Archivio del Tag ‘Rna’
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Verità o menzogna: siamo a un bivio, nella storia del mondo
Vent’anni fa, in Uruguay, una persona mi raccontò che sarebbe accaduto esattamente quello che stiamo vivendo adesso: le antenne wireless, le schedature, le limitazioni nei movimenti delle persone. Quella persona mi parlava come se avesse sottomano una sorta di calendario, di programma. Io obiettavo: ma dove le prendi, queste informazioni? Lui mi fece capire che sono alla portata di chi ha raggiunto una certa libertà mentale, e sa vedere che, all’uomo ordinario, “la storia” viene proposta come qualcosa che è già successo; mentre la storia – per chi gestisce l’essere umano, trattandolo come uno schiavo – si scrive prima ancora che accada. E in questa storia di oggi sono previsti tanti passaggi: quelli che abbiamo visto e altri passaggi, a venire, piuttosto scontati. Lo vedete, infatti? Non mollano: il loro piano procede spedito, tra un’emergenza e l’altra. Loro perseguono un disegno preciso, contro di noi: e sappiamo benissimo dove vorrebbero arrivare. Siamo appena usciti da due anni in cui ci hanno fatto vivere “come sorci”, e ci hanno già buttato dentro l’altro calderone, quello della guerra. Il loro progetto va ben oltre l’attualità: ben oltre il profilo sanitario, ben oltre i carri armati.Che fare, dunque? Qualcosa che sia proporzionato alla nostra possibilità operativa. Se arriva l’inverno, non puoi bloccarlo: devi difenderti dal freddo. Questo tempo richiede una estrema resilienza. Il più grande risultato ottenibile – preservarci integri – lo abbiamo già raggiunto, anche se abbiamo le ossa rotte: nel resto del mondo si balla e si canta, solo in Italia c’è chi ancora non può lavorare. Siamo di fronte a uno scenario che, comunque, non è ancora definitivamente chiuso: e pretendiamo giustizia, alla fine, per tutte le vessazioni, le discriminazioni e le persecuzioni che abbiamo subito. Un po’ alla volta, vedrete, la magistratura interverrà: è giusto reclamare una giustizia rapida. Ora, con l’irruzione della guerra, lo scenario di ieri sembra scomparso: e invece non è finito proprio niente. Noi intanto abbiamo combattuto contro un mostro enorme: volevano cambiarci anche fisicamente, farci genuflettere, abituarci alla sottomissione. E noi questa battaglia l’abbiamo vinta, a testa alta: abbiamo detto “no” alla crudeltà e “sì” alla vita. Ci abbiamo messo la faccia, senza mai cedere a nessun compromesso. Volevano cambiarci? Con noi non ce l’hanno fatta.Il nostro avversario – nazionale, vassallo del grande avversario sovranazionale – questa battaglia l’ha persa, nel nostro caso. Adesso, poi, il fronte è ancora più ampio: perché l’azione di quelli che come noi, che hanno mantenuto vivo il desiderio di verità, ha costretto questa operazione a diventare molto cattiva: anche a livello internazionale, mondiale. Erano otto anni che c’era la guerra, in Ucraina, mentre mille altre guerre tormentano il mondo: ma oggi l’Ucraina diventa di colpo l’epicentro di una proiezione mondiale, proprio perché il disegno è più ampio e va oltre la storia. E questo disegno ha un protagonista: noi, gli esseri umani. Poi c’è chi gli esseri umani li ha creati e indottrinati: da sempre, siamo quello che ci dicono di essere. Quando mai abbiamo avuto la possibilità di avere dei nostri veri rappresentanti, a certi livelli? Quei livelli sono oltre la gestione ordinaria dell’umanità. Guardate il Movimento 5 Stelle: appena è salito di livello, è letteralmente trasmutato. E ora, proprio come gli altri partiti, ha votato tutte le misure che hanno comportato la nostra persecuzione.L’essere umano è la vera risorsa, il grande “animale d’allevamento” di questo pianeta. Siamo un’anomalia, e a livello inconscio viviamo sempre questo duplice dramma: ci sentiamo orfani e clandestini, come se non avessimo genitori. La volpe, nel bosco, si sente a casa. E così lo squalo nell’oceano. Per loro, il bosco e l’oceano sono il mondo. Noi invece siamo l’unica specie che si isola dal mondo: l’unica specie che, per poter esistere, è costretta a distruggerlo, il mondo. Siamo l’unica specie che teme il mondo: l’immagine archetipica del terrore, per eccellenza, è proprio il bosco di notte, la “selva oscura”. E questo non è normale. Abbiamo il 98% del Dna dello scimpanzé, è vero. Però abbiamo un Rna (che codifica il Dna) che ha una capacità impressionante, molto maggiore di quella dello scimpanzé. E questo ci ha permesso di svilupparci così tanto. Ma, a monte: chi ha sviluppato il nostro Rna? Oltre 270 dichiarazioni scientifiche ufficiali lo confermano: l’uomo non discende dalla scimmia. Non veniamo dai primati: dentro di noi c’è qualcosa di strano.Essendo un’anomalia, l’uomo non ha autonomia: è stato sempre “gestito”. Stando sempre ai libri di storia, fino a poche migliaia di anni fa, vivevamo ancora nelle caverne. Poi invece abbiamo scoperto che l’uomo delle caverne viveva a due passi da piramidi antichissime, realizzate in modo perfetto e allineate con le stelle. Il che presuppone conoscenze sterminate, che non si possono neppure comprendere, a meno che non si utilizzino strumenti di codifica che non appartegono alla scienza ufficiale. Quindi è evidente che c’è qualcosa che non va, in quello che ci hanno raccontato. E questo tempo che stiamo vivendo oggi è davvero straordinario: perché è come se il grande disegno, quello che c’è dietro, non potesse più essere tenuto nascosto. Ve ne sarete accorti: fino a qualche anno fa, le questioni erano essenzialmente nazionali. Oggi, invece, sempre più Stati, nel mondo, presentano dei leader che, tra loro, vanno perfettamente d’accordo. Il mondo non è più composto da centinaia di Stati: è costituito da due schieramenti. Solo due, capite? E questo tempo lo sta mettendo il luce: la realtà è ben diversa, da come viene presentata.In tanti non la reggono, questa conoscenza: hanno ancora bisogno della fomentazione della rabbia, si perdono nei dettagli, non riescono a spingere lo sguardo oltre l’orizzonte. Quindi, almeno noi, cerchiamo di guardare alla Luna, non al dito che la indica. Siamo “esseri solari”, dobbiamo spingerci oltre la deformazione spazio-temporale. E quindi usiamolo bene, questo tempo: è lì la via di fuga. Si sta delinenando un quadro sempre più netto e preciso. E tutta la strumentazione che viene utilizzata è la stessa che veniva impiegata a livello locale, nazionale. Questo dimostra che, a livello internazionale, erano già tutti d’accordo fin dall’inizio. Guardate cos’è successo a chi ha rifiutato il Tso: è stato emarginato, perseguitato e incolpato di tutto. E guardate cosa succede oggi con i russi: stesso trattamento, identico. Adesso non puoi più essere nemmeno un artista, un ballerino: se sei russo, vieni cacciato. Quindi la narrativa è la stessa. E dunque, lo si comprende: chi gestisce questa operazione è un solo soggetto. E per poterlo vedere, non possiamo più concentrarci solo sul fatto specifico: occorre alzare gli occhi al di sopra di questo pianeta.Dall’alto, oltre le forme, coglieremo due protagonisti, al di là delle bandiere terrestri. Cristiani e musulmani, bianchi e neri: non conta, dobbiamo cogliere ciò che anima la materia, oltre il packaging esistenziale. Il “piano del cuore” lo senti quando vai oltre il contenitore. Dobbiamo cogliere quella che è una volontà di fondo: perché è proprio la volontà a creare il protagonista. Con questa logica, è più facile scoprire che esistono forze che operano nella luce e poi altre forze, che operano nell’ombra. Tantissime scritture antiche, alcune ritenute sacre, di questo nostro tempo parlano perfettamente. Lo stesso Libro dell’Apocalisse descrive i passaggi attuali con precisione impeccabile. Nell’Antico Testamento – non interpretato, ma tradotto alla lettera – si trova la cronaca, scritta in anticipo, di questi tempi. E tutti convergono su questo: siamo arrivati a un punto-limite. Sì, un piano esistenziale è giunto al limite.Abbiamo sempre vissuto pensando che ci fosse una grande umanità, e adesso scopriamo che una grande umanità non c’è: ci sono tante forme di umanità. Una di queste, se ne avesse avuto la possibilità, ci avrebbe già eliminati. Poi c’è una forma di umanità che, se non prende ordini, non riesce neanche ad alzarsi dal letto la mattina. C’è un’altra parte di umanità che si sta svegliando e sta acquisendo consapevolezza. E poi c’è una parte di umanità – alla quale apparteniamo anche noi – composta di individui che, fin da quand’erano bambini, sospettavano che ci fosse qualcosa che non quadrava. Ci facevamo quella famosa domanda: che cosa ci siamo venuti a fare, qui? Ecco, molte di queste domande ormai prendono forma: e siamo chiamati, anche, a costruire risposte. Da una parte c’è la spinta della luce, l’espressione “solare” che vuole sostenere un’evoluzione inarrestabile, e dall’altra c’è un esercito dell’ombra. Tutto evolve: liberarci, emanciparci, è un’espressione d’amore. Le forze del buio, invece, questo processo evolutivo vogliono bloccarlo e deviarlo.Quando ti propongono di cambiarti il Dna, non stanno facendo quello che farebbe la natura (e la natura si muove nella luce: è il Sole ad aprire il fiore, in primavera). Ora lo vediamo: all’improvviso, le forze delle tenebre hanno una gran fretta. Tutti spingono: secondo questa narrazione, i “buoni” hanno un potere supremo, mentre i “brutti e cattivi” (ieri noi, oggi i russi) sono isolati. Ma se il potere dei “buoni” è così totale, perché ha proprio bisogno di toglierci la nostra libertà? Questa è una guerra, contro di noi. Ma non siamo venuti qui per sopravvivere: siamo qui per cogliere un senso superiore e diventarne i costruttori. Non siamo gli abitanti del nostro corpo: ne siamo gli imperatori. Spetta a noi, quindi, decidere che cosa essere – a differenza di una fetta di umanità che deve sempre ricevere ordini, perché non sa darseli. A cosa siamo chiamati, oggi? A discernere, a riconoscere la luce e le tenebre. Se durante la stagione Covid dovevamo preservare il nostro corpo, adesso dobbiamo preservare le nostre emozioni: dobbiamo proteggere la nostra capacità di sentire.Il disegno è molto più ampio: è miope, chi si ferma all’Ucraina. Il seme non conosce la pioggia, ma sa che pioverà. Non abbiamo il controllo di tutti i dettagli, ma sentiamo che c’è dell’altro, in arrivo. E questo gesto di ricerca fornisce anche l’atteggiamento migliore, per sopravvivere a questo tempo così faticoso. Andiamo a cogliere il senso superiore, dentro a quello che stiamo vivendo. Perché stiamo soffrendo così tanto? Perché siamo stati attaccati così violentemente, e in modo così vile? Perché noi abbiamo chiesto di tornare in un mondo ben diverso da questo. Perché non apparteniamo a quella specie lì: e questa è una grande verità, esplicitamente dichiarata. Siamo diversi dalla maggioranza dell’umanità: la nostra sostanza esistenziale va oltre la mera sopravvivenza. Siamo qui per raccogliere il segreto dell’esistenza. E questo ci porta a conoscere. Siamone forti, allora, anche davanti a certe notizie. Oggi, ad esempio, spiegano che la fornutura energetica della Russia non è sostituibile, quindi andremo incontro ad anni di razionamento. E’ insopportabile, certo: ma ha un senso. Perché, in questa situazione, cominci a creare l’oltre.Ha un tempo, questa operazione: non è infinita. Certo, non finisce domani: finisce quando sei pronto. Prepariamoci a navigare in un mare che rimarrà in tempesta ancora per un po’. Impariamo a navigare così: ogni volta che l’onda ti strattona, tu diventi qualcosa che è oltre te stesso. Ed è proprio questa la ragione per cui siamo qui. Ora fingono di apprestarsi a un ritorno alla normalità ordinaria? Stentiamo ad accostarcisi: sentiamo che sarebbe come entrare nel nostro passato, e tornare indietro è contro natura. La guerra? I nostri vogliono farla a tutti i costi, senza mai ascoltare le ragioni della controparte, che erano lì da vent’anni. E quindi: andiamo oltre tutto questo. Il mondo è impazzito: riuscire a vederlo, questo delirio, diventa davvero il momento in cui, finalmente, si può vivere qualcosa di superiore. Finalmente si può dare un senso a tutta la forza che si ha. Si può cominciare a giocare il gioco per il quale ci si è allenati così a lungo. E si cominciano a costruire, finalmente, i contenitori in cui allocare, con grazia, le tessere di un mosaico di verità.Lo so, questo mondo non ci risuona dentro. Non può essere naturale il fatto che una