Archivio del Tag ‘riarmo’
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Finmeccanica, la super-holding per la guerra che ci attende
Per metà “bancomat” destinato ad alimentare il sistema di corruzione politico nazionale, e per metà centro dispensatore di incarichi, consulenze e prebende per mogli, amanti e figli dei potenti di turno. Dopo la Fiat, Finmeccanica è la seconda holding industriale d’Italia: produce aerei, elicotteri, locomotive, carri armati, missili, satelliti e centri di telecomunicazione, con una spiccata vocazione per gli strumenti di morte da esportare ad ogni esercito in guerra. Dal 2009 è tra le dieci regine del complesso militare industriale mondiale e ha intrecciato partnership con i giganti d’oltreoceano moltiplicando ordini e commesse. Una gallina dalle uova d’oro per manager e azionisti, inclusi il ministero dell’economia e delle finanze, che ancora controlla il 30,2% del pacchetto azionario.
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Obama e l’appuntamento peggiore: quello con la guerra
«Nei prossimi mesi, quando Obama avrà incontrato Xi Jinping, suo neo-omologo designato, potremo capire se i numeri uno e due al mondo sono destinati a cooperare o a scontrarsi». Parola di Lucio Caracciolo, che vede “guerre imperiali” appena oltre il giardino della Casa Bianca, all’indomani della conferma di Obama, che è stato rieletto «per salvare l’America da un’altra recessione, non per cambiare il mondo». Ma posti di lavoro e benessere sociale dipendono sempre più «dal modo in cui l’America sta al mondo», ovvero «dalle relazioni politiche, commerciali e finanziarie con il resto del pianeta, Cina in testa, che non accetta più il Washington consensus e non dimentica che la crisi in corso è nata a Wall Street». L’unico non indifferente vantaggio rispetto al primo quadriennio, aggiunge il direttore di “Limes”, è che Obama «non può essere riconfermato, sicché deciderà senza farsi condizionare da pedaggi elettorali».
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Grecia, folle riarmo: affari d’oro per Francia e Germania
Sessanta caccia Eurofighter per 3,9 miliardi di euro, fregate francesi per oltre quattro miliardi, motovedette per 400 milioni, e poi carri armati, elicotteri Apache e sommergibili tedeschi per altri 2 miliardi di euro. E’ la lista della spesa militare per il prossimo futuro. E la notizia ha dell’incredibile: perché il paese che sta per impegnare queste cifre in armamenti è la Grecia, che forse in primavera lascerà l’euro per tornare alla dracma. Gli ospedali di Atene trattano solo i casi urgenti, gli autisti degli autobus sono in sciopero, nelle scuole mancano ancora i libri di testo e migliaia di dipendenti statali manifestano contro il proprio licenziamento. Il governo greco annuncia un nuovo piano di rigore che non risparmierà nessuno. A parte l’esercito e l’industria delle armi: due settori neppure sfiorati dall’austerity che sta terremotando il popolo greco.
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Corsa al riarmo: dopo gli F-35, i Chinook
Dopo l’avvio del programma di produzione nazionale dei cacciabombardieri strategici americani F-35, l’Italia disporrà di nuovi elicotteri da guerra “Chinook” Ch-47, oltre che di nuovi sistemi di puntamento per i missili a bordo degli elicotteri d’attacco A-129 “Mangusta”. Lo rivela il newsmagazine “PeaceReporter”, che si incarica di diffondere notizie scarsamente segnalate dai giornali: «Più che per la difesa – osserva “PeaceReporter” – le nuovi armi saranno al servizio della nuova “gendarmeria internazionale” dell’Occidente».
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Riarmo anti-crisi: l’Italia vuole gli stealth
Uscire dalla crisi spendendo 13 miliardi di euro per acquistare aerei da guerra: secondo la Difesa, l’acquisizione di 131 esemplari del super-bombardiere F-35 creerà almeno 10.000 posti di lavoro, alimenterà un forte sviluppo tecnologico dell’industria italiana e determinerà un incremento del Pil. Entro il 16 aprile, annuncia il network indipendente “PeaceReporter”, le commissioni parlamentari valuteranno il programma di riarmo aeronautico presentato dal ministro della Difesa.