobus. Volendo, teoricamente, puoi arrivare a tutto». Tra l’altro, aggiunge Mazzucco, «siamo di fronte a un muro di ignoranza mostruosa». Mazzucco consiglia a tutti la lettura del saggio “Il vaccino non è un’opinione”, opera di Roberto Burioni, il medico esaltato dei media come nemico numero uno dei “Free Vax”. Per avere un’idea di quello che il libro contiene, dice Mazzucco, basta leggere la quarta di copertina. Testualmente: “La Terra è tonda, la benzina è infiammabile, i vaccini non provocano l’autismo”. Punto. «Ecco fin dove è scesa l’informazione ufficiale, su un tema più che controverso come quello dei rischi connessi all’abuso vaccinale, citato da tantissime autorevoli fonti sanitarie, statistiche alla mano».Una verità emersa in modo catastrofico anche dal lavoro della commissione difesa: quattromila militari italiani gravemente malati, e mille già morti (per colpa dell’esposizione a materiali tossici ma anche a causa di vaccini somministrati senza precauzioni, in assenza di test per verificare le capacità di tolleranza dell’organismo). Ma, se uno dà a retta a Burioni, è come se la “strage silenziosa” dei soldati non esistesse proprio. «Questa è la posizione della scienza ufficiale», sottolinea Mazzucco. «Capite che, se non si fa niente, prima di tutto per dimostrare a livello scientifico i danni da vaccino, non si può eliminare il concetto dell’obbligo. E se non lo elimini per i bambini, il rischio resta anche per gli adulti». Vaccinazione universale? Estensione dell’obbligo a ragazzi e pensionati? «Che ci riescano o meno con questo Ddl non lo so – dice Mazzucco – ma è tragico che la spinta sia comunque in questa direzione, ormai è evidente. Dal momento in cui abbatti il muro dell’obbligo, e lo Stato può imporre al cittadino di inserire nel suo corpo quello che vogliono loro, a quel punto è solo questione di capire quali misure possono usare per obbligarti a farlo. Diventa un ricatto».Nel pianeta-vaccini, che prima del decreto Lorenzin era come se non ci fosse, è comparsa all’improvviso anche la problematica dei bambini immunodepressi, presentata come insormontabile. «La storia degli immunodepressi è ridicola di per sé», sostiene Mazzucco. «Sono circa 10.000 in tutta Italia, e tu per 10.000 bambini vai a vaccinare obbligatoriamente non so quanti milioni di bambini? C’è già una sproporzione pazzesca tra rischio e beneficio. Ma poi – aggiunge Mazzucco – non dicono che l’immunodepresso può essere colpito da qualunque virus, trasportato da qualunque persona. Quindi, se fosse vero che tu vuoi difendere gli immunodepressi, dovresti far vaccinare anche insegnanti, bidelli, inservienti, operatori delle mense. Come mai se ne sono dimenticati? Semplice: perché il loro “target” non era affatto la protezione dell’immunodepresso, ma solo di usare la scusa dell’immunodepresso per arrivare all’obbligo vaccinale. Perché infatti non vaccinare anche gli adulti che lavorano nella scuola? Nessuno sa rispondere a questa domanda».Gli stessi docenti hanno protestato, di fronte all’ipotesi di essere vaccinati a loro volta. «Già, chissà perché. Loro sanno “leggere e scrivere”: molto più delle mamme, spesso sprovvedute, che cascano nella propaganda del nostro amico Burioni». Era successa la stessa cosa negli Usa, ricorda Mazzucco, quando c’era stata la famosa crisi dell’influenza “suina”. «Volevano immunizzare anche gli operatori sanitari negli ospedali. E invece, medici e infermieri si sono ribellati: non volevano saperne, di vaccinarsi. Erano perfettamente al corrente del fatto che il vaccino comporta dei rischi». Lo conferma la rivista “Focus”, che già nel 2017 documenta la “renitenza” dei sanitari di fronte alla prospettiva di vaccinarsi. «Ma “Focus” parla solo dell’efficacia dei vaccini messa in dubbio dai medici, si guarda bene dall’ammettere che