Archivio del Tag ‘Maso Notarianni’
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Appello a Monti: tagliate la guerra, ci costa 3 milioni all’ora
Caro presidente Monti, caro ministro ammiraglio Giampaolo Di Paola. Il vostro è un governo tecnico, che più tecnico non si può. Nemmeno un politico ne fa parte, e questa oggi potrebbe essere anche una buona notizia. Siete stati incaricati di risanare il nostro Paese. Potreste per favore cominciare dalle spese più mostruose, più mostruosamente inutili e più inumane che lo Stato italiano affronta? Ve ne elenco qualcuna: lo Stato spende 50 mila euro al minuto (tre milioni di euro all’ora, 72 milioni al giorno, oltre due miliardi di euro al mese, ventisette all’anno) per mantenere l’esercito da cui il ministro ammiraglio proviene. Siete sicuri che siano tutti indispensabili?
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Wiki-rivelazioni? No: notizie risapute, che i media tacciono
Si fa una risata, il primo ministro italiano, a proposito delle “rivelazioni” di Wikileaks. Forse per una volta, tocca dargli ragione. Vediamo perché. Wikileaks “rivela” che il fratello del presidente afghano Karzai, Ahmed Wali, è un pericolo. Perché è un corrotto e gestisce il narcotraffico. Un po’ come rivelare che l’acqua quand’è troppo calda ci si scotta. “PeaceReporter” lo dice da tempo, e così tutti quelli che conoscono quel paese e fanno davvero il mestiere del giornalista. Wikileaks “rivela” che Berlusconi fa un sacco di festini ed è vanesio e incapace. Benvenuti nel mondo del banale.
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Sos diritti: Fiom nel mirino perché fa paura al potere
Il momento è buio: l’attacco ai diritti del lavoro – corollario della Grande Crisi, “inevitabile” per Fiat e Confindustria, dato che la globalizzazione indebolisce le produzioni europee non più competitive – nasconde in realtà forti pericoli per la vita democratica, mettendo a rischio la tenuta sociale sistema-Italia. Questo spiega la vastissima adesione alla manifestazione nazionale indetta dalla Fiom il 16 ottobre a Roma, in un clima di possibile tensione evocato dal ministro dell’interno Maroni. «Da direttore di “PeaceReporter”, oltreché da cittadino, non posso non accorgermi della pericolosità di questo momento storico», scrive Maso Notarianni, alla guida del newsmagazine indipendente italiano che da anni funge da “sentinella” delle crisi.
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Un anno di Emergency? La Russa lo spende in due giorni
Restare in Afghanistan, nonostante le ultime perdite – i quattro alpini rimasti uccisi a Farah – e anche se niente va come vorremmo. Secondo l’ex ambasciatore Sergio Romano, ora editorialista del “Corriere della Sera”, è necessario che l’Italia, insieme alle altre forze europee, resti nel paese asiatico al fianco delle truppe statunitensi «per obbligo di lealtà verso un alleato, Barack Obama, che fa del suo meglio per uscire da una situazione di cui non è personalmente responsabile». Con quello che il ministro La Russa spende in due giorni, replica Maso Notarianni, direttore di “PeaceReporter”, «si mantiene per un anno l’intero programma di “Emergency” in Afghanistan: un modo migliore e più economico per “sconfiggere al-Qaeda”».
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Emergency e la fine del mondo: la guerra siamo noi
“Guerra è sempre”, ripete il greco Mordo Nahum tra le pagine de “La tregua”, dove Primo Levi prolunga il dolore di Auschwitz rilanciando nel vuoto della storia l’interrogativo più angoscioso, quello che s’è portato nelle ossa fino ai suoi giorni ultimi, tra la memoria sempre viva dei sommersi, uccisi senza un perché: non è che il lager sia davvero l’unica verità irriducibile, la rivelazione più estrema e feroce dell’autentica vocazione umana? Quello della vergogna è il sentimento che pervade tutta la drammatica riflessione del reduce: come è potuto accadere? E se i nazisti non erano mostri, ma uomini, di cosa è davvero capace l’uomo? “Guerra è sempre”, risponde Mordo Nahum: l’uomo è lupo, non agnello.
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Strada: Obama Nobel di pace come la D’Addario di castità
Tempi duri per il presidente americano Barack Obama: come se non bastassero il crac di Wall Street, la crisi economica e industriale degli Usa, l’incerta politica estera e l’immane travaglio per imporre agli Stati Uniti un “rivoluzionario” sistema sanitario pubblico, da quando ha ricevuto il Nobel per la Pace il capo della Casa Bianca è diventato vittima di attacchi durissimi, fino a ieri impensabili. L’ultimo proviene da Gino Strada, fondatore di “Emergency”: il Nobel per la Pace a Obama, ha detto Strada con il consueto sarcasmo, equivale al Nobel per la Castità attribuito a Patrizia D’Addario.
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PeaceReporter: guerra alla terra, la rapina dell’acqua
“Guerra alla terra” prova a raccontare alcuni esempi del distorto rapporto tra uomo e natura nel mondo. Afghanistan, Delta del Niger, Territori Occupati palestinesi, Bolivia, cosa hanno in comune? Sono alcuni dei luoghi in cui la fame di ricchezza dei potenti della terra sta utilizzando lo strumento della guerra per appropriarsi delle risorse e del territorio in modo indiscriminato e selvaggio. E mentre esce il libro, nel nostro paese si imbocca la strada della privatizzazione dell’acqua. Un bene che non può avere padroni, esattamente come l’aria. Un bene essenziale, che deve essere di tutti, cioé pubblico.
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Malati di guerra: reduci (e incubi) nelle prigioni inglesi
Alcol, droga, violenza, depressione e sindrome da stress post-traumatico. In Gran Bretagna, quasi un detenuto su dieci è un veterano di guerra: militare, non ha retto alla pressione del fronte, dalle Falkland/Malvinas all’Afghanistan. Lo rivela un rapporto pubblicato dalla Napo (National Association of Probation Officers), che monitora le condizioni dei carcerati britannici. «Tra coloro che hanno prestato servizio nelle forze armate di Sua Maestà, 8.500 sono in prigione, mentre 12.000 sono il libertà vigilata», scrive Luca Galassi su “PeaceReporter”, in un ampio servizio che documenta la drammaticità del fenomeno.