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Il Dio di Giordano Bruno, l’uomo che frequentava l’infinito
Una volta catturato, Giordano Bruno ha compiuto un’operazione durata otto anni: un giorno dichiarava di essersi sbagliato, ma l’indomani ritrattava. Avanti così per otto anni, nella sua cella di Castel Gandolfo. Aveva scritto che, fra tutte le religioni che aveva incontrato, quella cristiana non era neppure la peggiore; solo che era amministrata da gente senza cervello. Perché avevano tanta paura di lui, al punto da riservargli l’atroce morte sul rogo? Perché lui aveva un’idea di Dio che dovrebbe essere anche la nostra. Il suo Dio è frattale, e si identifica completamente attraverso la natura e tutto ciò che ci circonda: non è un Dio con la barba. E una persona del genere, che non antropomorfizza la natura attraverso un essere, che dev’essere gestito da un’entità come la Chiesa (o il clero di qualsiasi altra religione) è molto pericoloso: perché apre le menti alle persone. Tant’è vero che si rendeva conto che tutte le religioni avevano preso spunto dal medesimo tipo di sapere, un sapere ben preciso.Giordano Bruno sapeva tante cose, di Dio. E non era disposto a vedere il Dio di tutti amministrato da pochi, attraverso una strategia che è sempre la solita: “Se non fai questo, vai all’inferno” (oggi: non ti do più lo stipendio). Diceva, ai suoi carcerieri: siete sicuri che sia così? Prima che gli mettessero la mordacchia per portarlo al rogo, disse loro: «Avete più paura voi, nel condannarmi a morte, di quanta ne abbia io, che sto per morire. Perché io, tanto, non muoio». Sapeva bene che cos’era la sua mente: il suo pensiero. Tu lo puoi anche bruciare, un uomo, ma il suo pensiero no. La Chiesa ha impiegato secoli, per ammettere la sua gravissima colpa: c’è voluto Wojtyla, pensate. Giordano Bruno conosceva un Dio che non è quello che immaginamo noi: è un’altra cosa. Giordano Bruno conosceva le diverse dimensioni: conosceva l’Ottava.Da sempre, sulla Terra, per entrare nelle dinamiche iniziatiche bisogna comprendere ed “essere” l’Ottava. Da sempre, a tutte le latitudini, si conosce il comportamento della natura, quindi anche il nostro. Esempio: la luce. Se la spacchettiamo, osserviamo sette colori più uno, che è il bianco che ci arriva dal Sole. “Sette più uno” è l’essenza della Legge dell’Ottava: in termini non solo fisici (fuori di noi), ma anche psicofisici (dentro di noi). Idem, il suono: sette note principali, più una (la ripetizione del do, che crea il salto d’ottava). La scienza questo meccanismo lo conosce bene, ma non comprende quale valenza abbia dentro di noi. Se la lettura della luce la trasponiamo in una dinamica religiosa – cosa fatta ovunque, da sempre – allora quei sette colori diventano sette virtù, che messe insieme diventano un’ottava virtù (la santità).All’inteno di quelle sette virtù (o sette chakra, è lo stesso) c’è un’ulteriore suddivisione: nel settenario religioso cristiano, ci sono quattro virtù cardinali e tre virtù teologali. Cosa sono, queste virtù? Giordano Bruno diceva che i nostri atti di immaginazione e di pensiero sono “atti di luce”. Noi siamo una sintesi di tutte le leggi della natura, compresa la luce. Ma soprattutto: siamo una sintesi di tutte le leggi naturali presenti in questa realtà e anche nelle altre realtà. Perché la natura non è solo qui, come la scienza ha potuto evincere negli ultimi 80-100 anni, cercando di definire le dimensioni. E allora il parametro dimensionale, in termini emotivi, dentro di noi, sono proprio le nostre emozioni. Dimensioni uguale emozioni, uguale virtù. Cos’hanno dentro, le virtù, per essere definite dimensioni? Hanno parametri spazio-temporali diversi da quelli della tridimensionalità.Quando si entra in un mondo religioso, ci si sente chiedere di credere in Dio: di vedere Dio. Ai vicari del Papa, Ildegarda di Bingen diceva: «Quando parlo con Dio, parlo in una luce bianca dove non c’è lunghezza, né larghezza, né profondità; ma soprattutto, quando finisco, mi sento più giovane». Se vissuto in termini emozionali, il bianco mostra che lo spazio e il tempo sono cose diverse. Come virtù, il bianco è la fede. Questo vuol dire che, da sempre – attraverso la manipolazione delle proprie strutture emotive – tutto il mondo inziatico sa vivere lo spazio e il tempo dentro di sé in dinamiche completamente diverse dalle nostre. Indipendentemente dall’epoca in cui sono vissuti, tutti i grandi iniziati avevano un’idea del tempo e dello spazio che noi non abbiamo. Se non hai quest’idea, non hai neanche il pensiero di quest’idea. E siccome il pensiero è materia, tu quest’idea non ha puoi portare fuori da questa realtà interna.Questi signori, lo spazio-tempo lo vivevano unificato: non suddiviso in passato, presente e futuro (lunghezza, larghezza, profondità). Vivevano queste cose insieme, e sapevano che anche la memoria – come i sogni e i pensieri – è materia. Quindi si muovevano liberamente nel tempo, indipendentemente dallo spazio, e come conseguenza vivevano una dinamica mentale molto più aperta e una creatività intuitiva molto più evoluta, che permetteva loro di convivere sì con questa realtà, ma inserendovi la loro visione della realtà. E cioè: noi siamo esseri che si devono definire Ottave, e l’Ottava – che è un’entità molto più grande della nostra (volendo, possiamo chiamarla anche Dio), ha come fine ultimo la crezione di mondi. Per questo Giordano Bruno parlava di “mondi, nei mondi, nei mondi”. Questa è l’Ottava.Il percorso dell’Ottava inizia (non esattamente) in Palestina, con la Radix Davidis, la stirpe di Giuda, cioè tutto quello che ha a che fare con Salomone, fino a Gesù (che siano esistiti o meno, non mi interessa). Quello però è un momento, di tremila anni fa, in cui i Giudei – una parte, quindi, degli ebrei – conoscono l’Ottava e la testimoniano costruendo il Tempio: un condensato di tutte le leggi della natura (dell’Ottava). Poi questa dinamica si evolve e finisce in mano ai Templari, che creano la possibilità di costruire luoghi che contengono l’Ottava: le cattedrali, dove questa dinamica è presente. Poi cambiano nome, e diventano Fedeli d’Amore (Dante, Cavalcanti, Brunetto Latini): esauriti i soldi dei Templari, il sapere finisce nei libri, nei dipinti, nelle sculture. Così, l’Ottava si custodisce nell’arte. Tutti i personaggi citati nelle “Vite” del Vasari parlano dell’Ottava attraverso le loro opere. E’ un altro momento importante: corrisponde a un’evoluzione etica e sociale dell’umanità.Poi la cosa si evolve ancora, grazie a Giordano Bruno: che prende questo sapere e lo rimette in moto, innescando la proto-scienza. Ovunque è andato, in giro per l’Europa, sono poi fiorite le tecnologie (dall’Inghilterra alla Germania). Ha individuato personaggi particolarissimi e li ha tenuti insieme, chiamandoli Giordaniti: poi si chiameranno Rosacroce, finiranno nel ‘900 con Salvador Dalì, in Europa, ma questo processo continuerà ovunque nel mondo, soprattutto negli Usa – di nuovo, grazie agli ebrei (ma non solo) – declinandosi in contesti ormai tecnologici come il cinema, i fumetti, i videogiochi, la Borsa. Giordano Bruno è stato fondamentale: ha radunato attorno a sé tutti quelli che poi si sarebbero occupati di scienza e tecnologia. La proto-scienza annovera gente che, da Galileo in poi, queste cose comincia a masticarle bene.Pensiamo a Cartesio, Newton, Faulaber: partendo dal mondo del simbolo, quindi dell’Ottava, e sapendo una cosa essenziale – che le leggi della natura sono anche numeri e geometria, oltre che arte – possono essere anche fisica. Newton, che è un alchimista Rosacroce, per 64 anni si è occupato soprattutto del Tempio. Lo stesso farà Cartesio, e così Galileo. Per noi, tutti questi personaggi sono scienza. Ma sono partiti dalla proto-scienza: alle leggi fisiche sono arrivati attraverso il percorso dell’Ottava, rimesso in moto da Giordano Bruno. Il padre delle equazioni modulari (con cui poi la quantistica ha messo in piedi la Teoria delle Stringhe) è il matematico Srinivasa Ramanujan, che nel ‘900 fu il secondo indiano, nella storia, a studiare a Cambridge: le intuizioni gli arrivavano in sogno, tramite la terza moglie del dio Shiva. Erano numeri precisi: quelli che appartengono all’Ottava. Ne hanno fatto anche un film, “L’uomo che vide l’infinito”. Il talento di Ramanujan, che sbalordiva i professori inglesi, consisteva nel riuscire poi a dimostrare, con passaggi logici, le intuizioni che gli erano state trasmesse in sogno.Giordano Bruno aveva un modo speciale di immaginare l’universo. Diceva: c’è il mondo delle idee, grazie al quale – in questa realtà – arrivano le vestigia delle idee (la natura). Noi le guardiamo, queste vestigia (tutto quello che ci circonda) e portiamo dentro di noi non più le vestigia, ma l’ombra delle idee. E in questa discesa, che lui chiamava “di luce”, noi alla fine tratteniamo le ombre: non l’essenza delle cose, ma la loro ombra. Quindi, parlava di dimensioni: c’è una dimensione, diceva, all’interno della quale ci sono tutti i presupposti (o archetipi) di quello che poi diventerà natura, di cui noi cogliamo – attraverso la vista – solo gli aspetti più esteriori.Però attenzione: idee, vestigia e ombre sono tre parti. Una realtà leggibile anche con il simbolo, cioè il numero. Diceva Giordano: con la vista prendo un’immagine. Esempio: un cavallo. Lo prendo e lo porto dentro di me. Quindi poi la metto dentro l’immaginazione. Come faccio a ricordarmelo, quel cavallo? Dev’essere bellissimo, oppure bruttissimo. E’ così che l’acquisizione di quel cavallo – vista, quindi immaginazione – poi finisce nell’intelletto, che registra tutto freddamente: per impressionarlo, dunque, gli serve qualcosa di eclatante. Alla fine, visto che l’intelletto ne ha preso nota, quell’immagine sarà inserita nella memoria. E lì rimarrà per sempre.Questo significa che Giordano Bruno pensava all’universo in termini dimensionali e lo portava dentro di sé. Comprendendolo come? Attraverso quattro momenti, ripetuti tre volte. E cioè: vista, immaginazione, intelletto, memoria. Tre volte quattro fa sette (virtù, chakra). Tutto questo diventava: mente. Quello è l’ottavo momento. Perché la mente cosciente di tutti noi ha un potere così grande, da poter parlare anche con la mente non cosciente, di cui abbiamo paura. E invece siamo noi, che diamo gli input a un altro tipo di dinamica mentale che serve per evolversi. Ne abbiamo paura perché una certa psicologia ci ha insegnato ad aver timore di tutto quello che, per noi, non è “io”. Comunque: con questi sette momenti, Giordano Bruno viveva la sua giornata. Vuol dire che quei sette momenti (più uno) gli permettevano di “essere” Ottava. Capito, adesso, perché era intollerabilmente pericoloso?(Michele Proclamato, dichiarazioni rilasciate a Gianluca Lamberti sul canale YouTube “Facciamo Finta Che”, nella trasmissione “I sigilli di Giordano Bruno e la memoria immortale”, il 24 dicembre 2021. Saggista e simbologo, Proclamato ha dedicato a Giordano Bruno la monografia “L’uomo di Dio”).Una volta catturato, Giordano Bruno ha compiuto un’operazione durata otto anni: un giorno dichiarava di essersi sbagliato, ma l’indomani ritrattava. Avanti così per otto anni, nella sua cella di Castel Gandolfo. Aveva scritto che, fra tutte le religioni che aveva incontrato, quella cristiana non era neppure la peggiore; solo che era amministrata da gente senza cervello. Perché avevano tanta paura di lui, al punto da riservargli l’atroce morte sul rogo? Perché lui aveva un’idea di Dio che dovrebbe essere anche la nostra. Il suo Dio è frattale, e si identifica completamente attraverso la natura e tutto ciò che ci circonda: non è un Dio con la barba. E una persona del genere, che non antropomorfizza la natura attraverso un essere, che dev’essere gestito da un’entità come la Chiesa (o il clero di qualsiasi altra religione) è molto pericoloso: perché apre le menti alle persone. Tant’è vero che si rendeva conto che tutte le religioni avevano preso spunto dal medesimo tipo di sapere, un sapere ben preciso.
