Archivio del Tag ‘frequenze’
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Nanochip: pilotarvi il cervello con una semplice iniezione
Nanorobot inseriti nel corpo con una semplice iniezione, per arrivare a condizionarci a distanza pilotandoci il cervello e i pensieri? Sono incubi: quelli su cui insistono in modo ossessivo i cosiddetti complottisti, bollati come paranoici. La notizia? Certi incubi fanno già parte della realtà. Lo ricorda il sito “Database Italia”, che propone un video nel quale si collegano tante tessere di un puzzle che, a quanto pare, si va componendo sotto i nostri occhi, giorno per giorno. «Questa Quarta Rivoluzione Industriale non vuole cambiare ciò che fai: vuole cambiare te», premette in modo esplicito Klaus Schwab, pontefice massimo di Davos. «Se ti fai modificare geneticamente, per esempio, sei tu che sei cambiato: e questo ha un grande impatto sulla tua identità». Vorrebbe dire cambiare quello che intendiamo per umano? «Sì, esatto». Immediato il sospetto: ha qualcosa ha che fare, tutto questo, con i “vaccini genici” ossessivamente imposti con il pretesto della sindrome Covid? Per intenderci: sono i preparati sperimentali a contenuto magnetico che contengono l’ossido di grafene. Quelli che in Italia sono obbligatori, in cambio della libertà condizionata.Il video si sofferma sulla celebrazione che Vittorio Colao, oggi ministro di Draghi, offre del favoloso 5G: il wireless di quinta generazione (installato a tappeto durante il lockdown 2020) permette di portare sotto gli 8-9 millisecondi il cosiddetto “effetto-latenza”, accelerando in modo esponenziale la trasmissione di un segnale. «Questo vuol dire che si potrà collegare tutto, oggetti e robot, e avere una remotizzazione di tutti i controlli». Porte elettriche, auto che guidano da sole “vedendo” la strada. E anche «sistemi medici, per avere in tempo reale le condizioni di una persona». E magari, aggiunge Colao, si potrà «iniettare o rilasciare una sostanza medica che è necessaria per la salute». E si potrà fare tutto in remoto, quasi istantaneamente. Ma come somministrare una sostanza da remoto con la tecnologia 5G senza ricorrere a medici, infermieri e siringhe? E poi, quale sostanza? La risposta viene da Roberto Cingolani, anch’esso ministro dell’esecutivo di Draghi. «Possiamo fare un robot che lavora dentro il corpo umano», premette: «Un anticorpo artificiale, sostanzialmente: qualcosa che faccia la cosidetta “theranostic”», cioè terapia e diagnostica fuse insieme.Cingolani parla di «un oggetto intelligente, molto piccolo, che è in grado di viaggiare nel corpo umano, trovare la cellula malata, “sedercisi” sopra e rilasciare in quella sede il medicinale che serve (o addirittura, trascrivere la correzione alla sequenza genetica che ci interessa)». C’è un’ambizione infinita, ammette Cingolani, dietro questa tecnologia. «Oggi, per fare queste cose si usano dei nano-componenti che hanno la grandezza di qualche decina di nanometri». Normalmente, un nanometro è grande come 3 atomi in fila: un oggetto che misura 10 nanometri ha un diametro pari a quello di 30 atomi. «Sono dei piccoli magneti, o molecole chiamate “dendrimeri”. Possono anche essere dei liposomi, un po’ più grossi». Eminente fisico, fino a ieri coinvolto in ricerche all’avanguardia, Cingolani descrive il tipo di vettore impiegato: «Noi lavoriamo con quelli magnetici, molto piccoli». Grazie a una particolare procedura biochimica, «attorno alla particella magnetica si installa una spugnetta di polimeri, che sono sensibili alle variazioni di pH o della temperatura».Proprio i polimeri «assorbono il medicinale e lo rilasciano, quando necessario». E intorno alla “spugnetta” di polimeri, aggiunge Cingolani, ci sono poi delle bio-molecole che servono a riconoscere la specifica malattia che stiamo cercando. «Tutto questo soggetto misura 100 nanometri: il sistema immunitario non lo vede, quindi è in grado di penetrare la maggior parte delle barriere cellulari, anche quelle encefaliche». Funziona così: il dispositivo ultrapiccolo «va in giro, trova la malattia». Nel frattempo, «siccome è magnetico, rilascia anche un segnale, come quello della risonanza magnetica: quindi ci consente di vedere dov’è la cellula malata». E dato che normalmente attorno alle cellule malate c’è qualche parametro sballato (tipicamente il pH), l’intruso – che è sensibile al pH – apre la “spugnetta” e rilascia il medicinale. «Possono essere anche medicinali multi-stadio, come per i cicli successivi della chemioterapia». Attenzione al passaggio chiave: «Se ho un campo magnetico oscillante, all’esterno, posso alzare la temperatura di una ventina di gradi centigradi, generando ipertermia locale», visto che il dispositivo è un “super-para-magnetico”.Spiega ancora Cingolani: «E’ la cosa più simile a un anticorpo intelligente di tipo artificiale, robotico. E si comincia a mettere questa roba in vivo, per capire come funziona». Dunque: «Fascendo oscillare una radiofrequenza esterna, la temperatura si alza: strutture di questo tipo (50 nanometri) sono i cosiddetti “quantum cubes”, cubetti quantistici di ossidi di ferro, che possono alzare la temperatura oltre i 50 gradi». Capito? «Non c’è cellula che resista, a queste temperature: quindi sono dei “bruciatori locali” estremamente piccoli». A questo punto, il video propone testimonianze di persone rimaste colpite da reazioni avverse dopo l’inoculo del siero sperimentale anti-Covid: lamentano bruciori interni diffusi e la sensazione di avere la testa in fiamme. Colpa dei “quantum cubes” forse presenti nei preparati in distribuzione? E poi: i nanocristalli di ossido magnetico possono davvero essere introdotti nel corpo umano con la somministrazione di farmaci, sfruttando i nanosistemi? C’è chi se ne sta occupando, si apprende: e non da oggi.A “Report” (RaiTre) lo stesso Sigfrido Ranucci spiega: «A sviluppare progetti per garantire un monitoraggio dell’attività cerebrale, potenziando la Brain Computer Interface attraverso chip impiantabili nel cervello, ci sono multinazionali del calibro di Facebook, i cui progetti però sono segreti. L’altra grande corporation interessata ai chip nel cervello è Neuralink, di proprietà di Elon Musk, il fondatore di Tesla che progetta di portare l’uomo su Marte». Anche i progetti si Neuralink sono segreti. Ma, stando a quanto ha dichiarato lo stesso Musk, l’obiettivo è trovare il modo per integrare l’intelligenza artificiale col cervello umano. «Noi siamo già dei cyborg: praticamente abbiamo dei superpoteri grazie al computer o allo smartphone. Ma per unirci in modo davvero simbiotico all’intelligenza artificiale – sostiene Musk – serve un interfaccia con il cervello, un collegamento diretto tra cervello e computer».Aggiunge: «Io penso che la soluzione migliore sia avere, all’interno del cervello, un livello di intelligenza artificiale che operi simbioticamente con te, proprio come fa il tuo cervello biologico». Precisa Mister Tesla: «Non c’è bisogno di un intervento chirurgico: puoi iniettarlo nelle vene attraverso il sangue o direttamente nella giugulare; da lì arriva velocemente ai neuroni». Dal Wyss Center di Ginevra, a suonare l’allarme è Niels Birbaumer, luminare delle neuroscienze, uno dei pionieri della Brain Computer Interface in Europa in ambito terapeutico. «Si possono usare queste tecniche anche nelle persone sane, per aumentare le loro performance, le attività, i pensieri. Certamente può essere un grande business. Ma – avverte lo scienziato – non ne conosciamo le conseguenze negative: possono essere drammatiche, perché non abbiamo nessuna idea di cosa cambia, nel cervello, se vi ho impiantato tanti elettrodi. Può cambiare in modo permanente la nostra personalità, con queste cose».Sembra la trama di un film distopico, ammette “Report”. E invece «stiamo parlando di scenari che stanno concretamente prendendo corpo». Ecco il punto: «Riuscire a indurre determinati pensieri nel cervello umano: è il progetto a cui stanno lavorando centinaia di ricercatori, in tutto il mondo, tra cui anche quelli dell’Iit di Genova, che però lo fanno solo a scopo terapeutico». Uno di loro, Stefano Panzeri, racconta: quando questa tecnologia sarà sviluppata in maniera sicura e completa, potrà anche restuituire la vista ai ciechi e l’udito ai sordi, sostituendo le funzioni degli occhi e delle orecchie. Più a lungo termine, aggiunge Panzeri, questa tecnologia «può essere però pensata anche come uno strumento per manipolare le capacità cognitive della persona». Obiettivo della sperimentazione in corso, da anni: attivare i neuroni dall’esterno. E quindi condizionare i pensieri che il cervello produce.Come funziona? Proprio nel modo esposto da Cingolani: «Si introducono con delle tecniche genetiche dei piccoli “interruttori”, delle proteine, che possono attivare (accendere o spegnere) il neurone, inviando un piccolo fascio di luce. In questo modo, si induce il neurone a dire quello che noi vogliamo fargli dire», chiarisce Panzeri. In altre parole: «La persona vedrà quello che vogliamo che veda. Si genera quindi una sensazione virtuale, dove l’oggetto rappresentato non c’è». Vale a dire: si può far percepire come reale un’immagine, una sensazione, un’esperienza che è solo virtuale. Gli esperimenti – iniziati diversi anni fa – hanno già avuto esito positivo su cavie non umane, precisa il video, le cui immagini si riferiscono al periodo in cui Colao e Cingolani non erano ancora ministri. La situazione è pericolosissima, avverte Niels Birbaumer: «Speriamo che la politica di regolamentazione (in primo luogo la Fda, negli Usa) blocchi questo lavoro». Aggiunge lo scienziato: «Secondo me, la tecnologia del Brain Computer Interface è molto più pericolosa di quella della bomba atomica».Domande: esiste una correlazione tra 5G, vaccini sperimentali Covid e ossido di nanocristalli come il grafene, la cui presenza è stata rilevata in alcuni preparati sperimetali oggi presentati come “vaccini”? «Il grafene – riassume il video pubblicato su “Database Italia” – è il materiale che, insieme al 5G, potrà influenzare la vita degli esseri umani». Notizia: «L’Ue ha appena investito un miliardo di euro, per la ricerca sul grafene nei prossimi dieci anni». Lavori in corso: «Sono già stati depositati 2 brevetti per l’uso del grafene in campo medico. E una pubblicazione medica del 2016 (riportata da “PubMed”) mostra che il grafene è stato dichiarato e usato come nuovo coadiuvante nei vaccini. Sebbene la Tv non lo dica, infatti, uno studio eseguito da ricercatori internazionali ha riscontrato nei vaccini Covid-19 proprio l’ossido di grafene». Ma cos’è, esattamente? «Il grafene è un conduttore, ma non resta permanente nel corpo umano: può essere espulso. E questo spiega il motivo delle dosi multiple del vaccino, con richiami ogni 6 mesi». Secondo gli autori del video, «il richiamo non è finalizzato a immunizzare dal virus. L’obiettivo è mantenere una corretta percentuale di grafene nel corpo umano, necessaria per interagire con le frequenze elettromagnetiche esterne, come quelle del 5G».Sempre per gli autori del video, «il fine ultimo è imporre in tutta l’Unione Europea l’uso del Green Pass da telefono (che attualmente è gestito dal fisco, non dal ministero della sanità) e sta raccogliendo tutti i dati personali di chi è stato “ingannato”». Un’opinione politica esplicita. E una previsione: «Il Green Pass, poco a poco, assimilerà le stesse funzioni del passaporto, della carta d’identità, della patente di guida, del conto corrente e della moneta, che sarà solo digitale. Il passo finale: sostituire il Green Pass con un chip da impiantare sottopelle a tutti i cittadini Ue, come si fa con i cani e le mucche. Questo processo avverrà entro il 2030». Oggi i governi vietano certe pratiche, diceva Ranucci, tempo fa. «Ma domani? Se qualcuno riuscisse a condizionare le scelte politiche?». Magari proprio “remotando” i cervelli? «La storia di Cambridge Analytica ci spiega che è possibile: gran parte dei seguaci del transumanesimo vive nella Silicon Valley, e alcuni di loro occupano dei ruoli ai vertici di quelle aziende che stanno investendo su tecnologia, web e genetica. E se nessuno mette un freno – si interroga Ranucci – saranno in grado di dettare l’agenda dell’evoluzione umana?».Nanorobot inseriti nel corpo con una semplice iniezione, per arrivare a condizionarci a distanza pilotandoci il cervello e i pensieri? Sono incubi: quelli su cui insistono in modo ossessivo i cosiddetti complottisti, bollati come paranoici. La notizia? Certi incubi fanno già parte della realtà. Lo ricorda il sito “Database Italia”, che propone un video nel quale si collegano tante tessere di un puzzle che, a quanto pare, si va componendo sotto i nostri occhi, giorno per giorno. «Questa Quarta Rivoluzione Industriale non vuole cambiare ciò che fai: vuole cambiare te», premette in modo esplicito Klaus Schwab, pontefice massimo di Davos. «Se ti fai modificare geneticamente, per esempio, sei tu che sei cambiato: e questo ha un grande impatto sulla tua identità». Vorrebbe dire cambiare quello che intendiamo per umano? «Sì, esatto». Immediato il sospetto: ha qualcosa a che fare, tutto questo, con i “vaccini genici” ossessivamente imposti con il pretesto della sindrome Covid? Per intenderci: sono i preparati sperimentali a contenuto magnetico che includono l’ossido di grafene. Quelli che in Italia sono obbligatori, in cambio della libertà condizionata.
