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Paltrinieri: l’Italia risorga, sarà lei a battere il Deep State

Scritto il 10/8/20 • nella Categoria: idee

«Altro che paese a rischio, l’Italia è una corazzata. Come ben detto da Banca d’Italia, fra denaro, titoli e asset fisici, il popolo italiano (non le banche) detiene 10.000 miliardi di euro di risparmi, 4 volte tanto il famigerato debito pubblico. Gli altri paesi sono messi al contrario: debito pubblico più basso ma cittadini super-indebitati. Quindi, per distruggerla bisogna portarla a uno stato di impoverimento pari a quello in cui, durante il regime fascista, la gente andava a donare le fedi per la patria. E l’unica maniera per contrastare questo disegno è rifondare tutto sulla base dell’unico collante esistente, lo spirito cattolico». Non usa mezze misure, Flavio Robert Paltrinieri, italoamericano, una vita da imprenditore e a capo di diverse società nel mondo e anche parte della task-force internazionale che vuole far rinascere la Democrazia Cristiana come una nuova Dc. E ci rivela la malattia e la cura, ovvero il disegno in atto da parte del cosiddetto Deep State e la maniera per smontarlo. Soprattutto, ci rivela che non sono gli Usa il simbolo del mondo libero che va distrutto, ma l’Italia. Ma cos’è, esattamente, il Deep State? E quando è iniziato lo strapotere della finanza internazionale?

«Storicamente, enormi flussi di denaro colmano vuoti di potere. In Italia il vuoto è stato lasciato quando Mani Pulite ha spazzato via la Balena Bianca. Quella Democrazia Cristiana che cementava lo spirito cattolico, gestiva gli equilibri di un paese Famigliail cui popolo detiene il 77% del debito statale. Non si creda alle sirene negazioniste, per cui si ama dire che gli italiani possiedono solo pochi punti percentuali. Vi sembrerà difficile da credere, ma lo snodo della situazione internazionale – e il più grosso ostacolo per il cosiddetto Deep State – è questa piccola  penisola, senza la quale non esisterebbe l’Europa. E il disegno che arriverà con il prossimo autunno è chiarissimo: cercare di piegare l’Italia definitivamente, distruggendo le infrastrutture, dopo aver sfilacciato agricoltura e industrie. Per questo, stiamo ricostituendo l’anima democristiana. Il miliardo e mezzo di cattolici del mondo sono l’unica forza che può contrastare l’immensa massa di denaro che agisce a livello sovranazionale. Queste forze, con la crisi di Lehman Brothers, pensavano di avere compiuto l’atto finale. Non avevano fatto i conti con il popolo italiano».

«Sentite come suona bene, questa parola ormai in disuso. Il popolo, proprio lui, che è come sempre l’ultimo baluardo ai grandi progetti per limitare la libertà». Partiamo dall’Italia: come possiamo essere così centrali per gli equilibri mondiali e perché state lavorando per rifondare una nuova Dc? «L’Italia è centrale per tante ragioni. Primo, è la patria del cattolicesimo. Qui c’è il Vaticano. Rappresenta una forza spirituale che fa paura a tutti: non a caso l’Italia è uno dei pochi paesi ad essere stato risparmiato da attacchi terroristici, perché anche le forze che rappresentano l’Islam radicale temono l’ira cattolica. Secondo, domina il Mediterraneo. Prendiamo un’azienda-colosso tedesca come Maersk Sealand: quanto durerebbe, se l’Italia le impedisse l’accesso ai suoi porti? Terzo fattore, il più emozionale: l’Italia domina i cinque sensi. È custode di gran parte dell’arte mondiale: qui nascono moda e design, enogastronomia, bellezza sotto le forme più varie. Infine, l’Italia ha un popolo di risparmiatori indefessi, che detengono saldamente  il controllo del debito statale e che sembrano agire ognuno per conto Flavio Robert Paltrinierisuo, ma invece vanno tutti nella stessa direzione, sono mossi dallo stesso spirito. Quindi, per le forze sovranazionali, questa piccola penisola deve essere fermata».