i medici evitano i vaccini perché ne hanno paura». E’ lo stesso motivo, aggiunge Mazzucco, per cui – secondo recenti sondaggi – il 70-80% degli oncologi non si sottoporrebbero mai alla chemioterapia, se fossero malati di cancro. «Ai loro pazienti la impongono, nei protocolli, insieme alla radioterapia. Ma loro non se la somministrano, chissà perché». Curioso, no? «Se la gente fosse un po’ più attenta a queste notizie, capirebbe molte più cose, e in molto meno tempo».Si chiama “vaccinazione universale”, e ha un sapore sinistramente orwelliano: negli Usa, prevede che siano immunizzati i neonati – ad appena 6 ore di vita – dal virus dell’epatite B, che si può contrarre solo per via sessuale o attraverso aghi infetti. «E’ pieno, infatti, di neonati che ad appena 6 ore dal parto vanno in giro a fare sesso o a iniettarsi eroina». Una garanzia: «I piccoli incorporano veleni che possono danneggiargli il cervello in modo anche irriversibile, non avendo ancora un sistema immunitario bilanciato». Massimo Mazzucco, ovvero: viaggio – virtuale, ma non troppo – nell’incubo che ha invaso di colpo la mente di milioni di italiani, dopo l’adozione del decreto Lorenzin sull’obbligo vaccinale. «Prima, dei 4 vaccini obbligatori non parlava nessuno», ricorda Fabio Frabetti di “Border Nights”. «Poi, all’improvviso, le vaccinazioni divenute improvvisamente obbligatorie (in prima battuta addirittura 12, e senza alcuna emergenza sanitaria in corso) sono state recepite come un fatto fisiologico, quasi naturale, al quale semplicemente arrendersi». Fino al delirio che ora sembra contagiare lo stesso governo gialloverde: lungi dall’abrogare la filosofia della legge Lorenzin, il grillino Stefano Patuanelli sta lavorando a un decreto legge che, si dice, potrebbe anche sfociare in qualcosa di persino peggiore: per esempio, l’obbligo vaccinale esteso agli anziani, pena la perdita dell’esenzione dai ticket sanitari.
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L’inverno nucleare che attende il Pd, con o senza Renzi
«Pensano di essersi liberati di me, ma hanno sbagliato» (Matteo Renzi). Come ha dimostrato chiaramente la reazione del Pd alla strage del ponte Morandi, dopo Renzi è ancora Renzi a dettare la linea. E come al solito punta dritta contro un muro. Se il Pd vuole scampare alla meritatissima estinzione, deve liberarsi immediatamente del Bomba. Speriamo che non lo faccia. Il Pd non è migliore di Renzi. Il Cazzaro non è mai stato, come molti raccontavano, un usurpatore, una metastasi berlusconiana. Renzi è un frutto dell’Ulivo. È la logica conseguenza della deriva strutturale che ha portato il Pci, da sempre verticista, opportunista, settario e securitario, a tradire tutti gli ideali e le speranze dei lavoratori e dei movimenti, inseguire il potere lungo la Terza Via globalista, fondersi coi resti della Democrazia Cristiana – un destino manifesto fin dal Compromesso Storico – e diventare il principale garante dell’establishment, e del capitale.L’Ulivo di Prodi ha svenduto agli squali le aziende di Stato, e col pacchetto Treu ha legalizzato il nuovo schiavismo del precariato. La “ditta” di Bersani, coi governi tecnici, ha smantellato lo Stato Sociale, e lo Statuto dei Lavoratori. Renzi ha finito il lavoro col Jobs Act e la Buona Scuola, mentre cercava di rottamare anche la Costituzione. “Liberi e Ipocriti”, in fuga da Renzi, si sono scelti come padri fondatori Bersani, e il boia di Belgrado. Il “sobrio” Gentiloni ha controfirmato la dottrina Minniti che finanzia i campi di concentramento libici. Tutto il cosiddetto centrosinistra condivide questa marcescenza, di cui il renzismo è solo lo stadio terminale. In Renzi però si vede più che in chiunque altro. Renzi è uno sprezzante, grassoccio principino che ancora si rifiuta di vedere quanta rabbia giustificata