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Carcere, se si nega ancora la pericolosità del wireless 5G
Osi negare che il wireless 5G possa essere dannoso, per l’organismo? Peggio per te: ti farai 6 mesi di carcere o, a scelta, sborserai 250.000 euro di multa. E’ la pena comminata in Germania, a inizio anno, a un noto propagandista del 5G: il professor Alexander Lerchl, biologo dell’università di Brema. «Da oltre un decennio – ricorda Maurizio Martucci su “Oasi Sana” – il docente continuava a negare sia il nesso causale dell’insorgenza cancerogena che la possibile rottura del Dna dovuta all’esposizione cronica da radiofrequenze non ionizzanti, le stesse del 5G e di tutti gli altri standard wireless». Per questo è stato condannato: pena replicabile, si legge nella sentenza, ad ogni eventuale reiterazione del reato. «Con questa storico e inedito pronunciamento – osserva Martucci – i giudici tedeschi hanno praticamente messo una pietra tombale sul “neagazionismo del danno”, spostando ora la questione della moratoria 5G: dal blando “principio di precauzione” al più evidente “principio di prevenzione”».Naturalmente, in Italia, di 5G è praticamente vietato parlare: chi è vicino al potere si mette a ridere, appena qualcuno accenna alle diffuse preoccupazioni per il wireless di quinta generazione, che si è fatto strada in modo particolarmente subdolo. Proprio per agevolare l’installazione della rete 5G sarebbero stati rasi al suolo decine di migliaia di grandi alberi, nei centri abitati della penisola. E lo stesso governo inglese, come documentato da Massimo Mazzucco, ha ammesso la correlazione: le fronde degli alberi (ricche di acqua) frenano la trasmissione del segnale, assorbendo le onde. In una sconcertante intervista realizzata da Red Ronnie, un prestigioso medico come Massimo Melelli Roia ha ricordato che, durante il lockdown 2020, gli unici “lavori in corso” erano quelli – semi-clandestini, anche notturni – per l’installazione delle antenne 5G. Il dottor Roia è fra quanti temono danni incalcolabili, anche neurologici, da ogni tipo di rete wireless.Vari scienziati – ricorda Melelli Roia – parlano addirittura del rischio di estinzione dell’umanità, nell’arco di sole 5 generazioni, a causa dell’infertilità maschile che potrebbe essere indotta dalle emissioni d’onda, capaci di manomettere il nostro assetto genetico. Se in Germania a finire nei guai è stato un personaggio come Lerchl, è la stessa autorità pubblica, in materia (l’Icnirp, un ente privato con sede a Monaco) a negare tuttora che il 5G possa rappresentare un pericolo. La corte di Brema ha condannato Lerchl anche per aver falsificato il materiale esibito, nel tentativo di dimostrare l’innocuità del nuovo wireless. Nulla che sfiori il governo italiano, dove è presente un super-tecnocrate come Vittorio Colao, massimo “profeta” del 5G nel Belpaese. Sul wireless di quinta generazione, del resto, si basano le proiezioni del Grande Reset di Davos, adottate dal Green New Deal dell’Unione Europea. Avanti tutta, verso quello che – insieme alla campagna “vaccinale” – ha l’aria di poter essere il peggior attentato alla salute pubblica nella nostra storia?Osi negare che il wireless 5G possa essere dannoso, per l’organismo? Peggio per te: ti farai 6 mesi di carcere o, a scelta, sborserai 250.000 euro di multa. E’ la pena comminata in Germania, a inizio anno, a un noto propagandista del 5G: il professor Alexander Lerchl, biologo dell’università di Brema. «Da oltre un decennio – ricorda Maurizio Martucci su “Oasi Sana” – il docente continuava a negare sia il nesso causale dell’insorgenza cancerogena che la possibile rottura del Dna dovuta all’esposizione cronica da radiofrequenze non ionizzanti, le stesse del 5G e di tutti gli altri standard wireless». Per questo è stato condannato: pena replicabile, si legge nella sentenza, ad ogni eventuale reiterazione del reato. «Con questa storico e inedito pronunciamento – osserva Martucci – i giudici tedeschi hanno praticamente messo una pietra tombale sul “neagazionismo del danno”, spostando ora la questione della moratoria 5G: dal blando “principio di precauzione” al più evidente “principio di prevenzione”».Naturalmente, in Italia, di 5G è praticamente vietato parlare: chi è vicino al potere si mette a ridere, appena qualcuno accenna alle diffuse preoccupazioni per il wireless di quinta generazione, che si è fatto strada in modo particolarmente subdolo. Proprio per agevolare l’installazione della rete 5G sarebbero stati rasi al suolo decine di migliaia di grandi alberi, nei centri abitati della penisola. E lo stesso governo inglese, come documentato da Massimo Mazzucco, ha ammesso la correlazione: le fronde degli alberi (ricche di acqua) frenano la trasmissione del segnale, assorbendo le onde. In una sconcertante intervista realizzata da Red Ronnie, un prestigioso medico come Massimo Melelli Roia ha ricordato che, durante il lockdown 2020, gli unici “lavori in corso” erano quelli – semi-clandestini, anche notturni – per l’installazione delle antenne 5G. Il dottor Roia è fra quanti temono danni incalcolabili, anche neurologici, da ogni tipo di rete wireless.Vari scienziati – ricorda Melelli Roia – parlano addirittura del rischio di estinzione dell’umanità, nell’arco di sole 5 generazioni, a causa dell’infertilità maschile che potrebbe essere indotta dalle emissioni d’onda, capaci di manomettere il nostro assetto genetico. Se in Germania a finire nei guai è stato un personaggio come Lerchl, è la stessa autorità pubblica, in materia (l’Icnirp, un ente privato con sede a Monaco) a negare tuttora che il 5G possa rappresentare un pericolo. La corte di Brema ha condannato Lerchl anche per aver falsificato il materiale esibito, nel tentativo di dimostrare l’innocuità del nuovo wireless. Nulla che sfiori il governo italiano, dove è presente un super-tecnocrate come Vittorio Colao, massimo “profeta” del 5G nel Belpaese. Sul wireless di quinta generazione, del resto, si basano le proiezioni del Grande Reset di Davos, adottate dal Green New Deal dell’Unione Europea. Avanti tutta, verso quello che – insieme alla campagna “vaccinale” – ha l’aria di poter essere il peggior attentato alla salute pubblica nella nostra storia?Osi negare che il wireless 5G possa essere dannoso, per l’organismo? Peggio per te: ti farai 6 mesi di carcere o, a scelta, sborserai 250.000 euro di multa. E’ la pena comminata in Germania, a inizio anno, a un noto propagandista del 5G: il professor Alexander Lerchl, biologo dell’università di Brema. «Da oltre un decennio – ricorda Maurizio Martucci su “Oasi Sana” – il docente continuava a negare sia il nesso causale dell’insorgenza cancerogena che la possibile rottura del Dna dovuta all’esposizione cronica da radiofrequenze non ionizzanti, le stesse del 5G e di tutti gli altri standard wireless». Per questo è stato condannato: pena replicabile, si legge nella sentenza, ad ogni eventuale reiterazione del reato. «Con questa storico e inedito pronunciamento – osserva Martucci – i giudici tedeschi hanno praticamente messo una pietra tombale sul “neagazionismo del danno”, spostando ora la questione della moratoria 5G: dal blando “principio di precauzione” al più evidente “principio di prevenzione”».
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La nostra paura è il loro cibo, ma sanno che perderanno
Aspettatevi qualche altra sorpresina fra il 7 e l’11 settembre, avverte il Santone dell’Amore, così battezzato dal “Resto del Carlino” durante una tappa del suo tour nelle piazze italiane. Michele Giovagnoli se la ride: il simpatico ragazzo che mi ha intervistato, dice, non riusciva a capire niente, di quello che gli dicevo. O meglio: non riusciva a concepire il fatto che sia semplicemente bellissimo, e oggi addirittura necessario, ritrovarsi in piazza per “abbracciare” i nostri simili, in un momento come questo. Alchimista, autore di saggi, conduttore di emozionanti stage formativi nei boschi: Giovagnoli è una delle voci che meglio fotografano lo stato di salute dell’altra Italia. Quella che piange e ricorda con affetto riconoscente Giuseppe De Donno, uno dei medici-eroi che, se fossero stati ascoltati, avrebbero costretto le autorità a mettere fine all’ormai interminabile emergenza. Un allarme costruito col pretesto del problema sanitario, ma in realtà tenuto in piedi in un solo modo: e cioè continuando a rifiutarsi di curare i malati, così da farli finire davvero all’ospedale (per poter seguitare a raccontare la cosiddetta pandemia).E tutto questo, ovviamente, allo scopo di poter somministrare “il cocktail servito nei peggiori bar di Caracas”, come lo chiama Giovagnoli, che precisa: non crediate che quel siero (che hanno il coraggio di chiamare “vaccino”, calpestando la storia della scienza) fosse il vero obiettivo, economico, di tutta la faccenda. Macché: quella è gente che, i soldi, li stampa. Il vero scopo, di tutto questo orrore? Sempre lo stesso: spaventarci per annichilirci, depotenziarci come essere umani, toglierci il sorriso (con le mascherine) e isolarci, ormai diffidenti l’uno dell’altro. E quindi: “spegnerci” il cuore. Perché l’organo al centro del nostro torace dispone di una tecnologia più sofisticata di quella del cervello, capace di emettere la frequenza che, per i “rettili” al potere, è la più temibile. Parla così, il Santone dell’Amore: e non scherza per niente. Il concetto lo va ripetendo da un anno e mezzo, ogni settimana, a colpi di dirette Facebook. Già a marzo 2020 avvertiva: state fermi, non reagite, non lasciatevi schiantare dalla rabbia per i lockdown. E’ quello che vogliono: mortificare la vostra frequenza del cuore. E dunque: sorridete, restate uniti e immergetevi nella natura.Da un mese insiste su una data: 9 ottobre. Sarà il termine entro il quale sarà ancora possibile “caricare forza”, in vista dell’azione: da parte loro, e da parte nostra. Vedrete, ribadisce: entro l’11 settembre intanto “abbaieranno” ancora, magari evocando l’obbligo (già esteso in modo ricattatorio, nei fatti, attraverso il Green Pass). E poi, a ottobre, passeranno alle vie di fatto. Cosa propone, il Santone dell’Amore? Semplice: resistere ancora, non cedere. Osserva: mentono sempre, sono quasi patetici. Si vantano dei successi della campagna “vaccinale”? Figurarsi: va così bene, la campagna, che ora farneticano di “obbligo”. Riassume Michele: prima hanno puntato sugli anziani, spaventandoli e mandando in giro un commissario vestito da generale. Poi hanno provato con i meno anziani, ma non ha funzionato. E dato che il tempo stringe, ora allungano gli occhi (e le mani) sui minori, sui bambini. I ragazzi li hanno intrappolati sfruttando la loro naturale esuberanza: la doppia dose per riconquistare la pizzeria, la discoteca, la palestra. I loro idoli, cantori della libertà? Tutti improvvisamente muti: non un cantante che abbia osato aprir bocca per denunciare il sopruso.Ora siamo al capolinea: la scuola “mascherata”, oppure “vaccinata”. I bambini? Per noi sono il futuro, per i “rettili” invece sono soltanto numeri: quelli oggi preziosi per rendere finalmente meno incresciosi i numeri della profilassi zootecnica a base di pozioni geniche sperimentali. Di qui l’appello alle madri: resistete, proteggeteli, e un giorno vi ringrazieranno. E’ gente pericolosa? Certo, risponde Giovagnoli. Ma li avete visti, in faccia? Non hanno emozioni. Sono come i rettili, quelli veri: per sopravvivere devono macinare carne. Loro non sono come noi, vivono in una frequenza fredda. Hanno