«Il cosiddetto Deep State è una forza sovranazionale, che si muove con una logica esclusivamente finanziaria e dispone di masse di denaro inusitate. Gli obiettivi di questo Deep State sono socio-economici, vanno verso un mondo con un unico governo sovranazionale e due classi sociali, governanti e succubi». Ma cosa c’entra la ex Democrazia Cristiana? «Recuperare i valori cristiani è l’unico modo per evitare il totalitarismo e il dominio della finanza rapace. Quando Hong Kong è passata alla Cina sono state ricollocate masse di denaro immense, che erano nelle banche inglesi e americane sul territorio della colonia cinese e che ora giacciono in conti bancari fuori dai bilanci ufficiali delle banche. I cosiddetti conti “out of ledger”. Questi soldi vengono usati per fomentare guerre, affamare popoli, pagare movimenti politici sovversivi e cambiare gli equilibri planetari. Il senso cattolico della vita è l’unico fattore su cui si può costruire un ostacolo insuperabile per queste forze sovranazionali. La Dc, quindi, c’entra eccome! In passato questo partito garantiva la governabilità, teneva connessa la testa del governo con il popolo – che ora, invece, agisce slegato per sola convenienza, senza una guida capace di garantire ordine ma anche la ricerca della felicità individuale».

Quindi sta dicendo che il Deep State è arrivato dopo Mani Pulite? «Mani pulite ha interrotto un progetto nato con Togliatti, che aveva come obiettivo l’egemonia comunista in Europa, realizzata attraverso il più grande partito comunista non sovietico (il Pci italiano) che avrebbe fatto da testa di ponte alla conquista bolscevica. Quando Craxi dovette andare in esilio, l’Italia aveva cinque banche di Stato, cinque gioielli stimati in tutto il mondo. Il famoso scandalo della Bnl (filiale di Atlanta) scoppiato a Washington Dc – banca utilizzata da quasi tutti i governi industriali per vendere armi in Africa e Asia (vedi lo scandalo Iraqgate) dimostra che l’Italia era centrale in quegli equilibri geopolitici. Poi, a metà dell’opera, con la caduta dell’Urss per mano cattolica, tanti saluti al progetto di Togliatti. Con l’Urss cadde la potenza che calmierava i cinesi. Lì il cosiddetto Deep State ha avuto via libera. È un tipico ricorso storico, che avviene dai tempi della Seconda Dinastia che sostituì la prima nello stesso modo. Quando si creano vuoti di potere arriva il denaro a riempirli. È successo ovunque: in Persia, per Aldo Moroesempio, sono arrivati gli ayatollah dopo l’uscita di scena dello Scià. L’unico modo per sanare una situazione del genere è rifondare recuperando quello spirito cristiano tanto temuto perché capace di muovere le masse. Un miliardo e duecentomila “soldati” che adesso sono sopiti».

Chi sta agendo per rifondare una nuova Dc? «Una task-force internazionale. Che fa capo a un think-tank coordinato da Crown Group Inc. e che annovera numerosi parlamentari italiani desiderosi di tornare a rappresentare l’elettorato e non di continuare questo teatro indecente della politica attuale. Una parte dell’America tiene molto all’Italia. Io ho due anime dentro me, quella americana e quella italiana, e partecipando a varie realtà geopolitiche vedo le cose da dentro, non da fuori. Alla fine tutti noi, pur partendo da posizioni iniziali lontane, ci siamo ritrovati in un assunto fondamentale: serve un partito che incarni il senso civico degli italiani, latente ma non spento. E la matrice è il vivere cristiano, che piaccia o no. Siamo una Repubblica fondata sul cattolicesimo, e non sul lavoro». Come vi state preparando all’autunno? «Siamo pronti e desiderosi di entrare in fase esecutiva. Dobbiamo fare presto a correggere ciò che fu fatto dall’80 in poi: l’agricoltura venne uccisa cedendo all’Europa la sovranità sui Pac, i contributi per il Piazza San Pietrosettore. Romano Prodi privatizzò  l’Iri, de-statalizzando l’industria italiana. Quelli erano gli anni dei “suicidi” di Raoul Gardini e Michele Sindona, e della morte di Roberto Calvi, avvenuta in circostanze dubbie».