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Sarà il Sole a svegliarci: lo teme la Religione della Paura
La deriva transumanista a cui stiamo assistendo è il frutto di uno scontro di civiltà. Un emblenatico, inesauribile scontro: non solo fra due culture, fra due concezioni del mondo, ma addirittura fra due opposte e inconciliabili forme di civiltà. Una potremmo definirla algida, fredda, pseudo-lineare, agorafobica, già vecchia e stantia nonostante i suoi appena tre secoli di età. E’ una cultura sorta dal razionalismo di fine Seicento e da quella che è passata alla storia come la rivoluzione scientifica. Una cultura che è stata nutrita da una miope incomprensione dell’esperienza illuministica, pur liberatoria, che però si è incanutita precocemente, fossilizzandosi negli ingranaggi del pensiero meccanicistico. L’altra cultura è invece antica come l’alba della conoscenza (e della coscienza), come e più delle stesse piramidi e di quei miti che produssero. Eppure quella cultura è sempre giovane: perché è immortale, orgogliosa e ottimistica, come quegli stessi dèi che la donarono agli esseri umani.E’ una cultura inclusiva, conciliatrice dei complessi rapporti tra uomo e natura. E soprattutto: è profondamente radicata nella più arcaica e radicale delle esperienze umane: la percezione magica del sacro. Lo scontro in corso rappresenta una delle ultime fasi di un conflitto, molto antico, tra la dimensione gnostica – prometeica, titanica, estatica – e la sua drammatica emarginazione e persecuzione ad opera di una falsa religiosità assolutistica, quella del monoteismo patriarcale che si instaurò con il rovesciamento degli antichi dèi. Una deriva che, poi, ha portato a quel delirio teologico che è stato fatto proprio dalla cultura giudaico-cristiana. Ha pesato la sua applicazione totalmente exoterizzante, che ha escluso ogni aspetto esoterico-iniziatico. E ha voluto ritagliare, nella grande spirale del tempo eterno (venerata da tutte le antiche culture del pianeta), un segmento progettuale artificioso: quello di un dio totemico, tanto geloso quanto violento, nemico di tutte le tradizioni fondate sulla conoscenza e sull’esperienza.Razionalismo, rivoluzione scientifica e rivoluzione industriale: oggi Klaus Schwab parla di Quarta Rivoluzione Industriale, a conferma del fatto che sono sempre gli stessi, a cantarsela e suonarsela da soli. Hanno voluto separare il sacro dal profano, l’immanente dal trascendente. Negli ultimi tre secoli hanno tentato, in tutti i modi, di estirpare la spiritualità dalla concezione umana, dalle espressioni della nostra cultura. E spesso e volentieri lo hanno fatto a braccetto con la Chiesa cattolica. Ora siamo giunti a una fase ancora più avanzata: non servono neppure più, le masse. Lo spiega bene Marco Della Luna: le masse sono ormai divenute superflue, per questo potere che vorrebbe “depopolare” il pianeta. Ormai mirano solo al controllo: si aggrappano come pazzi ai residui brandelli del loro potere. Puntano al controllo totale: quindi vogliono la digitalizzazione forzata, il transumanesimo, la sostituzione definitiva dell’uomo con le macchine e la riduzione in schiavitù dei pochi superstiti.Schiavi: privati di coscienza, di libero arbitrio, di raziocinio. Privati di ogni libertà, di ogni diritto. Un po’ come recita lo slogan dell’europea Id 2030: non possiederemo più nulla, ma saremo tutti felici. Vi piacerebbe, vero? Ma non andrà così. Pensiamo a quelli che oggi recitano l’Om nelle piazze: sono comunque segnali di un risveglio spirituale. In tutte le grandi epoche di crisi e transizione, c’è sempre stato anche un grande impulso della spiritualità. L’umanità ha periodicamente compiuto balzi quantici, a livello intellettuale e spirituale. Ebbene: sono stati determinati anche dalle eruzioni solari. Ce ne ha appena riparlato anche l’astrofisica Giuliana Conforto: ci ha spiegato che il campo magnetico della Terra sta mutando velocemente, andando a saldarsi con quello del Sole, oltre che con il campo magnetico della galassia.La prima tempesta solare registrata con strumentazioni moderne risale negli anni Sessanta dell’800: mise fuori uso i telegrafi di tutto il mondo. Se dovesse avvenire oggi, una tempesta solare di quel tipo farebbe saltare tutti i satelliti e le reti di telecomunicazione, inclusa la telefonia cellulare, e probabilmente manderebbe in tilt le stesse centrali elettriche. Non è detto che certi preparativi di una crisi energetica – vera o presunta che sia – non siano anche finalizzati a “coprire” eventuali tempeste solari in arrivo. Ma attenzione: tempeste solari di entità ben maggiore, avvenute ciclicamente, sono state ben documentate: dall’analisi degli anelli degli alberi, secondo la “dendrocronologia”, e anche dai carotaggi dei ghiacci, effettuati sia in Groenlandia che in Antartide. Fra l’altro, è stato anche dimostrato che nel VII secolo avanti Cristo si verificò una tempesta solare oltre 10 volte più devastante di quella del 1864. Non esitendo la telematica, l’umanità la percepì in maniera molto diversa: al limite la videro, sotto forma di aurore boreali alle nostre latitudini e forse ancora più a Sud.Gli effetti sull’uomo, però, non tardarono a manifestarsi: nel VI secolo avanti Cristo l’umanità visse un vero salto quantico. Se è vero che può distruggere, il Sole può anche dare la vita: può fornire un impulso vitale per la nostra intelligenza. Nel VI secolo, infatti, nacquero – simultaneamente – decine di movimenti religiosi innovativi, senza contare l’esplosione della filosofia in Grecia. Nacquero Pitagora, Zarathustra, il Buddha. Fenomeni che rispondono a regole cosmiche, magnetiche? Come in alto, così in basso: quello che accade nella galassia è interconnesso con ciò che avviene sul nostro pianeta. Noi siamo un microcosmo, in rapporto con un macrocosmo. Evidentemente, le tempeste solari sono in grado di farci evolvere anche da un punto di vista spirituale. Altre tempeste solari, del resto, erano avvenute anche in precedenza: una – grandissima, risalente al 1200 avanti Cristo – si verificò in concomitanza con la nascita dei Misteri Eleusini, cioè con l’arrivo a Eleusi della dea Demetra. E ne sono avvenute moltissime altre, sempre in corrispondenza di fatti epocali.Quindi, probabilmente, i gestori della Matrix – quelli che ci dominano – sono anche terrorizzati dalla possibilità di eventi (incluse appunto le tempeste solari) che possano determinare un balzo evolutivo, un salto quantico dell’umanità. Ovvero: se l’umanità prende coscienza di sé, si libera delle proprie catene. Come hanno potuto assoggettare gli esseri umani, per oltre 10.000 anni? Con l’inganno, con i dogmi: con catene mentali e spirituali. Un bravissimo ricercatore come Sabato Scala, studioso del Cristianesimo delle origini, insiste sulla necessità del saper diversificare il Cristianesimo originario dal Cristianesimo “politico”, creato a tavolino – per fini di potere – da personaggi come Giuseppe Flavio, Paolo di Tarso e il filosofo romano Seneca. Ci sono le prove, dei loro complotti: molto abilmente, crearono una nuova religione solo in apparenza derivata dal Cristianesimo delle origini. L’obiettivo qual era? Prendere il potere a Roma e impadronirsi delle redini dell’Impero. E ci riuscirono.Il coronamento del loro delirio fu il famigerato Editto di Tessalonica, promulgato da Teodosio. Non è sbagliato paragonarlo al Green Pass: l’obbligo di aderire alla nuova religione fu imposto con la forza a una popolazione di 60 milioni di abitanti, di cui soltanto il 15% aveva aderito al nuovo credo. A tutti gli altri, il Cristianesimo “paolino” venne imposto con la violenza: chi non si fosse convertito avrebbe perso ogni diritto civile (rischiando anche la vita, in molti casi). Comunque: si perdeva il diritto a frequentare le scuole, a entrare nell’esercito, a rivestire cariche pubbliche, persino ad accedere ai pubblici edifici. Esattamente come oggi: questi non hanno fantasia, ripetono sempre gli stessi atti.Quello che Sabato Scala ci ha indicato è la presenza di precise leve psicologiche, utilizzate dalla nuova religione romana proprio per assoggettare le masse. Secondo la scienza di oggi, queste leve sono elementi certi, assodati, per la manipolazione comportamentale. Si tratta di elementi – scrive Scala – che intervengono nel minare i fondamenti di una psiche sana: perché è proprio la psiche sana, che vogliono attaccare, rendendola malata. Come? Introducendo degli effetti, rinforzati da un apparato mitologico e simbolico creato ad arte, che vanno a scardinare alla radice i pilastri di un sano equilibrio psichico (equilibrio che, nelle antiche tradizioni religiose, era sempre esistito). Quali sono, questi obiettivi? Primo: l’autostima (e l’auto-efficacia). Secondo punto: la consapevolezza delle proprie azioni, e di conseguenza l’assenza di sensi di colpa. Terzo: un equilibrato rapporto corpo-psiche, ovvero una relazione armonica con la propria istintualità.Fin dalla sua prima elaborazione, il Cristianesimo “politico” imposto a Roma, quello che poi ha preso il potere arrivando fino all’Inquisizione e alla caccia alle streghe, ha costruito ad arte un sistema mitologico, un “palinsesto” di rituali e di norme, comportamentali e morali, finalizzato a utilizzare in modo coordinato, secondo un’accurata programmazione neuro-linguistica, tutte e tre le leve citate: autostima, consapevolezza ed equilibrio corpo-psiche. In pratica, attraverso questa manipolazione, sono arrivati a sottomettere le masse con il dogma, impedendo e mortificando l’accesso alla conoscenza. Perché Eva fu cacciata, insieme ad Adamo, dal Paradiso Terrestre? Perché aveva colto il frutto dall’Albero della Conoscenza. Non sia mai: l’essere umano non deve avvicinarsi alla conoscenza. Se lo fa, i dominatori sono perduti.Prometeo, il grande dio Titano, tentò in extremis di salvare l’umanità, che già era caduta sotto il giogo dei nuovi dèi, rubando a Zeus la fiaccola della conoscenza per donarla a noi. Purtroppo quel suo gesto non servì, perché Zeus riprese il sopravvento. Ma quello di Prometeo resta un gesto simbolico importantissimo. Quella stessa fiaccola è rappresentata dalla Statua della Libertà che si erge davanti al porto di New York (e pochi sanno che il prototipo di quella statua è presente sulla facciata del Duomo di Milano). Lo ribadisco: questo è un momento storico, tutti i nodi verranno al pettine. Ci saranno tante macerie, ma siamo sicuramente all’alba di una nuova era. E c’è qualcuno che sta facendo di tutto per non farla cominciare, questa nuova era. L’intento dei dominatori è quello di ancorarsi al loro potere: per questo stanno facendo di tutto per sottomettere l’umanità, per impedirle di evolversi e di compiere questo salto quantico. Soprattutto: all’umanità vogliono impedire di ricordare chi è.Se noi ricordiamo chi siamo – se riconnettiamo la nostra parte animica, divina, con gli dèi creatori, recuperando la memoria genetica che ci hanno trasmesso – allora non ci incatena più nessuno. Se riprendiamo possesso delle nostre capacità, delle nostre vere facoltà, questo li spaventa. E tanto per essere chiari: era scomodo anche il Cristianesimo delle origini, che infatti è stato perseguitato dal Cristianesimo “politico”, progettato per il dominio. E’ proprio al Cristianesimo delle origini che si ispirarono i Catari e anche i Templari, che volevano rovesciare il Papato (si rifacevano infatti alla tradizione giovannita, che era stata spodestata). Erano scomode anche moltissime tradizioni misteriche – come quella eleusina, a cui io appartengo. Entrate in clandestinità, nel medioevo hanno tentato anch’esse, a più riprese, di spodestare la Chiesa: non ci sono riuscite, ma c’è mancato veramente poco.Il Rinascimento non è stato solo una rinascita delle arti e della cultura classica: ha rappresentato una vera rinascita delle scienze e delle coscienze, guidata (sottotraccia) proprio dalle antiche tradizioni misteriche che, come un fiume carsico, erano sopravvissute nel sottosuolo per tornare a riaffiorare e alzare la testa, con la stagione rinascimentale. Potevano farlo, avendo in mano la maggior parte degli Stati e delle signorie dell’epoca, contrapposte al Vaticano. Oggi la Chiesa è molto preoccupata, dalla rinascita di certe tradizioni, che vede esprimersi anche nella new age. Premetto: io non l’ho mai amata, la cultura new age; magari era nata con buone intenzioni, ma poi è stata manipolata (soprattutto negli Usa, dalla Cia) per finalità politiche. Diciamo che, anche in questo caso, bisogna separare la farina dalla crusca.Tornando alla Chiesa cattolica: sta procedendo ormai verso una deriva transumanista, improntata al Grande Reset di Davos. Lo dimostrano anche le scandalose politiche vaccinali del Vaticano: una deriva totalitaria che non trova invece il consenso della maggior parte delle Chiese Ortodosse. Il cattolicesimo romano, al contrario, è totalmente appiattito sull’Operazione Corona, anche perché rappresenta un potere che di cristiano non ha più niente. Ebbene: il potere cattolico è oggi spaventato anche da quello che, genericamente, chiama “gnosticismo”. Il termine però è impreciso: c’è infatti anche uno gnosticismo cristiano, c’è uno gnosticismo di origine ermetica, e c’è uno gnosticismo impropriamente definito “pagano”. Comunque, “gnosi” vuol dire “conoscenza”: quindi, nello gnosticismo possiamo annoverare tante tradizioni. Le gerarchie vaticane usano questo termine, in modo un po’ dispregiativo, per indicare qualcosa di pericoloso. E la polemica non è solo di oggi, risale agli anni Novanta.Interessante il caso di Louis Pauwels, autore de “Il mattino dei maghi”: un libro che, negli anni Sessanta, ha fatto la storia dell’esoterismo occidentale (e anche, in parte, del movimento new age). Poi, in età avanzata, Pauwels ebbe un repentino cambio di rotta: divenne un intransigente cattolico e si mise ad attaccare tutte quelle dottrine esoteriche che escono dai binari della Chiesa. Molto strana, la sua pseudo-conversione: avvenne in seguito a uno strano incidente che quasi gli costò la vita. Mi ricorda la situazione di oggi, in cui molte persone si lasciano manipolare dalla paura, al punto da rinunciare ai loro diritti costituzionali e alla propria libertà. Negli ultimi anni della sua vita, Pauwels arrivò a parlare di un “complotto mondiale neo-gnostico”, ordito da “forze anti-cristiane” che mirerebbero a “indebolire la fede dei cattolici”(sembrano parole di Don Curzio Nitoglia). Comunque, gli attacchi allo gnosticismo – che stanno avvenendo proprio in questi giorni – hanno svariati precedenti nei decenni scorsi, ben oltre il semplice caso Pauwels.Nel 1990, all’indomani del crollo dei regimi dell’Est Europa, l’arcivescovo di Bruxelles, cardinale Godfried Danneels, in una sua lettera pastorale fece una dichiarazione molto inquietante, poi pubblicata nel 1991 sul settimanale “Il Sabato”. «La riesumazione della vecchia gnosi – scrisse, testualmente – è un rischio mortale, che potrebbe portare alla distruzione del Cristianesimo. E il clima di festa e di liberazione dal comunismo non può assolutamente far dimenticare il sorgere di questo nuovo, insidioso avversario». A breve distanza, anche il Pontefice (Giovanni Paolo II) fece una dichiarazione simile, poi inclusa nel libro-intervista “Varcare le soglie”, curato da Vittorio Messori. Lo stesso Wojtyla, dunque, espresse preoccupazione per «la rinascita delle antiche idee gnostiche». Rinascita definita «un nuovo modo di praticare la gnosi, cioè quell’atteggiamento dello spirito che, in nome di una profonda e presunta conoscenza di Dio, finisce poi per stravolgere la sua parola».Obiettivamente parlando, qui siamo al ridicolo. Una religione che si considera solida – plurimillenaria – di cosa può mai avere paura? Del risorgere di forme di consapevolezza legate al passato? Evidentemente sì: ne ha tanta paura. E in questi giorni, sempre in ambiti cattolici – anche ambienti giornalistici, persino quelli della cosiddetta controinformazione – si levano le voci di chi pure asserisce di essere contrario alla “deriva autoritaria” in corso, ma poi si mette, curiosamente, ad attaccare proprio lo gnosticismo. Mi domando: ma dov’è, questo gnosticismo? Vedete chiese gnostiche? Movimenti gnostici al potere? Evidentemente, costoro temono una presa di coscienza: temono la riscoperta, da parte delle masse, di antiche tradizioni spirituali (mai sopite). E in maniera un po’ generica e ipocrita, le definiscono con l’etichetta di “gnosticismo”. Lo fanno per non nominarle, per non pronunciare i loro veri nomi.E’ emblematico, il fenomeno: conferma la paura del risveglio. A Firenze, il 14 novembre, sono state schierate le camionette della polizia davanti alla Porta del Paradiso, al Battistero del Duomo, dove si erano radunate migliaia di persone a recitare l’Om. A chi potevano far paura, quelle persone? Alla Curia, immagino, ben più che al governo Draghi. A quanto pare, a quella ritualità di piazza viene attribuita un’importanza enorme. In effetti, davanti alla Porta del Paradiso si prega per qualcosa che va contro i dettami globalisti e transumanisti dell’attuale Chiesa. E allora si sprecano gli attacchi contro queste “nuove forme di gnosticismo”, pericolosissime. In realtà attaccano la rinascita della consapevolezza: è quella, che fa paura. Parallelamente, da parte dell’élite di potere, ci sono progetti per arrivare a una nuova religione mondiale. In realtà risalgono all’Ottocento, e molti sono già naufragati: ma certe fazioni non vi hanno mai rinunciato. Nell’ottica della Quarta Rivoluzione Industriale, vorrebbero arrivare a fondere le tre grandi religioni monoteistiche in una nuova pseudo-religione con i suoi dogmi, i suoi riti e i suoi simboli.Il piano però è già fallito in partenza, sia per il rifiuto (motivato) da parte dell’ebraismo, che per il rifiuto (più che motivato) da parte dell’Islam: quando Bergoglio è andato a Baghdad, per poi animare un incontro interreligioso davanti alla ziqqurat babilonese di Ur, il grande ayatollah Al-Sistani (una delle massime guide spirituali dell’Islam sciita) gli ha risposto: potevi anche fare a meno di venire qui. Come a dire: noi non ci stiamo, non accettiamo questa deriva globalista né tantomeno accettiamo di rinunciare alla nostra tradizione, per fonderci in una religione che sia consona ai poteri di certe élite. Non ha funzionato nemmeno l’incontro interreligioso tenutosi nella Piramide di Astana, in Kazakhstan, perché non ci sono i presupposti per realizzare quel progetto. Aderendo a questa operazione, fino ad imporre addirittura il Green Pass a messa (siamo al delirio, ormai), la Chiesa dimostra di aver perso ogni legittimità residua, agli occhi dei fedeli.Così come gli stessi media manistream, giudicati inattendibili, anche il Vaticano sconta ormai la sfiducia della maggioranza della popolazione: oltre il 60% dei cattolici italiani, probabilmente, rifiutano la piega mondialista del pontificato di Bergoglio, non riconoscendosi più in questa Chiesa. E’ probabile che il cattolicesimo romano vada incontro a uno scisma, che per ora è stato soltanto rimandato. Ed è interessante che gli attacchi anti-gnostici provengano anche da ambienti clericali tradizionalisti: alcuni sono stati sferrati da personaggi come quel noto arcivescovo (Carlo Maria Viganò, ndr) che pure ha fatto proclami importanti, contro la politica di Bergoglio. Anche lui s’è messo a denunciare lo gnosticismo montante. Mi domando: di cosa hanno paura? Del risveglio delle coscienze? Temono di non riuscire più a irreggimentarle?Intendiamoci: la spiritualità non può essere ingabbiata, recintata. Secondo me, l’umanità è destinata (in buona parte) a un grande balzo evolutivo, a una rinascita della coscienza, a una nuova consapevolezza. E questo la porterà davvero ad evolversi, e a liberarsi finalmente da tante catene e da tanti condizionamenti. Il che spaventa enormemente il potere. E’ probabile che ci sarà il tentativo di creare nuovi movimenti di stampo new age, riadattati al presente, per cercare di ingabbiare le persone. E invece, secondo me, oggi possono nascere nuove, grandi correnti spirituali, di portata epocale. Perché siamo veramente a un momento di svolta. Chi vivrà vedrà, ma a mio parere assisteremo a eventi incredibili. Se ci sarà un risveglio della consapevolezza, ci sarà anche un balzo in avanti della società, sotto tutti gli aspetti: un salto quantico, dal mondo scientifico fino alla dimensione del sociale. C’è solo da augurarselo. Prima, però, deve cadere questa impalcatura malvagia, legata all’anti-umanesimo.(Nicola Bizzi, “La spiritualità della nuova era”: dichiarazioni rilasciate a Gianluca Lamberti il 14 novembre 2021, nella trasmissione “Il Sentiero di Atlantide”, sul canale YouTube “Facciamo Finta Che”).La deriva transumanista a cui stiamo assistendo è il frutto di uno scontro di civiltà. Un emblematico, inesauribile scontro: non solo fra due culture, fra due concezioni del mondo, ma addirittura fra due opposte e inconciliabili forme di civiltà. Una potremmo definirla algida, fredda, pseudo-lineare, agorafobica, già vecchia e stantia nonostante i suoi appena tre secoli di età. E’ una cultura sorta dal razionalismo di fine Seicento e da quella che è passata alla storia come la rivoluzione scientifica. Una cultura che è stata nutrita da una miope incomprensione dell’esperienza illuministica, pur liberatoria, che però si è incanutita precocemente, fossilizzandosi negli ingranaggi del pensiero meccanicistico. L’altra cultura è invece antica come l’alba della conoscenza (e della coscienza), come e più delle stesse piramidi e di quei miti che produssero. Eppure quella cultura è sempre giovane: perché è immortale, orgogliosa e ottimistica, come quegli stessi dèi che la donarono agli esseri umani.
