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Manconi: il carcere li lascia morire, come scarti sociali
In carcere ci si toglie la vita 15-17 volte più di quanto si faccia fuori dal carcere. Nel corso del 2009 i suicidi sono stati 61: se tale ritmo dovesse continuare, avremmo a fine anno il più alto numero di suicidi dal 1990. Ci si ammazza, in carcere, con tutte le modalità che fantasia e disperazione suggeriscono: fornello a gas, chiodi e pezzi di vetro, autosoffocamento, impiccagione. A quest’ultimo metodo ha fatto ricorso Diana Blefari. La domanda, quasi elementare, è: perché mai si trovava in carcere e non in una struttura psichiatrica protetta?
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Tv regionale, così RaiTre non farà più paura
Basta avere le idee chiare. E Berlusconi sulla Rai le ha chiarissime. L’ultimo intervento a gamba tesa in diretta a Ballarò ne è stata l’ennesima dimostrazione, con un attacco diretto al conduttore e alla rete «piena di comunisti». Ma dietro le battute e le aggressioni, c’è un disegno politico preciso che, specie negli ultimi tempi, è diventato una sorta di ossessione per il Cavaliere: mettere RaiTre nelle condizioni di non nuocere. Giovedì prossimo, intanto, è previsto un cambio al vertice della rete, Antonio Di Bella dovrebbe prendere il posto di Paolo Ruffini
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Stuart: mangio solo spazzatura, per abolire gli sprechi
Una confezione di funghi, mezzo chilo di salsicce, lasagna pronta, pane in cassetta, yogurt alla fragola, pesche nettarine, banane bio del commercio equo, un mango e una mousse al cioccolato. La lista della spesa di Tristram Stuart è ricca, ben bilanciata, a costo zero ed è stata reperita tutta in un cassonetto. È così che si è nutrito per anni il giovane ricercatore inglese, laurea a Cambridge e un libro appena uscito in Italia (con dedica alla memoria di Gudrun) che racconta tutto sulle dilapidazioni alimentari del nostro mondo.
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Luttazzi: i nonni con la social card acquisteranno pistole
Con la crisi economica che c’è, sono felice di avere questo governo e questi ministri. Felice in un senso nauseato. Credo che l’Italia sia un test, perché se le cose andassero davvero come si dice, gli italiani sarebbero incazzati. Ah, sono incazzati? Non è un test. Questi ministri rovesciano in piazza gente sempre più furibonda, prontamente identificata dalla polizia; il tutto nell’oblio coordinato del tg unico.
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Acqua bene pubblico, rivoluzione idrica dalla Puglia
Lo scorso 21 ottobre è partita la prima rivoluzione idrica italiana nella regione Puglia che ha riconosciuto per la prima volta in Italia, il principio dell’acqua “bene pubblico dell’umanità”. La speranza per i sostenitori del principio è quella di “esportare” il provvedimento nelle altre 19 regioni d’Italia. A dispetto degli impressionanti interessi economici in ballo, dei continui ed inarrestabili tentativi di privatizzazione del servizio di fornitura di un bene indispensabile per l’intera umanità
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Vittime civili, rabbia in Afghanistan contro la Nato
“Morte agli stranieri! Morte a Karzai!”. Sale la protesta di piazza in Afghanistan dopo gli ultimi raid Nato. I parenti delle vittime del bombardamento del 4 novembre – nove contadini, tra cui tre bambini – hanno esposto i corpi in due taxi e due pulmini parcheggiati nel centro di Lashkargah, capoluogo della provincia meridionale di Helmand, davanti al palazzo del governatore, Gulab Mangal. Dai portelloni aperti, tutti hanno potuto osservare i cadaveri insanguinati: uccisi mentre lavoravano nei campi attorno al villaggio di Korkhashien. Erano «militanti talebani», secondo le autorità. Versione che ha accentuato la rabbia popolare.