bisogno della nostra paura: se ne nutrono. La nostra sofferenza è il loro cibo, da sempre. Il peggior torto che si può fare loro? Sorridere, mostrarsi felici. Indifferenti alle loro malefatte, e sempre più uniti e solidali, cioè amorevoli, cioè forti. Altra ricetta non esiste: ed è quella che i “rettili” temono davvero, come dimostra la loro ostinazione nel tentare di atterrirci.Resistenza? Sì: anche se ha un costo. Il treno col Pass? Non lo prendi. I locali che lo pretendono? Li boicotti. La scuola? La abbandoni. Notizie: c’è un’Italia (bannata dai media) che sta letteralmente insorgendo. Non in piazza, in silenzio: costruendo alternative. Genitori che si attrezzano con l’home schooling, insegnanti disponibili a trasferirvisi, medici disposti a cure “clandestine”, di fronte all’aut-aut ospedaliero o alla radiazione. Già il Piemonte avverte: non riusciremo a “inocularli” tutti, dunque rischiamo di chiudere pezzi di sanità per mancanza di personale. Le parole di Michele Giovagnoli sono pacifiche, ma non innocue: sono rivoluzionarie. Ricordano quelle del Sessantotto? Allora s’era in anticipo sui tempi, che oggi invece sarebbero maturi: perché i “rettili” hanno definitivamente gettato la maschera, non fanno nemmeno più finta di stare dalla nostra parte. Un italiano su tre sta facendo resistenza civile, uno su due non bada più alle vomitevoli menzogne dei media e alle ciance degli straccivendoli della politica.Solo un pazzo (o un cieco) potrebbe non vedere quello che sta accadendo: si ventila il ricorso alla coercizione, alla sopraffazione totalitaria. Che motivo ci sarebbere, per arrivare a questo – si domanda Giovagnoli – se il potere stesse davvero vincendo? La verità è l’esatto opposto: stanno perdendo, e hanno una paura matta di dover rinunciare a dominarci. Sanno che, per loro, il grande pericolo è il nostro risveglio: che sta avvenendo, anche grazie all’inaudita e velocissima progressione delle loro violenze. E’ grande, l’Italia che resiste: è fatta anche i poliziotti e pompieri che si fanno fotografare mentre pranzano all’aperto, fuori dalla mensa, insieme ai colleghi che ne sarebbero stati esclusi perché privi di Green Pass. Giovagnoli emoziona, e si emoziona: come nessun politico e nessun leader di nessun movimento, da millenni. Come se la politica stessa – tutta – fosse finita nella spazzatura, tra i rifiuti della storia e dell’evoluzione umana.Ci siamo, ripete: è la nostra grande occasione. Il momento è arrivato: stavolta saremo noi a tirarlo, il calcio di rigore. Costruendo un altro mondo, alimentato dall’amore: cioè l’energia solare che ci chiama dal cosmo. Per essere liberi e finalmente vivi, sapendo che – se sei arrivato fin qui – indietro non potrai tornare. Mai. Perché ora l’hai capito, con chi hai davvero a che fare. Hai capito che l’arcaico “rettile protozoico” ha paura di te, del bene che hai già iniziato a fare. Vede che non riesce più neppure a ricattarti con la miseria mensile dello stipendio. Gli serve altro: il tuo terrore. E vede che non funziona più, nemmeno quello. Gli scossoni saranno forti: Michele Giovagnoli non se lo nasconde. Se la politica meno peggiore punta ancora a recuperare i dormienti, lui è oltre: tempo perso. Se questa umanità continuerà a svegliarsi, è il sottinteso, riscriverà le regole. Ne ha bisogno, il mondo, di nuove regole? Eccome. Le si invoca inutilmente da secoli, da quando è comparsa la democrazia formale. Tutta preistoria, anche quella: se le persone si riconoscono e si abbracciano, dice Michele, il sistema trema e minaccia. Ed è esattamente quello che sta accadendo. L’ultimo latrato, prima del crollo e del cambio di paradigma.Aspettatevi qualche altra sorpresina fra il 7 e l’11 settembre, avverte il Santone dell’Amore, così battezzato dal “Resto del Carlino” durante una tappa del suo tour nelle piazze italiane. Michele Giovagnoli se la ride: il simpatico ragazzo che mi ha intervistato, dice, non riusciva a capire niente, di quello che gli dicevo. O meglio: non riusciva a concepire il fatto che sia semplicemente bellissimo, e oggi addirittura necessario, ritrovarsi in piazza per “abbracciare” i nostri simili, in un momento come questo. Alchimista, autore di saggi, conduttore di emozionanti stage formativi nei boschi: Giovagnoli è una delle voci che meglio fotografano lo stato di salute dell’altra Italia. Quella che piange e ricorda con affetto riconoscente Giuseppe De Donno, uno dei medici-eroi che, se fossero stati ascoltati, avrebbero costretto le autorità a mettere fine all’ormai interminabile emergenza. Un allarme costruito col pretesto del problema sanitario, ma in realtà tenuto in piedi in un solo modo: e cioè continuando a rifiutarsi di curare i malati, così da farli finire davvero all’ospedale (per poter seguitare a raccontare la cosiddetta pandemia).
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Giovagnoli: madri, tocca a voi. Vogliono i vostri bambini
Stare in mezzo agli alberi mi ha educato ad ascoltare l’aria: significa estendere la punta del cuore fino alla punta delle mani, che è quello che fanno gli alberi. L’albero non ha un cuore, e non ha neanche una mente: è una mente e un cuore fusi insieme, ha la capacità di raccogliere informazioni e, allo stesso tempo, provare emozioni. Non vi nascondo che, questa mattina, l’aria non era delle migliori: per niente. Sentivo una sorta di rilassamento: come se questo fuoco che si sta propagando (la Terra ce lo fa vedere: brucia tutto, e bruciate anche voi, dentro) si fosse assopito, si fosse dimenticato. E’ quello che vogliono: giocano al logoramento. Pian piano, qualcuno cede. Ci sono mamme che cedono, perché i loro ragazzi non possono più uscire, vivere. E allora cedono, per garantire ai ragazzi la possibilità di avere una vita. Ci sono lavoratori che cedono, dicono: non posso mangiare sempre fuori, mi sento troppo diverso. Vogliono questo: portarci al logoramento. E per un attimo, ho detto: tira una brutta aria.
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Giovagnoli: voi, Signori del Dolore, e il fratello De Donno
E’ ora di cominciare a parlare chiaro: esistono tre soggetti in campo, oggi. Ci sono quelli brutti e cattivi, veramente diversi da noi. Conducono il gioco da millenni: hanno cambiato uniformi e casacche, ma sono sempre loro, e non fanno parte della nostra vita. Saranno i primi a uscire di scena, gli artefici del grande progetto criminale: sono esseri che non sentono. Il loro cuore pompa sangue, ma muove pochissime emozioni, e solo di un certo tipo; emette una frequenza fredda; ha delle punte di cuore, a livello di chakra, che sono veramente agli albori di quella che è l’umanità, e non hanno la facoltà di connettersi con gli altri. Sono esseri che non possono muoversi in quarta dimensione: non provano sentimento, non possono sposare il piano del cuore (che ti sposta, ti scaraventa letteralmente nel passato e nel futuro, ti concede tutta la dotazione dell’arte magica; ti permette di unire le cose, di far vibrare cuori, di far crescere entusiasmi, di far atterrare cose che tu stai creando in un piano parallelo, andando a canalizzare flussi energetici per poi materializzarli, manifestarli).Quella è l’arte del mago: colui che opera in una dimensione parallela, ed è qui solo per far arrivare quello che ha appena finito di creare. Loro invece non hanno questa facoltà, quindi non possono sentire il tuo dolore; sentono soltanto la frequenza che emetti, quando stai male, e di quella si nutrono. Niente di più: non hanno capacità empatica, la tua sofferenza non li sposta di un millimetro; avvertono soltanto la frequenza fredda che emetti, che è la cosa più importante che vogliono, perché è la forma di nutrimento energetico più alta della quale si alimentano. Poi esiste l’umanità, che oggi è divisa letteralmente in due parti, a livello vibrazionale. C’è un’umanità che sta là, e vive lo sconvolgimento odierno come un fenomeno del tutto normale. E’ un’umanità che confida nella normalità, che la auspica, che difende la normalità. E’ quell’umanità che conserva il Mercurio Inferiore, cioè quella forza che mantiene le cose ferme. E’ un’umanità che non ha capacità di salire di livello. Bene: quell’umanità rappresenta il nostro passato. Non sono né brutti né cattivi: solo, rappresentano semplicemente il nostro passato. Noi siamo stati come loro.Quell’umanità confida nel più forte, vuole che il più forte detti le regole, vuole che manifesti forza. Vuole che il più forte mantenga questo livello vibrazionale. Questa umanità, che è il secondo soggetto del grande gioco che viviamo adesso, è l’esercito più grosso (inconsapevole) al servizio del primo soggetto. Questa umanità va compresa: e non è difficile, per te, comprenderla. E’ composta da tanti “te” di tante generazioni fa: eri così, eravamo così. Molti di noi lo sono stati fino a ieri mattina, o fino all’anno scorso. Questi individui vanno ascoltati, osservati, sentiti: loro sono così. Poi c’è il terzo soggetto, che siamo noi. Noi siamo gli esseri solari: siamo il luogo dove la scheggia di sole (l’avanguardia) trova posto, per materializzarsi. E per “scheggia di sole” intendo: necessità di amarci, di prenderci cura di noi e degli altri, di rompere qualunque confine; di vivere nella concordia, nella condivisione della conoscenza e dell’entusiasmo. Noi siamo quelli che hanno la possibilità di far atterrare un livello vibrazionale nuovo, che si contrappone totalmente a quello che su questa Terra è stato creato (e il primo soggetto sta facendo di tutto, per mantenerlo lì).Uno dei più grossi doni che possiamo concederci è la facoltà di scegliere: ed è proprio quello che non ci stanno dando. Tralasciando per ora il primo soggetto (governi, finanza, stampa), intendo aprire la più profonda forma di compassione nei confronti del secondo soggetto: non mi scontrerò più con nessuno. Non muoverò più un grammo di energia, per contrastare chi mi contesta e magari mi augura di morire di fare (in questo, il nostro “passato” è veramente fantastico!). Contrastarli sarebbe un gesto inutile e controproducente: farebbe del male a noi e a loro. Quella parte di umanità non merita il dolore provocato da noi. Ha già una sofferenza, quella che ha scelto di vivere: non dobbiamo, anche noi, dargli modo di soffrire. Quindi, di fronte a loro, io mi pongo come di fronte al mio passato. Li guardo e mi dico: io sono stato quelli là, tanti anni fa. Questa è una grande forma di alchimia, sapete. Ed è un alchimista, che vi parla: appartengo alla stirpe di Giordano Bruno, e quelli come me conoscono le circolazioni energetiche.Abbiamo codici: non cadere nell’inganno della rabbia, un’energia che tu stai sprecando; anzi, te la stai scagliando contro. Chi non ha provato rabbia, davanti a una notizia come la scomparsa del nostro fratello Giuseppe De Donno? Chi non ha pensato, in quel momento, di “mangiarne crudo” qualcuno? Ma a parlare era la parte vecchia, quella del passato, la parte inutile. Quell’energia lì, dallo stomaco – da quell’impulso di volontà marziale – dev’essere trasferita al di sopra, cambiata, trasmutata. Quel piombo deve diventare oro, deve arrivare nel cuore. Devo provare compassione, per questa cosa: devono comprendere che cosa significa. Perché quello che sta succedendo non è il preludio alla grande tragedia: ci stanno apparecchiando il tavolo per la festa. E questa festa ha un costo, e dev’essere un costo di tutti. Trasformiamo la rabbia in compassione, non sprechiamo più un grammo di energia.Farci provare