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Nanochip: pilotarvi il cervello con una semplice iniezione
Nanorobot inseriti nel corpo con una semplice iniezione, per arrivare a condizionarci a distanza pilotandoci il cervello e i pensieri? Sono incubi: quelli su cui insistono in modo ossessivo i cosiddetti complottisti, bollati come paranoici. La notizia? Certi incubi fanno già parte della realtà. Lo ricorda il sito “Database Italia”, che propone un video nel quale si collegano tante tessere di un puzzle che, a quanto pare, si va componendo sotto i nostri occhi, giorno per giorno. «Questa Quarta Rivoluzione Industriale non vuole cambiare ciò che fai: vuole cambiare te», premette in modo esplicito Klaus Schwab, pontefice massimo di Davos. «Se ti fai modificare geneticamente, per esempio, sei tu che sei cambiato: e questo ha un grande impatto sulla tua identità». Vorrebbe dire cambiare quello che intendiamo per umano? «Sì, esatto». Immediato il sospetto: ha qualcosa ha che fare, tutto questo, con i “vaccini genici” ossessivamente imposti con il pretesto della sindrome Covid? Per intenderci: sono i preparati sperimentali a contenuto magnetico che contengono l’ossido di grafene. Quelli che in Italia sono obbligatori, in cambio della libertà condizionata.Il video si sofferma sulla celebrazione che Vittorio Colao, oggi ministro di Draghi, offre del favoloso 5G: il wireless di quinta generazione (installato a tappeto durante il lockdown 2020) permette di portare sotto gli 8-9 millisecondi il cosiddetto “effetto-latenza”, accelerando in modo esponenziale la trasmissione di un segnale. «Questo vuol dire che si potrà collegare tutto, oggetti e robot, e avere una remotizzazione di tutti i controlli». Porte elettriche, auto che guidano da sole “vedendo” la strada. E anche «sistemi medici, per avere in tempo reale le condizioni di una persona». E magari, aggiunge Colao, si potrà «iniettare o rilasciare una sostanza medica che è necessaria per la salute». E si potrà fare tutto in remoto, quasi istantaneamente. Ma come somministrare una sostanza da remoto con la tecnologia 5G senza ricorrere a medici, infermieri e siringhe? E poi, quale sostanza? La risposta viene da Roberto Cingolani, anch’esso ministro dell’esecutivo di Draghi. «Possiamo fare un robot che lavora dentro il corpo umano», premette: «Un anticorpo artificiale, sostanzialmente: qualcosa che faccia la cosidetta “theranostic”», cioè terapia e diagnostica fuse insieme.Cingolani parla di «un oggetto intelligente, molto piccolo, che è in grado di viaggiare nel corpo umano, trovare la cellula malata, “sedercisi” sopra e rilasciare in quella sede il medicinale che serve (o addirittura, trascrivere la correzione alla sequenza genetica che ci interessa)». C’è un’ambizione infinita, ammette Cingolani, dietro questa tecnologia. «Oggi, per fare queste cose si usano dei nano-componenti che hanno la grandezza di qualche decina di nanometri». Normalmente, un nanometro è grande come 3 atomi in fila: un oggetto che misura 10 nanometri ha un diametro pari a quello di 30 atomi. «Sono dei piccoli magneti, o molecole chiamate “dendrimeri”. Possono anche essere dei liposomi, un po’ più grossi». Eminente fisico, fino a ieri coinvolto in ricerche all’avanguardia, Cingolani descrive il tipo di vettore impiegato: «Noi lavoriamo con quelli magnetici, molto piccoli». Grazie a una particolare procedura biochimica, «attorno alla particella magnetica si installa una spugnetta di polimeri, che sono sensibili alle variazioni di pH o della temperatura».Proprio i polimeri «assorbono il medicinale e lo rilasciano, quando necessario». E intorno alla “spugnetta” di polimeri, aggiunge Cingolani, ci sono poi delle bio-molecole che servono a riconoscere la specifica malattia che stiamo cercando. «Tutto questo soggetto misura 100 nanometri: il sistema immunitario non lo vede, quindi è in grado di penetrare la maggior parte delle barriere cellulari, anche quelle encefaliche». Funziona così: il dispositivo ultrapiccolo «va in giro, trova la malattia». Nel frattempo, «siccome è magnetico, rilascia anche un segnale, come quello della risonanza magnetica: quindi ci consente di vedere dov’è la cellula malata». E dato che normalmente attorno alle cellule malate c’è qualche parametro sballato (tipicamente il pH), l’intruso – che è sensibile al pH – apre la “spugnetta” e rilascia il medicinale. «Possono essere anche medicinali multi-stadio, come per i cicli successivi della chemioterapia». Attenzione al passaggio chiave: «Se ho un campo magnetico oscillante, all’esterno, posso alzare la temperatura di una ventina di gradi centigradi, generando ipertermia locale», visto che il dispositivo è un “super-para-magnetico”.Spiega ancora Cingolani: «E’ la cosa più simile a un anticorpo intelligente di tipo artificiale, robotico. E si comincia a mettere questa roba in vivo, per capire come funziona». Dunque: «Fascendo oscillare una radiofrequenza esterna, la temperatura si alza: strutture di questo tipo (50 nanometri) sono i cosiddetti “quantum cubes”, cubetti quantistici di ossidi di ferro, che possono alzare la temperatura oltre i 50 gradi». Capito? «Non c’è cellula che resista, a queste temperature: quindi sono dei “bruciatori locali” estremamente piccoli». A questo punto, il video propone testimonianze di persone rimaste colpite da reazioni avverse dopo l’inoculo del siero sperimentale anti-Covid: lamentano bruciori interni diffusi e la sensazione di avere la testa in fiamme. Colpa dei “quantum cubes” forse presenti nei preparati in distribuzione? E poi: i nanocristalli di ossido magnetico possono davvero essere introdotti nel corpo umano con la somministrazione di farmaci, sfruttando i nanosistemi? C’è chi se ne sta occupando, si apprende: e non da oggi.A “Report” (RaiTre) lo stesso Sigfrido Ranucci spiega: «A sviluppare progetti per garantire un monitoraggio dell’attività cerebrale, potenziando la Brain Computer Interface attraverso chip impiantabili nel cervello, ci sono multinazionali del calibro di Facebook, i cui progetti però sono segreti. L’altra grande corporation interessata ai chip nel cervello è Neuralink, di proprietà di Elon Musk, il fondatore di Tesla che progetta di portare l’uomo su Marte». Anche i progetti si Neuralink sono segreti. Ma, stando a quanto ha dichiarato lo stesso Musk, l’obiettivo è trovare il modo per integrare l’intelligenza artificiale col cervello umano. «Noi siamo già dei cyborg: praticamente abbiamo dei superpoteri grazie al computer o allo smartphone. Ma per unirci in modo davvero simbiotico all’intelligenza artificiale – sostiene Musk – serve un interfaccia con il cervello, un collegamento diretto tra cervello e computer».Aggiunge: «Io penso che la soluzione migliore sia avere, all’interno del cervello, un livello di intelligenza artificiale che operi simbioticamente con te, proprio come fa il tuo cervello biologico». Precisa Mister Tesla: «Non c’è bisogno di un intervento chirurgico: puoi iniettarlo nelle vene attraverso il sangue o direttamente nella giugulare; da lì arriva velocemente ai neuroni». Dal Wyss Center di Ginevra, a suonare l’allarme è Niels Birbaumer, luminare delle neuroscienze, uno dei pionieri della Brain Computer Interface in Europa in ambito terapeutico. «Si possono usare queste tecniche anche nelle persone sane, per aumentare le loro performance, le attività, i pensieri. Certamente può essere un grande business. Ma – avverte lo scienziato – non ne conosciamo le conseguenze negative: possono essere drammatiche, perché non abbiamo nessuna idea di cosa cambia, nel cervello, se vi ho impiantato tanti elettrodi. Può cambiare in modo permanente la nostra personalità, con queste cose».Sembra la trama di un film distopico, ammette “Report”. E invece «stiamo parlando di scenari che stanno concretamente prendendo corpo». Ecco il punto: «Riuscire a indurre determinati pensieri nel cervello umano: è il progetto a cui stanno lavorando centinaia di ricercatori, in tutto il mondo, tra cui anche quelli dell’Iit di Genova, che però lo fanno solo a scopo terapeutico». Uno di loro, Stefano Panzeri, racconta: quando questa tecnologia sarà sviluppata in maniera sicura e completa, potrà anche restuituire la vista ai ciechi e l’udito ai sordi, sostituendo le funzioni degli occhi e delle orecchie. Più a lungo termine, aggiunge Panzeri, questa tecnologia «può essere però pensata anche come uno strumento per manipolare le capacità cognitive della persona». Obiettivo della sperimentazione in corso, da anni: attivare i neuroni dall’esterno. E quindi condizionare i pensieri che il cervello produce.Come funziona? Proprio nel modo esposto da Cingolani: «Si introducono con delle tecniche genetiche dei piccoli “interruttori”, delle proteine, che possono attivare (accendere o spegnere) il neurone, inviando un piccolo fascio di luce. In questo modo, si induce il neurone a dire quello che noi vogliamo fargli dire», chiarisce Panzeri. In altre parole: «La persona vedrà quello che vogliamo che veda. Si genera quindi una sensazione virtuale, dove l’oggetto rappresentato non c’è». Vale a dire: si può far percepire come reale un’immagine, una sensazione, un’esperienza che è solo virtuale. Gli esperimenti – iniziati diversi anni fa – hanno già avuto esito positivo su cavie non umane, precisa il video, le cui immagini si riferiscono al periodo in cui Colao e Cingolani non erano ancora ministri. La situazione è pericolosissima, avverte Niels Birbaumer: «Speriamo che la politica di regolamentazione (in primo luogo la Fda, negli Usa) blocchi questo lavoro». Aggiunge lo scienziato: «Secondo me, la tecnologia del Brain Computer Interface è molto più pericolosa di quella della bomba atomica».Domande: esiste una correlazione tra 5G, vaccini sperimentali Covid e ossido di nanocristalli come il grafene, la cui presenza è stata rilevata in alcuni preparati sperimetali oggi presentati come “vaccini”? «Il grafene – riassume il video pubblicato su “Database Italia” – è il materiale che, insieme al 5G, potrà influenzare la vita degli esseri umani». Notizia: «L’Ue ha appena investito un miliardo di euro, per la ricerca sul grafene nei prossimi dieci anni». Lavori in corso: «Sono già stati depositati 2 brevetti per l’uso del grafene in campo medico. E una pubblicazione medica del 2016 (riportata da “PubMed”) mostra che il grafene è stato dichiarato e usato come nuovo coadiuvante nei vaccini. Sebbene la Tv non lo dica, infatti, uno studio eseguito da ricercatori internazionali ha riscontrato nei vaccini Covid-19 proprio l’ossido di grafene». Ma cos’è, esattamente? «Il grafene è un conduttore, ma non resta permanente nel corpo umano: può essere espulso. E questo spiega il motivo delle dosi multiple del vaccino, con richiami ogni 6 mesi». Secondo gli autori del video, «il richiamo non è finalizzato a immunizzare dal virus. L’obiettivo è mantenere una corretta percentuale di grafene nel corpo umano, necessaria per interagire con le frequenze elettromagnetiche esterne, come quelle del 5G».Sempre per gli autori del video, «il fine ultimo è imporre in tutta l’Unione Europea l’uso del Green Pass da telefono (che attualmente è gestito dal fisco, non dal ministero della sanità) e sta raccogliendo tutti i dati personali di chi è stato “ingannato”». Un’opinione politica esplicita. E una previsione: «Il Green Pass, poco a poco, assimilerà le stesse funzioni del passaporto, della carta d’identità, della patente di guida, del conto corrente e della moneta, che sarà solo digitale. Il passo finale: sostituire il Green Pass con un chip da impiantare sottopelle a tutti i cittadini Ue, come si fa con i cani e le mucche. Questo processo avverrà entro il 2030». Oggi i governi vietano certe pratiche, diceva Ranucci, tempo fa. «Ma domani? Se qualcuno riuscisse a condizionare le scelte politiche?». Magari proprio “remotando” i cervelli? «La storia di Cambridge Analytica ci spiega che è possibile: gran parte dei seguaci del transumanesimo vive nella Silicon Valley, e alcuni di loro occupano dei ruoli ai vertici di quelle aziende che stanno investendo su tecnologia, web e genetica. E se nessuno mette un freno – si interroga Ranucci – saranno in grado di dettare l’agenda dell’evoluzione umana?».Nanorobot inseriti nel corpo con una semplice iniezione, per arrivare a condizionarci a distanza pilotandoci il cervello e i pensieri? Sono incubi: quelli su cui insistono in modo ossessivo i cosiddetti complottisti, bollati come paranoici. La notizia? Certi incubi fanno già parte della realtà. Lo ricorda il sito “Database Italia”, che propone un video nel quale si collegano tante tessere di un puzzle che, a quanto pare, si va componendo sotto i nostri occhi, giorno per giorno. «Questa Quarta Rivoluzione Industriale non vuole cambiare ciò che fai: vuole cambiare te», premette in modo esplicito Klaus Schwab, pontefice massimo di Davos. «Se ti fai modificare geneticamente, per esempio, sei tu che sei cambiato: e questo ha un grande impatto sulla tua identità». Vorrebbe dire cambiare quello che intendiamo per umano? «Sì, esatto». Immediato il sospetto: ha qualcosa a che fare, tutto questo, con i “vaccini genici” ossessivamente imposti con il pretesto della sindrome Covid? Per intenderci: sono i preparati sperimentali a contenuto magnetico che includono l’ossido di grafene. Quelli che in Italia sono obbligatori, in cambio della libertà condizionata.
