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Un partito nuovo, utile e degno? Ce l’avevamo: era il Pci
Molti ne parlano e ne strillano… Ma sinceramente non vedo molte idee all’orizzonte. Un modo diverso di fare un partito esiste? Sono tutti in crisi. Il vecchio modello di partito non regge più. Con cosa lo sostituiamo? Lasciamo perdere se chiamarlo partito o movimento… Andiamo al sodo. In questo momento esiste un solo modello alternativo, quello di Grillo. Sicuramente è il meglio che si può fare. È stato individuato un sistema per selezionare in modo democratico i candidati, oltre a evitare di inserire gente sotto processo. Ottimo. Questo è il meglio che si può fare adesso. Ma io immagino qualche cosa di più… Il partito del futuro. Come potrebbe essere? Innanzi tutto immagino un partito che sta in mezzo alla gente. Il Pci degli anni ’50 era proprio questo in alcune regioni del centro Italia, che non a caso sono rosse ancora adesso.
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Se il Piemonte azzoppa il Bio, settore in piena crescita
Possibile che il Piemonte si rassegni a “suicidare” il settore strategico dell’agricoltura biologica, in ossequio ai tagli orizzontali decretati dal governo Monti? Grazie al “Movimento 5 Stelle” è approdato al Consiglio regionale piemontese il caso del Crab, il prestigioso sportello del Bio con sede in val Pellice, punto di riferimento – secondo le associazioni di categoria – per l’intero comparto del biologico in Italia. «Grave errore, chiudere un centro di eccellenza come il Crab», protesta Alessandro Triantafyllidis, presidente dell’Aiab, che raduna gli agricoltori biologici italiani. Fa eco Vincenzo Vizioli del Firab, la fondazione nazionale per l’agricoltura biodinamica: «L’attività del Crab è fondamentale per lo sviluppo italiano delle coltivazioni a impatto zero». Che poi sono le uniche in crescita, nonostante la crisi, come segnalano gli ambientalisti italiani, preoccupati per il futuro dell’agricoltura europea: «Bruxelles finanzia le grandi monoculture dal destino ormai segnato – rilevano Wwf, Lipu e Legambiente – mentre ignora le piccole e medie imprese ecologiche, che tutelano il territorio e i consumatori».
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Grillo ai poliziotti: basta botte, schieratevi con chi protesta
Polizia, chi stai difendendo? Chi è colui che colpisci a terra? Un ragazzo, uno studente, un operaio? E’ quello il tuo compito? Ne sei certo? Non ti ho mai visto colpire un politico corrotto, un mafioso, un colluso con la stessa violenza. Ti ho visto invece scortare al supermercato una senatrice o sfrecciare in moto affiancato ad auto blu nel traffico, a protezione di condannati in giacca e cravatta, di cosiddetti onorevoli, dei responsabili dello sfascio sociale che invece di occuparsi dello Stato si trastullano con la nuova legge elettorale per salvarsi il culo e passano le serate nei talk show. Di improbabili leader a cui non affideresti neppure la gestione di un condominio che partecipano a grotteschi confronti televisivi per le primarie. Loro non “tengono” vergogna, tu forse sì. Lo spero.
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Stefania: come vivere, in cinque, con solo 5 euro al giorno
Madre di tre bimbi e moglie di un operaio metalmeccanico, Stefania Rossini vive in provincia di Brescia, a Pontevico. Qualche hanno fa ha perduto il lavoro, ma non si è persa d’animo: «Ho ripensato il nostro modo di vivere e, in due anni di perfezionamenti, ho scoperto che possiamo vivere, in cinque, con appena 5 euro al giorno». Sembra uno slogan, e invece è il titolo del libro che racconta la sua esperienza. Un manuale tecnico-pratico, che spiega come è possibile vivere – senza privazioni – spendendo, ogni giorno, appena un euro a persona. «Ho cercato di migliorarmi ogni giorno», racconta Stefania. «Mi sono sforzata di imparare, di migliorare. Ho fatto l’orto, ho scovato nuove ricette per l’autoproduzione. A un certo punto ho deciso di fare due conti di quanto spendevo al mese e sono saltati fuori questi cinque euro. Una media giornaliera che comprende un po’ tutto: alimentazione, detersivi per la casa e l’igiene personale, materiale scolastico e altre piccole cose». Possibile? Sì: «Perché, con l’orto e l’autoproduzione, ci facciamo in casa quasi tutto».