rabbia è una strategia del primo soggetto. Non vedete quanti giornalisti stupidi e mediocri ci fanno infuriare, perché offendono la nostra intelligenza? Offendono la nostra sensibilità, la nostra etica, la nostra bellezza, e sporcano anche l’aria che respiriamo. Lo fanno apposta: perché sanno che adesso noi abbiamo una forza, stiamo assorbendo e manifestando. E se loro ci tolgono energia con la rabbia, noi manifestiamo di meno. Non farti fregare, gioca contro: approfitta della stupidità del male. E’ un assist: il male fa sempre un assist, alla persona di conoscenza. Mi mandi tutta questa rabbia? Vuol dire che mi stai mandando energia. E io quest’energia la trasformo, e la faccio diventare qualcosa di potente. Perché la compassione, la padronanza di ciò che si sta sentendo, è una delle arti più grosse che abbiamo. Quindi, verso di loro non muoverò più rabbia: lascerò che mi insultino, che vivano il loro lamento. Lasciarli lamentare significa rispettare la loro scelta. E soprattutto, per noi, significa fortificarci.Per tanti anni, dall’adolescenza, abbiamo sentito che questo spazio era stretto, per noi. Non serviva tutta la nostra intelligenza, il nostro cuore, la nostra capacità creativa. Non serivano, per vivere una vita come questa. Anche tu te ne sei accorto, da subito, ma allora non erano ancora maturi i tempi: e allora abbiamo bruciato tutte le nostre età, un po’ alla volta. Siamo stati i diversi, facendo finta di essere come loro, tradendo la nostra spontaneità e mettendo a tacere il grande bambino che abbiamo dentro. E invece adesso è tempo di farlo uscire, il bambino: è un tempo meraviglioso, questo. Abbiamo la possibilità di esistere, di dichiararci: facciamo un outing d’amore, finalmente. Noi siamo così: per noi è più importante sapere che stiamo bene in due, anziché pensare di stare bene anche se tu crepi. Siamo il nuovo, il sole inteso come energia siderale che si materializza da altre dimensioni. E’ la forza più grossa che abbiamo.E in questa generazione, il sole sta spazzando via tutta la cloaca di falsi idoli, dalle religioni alle grandi guide. Li riconoscete anche adesso, facilmente: hanno sempre e solo parlato. Adesso invece è il tempo delle opere, e loro non parlano più. Io mi curo di me. E innamorandomi di me, mi innamoro di tutti voi. Per decenni mi sono innamorato solo di una donna, in un dialogo a due. Ora invece siamo entrati in una fase in cui ci stiamo innamorando reciprocamente. E non è più un amore che si muove da un partner all’altro: ci stiamo innamorando del nostro essere speciali, dell’essere qui. Ci guardiamo negli occhi e sappiamo che stiamo custodendo un segreto. Stiamo per partorire una cosa che non è mai stata partorita, su questa Terra. Abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri. Quindi in questo periodo dobbiamo stare uniti e solidali, dobbiamo aiutarci. E uniti anche nel creare strumenti perché queste cose possano circolare: l’amore è un torrente in piena, che aspetta solo di diventare fiume.Quanto al primo soggetto, cioè i brutti e cattivi, adesso porto pazienza per un po’. Perché non li convinci spiegandogli che stai soffrendo: quello non si piegano di fronte a niente. Come si sono comportati, con Giuseppe De Donno, che aveva guarito 58 pazienti su 58? Non si sono fatti scrupoli: lo hanno hanno umiliato. Con quella sua cura, avrebbe spazzato via anche la possibilità di ricorrere ai vaccini sperimentali. Non si fanno scrupoli: quindi bisogna fronteggiarli parlando la loro lingua. Non so se mi senti, tu che appartieni al primo gruppo. Io ti vedo, e ti sento freddo. Chi ti parla ha un cuore pieno di lava. Pieno di fuoco, pieno d’amore. Ascolta: sta arrivando qualcosa, su questa Terra. E fra poco, molto poco, quando noi tutti avremo sigillato la più grande alleanza che l’umanità abbia mai sigillato, noi verremo da te, a parlare la tua lingua. Tu hai sistemi finanziari, hai costruito un mondo che si muove sul denaro, sul possesso, sul dolore, sull’avidità, sulla sterilità. E tutto questo si regge su questo filo virtuale, che tu hai creato, che chiami potere sul debole e forza sul povero. Bene, veniamo da te a parlare la tua stessa lingua.Tra poco, quando avremo caricato tutta la forza che ci serve, inizieremo delle campagne mirate proprio su di te. E verremo a colpire proprio te, parlando la tua stessa lingua. Hai un’azienda alla quale tieni tanto? Bene, ci sono 15-20 milioni di persone che te la boicottano dall’oggi al domani. Hai qualcuno dei tuoi ragazzotti che viene in Tv a insultare fratelli come il nostro dottor Giuseppe De Donno? Bene: noi abbiamo un pool di avvocati che, appena muovi la bocca, ti riempiono di querele. Ve lo ricordate quello là, che ha detto che dovevamo restare chiusi in casa “come sorci”, agli arresti domiciliari? Ecco: non abbiamo ancora fatto niente, ma gli è già arrivato un esposto da una realtà come il Codacons, che ha chiesto che venga espulso dall’Ordine dei Medici. Tra breve i nostri legali interverranno ogni qualvolta qualcuno mancherà anche solo di rispetto a quelli come noi. Ci serve solo un po’ di tempo. Usiamolo bene: ogni volta che stringiamo un abbraccio, carichiamo questo grande “cannone d’amore” che stiamo puntando verso il vecchio. Impatterete contro il nostro muro d’amore. E lì, forse, imparerete qualcosa di nuovo.(Michele Giovagnoli, dal messaggio “Un’unmanità nuova”, sulla pagina Facebook di Giovagnoli, 28 luglio 2021. Alchimista e saggista, Giovanoli anima la community “Essere Solare”, che in breve tempo ha aggregato 1.500 persone in tutta Italia).E’ ora di cominciare a parlare chiaro: esistono tre soggetti in campo, oggi. Ci sono quelli brutti e cattivi, veramente diversi da noi. Conducono il gioco da millenni: hanno cambiato uniformi e casacche, ma sono sempre loro, e non fanno parte della nostra vita. Saranno i primi a uscire di scena, gli artefici del grande progetto criminale: sono esseri che non sentono. Il loro cuore pompa sangue, ma muove pochissime emozioni, e solo di un certo tipo; emette una frequenza fredda; ha delle punte di cuore, a livello di chakra, che sono veramente agli albori di quella che è l’umanità, e non hanno la facoltà di connettersi con gli altri. Sono esseri che non possono muoversi in quarta dimensione: non provano sentimento, non possono sposare il piano del cuore (che ti sposta, ti scaraventa letteralmente nel passato e nel futuro, ti concede tutta la dotazione dell’arte magica; ti permette di unire le cose, di far vibrare cuori, di far crescere entusiasmi, di far atterrare cose che tu stai creando in un piano parallelo, andando a canalizzare flussi energetici per poi materializzarli, manifestarli).
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Jodorowsky: la nostra paura è “cibo” per chi ci terrorizza
Il loro errore più grande. Sapevano che il collettivo umano stava raggiungendo una vibrazione molto elevata. Ma non erano consapevoli della quantità di anime sveglie. Si sono accorti dell’errore di valutazione. E si sono spaventati. Ora non si nascondono più. Ora hanno fretta di lanciare ufficialmente un “nuovo ordine mondiale”. Ora i loro attacchi sono diretti e frontali. E gli attacchi aumenteranno. Cercheranno con tutti i mezzi di far sì che la gente non si svegli. Cercheranno con tutti i mezzi che gli “svegli” non possano comunicare per non svegliare gli altri. Cercheranno con tutti i mezzi che i risvegliati vengano visti come pazzi o delinquenti. Qualunque cosa facciano, non importa. Il salto quantico si è già verificato. È inarrestabile. L’umanità già contempla piante ed animali come anime che li animano. L’umanità già rispetta la madre terra. L’umanità già capisce che non c’è separazione. Le anime che ora si incarnano arrivano già come insegnanti. Non più a sperimentare. Si incarnano solo per insegnare ad amare.Potremmo essere testimoni del cambiamento totale o meno. La transizione potrebbe durare una settimana o 300 anni. Ma è inarrestabile. Qualunque cosa accada durante la transizione, ricordatevi una cosa: siete stati voi ad esservi offerti. Per stare qui e ora. Qualunque cosa accada. Qualunque cosa vediate. Siete voi i motori del cambiamento. Vi viene richiesta una sola cosa. Solo una. Non siate “cibo”. È l’unica cosa che dovete fare. Una cosa semplice. Non siate cibo. L’essere umano è uno dei generatori più potenti che esistano. Siamo vortici. A seconda della polarità verso cui ti allinei, crei alte o basse frequenze. Queste entità scure si nutrono di basse frequenze, le abbiamo nutrite per millenni. Il risveglio dell’umanità ha inclinato il vortice collettivo verso le alte frequenze. Per questo loro stanno attaccando con tale ferocia. Stanno morendo di fame.Connettiti con la tua anima. E osservati. Se la tua anima risuona a queste parole, non dare più un secondo della tua esistenza per essere cibo. Elimina le basse passioni della tua vita. Odio, rancore, invidia, paura, vizi, alimenti spazzatura, bugie, ambizione. Egoismo, tristezza, sfiducia. Tutto questo genera energia densa. Cibo per gli oscuri. Sii consapevole delle tue emozioni. Mettiti in ascolto. Di te. E se in qualche occasione ti senti in qualunque di queste basse vibrazioni, cambia ipso facto la tua energia. Metti una musica che ti sollevi. Canta. Balla. Respira. Accendi un incenso. Abbraccia i tuoi gatti. Abbraccia un amico. Abbraccia il tuo cane. Abbraccia tua mamma. Abbraccia la tua famiglia animale. Vai a passeggiare per la natura. Medita. Fai esercizio fisico. Fai tutto il necessario. Ma cambia immediatamente quell’energia. Perché stai servendo da cibo.Sii sempre consapevole. E l’unica cosa che ti viene chiesta è di non nutrire le orde oscure. Nutri la tua anima con tutto ciò che ti aiuta ad alzarti. Se ti abitui a vivere nella frequenza dell’amore, la tua realtà cambierà alla tua volontà senza sforzo. Sei un essere potente. Sei inarrestabile. Non temere nulla. Libera la tua mente dalla “matrix”. Focalizza la tua attenzione su ciò che desideri. Ma soprattutto, divertiti, sii felice, sorridi, canta, balla. Ama. Noi siamo vivi amando il tutto. E tu ne fai parte. Insieme alle stelle e al sole. E a tutti le galassie dell’universo. Tu sei amore.(Alejandro Jodorowski, “Ci sottovalutano”, messaggio lanciato su Facebook e ripreso in modo virale, sul web. Drammaturgo, regista, attore, compositore e scrittore cileno naturalizzato francese, Jodorowski – maestro massone e studioso dei tarocchi – è considerato un grande esperto di esoterismo).Il loro errore più grande. Sapevano che il collettivo umano stava raggiungendo una vibrazione molto elevata. Ma non erano consapevoli della quantità di anime sveglie. Si sono accorti dell’errore di valutazione. E si sono spaventati. Ora non si nascondono più. Ora hanno fretta di lanciare ufficialmente un “nuovo ordine mondiale”. Ora i loro attacchi sono diretti e frontali. E gli attacchi aumenteranno. Cercheranno con tutti i mezzi di far sì che la gente non si svegli. Cercheranno con tutti i mezzi che gli “svegli” non possano comunicare per non svegliare gli altri. Cercheranno con tutti i mezzi che i risvegliati vengano visti come pazzi o delinquenti. Qualunque cosa facciano, non importa. Il salto quantico si è già verificato. È inarrestabile. L’umanità già contempla piante ed animali come anime che li animano. L’umanità già rispetta la madre terra. L’umanità già capisce che non c’è separazione. Le anime che ora si incarnano arrivano già come insegnanti. Non più a sperimentare. Si incarnano solo per insegnare ad amare.