persona, dalla nascita, abbia già un codice fiscale, appartenga a uno Stato e magari anche a una religione. Non è naturale essere alienati dalla natura, lavorare come merce e come carne da macello fino a settant’anni, per poi essere spremuti nella sofferenza fino alla fine. Non è normale: c’è un senso superiore, che va colto, perché l’essere umano non sta vivendo la sua vita. E’ stato creato, ma ora ne ha consapevolezza: ed è letteralmente in ostaggio. E dunque, dico: consegnateci la verità, è ora. E così, un po’ alla volta, anche sopravvivere diventerà più semplice. Ricordate quanto ci hanno ricattato, per imporci il Tso? Bene: ma noi lo abbiamo evitato lo stesso, il Tso. Superata la paura, abbiamo capito che le nostre priorità esistenziali erano altre: e non soffrivamo più. A un certo punto abbiamo sviluppato una sorta di insensibilità, rispetto a quella forma di dolore. Ancora oggi ti sparano addosso, ti tolgono ogni diritto e ogni libertà, ogni istinto alla verità: ma tu sei ancora lì, e non soffri più.Io ho girato più di cento piazze italiane, e le persone mi dicevano: io adesso sono molto più forte di prima; ho mille difficoltà e devo fare i conti con tante scomodità, ma sto molto meglio di prima. E adesso, se ci voltiamo indietro e guardiamo a quello che abbiamo fatto, capiamo che abbiamo scritto una delle pagine più belle, per le nostre anime. Abbiamo mantenuto la nostra posizione: come un noce in inverno, che viene spogliato di tutto ma non si spegne, avendo trasferito le sue energie sotto terra. Non si spegne, il noce: ed è pronto a ripartire. Non finirò mai di ringraziarvi: ci siamo dati la possibilità di vivere, insieme, questo viaggio, quest’avventura, questo passaggio sull’orlo dell’impossibile. Ed è successo qui, nel nostro piccolo, in Italia. Ecco, adesso questo orizzonte si allarga. E ci ritroviamo accanto agli spagnoli, ai canadesi: avevano capito che era una farsa, quello che ci stavano raccontando. C’è gente che vive nel Gabon, che sa che è tutta una farsa. Anche i russi lo hanno colto, il disegno superiore: la vita umana non è spontanea, è indirizzata. L’uomo non è libero di espandersi, resta un animale d’allevamento.E così abbiamo fatto un salto, siamo saliti: preservandoci, oggi possiamo stringere un’alleanza che va oltre le bandiere e le appartenenze, per arrivare a creare una saldatura aurea tra le varie anime che stanno spingendo per solcare questo tempo. Se il cuore è sintonizzato, la testa poi sa cogliere la verità. Abbiamo imparato a non credere più a quello che ci raccontano. E’ così che si penetra, si solca questo tempo: e si incide la strada. Come diceva Nietzsche: diventate duri, fino al punto di riuscire a incidere. Non siete venuti qui per rotolare, ma per lasciare un segno. Siete venuti qui per scriverla, una storia: non perché qualcuno la scriva su di voi, raccontandola poi sempre come pare a lui. La storia è sempre stata scritta da chi ha vinto. E chi le ha vinte, le battaglie? Chi le ha create. Chi ne ha avuto bisogno, per raccontare una storia agli esseri umani, affinché credessero che fosse tutto così. Dunque, andiamo oltre: cogliamo, della realtà, l’identità superiore. Allora, sarà tutto più chiaro: e sarà molto più facile affrontare la situazione, dando finalmente un senso al nostro essere qui.(Michele Giovagnoli, “Luce e buio”, video su Facebook il 14 marzo 2020).Vent’anni fa, in Uruguay, una persona mi raccontò che sarebbe accaduto esattamente quello che stiamo vivendo adesso: le antenne wireless, le schedature, le limitazioni nei movimenti delle persone. Quella persona mi parlava come se avesse sottomano una sorta di calendario, di programma. Io obiettavo: ma dove le prendi, queste informazioni? Lui mi fece capire che sono alla portata di chi ha raggiunto una certa libertà mentale, e sa vedere che, all’uomo ordinario, “la storia” viene proposta come qualcosa che è già successo; mentre la storia – per chi gestisce l’essere umano, trattandolo come uno schiavo – si scrive prima ancora che accada. E in questa storia di oggi sono previsti tanti passaggi: quelli che abbiamo visto e altri passaggi, a venire, piuttosto scontati. Lo vedete, infatti? Non mollano: il loro piano procede spedito, tra un’emergenza e l’altra. Loro perseguono un disegno preciso, contro di noi: e sappiamo benissimo dove vorrebbero arrivare. Siamo appena usciti da due anni in cui ci hanno fatto vivere “come sorci”, e ci hanno già buttato dentro l’altro calderone, quello della guerra. Il loro progetto va ben oltre l’attualità: ben oltre il profilo sanitario, ben oltre i carri armati.
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“Oggi le sigarette, domani il vino e le mignotte: sono finiti”
«Se ora s’attaccano alle sigarette, e domani magari pure al vino e alle mignotte, vuol proprio dire che sono finiti». Sintesi perfetta, in idioma lucchese, firmata dal maestro Andrea Colombini, direttore d’orchestra. Con la sua infaticabile intelligenza e la sua verve sarcastica, Colombini dà voce all’anima della resistenza civile italiana di fronte al grottesco stritolamento delle libertà di tutti, inflitto (grazie anche a una buona dose di ottusità diffusa) con l’alibi della più grande “pandemia di asintomatici” della storia. Morale? Il governo dei pagliacci ora si appresta ad allestire l’apartheid del Tso anche per banche, sportelli pubblici, uffici postali e negozi, incluse le tabaccherie. Scelta davvero illuminata e strategica, per far perdere la pazienza ai santi: come se un genio del male si divertisse a mostrare l’infinita idiozia dei provvedimenti, inutilmente cattivi, improntati alla vessazione e alla persecuzione. Un po’ come quando i nazisti, ormai consapevoli di essere sconfitti – dice il musicista toscano – si ridussero a procurare il maggior danno possibile, per rabbia, di fronte a un destino ormai segnato.Il furore più grande – sottolinea ancora Colombini, in web-streaming con Riccardo Rocchesso (giornalista, animatore di “100 Giorni da Leoni”) – deriva dalla prova di forza messa in atto da milioni di italiani: pur radicalmente contrari alle misure criminal-demenziali della “democratura” chiamata Draghistan, hanno accuratamente evitato di abboccare all’amo della violenza. «State fermi», ha incessantemente raccomandato l’alchimista Michele Giovagnoli, altro mattatore delle piazze, sodale di Colombini. Agli ultimi decreti-vergogna, la communiy di Giovagnoli (“Essere Solare”) risponde così: affiggendo un cuore sulle vetrine dei negozi, per invitare i clienti a entrare comunque. Si chiama disobbedienza civile: ne è stata campionessa Rosanna Spatari, titolare della Torteria di Chivasso (Torino). Assistita dall’avvocato Alessandro Fusillo, ha lottato come una leonessa per tenere aperto il suo bar. Alla fine, la Corte di Cassazione le ha dato ragione. Ed è solo un esempio, il suo, di questa nuova “Italia che resiste”, come un tempo cantava l’oggi silente De Gregori, sordomuto come tantissimi suoi illustri colleghi.Storie che esemplificano – per i non addetti – la nozione scientifica di “speciazione”: una parte dell’umanità si separa dal “volgo disperso che nome non ha”, per tracciare una nuova traiettoria evolutiva. Esempio: alle ultime elezioni amministrative, lo scorso ottobre ha votato solo un italiano su due. E nelle grandi città, ai ballottaggi, ha raggiunto le urne appena un elettore su tre. Oggi, come ricorda Andrea Colombini, pare che il problema numero uno del paese sia l’identità del successore di Mattarella. Partiti e giornali non parlano d’altro. Peccato che i partiti facciano ridere la maggioranza dei cittadini, e che i giornali non li legga più nessuno. C’è qualcosa di addirittura empio, forse, nel voler comunque celebrare il rituale democratico del Colle, come se fossimo ancora in un regime pienamente democratico, in tempo di pace. Vivono, lorsignori, in un mondo parallelo? Pensano davvero che importi a qualcuno, se al Quirinale salirà l’ometto che – dopo aver chiuso i bancomat della Grecia – ora si appresta a blindare anche le tabaccherie italiane?Lo stesso Colombini, inveterato toscanaccio sempre incline al vernacolo, fa i conti in tasca ai galantuomini tuttora sul ponte di comando. E’ semplice, dice: hanno perso. Presto non controlleranno più il paese, e lo sanno: gli italiani faranno di testa loro, come sempre (“fatta la legge, trovato l’inganno”). Dicono che alla manifestazione di Roma il 15 gennaio c’erano poche migliaia di persone? Ridicolo, erano almeno 350.000. Continuano a mentire? Sì: pare non sappiano fare altro. Ma chi li sta più ad ascoltare? Sempre meno persone. Che fai, imponi il mitico tampone anche a chi ha subito tre dosi di siero magico? E allora, dice Colombini, poi non ti devi stupire se milioni di italiani, quella famosa terza dose, non la faranno mai. E quindi come ti regoli, li chiudi tutti in casa? Auguri. Già oggi, bar e ristoranti hanno dimezzato i clienti. E il settore turistico alberghiero (dell’Italia, notare) sconta perdite catastrofiche: all’appello manca l’80% del volume d’affari. La scuola? Nel caos: decine di migliaia di insegnanti in quarantena, benché sottoposti all’inoculo sperimentale mRna.Bella, la storia del siero magico. Non immunizza nessuno, ma ora viene imposto come Tso. E nel frattempo – storia ancora più bella – si continua a far finta che le normali cure non esistano: è l’unico sistema, per sperare di vedere ancora qualche ricovero. Per il Tar del Lazio, il protocollo-Speranza (Tachipirina e vigile attesa) è autolesionistico: è da pazzi impedire ai medici di curare i pazienti, usando i farmaci adatti in tempi ragionevoli. La sentenza è stata appena sospesa: ma per quanto, ancora, la verità potrà essere tenuta sotto il tappeto? Colombini cita il profeta supremo della sciagura mondiale, sua maestà Bill Gates. In tono più che dimesso, ha capitolato: abbiamo fallito, ha ammesso. La maggior parte della popolazione del pianeta non si è sottoposta ai nostri sieri e vede in opera un grande complotto. E vorrei vedere, chiosa Colombini: proprio Bill Gates aveva auspicano un bel taglio demografico, a nostre spese.In altre parole, il Grande Reset è abortito. C’è rimasto sotto solo l’Occidente, e neppure tutto. La stampa inglese ha appena dato risonanza all’ultima sortita ufficiale dell’Oms: i sieri genici C-19 non sono più necessari. Molti paesi europei – Spagna in testa – hanno voltato pagina. Solo Austria e Francia paiono voler seguire l’esempio italiano: il peggiore. Ma sembrano in preda, ormai, a una quasi-disperazione. Un’altra fetta di verità arriva, a valanga, dallo Spallanzani di Roma, che ha analizzato i dati di San Marino: il vaccino russo Sputnik (vaccino vero, in quel caso) funziona molto meglio dei sieri genici in circolazione da noi, e non crea nessun problema all’organismo. Alla fine del suo cupo regime, il dittatore rumeno Nicolae Ceaucescu lasciò il palazzo presidenziale scappando via con l’elicottero per sfuggire all’assedio popolare. Raccomanda Colombini: noi invece continuiamo così, stiamo fermi e rinunciamo al Green Pass. Semmai, ridiamogli in faccia. E’ quello che si meritano. «Oggi le sigarette, domani il vino e le mignotte: sono finiti». E buon Quirinale a tutti.(Giorgio Cattaneo, 21 gennaio 2022).«Se ora s’attaccano alle sigarette, e domani magari pure al vino e alle mignotte, vuol proprio dire che sono finiti». Sintesi perfetta, in idioma lucchese, firmata dal maestro Andrea Colombini, direttore d’orchestra. Con la sua infaticabile intelligenza e la sua verve sarcastica, Colombini dà voce all’anima della resistenza civile italiana di fronte al grottesco stritolamento delle libertà di tutti, inflitto (grazie anche a una buona dose di ottusità diffusa) con l’alibi della più grande “pandemia di asintomatici” della storia. Morale? Il governo dei pagliacci ora si appresta ad allestire l’apartheid del Tso anche per banche, sportelli pubblici, uffici postali e negozi, incluse le tabaccherie. Scelta davvero illuminata e strategica, per far perdere la pazienza ai santi: come se un genio del male si divertisse a mostrare l’infinita idiozia dei provvedimenti, inutilmente cattivi, improntati alla vessazione e alla persecuzione. Un po’ come quando i nazisti, ormai consapevoli di essere sconfitti – dice il musicista toscano – si ridussero a procurare il maggior danno possibile, per rabbia, di fronte a un destino ormai segnato.
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Magaldi: Draghi ci ha deluso, ma l’alternativa dov’è?
