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Archivio del Tag ‘cattolici’

  • Papa Francesco I, il gesuita temuto dai desaparecidos

    Scritto il 14/3/13 • nella Categoria: segnalazioni • (9)

    Già all’indomani del conclave che elesse Ratzinger, Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, tra i più votati anche allora, venne accusato di collusione con la dittatura argentina che sterminò novemila persone. Le prove del ruolo giocato da Bergoglio a partire dal 24 marzo 1976, sono racchiuse nel libro “L’isola del Silenzio. Il ruolo della Chiesa nella dittatura argentina”, del giornalista argentino Horacio Verbitsky. Stella Spinelli, su “Peacereporter”, ne scrisse già all’epoca. Nei primi anni ’70, Bergoglio, 36 anni, gesuita, divenne il più giovane “superiore provinciale” della Compagnia di Gesù in Argentina. Nel febbraio del ‘76, un mese prima del colpo di Stato, Bergoglio chiese a due dei gesuiti impegnati nelle comunità di abbandonare il loro lavoro nelle baraccopoli e di andarsene. Erano Orlando Yorio e Francisco Jalics, che si rifiutarono di andarsene. Verbitsky racconta come Bergoglio reagì con due provvedimenti immediati: li escluse dalla Compagnia di Gesù senza nemmeno informarli, poi fece pressioni all’allora arcivescovo di Buenos Aires per toglier loro l’autorizzazione a dir messa. Pochi giorni dopo il golpe, furono rapiti.

  • Fermato l’euro-golpe, Italia al bivio: democrazia o guerra

    Scritto il 07/3/13 • nella Categoria: idee • (4)

    L’Unione Europea nacque come progetto di pace e di solidarietà sociale raccogliendo l’eredità della cultura socialista e internazionalista che si oppose al fascismo. Negli anni ’90 le grandi centrali del capitalismo finanziario hanno deciso di distruggere il modello europeo, e dalla firma del Trattato di Maastricht in poi hanno scatenato un’aggressione neoliberista. Negli ultimi tre anni l’anti-Europa della Bce e della Deutsche Bank ha preso l’occasione della crisi finanziaria americana del 2008 per trasformare la diversità culturale interna al continente europeo (le culture protestanti gotiche e comunitarie, le culture cattoliche barocche e individualiste, le culture ortodosse spiritualiste e iconoclaste) in un fattore di disgregazione politica dell’unione europea, e soprattutto per piegare la resistenza del lavoro alla definitiva sottomissione al globalismo capitalista.

  • Il Guardian: grazie Italia, svolta democratica per l’Europa

    Scritto il 06/3/13 • nella Categoria: segnalazioni • (9)

    «Oh giorno felice. Il risultato elettorale italiano è un trionfo per la democrazia. “Nessun Papa, nessun governo, nessun capo della polizia”, recitava un Tweet a diffusione virale che salutava l’arrivo a Roma della “politica punk”. Il risultato è un antidoto, non solo per la corrotta politica italiana, ma anche per il dogma di austerità che ora prende l’economia dell’Europa per la gola. L’unico modo di allentare la sua presa è attraverso il voto. Congratulazioni, Italia». Così il “Guardian”, attraverso Simon Jenkins, saluta il clamoroso risultato italiano. «Il trionfatore elettorale più spettacolare è Beppe Grillo, un comico satirico scatenato ma con un messaggio chiaro: l’austerità, l’euro e la corruzione tutti insieme sono la causa dei mali continui che tormentano l’Italia. Possiamo discutere i problemi, ma perché preoccuparsi quando nessuno ascolta? Basti dire alle autorità in carica, come fa Grillo, di andare affanculo. Quando i politici hanno bandito Grillo dalle Tv, questi si è messo a usare il blog e la piazza. Il suo colpo da ko è stato il voto».

  • Cardini: troppi affaristi, il Vaticano teme l’ira dei poveri

    Scritto il 20/2/13 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Che cosa intendeva dire Paolo VI quando alluse al “fumo di Satana” insinuatosi all’interno della Chiesa? Che rapporto può esserci, ormai, proprio nella compagine dei cattolici – e parlo da cattolico anch’io – tra i soliti ignoti o seminoti che hanno potuto favorire la resistibile ascesa di un Gotti Tedeschi da una parte e gli Enzo Bianchi o gli Andrea Gallo dall’altra? Tra i prelati che benedicono le lobbies multinazionali e i loro business e quelli che stanno dalla parte degli “ultimi”, ora che secondo i calcoli più recenti il 90% della popolazione mondiale vivacchia gestendo appena il 10% delle risorse del mondo, e che quindi gli “ultimi” rasentano i 6 miliardi di persone mentre la ricchezza è concentrata nelle mani di poche centinaia tra famiglie e gruppi? Come si può fare tranquillamente il “mestiere di papa”, mentre la sofferenza dei poveri arriva davvero a lambire il trono di Dio e grida sul serio vendetta al Suo cospetto?

