Archivi degli autori 
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Milano, la strage e il poliziotto che voleva sventarla
Non voglio fare qui la recensione di un libro che pure lo meriterebbe – ci sono altri spazi e altri momenti – però mi piacerebbe ricordare assieme ad Antonella Beccaria e Simona Mammano, autrici di “Attentato Imminente”, edizioni Stampa Alternativa, una delle figure più belle e ancora poco note della brutta storia dei misteri italiani. Si chiamava Pasquale Juliano ed era un comissario di Polizia, il capo della Squadra Mobile di Padova. È l’uomo che quasi un anno prima che avvenisse la strage di Piazza Fontana aveva scoperto la pericolosità della cellula veneta di Ordine Nuovo.
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Germania, vaccino sicuro solo per ministri e militari?
Mistero fitto sull’influenza AH1N1 e sul contestato vaccino distribuito per prevenirla. “Terranauta”, il newsmagazine ecologico diretto da Daniel Tarozzi e schieratosi contro il vaccino antinfluenzale, chiedendo al governo di invitare i media ad astenersi da campagne di “terrorismo psicologico”, rilancia la sua tesi: il pericolo non è l’influenza, ma il vaccino stesso, non sufficientemente testato. Lo afferma un servizio di Andrea Boretti, che cita una notizia dalla Germania: a militari e membri del governo sarà proposto un vaccino alternativo. Più sicuro?
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Giustizia, referendum contro la riforma salva-premier
Un referendum contro la riforma della giustizia se la maggioranza dovesse insistere con il disegno di legge presentato in Senato per introdurre il “processo breve” che eviterebbe a Berlusconi le udienze sui casi Mills e Mediaset. «Siamo pronti a raccogliere firme per un referendum», annuncia il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero: «Il Pdl usa un problema vero, quello della durata dei processi, per un vantaggio privato: l’impunita’ del premier». Secondo l’ex ministro, «Berlusconi ha una sola priorità, quella di salvarsi dai processi, mentre il Paese va a ramengo».
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Saramago: disoccupazione, crimine contro l’umanità
La gravissima crisi economica e finanziaria che sta agitanto il mondo ci porta l’angosciosa sensazione di essere arrivati alla fine di un’epoca senza che si intraveda come e cosa sarà quella che ci aspetta. Cosa facciamo noi che assistiamo, impotenti, all’oppressivo avanzamento dei grandi potentati economici e finanziari, avidi nell’accaparrarsi più denaro possibile, più potere possibile, con tutti i mezzi legali o illegali a loro disposizione, puliti o sporchi, onesti o criminali?
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Il Manifesto: ecco la mappa dei relitti tossici
In fondo al mare italiano non ci sono solo centinaia di navi affondate. I nostri fondali hanno nascosto per almeno un ventennio verità che nessun governo vuole rivelare. Lo afferma il “Manifesto”, in edicola il 14 novembre. «E’ il nostro un paese non solo di navigatori, ma anche di trafficanti di rifiuti, di logge massoniche più o meno coperte che sulle scorie fanno campare generazioni di imprenditori senza scrupoli, di servizi molto segreti che pensano più alla copertura degli affari sporchi che alla difesa della democrazia», scrive il quotidiano comunista diretto da Valentino Parlato.
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Calabresi: Prima Linea, film superficiale come quei killer
Quella mattina di trent’anni fa Marco l’ha dimenticata da tempo. La mattina che ha cambiato la sua vita forse non l’ha mai ricordata, cancellata subito dal dolore. Ieri l’ha rivissuta due volte: ha visto un bambino con la cartella blu sulle spalle scendere da una Renault 5 arancione, ha visto un uomo che solo vagamente somigliava a suo padre, il giudice Emilio Alessandrini, accompagnarlo fino al cancello della scuola e piegarsi per baciarlo. Lo ha visto risalire sull’auto e dirigersi verso l’incrocio dove lo avrebbero ammazzato.
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Biocarburanti dall’Eni in Congo, rischio-devastazione?