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Italiani, attenti: se obbedite alla Merkel finirete in Grecia
«Attenzione, se continuate a fare quello che vi chiede la Germania rischiate di fare la fine della Grecia». Roberto Lavagna è l’economista che traghettò l’Argentina fuori dalla drammatica crisi esplosa nel Natale del 2001. Fu lui a governare l’emergenza. Nominato ministro dell’economia subito dopo il tracollo di Buenos Aires – con il Pil precipitato del 20%, i conti correnti congelati dalle banche e buona parte della classe media finita a rovistare nei cassonetti della spazzatura – riuscì a risollevare le sorti di un Paese dato ormai per spacciato, applicando ricette economiche finalizzate innanzitutto a restituire potere d’acquisto alla popolazione. “El ministro milagro” lo chiamano (anche i nemici) a Buenos Aires. Ora dice di noi: «Tagliare il welfare non vi farà uscire dalla crisi: o andate a disturbare settori improduttivi e prendete i soldi da lì, o vi ritroverete come Atene».
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Maxi-asteroide minaccia la Terra, la Nasa non smentisce
Affogata nel marasma della comunicazione per le elezioni presidenziali 2012, ecco una notizia curiosa che ha avuto l’endorsement dell’“I-report” della “Cnn”. Si torna a parlare della possibile collisione tra un asteroide e la Terra, proprio nel periodo fatidico della… fine del mondo, vale a dire tra la fine di novembre e il 21 dicembre di quest’anno. E che nome ha/avrebbe questo asteroide? Nibiru. Ma il corpo celeste in arrivo non avrebbe nulla a che vedere con il Pianeta X teorizzato da Zecharia Sitchin: lo studioso dei testi sumeri e babilonesi, scomparso nel 2010, propugnatore della tesi degli antichi astronauti e degli Anunnaki quali genitori della razza umana, era infatti in disaccordo con l’ipotesi del “cataclisma Nibiru” sostenuta dal 1995 da Nancy Lieder, una contattista del Wisconsin che sostiene di ricevere messaggi dal sistema stellare di Z-Reticuli e da forme di vita extraterrestre.
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Comiche primarie su Sky, un Talent Show senza Talent
Ecco perché “Sky” aveva fatto di tutto per averli, i candidati alle primarie del centrosinistra. Li voleva inglobare nel suo blob, fagocitandoli nelle sue scenografie, riuscendo a trasformare un inconsistente dibattito in una variante di “X Factor”. Un Talent Show, ma senza Talent, purché il format, ancora una volta, fosse lo spettacolo, misurabile a botte di un minuto di celebrità, quanto era concesso ogni volta a ognuno dei piccoli tenori del centrosinistra. Chi ha visto la locandina sul sito del Pd, con i candidati raffigurati come supereroi, entrava già nel clima culturale di questo “evento”. C’erano Bruno Tabacci, Laura Puppato, Matteo Renzi, Nichi Vendola, Pierluigi Bersani. Mancava Mario Monti, il ferreo detentore della loro “agenda” presente e futura. Lo spettacolo non poteva spiegare tutto questo.
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Torino-Lione e trivelle: blitz nella notte, come in guerra
Di sorpresa e col favore delle tenebre: come per un’operazione di guerra. Dopo la mezzanotte, al termine di una giornata i cui i No-Tav sono rimasti inutilmente autoconvocati (e depistati) per ore, a Chiomonte, in attesa dell’annunciata visita del ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri – confermata, poi smentita e quindi annullata, nonostante lo straordinario presidio di polizia – all’1,30 di notte un corteo composto da quattro colonne di blindati, non meno di mille uomini secondo “La Stampa”, ha scortato 12 Tir da Orbassano nell’hinterland torinese fino all’autoporto di Susa, dove un’ottantina di operai e tecnici procederanno alle nuove prospezioni geologiche in vista dell’apertura del cantiere per la Torino-Lione nella primavera 2013. Tutto questo, alla vigilia del summit del 3 dicembre a Lione tra Hollande e Monti, dopo il verdetto negativo della Corte dei Conti francese: la maxi-opera, come sostengono i No-Tav, sarebbe inutile e troppo costosa.
