Archivi degli autori 
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Gigantesca tomba di veleni, 38 indagati ad Alessandria
Mezzo milione di metri cubi di veleni. A tanto ammonterebbe la quantità di rifiuti tossici, o comunque pericolosi, nascosti sotto il polo chimico di Spinetta Maregno, a due passi da Alessandria. Lo afferma la Procura della Repubblica, concludendo l’indagine avviata nel maggio del 2008, in seguito all’esposto di Medicina Democratica dell’emergere della presenza di cromo esavalente nelle lavorazioni. Gli indagati sono 38, appartenenti alle tre società (Ausimont, Atofina-Arkema e Solvay) che si sono alternate nel tempo nella gestione del sito industriale. Le accuse sono per tutti di avvelenamento doloso, per alcuni anche di omessa bonifica.
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Mannoia, lettera a Fini: ci aiuti a ridare dignità al Paese
Onorevole Fini, varchi il Rubicone: rompa gli indugi e si metta al lavoro per ricostruire una destra “onesta”, in grado di restituire dignità alle istituzioni. Questo il tono della lettera aperta che, attraverso “Micromega”, la cantante Fiorella Mannoia ha rivolto al presidente della Camera, sempre più critico nei confronti del premier e della Lega Nord. «Spesso le sue opinioni mi irritavano», premette Mannoia, «ma da un po’ di tempo a questa parte alcune sue dichiarazioni mi sorprendono, mi pare di trovare in lei quel buon senso di cui abbiamo così tanto bisogno
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Derfner: chi ci dà il diritto di massacrare i palestinesi?
Praticamente tutta Israele sta ora parlando a una sola voce contro la relazione Goldstone, contro qualsiasi tentativo di incolparci per la guerra di Gaza. Abbiamo affinato al massimo il nostro messaggio e, ispirati dalla performance del primo ministro Benjamin Netanyahu alle Nazioni Unite, lo stiamo trasmettendo con il giusto tono di sdegno: come può osare qualcuno negarci il diritto all’autodifesa! Come può osare negarci il diritto di combattere contro il terrorismo!
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Orrore in cella, diritti sospesi: appello al Quirinale
Intervenga il presidente della Repubblica, «perché un Paese civile non può permettersi l’ennesimo caso di ’sospensione’ della democrazia». Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, insieme al Pdci sollecita il Quirinale perché sia stabilita rapidamente la verità sul caso di Stefano Cucchi, il giovane romano morto dopo l’arresto per pochi grammi di droga. La famiglia, alla quale è stato impedito di vedere il ragazzo, ne ha scoperto all’obitorio il corpo martoriato dalle percosse subite. «Fino all’ultima goccia di sangue, fino all’ultima goccia di vita io e mia moglie ci batteremo perché si faccia chiarezza su mio figlio»
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Stefano Cucchi: in Italia non si può morire così
Verità. Naturalmente verità. Verità e legalità per tutti, ma proprio tutti: in fondo è semplice. Deve essere semplice. Perché uno Stato democratico non può nascondersi dietro la reticenza degli apparati burocratici. Perché verità e legalità devono essere “uguali per tutti”, come la legge. Non è possibile che, in uno Stato di diritto, ci sia qualcuno per cui questa regola non valga: fosse anche un poliziotto, un carabiniere, un militare, un agente carcerario o chiunque voi vogliate. Non può esistere una “terra di mezzo” in cui si consente quello che non è consentito, in cui si difende l’indifendibile
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Intercettazioni, Ingroia: chi ha paura della verità
Le intercettazioni sono decisive per la lotta alla mafia: senza di esse, le prove sarebbero spesso soltanto indiziarie, affidate alle sole rivelazioni dei pentiti. La mafia le teme, perché sa che proprio dalle intercettazioni sono nate le vittorie dell’antimafia, e non solo. Alcuni “misteri” italiani, tra cui l’assassinio del presidente dell’Eni, Enrico Mattei, potrebbero essere risolti grazie alla rilettura di registrazioni. Lo afferma da Palermo il procuratore aggiunto antimafia Antonio Ingroia, autore di un lungo intervento su “Il Fatto Quotidiano” che ricostruisce il ruolo strategico delle intercettazioni nella lotta al crimine in Italia.