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Perché il diavolo ha questa gran fretta di finire il lavoro
Se ti rubo il tempo, è per impedirti di ragionare: sta proprio nella velocità, la destrezza del baro. Solo che stavolta non si tratta del gioco delle tre carte: è come se ce ne fosse una quarta, rimasta coperta, che potrà uscire dal suo nascondiglio solo domani, quando sarà ormai troppo tardi. “Una fretta del diavolo”, si dice, non a caso. Una gran fretta: agire adesso, subito, bruciando tutti sul tempo. Prima che capiscano, prima che si accorgano di quello che sta davvero succedendo. Prima che si rendano conto della reale destinazione del convoglio sul quale stanno salendo, a mandrie, mentre l’altoparlante alla stazione gracchia qualcosa che oscilla tra il rassicurante e l’inquietante, in una babele organizzata in modo formidabile, da un anno e mezzo a questa parte. E’ la marcia trionfale della menzogna, oggi completata dal suo corollario naturale: la coercizione non più temporanea, ma permanente. Della serie: c’era una volta la fiaba dei diritti umani, nel paese dei sognatori che amavano parlare di libertà e democrazia.L’Agenda procede a spron battuto: si è letteramente messa a volare, da quando a Palazzo Chigi è piombato l’Eletto. La sua missione, ormai evidente: accelerare l’attuazione dell’Agenda, usando come alibi l’economia da risollevare (operazione per quale – è sottinteso – occorre prima sgombrare il campo dallo sciaguratissimo inciampo della cosiddetta crisi pandemica). A mali estremi, estremi rimedi: tutto giusto, se lo spettacolo corrispondesse alla realtà. Come sappiamo, invece, il male sanitario non è affatto estremo. E’ un male curabilissimo, come tanti altri. Per renderlo incurabile basta proibire prima le autopsie e poi le terapie e i relativi farmaci. Basta scoraggiare i medici minacciando di radiarli, e il gioco è fatto: qualcuno, prima o poi, penzolerà da una corda. I media collaborano, con un zelo da impero asiatico medievale: chi manifesta dubbi è cestinato come mentecatto, mentre i salotti televisivi sono ancora affollati di parole maleodoranti. E nessuno – nessuno – chiede mai conto delle terapie negate: un crimine “necessario”, un anno fa, per autorizzare in emergenza il siero universale dell’Agenda.Gli ordini sono chiari: chiudere, restringere, costringere. Anche gettando la maschera, finalmente, facendo la faccia feroce. Anche ricorrendo al ricatto più brutale, visti i successi della campagna di digitalizzazione forzata, truccata da incombenza sanitaria. Come sempre, le operazioni di macelleria non riescono benissimo: trapelano informazioni, si odono muggiti preoccupanti, emergono numeri da strage silenziosa. Si può ridere in faccia fin che si vuole, a chi parla di grafene e di nano-chip, ma non si ottiene niente: se prima non si racconta la verità, o almeno non si ammette che di chiaro, in tutta questa storia, non c’è proprio nulla. Ah, quelli della Terra Piatta. Quelli delle Scie Chimiche (che prima del duemila non esistevano, e la cui presenza oggi non spiega – seriamente – nessuno). Un dialogo tra sordi? Naturalmente, inevitabilmente: la sensazione è che l’umanità si stia dividendo. Speciazione: tra gli uni e gli altri si va ormai scavando un canyon invalicabile, una distanza forse irrecuperabile. Se oggi non mi dici la verità, tutta la verità, io di te non mi fiderò mai più.Tradotto: non ti ascolterò, non ti voterò, non ti leggerò. Era quello che qualcuno voleva, fin dall’inizio? Si puntava all’estremizzazione delle posizioni che poi finisce sempre per nuocere, alle vittime? D’altro canto, a proposito di estremismo: che cosa hanno propinato, i governi, negli ultimi venti mesi? Menzogne e restrizioni, censure, divieti, obblighi disonesti e fraudolenti, calunnie, violenze e barzellette spacciate per scientifiche. Stanno arrivando, a grandi passi, esattamente dove volevano: cioè al pieno dominio su masse largamente spaventate, disinformate e depistate dalla verità. Milioni di persone isolate, rese diffidenti e raggirate senza pietà, con un cinismo favoloso. A migliaia, addirittura, messe in pericolo di vita: lasciate marcire nella paura e nella malattia. Ieri rinchiuse in casa, oggi imprigionate dentro un passaporto alieno, anomalo e mostruoso: quello dell’Agenda. Il tragico lasciapassare (antichissimo, feudale) per poter tornare ad accedere a una parvenza di normalità, sia pure strettamente sorvegliata.A chi paventa i rischi della cibernetica applicata al corpo umano, evocando un destino da organismi geneticamente modificati, magari pilotabili a distanza, forse vale la pena ricordare che tutti i Racconti delle Origini, compreso quello biblico, parlano – secondo i più recenti esegeti – della nostra comparsa sulla Terra esattamente nella veste di Ogm, di super-scimmie improvvisamente evolutesi attraverso procedure di clonazione. Non è un caso, probabilmente, che sia proprio la genetica il vero campo di gioco del siero dell’Agenda. Né che parlino quasi solo di genetica, e con la massima disinvoltura, personaggi come Mark Zuckerberg ed Elon Musk, custodi di sofisticati progetti (tenuti segreti, per ora) sulle possibili interazioni tra cervello umano e intelligenza artificiale. Nanocristalli di ossido magnetico per monitorare “da remoto” l’attività cerebrale, realizzando una perfetta simbiosi uomo-macchina? La chiamano Brain Computer Interface. Roberto Cingolani, oggi ministro, è un fan dichiarato dei “quantum cubes”. Letteralmente: un nano-robot che lavora dentro l’organismo umano, come fosse un anticorpo artificiale.Pigola il povero Salvini: l’Italia sarebbe il primo paese, in Europa, a imporre l’aberrazione del lasciapassare. Poi però smette di lamentarsi, il leghista, perché deve correre a seguire la fondamentale campagna elettorale per le amministrative (roba seria, finalmente). Dall’alto del suo palazzo, l’Eletto non fa una piega: è qui per eseguire i dettami dell’Agenda. Di lui si racconterà che avrà fatto miracoli – in campo economico – esorcizzando il fantasma dell’austerity, cioè il grande alibi del ciclo precedente, insieme al suo gemello sanguinoso (il terrorismo). Mezzi ormai superati, da quando sul pianeta ha fatto irruzione, in prima classe e con precedenza assoluta, sua maestà il presunto virus. Presunto, certo: solo sequenziato al computer, mai isolato biologicamente in laboratorio. Ma niente paura: per le spiegazioni sono disponibili Galli e Crisanti, Cartabellotta, Burioni, Pregliasco, Bassetti e tutti gli altri autorevolissimi scienziati che hanno illuminato gli italiani in tutti questi mesi, convalidando le scelte responsabili del valoroso ministro della salute. E adesso, eccoci all’ultimo giro di valzer: mettersi in fila, tutti. Ma subito, di corsa: da metà ottobre. Come se il diavolo, improvvisamente, avesse davvero una gran fretta.Se ti rubo il tempo, è per impedirti di ragionare: sta proprio nella velocità, la destrezza del baro. Solo che stavolta non si tratta del gioco delle tre carte: è come se ce ne fosse una quarta, rimasta coperta, che potrà uscire dal suo nascondiglio solo domani, quando sarà ormai troppo tardi. “Una fretta del diavolo”, si dice, non a caso. Una gran fretta: agire adesso, subito, bruciando tutti sul tempo. Prima che capiscano, prima che si accorgano di quello che sta davvero succedendo. Prima che si rendano conto della reale destinazione del convoglio sul quale stanno salendo, a mandrie, mentre l’altoparlante alla stazione gracchia qualcosa che oscilla tra il rassicurante e l’inquietante, in una babele organizzata in modo formidabile, da un anno e mezzo a questa parte. E’ la marcia trionfale della menzogna, oggi completata dal suo corollario naturale: la coercizione non più temporanea, ma permanente. Della serie: c’era una volta la fiaba dei diritti umani, nel paese dei sognatori che amavano parlare di libertà e democrazia.
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Jodorowsky: la nostra paura è “cibo” per chi ci terrorizza
Il loro errore più grande. Sapevano che il collettivo umano stava raggiungendo una vibrazione molto elevata. Ma non erano consapevoli della quantità di anime sveglie. Si sono accorti dell’errore di valutazione. E si sono spaventati. Ora non si nascondono più. Ora hanno fretta di lanciare ufficialmente un “nuovo ordine mondiale”. Ora i loro attacchi sono diretti e frontali. E gli attacchi aumenteranno. Cercheranno con tutti i mezzi di far sì che la gente non si svegli. Cercheranno con tutti i mezzi che gli “svegli” non possano comunicare per non svegliare gli altri. Cercheranno con tutti i mezzi che i risvegliati vengano visti come pazzi o delinquenti. Qualunque cosa facciano, non importa. Il salto quantico si è già verificato. È inarrestabile. L’umanità già contempla piante ed animali come anime che li animano. L’umanità già rispetta la madre terra. L’umanità già capisce che non c’è separazione. Le anime che ora si incarnano arrivano già come insegnanti. Non più a sperimentare. Si incarnano solo per insegnare ad amare.Potremmo essere testimoni del cambiamento totale o meno. La transizione potrebbe durare una settimana o 300 anni. Ma è inarrestabile. Qualunque cosa accada durante la transizione, ricordatevi una cosa: siete stati voi ad esservi offerti. Per stare qui e ora. Qualunque cosa accada. Qualunque cosa vediate. Siete voi i motori del cambiamento. Vi viene richiesta una sola cosa. Solo una. Non siate “cibo”. È l’unica cosa che dovete fare. Una cosa semplice. Non siate cibo. L’essere umano è uno dei generatori più potenti che esistano. Siamo vortici. A seconda della polarità verso cui ti allinei, crei alte o basse frequenze. Queste entità scure si nutrono di basse frequenze, le abbiamo nutrite per millenni. Il risveglio dell’umanità ha inclinato il vortice collettivo verso le alte frequenze. Per questo loro stanno attaccando con tale ferocia. Stanno morendo di fame.Connettiti con la tua anima. E osservati. Se la tua anima risuona a queste parole, non dare più un secondo della tua esistenza per essere cibo. Elimina le basse passioni della tua vita. Odio, rancore, invidia, paura, vizi, alimenti spazzatura, bugie, ambizione. Egoismo, tristezza, sfiducia. Tutto questo genera energia densa. Cibo per gli oscuri. Sii consapevole delle tue emozioni. Mettiti in ascolto. Di te. E se in qualche occasione ti senti in qualunque di queste basse vibrazioni, cambia ipso facto la tua energia. Metti una musica che ti sollevi. Canta. Balla. Respira. Accendi un incenso. Abbraccia i tuoi gatti. Abbraccia un amico. Abbraccia il tuo cane. Abbraccia tua mamma. Abbraccia la tua famiglia animale. Vai a passeggiare per la natura. Medita. Fai esercizio fisico. Fai tutto il necessario. Ma cambia immediatamente quell’energia. Perché stai servendo da cibo.Sii sempre consapevole. E l’unica cosa che ti viene chiesta è di non nutrire le orde oscure. Nutri la tua anima con tutto ciò che ti aiuta ad alzarti. Se ti abitui a vivere nella frequenza dell’amore, la tua realtà cambierà alla tua volontà senza sforzo. Sei un essere potente. Sei inarrestabile. Non temere nulla. Libera la tua mente dalla “matrix”. Focalizza la tua attenzione su ciò che desideri. Ma soprattutto, divertiti, sii felice, sorridi, canta, balla. Ama. Noi siamo vivi amando il tutto. E tu ne fai parte. Insieme alle stelle e al sole. E a tutti le galassie dell’universo. Tu sei amore.(Alejandro Jodorowski, “Ci sottovalutano”, messaggio lanciato su Facebook e ripreso in modo virale, sul web. Drammaturgo, regista, attore, compositore e scrittore cileno naturalizzato francese, Jodorowski – maestro massone e studioso dei tarocchi – è considerato un grande esperto di esoterismo).Il loro errore più grande. Sapevano che il collettivo umano stava raggiungendo una vibrazione molto elevata. Ma non erano consapevoli della quantità di anime sveglie. Si sono accorti dell’errore di valutazione. E si sono spaventati. Ora non si nascondono più. Ora hanno fretta di lanciare ufficialmente un “nuovo ordine mondiale”. Ora i loro attacchi sono diretti e frontali. E gli attacchi aumenteranno. Cercheranno con tutti i mezzi di far sì che la gente non si svegli. Cercheranno con tutti i mezzi che gli “svegli” non possano comunicare per non svegliare gli altri. Cercheranno con tutti i mezzi che i risvegliati vengano visti come pazzi o delinquenti. Qualunque cosa facciano, non importa. Il salto quantico si è già verificato. È inarrestabile. L’umanità già contempla piante ed animali come anime che li animano. L’umanità già rispetta la madre terra. L’umanità già capisce che non c’è separazione. Le anime che ora si incarnano arrivano già come insegnanti. Non più a sperimentare. Si incarnano solo per insegnare ad amare.
