Archivio della Categoria: ‘segnalazioni’
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La Cina assorbe il nostro debito: si sta comprando l’Europa
Il sorpasso è vicino. Nel grande portafoglio cinese, gonfio di contratti tedeschi e spagnoli appena firmati dal vicepremier Li Keqiang, presto saranno custoditi più bond europei che titoli di Stato americani. Lo stock del debito pubblico europeo in mani cinesi oggi sarebbe pari a circa 630 miliardi di euro. «L’euro e i mercati finanziari europei – afferma il presidente della Banca Popolare cinese, Gang Yi – sono e saranno uno dei settori di investimento più importanti per le riserve cinesi in valuta estera». Affari e politica, una contabilità doppia: la Cina assorbe il debito e in cambio acquista aziende e tecnologia. Ultimo caso, la Spagna: da una parte intese commerciali per un controvalore di 7,3 miliardi di euro, dall’altra l’impegno di Pechino a sottoscrivere titoli di Stato iberici per circa 6 miliardi di euro.
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«D’Alema poteva convincere Lula a estradare Battisti»
Se solo il governo Berlusconi fosse «uscito dalla sua autoreferenzialità» e avesse chiesto aiuto al centrosinistra, oggi l’estradizione di Cesare Battisti sarebbe assicurata: lo sostiene la giornalista della “Stampa” Antonella Rampino, intervenuta a più riprese sui media in questi giorni. «Massimo D’Alema ha un forte rapporto con Lula, per cui fece anche la campagna elettorale. E Piero Fassino ha ottime relazioni con l’attuale ministro degli esteri, Franco Frattini. Se il governo avesse incaricato il Pd di svolgere una mediazione col Brasile – ha ripetuto Antonella Rampino a “Omnibus”, la trasmissione de “La7” l’8 gennaio facendo eco al commento espresso il giorno prima dal presidente Napolitano («Non ci siamo fatti capire») – oggi il caso Battisti sarebbe certamente risolto».
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Missili, miliardi e tumori: il noir della Sardegna radioattiva
I ragazzi di Mama Sabot, gli scrittori e i giornalisti che hanno intrapreso l’inchiesta sul poligono militare di Perdas de Fogu, dalla quale con Massimo Carlotto hanno prodotto l’omonimo romanzo noir mediterraneo, stanno girando la Sardegna e l’Italia per parlare alla gente di questa questione spaventosa che viene regolarmente ignorata dai media locali. Il collettivo sardo sta dando prova di come la letteratura può profondere nella società un grande impegno di rilevanza essenziale. Le loro conferenze sono diventate l’epicentro dei gruppi di azione contro le installazioni militari in tutta Italia. La lettura del romanzo è duplice, gli intenti narrativi nascono da un meticoloso lavoro di inchiesta che parte dalle contorsioni istituzionali, passa per gli interessi della Nato e arriva sino al cuore della Sardegna, che si svela sporco, velenoso e radioattivo.
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Sardegna nucleare: la verità sul poligono della morte
Sapevamo già tutto, ma nessuno ne parlava perché mancavano le analisi. Ora ci sono anche quelle, e parlano chiaro: il 65% dei pastori nei dintorni del poligono militare del Salto di Quirra è malato di leucemia. Sotto accusa, le “polveri di guerra” che lasciano sul terreno i proiettili di artiglieria e i razzi esplosi, bombe che si teme contengano anche uranio impoverito. Responsabile, secondo il comitato civico “Gettiamo le Basi”, di tumori che hanno colpito 40 civili e 23 militari. Dopo le anticipazioni sul dossier dei veterinari delle Asl di Cagliari e Lanusei, esplode in Sardegna il caso della “sindrome di Quirra”: allevamenti in pericolo, agnelli deformi, pastori che stanno morendo di leucemia.
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Macché auto elettrica, presto non potremo più guidare
Leggo divertita l’articolo che su “Repubblica” dà già per morta l’auto elettrica. «Non la vuole nessuno», è il succo. Si pensava che il mercato si sarebbe gettato a corpo morto sulla novità, invece (almeno in Usa) l’elettrico arriva e resta nei piazzali. Mi pare un filino prematuro, fare simili annunci, se non per influenzare la percezione dei potenziali acquirenti. Si sa, l’auto è alla fine un prodotto “emotivo” e sarò mica scemo a comprare qualcosa che nessuno vuole; preferisco l’ultima moda, io. Così, annunciando che non piace, finirà davvero col non piacere. In realtà, nell’articolo si fa un’osservazione quantomeno interessante: i modelli disponibili costano la bellezza di 40 mila dollari.
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La Chernobyl italiana: strage di pastori e agnelli deformi
Una strage silenziosa: 40 civili e 23 militari. Diagnosi: leucemia. Il sospetto è ormai una certezza: si chiama “sindrome di Quirra”, la località sarda che ospita il poligono militare interforze tra le colline di Perdasdefogu e lo specchio di mare di Capo San Lorenzo. Uranio impoverito, tumori, agnelli deformi. Ha il cancro il 65% dei pastori che vivono nei pressi dell’installazione militare. E’ il risultato-choc di un’indagine avviata dai veterinari delle Asl di Cagliari e Lanusei, per monitorare l’impatto ambientale e sulla salute nell’area a ridosso del poligono. E’ una piccola Chernobyl italiana, scrive Pino Cabras su “Megachip”, dando risalto al reportage di Paolo Carta pubblicato il 4 gennaio da “L’Unione Sarda”.
