Archivio del Tag ‘rispetto’
-
Vi siete chiesti per conto di chi lavora, Mario Monti?
Vi siete chiesti per conto di chi lavora, Mario Monti? Nel nome della “spending review” ora si accinge a tagliare altri 7400 posti letto: quello che rimane del sistema sanitario nazionale viene smantellato, giorno dopo giorno, grazie alla complicità dei tre partiti di maggioranza, ovvero Pd, Udc e Pdl. «Poi uno si chiede il perché del successo del Movimento 5 Stelle». Massimo Ragnedda, docente della Northumbria University, è esasperato: se proprio bisogna batter cassa, perché Monti non fa come la Germania, che si è accordata con la Svizzera per un prelievo forzoso dei capitali nascosti nelle banche elvetiche? «Basterebbe una tassa del 30% – sempre meno di quanto pagano gli italiani che onestamente pagano le tasse – per avere un gettito di 35/40 miliardi di euro». Perché non tassare quei capitali? «Sono soldi che ci spettano e che stanno fuggendo al fisco italiano». Macché, è più comodo tagliare altri 300 milioni, togliendoli all’assistenza dei malati.
-
L’Europa sostenga il Bio, l’unica agricoltura che ha futuro
Mentre il Piemonte disastrato dai tagli ciechi mette in liquidazione il Crab, lo sportello per l’agricoltura biologica che da un decennio indirizza un comparto che vale mezzo milione di euro all’anno – inutili gli appelli piovuti sui maggiori partner del centro, cioè la Provincia di Torino governata dal centrosinistra – gli operatori europei chiedono una riforma “verde” della politica agricola, per fronteggiare la grande crisi «dirottando i finanziamenti dalle produzioni intensive ad alto impatto ambientale alle piccole aziende agricole multifunzionali», cioè quelle che praticano con successo «modelli di produzione e di consumo sostenibili», nel rispetto dei consumatori nonché delle biodiversità, delle risorse naturali e del paesaggio. È la richiesta rivolta al governo Monti, al Parlamento europeo e alle Regioni da 13 associazioni che riuniscono ambientalisti, mondo scientifico, agricoltori biologici e biodinamici.
-
Colombo: rappresaglia e barbarie, ignobile Marchionne
La lotta di classe torna in tutto il suo furore ed è lotta iniziata a freddo dalla ricchezza contro coloro che in due secoli il mondo civile ha imparato a chiamare, garantire, rispettare e trattare come partner dell’impresa, i lavoratori. Sto parlando dell’annuncio di Marchionne. Metterà “in mobilità” 19 operai come risposta alla sentenza della Corte d’appello di Roma che lo obbliga a riassumere 19 operai licenziati perché discriminati, dunque illegalmente. L’amministratore delegato della Fiat compie un gesto di violenza senza precedenti: poiché ha il potere, si vendica. Sceglie di farlo nel giorno in cui il numero dei disoccupati italiani ha toccato il suo livello storicamente più alto (10,8 per cento) e i senza lavoro giovani sono il 35 per cento. Ma una vendetta non tiene conto di questi dettagli, anzi, se la guerra è guerra, fai fuoco quando il bersaglio è più esposto.
-
Hedges: morte alla scuola, vogliono solo docili esecutori
Una nazione che distrugge il proprio sistema educativo, degrada la sua informazione pubblica, sbudella le proprie librerie pubbliche e trasforma le proprie frequenze in veicoli di svago ripetitivo a buon mercato, diventa cieca, sorda e muta. Apprezza i punteggi nei test più del pensiero critico e dell’istruzione. Celebra l’addestramento meccanico al lavoro e la singola, amorale abilità nel far soldi. Sforna prodotti umani rachitici, privi della capacità e del vocabolario per contrastare gli assiomi e le strutture dello Stato e delle imprese. Li incanala in un sistema castale di gestori di droni e di sistemi. Trasforma uno Stato democratico in un sistema feudale di padroni e servi delle imprese. Parola di Chris Hedges, scrittore americano e reporter internazionale premiato con il Pulitzer, nonché editorialista del “New York Times”.