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Bizzi: guerra invisibile, ingabbiano la nostra anima
Io ho deciso di combattere questa battaglia per la verità e per la giustizia, che mi tiene impegnato notte e giorno. Da massone, e soprattutto da iniziato eleusino quale sono, dico che questa è anche una battaglia per la spiritualità. Veramente, ritengo che oggi siano in campo forze non umane, veramente pericolose: questo è uno dei momenti più bui della storia del genere umano. Le porte dell’inferno si stanno davvero spalancando: e dentro ci finiranno proprio tante persone. Molti ritengono di aver acquisito determinati livelli di consapevolezza, e poi invece vanno a sottoporsi a certe terapie geniche: mi domando che cosa abbiano praticato, finora. Ne parlo anche con “fratelli” come me, anche loro sconcertati dal comportamento di persone con cui abbiamo a che fare, persone che sostengono questa narrazione e, addirittura, si sottopongono volontariamente a certe terapie, che distruggono l’anima. Qui vogliono veramente ingabbiare le nostre anime.Devo proprio dare ragione a Rudolf Steiner, perché aveva capito dove sarebbe andata a parare, questa situazione. L’obiettivo in questo caso non sono i soldi. Questa operazione è partita ufficialmente per motivazioni economiche, e lo sappiamo: il motore economico è stato la spinta per determinare questa operazione. Ma questi sono personaggi che, il denaro, lo creano dal nulla: quello che vogliono veramente è il potere di controllo sulle nostre anime. Da parte di certe élite di potere, che hanno ben poco di umano (e che sicuramente non sono umane), c’è anche la volontà di imprigionare l’umanità in una gabbia “quantica”. Vogliono portare l’intelligenza artificiale a dei livelli tali, da creare qualcosa che è stato già creato, in passato. In un passato molto remoto, queste cose le hanno già fatte. Ve lo posso dire con cognizione di causa: esistono delle dimensioni parallele, che sono reali e fisiche.Intendo dimensioni parallele – create in un passato remoto da intelligenze artificiali, non umane – dove hanno ingabbiato per millenni le anime: e continuano a farlo. Ma chi detiene adesso le chiavi del potere non ha le chiavi di accesso a queste dimensioni. Però sono arrivati al punto da poterne creare, a loro volta: e questa sarebbe veramente la tomba dell’umanità. Perché questi non solo vogliono “depopolare” il pianeta, riducendo l’umanità di qualche miliardo di persone, ma vogliono anche precludere – a quelli che avranno “depopolato” – la possibilità di tornare. Ripeto: vogliono ingabbiare le anime. Quindi è arrivato il momento di prendere coscienza, di dare finalmente una spallata definitiva a questa farsa.Da mesi, vi stiamo invitando a ragionare con la vostra testa, spingendovi a cercare di capire quello che c’è oltre la narrazione. Questa è la battaglia decisiva: l’ultima. Il vento della libertà non soffia da solo: lo dobbiamo alimentare noi, con le nostre azioni. E nemmeno il vento della consapevolezza soffia da solo. Quindi, chi è in grado di prendere consapevolezza dia una spallata definitiva a questa farsa, che in buona parte sta già implodendo da sola, probabilmente, perché non riescono più a portarla avanti. Ma ci sono delle forze, in campo – non umane – che stanno facendo di tutto, per tenerla in piedi.Circola una foto sconcertante di Klaus Schwab (seminudo su una spiaggia, dove si esibisce in indumenti intimi femminili, ndr) che potremmo definire tranquillamente Mister Covid: è il deus ex machina dell’Operazione Corona, del Forum di Davos, colui che pretende di gestire il futuro della Quarta Rivoluzione Industriale, del Grande Reset. Quando vedete in televisione personaggi come Speranza, come Mattarella (che pontifica, da dietro quella sua ipocrita “museruola” che indossa in pubblico), o quando vedete personaggi come Conte, come adesso anche Mario Draghi (e il generale Figliuolo), non dimenticate che stanno tutti sostenendo un’operazione che è partita da gente come lo Schwab che possiamo ammirare in quella fotografia scattata in spiaggia.Ora, non voglio stare a criticare il suo abbigliamento e i suoi gusti: tra le mura domestiche, ognuno fa quello che vuole. Ma un personaggio del genere, che va su una spiaggia in quel modo, e poi pretende di dettare le linee-guida di come dev’essere il futuro dell’umanità, parla da solo. Quando vedete in televisione certi politicanti e certi personaggi che sponsorizzano le terapie geniche, cercate di pensare a Klaus Schwab conciato in quel mondo, sulla spiaggia, e vedrete che vi passerà la voglia, di sottoporvi a certe terapie. Insisto: ribellatevi, resistete. Perché questa è veramente l’ultima battaglia: adesso basta, perché questi personaggi non la devono passare liscia. Dovranno pagare: fisicamente, materialmente e anche spiritualmente.(Nicola Bizzi, dichiarazioni rilasciate il 20 maggio 2021 nella trasmissione “L’Orizzonte degli Eventi” sul canale YouTube di “Border Nights”, con Tom Bosco, Matt Martini e la partecipazione straordinaria di Bhante Dhammasila, monaco buddista della tradizione Theravada. Storico e saggista, editore di Aurora Boreale, Bizzi è co-autore – con Martini e altri – dell’instant-book “Operazione Corona”. Nel passaggio in cui cita l’origine economica dell’emergenza pandemica, Bizzi allude alla crisi dei Repo, le compensazioni interbancarie, che a fine 2019 avrebbero reso “necessario” pensare di fermare l’economia mondiale con i lockdown, nel 2020, al fine di determinare il crollo momentaneo degli investimenti, viste le insufficienti coperture finanziarie disponibili, in quel momento).Io ho deciso di combattere questa battaglia per la verità e per la giustizia, che mi tiene impegnato notte e giorno. Da massone, e soprattutto da iniziato eleusino quale sono, dico che questa è anche una battaglia per la spiritualità. Veramente, ritengo che oggi siano in campo forze non umane, veramente pericolose: questo è uno dei momenti più bui della storia del genere umano. Le porte dell’inferno si stanno davvero spalancando: e dentro ci finiranno proprio tante persone. Molti ritengono di aver acquisito determinati livelli di consapevolezza, e poi invece vanno a sottoporsi a certe terapie geniche: mi domando che cosa abbiano praticato, finora. Ne parlo anche con “fratelli” come me, anche loro sconcertati dal comportamento di persone con cui abbiamo a che fare, persone che sostengono questa narrazione e, addirittura, si sottopongono volontariamente a certe terapie, che distruggono l’anima. Qui vogliono veramente ingabbiare le nostre anime.
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Glazerson: “fine dei tempi” e messia ebraico nel 2021
Alcuni studiosi sostengono che sarebbe stato scoperto un codice biblico nascosto, che conterrebbe una imminente profezia sulla “fine del mondo” nel 2021 (o meglio, sulla fine dell’attuale sistema-mondo). E nel cuore di quei codici, scrive Henry Holloway sul sito inglese “Keep The Faith”, ci sarebbero anche le immancabili previsioni di Nostradamus: sempre sulla “fine del mondo”, inclusa però la venuta del messia ebraico, in arrivo proprio nel 2021. L’esegesi biblica tende a “smontare” il carattere profetico dell’Antico Testamento, dimostrando – sulla base della datazione dei testi – che si tratta invariabilmente di false profezie, scritte post-eventum. Ma non manca chi è pronto a vedere, tra quei versetti, anche avvenimenti recenti, come la tragedia della Shoah o addirittura gli attentati dell’11 Settembre e l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. La chiave di lettura per decodificare i messaggi cifrati sarebbe quella ghematrico-cabalistica, che permette di ricostruire gli eventuali messaggi nascosti assegnando precisi valori numerici a ogni parola, o meglio ad ogni singola lettera ebraica.A fare notizia – anche su YouTube – è oggi un venerando rabbino, Matityahu Glazerson, secondo cui proprio la Torah (riletta applicando l’informatica al metodo cabalistico) rivelerebbe ciò che sta per accadere. «Utilizzando l’algoritmo del computer – scrive Holloway – rabbi Glazerson afferma che la “fine dei tempi” è prevista per il 2021, dopo un “conto alla rovescia” iniziato nel 2016». Letteralmente: «La fine dei giorni, per il giudaismo, annuncia la venuta del messia ebreo che inaugurerà il regno di Dio: governerà durante l’Era Messianica, che vedrà la fine del mondo come lo conosciamo». Per il rabbino, la fonte “rivelatrice” sarebbe il Libro del Levitico. La testimonianza di Glazerson è stata raccolta anche nel documentario “Torah Codes” diretto da Richard Shaw, da poco scomparso. «Il testo biblico sembra quasi un codice informatico, a causa del modo in cui è stato scritto», ha detto il regista. «Con i computer di oggi, possiamo decodificare alcuni dei suoi misteri».Non ha nulla di cabalistico, invece, il rivoluzionario Quantum Financial System promosso da Trump e ora in dirittura d’arrivo: fissando il valore della moneta a quello dell’oro, spiazzerebbe l’attuale sistema delle banche centrali. In altre parole: moneta “gratuita”, tracciabile con la blockchain e non più soggetta a speculazione parassitaria. Fine del dominio finanziario? In teoria, questa sarebbe una vera “fine del mondo”, come conferma un economista come Luca La Bella su “Database Italia”. Testualmente: sarebbe l’altro “reset”, che Gunther Sonnenfeld chiama “Real and Better Reset”, stavolta dalla parte dei popoli. Accoppiando la fisica quantistica all’economia tramite l’intelligenza artificiale, il Qfs promette di «abolire i vecchi sistemi di debito e credito, che tradizionalmente ci hanno incatenato a coloro che hanno posseduto e controllato la nostra offerta di moneta». A farsene promotore è un cartello chiamato per ora “Alleanza”. La premessa: risorse monetarie illimitate, e a costo zero, per uscire dalla crisi Covid senza più l’incubo del debito.Quanto all’ipotetico messia ebraico, se ne fa un gran parlare: un influente gruppo ebraico come Regavim, che valuta imminente l’effettiva comparsa dell’atteso “salvatore del popolo ebraico”, ha denunciato il Comune di Gerusalemme dopo la scoperta di tunnel e scavi (non autorizzabili, secondo Regavim) tra il sottosuolo della cattolica Chiesa della Dormizione di Maria e il Monte Sion, dove sarebbero custodite le reliquie di David, leggendario sovrano ebraico. L’accusa ha dell’incredibile: qualcuno (a Roma) vorrebbe “clonare” i resti di Davide, per “fabbricare” geneticamente un nuovo messia cristiano. Tutto ciò accade nel 2021, con il mondo intero in preda all’ipnosi dell’emergenza Covid utilizzata per devastare l’economia e sospendere la democrazia.Alcuni studiosi sostengono che sarebbe stato scoperto un codice biblico nascosto, che conterrebbe una imminente profezia sulla “fine del mondo” nel 2021 (o meglio, sulla fine dell’attuale sistema-mondo). E nel cuore di quei codici, scrive Henry Holloway sul sito inglese “Keep The Faith“, ci sarebbero anche le immancabili previsioni di Nostradamus: sempre sulla “fine del mondo”, inclusa però la venuta del messia ebraico, in arrivo proprio nel 2021. L’esegesi biblica tende a “smontare” il carattere profetico dell’Antico Testamento, dimostrando – sulla base della datazione dei testi – che si tratta invariabilmente di false profezie, scritte post-eventum. Ma non manca chi è pronto a vedere, tra quei versetti, anche avvenimenti recenti, come la tragedia della Shoah o addirittura gli attentati dell’11 Settembre e l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. La chiave di lettura per decodificare i messaggi cifrati sarebbe quella ghematrico-cabalistica, che permette di ricostruire gli eventuali contenuti nascosti assegnando precisi valori numerici a ogni parola, o meglio ad ogni singola lettera ebraica.
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Vietato parlare dell’Oro degli Dei: YouTube oscura Bizzi
E’ durata appena due giorni la possibilità di ascoltare la ricostruzione offerta da Nicola Bizzi sul misterioso “oro degli dèi”, che collegherebbe recenti scoperte in Iraq e in Romania alla Casa dell’Oro, cioè il tempio egizio di Hathor sul Sinai, dove Mosè – secondo la Bibbia – avrebbe trasformato il famoso Vitello d’Oro in finissima polvere bianca, per poi darla in pasto al suo popolo. Una polvere impalpabile, che ricorda il “pane della vita” celebrato in tante iscrizioni egizie, con i faraoni raffigurati nell’atto di ricevere dalle divinità quella strana sostanza, capace – secondo la tradizione – di allungare di moltissimo la durata dell’esistenza. La notizia? Dal 28 aprile non è più possibile guardare il video, immesso il 25 aprile sul canale YouTube “Facciamo finta che”, di Luca Lamberti, dedicato alle voci eterodosse che indagano sul passato anche alla luce delle incongruenze del presente, dando spazio a personaggi ormai popolari (da Biglino a Malanga) e alle scoperte dell’archeologia non ufficiale, che destabilizzano la storiografia convenzionale. Tutti i video realizzati da Lamberti sono scomparsi: il canale YouTube è stato svuotato. “Colpa” del filmato con Bizzi?Storico e fondatore delle Edizioni Aurora Boreale, Bizzi ha richiamato l’importanza della tradizione dei Misteri Eleusini, che alludono a una particolare fondazione dell’umanità legata ai Titani e alla civiltà di Atlantide, che l’ufficialità non riconosce ancora. Nel corso del filmato “La Pietra Filosofale e l’Oro Monoatomico”, Bizzi mette in relazione la Bibbia e l’Egitto dei faraoni a recenti ritrovamenti archeologici. Sui Monti Bucegi, in Romania, nel 2003 sono state scoperte enormi cavità sotterranee con dispositivi ad alta tecnologia. «Sulla scoperta è calato il silenzio – racconta Bizzi – su pressione degli Usa, che si sono accorti che le grotte rumene sono “gemelle” di quelle da loro scoperte durante l’invasione dell’Iraq». Al centro del “giallo” ci sarebbe il cosiddetto “oro monoatomico”, ricavabile dall’oro comune mediante sconosciuti procedimenti che, anziché fondere il metallo, lo polverizzano. Un elisir di lunga vita, sorgente dell’eterna giovinezza? O magari la “pietra filosofale” degli alchimisti? Insomma: un segreto strettamente custodito, nei millenni, e che anche oggi si vorrebbe mantenere sigillato, al punto da oscurare i video che ne parlano?L’analisi di Bizzi parte dalle scoperte archeologiche dell’inglese William Flinders Petrie, che sul Sinai – dove Mosè tramutò in polvere l’oro del Vitello – scoprì sull’altura di Sarabit al-Khadim un gigantesco tempio, pieno di quella polvere bianca e di attrezzature per la metallurgia: la Casa dell’Oro. Una sorta di “fabbrica” dell’epoca, ininterrottamente attiva per 1.500 anni, a partire dal 2600 avanti Cristo. Cos’era, quella polvere? Aveva davvero proprietà prodigiose? E poi: la tecnica di polverizzazione dell’oro era stata importata sulla Terra dalle divinità antiche, che oggi si tende a far coincidere con le presenze aliene di cui si parla con sempre maggiore insistenza? Nell’autunno 2019, la Us Navy ha ammesso ufficialmente l’esistenza degli Ufo. Un anno dopo, il generale Haim Eshed (per trent’anni a capo della sicurezza aerospaziale di Israele) ha dichiarato che gli umani sono stabilmente in contatto con extraterrestri, nell’ambito di un’alleanza chiamata Federazione Galattica.E ora, John Ratcliffe – capo della direzione nazionale dell’intelligence, nell’amministrazione Trump – ha annunciato che il 1° giugno 2021 sarà pubblicata un’enorme quantità di immagini, sugli Ufo, provenienti da aerei e satelliti militari. La strana compresenza di elementi antichi (templi) e attrezzature avveniristiche è esattamente il punto di domanda su cui Nicola Bizzi articola le sue osservazioni: alta tecnologia di origine ignota sarebbe stata rilevata sia in Iraq che in Romania, sempre in relazione a quella stranissima trasformazione dell’oro. Meccanica quantistica? Alchimia? Lo stesso Mosè, sottolinea Bizzi, era descritto come grande alchimista. Di quella misteriosa trasmutazione parla Ireneo Filalete, alchimista britannico del XVII secolo, studiato da Newton, Locke e Leibniz: la polvere bianca ottenuta dall’oro sarebbe esattamente la mitica “pietra filosofale”. «Per queste ricerche – aggiunge Bizzi – dobbiamo molto a un autore inglese da poco scomparso, Sir Lawrence Gardner». Di quella famosa polvere, Gardner parla ne “L’ombra di Salomone”, e prima ancora nel saggio “I segreti dell’Arca perduta”.«Lo studioso collega direttamente il Sinai (cioè quello che poteva avvenire in quella “Casa dell’Oro”, il Tempio di Hathor) alle conoscenze alchemiche di Mosè: lo riteneva in grado di alterare la materia, secondo un’antica sapienza». Di nuovo: quelle conoscenze provenivano da mondi non terrestri? «Certi grandi personaggi del passato – Archimede, Ipparco, Tolomeo – che la moderna cultura derivante dal razionalismo illuministico settecentesco considera asetticamente “scienziati”, in realtà erano tutti grandi iniziati», osserva Bizzi: «Attraverso le scuole misteriche, avevano appreso i segreti che provenivano da un’antichità remota: e sicuramente questo è avvenuto anche per Mosè, un personaggio molto misterioso e presentato in genere soltanto come leader religioso, senza mai soffermarsi sulla sua possibile, vera identità». Interrogativi che, a quanto pare, sono bastati a svuotare brutalmente il canale YouTube di Gianluca Lamberti. Alla faccia di chi – come il Cicap e i tanti “debunker” che dominano il mainstream – ancora ridicolizza certe tesi: se si tratta di amenità innocue e persino ridicole, perché imporre una censura così perentoria e medievale?(Su “Facciamo finta che” è ancora presente il link di accesso al video oscurato).E’ durata appena due giorni la possibilità di ascoltare la ricostruzione offerta da Nicola Bizzi sul misterioso “oro degli dèi”, che collegherebbe recenti scoperte in Iraq e in Romania alla Casa dell’Oro, cioè il tempio egizio di Hathor sul Sinai, dove Mosè – secondo la Bibbia – avrebbe trasformato il famoso Vitello d’Oro in finissima polvere bianca, per poi darla in pasto al suo popolo. Una polvere impalpabile, che ricorda il “pane della vita” celebrato in tante iscrizioni egizie, con i faraoni raffigurati nell’atto di ricevere dalle divinità quella strana sostanza, capace – secondo la tradizione – di allungare di moltissimo la durata dell’esistenza. La notizia? Dal 28 aprile non è più possibile guardare il video, immesso il 25 aprile sul canale YouTube “Facciamo finta che”, di Gianluca Lamberti, dedicato alle voci eterodosse che indagano sul passato anche alla luce delle incongruenze del presente, dando spazio a personaggi ormai popolari (da Biglino a Malanga) e alle scoperte dell’archeologia non ufficiale, che destabilizzano la storiografia convenzionale. Tutti i video realizzati da Lamberti sono scomparsi: il canale YouTube è stato svuotato. “Colpa” del filmato con Bizzi?