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Terziano: la mente è un paracadute, se si apre ci guarisce
Ho un amico che ha avuto un’emorragia celebrale, tre giorni fa, e a mie piace stare con lui. Non so se lo sto accompagnando verso la morte. Se io riesco a interagire con queste persone le faccio “uscire in astrale”: si vedono da sopra, si rendono conto del fatto che c’è una parte di noi che non muore. Con questo sistema comunicano con i loro cari, defunti, e si rasserenano. Questo, per me, è “accompagnare”. Una volta sola, mi è capitata una guarigione “miracolosa”: ce l’ho ancora nel cuore, nella testa. Gli altri però muoiono tutti: purtroppo non ho il potere di evitargli la morte (e penso che prima o poi toccherà anche a me, tra le altre cose). Per me, quindi, l’accompagnare ha questo significato: stare vicino, e fare quello che il tuo sapere – di testa e di cuore – in quel momento ti suggerisce di fare. La rabdomanzia? Non tutti nasciamo rabdomanti. Io lo sono diventato. La si può allenare, la mente, a percepire le radiazioni della Terra. Tanti anni fa sono stato in Egitto, nel Tempio di Luxor, a fare delle sperimentazioni. E ho visto che molte persone, vicino all’altare, cascano per terra. Pensate alla Sacra di San Michele, in valle di Susa: se andate lassù nella chiesetta, a sinistra dell’altare, potreste cadere; lì c’è un incrocio delle due “vie sincroniche”. Il fatto che i luoghi sacri come la grotta di Lourdes abbiano un’elevata energia è positivo, ma non è prudente sostarvi troppo a lungo, altrimenti ci si “frigge”.Io sono un medico, con alle spalle una lunga esperienza ospedaliera. Nel frattempo mi sono occupato di agopuntura, quando era ancora considerata stregoneria pura. Ho studiato medicina tradizionale cinese, omeopatia, radioestesia, Reiki. Pratico l’ipnosi, che è ottima coi malati gravi. Poi ho scoperto la fisica quantistica. Mi sono affidato alla medicina complementare, senza mai rifiutare nulla della medicina ufficiale. A proposito: riusciremo mai a sentir parlare semplicemente di “medicina”, senza dover aggiungere aggettivi come “ufficiale” e “alternativa”? Avevo bisogno di darmi una risposta scientifica a fenomeni che vivevo, e che non riuscivo a spigarmi. Per esempio: ci sono luoghi che producono benessere, altri malessere. Sentiamo dire: «Non dormivo bene, e ho risolto il problema girando il letto». A volte proviamo una strana empatia, immediata, con persone che vediamo per la prima volta: perché? Oppure: come fa il rabdomante a sentire la vena d’acqua? Come può funzionare un rimedio omeopatico, se non contiene chimica? E come fa a funzionare l’acqua “informata”? Come fanno a funzionare i trattamenti a distanza dei gruppi di preghiera, come confermato da studi scientifici americani su reparti ospedalieri verso cui era stata indirizzata la preghiera? E come fanno a funzionare i trattamenti di Reiki a distanza e quelli della medicina vibrazionale, di cui mi occupo io?Ancora: com’è possibile interagire con l’identità spirituale di un defunto? Cosa che avviene, sapete: ed è un’altra delle realtà profonde della nostra vita, che ci neghiamo. Che significato possiamo dare, al cosiddetto paranormale, inclusi quelli che chiamiamo miracoli? Io a tutti questi fenomeni ho dato un significato quando ho cominciato a studiare fisica quantistica seriamente. Della quantistica ho trasferito i principi fondamentali nella mia vita quotidiana. In questo momento è diventata la mia verità – la mia, beninteso, e non ho nessuna intenzione di imporla agli altri. Rimane la gioia di poterne parlare, tutto qui. Il grande fisico Nils Bohr, Premio Nobel, diceva che chi si avvicina alla meccanica quantistica, se non viene sconvolto, significa che non l’ha capita. Io ne sono rimasto affascinato. Fonda le sue radici nell’infinitamente piccolo. E l’ho sperimentata con successo nella vita, la mia e quella delle persone che mi ruotano accanto. La fisica di Newton stabilisce che è sempre una forza esterna a far muovere un oggetto. E’ il fondamento della nostra tecnologia: siamo andati sulla Luna, con Newton.La quantistica comincia con Einstein (”la materia è energia”) e dimostra che l’energia è dentro la materia, e che questa energia si espande. Ecco il concetto di vibrazione, e il concetto di risonanza: un segnale che parte a va a collegarsi a entità che vibrano alla sua stessa frequenza, perché queste forze – nel loro espandersi nell’universo – rispettano le leggi della fisica (possiedono frequenza, ampiezza e lunghezza d’onda). Sappiamo che l’uomo emette frequenze elettromagnetiche: facciamo l’elettrocardiogramma, l’elettroencefalogramma. Ma prima che ci fossero questi “giocattoli” come facevamo, a sapere che c’erano queste onde? La mente dell’uomo è come un paracadute: funziona solo se si apre. Il problema è farla aprire. Proviamo allora a immaginare che esistano frequenze che l’uomo riceve e manda, e che però nessun apparecchio riesce ancora a evidenziare. In realtà un “apparecchio” fatto così ce l’abbiamo tutti: è la nostra mente.Se ci mettiamo uno di fronte all’altro e tendiamo i palmi delle mani, dopo un po’ avvertiamo una sorta di formicolio: si può sentire, quello che l’essere umano trasmette. Questo a cosa mi serve, nell’atto terapeutico? Mi aiuta a interagire, guidando il paziente (con il suo aiuto, indispensabile), per recuperare quei conflitti interiori che sa rilevare anche l’ipnosi, impiegando però moltissimo tempo. Poi, una volta individuato il conflitto, occorre comunque che a risolverlo sia la persona, non certo il terapeuta. La mente dell’uomo è in grado di concentrarsi su tantissime frequenze: è possibile sentire le energie della Terra, è possibile percepire le Onde di Schumann, le energie stupende che abbondano nei siti celtici. Possiamo sentire le geopatie, sintonizzarci con gli effetti negativi dei telefoni cellulari. Le possibilità sono infinite. In questo momento storico stiamo passando dalla biochimica alla biofisica, che speriamo superi rapidamente la biochimica.Io sono abituato a interagire con la materia, da tantissimi anni. Coi vegetali, per esempio: se si stimolano con le frequenze giuste, le piante germogliano prima, crescono meglio. Lo dimostrano gli amici con cui collaboro, che si occupano di agricoltura biologica. Ho provato a proporre questo intervento nella crescita delle cellule staminali, in una università. Obiettivo: riuscire a sollecitare le cellule con uno stimolo biofisico – e ci si riesce benissimo, con la mente, a inviare un’onda destinata a informare le cellule: “informare”, cioè “formare dentro”, inserire una forma. Oggi sono state inventate delle macchine che sfruttano la cosiddetta bio-risonanza, che riescono a leggere le frequenze delle cellule. Le nostre cellule sono dei “dipoli” che emanano comunque una corrente, e la stessa cosa fanno i neuroni quando creano i pensieri. E creano onde elettromagnetiche che possono interferire pesantemente, sul fisico.La kinesiologia, una scienza che pochi medici conoscono, è in grado di testare l’azione delle forze esterne verso di noi. Qualsiasi cosa: un barattolo di Nutella, il telefonino. Le macchine a bio-risonanza sono eccezionali, registrano queste frequenze e le possono cambiare. Unico handicap, sono costose. E allora ho imparato a usare la mia mente, e a utilizzare dei cristalli che io “informo” con delle onde particolari, che sono in grado poi si trasmettere alle persone alcune frequenze. Guardate che è molto semplice, può farlo chiunque. Un evento scientifico che ha validato queste cose è l’esperimento Epr di Einstein con Podolsky e Rosen, quello che ha stabilito l’efficacia dell’entanglement. Ci sono due elettroni che girano nello stesso senso; se ne prende uno e lo si trasporta a chilometri di distanza; poi con la macchina si dà un impulso a far girare un elettrone al contrario (”spin inverso”) e simultaneamente – cosa che mise in crisi Einstein – dall’altra parte del mondo, anche l’altro elettrone si mette a girare nel senso inverso. Questo dimostra che la velocità della luce non è più fondamentale, nel calcolo delle dinamiche della materia.Pensate agli innumerevoli input biologici che arrivano alle nostre cellule, ai nostri organi: se viaggiassero solo degli impulsi biochimici, come faremmo a funzionare così bene? Non avete mai visto uno stormo di uccelli fare le sue evoluzioni, virando di colpo? Tutti si muovono in sincrono. Com’è pensabile che il capostormo fischi all’ultimo della fila? Si mandano i segnali di cui parlo. E come fanno le termiti, che sono cieche, a fare così rapidamente e in modo così perfetto il loro nido? Tra l’altro, il termitaio sorge sempre su un Nodo di Hartmann, geopatico. Col suo Principio di Indeterminazione, Heisenberg ha dimostrato che, nell’infinitamente piccolo, di una sostanza non si possono valutare due caratteristiche contemporaneamente. Possiamo “misurare” un elettrone, ma non la sua velocità. Non lo capivo, fino a quando non mi è venuto in mente l’esempio del minestrone: se voglio misurarne la quantità è facile, peso il mio piatto di minestra; ma se – contemporaneamente – voglio anche sapere se la minestra è buona o no, non posso farlo: assaggiandola, altererei una delle sue qualità (il peso, appunto).Se io guardo la realtà, come osservatore, posso condizionarla. Ma cos’è la realtà? Se reggo in mano un microfono e lo vedo grigio, un daltonico lo vedrà giallo. La realtà è dunque quello che il nostro cervello immagina che sia reale. Ma se la realtà è la malattia, e noi abbiamo la possibilità di vederla come una realtà diversa, perché non impariamo a farlo? E questo lo si può fare, non è difficile. Lo si può fare da soli, oppure aiutando la persona a passare dal subconscio (l’area dove sussistono i conflitti spirituali) al super-conscio. E dal super-conscio vi assicuro che parte la guarigione. Io lo trovo bellissimo. Questo, in sintesi, è il mio pensiero sulla fisica quantistica. Non è così complicata, ed è affascinante. Io mi sono limitato a riportarla nella pratica quotidiana.(Emilio Terziano, dichiarazioni rilasciate alla “Giornata dei guariti” il 19 dicembre 2019 allo Spazio Uno di Torino. Ginecologo ed esperto in “medicina energetica vibrazionale”, il dottor Terziano è il co-fondatore – con il figlio Andrea, ingegnere – dell’azienda Pentater, che produce dispositivi “quantistici” che proteggono il corpo da elettrosmog, geopatie e dolore fisico).Ho un amico che ha avuto un’emorragia celebrale, tre giorni fa, e a mie piace stare con lui. Non so se lo sto accompagnando verso la morte. Se io riesco a interagire con queste persone le faccio “uscire in astrale”: si vedono da sopra, si rendono conto del fatto che c’è una parte di noi che non muore. Con questo sistema comunicano con i loro cari, defunti, e si rasserenano. Questo, per me, è “accompagnare”. Una volta sola, mi è capitata una guarigione “miracolosa”: ce l’ho ancora nel cuore, nella testa. Gli altri però muoiono tutti: purtroppo non ho il potere di evitargli la morte (e penso che prima o poi toccherà anche a me, tra le altre cose). Per me, quindi, l’accompagnare ha questo significato: stare vicino, e fare quello che il tuo sapere – di testa e di cuore – in quel momento ti suggerisce di fare. La rabdomanzia? Non tutti nasciamo rabdomanti. Io lo sono diventato. La si può allenare, la mente, a percepire le radiazioni della Terra. Tanti anni fa sono stato in Egitto, nel Tempio di Luxor, a fare delle sperimentazioni. E ho visto che molte persone, vicino all’altare, cascano per terra. Pensate alla Sacra di San Michele, in valle di Susa: se andate lassù nella chiesetta, a sinistra dell’altare, potreste cadere; lì c’è un incrocio delle due “vie sincroniche”. Il fatto che i luoghi sacri come la grotta di Lourdes abbiano un’elevata energia è positivo, ma non è prudente sostarvi troppo a lungo, altrimenti ci si “frigge”.
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Il Governo della Paura e l’Apocalisse che abbiamo di fronte
Prima il Covid, poi l’App per tracciare tutti. Poi il vaccino, atteso come il Messia, anche se insigni scienziati sostengono che è impossibile “inseguire” un virus Rna, velocemente mutante. E dopo il vaccino si pensa al microchip sottopelle, rilevato e monitorato metro per metro dalle antenne del wireless di quinta generazione installate in modo silenzioso, abbattendo gli alberi nei centri abitati perché le fronde (piene d’acqua, come il corpo umano) ne assorbono le frequenze. Sei mesi fa, si sarebbe potuto derubricare tutto questo alla voce complottismo, per la serie: alieni e scie chimiche. A proposito di presunti alieni: lo scorso ottobre, la Us Navy ha ammesso che i suoi caccia scorrazzano spesso in compagnia degli Ufo (ribattezzati Uap, Unidentified Aerial Phenomena). Quanto alle scie bianche che negli ultimi 15 anni rigavano il cielo fino a diventare nubi, erano letteralmente sparite durante il lockdown universale. Il cospirazionismo le considera parte di un piano genocida per la riduzione della popolazione mondiale, mentre una parte della scienza le ascrive alla neo-disciplina della cosiddetta geoingegneria, tra qualche sporadica ammissione. Tecnici Nasa parlarono di litio diffuso in atmosfera sotto forma di aerosol; un dirigente del Cnr accennò all’esistenza di un imprecisato esperimento planetario di controllo climatico; e paesi come la Cina ammettono di disporre di intere flotte aeree incaricate di “ingravidare” le nuvole con ioduro d’argento per aumentare le precipitazioni.A prescindere dall’impossibilità di verificare molte di queste informazioni, in un mondo in cui il mainstream pratica il silenzio sistematico rispetto a qualunque notizia potenzialmente fastidiosa per l’establishment, resta il fatto che nel paese di Conte, Grillo e Zingaretti è diventato tabù qualsiasi argomento di ordine pratico, a partire dall’economia che il Governo della Paura ha paralizzato, esponendo il paese alla crisi più grave della sua storia repubblicana. Proprio ora, che ci sarebbe bisogno di allargare l’orizzonte, ci si affanna a tenere gli occhi rasoterra: lo zoo politico e mediatico locale perde ancora tempo con Conte e Salvini, le mascherine, le fumose promesse europee, le liti da pollaio pro o contro la Regione Lombardia, senza che nessuno spieghi perché il maledetto Covid ha colpito così duramente il solo Nord-Est. Nessuno, per la verità, spiega mai niente: nemmeno il motivo per cui – nonostante esista un governo pienamente in carica – si sia sentita la necessità di affidare a terzi la cosiddetta “ripartenza”. Qualcuno (chi?) ha imposto a Conte il finanziere Colao, che ora ha presentato il suo piano: svendere tutto quel che resta dell’hardware statale italiano, da Leonardo-Fincantieri a Fs, fino alla riserva aurea. Non suona antico, tutto questo? Sembra una riedizione dei tragici anni ‘90, quando si svendevano i gioielli di famiglia, i magistrati antimafia saltavano per aria, i vecchi politici finivano alla gogna e quelli nuovi sacrificavano il paese sull’altare di Maastricht, funerea premessa di un trentennio di vacche magre e rigore metafisico, presentato come inevitabile castigo di Dio.Nessuno spiega niente, ecco il punto: nessuno spiega perché Zingaretti ha imposto ai laziali il discutibile vaccino antinfluenzale (spaventando i medici), o perché ha vietato nel Lazio la sperimentazione anti-Covid condotta con successo a Mantova. Un caso mondiale, quello di Giuseppe De Donno: perché il ministro della sanità non si è precipitato a Mantova, Pavia e Padova, ospedali dove di Covid non muore più nessuno? E se esiste davvero una cura per declassificare il morbo, semplice malattia ormai curabile come tante altre, perché insistere nell’imporre il micidiale Distanziamento? Perché recitare a reti unificate il mantra del vaccino salvifico, se dal Covid ci si salva con una semplice trasfusione di plasma? Perché i media non discutono di questo, anziché dei ridicoli sondaggi che ripropongono l’altalena del consenso virtuale conteso da partiti identici o simili, nessuno dei quali in questi mesi ha suggerito una terapia radicalmente alternativa per curare il paese? Perché ridursi a tifare Conte o Salvini, anziché pretendere risposte, come se Conte e Salvini avessero la consistenza risolutiva, la statura e l’autonomia dello statista? Perché ridursi a intonare Bella Ciao, da prigionieri, nel giorno della Liberazione, sprecando l’eredità della Resistenza, anziché incalzare i sordomuti spingendoli a concedere finalmente qualche risposta?L’Apocalisse in corso, la cui durezza non è ancora visibile per intero (ma non tarderà a manifestarsi, nei prossimi mesi), sembra la premessa per un drammatico risveglio. Un giorno ci si domanderà com’è stato possibile rallentare il mondo (e paralizzare l’Italia) per un virus che secondo l’Istituto Superiore di Sanità ha ucciso meno del 4% delle vittime frettolosamente archiviate come “caduti del Covid”, inceneriti senza neppure un’autopsia in ossequio alle sconcertanti direttive ministeriali. La fragilità del sistema globale è emersa in modo scioccante: in poche settimane, un virus (di oscura provenienza, tuttora) ha potuto mettere in crisi il pianeta. Dunque la nostra economia è così vulnerabile da non potersi permettere dieci settimane di pausa. Mezza Italia trema, pensando al domani; l’altra metà si illude di passarla liscia, di fronte al collasso del commercio, del turismo, della piccola impresa. Siamo un paese che ha accettato di subire, di punto in bianco, l’imposizione di 10 vaccini obbligatori non motivati da alcuna emergenza sanitaria. Poco dopo, la maggioranza della popolazione si è rassegnata al Governo della Paura, che le ha ordinato di chiudersi in casa. Rumori lontani annunciano battaglie già in corso, ma come al solito le spiegazioni languono. Gli addetti ai lavori fingono di trovare normale il fatto che a dettar legge sia un ex magnate dei computer, convertitosi all’industria lucrosissima dei vaccini fino a trasformarsi in “ministro mondiale della sanità”, dopo essersi comprato l’Oms in società con Pechino. Di normale non c’è più niente, in un mondo in cui milioni di persone si adattano a scambiare per normalità una mostruosa follia quotidiana, gravida di minaccia, senza neppure domandarsi cosa potrebbe accadere domani, se da qualche altro sperduto laboratorio scappasse l’ennesimo virus, l’ennesima arma a disposizione del Governo della Paura.(Giorgio Cattaneo, “Il Governo della Paura e l’Apocalisse che abbiamo di fronte”, dal blog del Movimento Roosevelt del 2 giugno 2020).Prima il Covid, poi l’App per tracciare tutti. Poi il vaccino, atteso come il Messia, anche se insigni scienziati sostengono che è impossibile “inseguire” un virus Rna, velocemente mutante. E dopo il vaccino si pensa al microchip sottopelle, rilevato e monitorato metro per metro dalle antenne del wireless di quinta generazione installate in modo silenzioso, abbattendo gli alberi nei centri abitati perché le fronde (piene d’acqua, come il corpo umano) ne assorbono le frequenze. Sei mesi fa, si sarebbe potuto derubricare tutto questo alla voce complottismo, per la serie: alieni e scie chimiche. A proposito di presunti alieni: lo scorso ottobre, la Us Navy ha ammesso che i suoi caccia scorrazzano spesso in compagnia degli Ufo (ribattezzati Uap, Unidentified Aerial Phenomena). Quanto alle scie bianche che negli ultimi 15 anni rigavano il cielo fino a diventare nubi, erano letteralmente sparite durante il lockdown universale. Il cospirazionismo le considera parte di un piano genocida per la riduzione della popolazione mondiale, mentre una parte della scienza le ascrive alla neo-disciplina della cosiddetta geoingegneria, tra qualche sporadica ammissione. Tecnici Nasa parlarono di litio diffuso in atmosfera sotto forma di aerosol; un dirigente del Cnr accennò all’esistenza di un imprecisato esperimento planetario di controllo climatico; e paesi come la Cina ammettono di disporre di intere flotte aeree incaricate di “ingravidare” le nuvole con ioduro d’argento per aumentare le precipitazioni.
