Archivio del Tag ‘morti’
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Gaza, tutta colpa di Hamas: il ridicolo sondaggio del Tg1
Apparentemente, il pubblico del Tg1, il notiziario più importante della Tv italiana, assolve Israele per i fatti di Gaza. Così almeno secondo un sondaggio presente sul sito web della Rai. Come mai? Sulla strage di Gaza e i suoi morti a migliaia, il Tg1 continua imperterrito a reggere una sua versione, quella che a suo tempo forniva il suo corrispondente “embedded” Claudio Pagliara. La recente relazione sull’operazione Piombo Fuso redatta dal Consiglio dei diritti umani dell’Onu, il cosiddetto Rapporto Goldstone – che registra invece gravissime violazioni del diritto bellico da parte di Israele – non ha avuto nessun rilievo nelle cronache del Tg1.
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Onu: Kabul, la Nato ignora l’impero mondiale dell’oppio
Quindici milioni di tossicodipendenti, 65 miliardi di euro di profitto e centomila morti all’anno: un numero di persone cinque volte superiore a quello delle vittime di otto anni di guerra ai Talebani. E’ il bilancio, spaventoso, della tragedia più grave dell’Afghanistan: la ditattura dell’oppio. Emerge dall’allarmante rapporto delle Nazioni Unite sul traffico di droga, pubblicato il 22 ottobre. «Rivelazioni – commenta “PeaceReporter” – che non sorprendono chi conosce il Paese, i traffici illeciti che vi si svolgono e le guerre che con l’oppio vengono finanziate».
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Lerner: date a Messina quel che le serve davvero
«Nella città dello Stretto il numero dei dispersi nel fango è ancora talmente elevato che si temono cinquanta morti. Persone che vivevano nel pericolo senza che alcuna autorità pubblica muovesse un dito». La cronaca ci mette impietosamente davanti agli occhi il terrore, le sofferenze e le devastazioni inflitte alla popolazione delle periferie montane di Messina: «Stiamo parlando di una delle regioni, la Sicilia, e di una delle città, Messina, peggio amministrate d’Italia», scrive Gad Lerner sul suo blog, facendo eco all’allarme lanciato dal capo della protezione civile, Guido Bertolaso: edilizia scriteriata e abusiva, abitazioni costruite su versanti franosi e sul letto dei torrenti.
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Weil: progresso, superstizione che disonora il bene
Il titolo originale di quest’opera è “L’enracinement”, ma si tratta del titolo editoriale con cui l’opera uscì nel 1949, alcuni anni dopo la morte della pensatrice/attivista, probabilmente dovuta ad una scelta volontaria, come “sacrificatio” per la guerra che stava devastando il mondo. Franco Fortini non tradusse “sradicamento”, ma utilizzò un meraviglioso lemma dantesco, “La prima radice”, forte delle suggestioni mistiche presenti nell’opera. Il titolo dato dalla Weil al saggio era, invece, “Preludio ad una dichiarazione dei doveri verso l’essere umano”, tutto carico della polemica antilluminista della pensatrice (ma anche antihegeliana).
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I morti e la pietà, ogni guerra è una guerra civile
Ho visto i morti sconosciuti, i morti repubblichini. Sono questi che mi hanno svegliato. Se un ignoto, un nemico, diventa morendo una cosa simile, se ci si arresta e si ha paura a scavalcarlo, vuol dire che anche vinto il nemico è qualcuno, che dopo averne sparso il sangue bisogna placarlo, dare una voce a questo sangue, giustificare chi l’ha sparso. Guardare certi morti è umiliante. Non sono più faccenda altrui; non ci si sente capitati sul posto per caso. Si ha l’impressione che lo stesso destino che ha messo a terra quei corpi, tenga noialtri inchiodati a vedere, a riempircene gli occhi.