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E’ il virus dei cretini: decreta la rovina di chi cretino non è
Dilaga il virus dei cretini. Ha già vinto, nel senso che ha rincretinito vastissimi strati della popolazione, terrorizzati ininterrottamente per quasi un anno, ormai. Salta agli occhi la sproporzione mostruosa tra la pericolosità (reale, ma relativa) di un virus para-influenzale, che ha colpito soprattutto anziani, e le misure apocalittiche prese per contrastarlo, disastrando l’economia, la società, la psicologia, addirittura la salute (non si contano i casi di pazienti afflitti da altre patologie, trascurati da ospedali monopolizzati dall’emergenza virale). I cretini spopolano: riescono addirittura a incolpare i bar, i ristoranti, la movida dei giovanissimi. Il cretino medio non riesce a vedere quello che sta succedendo: le terapie (che esistono) sono state “oscurate” per creare l’attesa messianica del vaccino, unico possibile salvatore. E ora che il vaccino sta per arrivare, già si sente dire che – comunque – probabilmente non basterà: non potremo mai più tornare alla normalità di prima. Niente più amici, affetti, socialità. Una vita deturpata dal distanziamento: telelavoro, didattica a distanza. Ma il cretino non si sveglia: pensa ancora che sia giusto morire di paura, per sempre, mentre l’economia frana e la società si disintegra. Non vede, il cretino, che il virus è l’ultimo dei nostri problemi.Quella del coronavirus è una nuova religione, totalitaria: lo ribadisce efficacemente Alessandro Meluzzi (psichiatra e psicologo, oltre che criminologo e politologo). Lo psichiatra legge bene la follia collettiva indotta dalla paura, lo psicologo commisura il prezzo del terrore sparso a piene mani, e il criminologo prende il posto del politologo laddove la politica non esiste più, annichilita dalla nuova religione che bolla come eretico “negazionista” chiunque provi a ragionare, a non fidarsi della narrazione ufficiale, a dar retta ai tanti scienziati che denunciato l’immane raggiro planetario in corso. Il coronavirus è certamente un problema, ma di sicuro non grande quanto le misure (aberranti) adottate col pretesto di volerne limitare la diffusione. Purtroppo, il cretino non se ne accorge. Non vede che dal web spariscono post e video, informazioni preziose, denunce. Non vede, il cretino, l’opera del “ministero della verità” istituito per “depurare” Internet dalle notizie scomode. Forse neppure sa, il cretino, che l’Ordine dei Giornalisti – ente medievale, creato dal fascismo ed esistente solo in Italia – ha appena emanato un “protocollo” destinato ai giornalisti, espressamente invitati (sotto pena di sanzioni) a dar credito solo alle fonti ufficiali, cioè quelle controllate dalla nuova religione.Nei giorni scorsi è stato letteralmente massacrato uno scienziato “mainstream” come Andrea Crisanti, colpevole di lesa maestà di fronte al vaccino: ha detto che non accetterebbe di vaccinarsi, senza prima aver verificato la sicurezza di un farmaco preparato in così poco tempo. Avverte Massimo Mazzucco: c’è già chi festeggia l’avvento del nuovo vaccino “quantistico”, che sostituirebbe il microchip inoculando anche una molecola “interattiva”, arrivabile a distanza. Tra le tante stranezze, anche questa: il nuovo vaccino, per essere distribuito, avrebbe bisogno di essere conservato a una temperatura di 80 gradi sotto zero (per preservare quale componente?, si domanda Mazzucco). Tale Davide Faraone, parlamentare renziano, già scalpita: invoca un “passaporto sanitario integrato al vaccino anti-Covid”, senza il quale non sarebbe più consentito prendere il treno o l’aereo, entrare in un negozio, frequentare un bar, cenare al ristorante, visitare un museo, andare allo stadio. Siamo a questo: ci siamo arrivati. E non con la Mers, l’Ebola o la peste bubbonica. Macché, è bastato il coronavirus. Quello che si cura da casa con idrossiclorochina, o cortisone, con i farmaci a base di anticorpi. Alla peggio, con eparina o plasma. Ma non c’è speranza: il cretino non capisce. E trascinerà nel disastro anche chi cretino non è.Dilaga il virus dei cretini. Ha già vinto, nel senso che ha rincretinito vastissimi strati della popolazione, terrorizzati ininterrottamente per quasi un anno, ormai. Salta agli occhi la sproporzione mostruosa tra la pericolosità (reale, ma relativa) di un virus para-influenzale, che ha colpito soprattutto anziani, e le misure apocalittiche prese per contrastarlo, disastrando l’economia, la società, la psicologia, addirittura la salute (non si contano i casi di pazienti afflitti da altre patologie, trascurati da ospedali monopolizzati dall’emergenza virale). I cretini spopolano: riescono addirittura a incolpare i bar, i ristoranti, la movida dei giovanissimi. Il cretino medio non riesce a vedere quello che sta succedendo: le terapie (che esistono) sono state “oscurate” per creare l’attesa messianica del vaccino, unico possibile salvatore. E ora che il vaccino sta per arrivare, già si sente dire che – comunque – probabilmente non basterà: non potremo mai più tornare alla normalità di prima. Niente più amici, affetti, socialità. Una vita deturpata dal distanziamento: telelavoro, didattica a distanza. Ma il cretino non si sveglia: pensa ancora che sia giusto morire di paura, per sempre, mentre l’economia frana e la società si disintegra. Non vede, il cretino, che il virus è l’ultimo dei nostri problemi.
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Magaldi: niente mascherine all’aperto, mi ribello ai cialtroni
Gioele Magaldi va alla guerra: «Affermo con chiarezza che personalmente disobbedirò: nel Lazio non indosserò alcuna mascherina, all’aperto». Non solo: «Invito tutti i cittadini a non indossarle, le mascherine all’aperto. E se vi faranno delle multe, potrete scrivere al “soccorso legale rooseveltiano” coordinato da Monica Soldano: la nostra rete di avvocati sta già combattendo delle battaglie per gli abusi commessi durante il lockdown, in danno dei cittadini». E le forze dell’ordine? «A quei carabinieri e poliziotti che vi fermeranno, dite che loro stessi stanno obbedendo a degli ordini incostituzionali. Spesso, un pubblico ufficiale ha il dovere (oltre che il diritto) di ribellarsi, ad un ordine incostituzionale che gli venga dato». Così si è espresso, il presidente del Movimento Roosevelt, lunedì 5 ottobre, all’indomani della vittoria riportata contro Zingaretti al Tar del Lazio, che ha annullato l’ordinanza sul preteso obbligo vaccinale antinfluenzale per anziani, medici e infermieri. «Il giudice ha stabilito che la Regione non ha competenza per imporre una tale limitazione della nostra libertà». Scornato, Zingaretti ha ammesso: «Sapevamo di fare una provocazione, perché non compete alla Regione l’obbligo della vaccinazione».Il segretario del Pd si è però vantato del suo gesto: «Volevamo dare un segnale sull’importanza di farlo, e invitiamo il governo a introdurre l’obbligo vaccinale a livello nazionale», ha dichiarato all’agenzia Agi. Peggio per lui, lo rimbecca Magaldi: «Lo denunceremo: non si può emettere un provvedimento come quello, già sapendo che è illegittimo. E’ un dolo gravissimo: forze Zingaretti non si rende più nemmeno conto di quello che dice, oltre che di quello che fa». Autore del bestseller “Massoni” (Chiarelettere, 2014) che denuncia il ruolo occulto di decine di superlogge sovranazionali nella gestione del grande potere mondiale, Magaldi accusa il “partito cinese” di aver sprofondato il pianeta nel panico-Covid, tramite un’Oms ormai largamente finanziata da Pechino, paralizzando l’economia (tranne quella cinese). Spiega: «Gli oligarchi del colosso asiatico non solo soli: su di loro puntarono gli oligarchi occidentali della superloggia “Three Eyes”, in primis Kissinger, quando – attraverso la paramassonica Commissione Trilaterale, che è una loro emanazione – già nel 1975 teorizzarono che fosse meglio limitare la democrazia, in Occidente». Lo scrissero nel pamphlet “The crisis of democracy” firmato da Michel Crozier, Samuel Huntington e Joji Watanuki, con edizione italiana introdotta da Gianni Agnelli.La tesi: “curare” la democrazia aggiugendo democrazia sarebbe come gettare benzina sul fuoco. Traduzione pratica: il reclutamento nella “Three Eyes” del leader cinese Deng Xiaoping, per trasformare la Cina nella manifattura del mondo, a basso costo, mettendo in croce l’industria occidentale (lavoro, diritti), da sacrificare nell’ambito della finanziarizzazione planetaria. «E’ stata la strategia della globalizzazione neoliberista: delocalizzare le fabbriche, penalizzando i lavoratori e annientando la classe media occidentale. E il boom economico cinese, accuratamente preparato, serviva proprio a questo». “Gran maestro” del Grande Oriente Democratico, già inziato alla superloggia “Thomas Paine”, Magaldi è il frontman italiano del circuito massonico progressista che nel 2016 appoggiò l’outsider Donald Trump per fermare il Deep State “imperiale” che puntava sulla Clinton per mantenere salda la leadership neoliberista mondiale. «Anche per questo – dice Magaldi – Trump ha fatto benissimo a imporre uno stop all’export cinese, spina nel fianco dei lavoratori occidentali». Beninteso: «La Cina si è resa protagonista di un “dumping” sleale: i suoi prodotti sono low-cost perché fabbricati da operai sottopagati e privi di tutele sindacali, in complessi industriali che non hanno speso nulla per ridurre l’inquinamento».Attenzione, però: «Non è solo questione di cinesi», avverte Magaldi. «Tutto questo è avvenuto in modo pilotato, da quando alla Cina è stato permesso di entrare nel Wto senza nessuna delle garanzie che gli altri player mondiali devono dare, per entrare nel grande gioco del commercio mondiale: e cioè il rispetto dei diritti umani e delle libertà democratiche». Fate caso: «L’epidemia di coronavirus è esplosa un minuto dopo che Trump ha imposto dazi alla Cina, frenandone l’avanzata». Il resto è cronaca: con una mossa senza precedenti, Mike Pompeo ha accusato il Vaticano di aver concesso al regime di Pechino di condizionare la nomina dei vescovi cattolici in Cina. Dalla Santa Sede a Palazzo Chigi, il passo è breve: Magaldi accusa il governo Conte di aver imposto un severissimo lockdown “cinese”, modello Wuhan, la scorsa primavera. «Sono sempre stato contrario al “coprifuoco”, come efficace misura di contenimento del virus: nei paesi che non hanno effettuato chiusure, come la Svezia, oggi vediamo che il bilancio sanitario è paragonabile a quello italiano, con l’enorme differenza che l’economia non ha subito danni».Non da oggi, Magaldi punta il dito contro la “sindrome cinese” che affliggerebbe lo stesso governo Conte, protagonista di una gestione ultra-autoritaria della crisi, con “pieni poteri” esercitati in modo più che discutibile, anche attraverso il Comitato Tecnico-Scientifico e l’evidente manipolazione effettuata dai media, che a reti unificate hanno investito sulla paura ed escluso tutte le voci critiche, anche quelle del mondo scientifico, contrarie a forme estreme di distanziamento sociale. «So che c’è un “partito cinese” sovranazionale