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Archivio del Tag ‘interessi’

  • Latouche: chi promette crescita produce debito e crisi

    Scritto il 03/1/12 • nella Categoria: idee • (4)

    Penso che non c’è nessuna speranza, con l’euro, perché i tedeschi non rinunceranno mai a fare dell’euro una moneta della quale i cittadini non possono riappropriarsi. Loro vogliono che sia totalmente nelle mani della Bce, e che questa banca sia indipendente. In questo quadro non si può fare niente, non si può difendere il  tessuto industriale europeo perché l’Europa ha senso solo se si costruisce per proteggere i cittadini europei dalla concorrenza sfrenata del resto del mondo. Viviamo un’età da fine dell’Impero d’Occidente, ma la Cina oggi fa parte dell’Occidente e la fine dell’Occidente sarà anche la fine della Cina sotto questa forma: perché, quando nave affonda, anche se coloro che stanno sulla prua per un momento salgono in alto, finiscono poco dopo anche loro sott’acqua.

  • Turismo scolastico No-Tav, e l’onorevole si indigna

    Scritto il 30/12/11 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Nella giornata di venerdì scorso, a Giaglione, in alta Val Susa è arrivato un pullman da 60 posti. Proveniva da Trescore Balneario, in provincia di Bergamo, e trasportava tre classi del locale liceo Lorenzo Federici. Lo scopo della gita, approvata dal consiglio d’istituto, era quello di andare a visitare lo pseudo-cantiere dell’opera inutile, la Torino–Lione. Ad accompagnare le scolaresche, oltre a due insegnanti di religione, il consigliere comunale Guido Fissore ed alcuni esponenti No Tav. Una volta arrivati alle reti, dove i ragazzi hanno potuto scattare numerose fotografie (anche al filo spinato di provenienza israeliana…), i due insegnanti di religione sono stati identificati dalla Digos per aver violato l’ordinanza prefettizia che vieta la circolazione nell’area circostante il cantiere.

  • Bocca e la val Susa: No Tav, ma senza coltivare illusioni

    Scritto il 27/12/11 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    E’ assolutamente normale che, dopo l’annuncio della morte di Giorgio Bocca giri negli ambienti notav una sua frase riportata sul “Venerdì di Repubblica” (30/12/2005). Praticamente, all’indomani dei grandi casini successi in valle di Susa: “Se vi sento dire la parola Tav sparo. Se vi sento dire che la Tav, l’alta velocità, è indispensabile, necessaria al progresso, tiro su dal pozzo il Thompson che ci ho lasciato dalla guerra partigiana. Perché d’inevitabile in questo stolto mondo c’è solo l’incapacità della specie a controllare la suo conigliesca demografia, le sue moltiplicazioni insensate. Il progresso!”.

  • Ostaggi dell’euro: debito e crisi, quello che non ci dicono

    Scritto il 22/12/11 • nella Categoria: segnalazioni • (6)

    Tagli, aumenti di tasse, licenziamenti e privatizzazioni dei servizi pubblici sono ormai la quotidianità per la nostra realtà locale come quella nazionale. Ma perché siamo arrivati a questo punto? Quasi nessuno risponde a questa domanda. Ed ecco ciò che viene taciuto dal panorama informativo nazionale, che rappresenta il vero problema dei nostri tempi. E’ fondamentale sapere che l’Italia e gli altri paesi che hanno aderito all’euro hanno perso la propria sovranità monetaria. Ovvero: non hanno più la possibilità di emettere moneta, in quanto la Bce – la banca centrale europea – è l’unica banca centrale al mondo che emette denaro per prestarlo unicamente agli investitori internazionali, come le grandi banche private.

  • Suicidi in aumento, l’Italia scivola verso la Grecia

    Scritto il 16/12/11 • nella Categoria: idee • (17)

    Mario Monti riuscirà a salvarci, come scrivono giornali e televisioni? No, purtroppo: sempre ammesso che l’obiettivo del governo tecnico sia il salvataggio del paese, e non invece la sua sostanziale svendita a prezzi di realizzo ai dominus della finanza mondiale, ansiosi di mettere le mani sui “gioielli di famiglia” come Eni e Finmeccanica, senza contare immobili prestigiosi, terreni agricoli, beni comuni come l’acqua. Loretta Napoleoni è pessimista: «Penso che stiamo scivolando verso la Grecia», dice, perché «quello che sta succedendo oggi in Italia l’abbiamo già visto in Grecia e lo vediamo quotidianamente». Come se non bastasse, c’è un nuovo campanello d’allarme: l’aumento dei suicidi. «E’ uno dei primi segnali di un Paese che scivola lungo la china del default e della bancarotta».

  • Erri De Luca: la lotta della val Susa è giusta e necessaria

    Scritto il 09/12/11 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Si succedono governi e governatori, di qualunque specie essi rinnovano l’empio progetto di traforo e strazio della valle di Susa. Empio progetto perché empia è la bestemmia contro la terra, madre sacrificata allo sventramento per l’inutile seconda linea ferroviaria. Voi non siete gli indiani d’America, scacciati dai vostri pascoli dallo sterminio dei bisonti e dalla posa di una via ferrata. Voi siete i legittimi eredi di una terra aggredita da interessi estranei, che vogliono asservirla. Voi non siete i nemici del progresso ma l’avamposto di una nuova speranza di progredire insime al proprio suolo.

