Archivio del Tag ‘Paolo Ferrero’
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Elezioni, Tav: la solitudine della valle di Susa
Centomila abitanti e un unico, grande problema: l’alta velocità ferroviaria Torino-Lione, contestata dalla grande maggioranza della popolazione della valle di Susa ma sostenuta in modo bipartisan da Pd e Pdl, che ora chiedono – anche ai valsusini – un voto per le elezioni regionali. Il ricorso alle urne è il massimo esercizio di democrazia, nel quale esprimere la volontà popolare su cui si fondano le istituzioni. Questo però sembra non valere per la valle di Susa, che non ha nessuna possibilità di esprimersi facendo davvero pesare il proprio orientamento: entrambe le leadership del sistema bipolare, infatti, hanno già deciso che la protesta della valle contro la Tav non avrà cittadinanza politica.
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Licenziamento facile, Repubblica: Napolitano dirà no
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – bersagliato da scritte come “Pertini non avrebbe firmato”, comparse il 13 marzo alla manifestazione “viola” del centrosinistra in piazza San Giovanni a Roma – starebbe «meditando seriamente di rinviare alle Camere una delle ultime leggi volute dal governo». Lo scrive il 15 marzo il vicedirettore di “Repubblica”, Massimo Giannini, secondo cui il Quirinale sta per rifiutarsi di sottoscrivere il «famigerato» decreto legge 1167-B, che colpisce l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori introducendo la possibilità di ricorrere all’arbitro, anziché al giudice, in caso di controversie sul posto di lavoro.
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Ferrero: referendum, per annullare le leggi-vergogna
«Mentre l’Italia affonda, il premier pensa solo a se stesso». Duecentomila persone in piazza del Popolo a Roma il 13 marzo per dire no al governo, puntando tutto sul test delle regionali, grande sondaggio anti-Berlusconi. Regole calpestate, leggi ad personam, giustizia, scuola, lavoro, nucleare, informazione. «E’ ora di cambiare l’agenda del paese», avverte dal palco il leader Pd, Pierluigi Bersani. E da Paolo Ferrero della Federazione della Sinistra arriva una proposta precisa per sancire la ritrovata unità del centrosinistra: nuovi referendum, per annullare tutte le «leggi vergogna» degli ultimi anni.
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Virano sindaco di Torino: l’uomo Tav dopo Chiamparino?
Aveva promesso dialogo e condivisione, ma è stato costretto a far scortare le sue trivelle, di notte, dalla polizia. Eppure è considerato «un uomo del fare, ma senza strafare». Un nome «senza dubbio di peso e di alto profilo». Di più: «Una personalità forte». L’architetto Mario Virano, commissario della crisi apparentemente senza soluzioni scoppiata in valle di Susa per l’alta velocità Torino-Lione, sarebbe il candidato perfetto alla successione di Sergio Chiamparino come sindaco di Torino nel 2011. Ne ha parlato lo stesso primo cittadino, nei giorni scorsi, «con una stretta cerchia di amici e collaboratori».
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Valle di Susa, no alla strategia della tensione
Amnesty International sta «acquisendo informazioni» sui fatti di Coldimosso, la località della valle di Susa dove la sera del 17 febbraio due militanti No-Tav, un ragazzo e una donna, sono finiti all’ospedale in serie condizioni dopo le cariche della polizia decise per interrompere l’assedio alla trivella in azione per i sondaggi della Torino-Lione. Il 19 febbraio, intanto, fiaccolata di protesta del movimento No-Tav e poi, in serata, un dibattito al salone polivalente di Bussoleno contro “mafia e strategia della tensione in valle di Susa”.
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Arancia Metalmeccanica: aiutare chi è senza stipendio
Cinque euro per tre chili di arance biologiche siciliane, coltivate in terre confiscate alla mafia. E’ la formula di “Arancia Metalmeccanica”, l’autorionica campagna con la quale la Federazione della Sinistra – facendo il verso al film di Stanley Kubrick – sta girando le fabbriche italiane per sostenere gli operai che hanno perso il lavoro: «Per ogni retina di arance venduta, metà del ricavato va ai produttori siciliani, e metà ai lavoratori in lotta per riconquistare il posto». Banchetti, presidi, fabbriche: a suon di arance, una cassa comune per aiutare chi è rimasto senza stipendio.
