Archivi degli autori 
-
Fuga dal Tg1, Minzolini fa crollare l’ammiraglia Rai
Martedì sera, 7 settembre, ore 20.06, Tg1: Augusto Minzolini compare sullo schermo per l’ennesimo editoriale (tema: no al ribaltone, sì al voto anticipato) e circa 150.000 spettatori afferrano il telecomando e spengono la televisione. Sul finire del monologo, altri 244.000 lasciano RaiUno e scappano verso il telegiornale di Enrico Mentana, sostituti da un gruppetto stanco di “Tempesta d’Amore” su Rete 4 e da 192.000 spettatori che accendono in quel momento la tv e beccano il fotogramma di Susanna Petruni che riprende la linea in studio. Morale dell’aritmetica: Minzolini ha perso 400.000 persone in centoventi secondi.
-
Vassallo: l’Italia siamo noi, ma lo Stato non ci ascolta
Gli scampi davano soddisfazione, ora se ne trovano sempre meno. Il tonno è il più difficile perché lotta fino alla fine, mentre la spigola è la più intelligente e furba. Non la trovi mai nelle reti. Ah, e poi c’è l’alice. Quest’anno c’è stata una buonissima annata di alici, tanto da attirare molti pescherecci, addirittura dalla costiera napoletana. Le alici sono intelligenti, hanno deciso di soggiornare qui da noi, dove il mare è pulito. Sulle nostre spiagge fiorisce anche il giglio di mare, che è molto bello e pregiato. Noi l’avevamo individuato molti anni fa: avevamo chiesto allo Stato una concessione di 1500 metri, dove abbiamo realizzato una riserva naturale. La cosa divertente – si fa per dire – è che noi paghiamo allo Stato un canone di non poche lire per mantenere questa riserva… l’Italia è un paese di matti.
-
Tav, l’ecomostro torna a minacciare la valle di Susa
Insensibile a tutto – crisi economica, disastro politico, sfacelo generale di un paese che sembra smarrito – l’ecomostro ferroviario delle Alpi occidentali si presenta puntualissimo all’ultima fermata, quella dell’ennesimo autunno caldo della valle di Susa, alle porte di Torino: una popolazione di quasi centomila abitanti, che dopo dieci anni di resistenza attiva e la bocciatura a furor di popolo del primo progetto nel 2005, è ora costretta ad esaminare nuovamente le carte dell’alta velocità Torino-Lione, progetto numero due. Le avvisaglie sono quelle di una catastrofe annunciata: abitazioni rase al suolo, falde acquifere tagliate, ambiente devastato. E tutto per un’infrastruttura faraonica, miliardaria e “intoccabile”, anche se chi la propone continua a non spiegarne l’utilità
-
Emergency e la fine del mondo: la guerra siamo noi
“Guerra è sempre”, ripete il greco Mordo Nahum tra le pagine de “La tregua”, dove Primo Levi prolunga il dolore di Auschwitz rilanciando nel vuoto della storia l’interrogativo più angoscioso, quello che s’è portato nelle ossa fino ai suoi giorni ultimi, tra la memoria sempre viva dei sommersi, uccisi senza un perché: non è che il lager sia davvero l’unica verità irriducibile, la rivelazione più estrema e feroce dell’autentica vocazione umana? Quello della vergogna è il sentimento che pervade tutta la drammatica riflessione del reduce: come è potuto accadere? E se i nazisti non erano mostri, ma uomini, di cosa è davvero capace l’uomo? “Guerra è sempre”, risponde Mordo Nahum: l’uomo è lupo, non agnello.
-
Fini si è sdoganato da solo e ora deberlusconizzerà l’Italia
Nessuno più di Berlusconi poteva rimettere in gioco una destra missina ridotta a pura testimonianza, ma solo Gianfranco Fini ha potuto “sdoganarla” davvero, quella destra, riempiendola di nuovi contenuti politici anche a costo di strappi dolorosi. Dal magazine della fondazione “Farefuturo”, Filippo Rossi è netto: «Il vulnus del rapporto tra destra e uomo di Arcore è tutto lì. In quella stupidissima e pericolosissima bugia che vuole Berlusconi unico splendido magnifico sdoganatore della destra italiana. Una bugia perfida che nasconde una semplice verità: la destra italiana si è sdoganata da sola, con mille difficoltà, con tanta sofferenza, con la politica, quella vera. E non con la declinazione aziendalista che abbiamo tutti conosciuto in questi anni».
-
Caso Vassallo: un nuovo tipo di politico da ammazzare
Segnatevi questa data sul calendario: per la prima volta, in Italia, la criminalità organizzata ammazza un politico ambientalista e proprio per il suo impegno sull’ambiente, la sostenibilità, la riqualificazione, l’energia. Mi auguro sia anche l’ultimo, ma qualcosa mi dice che probabilmente non sarà così. Finora, gli amministratori locali che sono finiti crivellati dalle “menti raffinatissime” si erano messi per traverso sui soliti traffici di cemento e calcestruzzo, appalti, opere pubbliche. Stavolta no. Mi dicono amici vicini ad Acciaroli che, da quando Vassallo era sindaco, sembrava di stare in una città del Trentino. E non solo per quanto riguarda gli spazi pubblici: anche i negozi, le aree private, erano rinate ad una nuova vita.
