Archivio del Tag ‘’
-
Autunno caldo, siamo sotto attacco: difendiamoci
Questo agosto ci ha riservato una serie di sorprese – relative, ma sorprese – la più importante delle quali è la conquista di Tripoli e il crollo della Libia. Noi occidentali, quasi tutti insieme, abbiamo realizzato una delle più invereconde operazioni militari, politiche e psicologiche mai tentate, paragonabile soltanto all’Iraq. Adesso la Libia diventerà un protettorato, l’Occidente sta digerendo questo nuovo pasto. Manca soltanto il ruttino finale dell’assassinio di Gheddafi, poi verrà il turno della Siria: perché gli Stati Uniti hanno problemi importanti da risolvere, una crisi che arriva e sarà molto grande, quindi un’altra guerra farà comodo e servirà a stabilire chi ha il potere nel mondo in una situazione così critica.
-
Nuovo mondo: riscriviamo le regole per uscire dalla crisi
Il nostro tempo è caratterizzato dall’intreccio di tre grandi crisi. Crisi epocali e senza precedenti. Tutte queste crisi, in vario modo, stanno arrivando a un punto di rottura. Tale situazione rende indispensabile la transizione ad una diversa organizzazione sociale, politica ed economica. La prima, cruciale, crisi che abbiamo di fronte è quella economica, che nel 2007-08 si è resa evidente attraverso la crisi finanziaria, ed è diventata, oggi in Europa, crisi dei debiti sovrani. Non è una crisi ciclica. La seconda riguarda l’egemonia degli Usa, il cui potere imperiale appare avviato verso un declino lento ma probabilmente irreversibile.
-
Guerra civile europea: dalla cura Bce aspettiamoci il peggio
«L’operaio tedesco non vuol pagare il conto del pescatore greco», dicono i pasdaran dell’integralismo economicista. Mettendo lavoratori contro lavoratori, la classe dirigente finanziaria ha portato l’Europa sull’orlo della guerra civile. Le dimissioni di Stark segnano un punto di svolta: un alto funzionario dello Stato tedesco alimenta l’idea (falsa) che i laboriosi nordici stiano sostenendo i pigri mediterranei, mentre la verità è che le banche hanno favorito l’indebitamento per sostenere le esportazioni tedesche. Per spostare risorse e reddito dalla società verso le casse del grande capitale, gli ideologi neoliberisti hanno ripetuto un milione di volte una serie di panzane, che grazie al bombardamento mediatico e alla subalternità culturale della sinistra sono diventati luoghi comuni, ovvietà indiscutibili, anche se sono pure e semplici contraffazioni.
-
Barnard: prima dell’Euro, il debito era la nostra ricchezza
La cosa migliore che uno Stato a moneta sovrana può fare per i propri cittadini è di spendere a deficit, cioè creare debito pubblico. Abbiamo già visto, e qui ne riparliamo, come la spesa a deficit produca ricchezza fra i cittadini, e come non sia affatto vero che il debito dello Stato a moneta sovrana sia anche il debito dei cittadini: questa è una menzogna. Nel capitolo “Il più grande crimine” dimostrerò che la sopraccitata menzogna fu creata ad arte dalle élites finanziarie per distruggere gli Stati, con essi noi persone e le democrazie partecipative. Ma ora parliamo di questo debito. Innanzi tutto cosa significa. Uno Stato può avere diversi debiti, a seconda del settore economico che si prende in analisi. Ma i principali sono il Debito Pubblico, il Deficit di bilancio e il Debito Estero.
-
Italia in svendita sul panfilo inglese: sdoganato il Britannia
La prima volta che mi imbattei nella storia del panfilo reale inglese “Britannia”, molti anni fa, era su qualche sito di quelli parecchio deragliati. Si raccontava la vicenda di un misterioso e segretissimo incontro al vertice nel 1993, sul panfilo Britannia appunto, che ancorato al largo del porto di Civitavecchia aveva ospitato Mario Draghi, Azeglio Ciampi e qualche decina di affaristi italiani ed inglesi con lo scopo di spartirsi la torta delle nostre imminenti privatizzazioni e fare bieco commercio delle aziende pubbliche con lo straniero. Tale incredibile storia, affiancata da articoli sui Rettiliani e gli Illuminati, suonava ancora più assurda e quindi la riposi nel dimenticatoio.
-
Gaza, eredità della strage: Turchia ed Egitto contro Israele
Durante Hannukah del 2008, Israele ha attaccato Gaza con l’Operazione Piombo Fuso. Ora sta mangiando l’amaro frutto di quell’operazione, che è stata il punto di svolta per l’atteggiamento del mondo e della regione nei confronti di Israele e delle sue politiche belligeranti e violente. Le onde d’urto ci mettono del tempo ad arrivare, ma ora stanno arrivando, e sono belle alte. Ogni giorno ci sono nuovi pericoli. Alcuni sono il risultato delle azioni di Israele, della sua aggressività, della sua euforia, dell’arroganza e della sua negligenza. Risultato: gli unici due Paesi della regione che l’avevano accettato, Turchia ed Egitto, stanno bruciando i loro rapporti con Israele. Il primo lo ha fatto attraverso una decisione del governo, il secondo con una folla inferocita.