«A tutto questo gli italiani hanno retto, perché è dalla fine dell’inerzia del Piano Marshall che sono abituati a vivere in stato di crisi. In parole povere, grazie agli italiani e al loro spirito risparmiatore, il debito dello Stato non è utilizzabile come arma di ricatto perché è nelle mani dei cittadini, quindi l’unico modo per espugnare l’Italia è affamarne il popolo e fargli credere che questo debito sia insostenibile. Non si creda alle sirene negazioniste per cui si ama dire che gli italiani possiedono solo pochi punti percentuali. Con questo assunto si evita di dire che la stragrande maggioranza è in mano a banche Italiane con correntisti italiani. Altro che paese a rischio, l’Italia è una corazzata». Ma la ricchezza italiana è immobilizzata soprattutto nel mattone e in depositi bancari e postali, non in titoli. «Le Poste fanno capo a Cassa Depositi e Prestiti, unica banca che lo Stato partecipa; ma l’Europa ci sta pompando debito, non soldi. Beneficia del quantitative easing, idea che ebbe Mario Draghi quando era presidente di Bce: la Bce comprava debito sovrano di Stati membri, che era un modo per trasferire nelle mani dell’Europa il debito degli Stati, manovra che per fortuna ha trasferito solo il 10% del debito pubblico italiano. Proprio sul quantitative easing è nato il problema-Italia per il Deep State: i titoli di Stato, posti all’asta, vengono “bruciati” subito, e il debito gli italiani se lo ricomprano! Nemmeno i cinesi sono riusciti a comprarlo».

«Sotto la superficie di tristezza c’è una luce quasi abbagliante; e per spegnerla, dopo aver fatto fuori agricoltura e industria, bisogna eliminare l’unica cosa rimasta, le infrastrutture. E non dimentichiamo che gli italiani sono ancora i secondi al mondo per brevetti. È un popolo che risulta difficile da “spegnere”». Quindi sta dicendo che chi arriverà avrà l’obiettivo di mettere in difficoltà compagnie aeree, autostrade, ferrovie? «Sì, ma questo è noto da tempo. Il meraviglioso manager che in tre anni riportò in utile Alitalia, Domenico Cempella, fu allontanato. Perché Alitalia non deve produrre Pil, secondo il disegno. Air Italy, che aveva azionisti del governo del Qatar ed era una compagnia abbastanza grande che poteva tenere unite le isole con il Alitaliaterritorio, è stranamente sparita in due e due quattro. Nella rete ferroviaria sono arrivati investitori stranieri. Le autostrade le stanno disintegrando ora. Come si affossa l’Italia? Si mette un tecnico di grande capacità a far fuori le infrastrutture e si cerca di spezzare l’ultima fune rimasta, il rapporto fra italiani e la Chiesa».

«Non dimentichiamo che il cattolicesimo è una potenza, lo Ior ha riequilibrato le masse di denaro mosse dal Deep State. Sono stati i cattolici a mitigare il regime cubano, a ridimensionare Chavez, a intervenire in situazioni cruciali nel pianeta (Muro di Berlino compreso). Noi siamo portati a credere che il bastione inespugnabile del mondo libero siano gli Usa, ma non è così. Il simbolo del mondo libero è l’Italia. Anche un ex consigliere dell’amministrazione Usa del presidente Obama, che sta operando con noi ed è a capo di World Council of Global Relations, ha capito che un’Italia equilibrata significa un mondo equilibrato. Che Europa senza Italia non esiste. Che lo spirito democratico-cristiano è il vero senso civico italiano, e il senso civico è da sempre il collante di un paese. Per cui, per rivilatalizzare questo collante, vi è la necessità di un catalizzatore: che sarà, nei nostri intenti, questa nuova Dc che dovrà rifondare e riscrivere la Costituzione nella parti ammalorate, perché da anni si fa credere agli italiani che si opera con piccoli interventi chirurgici su un paziente morto. Per resuscitare dobbiamo avere il coraggio di riscrivere la carta costituzionale, per sanare in un sol colpo tutte le storture e deviazioni che lei stessa non riesce più a controllare».