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De Magistris a Susa, dopo le cariche contro i No-Tav
«Tutti i feriti sono stati colpiti ripetutamente, in testa e alla schiena, mentre erano a terra». La denuncia, relativa alle cariche con cui la sera del 17 febbraio a Coldimosso la polizia ha respinto l’assedio dei militanti No-Tav intervenuti per ostacolare il lavoro di una trivella, è stata ufficializzata in un comunicato stampa del movimento della valle di Susa e ribadita all’europarlamentare dell’Idv Luigi De Magistris, accorso a Susa il 18 febbraio per ascoltare la voce della protesta e riferire a Bruxelles. «De Magistris è presidente della commissione europea per il controllo del bilancio comunitario – affermano i No-Tav in una nota – e quindi è interessato ad indagare sulla truffa della Tav».
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Polizia contro No-Tav, Ferrero: indegno pestaggio
Polizia sotto assedio per proteggere le trivelle in valle di Susa e prime cariche violente: un giovane No-Tav è in gravi condizioni alle Molinette di Torino, mentre una donna di 45 anni è stata ricoverata all’ospedale di Susa, dove i sanitari le hanno riscontrato traumi multipli alla testa e al naso. Le forze dell’ordine segnalano anche due agenti contusi. Tutto questo, la sera del 17 febbraio a Coldimosso, fra Susa e Bussoleno, dove i No-Tav hanno tentato di impedire l’entrata in funzione di una trivella, impegnata in scavi geognostici propedeutici al progetto ferroviario della Torino-Lione.
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Ferrero: la Fiat è nostra, l’abbiamo mantenuta noi
Montezemolo, quando dice che la Fiat con lui alla guida non ha mai ricevuto un euro dallo Stato, è come Pinocchio. Il fatto è che le bugie hanno le gambe corte. Sono cinquant’anni che la Fiat riceve finanziamenti, in via diretta e indiretta, da parte dello Stato e fa ottimi affari con essi, scaricando sulle spalle dello Stato i destini e i posti di lavoro dei suoi dipendenti. Anzi, visto che con la montagna di soldi versati in tutti questi decenni dallo Stato alla Fiat, è lo Stato italiano che può rivendicare a buon diritto di essere il suo socio di maggioranza.
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Nuovo agguato incendiario contro i No-Tav in val Susa
Nuovo agguato incendiario contro i No-Tav: dopo il primo attacco il 16 gennaio al “presidio” di Bruzolo contro la Torino-Lione, nella notte fra il 23 e il 24 gennaio è stato distrutto dalle fiamme l’altro storico avamposto presidiario dei militanti della valle di Susa, quello di Borgone, dove ignoti hanno firmato la devastazione con la scritta “Sì Tav”, a poche ore dalla festosa conclusione dell’imponente “marcia dei quarantamila” che nel pomeriggio aveva letteralmente invaso il capoluogo, Susa, per ribadire la vitalità di un’opposizione immutata e popolare contro l’alta velocità.
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Susa, No-Tav a valanga: no allo scempio, in nome dell’Italia
In bilico nei sondaggi, se Mercedes Bresso perdesse la presidenza del Piemonte per pochi voti, sa che lo dovrebbe anche alla valle di Susa, che il 23 gennaio ha risposto con un corteo popolare di proporzioni addirittura clamorose alle voci – tendenziosamente alimentate – che davano ormai per esaurita la protesta contro l’alta velocità Torino-Lione. Al centro-sinistra, che dopo ogni sconfitta elettorale rimpiange puntualmente di aver perso (a favore della Lega Nord, ad esempio) la propria capacità di rappresentare territori, la valle di Susa manda un avvertimento esplicito, firmato da almeno 40.000 persone
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Ferrero: a Susa coi No-Tav, contro i sondaggi-truffa
Sabato 23 gennaio, a nome del mio partito, Rifondazione comunista, e di tutta la Federazione della Sinistra parteciperò alla manifestazione del popolo No Tav che partirà alle ore 14.00 dall’autoporto di Susa (provincia di Torino), manifestazione che s’intitola “No Tav – contro le mafie”. Un appuntamento importante per dire no alla Tav, no ai sondaggi, per ribadire l’orgoglio e la solidarietà al popolo della val di Susa e dei suoi amministratori contrari all’alta velocità, popolo e amministrazioni che si sono sentiti umiliati dagli atteggiamenti polizieschi e repressivi delle istituzioni nazionali e locali.