susciti il semplice apparire del suo stolido faccione in tutti quelli che la sua classe parassitaria ha depredato.Renzi è la pingue, querula personificazione stessa dell’arroganza del potere ereditario; e il cosiddetto centrosinistra, per avere qualche possibilità di sopravvivere al meritatissimo inverno nucleare che l’aspetta, dovrebbe liberarsi immediatamente di lui e dell’Esercito delle Dodici Sceme, le sue fedelissime che ancora infestano talk e social come uniche portavoce. Speriamo che non lo faccia. Renzi si ripete «il futuro prima o poi torna», o qualche altra stronzata motivazionale da meme di Facebook. Sogna di fondare un partito tutto suo. Che prenderebbe meno voti della Lorenzin. Pensa: «Sull’onda del prossimo spread, tornerà il mio momento». Si sbaglia. Non tornerà, come non è tornato quello del suo Yoda, Rutelli. O quello di Claudio Martelli. Era giovane, rampante e in camicia anche lui. Il Bomba è scoppiato. Per sopravvivere al fallout, il Pci/Pd tenterà l’ennesima mutazione. Facciamo che non gli riesca.(Alessandra Daniele, “Cronache del dopo Bomba”, da “Carmilla” del 23 settembre 2018).«Pensano di essersi liberati di me, ma hanno sbagliato» (Matteo Renzi). Come ha dimostrato chiaramente la reazione del Pd alla strage del ponte Morandi, dopo Renzi è ancora Renzi a dettare la linea. E come al solito punta dritta contro un muro. Se il Pd vuole scampare alla meritatissima estinzione, deve liberarsi immediatamente del Bomba. Speriamo che non lo faccia. Il Pd non è migliore di Renzi. Il Cazzaro non è mai stato, come molti raccontavano, un usurpatore, una metastasi berlusconiana. Renzi è un frutto dell’Ulivo. È la logica conseguenza della deriva strutturale che ha portato il Pci, da sempre verticista, opportunista, settario e securitario, a tradire tutti gli ideali e le speranze dei lavoratori e dei movimenti, inseguire il potere lungo la Terza Via globalista, fondersi coi resti della Democrazia Cristiana – un destino manifesto fin dal Compromesso Storico – e diventare il principale garante dell’establishment, e del capitale.
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Vaccini, massoni e tabù: Colors Radio licenzia Gramiccioli
Perdi il posto, se insisti nel cercare la verità? Le forti pressioni subite avrebbero costretto l’editore di “Colors Radio” a licenziare il conduttore David Gramiccioli, direttore artistico dell’emittente. Sempre in prima linea sui temi più scomodi, Gramiccioli, a partire dalla battaglia civile contro l’obbligo vaccinale introdotto dal governo Gentiloni attraverso Beatrice Lorenzin – da cui lo spettacolo “Il decreto”, scritto e interpretato dallo stesso Gramiccioli, “sold out” nei teatri di tutta Italia. Ma non solo: vero e proprio mattatore di “Colors Radio”, Gramiccioli ha dato grande visibilità ai temi più difficili da trattare, come la polemica su “fake news” e terrorismo “false flag” sollevata dalla giornalista torinese Enrica Perucchietti, o le grandi falsificazioni del mainstream – a partire da quella sull’11 Settembre – denunciata dal documentarista Massimo Mazzucco, cui Gramiccioli aveva riservato una rubrica settimanale. Il licenziamento del conduttore “spegne” anche la voce radiofonica di Gioele Magaldi, che attraverso la rubrica “Massoneria On Air” ha potuto svelare la cifra massonica (occulta, e spesso oligarchica) dei maggiori protagonisti della politica, quella da cui giornali e televisioni stanno sempre a distanza di sicurezza, grazie al noto fenomeno dell’autocensura preventiva – mai disturbare il manovratore.