(”Nuova Democrazia Cristiana: il piano segreto degli Usa per ’salvare’ l’Italia”, intervista a Flavio Robert Paltrinieri realizzata da Monica Camozzi e pubblicata da “Affari Italiani” il 5 agosto 2020).

«Altro che paese a rischio, l’Italia è una corazzata. Come ben detto da Banca d’Italia, fra denaro, titoli e asset fisici, il popolo italiano (non le banche) detiene 10.000 miliardi di euro di risparmi, 4 volte tanto il famigerato debito pubblico. Gli altri paesi sono messi al contrario: debito pubblico più basso ma cittadini super-indebitati. Quindi, per distruggerla bisogna portarla a uno stato di impoverimento pari a quello in cui, durante il regime fascista, la gente andava a donare le fedi per la patria. E l’unica maniera per contrastare questo disegno è rifondare tutto sulla base dell’unico collante esistente, lo spirito cattolico». Non usa mezze misure, Flavio Robert Paltrinieri, italoamericano, una vita da imprenditore e a capo di diverse società nel mondo e anche parte della task-force internazionale che vuole far rinascere la Democrazia Cristiana come una nuova Dc. E ci rivela la malattia e la cura, ovvero il disegno in atto da parte del cosiddetto Deep State e la maniera per smontarlo. Soprattutto, ci rivela che non sono gli Usa il simbolo del mondo libero che va distrutto, ma l’Italia. Ma cos’è, esattamente, il Deep State? E quando è iniziato lo strapotere della finanza internazionale?
«Storicamente, enormi flussi di denaro colmano vuoti di potere. In Italia il vuoto è stato lasciato quando Mani Pulite ha spazzato via la Balena Bianca. Quella Democrazia Cristiana che cementava lo spirito cattolico, gestiva gli equilibri di un paese il cui popolo detiene il 77% del debito statale. Non si creda alle sirene negazioniste, per cui si ama dire che gli italiani possiedono solo pochi punti percentuali. Vi sembrerà difficile da credere, ma lo snodo della situazione internazionale – e il più grosso ostacolo per il cosiddetto Deep State – è questa piccola  penisola, senza la quale non esisterebbe l’Europa. E il disegno che arriverà con il prossimo autunno è chiarissimo: cercare di piegare l’Italia definitivamente, distruggendo le infrastrutture, dopo aver sfilacciato agricoltura e industrie. Per questo, stiamo ricostituendo l’anima democristiana. Il miliardo e mezzo di cattolici del mondo sono l’unica forza che può contrastare l’immensa massa di denaro che agisce a livello sovranazionale. Queste forze, con la crisi di Lehman Brothers, pensavano di avere compiuto l’atto finale. Non avevano fatto i conti con il popolo italiano».
«Sentite come suona bene, questa parola ormai in disuso. Il popolo, proprio lui, che è come sempre l’ultimo baluardo ai grandi progetti per limitare la libertà». Partiamo dall’Italia: come possiamo essere così centrali per gli equilibri mondiali e perché state lavorando per rifondare una nuova Dc? «L’Italia è centrale per tante ragioni. Primo, è la patria del cattolicesimo. Qui c’è il Vaticano. Rappresenta una forza spirituale che fa paura a tutti: non a caso l’Italia è uno dei pochi paesi ad essere stato risparmiato da attacchi terroristici, perché anche le forze che rappresentano l’Islam radicale temono l’ira cattolica. Secondo, domina il Mediterraneo. Prendiamo un’azienda-colosso tedesca come Maersk Sealand: quanto durerebbe, se l’Italia le impedisse l’accesso ai suoi porti? Terzo fattore, il più emozionale: l’Italia domina i cinque sensi. È custode di gran parte dell’arte mondiale: qui nascono moda e design, enogastronomia, bellezza sotto le forme più varie. Infine, l’Italia ha un popolo di risparmiatori indefessi, che detengono saldamente  il controllo del debito statale e che sembrano agire ognuno per conto suo, ma invece vanno tutti nella stessa direzione, sono mossi dallo stesso spirito. Quindi, per le forze sovranazionali, questa piccola penisola deve essere fermata».
