Archivio del Tag ‘rivoluzione’
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Weil: progresso, superstizione che disonora il bene
Il titolo originale di quest’opera è “L’enracinement”, ma si tratta del titolo editoriale con cui l’opera uscì nel 1949, alcuni anni dopo la morte della pensatrice/attivista, probabilmente dovuta ad una scelta volontaria, come “sacrificatio” per la guerra che stava devastando il mondo. Franco Fortini non tradusse “sradicamento”, ma utilizzò un meraviglioso lemma dantesco, “La prima radice”, forte delle suggestioni mistiche presenti nell’opera. Il titolo dato dalla Weil al saggio era, invece, “Preludio ad una dichiarazione dei doveri verso l’essere umano”, tutto carico della polemica antilluminista della pensatrice (ma anche antihegeliana).
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Pallante: cambiamo politica, riprendiamoci il futuro
La Decrescita (del Pil) non è il problema, ma la soluzione, perché il Pil è gonfiato da sprechi e veleni: è il certificato di bancarotta di un’economia obsoleta, fallimentare e insostenibile, denunciata da una crisi ormai planetaria, sociale e ambientale, provocata dall’ideologia miope della crescita, sulla quale la politica si è appiattita. «Destra e sinistra sono solo due varianti: si dividono su come distribuire il reddito, ma non su come produrlo, mentre il mondo sta collassando proprio per eccesso di produzione, per crescita cieca». Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, lancia una proposta decisiva: scendere in campo direttamente, per costringere la politica a cambiare rotta.
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Maggiani: governo e Chiesa, i nuovi padroni di stampo franchista
«Da venerdì la mia vita non mi appartiene più. I nuovi padroni della mia vita sono il governo, che ho avuto la libertà di non votare, e la Chiesa cattolica, a cui ho la libertà di non aderire».
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Rivoluzione Cluetrain: comunicare umanità, senza trucchi né segreti
Condividete i vostri segreti, distruggete le vostre presentazioni in power point, bruciate la mission aziendale: le aziende che vogliono “posizionarsi” sul mercato devono prima prendere posizione.
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SettantaOttanta, a 30 anni da Moro e Basaglia
“1978, Anno Dieci dell’Era Sessantotto: Basaglia libera i pazienti (e i dottori), l’Italia precipita nel buco nero del sequestro Moro, nelle strade il piombo degli scontri armati ma anche le piume degli Indiani Metropolitani; l’ondata rivoluzionaria è ancora in piena, eppure di lì a poco i ragazzi lasceranno le assemblee per andare a fare l’aperitivo”.