Archivio del Tag ‘impronta ecologica’
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Basta sprechi: No Impact Day, video-diari a impatto zero
Decrescita? Eccola in arrivo: invocata da Latouche e Pallante come nuovo orizzonte e zattera di salvataggio verso un nuovo umanesimo non più consumistico, la servirà a breve – sotto forma di drastica cura dimagrante – il professor Mario Monti col suo euro-governo ligio ai diktat della Bce, mentre l’economia sta per naufragare in quella che i tecnici chiamano ormai recessione. Non resta che arrendersi al peggio? Niente affatto, sostiene Daniel Tarozzi, direttore de “Il Cambiamento”, newsmagazine web nato per testimoniare la praticabilità di alternative reali e quotidiane: come quelle promosse dal “No Impact Day”, divertente concorso per video e testi. Una scommessa: ridurre consumi inutili e impronta ecologica non è solo virtuoso e “risparmioso”, ma anche bello. Provare per credere.
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Lavorare meno e meglio: chi sfrutta l’uomo uccide la Terra
Penso che il fondamento dell’ecologismo sia, in termini generali, osservare e denunciare i mali che si producono sulla natura, ma senza soffermarsi troppo a considerarne le cause, cioè lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, cosa che implica anche lo sfruttamento della natura da parte dell’uomo. Per questo motivo, perché contiene queste premesse, il marxismo mi ha sempre interessato. L’ecologismo ha criticato molte volte il marxismo per essere eccessivamente operaista e produttivista, a volte a giusta ragione. Ma personalmente difendo una decrescita correlata al marxismo, che elimini lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, il lavoro alienato, il consumismo e il produttivismo. Queste idee si possono ritrovare nel pensiero di Marx.
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Benessere, non Pil: avanzano le idee della Decrescita
Da alcuni anni Maurizio Pallante ed il Movimento per la Decrescita Felice mettono al centro dei loro discorsi e delle loro proposte la contestazione al Pil come metro di misura del benessere dei popoli e delle nazioni. Dopo essere stati definiti molte volte dei catastrofisti, dei retrogradi se non addirittura degli ingenui, il profondo senso della messa in discussione di un certo tipo di sviluppo e di una impossibile crescita economica illimitata è stato recepito anche dai massimi livelli del mondo politico europeo. Non più un discorso per “pochi intimi”, la Decrescita si è fatta spazio in ogni ambito.