-
Fmi: all’Italia il bacio della morte, rifiutato dall’Islanda
Quando ieri ho letto un po’ ovunque i piagnistei per l’avvento cinese, perché «finiremo nelle mani della Cina», perché «arriva il pericolo giallo», non sono riuscita a spaventarmi. Proprio per nulla. Avevo il sentore che il nostro debito in mano ai cinesi non fosse messo peggio che in mano ai francesi, ai tedeschi, o a chiunque altro, e che ci sono sicuramenti sorti più tristi. E infatti. Per la prima volta nella storia, l’esercito del Principe delle Tenebre si sta per avventare su un Paese del G8, ovvero il Fondo Monetario Internazionale si candida a correre a salvamento dell’Italia. Peggio di così è impossibile. Il prestito del Fmi, chiamato da molti analisti internazionali “il Bacio della Morte”, è quello che ha segnato le sorti di tantissimi Paesi in via di sviluppo.
-
Jacopo Fo: come salvarsi dal crollo del Sistema Italia
Scommettiamo che quel leader carismatico è un cretino? Basta andare per esclusione, applicando il mini-decalogo approntato da Jacopo Fo: se il candidato rientra nelle categorie indicate, meglio lasciar perdere. Non sarà di alcun aiuto per «sopravvivere al crollo del Sistema Italia», ormai prossimo, a quanto pare, dato che «abbiamo cercato di evitare il tracollo ma non ci siamo riusciti». Abbiamo dato tutta la colpa a Berlusconi, al bunga-bunga, ai giornalisti cialtroni e magari persino al Papa, dando retta alla «sinistra seriosa, supponente e parolaia» che «ci ha portati allo sfracello». Servono idee nuove, ripete Jacopo Fo: modi di lottare e comunicare completamente nuovi, perché quelli vecchi non funzionano. Obiettivo: «Capire come fare barriera contro l’imminente Macelleria Sociale».
-
La Bce finge di aiutarci: rifiutiamoci di pagare il debito
Diritto alla bancarotta, perché la moneta è un bene comune: solo il diritto all’insolvenza degli Stati potrebbe smontare il potere finanziario, che non è affatto neutrale ma è costituito da un super-cartello di 10 istituti di credito che da soli detengono l’87% del debito italiano e, con la complicità della Bce, sono interessati a protrarre all’infinito l’attuale situazione di difficoltà, purché innaffiata con miliardi di euro estorti alle famiglie attraverso manovre come quella di Tremonti. Vie d’uscita? Un’altra Europa, politicamente unita e democratica, dotata di una politica fiscale unitaria. Solo così si potrebbe contrastare lo strapotere della finanza mondiale, che vive di speculazione ed è grande otto volte l’economia reale, ormai paralizzata dai signori della crisi.
-
Santoro: buio sui media, crisi oscurata dall’11 Settembre
Fateci caso: il famoso “editto bulgaro” fu emanato da Berlusconi con precisione cronometrica. L’obiettivo era: far tacere quelle voci che avrebbero potuto opporsi alla guerra in Iraq, in un paese come l’Italia, sede del più vasto movimento pacifista del mondo, appoggiato anche da un Papa che era contro quella guerra. Tutto era cominciato l’11 Settembre, coi media appiattatiti su un unico punto di vista: la guerra come unica risposta per fronteggiare un nemico. L’unica chiave: la paura. Una spettacolare manipolazione del mondo, per nascondere un’altra paura: quella della grande crisi, che già allora oscurava l’orizzonte dell’Occidente. Ed è lì che la realtà è completamente scomparsa dai nostri schermi.
-
Comizi d’amore: così Annozero trasloca sul web
Dieci euro, per rivedere Santoro in video: 25 puntate a partire dalla fine di ottobre, sul web e sul network di televisioni che potrebbe trasmetterlo. Il programma si intitola “Comizi d’amore”, come la celebre serie di documentari girati da Pier Paolo Pasolini nell’Italia del boom. «Gli amministratori della tv pubblica siano scelti dagli abbonati. La proposta di “La7”, con il controllo preventivo, era inaccettabile. Che cosa farò? Quello che avete già visto con “Raiperunanotte”», annuncia Santoro l’11 settembre alla Versiliana, ospite della festa del “Fatto Quotidiano”, partner nell’operazione. «In tv ci vuole qualcuno che possa dire liberamente “Berlusconi fuori dalle balle”».
-
11 Settembre in tv: ormai la verità non fa più scandalo
Il 25 agosto 2011 la trasmissione “La Storia Siamo Noi” di Giovanni Minoli trasmette il primo serio servizio giornalistico della Tv italiana sul grande inganno dell’attentato terroristico dell’11 settembre 2001, insistendo sull’ipotesi peggiore: una colossale e sanguinosa montatura, per mascherare un auto-attentato “made in Usa”. Entusiasmo nel popolo del web, ma la vera notizia è che tutto ciò lascia il tempo che trova, scrive Roberto Quaglia, autore del bestseller “Tutto quello che sai è falso” e indagatore del “mito dell’11 Settembre”: «E’ stata sdoganata la vera storia dell’11 Settembre», eppure «nessun politico rinuncerà a recitare i dovuti mantra sulla lotta al terrorismo e nessun telegiornale smetterà di attribuire al mitologico Osama Bin Laden, il Babbo Natale del Male, la responsabilità degli attacchi».