Per chi avesse ancora interesse a scrutare tra i retroscena della politica, cioè il teatro d’ombre dove oggi si recita l’ipocrisia di una pace apparente mentre si sta portando la guerra in tutte le case a colpi di vessazioni surreali, vale comunque la pena di ascoltare la voce di un politologo atipico come Gioele Magaldi, autore nel 2014 del saggio “Massoni” dedicato al ruolo occulto delle superlogge sovranazionali che dominerebbero il “back office” del potere. Cosa dice, oggi, Magaldi? Due cose. La prima: Mario Draghi lo ha profondamente deluso, come primo ministro. La seconda: forse avrebbe l’autorevolezza per propiziare, dal Quirinale, la svolta che non ha voluto o potuto imprimere da Palazzo Chigi, mentre tutte le alternative quirinalizie (nomi del calibro di Casini) non farebbero che riproporre una grigia continuità, rispetto all’operato di Mattarella.La posizione di Magaldi, massone progressista e presidente del Movimento Roosevelt, è nota: serve una rivoluzione copernicana, per archiviare per sempre la stagione del rigore. Rivoluzione che lo stesso Draghi era sembrato evocare, nel forte richiamo al New Deal rooseveltiano e keynesiano pubblicato sul “Financial Times” nel 2020, auspicando il ritorno a una politica finanziaria espansiva. Ora ha riproposto lo stesso tema – in tandem con Macron – chiedendo, appunto, una radicale revisione di Maastricht e dei parametri europei che limitano severamente la spesa pubblica, sabotando l’economia reale. Sembra l’unica luce, dice Magaldi, nell’ultima stagione di un Draghi che ha sostanzialmente deluso, come primo ministro, su tutti i fronti. Doveva propiziare una brusca sterzata nella politica economica italiana, ma non è andato oltre le briciole.Peggio che andar di notte, se pensiamo alla gestione dell’affare Covid: rispetto alla gestione Conte, ha soltanto rimosso figure come quella di Arcuri. Di fatto, non ha osato (o voluto) cambiare l’approccio al problema: l’intollerabile coercizione ricattatoria (imporre il Tso) oscura la gravissima omissione a monte, cioè la rinuncia ad adottare efficaci protocolli di cura. Terapie che – dicono centinaia di medici – avrebbero salvato vite e svuotato gli ospedali: ma in quel modo, sgonfiandosi l’emergenza, sarebbe stato impossibile imporre i sieri genici sperimentali come unica soluzione. Secondo Magaldi, i massoni progressisti controllano un discreto pacchetto di voti parlamentari: non abbastanza per garantire a Draghi la certezza dell’elezione al Colle, ma sufficienti per bocciarlo. Che fare? Non abbiamo ancora deciso, dice Magaldi a Fabio Frabetti di “Border Nights”: in queste ore i circuiti massonici “rooseveltiani” chiederanno chiarimenti a quello che, fino a ieri, era il loro candidato.L’analisi di Magaldi aiuta ad approfondire le reali dinamiche del potere, che anche storicamente rispondono a logiche sovranazionali interpretate da filiere contrapposte, progressiste e reazionarie. Mario Draghi – se si ravvedesse – potrebbe essere davvero una carta utile, per l’Italia, nell’Europa post-merkeliana? Certo, l’ex liquidatore del Belpaese ha ora peggiorato ulteriormente il suo curriculum patriottico. Prima ancora della scelta di imporre (pena la perdita del lavoro e di quasi tutte le libertà) questi sieri Rna che nella migliore delle ipotesi risultano inefficaci, Draghi sconta la colpa storica non aver cestinato il paradigma del terrore sanitario: e rifiutarsi di curare i pazienti, in attesa del peggioramento e dell’ospedalizzazione, è qualcosa di più di un errore. Lo ha appena detto anche il Tar del Lazio: ai medici è stato impedito di agire secondo scienza e coscienza. E Mario Draghi non può pensare di non risponderne.Le alternative a Draghi, al Qurinale, sarebbero tutte peggiori? Questo spiega ancora meglio la profondità dell’abisso nel quale l’Italia è precipitata, nonostante Draghi (o grazie a lui), proprio mentre l’Occidente colpito dalla gestione emergenziale sta inziando a dare segni di risveglio. Negli Usa, la Corte Suprema ha bocciato l’obbligo vaccinale preteso da Biden. E mentre la Gran Bretagna corre verso l’abolizione di ogni residua restrizione, la Spagna annuncia che proporrà all’Ue di trattare la “variante Omicron” come un normale raffreddore. La sensazione è che una quota rilevante di opinione pubblica, anche in Italia, stia ormai aprendo gli occhi. E si può immaginare quale entusiasmo possa mostrare, all’idea che il suo “carceriere” diventi presidente della Repubblica. I lockdown di Conte erano pesantissimi, così come il coprifuoco, ma almeno avevano carattere temporaneo. Il Green Pass, invece, ha l’aria di candidarsi a diventare permanente.Proprio Gioele Magaldi è stato tra i primi, in Italia, a denunciare la “cinesizzazione” dell’Occidente e la matrice oligarchica del potere che ha manipolato l’emergenza Covid. L’autore di “Massoni” accusa determinate superlogge “neoaristocratiche”, che avrebbero utilizzato il potere cinese per revocare progressivamente i diritti dell’Occidente. Mario Draghi, fino a ieri campione proprio di quelle superlogge, due anni fa si sarebbe convertito al progressismo, promettendo di cambiare registro. E invece, finora, agli italiani ha inflitto sofferenze infinite: tormenti probabilmente anche incostituzionali, che stanno letteralmente minando l’economia, la scuola, la sanità, la società nel suo insieme. Il vulnus inferto da lui e da Conte in questi ultimi due anni sta producendo una disaffezione dilagante, destinata a farsi sentire, a prescindere da quale sarà il prossimo capo dello Stato.Per chi avesse ancora interesse a scrutare tra i retroscena della politica, cioè il teatro d’ombre dove oggi si recita l’ipocrisia di una pace apparente mentre si sta portando la guerra in tutte le case a colpi di vessazioni surreali, vale comunque la pena di ascoltare la voce di un politologo atipico come Gioele Magaldi, autore nel 2014 del saggio “Massoni” dedicato al ruolo occulto delle superlogge sovranazionali che dominerebbero il “back office” del potere. Cosa dice, oggi, Magaldi? Due cose. La prima: Mario Draghi lo ha profondamente deluso, come primo ministro. La seconda: forse avrebbe l’autorevolezza per propiziare, dal Quirinale, la svolta che non ha voluto o potuto imprimere da Palazzo Chigi, mentre tutte le alternative quirinalizie (nomi del calibro di Casini) non farebbero che riproporre una grigia continuità, rispetto all’operato di Mattarella.
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Come in cielo, così in terra: chi vuole la fine dell’Occidente
Sta finalmente fallendo, il disegno criminale del Reset della Verità? Ne è convinto Nicola Bizzi, co-autore e editore di “Operazione Corona”. Vero, l’Italia del “nuovo” Draghi si conferma il peggior paese-lager d’Europa, il più arcigno custode della menzogna sanitaria: mi ostino a non garantire terapie tempestive, in modo da costringere i malati a ricoverarsi, quando ormai si saranno aggravati. Per contro, il resto del mondo ormai parla tutt’altra lingua. Squillante il segnale da Londra: fine delle restrizioni, pretestuose e inutili. I maggiordomi di Davos, dice Bizzi, sono soltanto i ventriloqui di grandi poteri anche dinastici, come quello degli eredi Asburgo: ma a questo “asse del male” sono rimasti fedeli soltanto l’Unione Europea e il Vaticano, escluso dal Quantum Financial System, nuovo paradigma ancora piuttosto misterioso. Una rivoluzione finanziaria di cui ha parlato quasi solo Luca La Bella su “Database Italia”: in teoria, il Qfs sarebbe una leva capace di mettere in crisi la dominazione bancaria della moneta a debito, di cui proprio l’attuale premier italiano è uno dei frontman più vistosi e più carichi di colpe, anche recenti e recentissime.Storico e studioso di archeologia, Bizzi non teme di frugare nella mitopoiesi, alla ricerca di possibili indizi per scovare le ragioni dell’anomala fretta che sembra pervadere quell’élite planetaria che due anni fa aveva puntato tutto sulla psico-pandemia terroristica, per poi arrivare a tappe forzate alla civiltà orwelliana del microchip, cominciando dal Green Pass, passando per il congelamento dei governi in ossequio all’ambigua overdose di aiuti europei. Un cavallo di Troia – l’ideologia tecno-green – per fare del gretismo la nuova religione dogmatica del dominio fondato sull’emergenza permanente (non più sanitaria, ma climatica). Sotto questo aspetto, al governo Draghi non manca nulla: può contare sul profeta del 5G, Vittorio Colao, come pure sullo scienziato Roberto Cingolani, promotore del nucleare “verde” e dei nano-bot inoculabili e attivabili da remoto con le radiofrequenze. Lo stesso Cingolani ci ha appena illuminato sul grande rebus demografico del pianeta: la Terra sarebbe perfetta per ospitare tre miliardi di persone (ergo, almeno quattro miliardi di noi sarebbero di troppo).Di “depopolamento malthusiano” parlano apertamente le rosacrociane Georgia Guidestones, senza contare i pensatori-filantropi del calibro di Bill Gates. In Italia tiene ancora banco la storiella secondo cui il “vaccino” C-19 proteggerebbe almeno dagli effetti peggiori della patologia, mentre i media tacciono sui dati ufficiali emessi dalla famarcovigilanza dell’Ema, a fine agosto: 24.000 decessi poco dopo l’inoculo e 2 milioni di cittadini costretti a ricorrere a cure mediche, specie cardiologiche. Negli ospedali, nessuna differenza tra “vaccinati” e non. Dati ufficiali del Regno Unito: nelle terapie intensive, ogni 5 pazienti, ben 4 sono “vaccinati”. Nicola Bizzi prova a mappare il problema: l’imposizione dei sieri genici sperimentali investe quasi solo l’Occidente, più le sue propaggini post-coloniali in Oceania (Australia e Nuova Zelanda). Una sovrapposizione pressoché perfetta, rispetto alle inquietanti previsioni esibite nel 2017 dal sito statunitense “Deagel.com”, che – evocando fonti d’intelligence – prefigurava (non si sa in base a che cosa) un drastico crollo demografico per l’Europa Occidentale e gli Stati Uniti. Cioè: esattamente le aree sottoposte alle vessazioni sanitarie basate sull’inoculo genico.Lo stesso Bizzi riflette su un dettaglio: nel 2020 il presunto Covid-19 comparso a Wuhan esplose stranamente nella provincia di Bergamo, i cui abitanti furono sottoposti a mappatura genetica a tappeto quando gli inquirenti davano la caccia al killer di Yara Gambirasio. Quella di Bergamo è anche un’area fortemente inquinata, nonché affollatissima di antenne 5G. Non solo: nel 2019 la popolazione bergamasca fece registrare una specie di record, per l’inoculo dei vaccini antinfluenzali. Sempre a Bergamo intervenne la stranissima missione militare inviata dalla Russia: a fare cosa? Gli specialisti di Mosca, brigate addestrate a rilevare la presenza di armi non convenzionali – dice sempre Bizzi, citando un vescovo della Chiesa ortodossa russa – avrebbero individuato il rilascio (nell’aria, nell’acqua e sul suolo) di agenti tossici già noti e presenti negli arsenali “proibiti” di cui dispongono le superpotenze. Naturalmente, il report – trasmesso al governo Conte – sarebbe stato concordemente secretato. Onde per cui non è possibile ottenere conferme precise, neppure giornalistiche. Ma, come dire: la verità potrebbe essere custodita in cassaforte, come strumento di pressione.Addirittura spettacolare il recente ruolo della Russia nell’opporsi alla narrazione occidentale ancora dominante: prima il “niet” all’Onu sulla pretesa di trasformare la cosiddetta emergenza climatica in problema per la sicurezza internazionale, poi il declassamento del Covid come pericolo non più emergenziale. Oltre ad aver prontamente sdoganato il protocollo De Donno (plasma iperimmune) anche sotto forma di farmaci a base di anticorpi monoclonali, gli scienziati di Mosca hanno diffuso annunci espliciti: la variante Omicron sarebbe stata ingegnerizzata e rilasciata, a partire dal Sudafrica, per contagiare finalmente tutti e quindi immunizzare davvero la popolazione. Spiegano i virologi russi: da un lato sono stati inseriti elementi genici per velocizzare i contagi, dall’altro sono state rimosse le componenti responsabili delle complicanze polmonari. Risultato: la Omicron provocherebbe al massimo un forte raffreddore. Potrebbe essere lei il vero vaccino, ha sintetizzato lo stesso Putin: l’uscita, definitiva, dal delirio “pandemico”.Che l’Italia di Draghi sembri non accorgersene – boicottando ancora le cure precoci e le terapie domiciliari, in modo da reiterare il terrorismo sanitario per spingere i renitenti a capitolare, di fronte al ricatto “vaccinale” – non è che un dettaglio, l’ennesimo, destinato probabilmente ad aggravare in modo irreparabile le imputazioni di cui forse un giorno si occuperà il tribunale della storia. Intanto però le popolazioni occidentali marciano in direzione nettamente opposta: negli Usa, gli Stati trumpiani hanno stoppato il Tso ricorrendo alla magistratura federale, mentre mezza Europa si sta agitando in modo rumoroso, dalla tenace Germania fino alla Francia, che sconta l’insurrezione di mezzo Parlamento, contrario