Quasi 2000 chilometri quadrati per lo sfruttamento di sabbie bituminose e 70.000 ettari di savane per ricavare olio di palma. E’ la colossale operazione da tre miliardi di euro con la quale l’Eni, accanto all’esportazione di idrocarburi, punta a sfruttare le risorse africane del Congo-Brazzaville per utilizzare fonti rinnovabili. Un rapporto della fondazione dei Verdi tedeschi avverte: attenti a non provocare un disastro ecologico. Il dossier, realizzato dalla Heinrich Böll Foundation, chiede alle autorità congolesi e italiane di evitare di trasformare il bacino del fiume Congo in un’area ad altissima densità di inquinamento.
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Ristretti Orizzonti: l’inferno delle carceri italiane
Teste rotte, costole spezzate, lividi, sangue, milze e fegati “spappolati”, lesioni ed emorragie interne. Malgrado ciò, i referti spesso parlano di “morte naturale” per “arresto cardiocircolatorio”. E’ il libro nero delle carceri italiane. L’ha aggiornato, nel suo ultimo rapporto, il centro studi “Ristretti Orizzonti”. Uno spiraglio di luce sulla spaventosa realtà che il caso di Stefano Cucchi, morto a Roma a causa delle violenze subite dopo l’arresto, sembra destinato a rivelare all’opinione pubblica, raramente raggiunta da informazioni precise sulla situazione dei detenuti.
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Ma il Saviano-pensiero che c’entra con la sinistra?
A dar retta alla propaganda dei cervelli all’ammasso di un bipolarismo drogato, lo speciale di ieri sera di Che tempo che fa con Roberto Saviano sarebbe dovuto essere “roba di sinistra”. E invece, lo diciamo così, senza intermediazioni intellettualistiche, quello apparso per due ore su Rai 3 è stato un grande pensatore di destra. Mettiamo le mani avanti: è una provocazione, ovviamente, convinti come siamo che – soprattutto adesso e soprattutto nei nuovi territori della cultura – le categorie di destra e sinistra lasciano davvero il tempo che trovano.
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Banche esplosive: le cluster bombs e il credito italiano
Banche armate, per continuare a finanziare la produzione di bombe a grappolo, ormai bandite dalle convenzioni internazionali. Bnp Paribas, gruppo di cui fa parte l’italiana Bnl, è tra i maggiori finanziatori di aziende che producono “cluster bombs”. Nel nostro paese la banca è al secondo posto della graduatoria, preceduta solo da Unicredit e seguita a ruota da Intesa Sanpaolo. Non si tratta però di investimenti diretti: Bnp opera sul mercato delle micidiali bombe a frammentazione tramite fondi d’investimento e Sicav, Società di investimento a capitale variabile.
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Bossi padrone del Nord, grazie alla debolezza del premier
Le divergenze politiche ormai esplicite che separano Gianfranco Fini (ma per motivi diversi anche Giulio Tremonti) da Silvio Berlusconi, complicano la vita del Popolo della Libertà, un partito troppo vasto e disomogeneo perché gli basti la leadership di un uomo solo, per quanto potente. Il risultato di questa tendenza centrifuga, resa più acuta dall’urgenza d’impunità giudiziaria rivendicata dal capo del governo, è che quest’ultimo finisce ineluttabilmente nel riconoscere la Lega Nord come unico partito a lui davvero fedele e Umberto Bossi come partner ideale del suo progetto.
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La via dei lupi, un film dal romanzo di Carlo Grande
“L’inverno, il lupo non l’ha mai mangiato”. E’ un proverbio della conca di Bardonecchia, in alta valle di Susa, ad aprire uno dei capitoli in cui più si respira l’eco della civiltà montanara trecentesca, lunghe attese invernali dentro case di legno e pietra supplicando la misericordia di Dio contro le forze della natura. E’ l’ambientazione del bestseller italiano “La via dei lupi”, di Carlo Grande: libro destinato a trasformarsi in un film, con la collaborazione degli sceneggiatori Fredo Valla e Barbara Allemand, che il 14 novembre anticiperanno al pubblico torinese l’adattamento cinematografico appena concluso, insieme all’autore del romanzo.