Archivio del Tag ‘Gaza’
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Erdogan: la Turchia fermerà i crimini di Israele
Purtroppo, devo dirlo, l’incidente accaduto ieri, dal punto di vista della civilizzazione e della cultura globale dell’umanità, ha segnato un punto nerissimo. Dal punto di vista della storia dell’umanità, questa vicenda è stata registrata come una grave vergogna. Attaccare con armi navi cariche di aiuti umanitari, massacrare gente innocente, minacciare civili come fossero terroristi, è una grande sconfitta sotto questo aspetto. Un atto odiosamente feroce e vigliacco, frutto di sprezzante e sconsiderata presunzione.
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La fortezza della paranoia: addio al sogno di Rabin
L’assetto psicologico che caratterizza i leader dell’attuale governo israeliano è ben rappresentato da una sola frase che il suo ministro della difesa Ehud Barak, il soldato più decorato della storia di Israele, ha pronunciato in occasione del discorso di congratulazione agli uomini del commando che hanno bloccato la Freedom Flotilla con un massacro: «…qui (in Medio Oriente) non c’è pietà per i deboli e non si da una seconda chance a chi non si difende». Eccola qui la Israele-fortezza delle vittime che ha in mente un politico con questa terribile visione.
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Attenti a Israele: una minaccia di portata storica
Il sangue dei pacifisti di Freedom Flotilla ci invia un messaggio tragico, che dobbiamo capire in tutta la sua portata storica. Questo aggettivo non deve essere considerato retorico. Il 31 maggio 2010 Israele ha dimostrato al mondo di essere divenuto il pericolo principale per la pace e la sicurezza del mondo. Guidato da un gruppo più che di criminali, di completi irresponsabili, questo paese dimostra di essere pronto a qualunque eccesso, a qualunque follia, in nome di un fondamentalismo religioso, aggressivo, in spregio a ogni norma e alla stessa idea del diritto.
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Vergogna Israele, drammatico naufragio nel disonore
Dalla spiaggia di Tel Aviv guardiamo il Mediterraneo incendiato dall’inconfondibile luce del Levante e proviamo un senso di vergogna, come di profanazione per quello che vi è accaduto nell’oscurità. Non si sono certo fatti onore i marinai d’Israele, protagonisti di un arrembaggio dilettantesco e cruento. Una delle pagine più oscure nella storia di Tzahal, tanto più che spezza inavvertitamente l’equilibrio strategico mediorientale in cui la Turchia rivestiva una preziosa funzione di stabilità, e coalizza una vasta ostilità internazionale contro lo Stato ebraico.
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Sangue e follia: Israele verso il suicidio
Era inevitabile che accadesse. L’insensato atto di pirateria militare israeliano contro il convoglio navale umanitario con la sua tragica messe di morti e di feriti non è un fatale incidente, è figlio di una cecità psicopatologica, della illogica assenza di iniziativa politica di un governo reazionario che sa solo peggiorare con accanimento l’iniquo devastante status quo. Di cosa parliamo? Dell’asfissia economica di Gaza e della ultraquarantennale occupazione militare delle terre palestinesi, segnata da una colonizzazione perversa ed espansiva che mira a sottrarre spazi esistenziali ad un popolo intero.
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L’Onu condanna Israele, Yeoshua: blitz stupido e feroce
«Un’azione stupida. Persino più stupida che feroce. Non avrei mai immaginato che potesse finire in un bagno di sangue». Il grande scrittore israeliano Abraham Yeoshua ha appreso attraverso i media, dalla sua casa di Haifa, del sanguinoso blitz con il quale le forze armate di Tel Aviv hanno fermato la “Freedom Flotilla” con gli aiuti umanitari per Gaza, aprendo il fuoco (dieci morti, decine di feriti) e arrestando 400 attivisti, tra cui cinque italiani. L’agguato alla “flotta di pace” ha provocato un terremoto internazionale: la condanna dell’Onu e il precipitare delle relazioni con la Turchia, determinanti per ammorbidire la crisi con l’Iran.
