Archivio del Tag ‘compromessi’
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Barnard: non mi candido, resto qui a combattere per voi
Dedicato al mio 0,2%. Dal 2004 sono stato cacciato tre volte dalla Tv nazionale per aver detto quello che non andava detto. Dicevo ciò che vi difende. Ho perso tutto il mio reddito, vivo della pensione di mia madre, ho 56 anni, con 30 anni di giornalismo sulle spalle che ha toccato quasi tutte le testate nazionali. Per voi ne vale la pena, voi, il mio 0,2%. Ricevo le vostre mail, non sapete che doni sono. Avevo iniziato a chiedere una parcella per le mie conferenze. Due volte su tre l’ho poi rifiutata. Ma ho smesso di chiederla. Non posso rischiare di perdere la vostra fiducia col sospetto che Barnard “ha preso soldi da tizio o caio”. Mi è stata proposta la candidatura alle europee da Fi-An e dal Pdl (con testimoni). Avete un’idea dei soldi che andavo a prendere? Ho rifiutato perché se no perdevo la vostra fiducia.Ho allontanato da me e dalla mia lotta per voi chiunque si stesse macchiando di compromessi sospetti, o decisamente sporchi, o di semplice stupidità. Perché chi combatte per voi deve essere uno dei 300 Spartani. Ne va della vostra vita. Per due volte, in due anni, ho pubblicamente sfidato CHIUNQUE a trovare lo scheletro nell’armadio di Paolo Barnard. Mi avessero trovato una sola, una sola!, compromissione con chiunque in politica o nella carriera. Nessuno si è fatto avanti con nulla. Io sono pulito come nessun altro, se no non avrei la vostra fiducia. Sono l’unico divulgatore in Italia, e forse nel mondo, che sta mettendo nelle mani del cittadino medio l’arma finale del Vero Potere: l’Economia. Io ve la traduco, ve la decifro, così che voi possiate capire subito cosa vi fanno, e con che mezzi, quelli che veramente comandano. Questo non è tollerato dal Vero Potere. Infatti…Ho paura spesso. Mi sono successe cose strane, non sto qui a raccontarle tutte. L’altro giorno ero dai carabinieri a denunciare il timore che mi nascondano droga in casa, visto che un individuo era stato visto rubarmi le chiavi dalla giacca. Ho trovato una corona celebrativa della morte dei partigiani appesa alla mia porta di casa, l’altra notte. Ho ricevuto lettere con avvisi. La paura me la faccio passare, per voi, se no non sarei utile a voi. So che in Italia uno come me non sarà mai noto, mai celebrato, mai seguito da tanti. Vorrei però essere ricordato un giorno come uno Spartano, uno dei 300, che ha fatto un pezzo di guerra guidato da un solo principio: il Principio Morale che impone la radicalità delle idee, e i duri prezzi da pagare per esse. Uno che li ha pagati. Il Principio Morale ha un solo nome: essere puliti e irremovibili sul quel principio. E io lo sono. Per voi. Ho già pubblicato in termini semplici per tutti, tutto ciò che c’è da sapere per salvare la vostra vita e il futuro dei vostri figli. Ho indicato il Vero Potere, chi davvero decide di voi, e cosa fare concretamente. Ora avanti, se ci sarà strada.(Paolo Barnard, “Pulito, al vostro servizio”, dal blog di Barnard del 1° maggio 2014).Dedicato al mio 0,2%. Dal 2004 sono stato cacciato tre volte dalla Tv nazionale per aver detto quello che non andava detto. Dicevo ciò che vi difende. Ho perso tutto il mio reddito, vivo della pensione di mia madre, ho 56 anni, con 30 anni di giornalismo sulle spalle che ha toccato quasi tutte le testate nazionali. Per voi ne vale la pena, voi, il mio 0,2%. Ricevo le vostre mail, non sapete che doni sono. Avevo iniziato a chiedere una parcella per le mie conferenze. Due volte su tre l’ho poi rifiutata. Ma ho smesso di chiederla. Non posso rischiare di perdere la vostra fiducia col sospetto che Barnard “ha preso soldi da tizio o caio”. Mi è stata proposta la candidatura alle europee da Fi-An e dal Pdl (con testimoni). Avete un’idea dei soldi che andavo a prendere? Ho rifiutato perché se no perdevo la vostra fiducia.
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Crisi ucraina, perché il Fatto attacca Giulietto Chiesa?