«Permetteteci di esprimere subito la nostra solidarietà nei confronti del collega David Gramiccioli, che ha diffuso la notizia del suo licenziamento», afferma Fabio Frabetti di “Colors Radio” nella video-chat settimanale con Massimo Mazzucco, su YouTube. Una realtà radiofonica, quella di “Colors Radio”, che si stava affermando: grazie a Gramiccioli, «era diventata un vettore molto importante, per quanto riguarda il discorso vaccini e non solo». Purtroppo, gli fa eco lo stesso Mazzucco, «la storia di David è costellata da situazioni del genere: credo che questa sia la quarta o quinta volta che gli succede di essere licenziato per questi motivi». Mazzucco ricorda la sua prima intervista con Gramiccioli, a poca distanza dall’attentato alle Torri Gemelle, per quella che allora si chiamava “Radio Spazio Aperto”: si cominciava appena, a parlare di “verità non ufficiale” sull’11 Settembre, e Gramiccioli era già “sul pezzo”. «Poi le pressioni sono cresciute, la trasmissione è stata chiusa e il conduttore è stato costretto a licenziarsi». Il problema? Gramiccioli «tratta temi veramente scomodi: non solo l’11 Settembre ma anche la pedofilia, specie quella nella Chiesa», spiega Mazzucco. All’inizio le radio libere gli danno carta bianca, «ma appena lui guadagna ascolti – come stava succededo ora, con “Colors Radio” – qualcuno comincia a fare pressioni perché smetta di parlare di argomenti tanto delicati».A quel punto, continua Mazzucco, «l’editore si trova tra l’incudine e il martello, e comunica a Gramiccioli: “Guarda che mi stanno facendo pressioni: o la smetti o devo licenziarti”. Ma David è una persona con la schiena dritta, e risponde: io vado avanti. Così finisce regolarmente senza lavoro». Purtroppo, sottolinea Mazzucco, questo dimostra che, tanto per cominciare, «il discorso sui vaccini è veramente insidioso: oltre una certa soglia di attenzione non si può andare». Facile anche dedurre che Gramiccioli «abbia pagato il grande successo del suo spettacolo, “Il decreto”, che ha portato in tutta Italia: racconta la vera storia del decreto Lorenzin, di come è nato e di cosa c’è dietro. Io l’ho visto – conferma Mazzucco – ed è uno spettacolo veramente devastante, per quelli che sostengono la versione ufficiale sui vaccini, perché c’è dietro una storia di conflitto d’interessi che è veramente enorme». Gramiccioli, evidentemente, «si è creato dei nemici ad alto livello». Il che è un titolo di merito, se uno fa davvero il giornalista: permette al pubblico di scoprire verità che gli altri non raccontano mai.Informazione libera? Una rosa piena di spine: «Se c’è di mezzo la pubblicità, cominciano i condizionamenti», osserva Mazzucco: «Se devi pagare stipendi finisci per dipendere dalla pubblicità, e può succedere che ti si chieda di “sacrificare” certe trasmissioni che danno fastidio a chi comanda». Come si finisce nel mirino dei censori? Basta uscire dal “frame” citato da Marcello Foa, ora presidente Rai, nella sua coraggiosa polemica sulle viltà quotidiane dei media mainstream. Nelle notizie c’è sempre un “frame” (una cornice, un telaio ben preciso) all’interno del quale si deve restare, con qualunque argomentazione, sui grandi media. «Ma appena esci fuori da quel “frame”, da quella cornice – sottolinea Mazzucco – la notizia diventa tabù: certi argomenti non si possono più trattare, se affrontati in modo autonomo». Brutta storia: «Ci sembra sempre di avere una grande libertà di stampa solo perché viviamo – ci dicono – in un paese libero, in democrazia. Ma se appena esci fuori da quelle rotaie ti segano le caviglie», conclude Mazzucco, sicuro – comunque – che lo «spirito libero» di David Gramiccioli (già sommerso di attestazioni di solidarietà) gli ispirerà nuove avventure, come sempre dalla parte di quella verità che i grandi media temono, e di cui il pubblico ha sempre più bisogno.Perdi il posto, se insisti nel cercare la verità? Le forti pressioni subite avrebbero costretto l’editore di “Colors Radio” a licenziare il conduttore David Gramiccioli, direttore artistico dell’emittente. Sempre in prima linea sui temi più