-
Nessuno lo dice, ma se si vota Berlusconi perde: ecco come
Attenzione: al di là delle minacce ripetutamente ventilate di ricorrere al voto anticipato, Berlusconi sa benissimo che vincere non gli sarebbe facile: la ribellione di Fini, sommata alle possibili diserzioni di Caldoro in Campania e Lombardo in Sicilia, potrebbero privarlo delle Regioni-chiave. Senza contare il Piemonte, sempre il bilico, dove alle regionali Cota ha vinto di un soffio: finiani e Udc potrebbero favorire il successo del centrosinistra. Il rischio di perdere al Senato sarebbe piuttosto alto, scrive lo storico e politologo Aldo Giannuli nel suo blog, e questo per Berlusconi sarebbe una catastrofe anche se vincesse alla Camera: infatti, non avrebbe i numeri per fare il governo e sarebbe altamente improbabile un ennesimo ricorso alle urne.
-
Cilento, ucciso l’uomo simbolo di un’Italia pulita
Sindaco anti-camorra e uomo del buon governo: energia pulita, ecologia, agricoltura, qualità e territorio. Angelo Vassallo, 57 anni, primo cittadino del comune salernitano di Pollica, è caduto sotto i colpi di pistola dell’agguato che lo ha stroncato a due passi dalla sua abitazione, nella notte fra il 5 e il 6 settembre, mentre rincasava dopo una riunione di lavoro. «La notizia dell’uccisione ci ha lasciati sconvolti», scrivono Maurizio Pallante e Andrea Bertaglio su “Il Fatto Quotidiano”: oltre al lutto che accomuna «tutte le persone impegnate nella difesa della legalità e dell’ambiente», in questo caso si aggiunge «una nota di dolore e di coinvolgimento particolare», dato che il Movimento per la Decrescita Felice, presieduto da Pallante, stava per inaugurare ad Acciaroli, frazione di Pollica, un evento per valorizzare il coraggioso impegno di quel territorio.
-
Addio Pdl, Fini detta la sua agenda del futuro
Un’ora e mezzo per demolire Berlusconi, senza fornirgli pretesti per la crisi. Da Mirabello, Ferrara, località simbolo della destra missina di Almirante, il 5 settembre Gianfranco Fini ha varcato il Rubicone: il Pdl «non c’è più», ma il premier «ha il diritto-dovere» di governare e finire la legislatura. Vuole i voti dei finiani? Dovrà conquistarseli, trattando punto su punto. Preferisce rompere, non accettando il nuovo «patto di legislatura» che Fini propone? Si assumerà in prima persona la responsabilità delle elezioni anticipate. Una cosa è certa, i finiani non molleranno sui temi chiave del dissenso: diritti, giovani, federalismo «equo e solidale», misure anti-crisi. E soprattutto: giustizia uguale per tutti, non solo per i potenti: «Governare non è comandare, garantismo non significa impunità».
-
Barbarie: se il capitalismo suicida la civiltà occidentale
Che c’azzecca Pericle con Carlo Magno? Perché continuiamo a parlare, impropriamente, di “civiltà occidentale”, facendola discendere dall’età dell’oro della democrazia ateniese dei filosofi (e degli schiavi)? Se per Simone Veil il mondo ellenico basato sul culto della bellezza fu definitivamente spazzato via nel medioevo dalla Crociata Albigese contro i Catari, in cui trionfò la forza delle armi a cui già Roma aveva piegato il Mediterraneo, un nuovo libro prova ora a ridefinire il concetto di Occidente: qualcosa che è più corretto far risalire ai valori illuministici del ‘700, diritti e libertà, ora sull’orlo dell’estinzione sotto l’incalzare del culto definitivo del profitto, l’oscuro dio del capitalismo assoluto.
-
Libertà vera, non evasione: manutenzione dell’anima
Tra un morto ammazzato e un carcere costretto a vivere del suo, ecco che un paio di detenuti hanno pensato bene di levare le tende, darsela a gambe. Un’evasione da non poter essere neppure raccontata, perché privata in partenza di ogni letteratura, di qualsivoglia vanteria criminale. Se ne sono andati dentro un vero e proprio tradimento culturale, volgendo le spalle a quel patto di lealtà, stipulato innanzitutto con se stessi, con le Istituzioni, con la gente all’intorno, ristretta e libera.
-
Sognano il Nuovo Ulivo? Blair a 60 anni scrive memorie
«Confermo tutto. Secondo me dovrebbero andare a casa Veltroni, D’Alema, Bersani e tutti quelli che hanno fatto tre legislature: vi rendete conto che Tony Blair ha scritto i suoi diari a nemmeno sessant’anni mentre noi parliamo di “nuovo Ulivo?”». Matteo Renzi non ritratta: il giovane sindaco di Firenze spara a zero sulla nomenklatura del Pd anche dopo la fragorosa uscita sui quotidiani il 30 agosto. «Bersani? Alle primarie non lo voterei mai: non è adatto a sfidare Berlusconi». La dirigenza del partito democratico? «Fa sbadigliare». Quando sbadiglia, Renzi «si copra almeno la bocca con la mano», è la risposta di Rosy Bindi, l’unico lampo di humour nel gran gelo del Pd.