-
Pro Natura, volontari senza soldi: la beffa del 5 per mille
Quasi tutte le Pro Natura che operano in Piemonte sono Onlus e quindi hanno il diritto di ricevere la quota del 5 per mille dell’imposta che i propri soci o amici devono pagare in occasione della dichiarazione dei redditi e che possono devolvere a un’associazione. Per associazioni di totale volontariato come le nostre, questi importi sono vitali per svolgere le tante attività, che hanno costi che le sole quote di iscrizione dei soci non sono sufficienti a coprire. Siamo però costretti a fare un chiarimento di come in realtà funziona il meccanismo del 5 per mille e soprattutto del fatto che la volontà del contribuente non viene integralmente rispettata. Infatti, per le dichiarazioni dei redditi dell’anno 2010, l’ultimo anno di cui abbiamo dati certi, oltre 16 milioni di italiani decisero di devolvere ad associazioni o fondazioni il 5 per mille delle imposte pagate allo Stato: la cifra da distribuire fra le varie associazioni ammontò a 463 milioni di euro.
-
Boff: capitalismo terrorista, e la Chiesa ne è complice
Ci sono due gruppi di minacce davanti a noi. Una viene dalla macchina di morte che è la nostra cultura militarista che ha creato un tale numero di armi nucleari, chimiche e biologiche, che possono distruggere ogni forma di vita sul pianeta. Queste armi sono molto deleterie: sono in sicurezza, ma non in assoluta sicurezza. Lo abbiamo visto a Chernobyl e Fukushima. Inoltre abbiamo le nanotecnologie. La guerra cibernetica può essere ad elevata distruzione. Si tratta di una guerra non dichiarata, di violenza estrema e che punisce gli innocenti. Il secondo gruppo di minacce deriva da quello che il nostro sviluppo industriale ha fatto negli ultimi 300, 400 anni, con la sistematica aggressione alla Terra, ai suoi beni, le sue risorse. Siamo arrivati al punto di avere destabilizzato totalmente il sistema Terra, e l’evidenza di questo è il riscaldamento globale. Per ricostruire quello che prendiamo alla Terra in un anno, essa abbisogna di un anno e mezzo. Quindi la Terra è già sterminata.
-
Giulietto Chiesa: come difendersi dal declino che ci aspetta
A sinistra l’ideologia della crescita, con tutti i suoi corollari, è entrata come il burro, trasmigrando dalla crescita socialista dei piani quinquennali alla crescita infinita del capitalismo totale. Non vedono la necessità di fare i conti con i “limiti allo sviluppo”. Cambiare i consumi, senza ridurli, diventerà presto praticamente impossibile. O si dimostra che questa affermazione è errata, oppure si deve affrontare la questione della decrescita. Non è soltanto una economia in crescita geometrica ad essere insostenibile, comunque la si voglia presentare. Anche un’economia stazionaria, a crescita zero, è comunque insostenibile alla lunga. Anch’essa porta, sebbene più lentamente, al confine con i limiti. Puntare a un’economia stazionaria equivale a condannare a morte il capitalismo come lo conosciamo oggi. Infatti non c’è capitalismo che non cresce e un capitalismo a crescita zero è una contraddizione in termini. Eppure nemmeno essa sarà sufficiente a evitare una catastrofe strategica.
-
Temono solo una cosa: perdere il monopolio dell’economia
L’economia mi annoia, è un peso sullo stomaco, è grigia, è persino squallida in talune istanze. Ma oggi mi occupo solo di quella, come un forsennato. Ecco perché. Io sono un uomo che fu segnato da un destino: non essere indifferente all’ingiustizia, alla crudeltà, alla sofferenza che entrambe generano. A poco più di vent’anni partii per la mia guerra al male. E fin lì tutto era ok. Oggi ho 54 anni. Per quasi un quarto di secolo la mia guerra fu tutta sbagliata. Non per colpa mia. E’ un fatto istintivo che quando ci si schiera dalla parte del bene si è buoni, e si fanno le cose buone, belle. Cioè, amare, soccorrere, indignarsi, darsi agli altri, esaltare la compassione, incitare la solidarietà, e mischiarsi ai tuoi simili buoni e belli, le “belle anime”.