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La domenica degli italiani, quando eravamo un popolo
Lori Sammartino era dei tanti fotografi che pubblicavano sul “Mondo” degli anni cinquanta e sessanta, al tempo in cui era Ennio Flaiano a scegliere le immagini da affiancare ai testi, ma considerandoli in qualche modo autonomi, come una plurale documentazione, attenta alla vita del paese anche nei suoi aspetti più lontani e nascosti. Era sposata, al tempo a Maurizio Costanzo, che non era ancora «Maurizio Costanzo» e doveva avere delle qualità, ed è morta presto, nel 1971 (Flaiano morirà un anno dopo).
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Morto dopo l’arresto, la famiglia lo rivede solo all’obitorio
Diteci come è morto Stefano Cucchi. L’ex magistrato Felice Casson, ora senatore Pd, chiede di conoscere la verità sullo strano decesso del giovane romano, arrestato dai carabinieri a metà ottobre per il possesso di pochi grammi di droga. Si teme che il ragazzo sia morto in seguito alle percosse subite dopo l’arresto. Il decesso è avvenuto il 23 ottobre nel reparto penitenziario dell’ospedale Pertini di Roma, dove era stato trasferito dopo una breve detenzione a Regina Coeli. «Il ragazzo soffriva di epilessia: per il reato contestato non era necessaria la cercerazione», protesta Andrea Alzetta, capogruppo de “La Sinistra – L’Arcobaleno” al Comune di Roma.
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L’Indonesia brucia la foresta vergine, l’Italia ringrazia
Legno di acacia per l’industria delle cartiere e palma da olio per ricavarne biocarburanti. Per far posto a queste colture redditizie, l’Indonesia ha già distrutto due terzi della sua foresta pluviale, santuario naturale dell’Unesco. Un business per le grandi compagnie, incoraggiate dai maggiori clienti, come l’Italia. Migliaia di incendi dolosi: un saccheggio a mano armata, grazie alla corruzione dei governanti, mentre la popolazione locale è in fuga. Si tratta di una calamità con risvolti anche climatici, come ha denunciato il congresso mondiale delle foreste svoltosi a Buenos Aires sotto l’egida della Fao.
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Open Mind: vip a confronto coi ragazzi, italiani e non
Al via Open Mind, il progetto del comune di Torino che ha come protagonisti i giovani della città, anche di origine straniera. Tutti impegnati per 5 giorni, dal 27 al 31 ottobre, in una serie di dibattiti con personalità del mondo della cultura, dello spettacolo, dello sport e della scienza. Minimo comune denominatore degli oltre 100 ospiti, il legame col capoluogo piemontese e la voglia di condividere la loro esperienza professionale con ragazzi di età compresa tra i 14 e i 30 anni, veri protagonisti della “settimana della cittadinanza”.
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Whitman, ora la poesia serve a vendere jeans?
La voce gracchiante di Walt Whitman, sommo poeta di “Foglie d’Erba”, che accompagna le immagini in bianco e nero di una famosissima marca di blue jeans. E’ lo spot che sta facendo discutere l’America. Da Slate a Entertainment Weekly il dibattito s’è acceso sull’opportunità di usare le parole e perfino la voce di quel grande per fini commerciali. Ed è da una parte comprensibile come l’arruolamento di chi non c’è più come testimonial di marchi commerciali rappresenti un terreno potenzialmente minato
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Droga e intelligence, il fratello di Karzai pagato dalla Cia
Ahmed Wali, fratello del presidente afghano Karzai, sarebbe da otto anni sul libro paga della Cia. Un personaggio scomodo, coinvolto nel traffico di droga, ma utile alle missioni dell’intelligence. «Ahmed Wali – scrive Guido Olimpio sul “Corriere della Sera” – avrebbe infatti messo in piedi un apparato para-militare, la Kandahar Strike Force, che ha aiutato la Cia nella caccia ai terroristi e agli insorti». Inoltre il fratello del presidente ha avuto un ruolo, in questi anni, come canale di contatto con esponenti talebani. A rivelare i particolari è il New York Times, imbeccato da funzionari ai quali non piace la collaborazione con Wali.