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Dagospia: i Bilderberg in Vaticano con Letta e Mentana
I Bilderberg a Roma dal 13 novembre, «quasi come se fosse una provocazione», per parlare del commissariamento dei paesi dell’Eurozona più a rischio: Italia, Spagna e Grecia. «Della riunione – scrive “Dagospia” – non c’è traccia neppure sul sito ufficiale della più potente e misteriosa organizzazione mondiale che raccoglie manager, banchieri e imprenditori da tutto il mondo». Secondo le “talpe” di Roberto D’Agostino, la segretaria organizzativa del “super-clan” planetario, Marlieke de Vogel, sarebbe “disperata”, perché «l’incontro segretissimo di Roma del più potente circolo finanziario para-massonico mondiale» rischia un clamoroso flop. Motivo: l’organizzazione ha piazzato gli ospiti all’Hotel de Russie, angolo piazza del Popolo, a due passi dalla folla di troupe che presidiano il festival del cinema. Peggio: i musei vaticani saranno chiusi in anticipo per consentire ai super-oligarchi di consumare una frugale cenetta tra i capolavori d’arte: centomila euro per 80 invitati.
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Sciopero europeo, contro il rigore criminale di Bruxelles
La mobilitazione europea del 14 novembre ha un significato inedito, non è il “solito” sciopero: è l’espressione di una protesta generalizzata a livello europeo, che attraversa tutti gli strati sociali, per denunciare l’intollerabilità delle attuali politiche economiche finalizzate a garantire gli interessi delle oligarchie finanziarie che stanno letteralmente distruggendo la vita di milioni di persone. Una protesta partita dai movimenti sociali e dai sindacati spagnoli ed estesasi al Portogallo, alla Grecia e all’Italia e che vede uniti, a livello europeo, lavoratori del pubblico e del privato, studenti, precari, disoccupati, professionisti, commercianti, artigiani, pensionati, insegnanti. Si tratta di interrompere la spirale di politiche che – in nome di un debito che non potrà mai essere estinto a causa dei tassi di interesse imposti – esigono la destrutturazione del lavoro e dei suoi diritti, la fine della sanità e della scuola pubblica, dei beni comuni, e della tutela dell’ambiente. In una parola la fine dello Stato sociale.
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Ci comandano i tedeschi, potevamo evitare il Risorgimento
Amo gli italiani, anche se tutti ne parlano male: trovo invece che siano un popolo straordinario. Sono una persona che è stata convinta che l’Unione Europea, come progetto, fosse totalmente sbagliato fin dall’inizio. Tanto che, da quando c’è stato Maastricht, ho scritto due libri contro l’Europa: uno intitolato proprio “Contro l’Europa”, che ha avuto diverse edizioni, poi un altro alla fine del 2010, “La dittatura europea”. Questo per dire che non è una mia posizione di oggi vista la crisi: sono assolutamente certa che è un progetto sbagliato e che chi l’ha fatto sapeva che era sbagliato. Non sono degli stupidi tutti coloro che hanno lavorato al progetto per la Ue. Togliamocelo dalla mente, sono persone che sanno quello che fanno. L’unica vera finalità del progetto è l’eliminazione degli Stati nazionali. Hanno mandato avanti l’euro per non dire esplicitamente la verità ai popoli, sapendo che tutti i popoli – non soltanto il popolo italiano – sono contrari all’idea di perdere la nazione, l’indipendenza, la libertà, la lingua.
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Milano, Slam X 2012: rivoluzione è scrivere tempesta
«Il 2012 si sta chiudendo in maniera molto diversa rispetto a ciò che l’anno precedente aveva prospettato. Sfogliando gli eventi e le pubblicazioni degli ultimi mesi si nota una sorta di palude stantia e maleodorante. Non succede niente, non si muove nulla e dal punto di vista creativo l’encefalogramma è sostanzialmente piatto», scrivono Marco Philopat e Andrea Scarabelli per presentare l’edizione 2012 di “Slam X”, la performance collettiva di esibizioni e reading che presenta a Milano alcune tra le voci più interessanti della nuova scena artistica italiana: dopo Moresco a Genna, Antonio Scurati e Aldo Nove passando per Vinicio Capossela, “Slam X” torna quest’anno con Emanuele Trevi, finalista allo Strega, nonché Wu Ming 5, i ragazzi delle “Pantere Velasca” e Rosario Dello Iacovo, dei 99 Posse. Parola d’ordine: “Rivoluzione è scrivere tempesta”.