alle imposizioni all’italiana. In un modo o nell’altro, la sensazione è che l’uscita dal tunnel potrebbe essere prossima. Lo stesso Bill Gates – in qualità di tuttologo onnisciente – ha appena dichiarato che, ad aprile, lo spettro del Covid sarà solo un brutto ricordo. Sta davvero per crollare, l’immane impalcatura mistificatoria che ha provato a sequestrare il pianeta? E comunque: quale potrebbe esser stato il movente principale?La prima risposta è facile: estendere all’Occidente il modello sociale cinese. Libertà relativa, condizionata alla buona condotta del suddito: obbligato a circolare in eterno con il suo bravo Green Pass a punteggio. Sottolinea Bizzi: se il piano doveva essere globale (e infatti lo era) è già praticamente fallito, perché non puoi imporlo senza la Russia, senza metà degli Usa, senza l’India, senza il Brasile e senza il Sudafrica (la “patria” di Omicron, primo paese in assoluto ad abbandonare ogni misura restrittiva). Forse, però, l’immenso reticolo dove si intrecciano interessi plurimi e spesso insospettabili, di cui restano visibili solo le filiere terminali (il mega-business di Big Pharma), non basta – da solo – a spiegare l’accaduto. Specie in giorni in cui la Nasa, sconcertando molti, ha annunciato di aver “reclutato” 24 teologi per capire come preparare le masse all’eventuale (imminente?) contatto con entità aliene. Dal 2020, il tema ha cessato di essere relegato nella fantascienza: il Pentagono ha infatti ammesso l’esistenza degli Ufo, ribattezzati Uap.Studioso della tradizione misterica eleusina, lo stesso Bizzi prova a riassumere: da autori classici come Esiodo “sappiamo” che i Titani, progenitori mitologici di una parte dell’umanità, sarebbero stati sconfitti 20.000 anni fa dalle nuove “divinità”, quelle del pantheon greco dell’Olimpo. Per la mitologia di Eleusi, i Titani sarebbero sbarcati sul nostro pianeta 90.000 anni fa, trovandolo già popolato. Diecimila anni dopo, dalla loro centrale operativa (l’arcipelago Ennosigeo-Atlantideo) avrebbero “fabbricato” un particolare nostro antenato preistorico, l’Uomo di Cro-Magnon, i cui geni – pare – sarebbero all’origine dell’attuale uomo bianco occidentale. Quello letteralmente travolto, oggi, dalla follia Covid, e sottopposto alle peggiori angherie: fino all’imposizione ricattatoria del siero sperimentale Rna che, di fatto, interviene sul corredo genico della persona. Semplici suggestioni? Niente affatto, stando a illustri scienziati: non si contano più i medici che sostengono la potenziale pericolosità del preparato, i cui effetti a lungo termine non sono noti.Secondo voci di intelligence, poi, c’è chi teme che nel 2024 la Terra possa essere raggiunta da visitatori non desiderati: da qui l’improvvisa accelerazione della “disclosure” in corso, fino alle clamorose esternazioni del generale israeliano Haim Eshed: da trent’anni collaboriamo con razze aliene in un Federazione Galattica, che dispone di basi spaziali condivise. E se ad aver paura degli altri alieni in arrivo, presentati come “cattivi”, fossero proprio gli alieni che – secondo Bizzi e molti altri – reggerebbero segretamente la Terra da almeno 20.000 anni, attraverso i loro rappresentanti umani? In altre parole: si può immaginare una ipotetica correlazione tra l’apocalisse in corso e il timore per l’eventuale ritorno di entità ostili al dominatori occulti del nostro pianeta? E poi: c’è un nesso, tra la brutale persecuzione di noi occidentali e il possibile ritorno dei nostri “progenitori” titanici, largamente annunciato dalle profezie eleusine? Domande, certo: solo domande (fuori dalla portata, in ogni caso, di chi ancora crede a Babbo Natale e ai virologi televisivi).Qualcuno potrebbe dire: cerchiamo di non essere ridicoli, rincorrendo fantasie mitologiche e magari consolatorie, fuorvianti, letteralmente lunari. Per contro, cosa offre il menù della realtà quotidiana? Il tenore estetico della farsa è reso magistralmente dalle parole testuali del primo ministro, quello che vorrebbe finire al Quirinale: «Se non ti vaccini, muori e fai morire chi ti è accanto», ove peraltro il verbo “vaccinare” è utilizzato in modo sfacciatamente abusivo. Ora, sta forse compiendo la sua Opera al Nero, l’alchimista Draghi, propedeutica – per eterogenesi dei fini – alla riscossa coscienziale, e quindi poi anche politica e civile, che può scaturire solo dalla rivolta morale di fronte alla peggiore delle ingiustizie? Dettagli trascurabili, in fondo, in un teatro mondiale in cui compaiono problemi sanitari deliberatamente procurati, ma anche teologi e alieni, astronauti di ieri e di oggi. L’unica vera notizia forse è questa: una quota rilevante della popolazione ha saggiato la natura dell’attuale potere, e non vuole più averci a che fare. Ha aperto gli occhi, definitivamente: qualcuno ce l’ha con noi, proprio con noi occidentali.Sta finalmente fallendo, il disegno criminale del Reset della Verità? Ne è convinto Nicola Bizzi, co-autore e editore di “Operazione Corona”. Vero, l’Italia del “nuovo” Draghi si conferma il peggior paese-lager d’Europa, il più arcigno custode della menzogna sanitaria: mi ostino a non garantire terapie tempestive, in modo da costringere i malati a ricoverarsi, quando ormai si saranno aggravati. Per contro, il resto del mondo ormai parla tutt’altra lingua. Squillante il segnale da Londra: fine delle restrizioni, pretestuose e inutili. I maggiordomi di Davos, dice Bizzi, sono soltanto i ventriloqui di grandi poteri anche dinastici, come quello degli eredi Asburgo: ma a questo “asse del male” sono rimasti fedeli soltanto l’Unione Europea e il Vaticano, escluso dal Quantum Financial System, nuovo paradigma ancora piuttosto misterioso. Una rivoluzione finanziaria di cui ha parlato quasi solo Luca La Bella su “Database Italia”: in teoria, il Qfs sarebbe una leva capace di mettere in crisi la dominazione bancaria della moneta a debito, di cui proprio l’attuale premier italiano è uno dei frontman più vistosi e più carichi di colpe, anche recenti e recentissime.
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Non c’è più posto, per voi, nel futuro che sta arrivando
Se una cura esiste, ma io non la riconosco (e dopo quasi due anni continuo a non volerla riconoscere), io non sto prendendo una clamorosa cantonata: io sto procurando, intenzionalmente, un disastro. Se tu sei malato e io seguito a non sottoporti a una terapia idonea, non sto commettendo un errore: sto proprio cercando di farti del male. Specie se emargino i medici che ti salverebbero la pelle: e infatti li oscuro, li sospendo, li espello. Probabilmente è questa, la vera lezione dell’annus horribilis che va chiudendosi, come il più laido degli incubi. L’anno del Grande Vaccino, indegno surrogato del Grande Cocomero di Linus e Charlie Brown. Indegno, perché quello almeno era davvero un cocomero, mentre questi – che chiamano ancora vaccini, sfidando il ridicolo – non hanno nulla che li accomuni allo storico presidio profilattico, vanto della scienza medica moderna. E la loro inutilità catastrofica è ormai palese, a chiunque non abbia il cervello in panne.Dopo ben tre dosi, rifilate una dietro l’altra, per circolare è comunque necessario il tampone. Perché i contagi volano, come se quei sieri nemmeno esistessero. E così la verità, lentamernte, si fa strada: quella brodaglia, resa obbligatoria, non immunizza proprio nessuno. La verità è inevitabilmente incresciosa: fin dall’inizio, è stato fatto l’esatto contrario di quello che si sarebbe dovuto fare. Lo avevano spiegato i luminari della Great Barrington Declaration, eroi della lotta contro l’Ebola: contagiarsi tutti, il prima possibile, per metter fine velocemente all’epidemia. Invece, per due anni, s’è raccontato a reti unificate un cumulo straripante di fandonie, prima spegnendo le voci veritiere e poi addirittura perseguitandole attivamente, come si fa in Cina. Non a caso: la Cina, esattamente, è l’impero verso il quale stiamo scivolando. Lo conferma l’adozione del certificato digitale di buona condotta, pensato appositamente per condizionare all’obbedienza l’accesso a qualsiasi libertà di movimento.Certo, il tempo stringe: secondo alcuni, l’immane buffonata mondiale ha ormai i giorni contati. Il Sudafrica, il paese da cui si sarebbe sviluppata l’ultima “variante”, ha ritirato ogni restrizione. Motivo: il raffreddore Omicron contagia tutti, ma non crea veri problemi quasi a nessuno. E certo non lo fermano i patetici sieri genici (che semmai stanno causando reazioni avverse – specie cardiologiche – non più minimizzabili, nonostante l’omertoso silenzio degli addetti ai lavori, trasformati in complici). Tanto per cambiare, è stata la “democratura” russa a dare la notizia: secondo gli scienziati moscoviti, la quasi innocua Omicron sarebbe stata “ingegnerizzata e rilasciata” per contagiare tutti e quindi, finalmente, immunizzare davvero la popolazione. L’ha detto Putin, esplicitamente: potrebbe essere proprio Omicron, il vero vaccino; se tutti si contagiano, questa storia finisce sul serio.Si accettano scommesse sull’eventuale data: marzo, aprile? Poi verrà rottamata la grande menzogna, insieme alle sue sterminate filiere miliardarie di masnadieri e rentier? Possibile che il calcolo non sia estraneo nemmeno al governatore dell’Italia, quello che ora vorrebbe finire al Quirinale. Certo è impietosa, la storia: aveva una possibilità di redimersi, l’uomo, ma non ha osato. Dopo il Britannia, la Grecia e il “pilota automatico”, aveva avuto un assist formidabile: licenziare i beccamorti e varare il benedetto protocollo per le cure precoci, le terapie domiciliari. Da sola, l’Italia avrebbe fatto crollare l’incubo: dimostrando che sarebbe bastato molto poco, probabilmente, per ridurre i ricoveri quasi a zero. Avrebbe significato molto: la fine della paura, la fine delle sofferenze di migliaia di malati. Ma per un’impresa simile, a quanto pare, serviva la tempra di un Nelson Mandela.Gli analisti più sottili non mancheranno di avventurarsi nell’arte dell’esegesi raffinata: dato lo strapotere schiacciante, mondiale, del Partito del Covid, non era possibile agire diversamente; se il primo ministro ha quindi scelto di subire ancora il paradigma del male (“se non ti vaccini, muori e fai morire chi ti è vicino”), l’ha fatto solo per restare “autorevole”, agli occhi dei dominatori, ai quali poi imporre – quando l’incendio si sarà spento – un’inversione di rotta in termini di politica economica e di finanza pubblica, archiviando storicamente la malora artificiale dell’austerity. Si tratta di uno scenario ovviamente auspicabile, perché è di appena l’altro ieri l’ultima sceneggiata all’italiana, il famoso 2,4% di deficit inutilmente richiesto a Bruxelles dall’implorante governicchio gialloverde, prontamente sabotato anche dal Colle in ossequio ai veri dominus, europei e non, degli italici destini.Sarebbe certamente uno scenario auspicabile, dopo decenni di liberismo spietato, il cambio di paradigma finanziario: ma a patto di non dimenticare il 2021 e le sue drammatiche acquisizioni, in termini di consapevolezza civile e morale. Dalle macerie create dal terrore sanitario sembra essere nato il nucleo di una sorta di umanità nuova, che non potrà più accontentarsi di eventuali piccoli favori graziosamente concessi dall’alto. Il divorzio dalla politica ha l’aria di essere definitivo: troppo male è stato inflitto agli inermi, troppa menzogna. Sono evidenti, ormai, i fili che muovono gli avatar in doppiopetto. Non potranno più essere credibili, in nessun caso, agli occhi di chi ha visto di cosa sono capaci. E’ come se non ci fosse più posto, per tutti loro, nell’ipotetico futuro che comincerà domani, a partire dal 2022. I loro stessi attrezzi sono ferraglia arrugginita: potevano salvare vite, ma non l’hanno fatto. E il loro grande regalo – essersi smascherati – non potrà mai compensare l’eredità luttuosa dei loro misfatti.(Giorgio Cattaneo, 30 dicembre 2021).Se una cura esiste, ma io non la riconosco (e dopo quasi due anni continuo a non volerla riconoscere), io non sto prendendo una clamorosa cantonata: io sto procurando, intenzionalmente, un disastro. Se tu sei malato e io seguito a non sottoporti a una terapia idonea, non sto commettendo un errore: sto proprio cercando di farti del male. Specie se emargino i medici che ti salverebbero la pelle: e infatti li oscuro, li sospendo, li espello. Probabilmente è questa, la vera lezione dell’annus horribilis che va chiudendosi, come il più laido degli incubi. L’anno del Grande Vaccino, indegno surrogato del Grande Cocomero di Linus e Charlie Brown. Indegno, perché quello almeno era davvero un cocomero, mentre questi – che chiamano ancora vaccini, sfidando il ridicolo – non hanno nulla che li accomuni allo storico presidio profilattico, vanto della scienza medica moderna. E la loro inutilità catastrofica è ormai palese, per chiunque non abbia il cervello in panne.
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Citro: vaccini-Covid inutili e pericolosi, sapete perché?