che ha dei terminali importanti, in Italia», afferma Magaldi. «E’ un “partito” trasversale che risente dell’ideologia, della teoria e della prassi in uso in Cina». Un grande paese e un grande popolo, quello cinese, «protagonista di eccezionali risultati economici in tempi brevissimi, che hanno giustamente sbalordito il mondo». Il problema? «Gli oligarchi del partito comunista di Xi Jinping tengono prigioniere centinaia di milioni di persone, sottoponendole anche a deportazioni di massa, di cui i media occidentali (anche i più accreditati) evitano di parlare».Nella sua dirompente visita romana, in cui ha esaltato il controverso Wojtyla come “paladino della libertà” mettendo in ombra Bergoglio, troppo arrendevole verso i cinesi, Mike Pompeo ha auspicato addirittura un “regime change” a Pechino. Chi conosce Magaldi farà in fretta a tradurre: non si tratta (solo) di uno scontro tra America e Cina. La vera posta in gioco è tra oligarchia e democrazia: e gli oligarchi che minacciano la nostra libertà non sono soltanto quelli con gli occhi a mandorla. Il guaio, per noi, è che «i simpatizzanti italiani del “partito cinese”, alcuni dei quali sono al governo, evidentemente hanno la tentazione di sostituire il principio liberale della “raccomandazione” con quello dell’imposizione», sostiene Magaldi, riferendosi sia ai diktat sulle mascherine che a quelli sulla vaccinazione antinfluenzale, che gli stessi medici valutano poco efficace, e alcuni addirittura ritengono possa esporre a maggiori rischi di contrarre il Covid. Per Magaldi e il Movimento Roosevelt, la battaglia politica è cominciata: incassata la sconfitta al Tar sul vaccino antinfluenzale, Zingaretti ha imposto le mascherine all’aperto, nel Lazio, «alzando la palla al governo Conte, perché estenda l’obbligo a livello nazionale».A Magaldi, le mascherine non piacciono: «Illustri scienziati ci hanno spiegato è molto aleatoria, la protezione che fornirebbero, mentre sono comprovati i danni alla salute che, a lungo andare, comportano». In diretta web-streaming con Fabio Frabetti di “Border Nights”, insieme a Monica Soldano e all’avvocato Vanni Oddino (vincitore al Tar contro Zingaretti), Magaldi sintetizza: l’obbligo regionale di indossare mascherine all’aperto è facilmente “smontabile”, sul piano legale. Di qui l’invito alla popolazione: «Le mascherine indossatele negli ambienti chiusi, ma evitare di obbedire alla disposizione che ora impone di tenerle sul volto anche all’aperto». E se – come pare scontato – alcune Regioni hanno solo anticipato di qualche giorno quella che sarà una un’imposizione nazionale? Anche in quel caso, sostiene Magaldi, ci sarà da discutere: il Parlamento (esaminando la proposta di Forza Italia sul vaccino antinfluenzale) ha optato per la “forte raccomandazione”, evitando quindi l’obbligatorietà. «La stessa cosa potrebbe valere per le mascherine», sostiene Magaldi.«Oltretutto, una legge dello Stato attualmente in vigore inibisce l’uso di maschere che possano impedire ai cittadini di rendersi riconoscibili, da parte delle forze dell’ordine: è una questione di pubblica sicurezza». Non è tutto: «In uno Stato liberale e democratico bisogna stare molto attenti, con le disposizioni autoritarie». La posizione del leader “rooseveltiano” è netta: «Le persone sono ora costrette a indossare la mascherina durante tutto il giorno, in presunta lotta contro un virus che ha una bassa carica virale, in questo momento: non produce sovraffollamento nelle terapie intensive, né rischi così gravi come quelli di altre malattie, che – tutti i cittadini italiani se ne sono accorti – sono state poco e mal curate, in tutti questi mesi». Questo va sottolineato, insiste Magadi: «C’è un’emergenza nazionale che riguarda tutti i malati, affetti da altre patologie: a causa di questa sovraeccitazione, retorica e spesso mistificatoria, a proposito del Covid, non vengono curati. Il diritto alla salute è stato violato, e viene tuttora violato: perché tutti sono sovraeccitati e molto preoccupati del Covid. E di questo sono resposabili anche i media: le persone mutano i loro comportamenti soltanto perché il telegiornale parla dell’aumento dei contagi, senza spiegare che è dovuto all’aumento dei tamponi. Ma questi contagiati sono asintomatici, sono tra noi da mesi, non producono effetti, e tra gli asintomatici la trasmissione virale è bassissima».Il dado è tratto, sembra dire Magadi: «Ora finalmente il Movimento Roosevelt rivolgerà al governo il suo “ultimatum”, innanzitutto economico: il paese è in ginocchio e non si vede luce, nelle chiacchiere infeconde dei nostri attuali governanti». Ma l’ultimatum verterà anche su questa nuova emergenza, «che non è quella da pandemia: è l’emergenza da cialtronaggine, nella gestione della pandemia, da parte di alcuni governanti regionali e del governo nazionale». Magaldi annuncia quindi l’esordio della Milizia Rooseveltiana, formazione «pacifica e gandhiana ma dura, pronta a scendere in piazza con il suo istrionismo, con la sua felice provocazione (non come quella proclamata da Zingaretti, dolosa e passibile di conseguenze penali)». Sarà qualcosa che, «con la capacità teatrale di rappresentarsi in quanto “esercito civico”, senza compiere atti di violenza, marcerà e offrirà alla pubblica opinione motivo di che riflettere, con sue incursioni piratesche, simpatiche e colorite». L’obbligo della mascherina, aggiunge Magaldi, costringe ad accelerare i tempi: «Sono allo studio delle azioni che dimostreranno come noi non siamo disponibili semplicemente a difenderci, ma vogliamo attaccare – in modo nonviolento e pacifico – coloro i quali attentano alle nostre libertà».Quando dice “noi”, Magaldi allude al Movimento Roosevelt, entità politica meta-partitica creata nel 2015 con l’intento di “risvegliare”, in modo trasversale e senza pregiudizi di parte, l’intera politica italiana. Obiettivo: riconquistare una piena sovranità democratica. «Nelle nostre fila c’è un’alta passione civica: per noi, a vita della polis è un campo di battaglia per principi e obiettivi, e non per piccole comunità, piccole poltrone, piccoli guadagni del “qui e ora”, senza lungimiranza, come quelli messi in mostra da Zingaretti». Secondo Magaldi, l’Italia resta una trincea strategica, decisiva per gli equilibri mondiali: «Solo il nostro paese potrà spezzare l’autoritarismo dell’oligarchia che utilizza la Disunione Europea per creare depressione socio-economica, in accordo con le filiere mondiali della massoneria “neoaristocratica”, quella che vorrebbe imporre il sistema-Cina come modello alternativo all’Occidente dei diritti».In questi mesi, Magaldi si è battuto con assoluto tempismo: con largo anticipo ha annunciato la clamorosa svolta keynesiana di Mario Draghi, fino a ieri campione dell’élite eurocratica di stampo reazionario. Tutte “profezie” regolarmente avveratesi: dal trasloco (con Draghi) della stessa Christine Lagarde nello schieramento massonico progressista, all’annuncio del tenore che avrebbe avuto l’incursione di Pompeo in Italia. Magaldi è stato il primo a denunciare il “partito cinese”, quindi anche atlantico, ai tempi dell’esplosione dell’epidemia a Wuhan, e il primo (e unico, per ora) a svelare la cifra massonico-progressista di Bob Dylan, che a fine marzo – con il brano “Murder Most Foul” (messo in relazione con la pandemia) – ha alimentato un terribile sospetto: gli architetti occulti dell’operazione-Covid sarebbero gli eredi degli assassini di John Kennedy. Allusioni ulteriormente sottolineate nel brano “False prophet”, illustrato in modo eloquente: la morte bussa alla porta, con un pacco regalo sottobraccio, e nell’altra mano una siringa.Erano i giorni in cui Bill Gates, dopo aver vaticinato l’apocalisse, presentava il suo sogno di vaccinazione universale con escursioni nella fisica quantistica, laddove si presume l’inoculo di molecole “interattive” che possano trasformare il corpo umano in una sorta di ricetrasmittente biologica, capace di comunicare a distanza e ricevere impulsi sanitari in automatico. Fantascienza? Bei tempi, quando Nicola Zingaretti promuoveva cenette “antirazziste” nei ristoranti cinesi e brindava sui Navigli, a Milano, per esorcizzare la “fake news” della terribile pandemia. E’ lo stesso Zingaretti che, nel giro di pochi mesi, ha fatto spendere alla Regione Lazio 14 milioni di euro per mascherine mai arrivate, più altri milioni (ben di più) per fare scorta di improbabili vaccini antinfluenzali. Sempre lui, il segretario del Pd – partito che tiene in piedi il governo-fantasma di Conte – ora impone le mascherine ai laziali, anche in strada. Qualcosa non torna? La verità, dice Gioele Magaldi, è che qualcuno si è gettato sull’emergenza sanitaria per manipolarla, a nostro danno.Ancora lo scorso febbraio, il coronavirus sembrava uno spettro remoto. «Per l’Italia il rischio è zero», annunciò il virologo Burioni, inaugurando la sanità televisiva modello Covid, dove l’attendibilità è una variabile e il confronto tra le fonti non esiste più: il governo Conte l’ha persino bandito, anche sul web, facendo la guerra – col suo Ministero della Verità – alle notizie scomode, liquidate come bufale. Con un’escalation inquietante: un conto è smentire, un altro è censurare. Non si contano più in post cancellati dai social, i video bannati da YouTube. Colmo del ridicolo: l’accusa – grottesca – di “negazionismo”, rivolta a chiunque, medici e scienziati compresi, osi contestare il Verbo ufficiale, governativo. Siamo passati dalla demonizzazione al bavaglio, senza colpo ferire: non un fiato da sindacati, reporter, Ordine dei Giornalisti. Tutti sordomuti, di colpo? Solo un cieco potrebbe non vedere la dimensione planetaria del problema: che è politico, prima che sanitario. Oggi siamo alla pantomima delle mascherine all’aperto. «Io non la indosserò», avvisa Magaldi, lanciando il suo guanto di sfida.Gioele Magaldi va alla guerra: «Affermo con chiarezza che personalmente disobbedirò: nel Lazio non indosserò alcuna mascherina, all’aperto». Non solo: «Invito tutti i cittadini a non indossarle, le mascherine all’aperto. E se vi faranno delle multe, potrete scrivere al “soccorso legale rooseveltiano” coordinato da Monica Soldano: la nostra rete di avvocati sta già combattendo delle battaglie per gli abusi commessi durante il lockdown, in danno dei cittadini». E le forze dell’ordine? «A quei carabinieri e poliziotti che vi fermeranno, dite che loro stessi stanno obbedendo a degli ordini incostituzionali. Spesso, un pubblico ufficiale ha il dovere (oltre che il diritto) di ribellarsi, ad un ordine incostituzionale che gli venga dato». Così si è espresso, il presidente del Movimento Roosevelt, lunedì 5 ottobre, all’indomani della vittoria riportata contro Zingaretti al Tar del Lazio, che ha annullato l’ordinanza sul preteso obbligo vaccinale antinfluenzale per anziani, medici e infermieri. «Il giudice ha stabilito che la Regione non ha competenza per imporre una tale limitazione della nostra libertà». Scornato, Zingaretti ha ammesso: «Sapevamo di fare una provocazione, perché non compete alla Regione l’obbligo della vaccinazione».