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5G, vaccini e “fake”: la post-verità, nell’Era del Coronavirus
Vaccini e 5G sono di gran voga, in tempi di coronavirus, nella cosiddetta narrativa complottista. Ne parla anche Massimo Mazzucco, denunciando il “ministero della verità” allestito a Palazzo Chigi e la spettacolare, duplice manovra in atto da parte dell’establishment: da un lato si raccomanda la fruizione dei soli media ufficiali (spesso i primi a spacciare “fake news”) e dall’altro si criminalizzano le fonti alternative di informazione. Esemplare il caso del Patto per Scienza di Burioni, che chiede addirittura ai magistrati di spegnere “ByoBlu”, reo di avere ospitato uno scienziato “eretico” come Stefano Montanari. L’allarme di Mazzucco è esplicito: c’è da temere che si approfitti del coprifuoco imposto dal coronavirus per poi magari limitare la nostra libertà di informazione anche domani, quando l’emergenza sarà finita. Motivo: social, video e blog vantano ormai milioni di visualizzazioni, dunque rappresentano una potenziale minaccia per chi volesse mentire agli italiani attraverso i canali ufficiali della comunicazione tradizionale.Nella sua ricostruzione giornalistica, Mazzucco – autore di importanti documentari sull’11 Settembre, trasmessi anche da Canale 5 in prima serata – cita alcune clamorose “fake news” veicolate dai grandi network televisivi: dagli inesistenti “200 bambini morti a Londra per il morbillo” (evocati da Beatrice Lorenzin negli studi di Vespa e Formigli) alle affermazioni di Rex Tillerson su Putin “criminale di guerra” (distorte da Giovanna Botteri). Il record – nella classifica di Mazzucco – spetta ad Andrea Purgatori, che su La7 ha spacciato le sequenze di un videogame per “le immagini dell’uccisione del generale Soleimani”. In studio ha assicurato: sembra un videogioco, ma non lo è. Smascherato, su Twitter ha ammesso: sì, è vero, quelle immagini erano di un videogame. E questi, si domanda Mazzucco, sarebbero i campioni dell’informazione seria, gli unici di cui dovremmo fidarci, come ripete lo spot che Mediaset sta trasmettendo a ciclo continuo?Mazzucco, naturalmente, passa per complottista. La sua colpa? E’ stato il primo a realizzare un film che demolisce, prove alla mano, la versione ufficiale sull’11 Settembre. L’Oscar del Complottismo gli è stato tributato per il documentario “American Moon”. I suoi detrattori lo accusano di negare l’avvenuto sbarco sulla Luna del 1969. Se invece uno si prende la briga di visionare il filmato, scopre che Mazzucco – suffragato dal parere dei alcuni tra i più importanti fotografi, da Peter Lindbergh a Oliviero Toscani – si limita, per così dire, a dimostrare che quelle storiche immagini sarebbero state realizzare in studio, sulla Terra (per quale motivo, non è dato saperlo). Comunque la si pensi, socraticamente, il contributo di Mazzucco invita a coltivare il dubbio: cosa che lo stesso giornalismo per primo dovrebbe sempre fare, come ricorda lo statunitense Seymour Hersh, secondo cui negli ultimi anni il mondo ha vissuto troppe guerre, con troppe vittime civili, anche a causa della reticenza della stampa, che secondo Hersh ha permesso ai decisori di avventurarsi nelle peggiori imprese manipolando l’opinione pubblica grazie alle “fake news” veicolate dai grandi media.Sono proprio le “fake news ufficiali” a scatenare la degenerazione complottistica, che inonda il web di vere e proprie bufale: un regalo favoloso, per chi volesse spegnere (insieme a quelle dei “terrapiattisti”) anche le voci autorevoli, onestamente impegnate a cercare verità irrintracciabili nel mainstream. Il cospirazionismo appare perfettamente funzionale al peggior potere: incrementa la credulità dei più ingenui e, al tempo stesso, squalifica i ricercatori seri. Nella sua ottusità dogmatica, il complottismo è speculare al negazionismo: i complottisti pensano che qualsiasi evento sia sempre e solo il frutto di una bieca cospirazione, mentre i loro apparenti avversari negano, semplicemente, che i complotti esistano. E’ la stessa storia a insegnarci che i complotti si susseguono, da sempre, ma non è detto che poi vadano in porto. In una infinita scala di grigi, come si può pensare che tutto sia soltanto bianco o nero? Questo non-pensiero semplificato, automatico, fa sicuramente comodo a chi maneggia il consenso in modo spregiudicato, fabbricando nemici su misura per ogni stagione, con il relativo corollario di odio, paura e tifo calcistico.Il problema, avverte Mazzucco, è che ora la situazione starebbe cambiando a vista d’occhio: sotto la fortissima pressione psicologica e sociale dell’emergenza da coronavirus, si annuncia un progressivo soffocamento, anche governativo, delle voci indipendenti. Il che – statistiche alla mano – potrebbe preludere a qualcosa di francamente inquietante: un futuro in cui, come già avviene in Cina, sia espressamente vietato far circolare idee eterodosse? Ovvero: siamo alla vigilia del peggior incubo distopico di matrice orwelliana, coi cittadini sorvegliati passo passo, elettronicamente? Domande che pesano, e che Mazzucco propone agli ascoltatori. Dato il coprifuoco imposto per via del Covid-19, non c’è bisogno di ricordare che, in guerra, la prima vittima è sempre la verità. Sul misteriosissimo coronavirus, finora, si è detto tutto e il contrario di tutto: medici e ricercatori stanno lottando, ogni giorno, per venirne a capo e trovare una cura risolutiva e rassicurante. Nel frattempo, il complottismo si scatena: il Covid-19 sarebbe il frutto di una cospirazione mondiale, e la virulenza del morbo sarebbe accentuata dalle microonde della rete 5G. In parallelo, specularmente: silenzio assoluto, dai grandi media, sia sulle problematiche da vaccino che sui potenziali rischi del wireless di quinta generazione.In Italia, negli ultimi anni, la grande stampa ha regolarmente silenziato le notizie allarmanti via via emerse, da fonti autorevoli, riguardo alla somministrazione improvvisamente obbligatoria di vaccini polivalenti di ultima generazione. Sulla scorta di consulenze mediche, la commissione parlamentare guidata da Gian Piero Scanu additò alcuni vaccini come concausa di gravi patologie a danno dei nostri militari. La Regione Puglia – unica, ad aver istituito un monitoraggio speciale (farmacovigilanza attiva) dopo l’introduzione dell’obbligo vaccinale in Italia, ha fornito le percentuali – altissime – delle reazioni avverse registrate dai bambini vaccinati. E il presidente dell’ordine dei biologi italiani, Vincenzo D’Anna, ha rilevato la presenza di vaccini “sporchi”, tra le dosi distribuite in Italia. Voci autorevoli e argomentazioni serie: non per negare l’utilità dei vaccini, ma verificare le condizioni particolari della loro attuale somministrazione obbligatoria. Se ne avessero parlato diffusamente, giornali e televisioni, magari avrebbero scoperto – come ricorda lo stesso Mazzucco – che negli Usa gli eventuali errori delle aziende produttrici di vaccini sono “depenalizzati” per legge: a indennizzare le eventuali vittime provvede lo Stato. E dagli anni ‘80, l’amministrazione Usa ha già dovuto sborsare 4 miliardi di dollari per risarcire persone che la giustizia ha riconosciuto vittime di “danni da vaccino”.La parola magica – fake news – incombe anche su chi si azzardasse a menzionare il fantasma del 5G, cioè “l’Internet delle cose” appena bloccato da paesi come Svizzera e Slovenia, preoccupati per l’assenza di prove certe – per ora, almeno – sull’innocuità di questa nuovissima tecnologia, connessa con i satelliti appena messi in orbita, a migliaia, da Elon Musk. Fa male alla salute, il 5G? I complottisti ne sono certissimi. Gli scienziati invece sono divisi: alcuni escludono pericoli, altri temono che le frequenze del 5G possano nuocere alle nostre cellule. In molti esprimono dubbi: sostengono che siano necessari test più approfonditi, per giungere a conclusioni incontrovertibili, in un senso o nell’altro. Intanto, a mettere in relazione il 5G addirittura con il coronavirus è anche Gunter Pauli, consigliere economico di Giuseppe Conte. Ma la vera notizia, probabilmente, è un’altra: per i grandi media, il 5G è come se non esistesse. Semplicemente non ne parlano, anche se l’avvenimento pubblico di cui parlare ci sarebbe: sono ormai quasi 200 i Comuni italiani che si sono opposti all’installazione delle antenne.Daccapo: se un tema è dibattuto presso l’opinione pubblica, perché non parlarne con precisione e serenità? Se i timori legati all’eventuale abuso di alcuni vaccini fossero infondati, perché non smontarli – una volta per tutte – sulla base di prove inoppugnabili? Idem: se quelle sul fantomatico 5G sono soltanto bufale, perché non demolirle – in modo serio, scientifico – a reti unificate? Il silenzio, viceversa, alimenta inevitabilmente ogni tipo di illazioni. Ragiona Mazzucco: alle domande scomode si evita di rispondere, preferendo tacciare comodamente di complottismo chi osa rilanciarle, quelle domande. Attenzione: domande, non tesi dogmatiche. L’obiettivo non è propagandare verità prefabbricate, magari apocalittiche, ma raggiungere una verità ragionevolmente accertabile. E non è nemmeno questione di vaccinazioni e antenne: la vera posta in gioco è la trasparenza, su tutto. Dove finisce, la democrazia, se l’opinione pubblica non è innanzitutto informata dei fatti che la riguardano? Il lavoro dei tanti ricercatori che in questi anni hanno offerto analisi disponibili solo sul web, purtroppo, mina una volta di più il prestigio dell’informazione mainstream. E questa non è affatto una buona notizia.Messi finalmente da parte complottismi e negazionismi, simmetriche deformazioni della conoscenza, una quota accettabile di verità dovrebbe emergere dal terreno intermedio della vera informazione, laica, onesta, in buona fede. Avvertiva Indro Montanelli: guardatevi da chi dichiara di diffondere notizie “oggettive”; fidatevi invece di chi si limita a fornire narrazioni sincere (magari anche erronee, ma sbagliando in proprio). Sbagliare fa parte del mestiere: la stessa scienza deve il suo progresso proprio all’ammissione dei suoi errori. Torna in mente l’immagine usata dal filosofo Bertrand Russell: più cresce il fascio di luce che rischiara il buio, più cresce la consapevolezza della vastità delle tenebre, cioè dell’ignoto. Di fronte all’ignoto che oggi minaccia di colpo miliardi di individui – la strana comparsa del Covid-19 – forse è bene concludere che non esistono risposte semplici, e che le testi preconcette (complottiste e negazioniste) non aiutano a risolvere il problema. Se poi i decisori mostrano apertamente di temere la proliferazione di voci incontrollate, forse c’è di che preoccuparsi. Quanta strada avrebbero fatto, i peggiori complotti, se l’opinione pubblica non fosse stata ipnotizzata dai suoi incantatori? Il pifferaio più celebre, Hitler, riuscì a far credere ai tedeschi che le loro disgrazie fossero imputabili agli ebrei. Il film “Il tamburo di latta”, di Volker Schlöndorff, tratto dall’omonimo romanzo di Fassbinder, si conclude con queste parole: credevamo di aver aperto la porta a Babbo Natale, e invece era l’uomo del gas.(Giorgio Cattaneo, “5G, vaccini e Ministero della Verità: complottismo e negazionismo nell’Era del Coronavirus”, dal blog del Movimento Roosevelt del 14 aprile 2020).Vaccini e 5G sono di gran voga, in tempi di coronavirus, nella cosiddetta narrativa complottista. Ne parla anche Massimo Mazzucco, denunciando il “ministero della verità” allestito a Palazzo Chigi e la spettacolare, duplice manovra in atto da parte dell’establishment: da un lato si raccomanda la fruizione dei soli media ufficiali (spesso i primi a spacciare “fake news”) e dall’altro si criminalizzano le fonti alternative di informazione. Esemplare il caso del Patto per la Scienza di Burioni, che chiede addirittura ai magistrati di spegnere “ByoBlu”, reo di avere ospitato uno scienziato “eretico” come Stefano Montanari. L’allarme di Mazzucco è esplicito: c’è da temere che si approfitti del coprifuoco imposto dal coronavirus per poi magari limitare la nostra libertà di informazione anche domani, quando l’emergenza sarà finita. Motivo: social, video e blog vantano ormai milioni di visualizzazioni, dunque rappresentano una potenziale minaccia per chi volesse mentire agli italiani attraverso i canali ufficiali della comunicazione tradizionale.