Il vaccino? Non è come prendere un caffè o bere un bicchier d’acqua. Il vaccino è un mini-intervento, perché viene inoculato nel corpo un patogeno, o una sua parte purificata, quindi il corpo ha delle reazioni: questo si sa, non è fantasia. Si tratta di valutare il rapporto tra rischi e benefici. Piccolo-medio rischio ma grande beneficio, come per il vaiolo? Perfetto, ben venga. Se un domani dovesse mai arrivare un’epidemia di Ebola, col 100% di letalità? Vacciniamoci, eccome. Oggi invece com’è, il rapporto? Rischio molo alto e beneficio zero: perché non c’è beneficio. O meglio, devo ancora capire qual è: sono solo un medico. Quindi chiedo, ai luminari, qual è il beneficio. All’inizio ti dicono: il vaccino impedirà di infettarsi. No, perché nessun vaccino impedisce questo; il vaccino ti dà degli anticorpi per cui, se tu poi contrai il patogeno, hai più capacità di reazione. Allora ti dicono che ti darà un’infezione più lieve (questa è l’ultima versione).Ma scusate: quando inizia, questa infezione è sempre lieve. Non è che, di colpo, arriva la polmonite o la trombo-embolia e mi trovo in ospedale. In realtà passano delle ore, poi dei giorni, in cui non ho un’infezione severa, ma lieve (“mild”, la chiamano gli anglosassoni). E quindi, se io in quel momento la curo – e le cure ci sono – la cosa si risolve, senza bisogno di vaccinarmi. Quindi: beneficio, zero. E’ un vaccino del tutto inutile. E’ la letteratura, a dirlo, così come l’esperienza sul campo (e il buon senso). Certo che, se invece terrorizziamo la gente con la paura mediatica, allora poi tutti corrono a vaccinarsi. Però attenzione: il rischio è altissimo. Fra i tanti, il più importante è il “potenziamento dipendente dall’anticorpo”. In inglese viene siglato “Ade”, Antibody Dependent Enhancement (sigla per noi italiani inquietante: l’Ade – nota di colore – è il nome dell’oltretomba greco-romano).Da tanti anni, si sa – dalla letteratura – che i virus Rna a catena singola, come i coronavirus, sono soggetti a un rischio di Ade altissimo, per loro stessa natura: sono virus che formano quasi-specie, quindi sono mutazioni continue che la natura compie, per adattarli all’ambiente e creare una nuova specie virale. E’ il loro modo di essere. Questo vale per tutti i coronavirus: quindi Sars, Mers e Covid-19, la Dengue (che è un flavivirus), Ebola, Zika, Hiv. Per tutti questi virus è difficile, se non impossibile, fare un vaccino. La gente dovrebbe chiedersi come mai, visto che Hiv appartiene a questo gruppo, è da quarant’anni che c’è l’Aids (ben più pericolosa dell’attuale infezione, e continua a fare milioni di morti) e non siamo ancora riusciti ad avere un vaccino? Come mai, dopo vent’anni, non abbiamo ancora un vaccino per la Sars? Come mai, tre-quattro anni fa, cominciavano in Oriente le campagne vaccinali per la Dengue e le hanno interrotte? Sono morti tutti, e hanno detto: non si può, dobbiamo rassegnarci; attualmente, è impossibile avere un vaccino valido e sicuro per i virus Rna.Com’è che in pochi mesi, invece, in questa situazione, dicono che hanno trovato un vaccino sicuro ed efficace? Mi sembra strano. E qui cito Loretta Bolgan, che spiega: questi virus Rna a catena singola, quando infettano la persona, possono creare anticorpi “sub-ottimali” (cioè troppo pochi, o deboli). E finisce lì. Poi magari la persona incontra di nuovo il virus – che non è lo stesso: è quasi uguale, ma nel frattempo è cambiato. Però va a potenziare gli anticorpi “sub-ottimali”, e quindi può succedere che il virus venga agganciato dall’anticorpo, viene portato nei “macrofagi” e nelle altre cellule presentanti l’antigene; all’interno dev’essere normalmente spezzettato, poi i suoi antigeni – sulla superficie esterna del “macrofago” – vengono “presentati” ai linfociti (cioè al sistema immunitario) che poi costruiscono gli anticorpi. Questo però può non succedere: nell’Ade non succede. Perché il virus non viene frantumato, e anzi comincia a replicarsi all’interno del “macrofago”. E’ gravissimo: vuol dire che quel patogeno ha infettato il nostro sistema immunitario.Il virus sfugge al controllo del sistema immunitario, si rafforza, e quando emerge devasta. E, fra le tante cose gravi – come ricorda la Bolgan – causa la polmonite eosinofila (che è difficile da curare, peggio di questa). Quindi, il fatto che si replichi nel “macrofago” e blocchi anche la produzione dell’Interferone 1, è gravissimo. Tutto questo è in letteratura: non stiamo inventando qualcosa. Però questo non lo dicono, alla gente. Uno studio di pochi mesi fa lo dice in modo chiaro: questi vaccini possono sensibilizzare a malattie più gravi. Sars, Mers e Rsv non sono mai stati approvati, e possono peggiorare la malattia (e l’Ade). Quindi il paziente dovrebbe avere una comprensione adeguata, del fatto che si sta esponendo a questo rischio. E invece, alla gente non lo spiegano. Se con il vaccino si instaura l’Ade, cosa succede? Intanto, se uno ha già avuto la malattia, non deve mai essere vaccinato (e ringrazio il collega Pier Luigi Lopalco, che lo ha dichiarato espressamente: c’è la certezza di infettare gli altri).Lo ribadisco: chi è vaccinato è infettivo, è meglio stargli alla larga. Lo raccomandano le stesse aziende produttrici: dopo il vaccino, mantenere distanziamento e mascherina. Il vaccinato dovrebbe essere messo in quarantena, e vale anche per le vaccinazioni antinfluenzali (isolamento per 40 giorni o per due mesi, ancora non si sa). In ogni caso è documentato che in svariate Rsa, da gennaio in poi, dove uno dei sanitari si è vaccinato, nel giro di poco erano infettati tutti. Chi si è infettato non dovrebbe essere vaccinato, perché in quel caso l’Ade arriva facilmente. Ma anche chi non sa neppure di esser stato infettato, perché magari può aver avuto la forma asintomatica, può aver sviluppato gli anticorpi “sub-ottimali”; se riceve il vaccino, non è quello stesso virus “selvatico”, perché nel frattempo è cambiato (i vaccini sono tutti modellati sulla sequenza Wuhan-1, che è quella che la Cina aveva dato al mondo all’inizio del 2020). Ed ecco che, in questo caso, si crea subito l’Ade. Perché si stupiscono delle trombo-embolie?Stanno iniettando la “spike”, che (come si evince in letteratura) produce esattamente trombo-embolie; è cardiotossica e neurotossica, si sa: lo confermano gli studi. Allora: se io inietto la “spike”, che so che dà trombo-embolie, e dopo l’iniezione il paziente ha la trombo-embolia o l’ictus, non posso far finta di non sapere. Due più due fa quattro: la trombo-embolia l’ho provocata io, con l’iniezione. Dicono che è minima, la percentuale degli eventi avversi? Sì, ma parlano di quelli che sono morti. Poi ci sono quelli che hanno avuto l’ictus subito dopo il vaccino: non c’è giorno che non ne abbia notizia, tramite i miei pazienti. Ogni giorno mi raccontano di loro amici e conoscenti con ictus, persone semi-paralizzate. Mi viene riferito almeno un caso ogni giorno. Le ultime notizie, dall’istruttore della palestra che frequento: un cliente con l’ictus, un altro con l’emi-paresi facciale.Sono cose gravi, e sono tante. Le percentuali? Ancora non si sa. Quelli ti dicono: è una percentuale minima. Anche se fosse un solo caso, dobbiamo stare attenti: vorrei vedere te, che magari stavi bene e rimani paralizzato per tutta la vita, senza sapere per quale motivo ti saresti dovuto vaccinare. In Germania, su un giornale, un tizio ha scritto che, secondo Bill Gates, il problema della mortalità da vaccino investe solo 0,1% della popolazione. Sembra poco, ma – dice questo autore – se in Germania vacciniamo tutti, cioè 80 milioni di persone, vuol dire che avremo 80.000 morti, cioè lo stesso numero delle vittime dell’epidemia. E quindi, per non farli morire per l’epidemia, devo farne morire – col vaccino – almeno altrettanti?Il professor Peter Doshi, docente di tecnica farmaceutica all’Università del Maryland e condirettore del “British Medical Journal”, una delle più autorevoli riviste mediche, in vari editoriali ha chiarito che questi vaccini non riducono la possibilità di ammalarsi: non spengono l’epidemia. Quindi, in pratica, anche lui dice che non servono a niente. In uno studio cinese (Llguo Zhang) viene confermato che il virus – non il vaccino – può integrarsi nel nostro Dna; e ciò fa parte delle cause che determinano la cronicizzazione della malattia. Ma se questo può farlo anche solo il virus, attenzione: nel momento in cui – spacciandolo per vaccino – inietto un impianto genico, un mRna (piccolo, sintetico) che finisce nella cellula, intanto posso scatenare subito una tempesta citochinica. Un mRna è un gene, quindi siamo di fronte a una terapia genica.Il vaccino, per definizione, contiene il patogeno attenuato, quindi è proteico. Qui invece parliamo di un codice genetico, che può essere anch’esso trascritto nel nostro Dna. L’industria dice di no, ma la scienza dice che questo è plausibile. Ora, immaginate il Dna come una catena lunga chilometri. In questo “filo”, l’impianto genico si può inserire in un punto in cui non crea danni; e va bene, non succede niente. Ma se invece si inserisce in un punto dove può “slatentizzare” il gene di una malattia o di un tumore, questo lo vedremo fra un po’ di anni (non lo vediamo nell’immediato). Quindi, chi dice che il vaccino non crea problemi dovrebbe intanto certificarlo “ad personam”, e poi garantire (non si sa sulla base di quale studio scientifico, che non c’è) che nei prossimi dieci anni non avrà conseguenze. Loro dicono: stai tranquillo, perché la scienza ti dice che non ci sono rischi. Non lo dice la scienza: lo sta dicendo l’industria. Sono due cose diverse: viene spacciata l’industria per scienza. L’industria lo dice: per forza, l’ha fatto lei. Logico che ti dica che il suo prodotto è sicuro.(Massimo Citro, dichiarazioni rilasciate in una recente intervista Tv, ripresa su Facebook. Medico e scrittore, Citro è autore del bestseller “Eresia”, edito da ByoBlu).Il vaccino? Non è come prendere un caffè o bere un bicchier d’acqua. Il vaccino è un mini-intervento, perché viene inoculato nel corpo un patogeno, o una sua parte purificata, quindi il corpo ha delle reazioni: questo si sa, non è fantasia. Si tratta di valutare il rapporto tra rischi e benefici. Piccolo-medio rischio ma grande beneficio, come per il vaiolo? Perfetto, ben venga. Se un domani dovesse mai arrivare un’epidemia di Ebola, col 100% di letalità? Vacciniamoci, eccome. Oggi invece com’è, il rapporto? Rischio molo alto e beneficio zero: perché non c’è beneficio. O meglio, devo ancora capire qual è: sono solo un medico. Quindi chiedo, ai luminari, qual è il beneficio. All’inizio ti dicono: il vaccino impedirà di infettarsi. No, perché nessun vaccino impedisce questo; il vaccino ti dà degli anticorpi per cui, se tu poi contrai il patogeno, hai più capacità di reazione. Allora ti dicono che ti darà un’infezione più lieve (questa è l’ultima versione).