  • Le dimissioni di Ratzinger: sicuri che non c’entri lo Ior?

    Scritto il 11/2/13 • nella Categoria: idee • (1)

    Nella storia della Chiesa c’è un unico precedente, quello di Celestino V di cui sappiamo tutti per aver studiato la “Divina Commedia” negli anni del liceo. Gli altri sono tutti morti in carica; non tutti per morte naturale, va detto: ci sono stati i martiri della  prima cristianità, poi qualche papa assassinato nel Medioevo… poi forse qualche altro. In Vaticano pare vada molto in voga il caffè corretto…Il codice canonico prevede la possibilità di dimissioni del Papa, ma la cosa è sempre parsa molto sconveniente. La Chiesa è monarchica e non ama i dualismi: pensate solo al problema della convivenza fra un Papa in carica ed uno emerito. Ogni starnuto del secondo (e questo scrive libri e twitta che è un piacere) potrebbe suonare come sconfessione del precedente. Poi, sul piano simbolico, la cosa può apparire come una fuga dalle proprie responsabilità. Quando Wojtyla era già molto grave chiesero ad un prete se avrebbe potuto dimettersi e la risposta fu: «Può dimettersi Gesù dalla croce?».

  • La vera storia dei due marò: colpevoli e mai incarcerati

    Scritto il 13/1/13 • nella Categoria: segnalazioni • (107)

    Hanno davvero ucciso due pescatori innocenti scambiandoli per pirati, sparando da una nave che non si trovava affatto in acque internazionali ma vicina alla costa indiana. Una volta arrestati, non hanno trascorso un solo giorno in carcere ma sono stati sempre ospitati in strutture confortevoli e hotel di lusso. Il governo italiano ha ammesso il loro errore e, intanto, ha provveduto in via extragiudiziale a risarcire le famiglie delle vittime. Questa la vera storia dei due marò del San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trasformati in eroi nazionali: per “Giap”, il magazine curato dalla Wu Ming Foundation, si tratta di «una delle più farsesche “narrazioni tossiche” degli ultimi tempi». Verso Natale, la “narrazione tossica” «ha oltrepassato la soglia dello stomachevole, col presidente della Repubblica intento a onorare due persone che comunque sono imputate di aver ammazzato due poveracci (vabbe’, di colore…), ma erano e sono celebrate come… eroi nazionali. “Eroi” per aver fatto cosa, esattamente?».

  • Sapelli: meno tasse e più debito, salviamo l’Italia dall’euro

    Scritto il 31/12/12 • nella Categoria: idee • (2)

    Le crisi da cui siamo investiti sono sostanzialmente due, con la terza prodotta dal loro incrocio. Una è la crisi finanziaria dell’eccessivo rischio, dovuta in particolare all’unificazione delle banche di investimento con le banche commerciali, da cui proviene l’eccesso di rischio; l’altra, è una crisi tipicamente industriale di sovracapacità produttiva. Messe insieme, le due crisi hanno fatto scoppiare la crisi dell’euro. Questa, in pratica, è una crisi dell’euro. L’euro è una pazzia, non esiste nella storia dell’umanità una moneta creata prima dello Stato. Nel nostro caso, la moneta unica è affidata a meccanismi di regolazione incompiuti e di bassissima competenza tecnica. Fin quando abbiamo avuto una crescita, la debolezza dell’euro era attenuata, ma dall’arrivo della crisi e a causa delle differenze di produttività del lavoro e delle differenze delle bilance commerciali tra paesi come la Germania in surplus commerciali e altri in deficit come Italia, Francia, Spagna, sono emersi tutti i limiti di questo esperimento mal riuscito.

  • Sarà Natale solo per i ricchi: e Monti voleva salvare l’Italia?

    Scritto il 25/11/12 • nella Categoria: idee • (1)

    Dopo un anno di cura Monti, il malato Italia sta molto peggio. E il Professore rimedia un bel 4 in pagella. A giudicarlo è Fabio Salviato, fondatore di Banca Etica. Siamo in regime di «decrescita infelice», dice Salviato, «mentre la “decrescita felice” avrebbe potuto generare circuiti virtuosi», capaci di garantire «milioni di nuovi posti di lavoro». Come spiega Maurizio Pallante, teorico italiano della decrescita (cioè: taglio degli sprechi e aumento del lavoro utile), sono enormi i margini economici assicurati da settori strategici come l’energia pulita, la riconversione ecologica del patrimonio edilizio e la gestione dei rifiuti basata sull’industria del recupero e del riciclo della materie prime. A un anno dall’insediamento del super-tecnocrate della Bocconi, riflette Salviato, i media restano morbidi: riconoscono a Monti di aver risollevato l’immagine internazionale dell’Italia. Ma a che prezzo? Come dire: l’operazione è riuscita, ma il paziente è morto.