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Radio, radar, satelliti e 5G: e arriva, puntuale, la pandemia
Nel 1918, dopo l’enorme pandemia dell’influenza Spagnola, hanno chiesto a Rudolf Steiner a cosa fosse dovuta. Lui rispose: i virus sono semplicemente le escrezioni di una cellula avvelenata. I virus sono delle parti di Dna o Rna, o di qualche altra proteina, che vengono espulse dalla cellula. Si formano quando la cellula è avvelenata, non sono la causa di niente. Oggi, improvvisamente, scopriamo che nel circolo polare artico i delfini stanno morendo: per un contagio, o magari per qualche schifezza finita in mare, come il greggio della super-petroliera Exxon Valdez? Se date un’occhiata alle teorie correnti sui virus, l’ultima conferenza del Nih (il Dipartimento della salute degli Usa) parla della complessità dei virus, e vedrete che corrisponde esattamente alle teorie correnti su cosa sono realmente i virus. Ho un esempio drammatico di ciò, nella mia vita. Durante la mia infanzia, fuori da casa mia c’erano degli acquitrini. Erano pieni di rane, che mi svegliavano di notte. Col tempo tutte le rane sono sparite. Quanti di voi pensano che le rane avessero una malattia genetica? Quanti pensano che le rane avessero un virus? Quanti pensano che qualcuno abbia sversato del Ddt nell’acqua? Questo è infatti quello che è successo.Ogni pandemia, negli ultimi 150 anni, corrisponde a un salto di qualità nell’elettrificazione della Terra. Come si spiega l’epidemia di Spagnola nel 1918? Alla fine dell’autunno del 1917 c’era stata l’introduzione delle onde radio, intorno al mondo. Quando esponete un qualsiasi essere vivente a un nuovo campo elettromagnetico, lo avvelenate: qualcuno ne viene ucciso, e gli altri entrano in una specie di ibernazione; vivono un po’ di più, e più malati. Con la Seconda Guerra Mondiale è iniziata una nuova pandemia, a causa dell’introduzione dei radar su tutta la Terra, improvvisamente ricoperta dai nuovi campi magnetici emessi dai radar. Era la prima volta che gli esseri umani subivano quel tipo di esposizione. Nel 1968, poi, c’è stata l’influenza di Hong Kong: è stata la prima volta che, nella fascia protettiva della cintura di Van Allen – il cui ruolo principale è quello di incorporare i raggi cosmici provenienti dal Sole, dalla Luna, da Giove, e distribuirli a tutti gli esseri viventi terrestri – sono stati posti dei satelliti che emettono delle frequenze radioattive. In sei mesi c’è stata una nuova epidemia “virale”. In realtà, la gente è stata avvelenata, anche se pensava di subire un’epidemia influenzale.Nel 1918, la sanità di Boston deciss di analizzare la caratteristica contagiosa di una epidemia: che lo crediate o no, hanno preso centinaia di persone che avevano l’influenza, hanno prelevato ciò che avevano nel naso e l’hanno iniettato in soggetti sani, che non avevano l’influenza. Neanche una volta sono riusciti a far ammalare qualcuno. L’hanno ripetuto più e più volte, e non sono riusciti a dimostrare il contagio. L’hanno fatto pure con dei cavalli, che sembrava avessero preso l’influenza Spagnola; gli hanno messo dei sacchi sulle teste: il cavallo starnutiva dentro il sacco, e poi infilavano il sacco attorno alla testa del cavallo seguente. Nessun cavallo si è ammalato. Potete leggere tutto ciò in un libro che si chiama “L’arcobaleno invisibile”, di Arthur Firstenberg. Ad ogni stadio di elettrificazione della Terra ha corriposto, entro sei mesi, una nuova pandemia influenzale. Non ci sono altre spiegazioni, per la Spagnola. Come ha potuto propagarsi, dal Kansas al Sudafrica in appena due settimane, in modo tale che il mondo intero manifestasse i medesimi sintomi nello stesso momento, nonostante i mezzi di trasporto dell’epoca fossero la nave e il cavallo? Non ci sono spiegazioni, per questo. Infatti ammettono: non sappiamo come sia successo.Riflettete: tutte queste onde radio e altre frequenze, che avete in tasca o tra le mani, vi permettono di inviare un segnale in Giappone, e arriva all’istante. Voi magari non credete che esista, un campo elettromagnetico capace di comunicare a livello mondiale nel giro di qualche secondo: semplicemente, non ci prestate attenzione. Aggiungo che c’è stato un salto di qualità drammatico, durante gli ultimi sei mesi, per quel che riguarda l’elettrificazione della Terra. Sono certo che molti di voi sanno di cosa si tratta. Si chiama 5G. Ora ci sono 20.000 satelliti che emettono radiazioni, proprio come quelle emesse nella vostra tasca o nella vostra mano, dai dispositivi elettronici che usate continuamente. Tutto questo – mi spiace doverlo dire – non è compatibile con la salute. Le frequenze dei dispositivi che usiamo destrutturano l’acqua presente nel nostro corpo. Finisco con un indovinello: qual è la prima città al mondo interamente coperta dal 5G? Whuan, esatto.Quindi cominciamo a pensarci: siamo in una crisi esistenziale di un’ampiezza tale, che gli esseri umani non hanno mai visto. Non gioco a fare il profeta del Vecchio Testamento: è davvero qualcosa che non ha precedenti, la messa in orbita di centinaia di migliaia di satelliti nella fascia protettrice della Terra. In effetti, ciò non ha a che vedere con la questione dei vaccini. Un anno fa ho avuto un paziente che era in piena forma, che faceva surf. Era elettricista, installava dei sistemi Wi-Fi per delle persone molto ricche. Gli elettricisti hanno un tasso di mortalità molto elevato, ma lui stava bene. Poi si ruppe un braccio e gli hanno messo una placca metallica nell’arto. Tre mesi più tardi non poteva più scendere dal letto, aveva un’aritmia cardiaca. Fu il crollo totale. La sensibilità dipende dalla quantità di metallo che avete in corpo, come anche dalla qualità dell’acqua nelle vostre cellule. Quindi, quando si inizia ad iniettare dell’alluminio nel corpo, le persone diventano dei ricettori per assorbire maggiormente i campi elettromagnetici. E questa è una “tempesta perfetta”, visto il tipo di danni di cui sta facendo esperienza tutta la nostra specie, adesso.(Thomas Cowan, estratto del video “Rudolf Steiner, i virus e l’elettrificazione della Terra”, pubblicato il 19 marzo 2020 sul canale YouTube “L’Ortolana” e ripreso da “La Voce del Trentino”. Per avere un’idea della preoccupazione che il filmato sta suscitando, basta dare un’occhiata alle moltissime pagine web che, scagliandosi contro il medico statunitense, alimentano la disinformazione quotidiana, promossa dalla crociata neo-medievale contro il pluralismo scientifico. Illuminanti, in questo senso, gli attacchi pubblicati da siti umoristici come “Butac” e lo spassoso “Open”, diretto da Enrico Mentana, che arriva a definire “guru” il fondatore dell’antroposofia, presentando Steiner come “ispiratore del nazismo magico”. Ai burloni di “Butac”, “Open” e colleghi, forse vale ricordare la recente sentenza della magistratura italiana che, sulla scorta di evidenze medico-scientifiche, ufficializza la correlazione tra salute – tumori, addirittura – ed esposizione a radiofrequenze elettroniche, anche solo quelle dei comuni smartphone 4G).Nel 1918, dopo l’enorme pandemia dell’influenza Spagnola, hanno chiesto a Rudolf Steiner a cosa fosse dovuta. Lui rispose: i virus sono semplicemente le escrezioni di una cellula avvelenata. I virus sono delle parti di Dna o Rna, o di qualche altra proteina, che vengono espulse dalla cellula. Si formano quando la cellula è avvelenata, non sono la causa di niente. Oggi, improvvisamente, scopriamo che nel circolo polare artico i delfini stanno morendo: per un contagio, o magari per qualche schifezza finita in mare, come il greggio della super-petroliera Exxon Valdez? Se date un’occhiata alle teorie correnti sui virus, l’ultima conferenza del Nih (il Dipartimento della salute degli Usa) parla della complessità dei virus, e vedrete che corrisponde esattamente alle teorie correnti su cosa sono realmente i virus. Ho un esempio drammatico di ciò, nella mia vita. Durante la mia infanzia, fuori da casa mia c’erano degli acquitrini. Erano pieni di rane, che mi svegliavano di notte. Col tempo tutte le rane sono sparite. Quanti di voi pensano che le rane avessero una malattia genetica? Quanti pensano che le rane avessero un virus? Quanti pensano che qualcuno abbia sversato del Ddt nell’acqua? Questo è infatti quello che è successo.