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Covid, guarirete da casa: la tardiva verità dei mascalzoni
Giuseppe Conte lavorava col favore delle tenebre? Mario Draghi, in compenso, approfitta del solleone estivo: risale al 16 agosto la firma dell’accordo Stato-Regioni, con il quale l’indecente ministro della sanità (non a caso sempre lo stesso, dal 2019) prende finalmente atto della sensazionale notizia: di Covid si può anche morire, ma solo se si viene abbandonati a se stessi, a casa, senza cure, per giorni e settimane (Tachipirina e vigile attesa, lo storico protocollo della vergogna). Dopo un anno mezzo – e 130.000 morti, stando ai dati ufficiali – la scoperta dell’acqua calda diventa legge: se curati subito, i pazienti colpiti dalla sindrome Covid difficilmente finiranno all’ospedale. Lo avevano gridato decine di medici, per un anno, mentre i pazienti – non curati, e ormai gravi – finivano al pronto soccorso, spesso fuori tempo massimo, a ingrossare il bollettino di guerra e il tragico show inaugurato a Bergamo con la sfilata notturna dei camion militari carichi di bare. Qualcuno pagherà mai, per tutto questo?Non è finita: si scopre che i famosi farmaci monoclonali (basati sull’intuizione di Giuseppe De Donno, quella del plasma iperimmune) sono già disponibili dal 7 agosto. E non solo: il direttore dell’Aifa, Giuseppe Magrini, in un’intervista al “Corriere della Sera” (l’8 agosto) ha annunciato che il 30 settembre avrà termine la Grande Campagna Vaccinale di Massa, incentivata dalla “macelleria democratica” introdotta con il Green Pass e il Tso obbligatorio imposto brutalmente a medici, infermieri, insegnanti e studenti, da parte di un governo che ora preme anche sui bambini e, in ogni caso, vieta ai “renitenti” l’accesso a bar e ristoranti, cinema e teatri, mostre e musei, palestre, discoteche, stadi sportivi, concerti e mezzi di trasporto pubblici (per ora, i treni a lunga percorrenza). Misure che sfidano la Costituzione e irritano una parte del sistema giudiziario (Magistratura Democratica), dato il carattere pericolosamente discriminatorio, che ha spinto più d’uno a parlare di “apartheid”.A insorgere (come in Piemonte) sono gli stessi operatori preposti ai controlli, che annunciano che si rifiuteranno di effettuare le verifiche per scoprire chi è davvero in possesso del lasciapassare: l’avvertimento – pubblico – arriva da Protezione Civile, Croce Rossa, Anpas e Associazione Nazionale Carabinieri, mentre la stessa Regione Piemonte scrive al Garante della Privacy per spiegare perché gli esercenti piemontesi non intendono trasformarsi in gendarmi, rendendo grottesco un provvedimento adottato (in questi termini) solo dalla Francia di Macron, oltre che dall’Italia di Draghi e Mattarella. Sullo sfondo, i segnali in arrivo parlano chiaro: cure domiciliari, farmaci monoclonali e fine del tour de force del generale Figliuolo, che ormai intuisce prossima la soglia che vedrà il 70% degli italiani disposti a subire l’inoculo genico, impropriamente chiamato “vaccino”. Tutti indizi che lasciano presagire l’avvicinarsi della fine dell’incubo psico-sanitario inaugurato dal folle lockdown nazionale del 2020 e proseguito con zone rosse e coprifuoco.Scontata la responsabilità dei medici ospedalieri, incolpevoli, che nel marzo 2020 si calcola abbiano contribuito alla morte di moltissimi pazienti, cui fu somministrato ossigeno anziché eparina: i sanitari scambiarono per polmoniti le tante trombo-flebiti improvvisamente c comparse. Resta però il nodo – tutto politico – della questione: i corpi furono inceneriti senza esequie, e soprattutto senza effettuare autopsie, come richiesto dal ministero della sanità. Proprio la violazione di questa pazzesca disposizione permise poi, ai sanitari, di cominciare a “leggere” correttamente la patologia, trovando infine le contromisure cliniche. Con però un enorme limite oggettivo: all’ospedale finivano persone (quasi sempre anziane e già molto malate) ormai alle prese con difficoltà respiratorie acute e la compromissione grave degli organi vitali. Ai medici ospedalieri – rianimatori, in primis – fu quindi chiesto qualcosa di mostruoso: dover necessariamente scegliere chi salvare e chi no, data la marea dei ricoveri simultanei.E tutto questo, dopo che il governo Conte aveva “dimenticato” di aggiornare e comunque attuare il piano dell’Oms per l’emergenza pandemica, che avrebbe verosimilmente limitato i danni, attraverso misure tempestive e selettive. Ma peggio: nonostante la catastrofe della primavera 2020, le negligenze criminose e i reiterati avvertimenti di moltissimi medici (come quelli che ad aprile segnalarono a Speranza l’efficacia di farmaci come il cortisone, senza ricevere uno straccio di risposta dal ministro), si è continuato stolidamente – nell’ultimo semestre di Conte e nel primo di Draghi – a ignorare la scoperta dell’acqua calda, che poi sarebbe questa: se si viene curati in modo ordinario ma tempestivo, a casa, e con farmaci normalissimi, è quasi impossibile finire all’ospedale, anche se si è molto anziani. Lo dimostra il bilancio esibito dai medici-eroi dell’associazione Ippocrate: 60.000 guarigioni domiciliari su 60.000 pazienti, senza neppure un ricovero.Una verità semplicemente insopportabile – ha spiegato Massimo Mazzucco, nel reportage “Covid, le cure proibite” (nel frattempo rimosso da YouTube) – per chi aveva già deciso, da chissà quanto tempo, che dall’incubo di dovesse uscire in un solo modo: con l’inoculo del materiale genico abusivamente chiamato “vaccino”. Spiega Mazzucco: se fosse stata ammessa per tempo, in via ufficiale, l’esistenza di efficaci terapie (quella che viene ammessa oggi, con oltre un anno di ritardo), sarebbe stato impossibile ottenere dall’Ema, e quindi dall’Aifa, l’autorizzazione per i “vaccini genici”, che per legge hanno lo status di farmaci “sperimentali” fino al 31 dicembre 2023. Chiaro, no? Convalidando le cure precoci, sarebbe stato impossibile somministrare quei farmaci, non ancora testati per anni, come invece i vaccini veri e propri. Domanda Mazzucco: quante persone sono morte, nel frattempo, perché lasciate senza cure per troppi giorni e quindi ricoverate ormai tardi? Quante vittime è costato, questo scherzetto che intanto ha fruttato decine di miliardi?E a proposito di business: quello dei tamponi, finora usati come bocca della verità per quantificare i contagi, vale almeno dieci volte tanto, rispetto a quello dei “non-vaccini”. Kery Mullis, Premio Nobel per la Chimica, è l’inventore del test Pcr: ha dichiarato che, se si vuole, si scopre qualsiasi virus in chiunque. Affermazione clamorosa, che i debunker del mainstream (quelli che fanno sparire i video da YouTube) si sono affrettati a smentire in ogni modo: Mullis non avrebbe mai sconsigliato di utilizzare il tampone come cartina di tornasole per il coronavirus. Peccato che a confermarlo siano fior di medici: se si aumentano le “amplificazioni” del campione, portandole a 40-45 (contro le 20-25 consigliate) dal prelievo biologico può emergere di tutto, anche tracce di vecchie influenze, che è facilissimo protocollare come “Covid”. Il dottor Mariano Amici – 2.000 pazienti Covid curati e guariti nelle loro case, a Roma, nel giro di un anno – è diventato famoso, in televisione (fino a essere “cacciato” da Bruno Vespa) facendo risultare “positivo al Covid” un frutto come il kiwi, sottoposto a tampone.I grandi media – tutti asserviti al potere della narrazione dominante (salvo rarissime eccezioni) – hanno partecipato all’operazione psico-terroristica, incoraggiata da Conte anche con moneta sonante: per un anno e mezzo, non hanno fatto altro che amplificare il panico e silenziare chiunque annunciasse soluzioni. Negli ultimi mesi, non potendo più esibire tenebrose processioni di feretri, hanno finto di scambiare i contagi (chiamandoli “casi”) per vere e proprie patologie ospedaliere, sposando in pieno il delirio dei due governi-Covid e dei loro tecnocrati, installati nei posti di comando, a cui hanno fatto eco – ininterrottamente – i virologi televisivi nostrani (tra gli scienziati meno quotati al mondo, stando al ranking ufficiale che si basa sulla reale attività scientifica prodotta). Mai ascoltato un Nobel come Montagnier, e men che meno gli eminenti epidemiologi anti-Ebola che, attraverso la Great Barrington Declaration, già nel 2020 denunciarono la follia delle restrizioni, completamente inutili per il Covid, raccomandando invece l’unica via maestra: le terapie domiciliari sollecite.Così si è arrivati al doppio disastro: la strage sanitaria, divenuta anche umanitaria – con numeri in realtà non controllabili – e la strage politico-democratica, con le proibizioni imposte da Conte (inaudite e terribili, ma temporanee) ora trasformate nella versione di Draghi (meno drastiche ma altrettanto vessatorie, e in più a carattere potenzialmente permanente), di fronte a un ipotetico virus che – lo ha ammesso il Cdc, l’istituto superiore di sanità Usa – non è mai stato neppure “isolato” con certezza, ma solo “sequenziato”. Non a caso, infatti, il “rivoluzionario” preparato genico spacciato per vaccino, celebrato da Big Pharma come vanto della Scienza, non contiene l’agente patogeno, come invece i normali vaccini antinfluenzali: non lo contiene perché, tecnicamente, non esiste? Domanda non peregrina: il professor Stefano Scoglio, candidato al Nobel per la Medicina nel 2018, ha ricordato che lo stesso virus Hiv potrebbe non essere mai esistito, come tale.Non si tratterebbe di una frode scientifica, ha chiarito un chimico farmaceutico come Matt Martini, ma di un possibile, colossale abbaglio: le particelle molecolari oggi chiamate ancora “virus Rna”, un giorno, potrebbero rivelarsi una chimera? Ossia: impronte di materia mai davvero isolate, e “lette” come tali solo in base ad algoritmi digitali, cioè senza ordinari riscontri biologici da laboratorio? Se questa ipotesi fosse confermata, come suggeriscono alcuni scienziati di livello mondiale – aggiunge Martini – la stessa scienza potrebbe trovarsi di fronte alla storica necessità di rivedere i propri paradigmi. Ma intendiamoci: si tratta di riflessioni che in Italia hanno spazio solo su media indipendenti e minuscoli, di nicchia, subito bollati come “complottisti” da chi riesce a non vomitare di fronte allo spettacolo della menzogna offerto dall’establishment, salvo accanirsi verso chi tenta di trovare risposte, in un habitat dove la verità è diventata reato, dove i medici-coraggio come De Donno vengono trovati impiccati, e dove le cure precoci – la scoperta dell’acqua calda – arrivano solo dopo i “vaccini genici” (che non immunizzano nessuno dalla possibilità di contrarre il contagio, e di contagiare il prossimo) imposti con il disgustoso ricatto del Green Pass.Giuseppe Conte lavorava col favore delle tenebre? Mario Draghi, in compenso, approfitta del solleone estivo: risale al 16 agosto la firma dell’accordo Stato-Regioni, con il quale l’indecente ministro della sanità (non a caso sempre lo stesso, dal 2019) prende finalmente atto della sensazionale notizia: di Covid si può anche morire, ma – in pratica – solo se si viene abbandonati a se stessi, a casa, senza cure, per giorni e settimane (Tachipirina e vigile attesa, lo storico protocollo della vergogna). Dopo un anno e mezzo – e più di 130.000 morti, stando ai dati ufficiali – la scoperta dell’acqua calda diventa legge: se curati subito, i pazienti colpiti dalla sindrome Covid difficilmente finiranno all’ospedale. Lo avevano gridato decine di medici, per un anno, mentre i pazienti (non curati, e ormai gravi) finivano al pronto soccorso, spesso fuori tempo massimo, a ingrossare il bollettino di guerra e il tragico show inaugurato a Bergamo con la sfilata notturna dei camion militari carichi di bare. Qualcuno pagherà mai, per tutto questo?
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“I vaccini aiutano il virus, ma sarà caccia ai non vaccinati”
Pensate a cosa è stata, la sinistra: quella del “vietato vietare”, dell’Immaginazione al Potere, del Sessantotto, del pensiero libertario. Quelli che erano i seguaci di Michel Foucault e della bipolitica sono diventati gli sbirri della Big Pharma. E’ un ribaltamento incredibile: uno come Galli, che faceva il Katanga e che adesso fa lo sbirro, che cos’è? Cosa gli è successo, nella testa? Ai sessantottini che oggi fanno gli sbirri dell’Oms e delle multinazionali, cosa è successo? Me lo chiedo io, che sono un uomo di destra che è stato sessantottino. Si possono dare delle spiegazioni: il pensiero totalitario è rassicurante; non porsi domande è rassicurante. Nel caso dei vaccini e del Covid, non porsi domande è fondamentale: perché se io mi sono fatto il vaccino e comincerò ad ammalarmi, dovrò far parte delle squadre di sicurezza nazionale che andranno a cercare i non vaccinati.Il cosiddetto untore della nuova “variante indiana”, o “Delta”, è un vaccinato con doppia dose? Non importa: verrà detto che il “vaccinato buono” si è preso la “variante Delta” da un non vaccinato, che l’ha portata da chissà dove. Quindi: i buoni vaccinati si ammalano, per colpa dei non vaccinati che importano le varianti. Ovviamente è una farsa incredibile, ma sarà così: vi giuro che questa sarà la spiegazione, sono pronto a mettervelo per iscritto. Comparirà un Burioni, o un Rezza, che dirà: sono i non vaccinati, che importano le varianti e fanno ammalare quelli che, generosamente, si sono vaccinati. E quindi bisogna andarli a stanare e portarli nei campi di concentramento, nei container. Questo ci dirà, Figliuolo, tra poco: che i non vaccinati devono andare nei container per non far ammalare i vaccinati. La cosa si interromperà soltanto qualora la catastrofe diventasse totale. Però bisogna prepararsi, a questo.Da vecchio medico, voglio aggiungere una cosa: dissi dall’inizio che non si è mai riusciti, a fare un vaccino a Rna, perché i virus Rna mutano continuamente. Nella loro mutazione, però, tendono a perdere potenza. Così è finita la Spagnola, insieme a tante influenze virali. E invece cosa succede, in questo caso? Succede che, anziché trasformarsi in una tranquilla, quieta endemia stagionale, questo virus viene continuamente ri-alimentato: l’hanno detto il professor Tarro, il professor Montagnier, il professor Raoult. Hanno spiegato: se continuiamo a cimentarlo, questo virus, attraverso nuove iniezioni anticorpali con tecniche diverse, questa cosa è fatta per non finire mai (che è quello che qualcuno vuole, evidentemente). Quindi: una vaccinazione di massa di ogni sei mesi, poi ogni tre: che è quello che accadrà. E noi non riusciremo a fermare tutto questo, perché il potere che lo sostiene è talmente forte, e la gente ormai talmente convinta, che i non vaccinati dovranno essere convinti per forza: dovranno essere terrorizzati.(Alessadro Meluzzi a “Radio Radio” il 16 giugno 2021).Pensate a cosa è stata, la sinistra: quella del “vietato vietare”, dell’Immaginazione al Potere, del Sessantotto, del pensiero libertario. Quelli che erano i seguaci di Michel Foucault e della bipolitica sono diventati gli sbirri della Big Pharma. E’ un ribaltamento incredibile: uno come Galli, che faceva il Katanga e che adesso fa lo sbirro, che cos’è? Cosa gli è successo, nella testa? Ai sessantottini che oggi fanno gli sbirri dell’Oms e delle multinazionali, cosa è successo? Me lo chiedo io, che sono un uomo di destra che è stato sessantottino. Si possono dare delle spiegazioni: il pensiero totalitario è rassicurante; non porsi domande è rassicurante. Nel caso dei vaccini e del Covid, non porsi domande è fondamentale: perché se io mi sono fatto il vaccino e comincerò ad ammalarmi, dovrò far parte delle squadre di sicurezza nazionale che andranno a cercare i non vaccinati.