scomodi, Gramiccioli, a partire dalla battaglia civile contro l’obbligo vaccinale introdotto dal governo Gentiloni attraverso Beatrice Lorenzin – da cui lo spettacolo “Il decreto”, scritto e interpretato dallo stesso Gramiccioli, “sold out” nei teatri di tutta Italia. Ma non solo: vero e proprio mattatore di “Colors Radio”, Gramiccioli ha dato grande visibilità ai temi più difficili da trattare, come la polemica su “fake news” e terrorismo “false flag” sollevata dalla giornalista torinese Enrica Perucchietti, o le grandi falsificazioni del mainstream – a partire da quella sull’11 Settembre – denunciata dal documentarista Massimo Mazzucco, cui Gramiccioli aveva riservato una rubrica settimanale. Il licenziamento del conduttore “spegne” anche la voce radiofonica di Gioele Magaldi, che attraverso la rubrica “Massoneria On Air” ha potuto svelare la cifra massonica (occulta, e spesso oligarchica) dei maggiori protagonisti della politica, quella da cui giornali e televisioni stanno sempre a distanza di sicurezza, grazie al noto fenomeno dell’autocensura preventiva – mai disturbare il manovratore.
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Casalino e il Deep State. Mazzucco: che ingenui, i 5 Stelle
«Posso non commentare le parole di Rocco Casalino?». Sdegnoso silenzio, solo perché a Casalino si rinfaccia sempre di aver partecipato al “Grande Fratello”? «Appunto: chi si sarebbe accorto di lui, se non fosse stato al “Grande Fratello”? Una volta i dirigenti politici venivano da scuole serie: i comunisti dalle Frattocchie, i democristiani dalla Fuci». Gianfranco Carpeoro, opinionista e saggista, in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights” si rifiuta, per decenza, di intervenire sulla polemica innescata dall’improvvida sortita dell’ex comunicatore dei 5 Stelle, ora portavoce del premier Conte: in un fuori-onda ha preannunciato un repulisti, a tappeto, tra i funzionari del ministero dell’economia, chiamandoli «quei pezzi di merda». Nell’audio (rubato, in violazione della privacy), parlando con due giornalisti, Casalino li invita ad annunciare che, se le richieste dei 5 Stelle non verranno esaudite dal ministero di Tria, nel 2019 i pentastellati “bonificheranno” gli uffici dai tecnocrati che “remano contro” i gialloverdi, scatenando una terribile «vendetta». Apriti cielo: la tempesta ormai grandina a reti unificate su tutti i media. «Piuttosto ingenui, i 5 Stelle», osserva il documentarista Massimo Mazzucco, sempre in video-chat con Frabetti: «Possibile che non sapessero, fin dall’inizio, cosa li attendeva nei palazzi romani?».Mazzucco è un abile demistificatore: ben attento a non finire nel variopinto girone del complottismo “gridato”, si dedica da anni a studiare meticolosamente i complotti veri. E’ stato tra i primi a dimostrare che la versione ufficiale sull’11 Settembre fa acqua da tutte le parti. E nell’ultimo film, “American Moon”, certifica che le storiche immagini dell’allunaggio, purtroppo, non sono state affatto realizzate sulla Luna, ma in studi cinematografici o in teatri di posa. Fa sempre notizia il lavoro di Mazzucco, sia che si tratti della “nuova Peral Harbor” scatenata a Manhattan e comodamente attribuita ad Al-Qaeda, sia che sul monitor compaia una seria indagine sulle cure alternative per il cancro. E a proposito di salute: non certo ostile ai 5 Stelle, Mazzucco ha aspramente criticato il clamoroso voltafaccia sui vaccini, coi pentastellati prima tiepidi sul decreto Lorenzin e poi in confusione assoluta, ora che – con Giulia Grillo – avrebbero in mano le leve ministeriali del governo della sanità. Solo che, tra il dire e il fare, c’è appunto di mezzo la politica: «Me ne sono sempre tenuto alla larga, proprio perché temo quell’ambiente», confessa Mazzucco: «In passato ho anche rifiutato di impegnarmi