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Stern: meno bistecche, così guariremo il pianeta
Milioni di persone minacciate da tifoni e uragani sempre più aggressivi, civiltà costiere destinate ad affondare negli oceani. Alle Maldive si stanno già attrezzando: nei giorni scorsi il governo è stato convocato sott’acqua, per lanciare un appello al resto del mondo contro il surriscaldamento del pianeta. E se la lotta ai cambiamenti climatici cominciasse nel piatto? Come? Rinunciando alle bistecche.
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Le illusioni del Muro, la crisi e i profeti dell’austerità
La cosa che dovrebbe, più d’ogni altra, attirare l’attenzione degli organizzatori delle mille e una manifestazioni celebrative per la caduta del muro di Berlino è il fatto che venti anni fa le aspettative, le ipotesi sul futuro che sarebbe venuto, il cambio della storia che ci si accingeva a sperimentare, erano completamente sbagliate. Nulla di ciò che fu allora scritto, esaltato, immaginato, supposto, elucubrato, sperato o temuto, si è realizzato. Ecco un modo interessante, forse l’unico veramente interessante, di commemorare la caduta del muro.
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Gazprom Nation, il regime di Putin ha salvato la Russia
Il sistema Putin è quello che ha riportato Mosca protagonista sulla scena internazionale e dato una svolta decisa a un paese che sotto Eltsin era finito al collasso. È la reazione al sistema caotico, oligarchico e pseudo-democratico di Eltsin. La stragrande maggioranza dei russi lo condivide: perché ha portato ordine, stabilità e grandi miglioramenti. Nessuno dice che sia un sistema perfetto, ma Putin ha dato una nuova prospettiva al paese: ripristinando il ruolo dello Stato, il presidente-premier ha costretto i “robber barons”, gli oligarchi eltisiniani, ad occuparsi solo di affari e non di politica.
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Servi: gli schiavi clandestini del made in Italy
Si chiama “Servi”, e completa una triade. Una piccola Divina Commedia dove non c’è paradiso, ma solo inferni: prima erano i Centri di permanenza temporanea (“Lager Italiani”, Rizzoli, 2006), poi le morti sul lavoro (“Lavorare uccide”, Rizzoli, 2008). Oggi è “Il paese sommerso dei clandestini” a venire raccontato da Marco Rovelli, già cantante – prima con i “Les Anarchists”, poi da solo con l’album “Libertaria” – e insegnante in un liceo di Massa. Con “Servi” (edizioni Feltrinelli), lo scrittore scende di nuovo nella terra dei dannati.
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Olmert: Stato palestinese, o finiremo come il Sudafrica
L’elezione di Obama alla presidenza Usa ha acceso grandi speranze di nuovi orizzonti sui differenti scacchieri della politica internazionle ma in particolare su quello mediorientale. Le dichiarazioni del nuovo inquilino della Casa Bianca riguardo al vespaio israelo-palestinese sono state chiare e perentorie e confermate dalla scelta di George Mitchell come inviato nella regione. Ma mesi dopo le coraggiose dichiarazioni nulla sembra seriamente muoversi, neppure un modestissimo congelamento degli insediamenti.
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Spesa militare record, le banche e le bombe proibite
All’ottavo posto al mondo per spese militari, nel 2010 l’Italia si prepara a spendere oltre 23,5 miliardi di euro per la difesa. Sono i costi del nuovo esercito professionale, delle missioni all’estero e dei moderni armamenti come il caccia “stealth” F-35. E mentre l’Italia è divenuta il secondo produttore mondiale di armi, piazzando il proprio export militare alle spalle di quello degli Stati Uniti, un rapporto internazionale svela che il sistema bancario nazionale è coinvolto nel finanziamento della produzione di “cluster bombs”, malgrado l’Italia abbia sottoscritto l’accordo per la messa al bando delle micidiali bombe a grappolo, responsabili delle più efferate stragi di civili.