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Wikileaks: lo sciame di voci accelera l’attacco all’Iran
L’attacco all’Iran è vicino. Nessuno ne parla direttamente, ma la guerra-lampo contro Teheran, che secondo il Global Research Institute di Ottawa potrebbe essere l’inizio della Terza Guerra Mondiale, è un’eventualità quasi imminente. La prova? Il paese degli ayatollah è “accerchiato” da uno schieramento militare senza precedenti nella storia. Si aspetta solo che qualcuno prema il grilletto. Qualcuno chi? Israele, naturalmente. Un indizio prezioso viene da Zbignew Brzezinski, segretario nazionale alla Sicurezza Usa ai tempi di Jimmy Carter. Brzezinski invita a “leggere” dietro le rivelazioni di Wikileaks. Qual è il vero obiettivo? Demolire la credibilità interna dei governi arabi, mettendo in piazza il loro tifo per un’azione bellica contro il regime di Ahmadinejad.
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Ragazzi, questo mondo fa schifo: indignatevi!
Doveva essere l’ultimo libro di Michel Houellebecq, vincitore del premio Goncourt, a primeggiare nelle vendite natalizie in Francia. E invece è stato battuto da un outsider sorprendente, assai improbabile. Si chiama Stéphane Hessel e ha 93 anni. Partecipò alla Resistenza durante la seconda guerra mondiale. Ed è stato subito dopo uno dei redattori della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Niente di glamour, insomma. Hessel è un vecchio signore, dall’apparenza (solo quella) stanca e desueta. Ebbene, nei mesi scorsi ha preso carta e penna e ha scritto un opuscolo di 32 pagine dal titolo «Indignez-vous!». Come dire: indignatevi! Abbiate la forza di arrabbiarvi.
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Guerra al potere: Fratelli del Bosco, i ribelli della Taiga
Se Rambo diventa Robin Hood, se il reduce addestrato a combattere come una macchina da guerra si mette al comando di una banda di ragazzi e li guida contro la corruzione degli sceriffi, allora la situazione diventa pericolosa per qualunque governo. Lo è doppiamente se tutto questo accade nei boschi della Siberia, una miniera d’oro che rifornisce di legname pregiato i ricchi di tutto il pianeta, e i ribelli diventano così forti da trasformarsi in una sfida all’autorità di Putin: non più cronaca ma leggenda dell’Oriente estremo dove codici d’onore e tecnologia, corruzione e guerriglia si inseguono tra i fusti di alberi secolari.
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Le mani Usa sul petrolio russo: l’affare Khodorkovsky
Le prime pagine di mezzo mondo riportavano ieri la reazione seccata di Mosca a quello che i russi definiscono “ingerenze eccessive e intollerabili” dell’Occidente nel processo a Mikhail Khodorkovsky. Il caso è esploso dopo che l’ex-proprietario della Yukos ha ricevuto un secondo verdetto di colpevolezza, che lo condannerà probabilmente ad ulteriori anni di prigione. Di certo è curioso vedere la Casa Bianca che si sbilancia ufficialmente a favore di un semplice cittadino russo, definendosi «profondamente preoccupata» per un verdetto che suggerisce «una applicazione selettiva della giustizia» in Russia.
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Giudice svizzero: dalla Cia l’atomica agli Stati-canaglia
Bomba atomica agli “stati canaglia”? La Cia sapeva tutto: era proprio il servizio segreto americano, nell’era Bush, a gestire le informazioni-chiave per mettere i “terroristi” nelle condizioni di sviluppare armi atomiche. Lo scrive il New York Times, dando rilievo alla clamorosa denuncia di un magistrato svizzero, Andreas Müller: secondo il giudice, le autorità elvetiche hanno distrutto le prove da lui raccolte, a carico di alcuni imprenditori che sarebbero stati incaricati di trasferire a Iran, Libia e Corea del Nord il know-how nucleare proveniente da Abdul Kader Khan, lo scienziato considerato “padre” dell’atomica del Pakistan, alleato problematico degli Stati Uniti, sospettato di aver a lungo controllato l’Afghanistan attraverso i Talebani, arrivando a far uccidere il leader afghano Massoud.
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Criminalità: così il Tg nasconde la paura vera, il futuro
La paura vera? E’ quella di perdere il posto di lavoro, o di non trovarlo mai. Stando ai telegiornali, invece, gli italiani sarebbero terrorizzati dalla criminalità: neppure quella realmente pericolosa, cioè di origine mafiosa, ma quella ordinaria, la piccola criminalità di strada, magari con delitto familiare. Lo rivela l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza: a tenere in ansia i cittadini sono essenzialmente due voci, la disoccupazione e la caduta del welfare in termini di servizi sociali, ma per l’informazione Rai e Mediaset sembra che la prima emergenza nazionale consista nell’arginare la criminalità. I tg italiani sono zeppi di notizie “usa e getta” di cronaca nera, oltre che di “pastoni” politici dal palazzo, anch’essi invariabilemte uguali a se stessi, giorno per giorno.