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Terziano: la mente è un paracadute, se si apre ci guarisce
Ho un amico che ha avuto un’emorragia celebrale, tre giorni fa, e a mie piace stare con lui. Non so se lo sto accompagnando verso la morte. Se io riesco a interagire con queste persone le faccio “uscire in astrale”: si vedono da sopra, si rendono conto del fatto che c’è una parte di noi che non muore. Con questo sistema comunicano con i loro cari, defunti, e si rasserenano. Questo, per me, è “accompagnare”. Una volta sola, mi è capitata una guarigione “miracolosa”: ce l’ho ancora nel cuore, nella testa. Gli altri però muoiono tutti: purtroppo non ho il potere di evitargli la morte (e penso che prima o poi toccherà anche a me, tra le altre cose). Per me, quindi, l’accompagnare ha questo significato: stare vicino, e fare quello che il tuo sapere – di testa e di cuore – in quel momento ti suggerisce di fare. La rabdomanzia? Non tutti nasciamo rabdomanti. Io lo sono diventato. La si può allenare, la mente, a percepire le radiazioni della Terra. Tanti anni fa sono stato in Egitto, nel Tempio di Luxor, a fare delle sperimentazioni. E ho visto che molte persone, vicino all’altare, cascano per terra. Pensate alla Sacra di San Michele, in valle di Susa: se andate lassù nella chiesetta, a sinistra dell’altare, potreste cadere; lì c’è un incrocio delle due “vie sincroniche”. Il fatto che i luoghi sacri come la grotta di Lourdes abbiano un’elevata energia è positivo, ma non è prudente sostarvi troppo a lungo, altrimenti ci si “frigge”.Io sono un medico, con alle spalle una lunga esperienza ospedaliera. Nel frattempo mi sono occupato di agopuntura, quando era ancora considerata stregoneria pura. Ho studiato medicina tradizionale cinese, omeopatia, radioestesia, Reiki. Pratico l’ipnosi, che è ottima coi malati gravi. Poi ho scoperto la fisica quantistica. Mi sono affidato alla medicina complementare, senza mai rifiutare nulla della medicina ufficiale. A proposito: riusciremo mai a sentir parlare semplicemente di “medicina”, senza dover aggiungere aggettivi come “ufficiale” e “alternativa”? Avevo bisogno di darmi una risposta scientifica a fenomeni che vivevo, e che non riuscivo a spigarmi. Per esempio: ci sono luoghi che producono benessere, altri malessere. Sentiamo dire: «Non dormivo bene, e ho risolto il problema girando il letto». A volte proviamo una strana empatia, immediata, con persone che vediamo per la prima volta: perché? Oppure: come fa il rabdomante a sentire la vena d’acqua? Come può funzionare un rimedio omeopatico, se non contiene chimica? E come fa a funzionare l’acqua “informata”? Come fanno a funzionare i trattamenti a distanza dei gruppi di preghiera, come confermato da studi scientifici americani su reparti ospedalieri verso cui era stata indirizzata la preghiera? E come fanno a funzionare i trattamenti di Reiki a distanza e quelli della medicina vibrazionale, di cui mi occupo io?Ancora: com’è possibile interagire con l’identità spirituale di un defunto? Cosa che avviene, sapete: ed è un’altra delle realtà profonde della nostra vita, che ci neghiamo. Che significato possiamo dare, al cosiddetto paranormale, inclusi quelli che chiamiamo miracoli? Io a tutti questi fenomeni ho dato un significato quando ho cominciato a studiare fisica quantistica seriamente. Della quantistica ho trasferito i principi fondamentali nella mia vita quotidiana. In questo momento è diventata la mia verità – la mia, beninteso, e non ho nessuna intenzione di imporla agli altri. Rimane la gioia di poterne parlare, tutto qui. Il grande fisico Nils Bohr, Premio Nobel, diceva che chi si avvicina alla meccanica quantistica, se non viene sconvolto, significa che non l’ha capita. Io ne sono rimasto affascinato. Fonda le sue radici nell’infinitamente piccolo. E l’ho sperimentata con successo nella vita, la mia e quella delle persone che mi ruotano accanto. La fisica di Newton stabilisce che è sempre una forza esterna a far muovere un oggetto. E’ il fondamento della nostra tecnologia: siamo andati sulla Luna, con Newton.La quantistica comincia con Einstein (”la materia è energia”) e dimostra che l’energia è dentro la materia, e che questa energia si espande. Ecco il concetto di vibrazione, e il concetto di risonanza: un segnale che parte a va a collegarsi a entità che vibrano alla sua stessa frequenza, perché queste forze – nel loro espandersi nell’universo – rispettano le leggi della fisica (possiedono frequenza, ampiezza e lunghezza d’onda). Sappiamo che l’uomo emette frequenze elettromagnetiche: facciamo l’elettrocardiogramma, l’elettroencefalogramma. Ma prima che ci fossero questi “giocattoli” come facevamo, a sapere che c’erano queste onde? La mente dell’uomo è come un paracadute: funziona solo se si apre. Il problema è farla aprire. Proviamo allora a immaginare che esistano frequenze che l’uomo riceve e manda, e che però nessun apparecchio riesce ancora a evidenziare. In realtà un “apparecchio” fatto così ce l’abbiamo tutti: è la nostra mente.Se ci mettiamo uno di fronte all’altro e tendiamo i palmi delle mani, dopo un po’ avvertiamo una sorta di formicolio: si può sentire, quello che l’essere umano trasmette. Questo a cosa mi serve, nell’atto terapeutico? Mi aiuta a interagire, guidando il paziente (con il suo aiuto, indispensabile), per recuperare quei conflitti interiori che sa rilevare anche l’ipnosi, impiegando però moltissimo tempo. Poi, una volta individuato il conflitto, occorre comunque che a risolverlo sia la persona, non certo il terapeuta. La mente dell’uomo è in grado di concentrarsi su tantissime frequenze: è possibile sentire le energie della Terra, è possibile percepire le Onde di Schumann, le energie stupende che abbondano nei siti celtici. Possiamo sentire le geopatie, sintonizzarci con gli effetti negativi dei telefoni cellulari. Le possibilità sono infinite. In questo momento storico stiamo passando dalla biochimica alla biofisica, che speriamo superi rapidamente la biochimica.Io sono abituato a interagire con la materia, da tantissimi anni. Coi vegetali, per esempio: se si stimolano con le frequenze giuste, le piante germogliano prima, crescono meglio. Lo dimostrano gli amici con cui collaboro, che si occupano di agricoltura biologica. Ho provato a proporre questo intervento nella crescita delle cellule staminali, in una università. Obiettivo: riuscire a sollecitare le cellule con uno stimolo biofisico – e ci si riesce benissimo, con la mente, a inviare un’onda destinata a informare le cellule: “informare”, cioè “formare dentro”, inserire una forma. Oggi sono state inventate delle macchine che sfruttano la cosiddetta bio-risonanza, che riescono a leggere le frequenze delle cellule. Le nostre cellule sono dei “dipoli” che emanano comunque una corrente, e la stessa cosa fanno i neuroni quando creano i pensieri. E creano onde elettromagnetiche che possono interferire pesantemente, sul fisico.La kinesiologia, una scienza che pochi medici conoscono, è in grado di testare l’azione delle forze esterne verso di noi. Qualsiasi cosa: un barattolo di Nutella, il telefonino. Le macchine a bio-risonanza sono eccezionali, registrano queste frequenze e le possono cambiare. Unico handicap, sono costose. E allora ho imparato a usare la mia mente, e a utilizzare dei cristalli che io “informo” con delle onde particolari, che sono in grado poi si trasmettere alle persone alcune frequenze. Guardate che è molto semplice, può farlo chiunque. Un evento scientifico che ha validato queste cose è l’esperimento Epr di Einstein con Podolsky e Rosen, quello che ha stabilito l’efficacia dell’entanglement. Ci sono due elettroni che girano nello stesso senso; se ne prende uno e lo si trasporta a chilometri di distanza; poi con la macchina si dà un impulso a far girare un elettrone al contrario (”spin inverso”) e simultaneamente – cosa che mise in crisi Einstein – dall’altra parte del mondo, anche l’altro elettrone si mette a girare nel senso inverso. Questo dimostra che la velocità della luce non è più fondamentale, nel calcolo delle dinamiche della materia.Pensate agli innumerevoli input biologici che arrivano alle nostre cellule, ai nostri organi: se viaggiassero solo degli impulsi biochimici, come faremmo a funzionare così bene? Non avete mai visto uno stormo di uccelli fare le sue evoluzioni, virando di colpo? Tutti si muovono in sincrono. Com’è pensabile che il capostormo fischi all’ultimo della fila? Si mandano i segnali di cui parlo. E come fanno le termiti, che sono cieche, a fare così rapidamente e in modo così perfetto il loro nido? Tra l’altro, il termitaio sorge sempre su un Nodo di Hartmann, geopatico. Col suo Principio di Indeterminazione, Heisenberg ha dimostrato che, nell’infinitamente piccolo, di una sostanza non si possono valutare due caratteristiche contemporaneamente. Possiamo “misurare” un elettrone, ma non la sua velocità. Non lo capivo, fino a quando non mi è venuto in mente l’esempio del minestrone: se voglio misurarne la quantità è facile, peso il mio piatto di minestra; ma se – contemporaneamente – voglio anche sapere se la minestra è buona o no, non posso farlo: assaggiandola, altererei una delle sue qualità (il peso, appunto).Se io guardo la realtà, come osservatore, posso condizionarla. Ma cos’è la realtà? Se reggo in mano un microfono e lo vedo grigio, un daltonico lo vedrà giallo. La realtà è dunque quello che il nostro cervello immagina che sia reale. Ma se la realtà è la malattia, e noi abbiamo la possibilità di vederla come una realtà diversa, perché non impariamo a farlo? E questo lo si può fare, non è difficile. Lo si può fare da soli, oppure aiutando la persona a passare dal subconscio (l’area dove sussistono i conflitti spirituali) al super-conscio. E dal super-conscio vi assicuro che parte la guarigione. Io lo trovo bellissimo. Questo, in sintesi, è il mio pensiero sulla fisica quantistica. Non è così complicata, ed è affascinante. Io mi sono limitato a riportarla nella pratica quotidiana.(Emilio Terziano, dichiarazioni rilasciate alla “Giornata dei guariti” il 19 dicembre 2019 allo Spazio Uno di Torino. Ginecologo ed esperto in “medicina energetica vibrazionale”, il dottor Terziano è il co-fondatore – con il figlio Andrea, ingegnere – dell’azienda Pentater, che produce dispositivi “quantistici” che proteggono il corpo da elettrosmog, geopatie e dolore fisico).Ho un amico che ha avuto un’emorragia celebrale, tre giorni fa, e a mie piace stare con lui. Non so se lo sto accompagnando verso la morte. Se io riesco a interagire con queste persone le faccio “uscire in astrale”: si vedono da sopra, si rendono conto del fatto che c’è una parte di noi che non muore. Con questo sistema comunicano con i loro cari, defunti, e si rasserenano. Questo, per me, è “accompagnare”. Una volta sola, mi è capitata una guarigione “miracolosa”: ce l’ho ancora nel cuore, nella testa. Gli altri però muoiono tutti: purtroppo non ho il potere di evitargli la morte (e penso che prima o poi toccherà anche a me, tra le altre cose). Per me, quindi, l’accompagnare ha questo significato: stare vicino, e fare quello che il tuo sapere – di testa e di cuore – in quel momento ti suggerisce di fare. La rabdomanzia? Non tutti nasciamo rabdomanti. Io lo sono diventato. La si può allenare, la mente, a percepire le radiazioni della Terra. Tanti anni fa sono stato in Egitto, nel Tempio di Luxor, a fare delle sperimentazioni. E ho visto che molte persone, vicino all’altare, cascano per terra. Pensate alla Sacra di San Michele, in valle di Susa: se andate lassù nella chiesetta, a sinistra dell’altare, potreste cadere; lì c’è un incrocio delle due “vie sincroniche”. Il fatto che i luoghi sacri come la grotta di Lourdes abbiano un’elevata energia è positivo, ma non è prudente sostarvi troppo a lungo, altrimenti ci si “frigge”.
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Il Seti: scienziati in ascolto, pronti a parlare con gli alieni
Riusciremo a parlare con gli alieni? «Sappiamo che le possibilità che esistano altre forme di vita sono letteralmente incommensurabili. E non abbiamo ancora iniziato a guardare, abbiamo ancora tanti posti da visitare». Inizia così un lungo servizio di “Bloomberg” dedicato a uno dei grandi interrogativi della nostra stessa esistenza: siamo soli? Esistono gli alieni o comunque altre forme di intelligenza con cui, prima o dopo, saremo in grado di metterci in contatto? O meglio: di capirci. C’è un gruppo di esperti, noto come Seti – Search for Extraterrestrial Intelligence – che da decenni punta dei potenti telescopi verso stelle o galassie “vicine” cercando degli specifici segnali radio che si crede possano essere prodotti solo da una qualche forma di tecnologia. D’altronde lo aveva ripetuto molto spesso anche Stephen Hawking, il grande cosmologo scomparso nel marzo dello scorso anno e pioniere degli studi sui buchi neri, sulla cosmologia quantistica e sull’origine dell’universo: «È il momento di impegnarci a cercare le risposte sulla vita oltre la Terra. Siamo vivi, siamo intelligenti, dobbiamo sapere», disse l’astrofisico di Oxford.Così questo gruppo di esperti ha deciso di mettersi davvero al lavoro, «invece di fare quel che abbiamo fatto per millenni, cioè chiedere ai preti e ai filosofi», come spiega nel doc l’astronoma Jill Tarter, presidente emerita dell’organizzazione scientifica. Una ricercatrice che ha dedicato la vita a questa missione e, curiosità, è anche l’esperta che ha ispirato il personaggio interpretato da Jodie Foster nel film “Contact” del 1997, diretto da Robert Zemeckis e basato sul libro di Carl Sagan pubblicato 12 anni prima che descrive appunto un ipotetico primo contatto fra esseri umani e alieni. Ma qual è esattamente il lavoro? Questo team internazionale è impegnato nella ricerca di radiazioni elettromagnetiche diverse dai segnali radio che otteniamo dagli oggetti naturali come stelle, galassie e quasar (i nuclei galattici attivi dalla natura controversa) e in qualche maniera corrispondenti a radiazioni emesse da strumentazioni tecnologiche. All’università di Berkeley, per esempio, una squadra guidata da Andrew Siemion è impegnata in un progetto decennale finanziato da privati per 100 milioni di dollari.«Le sorgenti tecnologiche hanno proprietà molto interessanti, possono cioè comprimere l’energia elettromagnetica nel tempo o nella frequenza – spiega Siemion – in questo modo si può ottenere molta energia in un singolo segnale: sono effetti che in natura tendono a non verificarsi». Sarebbe insomma la traccia di un qualche possibile contatto, anzi di un messaggio, tanto per rimanere dalle parti delle suggestioni cinematografiche. Anziché affidarsi a radiotelescopi, spesso pubblici o comunque appartenenti a governi e istituzioni, Seti ha deciso qualche tempo fa che occorreva un quartier generale, che alla fine è stato costruito a 280 miglia a nord-est di San Francisco. Il complesso si chiama Allen Telescope ed è di fatto un sistema di diversi tipi di strumentazioni più piccole che lavorano in collegamento fra loro e sono così in grado di osservare un’ampia porzione di spazio in contemporanea. L’Allen Telescope è ora dedicato quasi esclusivamente alle ricerche dell’organizzazione e a questo ascolto dell’ignoto.Una volta completato, queste parabole da sei metri di diametro dovranno essere 350. Al momento sono 42 e «la quantità di dati prodotta è impressionante», aggiungono gli esperti ai microfoni di “Bloomberg”. Una mole esplorata con l’aiuto di algoritmi alla ricerca di segnali, addestrati anche tramite tecniche di machine learning e intelligenza artificiale in grado di setacciare le informazioni significative e degne di approfondimento. «Quando mi sono laureata conoscevamo solo nove pianeti, quelli del nostro sistema solare – spiega Tarter – nulla sapevamo sui pianeti intorno ad altre stelle. Oggi invece sappiamo che ci sono più pianeti che stelle, perché ogni stella ha in media un pianeta e anche di più» che ruota intorno a essa. Questo è il punto centrale intorno al quale gira la ricerca del Seti: il fatto cioè che l’universo sia apparso nel corso dei più recenti decenni di ricerche sempre più come potenzialmente accogliente per altre forme vita.D’altronde, «nell’universo esistono più stelle che granelli di sabbia su tutte le spiagge del mondo, e se si guarda un solo granello e si assume che sia il Sole, e il terzo granello intorno a lui sia abitabile, e poi si torna a guardare alla spiaggia, ci si domanda perché dovrebbe accadere in un granello di sabbia e non anche in altri?», si domanda l’astrofisico Laurance Doyle. Il problema, insomma, siamo noi: non saremmo ancora in grado di riconoscere e decodificare complessi messaggi che sicuramente già sono stati trasmessi, spiega il principale responsabile della ricerca di Seti, già al lavoro con la Nasa sul telescopio spaziale Kepler. La missione dell’agenzia Usa punta proprio alla ricerca di pianeti simili alla Terra in orbita attorno a stelle diverse dal Sole. «Tutto comunica. Tutti gli animali e anche le piante comunicano. Si tratta solo di capire quanto sia complessa questa comunicazione», aggiunge Doyle. Per questo è tornato a volgere lo sguardo alla Terra e alle sue creature.Per approfondire i diversi metodi di comunicazione naturali – come quelli dei delfini, delle misteriose megattere, i cetacei dalle grandi pinne pettorali, o delle scimmie scoiattolo – per costruire qualcosa di simile a un filtro, cioè a un sistema per comprendere le regole dell’intelligenza, la sua sintassi, cogliere almeno ciò che ci perdiamo per strada e lavorare sull’assenza. I segnali delle scimmie scoiattolo toccano il secondo ordine di entropia, magari quelli extraterrestri potrebbero toccare un livello di entropia del ventesimo ordine: «Ma se lo scoprissimo, almeno sapremmo che la nostra posizione rispetto a quei segnali è come il nostro linguaggio visto dalla prospettiva di una scimmia scoiattolo», dice Doyle. Una sfida impossibile da decodificare, per adesso, ma non per il futuro. «Siamo collegati a questo cosmo gigantesco – conclude Jill Tarter – e vogliamo sapere cosa altro sia successo lì fuori». Di sicuro sappiamo che l’universo per molte volte ha dato vita a certi tipi di organismi come noi. Organismi che pensano e si fanno domande sullo stesso universo. Adesso è il momento di cercare di capirci, visto che la domanda è quasi sicuramente la stessa.(Simone Cosimi, “Il team di scienziati che sta cercando di parlare con gli alieni”, da “Esquire” del 12 novembre 2012).Riusciremo a parlare con gli alieni? «Sappiamo che le possibilità che esistano altre forme di vita sono letteralmente incommensurabili. E non abbiamo ancora iniziato a guardare, abbiamo ancora tanti posti da visitare». Inizia così un lungo servizio di “Bloomberg” dedicato a uno dei grandi interrogativi della nostra stessa esistenza: siamo soli? Esistono gli alieni o comunque altre forme di intelligenza con cui, prima o dopo, saremo in grado di metterci in contatto? O meglio: di capirci. C’è un gruppo di esperti, noto come Seti – Search for Extraterrestrial Intelligence – che da decenni punta dei potenti telescopi verso stelle o galassie “vicine” cercando degli specifici segnali radio che si crede possano essere prodotti solo da una qualche forma di tecnologia. D’altronde lo aveva ripetuto molto spesso anche Stephen Hawking, il grande cosmologo scomparso nel marzo dello scorso anno e pioniere degli studi sui buchi neri, sulla cosmologia quantistica e sull’origine dell’universo: «È il momento di impegnarci a cercare le risposte sulla vita oltre la Terra. Siamo vivi, siamo intelligenti, dobbiamo sapere», disse l’astrofisico di Oxford.