personalmente, quando mi è stato chiesto di candidarmi, perché so che, per come sono fatto, essere costretto a confrontarmi con certe dinamiche mi farebbe perdere il sonno. Non fa per me, ecco tutto».Se però stiamo parlando di un soggetto politico come i 5 Stelle, aggiunge Mazzucco, le cose cambiano: «Nel momento in cui ti candidi a rivoluzionare l’Italia, non puoi non sapere che tipo di ostacoli incontrerai. I tuoi elettori, per primi, si aspettano che tu sappia perfettamente come muoverti. Bel guaio, se adesso scoprono che non sai bene che pesci pigliare». Un intero ministero che “rema contro” ostacolando lo stesso ministro, come nel caso di Tria, secondo la versione di Casalino? «Ma è ovvio, scusate», protesta Mazzucco: «Funziona così persino negli Usa», dove pure c’è un forte spoil-system e un robusto ricambio di funzionari, scelti dal politico che ha vinto le elezioni. «Il fatto è che puoi cambiare il ministro della difesa, non i generali: quelli restano. E se vogliono fare una guerra, prima o poi il ministro lo tirano dalla loro parte». Si chiama Deep State, ed è il potere che avrebbe bypassato lo stesso Bush durante la crisi dell’11 Settembre, per poi bivaccare alla Casa Bianca con Obama. Un potere, sempre lo stesso, che sta cercando di mettere in croce l’imprevedibile Donald Trump, finora sfuggito al suo controllo (e quindi braccato dal fantasma dell’impeachment). Come si può pensare che in Italia, a maggior ragione, non valgano le stesse regole? Come sperare che il Deep State euro-italico ceda docilmente il timone del dicastero dell’economia, teleguidato da Bruxelles?Appena quattro mesi fa, a fine maggio, Luigi Di Maio giunse ad annunciare ben altre dimissioni: non voleva mettere in stato di accusa oscuri funzionari, ma addirittura il capo dello Stato. La “colpa” di Mattarella? Aver impedito alla nascente alleanza gialloverde di insediare al ministero dell’economia Paolo Savona, fortemente avversato da Mario Draghi tramite il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. Proprio da Visco, irritualmente, Mattarella “spedì” in udienza l’allora premier incaricato, Conte, perché prendesse nota delle raccomandazioni della banca centrale: guai a sforare il tetto (più che esiguo) imposto alla spesa pubblica dai super-poteri europei, pena lo tsunami dello spread. Nel giro di ventiquattr’ore, Di Maio ingoiò il rospo: rinunciare a Savona, pur di far nascere il governo. Giovanni Tria? Lo stesso Savona fu tra quanti ne approvarono la designazione, rivela Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt: «Massone, Tria si dichiarò di opinioni progressiste, disponibile a infrangere – dopo inziali rassicurazioni – l’assurdo vincolo di spesa imposto dall’élite neoliberista che manovra le sedicenti istituzioni europee». Ora però lo stesso Magaldi è perplesso, su Tria: «Si decida a operare nel senso inizialmente concordato, viceversa i gialloverdi dovranno scegliere: o lui, o gli italiani (a cui hanno promesso Flat Tax, reddito di cittadinanza e pensioni dignitose, cancellando la legge Fornero)».Il guaio? Lo scomodissimo endorsement che l’euro-tecnocrate numero uno, «il gran maestro Mario Draghi, supermassone neo-aristocratico», ha tributato a Tria: apertamente elogiato, dal presidente della Bce, per la prudenza sui conti pubblici, ancora una volta improntati alla linea di rigore pretesa da Bruxelles. La battaglia è proibitiva: a “remare contro” il cambio di paradigma – più spesa pubblica, per rianimare l’economia – non sono solo Draghi, Visco e i fantomatici funzionari del ministero di Tria: tutto il mainstream giornalistico sta sparando ad alzo zero contro il nuovo governo. Ogni scusa è buona, a cominciare dall’intransigenza di Salvini sull’allegro “caos all’italiana” nella non-gestione dei migranti. E in questo pozzo di veleni, l’audio