«Giulietto Chiesa mente», scrisse tanti anni fa l’agenzia Tass, quando al Cremlino c’era Breznev, che evidentemente non gradiva l’indipendenza del corrispondente italiano. Oggi, nel 2014, lo stesso Chiesa viene definito «più zarista di Putin». Da chi? Dal “Fatto Quotidiano”, che per colpire l’autore de “La guerra infinita” ospita un insolito corsivo «non firmato, quindi redazionale», che per Chiesa è «un attacco in perfetto stile maccartista, proprio da caccia alle streghe». L’imputazione: passare, su “Pandora Tv”, «le veline di “Russia Today”, il network mediatico del Cremlino», arrivando a sostenere che l’Est dell’Ucraina sia abitato da “russi”. «Se lo sentisse Putin, lo licenzierebbe», scrive il “Fatto”. Replica Chiesa: «Chi scrive non sa, evidentemente, che in Ucraina ci sono all’incirca dieci milioni di russi», cioè cittadini ucraini di etnia russa che «non si fidano dei gestori provvisori di Kiev». E attenzione: «Non sono solo russi, quelli che si difendono contro la giunta militare golpista di Kiev: ci sono anche molti ucraini non russi».Perché il “Fatto” si scaglia contro l’ex corripondente da Mosca? Giulietto Chiesa ha lavorato per “L’Unità”, per “La Stampa”, per la Rai, per il Tg5. Ha insegnato all’università negli Stati Uniti, ha fondato con Mikhail Gorbaciov il “World Political Forum”, assise internazionale permanente per riflettere sulla governance mondiale dopo la fine della guerra fredda. Soprattutto, da almeno dieci anni, è impegnato nella denuncia sulle falsisficazioni del massimo tabù nel nuovo secolo, gli attentati dell’11 Settembre frettolosamente attribuiti a Bin Laden, già plenipotenziario della Cia in Afghanistan prima di diventare “lo sceicco del terrore”, capace di accendere la miccia da cui sono scaturite tutte le guerre degli ultimi anni, a cominciare dall’Afghanistan e dall’Iraq. Di tutti gli opinion leader più in vista, forti del loro riconosciuto prestigio personale – scrisse tempo fa un osservatore scomodo e intransigente come Paolo Barnard – Giulietto Chiesa è l’unico che sia stato capace di rinunciare davvero a tutte le comodità del suo rango pur di continuare a impegnarsi, senza compromessi, per lo smascheramento delle menzogne ufficiali.«Se ci fosse un’informazione decente in questo paese, non avrei pensato a fondare “Pandora Tv”», replica oggi Chiesa. Che accusa: sull’Ucraina, i media mainstream hanno oscurato la notizia principale, all’inizio della crisi, e cioè «non ha mostrato le immagini dei poliziotti di Maidan bruciati dai pacifici dimostranti nazisti armati di lanciafiamme». Al “Fatto”, Giulietto Chiesa risponde così: «Fornite le notizie, non censuratele». In altre parole: meglio la voce di “Rt” che le “veline” di John Kerry. Sempre più spesso, oggi, si invertono gli schemi: increscioso, per Barbara Spinelli, che a dare asilo a Edward Snowden non sia stata la civile Europa, colpita dal Datagate persino con lo spionaggio ai danni del telefono personale di Angela Merkel. Snowden, cui dobbiamo la verità sulle intercettazioni di massa della Nsa, ha ottenuto rifugio solo presso Vladimir Putin.Giulietto Chiesa si dichiara stupito che questo attacco «personale, diretto, insultante» non provenga da “Repubblica” o dal “Corriere”, ma dal “Fatto”. Giovanni Miotto, un abbonato del giornale di Padellaro, Gomez e Travaglio, protesta pubblicamente, dando ragione a Chiesa: «Nelle pagine del “Fatto” dedicate agli esteri, da mesi ormai regna la disinformazione». Miotto riferisce di aver appena scritto «una mail di protesta» alla direzione del giornale, lamentandosi «dell’insostenibile livello di quanto pubblicato sull’Ucraina». Quanto a “Russia Today” – che “Pandora” riprende in italiano, via web – ha semplicemente raccontato i fatti, sottraendosi alla censura occidentale organizzata proprio da Kerry. «Dire che siamo dei “velinari di Rt” è semplicemente un insulto: e si ricorre all’insulto quando non si hanno argomenti», aggiunge Chiesa, presentato dal “Fatto” come una sorta di “dipendente” di Putin. «Qui ci sarebbero gli estremi per una querela, ma non voglio aspettare dieci anni per avere ragione: la ragione è già tutta nella mia storia professionale di corrispondente e di scrittore, non ho bisogno di altro». Il primo a calunniarlo, accusandolo di «essere stato pagato dal Kgb», fu Bettino Craxi, poi condannato per diffamazione.«Giulietto Chiesa mente», scrisse tanti anni fa l’agenzia Tass, quando al Cremlino c’era Breznev, che evidentemente non gradiva l’indipendenza del corrispondente italiano. Oggi, nel 2014, lo stesso Chiesa viene definito «più zarista di Putin». Da chi? Dal “Fatto Quotidiano”, che per colpire l’autore de “La guerra infinita” il 26 aprile ospita un insolito corsivo «non firmato, quindi redazionale», che per Chiesa è «un attacco in perfetto stile maccartista, proprio da caccia alle streghe». L’imputazione: passare, su “Pandora Tv”, «le veline di “Russia Today”, il network mediatico del Cremlino», arrivando a sostenere che l’Est dell’Ucraina sia abitato da “russi”. «Se lo sentisse Putin, lo licenzierebbe», scrive il “Fatto”. Replica Chiesa: «Chi scrive non sa, evidentemente, che in Ucraina ci sono all’incirca dieci milioni di russi», cioè cittadini ucraini di etnia russa che «non si fidano dei gestori provvisori di Kiev». E attenzione: «Non sono solo russi, quelli che si difendono contro la giunta militare golpista di Kiev: ci sono anche molti ucraini non russi».