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Israele spara sulla flotta di pace: un massacro
«Almeno dieci persone sono morte e una trentina sono rimaste ferite» quando tre unità della marina israeliana hanno intercettato e attaccato una imbarcazione turca della “Freedom Flotilla”, la missione di organizzazioni non governative internazionale salpata il 30 maggio dal porto cipriota di Nicosia con aiuti umanitari per i palestinesi di Gaza. È quanto ha riferito la televisione israeliana. Secondo una Ong turca, le vittime sarebbero invece “soltanto” due: bilancio confermato dall’emittente araba “Al Jazeera” e dalla tv turca “Ntv”. Tra i feriti, alcuni dei quali trasferiti in ospedale, ci sarebbe il capitano della nave assaltata.
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Flotta di pace su Gaza: contro i cavernicoli sterminatori
Sta navigando verso l’epitome di tutti gli orrori, di tutti i dolori e di tutti gli onori del conflitto tra una élite di cavernicoli e il resto dell’umanità. Sta navigando verso Gaza la flottiglia di otto navi da cinque paesi europei, con 800 persone a bordo, tra cui – togliamoci il cappello – Angela Lano, direttrice del sito Infopal, Fernando Rossi, unico in parlamento con Turigliatto a trafiggere con il voto contro la guerra le vergogne dei sinistri. Sta navigando con aiuti a chi è vittima di un mostro che in sé riunisce tutto il male mai fatto o concepito: dallo stupro all’infanticidio, dal razzismo alla tortura, dal fanatismo teocratico alla pulizia etnica, dalla menzogna ontologica al genocidio strisciante.
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Da Israele a Torino: reporter, la verità su Gaza
Bambini sotto le bombe: strage senza precedenti, grazie anche al silenzio dei media. All’inizio del 2009, la televisione italiana ha potuto mostrare in prima serata il genocidio di Gaza grazie alla tramissione “Annozero” di Michele Santoro, e soltanto il 15 gennaio, cioè venti giorno dopo l’inizio dell’operazione Piombo Fuso: 1400 vittime, tra cui moltissimi civili. Diretta televisiva costata a Santoro l’accusa di “terrorismo mediatico”, prima della clamorosa denuncia ufficiale dell’Onu, con il Rapporto Goldstone. Una vicenda che sottolinea, una volta di più, l’emergenza dell’informazione sul Medio Oriente.
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Missili Patriot attorno all’Iran, il cappio Usa si stringe
Tutto è pronto per avviare l’attesa escalation militare destinata a colpire l’Iran e il controverso regime degli ayatollah. Il giro di vite annunciato dall’Italia sulla necessità di “sanzioni” dopo l’assalto all’ambasciata tricolore di Teheran fa parte delle variabili di un piano orchestrato da tempo. Mentre le immagini (muscolari) di esercitazioni missilistiche in Iran riempiono gli schermi occidentali ingenerando l’impressione di una minaccia incombente, nessuno ha fatto caso alla vera notizia: gli Usa stanno per circondare l’Iran con batterie di missili Patriot, per neutralizzare la risposta iraniana ad un eventuale attacco.
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Israele ammette: fosforo bianco contro la Striscia di Gaza
L’esercito israeliano ha preso misure disciplinari nei confronti dei comandi militari che ordinarono l’utilizzo delle bombe al fosforo bianco sulla popolazione civile a Gaza. Lo ha rivelato il quotidiano israeliano “Haaretz”, citando la relazione consegnata da Israele nel week-end all’Onu in risposta al rapporto della Commissione Goldstone. Nel documento, Israele in parte ammette le denunce fatte dalle organizzazioni umanitarie internazionali: il colonnello Ilan Malka e il generale di brigata Eyal Eisenberg andarono oltre la propria autorità «nel consentire l’utilizzo delle bombe al fosforo che misero in pericolo vite umane».
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Amanda Simpson, diritti trans e terrore planetario
Forse è eccessivo l’entusiasmo con il quale è stata accolta la notizia della nomina di Amanda Simpson come consigliere del Dipartimento del Commercio di Washington: la prima transessuale ad assumere un incarico governativo negli Usa, grazie al presidente Barack Obama, ha finora diviso le opposte tifoserie (progressisti in festa, conservatori scandalizzati) mettendo in ombra il ruolo – tutt’altro che trasparente – del colosso militare industriale dalla quale la Simpson proviene, e i cui interessi si teme sia destinata a tutelare, direttamente dalla sua nuova posizione nel governo federale statunitense.