«Il cosiddetto Deep State è una forza sovranazionale, che si muove con una logica esclusivamente finanziaria e dispone di masse di denaro inusitate. Gli obiettivi di questo Deep State sono socio-economici, vanno verso un mondo con un unico governo sovranazionale e due classi sociali, governanti e succubi». Ma cosa c’entra la ex Democrazia Cristiana? «Recuperare i valori cristiani è l’unico modo per evitare il totalitarismo e il dominio della finanza rapace. Quando Hong Kong è passata alla Cina sono state ricollocate masse di denaro immense, che erano nelle banche inglesi e americane sul territorio della colonia cinese e che ora giacciono in conti bancari fuori dai bilanci ufficiali delle banche. I cosiddetti conti “out of ledger”. Questi soldi vengono usati per fomentare guerre, affamare popoli, pagare movimenti politici sovversivi e cambiare gli equilibri planetari. Il senso cattolico della vita è l’unico fattore su cui si può costruire un ostacolo insuperabile per queste forze sovranazionali. La Dc, quindi, c’entra eccome! In passato questo partito garantiva la governabilità, teneva connessa la testa del governo con il popolo – che ora, invece, agisce slegato per sola convenienza, senza una guida capace di garantire ordine ma anche la ricerca della felicità individuale».
Quindi sta dicendo che il Deep State è arrivato dopo Mani Pulite? «Mani pulite ha interrotto un progetto nato con Togliatti, che aveva come obiettivo l’egemonia comunista in Europa, realizzata attraverso il più grande partito comunista non sovietico (il Pci italiano) che avrebbe fatto da testa di ponte alla conquista bolscevica. Quando Craxi dovette andare in esilio, l’Italia aveva cinque banche di Stato, cinque gioielli stimati in tutto il mondo. Il famoso scandalo della Bnl (filiale di Atlanta) scoppiato a Washington Dc – banca utilizzata da quasi tutti i governi industriali per vendere armi in Africa e Asia (vedi lo scandalo Iraqgate) dimostra che l’Italia era centrale in quegli equilibri geopolitici. Poi, a metà dell’opera, con la caduta dell’Urss per mano cattolica, tanti saluti al progetto di Togliatti. Con l’Urss cadde la potenza che calmierava i cinesi. Lì il cosiddetto Deep State ha avuto via libera. È un tipico ricorso storico, che avviene dai tempi della Seconda Dinastia che sostituì la prima nello stesso modo. Quando si creano vuoti di potere arriva il denaro a riempirli. È successo ovunque: in Persia, per esempio, sono arrivati gli ayatollah dopo l’uscita di scena dello Scià. L’unico modo per sanare una situazione del genere è rifondare recuperando quello spirito cristiano tanto temuto perché capace di muovere le masse. Un miliardo e duecentomila “soldati” che adesso sono sopiti».
Chi sta agendo per rifondare una nuova Dc? «Una task-force internazionale. Che fa capo a un think-tank coordinato da Crown Group Inc. e che annovera numerosi parlamentari italiani desiderosi di tornare a rappresentare l’elettorato e non di continuare questo teatro indecente della politica attuale. Una parte dell’America tiene molto all’Italia. Io ho due anime dentro me, quella americana e quella italiana, e partecipando a varie realtà geopolitiche vedo le cose da dentro, non da fuori. Alla fine tutti noi, pur partendo da posizioni iniziali lontane, ci siamo ritrovati in un assunto fondamentale: serve un partito che incarni il senso civico degli italiani, latente ma non spento. E la matrice è il vivere cristiano, che piaccia o no. Siamo una Repubblica fondata sul cattolicesimo, e non sul lavoro». Come vi state preparando all’autunno? «Siamo pronti e desiderosi di entrare in fase esecutiva. Dobbiamo fare presto a correggere ciò che fu fatto dall’80 in poi: l’agricoltura venne uccisa cedendo all’Europa la sovranità sui Pac, i contributi per il settore. Romano Prodi privatizzò  l’Iri, de-statalizzando l’industria italiana. Quelli erano gli anni dei “suicidi” di Raoul Gardini e Michele Sindona, e della morte di Roberto Calvi, avvenuta in circostanze dubbie».
