Archivio del Tag ‘Gianni Letta’
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Draghi e vampiri: la rapina è legge, e paghiamo solo noi
Solo gli illusi, purtroppo ancora tanti e inguaribili, potevano sperare che il recente inserimento delle punte di diamante di Goldman Sachs nel cuore della sfera pubblica europea – Draghi, Monti e Papademos – non si sarebbe tradotto in una cuccagna per le banche e in una rovina per le classi medie. Nessuno però arrivava a pensare che i protagonisti potessero essere così spudorati. Ma finché avremo presidenti come Napolitano e copertine dell’Espresso che fanno di Napolitano “l’uomo dell’anno”, lo scandalo sarà sopito e troncato. Cos’è successo?
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Le lacrime dei tecnocrati incaricati di farci piangere
La ministra Elsa Fornero piange nell’annunciare i sacrifici agli italiani? Niente facili ironie, per favore, su questo «ceto di tecnocrati pazzi», che «piange per il massacro sociale che impone ai deboli: massacro fatto in nome di una crescita che non arriverà». Marino Badiale, dalla trincea critica di “Alternativa”, sanziona nel modo più netto lo stile d’esordio del governo Monti: «Non si può scherzare su ciò che questa gente dalla lacrima facile sta facendo: stanno distruggendo il nostro paese, le nostre speranze, il nostro futuro, le nostre vite. E lo fanno, nei casi migliori, per una fede irrazionale in quelle stesse teorie economiche che hanno portato alla crisi, e che non faranno che peggiorarla». Oppure, nel caso peggiore, agiscono per conto di super-poteri internazionali che «vogliono rapinare ciò che in questo paese non è stato ancora rapinato».
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Da Prodi a Monti: agli ordini dei Padroni dell’Universo
I “padroni dell’universo”. Un soprannome modesto per gli uomini di punta di Goldman Sachs (Gs). Una banca d’affari con 142 anni di vita, più volte sull’orlo del baratro, da sempre creatrice di conflitti di interesse terrificanti, da far impallidire – per dimensione e pervasività – quelli berlusconiani. Famosa per “prestare” i propri uomini alle istituzioni, quasi dei civil servants con il pessimo difetto di passare spesso dalla banca privata ai posti di governo. Come peraltro i membri della Trilaterale o del Bilderberg Group. Mario Monti è uomo accorto: è presente in tutti e tre. Per Gs ha fatto finora l’international advisor, come anche Gianni Letta, dal 2007, nonostante il ruolo di governo.
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Travaglio: date la caccia ai politici ladri, non ai No-Tav
Ci siamo arrivati come ci siamo detti per anni, e cioè al tracollo ormai visibile anche della Seconda Repubblica, che muore dello stesso virus che si era portato via la prima: l’illegalità, la corruzione e le collusioni con il malaffare finanziario e mafioso. E’ curioso che quelle forze dell’ordine che dovrebbero essere mandate a rastrellare il Parlamento, colmo di inquisiti e di condannati, vengano mandate invece a picchiare la gente che si oppone alla costruzione di una di delle grandi opere che forse è l’ultimo cascame degli anni ‘80, della stagione delle opere faraoniche dello sperpero di denaro pubblico e della corruzione sottostante che è il Tav Torino-Lione.
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Rubygate, Berlusconi teme Letta e i servizi segreti?
L’accerchiamento è sempre più asfissiante. E la paura è che dalla procura di Milano il “grosso” non sia ancora arrivato. Mentre nell’ultimo clamoroso video-messaggio del 19 gennaio, giudicato “eversivo” da molti commentatori, il premier pretende che vadano «puniti» i magistrati che indagano sul “Ruby-gate”, Berlusconi teme che nei cassetti delle redazioni ci siano interi arsenali pronti ad esplodere. Il quadro sembra fuori controllo: non è un caso che Niccolò Ghedini, durante la riunione con tutti gli avvocati del premier, abbia dato voce al sospetto più inquietante: «Ma è possibile che tutti gli apparati sono in mano a uomini non nostri, da D’Alema a De Gennaro, e in questa vicenda non abbiamo avuto comunicazioni su quel che stava accadendo?».
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L’ambasciatore: così Roma insabbiò la verità su Calipari
L’Impero colpisce ancora, anche se la conferma della notizia trapela con cinque anni di ritardo, grazie a Wikileaks: dopo aver assassinato Nicola Calipari a Baghdad mentre riportava a casa la giornalista del “Manifesto” Giuliana Sgrena, gli americani ottennero la piena complicità del governo italiano per depistare le indagini e far sembrare un semplice incidente la tragica morte dello 007 del Sismi, ucciso il 4 marzo 2005 per “punire” l’Italia per aver osato trattare coi sequestratori iracheni, che proprio coi sequestri finanziavano la resistenza contro l’occupazione Usa. Roma promise a Washington che avrebbe insabbiato le inchieste: lo scriveva, in dispacci riservati ora pubblicati dal sito di Julian Assange, l’ambasciatore statunitense a Roma, Mel Sembler.
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Lerner: voglia di democrazia, attenti alle primarie del Pd
Voterò anch’io, domenica 25 ottobre 2009, alle primarie del Partito Democratico. E mi auguro che siano tanti i cittadini italiani che lo faranno, contraddicendo così un’altra volta i pronostici scettici della vigilia. Non dimentico che in passato gli osservatori sottovalutavano la possibilità di “elezioni inventate” con milioni di persone coinvolte. Un fenomeno di cittadinanza attiva che ora viene studiato con interesse nel resto d’Europa.
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Travaglio-boom in edicola, il Fatto nel nome di Biagi
“Quella sporca dozzina”, per usare una (gradita) definzione dell’amico Carlo Freccero, ha fatto boom: il numero d’esordio de “Il fatto quotidiano”, il nuovo giornale di Marco Travaglio, il 23 settembre ha bruciato l’intera tiratura, centomila copie, in tutte le edicole. «Ce lo aspettavamo, non ci montiamo a testa ma intanto abbiamo raddoppiato la distribuzione: duecentomila», cui si aggiungono i trentamila abbonati-sostenitori, «cui va la nostra totale riconoscenza per un atto di fiducia anticipata, al buio» verso una nuova testata della quale gli stessi giornalisti sono anche gli editori, all’insegna della più totale indipendenza e senza l’aiuto di contributi pubblici.