di Casalino irrompe come un petardo, per la gioia di telegiornali e talkshow. Tutto fa brodo, pur di continuare a non ragionare. Personaggi come Ferruccio De Bortoli (assistito nientemeno che da Piero Angela, su “Rai News 24”) arriva a rimpiangere la formidabile “ripresa” assicurata all’Italia dai compianti governi Renzi e Gentiloni, con all’economia Pier Carlo Padoan, ennesimo yesman di quel potere europeo che predica le virtù metafisiche del digiuno (altrui). Brutta bestia, il neoliberismo. Il suo capolavoro letterario, basato su conti truccati? La teoria – genere fantasy – della “austerity espansiva”, spacciata da Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff, da Harvard: fategli saltare i pasti, e l’affamato guarirà miracolosamente.L’economista Nino Galloni, vicepresidente del Movimento Roosevelt e allievo del keynsiano Federico Caffè, interviene spesso nel dibattito pubblico per correggere le “fake news” immesse nel sistema da Carlo Cottarelli, tecnocrate di scuola Fmi e venerato dal Deep State (e dai media) come una sorta di vestale dei conti pubblici. Lo stesso Mattarella sventolò la “nomination” di Cottarelli a Palazzo Chigi per indurre a più miti consigli i gialloverdi, che all’economia volevano Savona. E’ semplicissimo, il ragionamento di Galloni, suffragato da prove incontrovertibili: ogni euro ben speso sotto forma di deficit “renderà” 3 o 4 volte tanto, l’anno seguente, in termini di lavoro, fatturato, assunzioni, gettito fiscale. E dato che la spesa pubblica produttiva fa crescere il Pil, il risultato è automatico: il debito pubblico, di colpo, farà meno paura (proprio perché supportato dalla famosa crescita, quella che forse – durante i governi Renzi e Gentiloni – De Bortoli avrà al massimo intravisto, lontana anni luce dall’Italia, solo grazie al potente telescopio di Piero Angela). Lo scomposto, imbarazzante Casalino? Perfetto, per permettere ai media di continuare – come sempre – a guardare il dito, anziché la Luna (quella vera, non la “American Moon” del film di Mazzucco). Tradotto: fino a quando un signore come Mario Draghi darà bei voti al nostro ministro dell’economia, per gli italiani saranno rogne. Meno soldi per tutti. “Austerity espansiva”: uno strano Ramadan, imposto da oligarchi che nessuno ha mai eletto. Una piovra tenace, con tentacoli ovunque – a partire dai ministeri economici. Appunto: possibile che i 5 Stelle non lo sapessero fin dall’inizio?«Posso non commentare le parole di Rocco Casalino?». Sdegnoso silenzio, solo perché a Casalino si rinfaccia sempre di aver partecipato al “Grande Fratello”? «Appunto: chi si sarebbe accorto di lui, se non fosse stato al “Grande Fratello”? Una volta i dirigenti politici venivano da scuole serie: i comunisti dalle Frattocchie, i democristiani dalla Fuci». Gianfranco Carpeoro, opinionista e saggista, in web-streaming su YouTube con Fabio Frabetti di “Border Nights” si rifiuta, per decenza, di intervenire sulla polemica innescata dall’improvvida sortita dell’ex comunicatore dei 5 Stelle, ora portavoce del premier Conte: in un fuori-onda ha preannunciato un repulisti, a tappeto, tra i funzionari del ministero dell’economia, chiamandoli «quei pezzi di merda». Nell’audio (rubato, in violazione della privacy), parlando con due giornalisti, Casalino li invita ad annunciare che, se le richieste dei 5 Stelle non verranno esaudite dal ministero di Tria, nel 2019 i pentastellati “bonificheranno” gli uffici dai tecnocrati che “remano contro” i gialloverdi, scatenando una terribile «vendetta». Apriti cielo: la tempesta ormai grandina a reti unificate su tutti i media. «Piuttosto ingenui, i 5 Stelle», osserva il documentarista Massimo Mazzucco, sempre in video-chat con Frabetti: «Possibile che non sapessero, fin dall’inizio, cosa li attendeva nei palazzi romani?».