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Archivio del Tag ‘Libia’

  • Gaza, Auschwitz, migranti: l’abominio non ha età

    Scritto il 16/5/09 • nella Categoria: idee • (2)

    Ieri le navi cariche di ebrei in cerca di scampo dall’Europa antisemita, oggi i barconi dei migranti africani disperati e ricacciati in Libia. Non esiste il monopolio storico del dolore: l’attualità ripropone orrori abominevoli, che sarebbe ipocrita non riconoscere, ad esempio negando le tragiche similitudini tra il recente genocidio di Gaza e lo sterminio nazista degli ebrei. Lo afferma Moni Ovadia, commentando su “L’Unità” il botta e riposta a distanza tra il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, e Giorgio Israel, giornalista e storico della scienza.

  • Guerra agli immigrati, clandestini ora fuorilegge

    Scritto il 14/5/09 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Con un voto di fiducia, la Camera ha approvato il 13 maggio il decreto-sicurezza voluto dalla Lega Nord che cambia il volto della normativa italiana in materia di integrazione: da oggi, l’immigrazione clandestina è reato penale. Un extracomunitario che varca i confini nazionali eludendo i controlli di frontiera commette reato: non rischia il carcere, ma un’ammenda (da 5.000 a 10.000 euro) e l’espulsione; il carcere è stato escluso visti i rilievi mossi dall’Unione Europea, e nel timore di un sovraffolamento delle prigioni, già oggi gremite di extracomunitari arrestati per piccoli reati.

  • L’Onu: non deportate in Libia i profughi africani

    Scritto il 13/5/09 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, scende in campo contro l’Italia dopo l’avvio dei “respingimenti” di migranti africani, intercettati nel Mediterraneo e deportati in Libia dalle autorità di Roma. Ban Ki-Moon sottoscrive la presa di posizione dell’Acnur, l’alto commissariato Onu per i rifugiati, che ha chiesto formalmente al governo italiano di ospitare i migranti e accogliere quanti necessitino di protezione internazionale: lo status di rifugiati, nel 2008, è stato richiesto dal 75% degli africani sbarcati sulle coste italiane e concesso al 50% di essi dopo aver esaminato la loro provenienza.

  • La Cei: per fortuna l’Italia è già multietnica

    Scritto il 11/5/09 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    «La società italiana è già multietnica, e questo è indubbiamente un valore». Così il presidente dei vescovi italiani, monsignor Mario Crociata, risponde alle esternazioni di Silvio Berlusconi, favorevole al rimpatrio forzato dei profughi africani soccorsi in mare («Non vogliamo una società multietnica»). La Cei interviene alla vigilia del voto alla Camera sul pacchetto-sicurezza, che prevede l’introduzione del reato di immigrazione clandestina. «Emigrare è un diritto, non un reato», aveva avvertito il Vaticano. Che ora contesta le deportazioni (ormai sistematiche) di migranti africani verso la Libia, malgrado il monito dell’Onu: «Molti potrebbero essere profughi, con diritto d’asilo».

  • Fortezza Italia: giusto respingere i migranti

    Scritto il 10/5/09 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    Il premier Silvio Berlusconi interviene in difesa del ministro leghista Roberto Maroni dopo le polemiche sulla deportazione, in Libia, di migranti africani intercettati al largo di Lampedusa: «Non siamo per una società multietnica come quella auspicata dalla sinistra, noi accoglieremo solo chi ha le condizioni per ottenere l’asilo politico». Malgrado la protesta dell’Onu per il “respingimento” di 230 migranti africani il 6 maggio, il 9 maggio i guardacoste italiani hanno intercettato e scortato in Libia un’altra imbarcazione con a bordo una quarantina di africani, tra cui donne e bambini. «Molti di loro potrebbero essere profughi da proteggere», hanno ammonito le Nazioni Unite.

  • Stupri e torture, migranti al massacro in Libia

    Scritto il 08/5/09 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    «Li hanno mandati al massacro. Li uccideranno, uccideranno anche i loro bambini. Gli italiani non devono permettere tutto questo. In Libia ci hanno torturate, picchiate, stuprate, trattate come schiave per mesi. Meglio finire in fondo al mare. Morire nel deserto. Ma in Libia no». Hanno le lacrime agli occhi le donne nigeriane, etiopi, somale, le “fortunate” che sono arrivate a Lampedusa nelle settimane scorse e quelle reduci dal mercantile turco Pinar. Le ha intervistate Francesco Viviano per “Repubblica”, dopo che quelle donne hanno saputo che oltre 200 disgraziati come loro erano stati raccolti in mare dalle motovedette italiane e rispediti «nell’inferno libico»

  • Africani respinti in Libia, l’Onu: erano profughi

    Scritto il 08/5/09 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    L’Acnur, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), ha espresso forte preoccupazione per il rinvio in Libia dei 230 migranti soccorsi il 6 maggio da due motovedette italiane in acque maltesi. «Sebbene non siano disponibili informazioni sulle loro nazionalità – si legge in una nota -  è probabile che fra le persone respinte ci siano individui bisognosi di protezione internazionale. Nel 2008, circa il 75% di coloro che sono giunti in Italia via mare ha fatto richiesta di asilo e al 50% di questi è stata concessa una forma di protezione internazionale». La decisione per un rinvio forzato in Libia dei migranti è seguita ad accese discussioni tra Italia e Malta su chi fosse responsabile del soccorso.

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