«A tutto questo gli italiani hanno retto, perché è dalla fine dell’inerzia del Piano Marshall che sono abituati a vivere in stato di crisi. In parole povere, grazie agli italiani e al loro spirito risparmiatore, il debito dello Stato non è utilizzabile come arma di ricatto perché è nelle mani dei cittadini, quindi l’unico modo per espugnare l’Italia è affamarne il popolo e fargli credere che questo debito sia insostenibile. Non si creda alle sirene negazioniste per cui si ama dire che gli italiani possiedono solo pochi punti percentuali. Con questo assunto si evita di dire che la stragrande maggioranza è in mano a banche Italiane con correntisti italiani. Altro che paese a rischio, l’Italia è una corazzata». Ma la ricchezza italiana è immobilizzata soprattutto nel mattone e in depositi bancari e postali, non in titoli. «Le Poste fanno capo a Cassa Depositi e Prestiti, unica banca che lo Stato partecipa; ma l’Europa ci sta pompando debito, non soldi. Beneficia del quantitative easing, idea che ebbe Mario Draghi quando era presidente di Bce: la Bce comprava debito sovrano di Stati membri, che era un modo per trasferire nelle mani dell’Europa il debito degli Stati, manovra che per fortuna ha trasferito solo il 10% del debito pubblico italiano. Proprio sul quantitative easing è nato il problema-Italia per il Deep State: i titoli di Stato, posti all’asta, vengono “bruciati” subito, e il debito gli italiani se lo ricomprano! Nemmeno i cinesi sono riusciti a comprarlo».
«Sotto la superficie di tristezza c’è una luce quasi abbagliante; e per spegnerla, dopo aver fatto fuori agricoltura e industria, bisogna eliminare l’unica cosa rimasta, le infrastrutture. E non dimentichiamo che gli italiani sono ancora i secondi al mondo per brevetti. È un popolo che risulta difficile da “spegnere”». Quindi sta dicendo che chi arriverà avrà l’obiettivo di mettere in difficoltà compagnie aeree, autostrade, ferrovie? «Sì, ma questo è noto da tempo. Il meraviglioso manager che in tre anni riportò in utile Alitalia, Domenico Cempella, fu allontanato. Perché Alitalia non deve produrre Pil, secondo il disegno. Air Italy, che aveva azionisti del governo del Qatar ed era una compagnia abbastanza grande che poteva tenere unite le isole con il territorio, è stranamente sparita in due e due quattro. Nella rete ferroviaria sono arrivati investitori stranieri. Le autostrade le stanno disintegrando ora. Come si affossa l’Italia? Si mette un tecnico di grande capacità a far fuori le infrastrutture e si cerca di spezzare l’ultima fune rimasta, il rapporto fra italiani e la Chiesa».
«Non dimentichiamo che il cattolicesimo è una potenza, lo Ior ha riequilibrato le masse di denaro mosse dal Deep State. Sono stati i cattolici a mitigare il regime cubano, a ridimensionare Chavez, a intervenire in situazioni cruciali nel pianeta (Muro di Berlino compreso). Noi siamo portati a credere che il bastione inespugnabile del mondo libero siano gli Usa, ma non è così. Il simbolo del mondo libero è l’Italia. Anche un ex consigliere dell’amministrazione Usa del presidente Obama, che sta operando con noi ed è a capo di World Council of Global Relations, ha capito che un’Italia equilibrata significa un mondo equilibrato. Che Europa senza Italia non esiste. Che lo spirito democratico-cristiano è il vero senso civico italiano, e il senso civico è da sempre il collante di un paese. Per cui, per rivilatalizzare questo collante, vi è la necessità di un catalizzatore: che sarà, nei nostri intenti, questa nuova Dc che dovrà rifondare e riscrivere la Costituzione nella parti ammalorate, perché da anni si fa credere agli italiani che si opera con piccoli interventi chirurgici su un paziente morto. Per resuscitare dobbiamo avere il coraggio di riscrivere la carta costituzionale, per sanare in un sol colpo tutte le storture e deviazioni che lei stessa non riesce più a controllare».
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