  • Monti, atroce autopsia dell’Italia: ma il killer è l’euro

    Scritto il 07/12/11 • nella Categoria: idee • (1)

    Senza più moneta sovrana, l’Italia è condannata: non può più onorare qualsiasi deficit semplicemente «facendosi staccare un assegno dalla propria banca centrale», per usare un’espressione di Wynne Godley, che Paolo Barnard cita per chiarire la situazione. Siamo nel tunnel del suicidio economico a orologeria: Monti spreme gli italiani per avvicinarsi al pareggio di bilancio e vincerà il primo round. Ma poi perderà il match: una volta dissanguati, gli italiani si consegneranno al baratro della recessione. «E che farà a quel punto Mario? Ve lo metto per iscritto: farà quello che hanno sempre fatto tutti i robotizzati umanoidi della scuola economica Neoclassica e Neoliberista, cioè prescriverà ancor più dosi del veleno che ci starà ammazzando. Come fa Obama in Usa, come fa il Fmi in Estonia e in Irlanda, in Grecia, in Africa».

  • Schiavi dei nostri strozzini: subiremo altre 100 manovre

    Scritto il 06/12/11 • nella Categoria: idee • (3)

    Mi stupisce la disperazione e lo stracciamento di vesti che si accompagna a questa manovra. “Lacrime e sangue”, viene definita. Ma quando mai? Si tratta di una manovra soft, una robetta da nulla, una cosina irrilevante. A lamentarsi a voce più alta sono spesso gli stessi che finora hanno ripetuto la lezioncina “i debiti si pagano!”, col severo tono moralista. Ebbene, sappiano questi signori che si tratta di una manovra da 20 miliardi in tre anni. Il nostro debito pubblico è pari a 1900 miliardi, e il conto è presto fatto: affinché “i debiti si paghino” occorrono altre 95 manovre come questa. E non si possono distribuire nel corso del prossimo secolo, vorranno mica che i nostri creditori aspettino così tanto: i debiti si pagano e in fretta, altrimenti sai che brutta figura.

  • Viale: crescita per uscire dal debito? Siamo al delirio

    Scritto il 01/12/11 • nella Categoria: idee • (2)

    Ultima legge-capestro, il pareggio di bilancio da inserire addirittura nella Costituzione. Norma che il 30 novembre alla Camera è stata votata senza batter ciglio dalle anime morte del Pd e del Pdl, che contro ogni evidenza si ostinano a scommettere sulla manovra di Mario Monti: recuperare il disavanzo con una chimera ormai tragicamente ridicola, la “crescita”, e far pagare a lavoratori e pensionati gli interessi di un disastro perfetto, costruito dalla rendita finanziaria basata sul debito-truffa e dalla più gigantesca evasione fiscale d’Europa. In arrivo una “cura” drastica, ingiusta e soprattutto inutile, protesta il sociologo Guido Viale: per “rimedi” come quelli prospettati da Monti servirebbero tassi di crescita come quelli della Cina, mentre l’Italia è ormai in recessione e il resto dell’Europa sta per entrarci.

  • Mattei: se svendiamo l’Italia ci bruciamo il futuro

    Scritto il 23/11/11 • nella Categoria: idee • (1)

    Caro direttore, per incassare 6 miliardi, circa l’8% di quanto paghiamo di interessi sul debito pubblico ogni anno, pare andranno in vendita 338.000 ettari di terreni agricoli che oggi sono proprietà pubblica. Se non si farà attenzione, le conseguenze di una tale scelta, che in Africa è nota come land grab (appropriazione di terra) operata da grandi gruppi multinazionali, potrebbero essere serie, e portarci verso la dipendenza alimentare dall’agrobusiness. Potrebbero derivarne danni sociali ingenti subiti in primis dai nostri piccoli agricoltori che non potendo competere con quei colossi nell’acquistare, finirebbero per vendere anche i loro appezzamenti (come già avvenne quando i latifondisti comprarono le proprietà comuni messe in vendita da Quintino Sella).

  • Tav, Banca Intesa e l’amico Silvio: tranquilli, c’è Passera

    Scritto il 18/11/11 • nella Categoria: idee • (2)

    Passera diventa ministro: cioè, dovrà fare il controllore, e non il controllato. Infatti ha voluto pure il ministero delle infrastrutture e trasporti, oltre a quello dello sviluppo economico, e quindi dovrà tutelare gli interessi dei cittadini che viaggiano via terra, via mare e via aria. Ma, via aria, Passera dovrà vedersela con l’Alitalia: e sarà un bel problema, perché l’ha fatta lui. Via mare, dovrà vedersela con gli armatori, alcuni dei quali ha chiamato a far parte della società Alitalia. Via terra, dovrà occuparsi di treni. E, guarda un po’, Intesa ha appena prestato quasi un miliardo a Ntv, la società dei nuovi treni veloci di Montezemolo e Della Valle che dovranno fare concorrezza ai Frecciarossa delle ferrovie dello Stato: e sarà un bel problema restare imparziali.

  • Salvare l’Italia da chi la ricatta: ecco la riforma che serve

    Scritto il 12/11/11 • nella Categoria: idee • (1)

    L’attacco speculativo contro i titoli del debito pubblico italiani dovrebbe far sorgere nella mente di ogni cittadino intelligente la seguente domanda: come è possibile per uno Stato sottrarsi ai ricatti posti in essere dai consigli di amministrazione dei grandi intermediari finanziari? Non chiamiamoli più mercati, per favore. Quale disciplina giuridica è necessario introdurre per rendere prevalentemente interno o addirittura esclusivamente interno il debito pubblico dello Stato?  La medesima domanda, prima ancora che da cittadini intelligenti, dovrebbe essere sollevata dai politici italiani, i quali dovrebbero chiedere ai loro tecnici: quali norme possiamo emanare per far sì che il debito pubblico sia prevalentemente o esclusivamente interno?

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