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Salute a rischio: Svizzera e Slovenia fermano le antenne 5G
Mentre da più parti si comincia a sospettare che l’esplosione dei focolai epidemici Covid-19 coincida con l’estensione della rete 5G, che indebolirebbe l’organismo compromettendo le difese immunitarie, Svizzera e Slovenia hanno deciso di fermare il wireless di quinta generazione sul proprio territorio. Le autorità svizzere – scrive “Techradar” – hanno deciso di sospendere l’uso delle antenne 5G, fino a che non saranno chiariti i dubbi riguardo al loro impatto sulla salute. La decisione è stata presa dall’Ufam, l’ufficio federale per l’ambiente, preso atto del timore manifestato dagli abitanti della conferedazione elvetica in alcuni dei suoi 26 cantoni. Com’è noto, il timore è che le onde radio 5G possano risultare dannose per l’organismo, alterando l’equilibrio cellulare. «Le preoccupazioni sono diventate proteste in molti paesi, e in Svizzera questo ha portato a un parziale arresto dello sviluppo». Significativo, aggiunge “Techradar”, che il paese alpino sia tra i più avanzati al mondo per lo sviluppo delle reti di nuova generazione. In Italia, in realtà, lo sviluppo sperimentale del 5G è avvenuto in modo pressoché clandestino, abbattendo (senza spiegazioni serie) molti viali alberati, che – come provano documenti del governo britannico – ostacolano la trasmissione del segnale.Non sarà certo rassicurante, poi, sapere il 5G sia classificato “sicuro” dall’Oms, coinvolta nel laboratorio di Wuhan da cui si sospetta possa essere scaturito il contagio da coronavirus. Per contro, Swisscom assicura che i regolamenti svizzeri sono dieci volte più severi di quelli dettati dall’Oms. In ogni caso, scrive sempre “Techradar”, l’associazione medica svizzera ha consigliato cautela. E attenzione: in base alla democrazia diretta che governa la Svizzera, qualsiasi petizione con oltre 100.000 firme può innescare un referendum sulla questione. Due sono già sul tappeto: una lascerebbe gli operatori responsabili per eventuali danni causati dalle radiazioni, un’altra imporrebbe limiti alle emissioni, lasciando decidere le comunità locali. Intanto, dopo la moratoria triennale in Svizzera, anche la Slovenia ha ufficialmente bloccato “l’Internet delle cose”. La posizione slovena – annuncia Maurizio Martucci su “Oasi Sana” – è stata adottata per valutare con più attenzione le criticità del 5G nell’impatto su ambiente e salute pubblica, «al contrario di quanto ha fatto l’Italia nel 2018», con la vendita “al buio” delle nuove frequenze del 5G, «senza valutazione preliminare d’impatto ambientale e sanitario».L’agenzia slovena Akos (reti e servizi di comunicazione) è stata incaricata di fermare l’assegnazione dello spettro di frequenze 5G. «La moratoria slovena è sostenuta dal ministro della pubblica amministrazione Rudy Medved, che – di fronte alle forti preoccupazioni della comunità medico-scientifica sugli effetti biologici delle inesplorate radiofrequenze – ha optato per l’adozione del principio di precauzione. «La tecnologia 5G – afferma – non è stata stabilita, nella pratica, nella misura in cui gli studi potrebbero produrre risultati in base ai quali potremmo dire in modo conclusivo che il 5G è completamente innocuo». La decisione, racconta “Oasi Sana”, è scaturita dopo che il governo di Lubiana ha convocato una consultazione pubblica sulla sicurezza delle tecnologie 5G. La richiesta: «Divieto dell’uso della tecnologia wifi negli asili, nelle scuole, negli ospedali, nelle case di cura e in tutte le istituzioni pubbliche. Moratoria sull’introduzione del 5G basata sul principio di precauzione, grazie a ricerche scientifiche sufficienti per dimostrare gli effetti negativi delle radiazioni elettromagnetiche sulla salute umana, sulla natura e sull’ambiente». Da qui lo stop in tutto il paese, che a differenza della Svizzera è membro dell’Ue.L’attuale posizione slovena, ricorda sempre Martucci, è analoga a quella adottata in Belgio dal sindaco di Bruxelles (che ha vietato le antenne 5G in città) e in Spagna dall’organo governativo Difensore del Popolo. Inoltre, «la pericolosità del 5G è già stata affermata in Danimarca da una consulenza legale richiesta dall’istituto nazionale di sanità pubblica». In Olanda, infine, la fondazione “Stop 5G” ha annunciato di ricorrere alle vie legali contro la decisione del governo olandese di implementare il wireless di quinta generazione senza prima una regolare valutazione ambientale e sanitaria: «Non è stato adeguatamente studiato il rischio per la salute». Il gruppo olandese conferma che gli stessi studi condotti su 2G, 3G e 4G hanno già mostrato effetti dannosi per l’uomo, gli animali e le piante. Secondo gli olandesi, l’aumento dell’intensità di radiazione – nel caso del 5G – avrebbe «un impatto importante sulle persone e sull’ambiente». Dal governo italiano, silenzio assoluto. Con un’unica eccezione: Gunter Pauli, consigliere economico di Conte, ipotizza una connessione tra antenne 5G e focolai del coronavirus in Lombardia.Mentre da più parti si comincia a sospettare che l’esplosione dei focolai epidemici Covid-19 coincida con l’estensione della rete 5G, che indebolirebbe l’organismo compromettendo le difese immunitarie, Svizzera e Slovenia hanno deciso di fermare il wireless di quinta generazione sul proprio territorio. Le autorità svizzere – scrive “Techradar” – hanno deciso di sospendere l’uso delle antenne 5G, fino a che non saranno chiariti i dubbi riguardo al loro impatto sulla salute. La decisione è stata presa dall’Ufam, l’ufficio federale per l’ambiente, preso atto del timore manifestato dagli abitanti della confederazione elvetica in alcuni dei suoi 26 cantoni. Com’è noto, il timore è che le onde radio 5G possano risultare dannose per l’organismo, alterando l’equilibrio cellulare. «Le preoccupazioni sono diventate proteste in molti paesi, e in Svizzera questo ha portato a un parziale arresto dello sviluppo». Significativo, aggiunge “Techradar”, che il paese alpino sia tra i più avanzati al mondo per lo sviluppo delle reti di nuova generazione. In Italia, in realtà, lo sviluppo sperimentale del 5G è avvenuto in modo pressoché clandestino, abbattendo (senza spiegazioni serie) molti viali alberati, che – come provano documenti del governo britannico – ostacolano la trasmissione del segnale.
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Il Seti: scienziati in ascolto, pronti a parlare con gli alieni
Riusciremo a parlare con gli alieni? «Sappiamo che le possibilità che esistano altre forme di vita sono letteralmente incommensurabili. E non abbiamo ancora iniziato a guardare, abbiamo ancora tanti posti da visitare». Inizia così un lungo servizio di “Bloomberg” dedicato a uno dei grandi interrogativi della nostra stessa esistenza: siamo soli? Esistono gli alieni o comunque altre forme di intelligenza con cui, prima o dopo, saremo in grado di metterci in contatto? O meglio: di capirci. C’è un gruppo di esperti, noto come Seti – Search for Extraterrestrial Intelligence – che da decenni punta dei potenti telescopi verso stelle o galassie “vicine” cercando degli specifici segnali radio che si crede possano essere prodotti solo da una qualche forma di tecnologia. D’altronde lo aveva ripetuto molto spesso anche Stephen Hawking, il grande cosmologo scomparso nel marzo dello scorso anno e pioniere degli studi sui buchi neri, sulla cosmologia quantistica e sull’origine dell’universo: «È il momento di impegnarci a cercare le risposte sulla vita oltre la Terra. Siamo vivi, siamo intelligenti, dobbiamo sapere», disse l’astrofisico di Oxford.Così questo gruppo di esperti ha deciso di mettersi davvero al lavoro, «invece di fare quel che abbiamo fatto per millenni, cioè chiedere ai preti e ai filosofi», come spiega nel doc l’astronoma Jill Tarter, presidente emerita dell’organizzazione scientifica. Una ricercatrice che ha dedicato la vita a questa missione e, curiosità, è anche l’esperta che ha ispirato il personaggio interpretato da Jodie Foster nel film “Contact” del 1997, diretto da Robert Zemeckis e basato sul libro di Carl Sagan pubblicato 12 anni prima che descrive appunto un ipotetico primo contatto fra esseri umani e alieni. Ma qual è esattamente il lavoro? Questo team internazionale è impegnato nella ricerca di radiazioni elettromagnetiche diverse dai segnali radio che otteniamo dagli oggetti naturali come stelle, galassie e quasar (i nuclei galattici attivi dalla natura controversa) e in qualche maniera corrispondenti a radiazioni emesse da strumentazioni tecnologiche. All’università di Berkeley, per esempio, una squadra guidata da Andrew Siemion è impegnata in un progetto decennale finanziato da privati per 100 milioni di dollari.«Le sorgenti tecnologiche hanno proprietà molto interessanti, possono cioè comprimere l’energia elettromagnetica nel tempo o nella frequenza – spiega Siemion – in questo modo si può ottenere molta energia in un singolo segnale: sono effetti che in natura tendono a non verificarsi». Sarebbe insomma la traccia di un qualche possibile contatto, anzi di un messaggio, tanto per rimanere dalle parti delle suggestioni cinematografiche. Anziché affidarsi a radiotelescopi, spesso pubblici o comunque appartenenti a governi e istituzioni, Seti ha deciso qualche tempo fa che occorreva un quartier generale, che alla fine è stato costruito a 280 miglia a nord-est di San Francisco. Il complesso si chiama Allen Telescope ed è di fatto un sistema di diversi tipi di strumentazioni più piccole che lavorano in collegamento fra loro e sono così in grado di osservare un’ampia porzione di spazio in contemporanea. L’Allen Telescope è ora dedicato quasi esclusivamente alle ricerche dell’organizzazione e a questo ascolto dell’ignoto.Una volta completato, queste parabole da sei metri di diametro dovranno essere 350. Al momento sono 42 e «la quantità di dati prodotta è impressionante», aggiungono gli esperti ai microfoni di “Bloomberg”. Una mole esplorata con l’aiuto di algoritmi alla ricerca di segnali, addestrati anche tramite tecniche di machine learning e intelligenza artificiale in grado di setacciare le informazioni significative e degne di approfondimento. «Quando mi sono laureata conoscevamo solo nove pianeti, quelli del nostro sistema solare – spiega Tarter – nulla sapevamo sui pianeti intorno ad altre stelle. Oggi invece sappiamo che ci sono più pianeti che stelle, perché ogni stella ha in media un pianeta e anche di più» che ruota intorno a essa. Questo è il punto centrale intorno al quale gira la ricerca del Seti: il fatto cioè che l’universo sia apparso nel corso dei più recenti decenni di ricerche sempre più come potenzialmente accogliente per altre forme vita.D’altronde, «nell’universo esistono più stelle che granelli di sabbia su tutte le spiagge del mondo, e se si guarda un solo granello e si assume che sia il Sole, e il terzo granello intorno a lui sia abitabile, e poi si torna a guardare alla spiaggia, ci si domanda perché dovrebbe accadere in un granello di sabbia e non anche in altri?», si domanda l’astrofisico Laurance Doyle. Il problema, insomma, siamo noi: non saremmo ancora in grado di riconoscere e decodificare complessi messaggi che sicuramente già sono stati trasmessi, spiega il principale responsabile della ricerca di Seti, già al lavoro con la Nasa sul telescopio spaziale Kepler. La missione dell’agenzia Usa punta proprio alla ricerca di pianeti simili alla Terra in orbita attorno a stelle diverse dal Sole. «Tutto comunica. Tutti gli animali e anche le piante comunicano. Si tratta solo di capire quanto sia complessa questa comunicazione», aggiunge Doyle. Per questo è tornato a volgere lo sguardo alla Terra e alle sue creature.Per approfondire i diversi metodi di comunicazione naturali – come quelli dei delfini, delle misteriose megattere, i cetacei dalle grandi pinne pettorali, o delle scimmie scoiattolo – per costruire qualcosa di simile a un filtro, cioè a un sistema per comprendere le regole dell’intelligenza, la sua sintassi, cogliere almeno ciò che ci perdiamo per strada e lavorare sull’assenza. I segnali delle scimmie scoiattolo toccano il secondo ordine di entropia, magari quelli extraterrestri potrebbero toccare un livello di entropia del ventesimo ordine: «Ma se lo scoprissimo, almeno sapremmo che la nostra posizione rispetto a quei segnali è come il nostro linguaggio visto dalla prospettiva di una scimmia scoiattolo», dice Doyle. Una sfida impossibile da decodificare, per adesso, ma non per il futuro. «Siamo collegati a questo cosmo gigantesco – conclude Jill Tarter – e vogliamo sapere cosa altro sia successo lì fuori». Di sicuro sappiamo che l’universo per molte volte ha dato vita a certi tipi di organismi come noi. Organismi che pensano e si fanno domande sullo stesso universo. Adesso è il momento di cercare di capirci, visto che la domanda è quasi sicuramente la stessa.(Simone Cosimi, “Il team di scienziati che sta cercando di parlare con gli alieni”, da “Esquire” del 12 novembre 2012).Riusciremo a parlare con gli alieni? «Sappiamo che le possibilità che esistano altre forme di vita sono letteralmente incommensurabili. E non abbiamo ancora iniziato a guardare, abbiamo ancora tanti posti da visitare». Inizia così un lungo servizio di “Bloomberg” dedicato a uno dei grandi interrogativi della nostra stessa esistenza: siamo soli? Esistono gli alieni o comunque altre forme di intelligenza con cui, prima o dopo, saremo in grado di metterci in contatto? O meglio: di capirci. C’è un gruppo di esperti, noto come Seti – Search for Extraterrestrial Intelligence – che da decenni punta dei potenti telescopi verso stelle o galassie “vicine” cercando degli specifici segnali radio che si crede possano essere prodotti solo da una qualche forma di tecnologia. D’altronde lo aveva ripetuto molto spesso anche Stephen Hawking, il grande cosmologo scomparso nel marzo dello scorso anno e pioniere degli studi sui buchi neri, sulla cosmologia quantistica e sull’origine dell’universo: «È il momento di impegnarci a cercare le risposte sulla vita oltre la Terra. Siamo vivi, siamo intelligenti, dobbiamo sapere», disse l’astrofisico di Oxford.