  • Regionopoli: se anche il figlio di Ambrosoli getta la spugna

    Scritto il 23/10/12 • nella Categoria: idee • (1)

    L’avvocato è Umberto Ambrosoli, un cognome che a Milano è molto impegnativo da portare. Umberto è figlio di Giorgio, ed è uno stimato penalista. Giorgio (lo scrivo per i più giovani) era il liquidatore della Banca Privata Italiana, ucciso nel 1979 su ordine del “banchiere cattolico” della mafia italo-americana Michele Sindona. La storia di Giorgio Ambrosoli è stata raccontata in migliaia di articoli di giornale, “speciali” televisivi, diversi libri. L’ultimo (credo) scritto dallo stesso figlio che lo ha definito «un atto d’amore per il Padre, un attestato di incondizionata ammirazione per il professionista che obbedisce solo alla Legge, un tributo all’Uomo e al Cittadino, esempio altissimo di virtù civili», e si intitola significativamente “Qualunque cosa succeda”. Ma il più conosciuto credo che resti quello scritto da Corrado Stajano (anche e molto per l’incisività del titolo): “Un eroe borghese”. Così si chiama infatti anche il film di Michele Placido che ne ha amplificato la popolarità.

  • Carlo Maria Martini: la Chiesa è indietro di 200 anni

    Scritto il 07/9/12 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    La Chiesa è stanca, nell’Europa del benessere e in America. La nostra cultura è invecchiata, le nostre Chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuote e l’apparato burocratico della Chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi. Queste cose però esprimono quello che noi siamo oggi? Il benessere pesa. Noi ci troviamo lì come il giovane ricco che triste se ne andò via quando Gesù lo chiamò per farlo diventare suo discepolo. Lo so che non possiamo lasciare tutto con facilità. Quanto meno però potremmo cercare uomini che siano liberi e più vicini al prossimo. Come lo sono stati il vescovo Romero e i martiri gesuiti di El Salvador. Dove sono da noi gli eroi a cui ispirarci? Per nessuna ragione dobbiamo limitarli con i vincoli dell’istituzione.

  • Eutanasia della sanità italiana, e nessuno dice niente

    Scritto il 27/8/12 • nella Categoria: Recensioni • (Commenti disabilitati)

    In sanità, prima della “spending review” appena approvata dal Parlamento, la situazione dei cittadini era già disastrosa. Lo confermano i dati resi pubblici dai principali e più autorevoli centri di ricerca, dall’Istat al Censis, dal Ceis a “Osserva salute”. E’ in atto da anni una crescente espropriazione del diritto alla salute. Secondo, avanza una forte privatizzazione del sistema pubblico: milioni di persone, per avere quello a cui hanno diritto, sono costrette a pagare di tasca propria, e chi non può “si arrangi”. Inoltre, le politiche di governance scaturite da ben tre riforme sanitarie e da una modifica della Costituzione, tutte varate dal centrosinistra (aziendalizzazione, titolarità delle Regioni, federalismo), si sono rivelate inadeguate ai cambiamenti sociali e ai condizionamenti economici del nostro tempo.

  • Desaparecidos: la Chiesa in Argentina aiutò i carnefici

    Scritto il 07/8/12 • nella Categoria: segnalazioni • (3)

    Una vera e propria valanga di dichiarazioni è uscita dalla bocca dell’ex dittatore Jorge Videla durante gli ultimi interrogatori. Le informazioni ricavate hanno messo fine ad un lungo dibattito sui modelli di transizione dal regime alla democrazia in Argentina, durante l’ultimo periodo della dittatura militare. In molti nello Stato del Sud America criticavano la riapertura dei processi per crimini contro l’umanità, sostenendo che l’obiettivo di giungere ad una condanna penale rischiava di ostacolare il raggiungimento della verità. Gli stessi esaltavano, invece, il modello sudafricano consistente nell’ottenere informazioni in cambio dell’impunità. Ciononostante, in Argentina, sono già state pronunciate oltre 250 sentenze di condanna al termine di processi che hanno garantito tutti i diritti alla difesa, tanto che vi sono state anche due dozzine di sentenze di assoluzione. Il flusso di informazioni, però, non solo non si è arrestato, ma è addirittura aumentato, portando a galla molte testimonianze e verità storiche.

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