-
Se il diritto alla salute è ormai un privilegio del passato
Barricaderi e bellicosi come difficilmente li si possono ricordare, non si dica mai che i sindacati italiani Fim-Cisl e Uilm-Uil si tirino indietro quando si tratta di difendere l’interesse delle grandi aziende e della presidenza Ilva. Blocchi stradali e sciopero di due ore, perché a preoccupare Bonanni è la “voragine occupazionale” che investirebbe Taranto nel caso in cui la principale acciaieria d’Europa dovesse cessare la produzione. Schierate alcune centinaia di lavoratori preoccupati a difesa del mostruoso ricatto dell’azienda dell’indomito pluriottantenne Riva, Fim e Uilm avvertono la magistratura rappresentata dal gip Patrizia Todisco: giù le mani dall’Ilva. E a proposito degli industriali dell’acciaio: come ha segnalato Di Pietro, la famiglia Riva ha finanziato con 245.000 euro il Pdl e con 98.000 il partito di Bersani. Donazioni del tutto legali e «anche disinteressate», ironizza Anna Lami su “Megachip”: del resto, «a chi non capita di ricevere un bonifico dai Riva, al giorno d’oggi?».
-
Cancro, bugie e miliardi: noi, il paradiso degli inceneritori
Quando ho letto su queste pagine la notizia secondo cui il sindaco di Parma potrebbe perdere la sua scommessa circa la chiusura dell’inceneritore (è bene chiamarlo così) perché i lavori di costruzione proseguono a ritmo serrato al fine di ottenere 40 milioni di euro di contributi statali, mi sono incazzato come una iena. Non tanto per il caso singolo, quanto perché – e forse non tutti lo sanno – l’Italia è l’unico paese d’Europa che ha dato impunemente incentivi all’energia prodotta dai rifiuti, nonostante che questo fosse assolutamente vietato. Infatti, la delibera del Comitato Interministeriale Prezzi adottata il 29 aprile del 1992 (governo Andreotti), in coerenza con le direttive europee e gli accordi internazionali, prevedeva che l’energia prodotta da fonti rinnovabili dovesse avere un costo maggiore rispetto a quella prodotta da fonti tradizionali (carbone e petrolio).
-
Dopo le scuse, la verità su Genova: perché quel massacro?
Antonio Manganelli si scusa con l’Italia e persino con la madre di Federico Aldrovandi, il giovane ucciso a Ferrara da quattro agenti nel 2005, ma il suo ex capo Gianni De Gennaro – promosso sottosegretario da Mario Monti – continua a tacere, anche se resta il massimo responsabile istituzionale delle operazioni di polizia che a Genova nel 2001 culminarono nel massacro della Diaz. Una mattanza, che Amnesty International definì la più grave sospensione della democrazia in Occidente dopo la Seconda Guerra Mondiale. Una pagina nera, nella storia della polizia italiana: 93 persone selvaggiamente picchiate e terrorizzate, quindi arrestate in massa per reati serissimi e poi tutte prosciolte. Tra queste, 60 feriti anche gravi, come il giornalista inglese Mark Covell, ridotto in fin di vita. E dal super-poliziotto De Gennaro silenzio totale: anche oggi, dopo la sentenza della Cassazione che terremota il vertice della polizia, con rimozioni a tappeto di altissimi dirigenti.
-
Siria-Turchia, Phantom disarmati per giornalisti imbecilli
Mentre le notizie dalla Siria dicono, giorno dopo giorno, che la guerra sta trascolorando da “civile” in guerreggiata; da “bassa intensità” a livello libico, vorrei ritornare alle cose lette sulla stampa italiana, e viste su tutte le tv italiane, a proposito dell’abbattimento del Phantom turco nei cieli della Siria. Avevo avuto l’impulso, inizialmente, di proporre la costituzione immediata di un comitato di solidarietà con i Phantom turchi che viaggiano disarmati dentro lo spazio aereo siriano, o nelle sue immediate vicinanze. Sono sicuro che avrei avuto la firma immediata dei direttori della “Stampa”, del “Corsera” e di “Repubblica”, tutti uniti nella deprecazione della violenza aggressiva dell’esercito siriano. Ma poi ho pensato che neanche l’ironia, o il sarcasmo, sarebbe capace di far sorgere nelle loro menti un qualche dubbio. Sebbene dovrebbero porsi almeno l’interrogativo sul cosa ci facesse, da quelle parti, un Phantom turco, per giunta disarmato, in piena zona di guerra.