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Libertà condizionata: il green pass ignora le cure precoci
Libertà condizionata: dopo lockdown e coprifuoco, è arrivato anche il temuto pass vaccinale. Occorre dimostrare di essere stati vaccinati, oppure guariti dal Covid, o almeno risultati negativi a un tampone. Già in vigore, il pass sarà probabilmente allineato al “green pass europeo” il 1° luglio, che normerà il transito alle frontiere tra gli stessi paesi Ue. Il lasciapassare italiano si chiama ufficialmente “certificazione verde”, ed è stato introdotto dal governo Draghi con il decreto anti-Covid del 22 aprile 2021 (modificato dal decreto del 18 maggio). Il pass è necessario per potersi spostare in entrata e in uscita dalle Regioni in fascia arancione o rossa, ricorda il “Sole 24 Ore”, ma anche per visitare anziani nelle Rsa e per partecipare a feste di nozze e a maxi-concerti. «Possibile il ricorso a questo certificato per presenziare ad altri eventi, come i concerti con capienza maggiore di quella attualmente consentita (fino a un massimo di mille spettatori in impianti all’aperto e fino a 500 al chiuso), ma anche per andare in discoteca», aggiunge il “Sole”, confermando la tendenza: scoraggiare in ogni modo i cittadini che dovessero rifiutare di vaccinarsi.Già ora, indipendentemente dalla vaccinazione fatta o dalla guarigione dal Covid, per entrare in Italia serve comunque sempre un tampone negativo, effettuato 48 ore prima della partenza. Per i vaccinati, aggiunge il quotidiano economico, la certificazione è rilasciata (in formato cartaceo o digitale) dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione. Anche per i guariti l’attestato è fornito dai medici, mentre il risultato negativo del tampone proviene dalla farmacia o dal laboratorio privato in cui si effettua il test molecolare o antigenico. La durata del “green pass” per i vaccinati è stata portata da 6 mesi a 9 mesi «a far data dal completamento del ciclo vaccinale». In caso invece di comprovata guarigione, la durata della “certificazione verde” resta di 6 mesi. Di fatto, per chi fa il vaccino di AstraZeneca (la seconda dose viene somministrata dopo circa tre mesi), il “green pass” ha una validità di quasi un anno. Per chi invece riceve la somministrazione di quello di Johnson&Johnson (una sola dose) la durata del documento è di 9 mesi. Per chi infine ricorre ai vaccini a Rna-messaggero (Pfizer e Moderna, con richiamo dopo 42 giorni) va calcolata una durata intermedia.«Il certificato è gratuito: a pagamento è solo il tampone», sottolinea il “Sole”. «Il tampone molecolare rimane il “gold standard” per la diagnosi del Covid», anche se molti medici hanno dimostrato l’elevata inattendibilità del test. «Il costo varia tra i 60 e i 100 euro a seconda delle strutture e delle regioni. Il prezzo medio per fare un test rapido antigenico (eseguibile anche in farmacia) è di 30-40 euro». Il ministro della sanità, Roberto Speranza – che continua a non rispondere alle domande sul piano pandemico non aggiornato e comunque ignorato, nel 2020 – conferma il trend: cauto ottimismo, finalmente, solo grazie alla campagna vaccinale, che ha ormai coinvolto un italiano su tre. Non una parola, dal governo, sulle cure precoci: la loro efficacia (oggi comprovata) ridurrebbe quasi a zero i ricoveri, mettendo fine all’emergenza ospedaliera. In altre parole: continuando a fingere che le terapie domiciliari non esistano (cosa che ha garantito ai vaccini l’autorizzazione d’urgenza), si provvede a continuare a limitare – con il “green pass”, appunto – la libera circolazione dei cittadini, come se non fosse possibile guarire i pazienti da casa, in pochi giorni. E’ il “paradigma Covid” che ha travolto l’Occidente, e da cui l’Italia non sembra ancora voler uscire.Libertà condizionata: dopo lockdown e coprifuoco, è arrivato anche il pass vaccinale. Occorre dimostrare di essere stati vaccinati, oppure guariti dal Covid, o almeno risultati negativi a un tampone. Già in vigore, il pass sarà allineato al “green pass europeo” il 1° luglio, che normerà il transito alle frontiere tra gli stessi paesi Ue. Il lasciapassare italiano si chiama ufficialmente “certificazione verde”, ed è stato introdotto dal governo Draghi con il decreto anti-Covid del 22 aprile 2021 (modificato dal decreto del 18 maggio). Il pass è necessario per potersi spostare in entrata e in uscita dalle Regioni in fascia arancione o rossa, ricorda il “Sole 24 Ore“, ma anche per visitare anziani nelle Rsa e per partecipare a feste di nozze e a maxi-concerti. «Possibile il ricorso a questo certificato per presenziare ad altri eventi, come i concerti con capienza maggiore di quella attualmente consentita (fino a un massimo di mille spettatori in impianti all’aperto e fino a 500 al chiuso), ma anche per andare in discoteca», aggiunge il “Sole”, confermando la tendenza: scoraggiare in ogni modo i cittadini che dovessero rifiutare di vaccinarsi.
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Severgnini fa l’apripista nella “guerra” ai non vaccinati
Nel mio ultimo video, “Covid, le cure proibite”, avevo previsto che in autunno sarebbe iniziata la battaglia contro le persone non vaccinate, nel tentativo di colpevolizzarle per la eventuale persistenza del virus. In altre parole, dicevo, si sarebbe tentato di mettere cittadini gli uni contro gli altri, nella speranza di usare i vaccinati per convincere le ampie sacche di non vaccinati a cedere definitivamente ai desiderata di Big Farma. Invece, a quanto pare, si vogliono accelerare i tempi. Già oggi il “Corriere della Sera” pubblica un video di Beppe Severgnini intitolato “Quanta pazienza con gli attempati no-vax”. Con il solito ditino alzato da maestrino di provincia, il nostro ignorante nazionale si rivolge ai circa 4 milioni di sessantenni che finora non si sono vaccinati, sentenziando: «Cari attempati no-vax, se potete permettervi certe fisime è grazie a noi, alle decine di milioni di italiani che disciplinatamente si vaccinano e vi proteggono, e con voi, diciamolo, hanno una gran pazienza».Questo, per chi non l’avesse capito, sarà il refrain autunnale. Severgnini viene semplicemente mandato in avanscoperta, “per vedere l’effetto che fa”. Ritengo quindi necessario rispondere immediatamente, in modo categorico, prima che questa diventi la narrativa ufficiale sul mainstream. Caro Severgnini, è veramente tragico vedere mescolate in una sola persona tanta presunzione e tanta ignoranza: 1 – Non esiste ad oggi una sola ricerca scientifica randomizzata in doppio cieco che dimostri in modo irrefutabile quale sia l’efficacia effettiva delle nuove terapie geniche (comunemente, ma erratamente, definite “vaccini”). L’equivalenza automatica vaccino = immunizzazione esiste solo nella testa degli ignoranti. 2 – Per quanto ne sappiamo, dopo sei mesi di campagna vaccinale abbiamo delle percentuali di contagio ed un numero di morti giornalieri molto simili a quelli dell’anno scorso, nello stesso periodo.Necessitano quindi dati statistici molto più completi prima di poter affermare che le vaccinazioni abbiano avuto un qualunque effetto reale sulla riduzione della diffusione del virus. 3 – Sappiamo anche che i vaccinati possono comunque trasmettere il virus, come portatori asintomatici. Non si può quindi escludere che siano proprio i vaccinati i primi responsabili per la persistenza del virus nel nostro ambiente sociale. 4 – È addirittura lecito sospettare che siano proprio i vaccinati a favorire l’emergenza delle nuove varianti. Senza queste varianti, il virus molto probabilmente sarebbe già scomparso dalla faccia della terra. Quindi, casomai, la persistenza del virus è colpa vostra. Cordialmente, da un “attempato” che si informa ad un altro attempato che, evidentemente, ignora gli elementi più essenziali di questa discussione.(Massimo Mazzucco, “Quanta pazienza, con gli ignoranti…”, da “Luogo Comune” del 7 giugno 2021).Nel mio ultimo video, “Covid, le cure proibite”, avevo previsto che in autunno sarebbe iniziata la battaglia contro le persone non vaccinate, nel tentativo di colpevolizzarle per la eventuale persistenza del virus. In altre parole, dicevo, si sarebbe tentato di mettere cittadini gli uni contro gli altri, nella speranza di usare i vaccinati per convincere le ampie sacche di non vaccinati a cedere definitivamente ai desiderata di Big Farma. Invece, a quanto pare, si vogliono accelerare i tempi. Già oggi il “Corriere della Sera” pubblica un video di Beppe Severgnini intitolato “Quanta pazienza con gli attempati no-vax”. Con il solito ditino alzato da maestrino di provincia, il nostro ignorante nazionale si rivolge ai circa 4 milioni di sessantenni che finora non si sono vaccinati, sentenziando: «Cari attempati no-vax, se potete permettervi certe fisime è grazie a noi, alle decine di milioni di italiani che disciplinatamente si vaccinano e vi proteggono, e con voi, diciamolo, hanno una gran pazienza».
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Cure proibite, per lanciare i vaccini: spiegata la strage
Ha idea, Roberto Speranza, di quante persone sono morte per il Covid, nell’ultimo anno, a causa delle cure non autorizzate? Migliaia? Tutti pazienti che potevano essere salvati, se solo non fossero stati ostacolati in ogni modo i medici che avevano scoperto come guarirli, spesso da casa, senza nemmeno ricorrere all’ospedale. Massimo Mazzucco snocciola i numeri della strage: e spiega anche perché è stata provocata, da che cosa. L’imputato numero uno ha un nome preciso: il vaccino. Se fossero state approvate le terapie salva-vita, sarebbe stato impossibile (per l’Ema, e quindi per l’Aifa) accordare ai vaccini-Covid l’autorizzazione d’emergenza per la loro somministrazione. Normalmente, per approvare un vaccino servono 3-5 anni di sperimentazioni. La procedura emergenziale può scattare solo in un caso: quando non esistono alternative, cioè cure. Ecco perché le cure (che esistono e funzionano) sono state sistematicamente boicottate: se fossero state approvate, addio vaccini.Piccolo particolare: in attesa dei vaccini, l’Italia ha ufficialmente registrato 120.000 morti. Quanti di questi pazienti sarebbero ancora vivi, se ai medici fosse stato permesso di curarli con i farmaci nel frattempo individuati come rimedio efficace? Nel video-denuncia “Covid, le cure proibite”, Mazzucco documenta i capi d’accusa che ormai emergono in modo schiacciante: tutte le terapie vincenti (almeno una decina) sono state regolarmente oscurate e combattute per poter presentare il vaccino come unica soluzione, e – sempre per imporre la vaccinazione di massa – sono state imposte le peggiori restrizioni: lockdown, coprifuoco, zone rosse. Un ricatto: tornerete liberi solo quando vi sarete vaccinati. Ma attenzione, si tratta dell’ennesimo imbroglio: è infatti prevista una vaccinazione periodica e frequente, dall’incubo non si uscirà mai. E naturalmente: le terapie salva-vita, quelle che renderebbero superfluo il vaccino, restano nel cassetto.Nel suo reportage, Mazzucco non entra nel merito del piano vacciale più controverso della storia. Quelli somministrati sono farmaci “genici” sperimentali, impropriamente chiamati vaccini: non immunizzano completamente il corpo, e lasciano che il soggetto vaccinato possa restare contagioso. Non solo: presentano un serio rischio fisico immediato, in termini di reazioni avverse, mentre non si conoscono le conseguenze a lungo termine di un inoculo Rna-Dna che va a insediarsi nelle cellule, interagendo con il genoma umano. In questo caso, Mazzucco – autore di video-reportage che hanno fatto storia, come quelli sull’11 Settembre, trasmessi anche da “Canale 5″ in prima serata – si concentra sul più pazzesco degli scandali: quello delle “cure proibite”. Un copione invariabile, drammatico: scoperta la terapia, viene immediatamente screditata e poi messa al bando. Una dopo l’altra, le autorità sanitarie italiane hanno regolarmente respinto tutte le cure – efficaci – che i medici avevano scoperto, per contrastare il Covid.L’elenco è avvilente, grida vendetta: e a protestare (inutilmente, finora) sono proprio i medici, cui è stato materialmente sottratto lo strumento terapeutico per guarire i pazienti. Incredibilmente, il protocollo nazionale parla ancora di Tachipirina – farmaco inutile, in caso di Covid, se non dannoso – e si limita a raccomandare la “vigilante attesa”. Di cosa, se non dell’aggravamento? Mazzucco cita i vip prontamente curati e guariti nel 2020, non proprio giovanotti: Berlusconi, Briatore, lo stesso Trump. Rimessi in sesto in pochissimi giorni, nonostante la loro età avanzata. Come? Non certo con la “vigile attesa”: li hanno curati tempestivamente, con i farmaci adatti. Quelli a cui il cittadino normale continua a non avere accesso, visto che ai medici di famiglia non è ancora stato affidato un protocollo idoneo. Attenzione: si tratta di farmaci normalissimi. Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, spiega come “domare” l’incendio Covid ricorrendo a semplici antinfiammatori: funzionano purché si agisca celermente, cioè dopo i primi sintomi.I medici dell’associazione Ippocrate, che curano il Covid in modo volontaristico data la latitanza delle autorità sanitarie, hanno messo a punto un prontuario specifico: precisi farmaci (di uso comune) per ogni singola fase della malattia. I numeri sono dalla loro parte: si parla di migliaia di guarigioni da casa, evitando il ricovero. A Roma, il dottor Mariano Amici dimostra di aver guarito il 100% dei suoi pazienti – non meno di 2.000 persone – con la somministrazione, in fase precoce, di normali antinfiammatori. Nel video-reportage di Mazzucco, sul tema intervengono i sanitari dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna: le morti per Covid sono finite, assicurano, quando hanno cominciato a curare i pazienti direttamente nelle loro case, rinunciando cioè alla “vigile attesa” (che determinava il ricovero di malati ormai in gravi condizioni). Carta vincente, le cure precoci domiciliari: quelle che il ministero di Speranza ha appena chiesto e ottenuto, dal Consiglio di Stato, di non autorizzare.Mazzucco rievoca le tappe del calvario. Capitolo primo, le vitamine: consigliate da molti medici come sostanze utili per la prevenzione e, in dosi elevate, per la guarigione. Ma guai a dirlo: contro la “bufala” delle vitamine anti-Covid si sono scatenati prima i virologi televisivi, e a ruota i media. Risultato: vitamine bocciate. Ma non per tutti: Mazzucco esibisce un documento dei carabinieri che (già a marzo 2020) invitava i miltari dell’Arma ad assumere ogni mattina le vitamine C e D. Lo schema si ripete in modo scandaloso di fronte a ogni altra scoperta medica: anziché essere incoraggiati, i sanitari che hanno individuato una terapia efficace vengono zittiti, oscurati, screditati e boicottati. Succede a Giuseppe De Donno (Mantova), il primo ad aver sperimentato la plasmaferesi: guarigioni garantite, in poche ore, a chi riceve trasfusioni con il sangue dei pazienti guariti. Niente da fare nemmeno per Elena Campione dell’università romana di Tor Vergata, che ha scoperto i benefici della lattoferrina: sostanza naturale e antivirale, contenuta nel latte materno, che spiega il motivo per cui i bambini non vengono colpiti dall’infezione.Un caso-limite è quello dei cortisonici: nell’aprile 2020, sempre Roberto Speranza non ha degnato di risposta i 30 luminari italiani che gli segnalavano i grandi risultati ottenuti con farmaci a base di cortisone. Ironia della sorte, due mesi dopo è stata la stessa Oms a complimentarsi coi medici inglesi, che a loro volta avevano scoperto le virtù del Desametasone. Ma niente da fare, la consegna è sempre la stessa: negare l’evidenza per affossare le cure. E pazienza, se nel frattempo i malati – lasciati a casa in “vigile attesa” – continuano a morire, o arrivano in ospedale con la salute ormai gravamente compromessa proprio perché rimasti per giorni senza cure. E’ così che ha funzionato, la macchina del terrore: negare le terapie è “servito” esattamente ad alzare il numero dei ricoveri, delle terapie intensive, permettendo ai politici, ai media e agli “scienziati di corte” di recitare all’infinito il mantra della paura e dell’attesa messianica dell’unico possibile rimedio, il vaccino.Per questo, aggiunge Mazzucco, nonostante i risultati lusinghieri sono state biocciate tutte le altre soluzioni terapeutiche nel frattempo emerse: la quercetina scoperta dal Cnr, l’ozonoterapia praticata con successo all’ospedale di Udine, l’adenosina (introdotta a Reggio Calabria dai medici Sebastiano Macheda e Pierpaolo Correale), e persino un antiparassitario come l’ivermectina, che ha permesso alla Repubblica Ceca di veder crollare di colpo i decessi per Covid. Tradotto: a Praga si è smesso di morire, in Italia no. Culmine della vergogna, il caso dell’idrossiclorochina associata a un antibiotico come l’azitromicina: terapia sperimentata con successo in Francia dal professor Didier Raoult, uno dei maggiori virologi al mondo, ma poi abbandonata dopo uno studio (falsato da dati inventati) pubblicato sul “Lancet”. Poi la rivista si è corretta, scusandosi: quello studio era da buttare, la clorochina (antimalarico in uso da decenni) non è affatto pericolosa, in dosi appropriate. Ma il divieto di usarla, in Italia, è rimasto: anche dopo la scoperta della frode scientifica del “Lancet”.Domanda: quale organizzazione criminale potrebbe mai progettare e attuare un piano simile, fondato sulla disinformazione e sul boicottaggio delle guarigioni, a costo di provocare decine di migliaia di morti? Qualunque ne sia l’origine, dice Mazzucco, ne conosciamo il coordinatore: Big Pharma. Anche in Italia, tutti i decisori sono strettamente controllati dalle farmaceutiche, che ottengono il consenso dei media a suon di milioni in termini di pubblicità. In cambio, giornali e televisioni fanno parlare – come oracoli – solo e sempre determinanti esponenti del mondo scientifico (i vari Bassetti, Pregliasco, Crisanti, Galli, Burioni e Lopalco, perfettamente funzionali al business farmaceutico-vaccinale). Ferreo anche il controllo sul governo, esercitato da un Comitato Tecnico-Scientifico composto da dirigenti dell’Aifa, del ministero della salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, tutti «baroni legati a Big Pharma, che non si sognerebbero mai di contraddire le farmaceutiche».Nel Cts, ricorda Mazzucco, c’erano anche Ranieri Guerra, indagato per il piano pandemico non aggiornato né applicato, e lo stesso Walter Ricciardi, consulente di Speranza. «Due anni fa, Ricciardi dovette dimettersi da direttore dell’Iss dopo che emersero i suoi conflitti d’interesse con le case farmaceutiche». Questi, sottolinea Mazzucco, sono i personaggi che stabiliscono cosa chiudere, e fino a quando: il controllato e il controllore sono lo stesso soggetto, Big Pharma, che agisce attraverso i suoi ramificati canali, anche istituzionali. «La stessa Ema è zeppa di dirigenti che provengono da Big Pharma, tramite il meccanismo delle “porte girevoli”: l’attuale direttrice, Emer Cooke, quella che ripete che “i benefici dei vaccini superano i rischi”, viene dalla lobby europea delle industrie farmaceutiche». E’ vero, purtroppo: la Cooke è stata a lungo in forza alla Efpia, European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations.Nell’Epfia, conferma Wikipedia, Emer Cooke ha lavorato per 8 anni come lobbysta delle “Big 30″, incluse Pfizer, AstraZeneca, Novartis e Johnson & Johnson. «Secondo voi chi l’ha messa a dirigere l’Ema, Gesù Bambino?». Non solo: «Credete che sia l’Unione Europea, coi nostri soldi, a finanziare la sua agenzia del farmaco? Errore: l’agenzia vive di fondi pubblici solo per il 16%, dato che l’84% del denaro che serve al suo funzionamento proviene dalle aziende farmaceutiche, sotto forma di autorizzazioni per i medicinali». Domanda retorica: qualcuno può davvero pensare che l’Ema (da cui di fatto dipende anche l’Aifa) sia un ente autonomo e quindi scientificamente affidabile, indipendente, che ha a cuore solo la salute dei cittadini, e non invece – anche e soprattutto – quella dei bilianci miliardari del complesso industriale farmaceutico che la foraggia quasi completamente?Tragedia e farsa si sommano, nell’impietosa ricostruzione di Mazzucco, fino all’epilogo tanto atteso: lo sdoganamento anticipato dei famosi “vaccini genici”. «Per i preparati vaccinali, la procedura d’emergenza (quindi con sperimentazione molto limitata) può avvenire solo a certe condizioni». Una su tutte: «Non deve esistere nessuna cura disponibile, per la malattia in questione, altrimenti il vaccino non la può ricevere, l’approvazione d’emergenza». Vale per la statunitense Food and Drug Administration: a febbraio, nell’autorizzare i vaccini-Covid, la Fda ha ricordato che non deve esistere «una adeguata, approvata e disponibile alternativa al prodotto». Idem l’Ema: il vaccino «deve rispondere a una necessità medica non soddisfatta, ovvero una patologia per la quale non esiste un metodo soddisfacente di diagnosi, prevenzione o cura autorizzato dalla comunità (o, anche se questo metodo esistesse, il nuovo prodotto medicinale deve rappresentare un importante vantaggio terapeutico per i malati)».E dato che «nessun vaccino potrà mai rappresentare un importante vantaggio terapeutico, rispetto a una medicina che agisce subito», ecco che «le medicine normali non vengono autorizzate», scandisce Mazzucco. «Abbiamo svelato l’arcano: le cure non sono mai state riconosciute non perché non funzionino, ma perché sapevano fin dall’inizio che – riconoscendo una qualunque cura valida – non si sarebbe potuta ottenere l’autorizzazione d’emergenza per il vaccino». Ragiona il reporter: «Se per ipotesi i vaccini non esistessero (cioè, se non fossero mai stati “inventati”), secondo voi come si competerebbe la sanità, rispetto al Covid? Ovvio: curerebbe i malati senza indugi, con tutte le terapie disponibili, e anzi rafforzandole con ulteriori ricerche (proprio quelle che finora sono state accuratamente evitate, privando i medici di sperimentazioni su vasta scala)». Insiste Mazzucco: «Paradossalmente, il vaccino non è la soluzione: è il problema». Vero, se è stato la vera causa del rifiuto di somministrare terapie salva-vita.«Pensateci: potremmo tornare a vivere tranquillamente, domattina, riaprendo tutto e curando le persone appena si ammalano, con le varie terapie ormai disponibili (lasciando libere di vaccinarsi, ovviamente, le persone che lo desiderano)». E invece, questo non accade. «Quello che non è accettabile – ripete Mazzucco – è che il vaccino sia imposto come unica condizione per riavere le nostre libertà. Si chiama ricatto, e si chiama anche crimine: perché nel frattempo muoiono mogliaia di persone che si potrebbero salvare». E’ così: «Le nostre libertà ci vengono negate intenzionalmente, proprio per obbligarci ad accettare la vaccinazione come unica via d’uscita». Lo dice apertamente la professoressa Leana Wen, docente di politiche della salute alla George Washington University. «La Wen è tra i “top doctors” americani, scrive sul “Washington Post” e appare spesso come commentatrice televisiva. E’ stata anche premiata dal Forum di Davos tra i “giovani leader globali”».Una grande opinion maker, Leana Wen: nel 2019, “Time Magazine” l’ha definita “una delle 100 persone più influenti del mondo”. Di fronte al fatto che Stati come Florida e Texas stanno già riaprendo tutto, anche con pochi cittadini vaccinati, alla “Cnn” si è lasciata scappare la seguente ammissione: «Ci sono milioni di persone che per qualche ragione temono i vaccini, e non capiscono quale possa esserne il vantaggio, per loro. Noi dobbiamo spiegargli bene che il vaccino è il loro lasciapassare, per tornare alla vita com’era prima della pandemia. E la finestra di tempo per farlo si sta restringendo, per legare le riaperture alla situazione vaccinale: altrimenti, se si riapre tutto, quale sarà la “carota”?». La carota: il premio. «Come faremo a incentivare le persone a farsi vaccinare? Ecco perché il Cdc e l’amministrazione Biden devono affermare con forza: se sarete vaccinati, guardate quante cose potrete fare, quante libertà potrete riavere. Viceversa, la gente tornerà a godersi queste libertà in ogni caso».Capito, come funziona? Massimo Mazzucco lancia un appello severo e accorato ai giornalisti, finora reticenti o addirittura complici del sistema “bastone e carota”, fatto di cure negate, migliaia di vittime e “terrorismo sanitario” per spingere il popolo bue verso l’imbuto previsto fin dall’inizio, quello del vaccino. «Voi, che continuate a chiamare “negazionista” chiunque protesti per questa situazione assurda, finirete per passare alla storia come i nuovi collaborazionisti», dice Mazzucco agli operatori dei media. «Gli uomini di Vichy sono passati alla storia per aver aiutato il nazismo in Francia; voi passerete alla storia per aver aiutato il vacci-nazismo che si sta cercando di instaurare: e come c’è stata una Norimberga per i nazisti, ci sarà sicuramente una Norimberga anche per voi». E dunque: «Smettetela di fare i servi delle case farmaceutiche, e tornate a mettervi dalla parte dei cittadini, prima che sia troppo tardi».Il secondo messaggio, al termine del suo lungo video, Mazzucco lo dedica a tutti quelli che dicono: «Non vedo l’ora di vaccinarmi, così almeno questo incubo finirà». Magari. «Non illudetevi: non finirà. Il tira e molla delle restrizioni continuerà all’infinito». Facile profezia: «Ci faranno respirare un po’ quest’estate, e poi in autunno arriverà la “quarta ondata”, così imporranno nuove restrizioni e magari daranno la colpa a quelli che si saranno “divertiti troppo” durante l’estate. Incolperanno anche i non vaccinati, per cercare di metterci gli uni contro gli altri». Mazzucco è pessimista: «State tranquilli che non basterà una sola vaccinazione, per farla finita: ci saranno i richiami, perché ci saranno mille, nuove meravigliose “varianti”, e dovremo abituarci a vaccinarci tutti, ogni anno». Non ci credete? Male. «Ci sarà una terza dose, poi il richiamo annuale», dice Albert Bourla, presidente della Pfizer. «Deve diventare un’abitudine: una volta all’anno dovremo vaccinarci», conferma l’immunologo genovese Matteo Bassetti.E se qualcuno aveva sperato che con Mario Draghi sarebbe finita, la colossale farsa, si deve amaramente ricredere: «Dovremo continuare a vaccinarci, per gli anni a venire – ha appena annunciato il nuovo primo ministro – perché ci saranno delle varianti, e quindi i vaccini andranno adattati». Che caso: la Pfizer intanto ha già previsto rincari del 900%. «Una dose costerà fino a 175 dollari: che pagheremo noi, con in soldi delle nostre tasse». Pfizer e Moderna – aggiunge Mazzucco – hanno appena cominciato le sperimentazioni su bambini di 6 mesi, ed entro novembre sarà pronto il vaccino per il neonati (e i bambini fino a 11 anni)». Chiosa il reporter: «Questa idea di vaccinarsi pur di uscire dall’incubo è una pia illusione: significa uscire dalla gabbia del lockdown per entrare nella gabbia più grande, quella delle vaccinazioni permanenti. Che poi è il sogno di Big Pharma: una società in cui tutte le persone sane si abituino comunqe a vaccinarsi regolarmente, a tutte le età, una o più volte all’anno, pena la restrizione delle loro libertà. Questo è quello che vogliono ottenere, e stanno per riuscirci».Quindi, conclude Massimo Mazzucco, vedete voi in che mondo volete vivere: «Un mondo libero, dove ci vengono garantite da subito delle cure valide (e dove chi vuole potrà anche vaccinarsi, se lo desidera), oppure un mondo di schiavi, ricattati dalle continue restrizioni e condannati a circolare con il passaporto vaccinale in tasca per andare allo stadio, in discoteca, a trovare i parenti anziani nelle case di risposo». Violando la Costituzione, il governo Draghi ha già imposto il vaccino ai sanitari: in teoria, la Carta proibisce di sottoporre cittadini a Tso con farmaci ancora sperimentali. Il grande avvocato tedesco Reiner Fuellmich, insieme a mille colleghi e 10.000 medici di tutto il mondo, sta preparando le carte per ottenerla, la Nuova Norimberga. Nella geografia della strage, spicca l’Italia di Giuseppe Conte e Roberto Speranza: alle cure negate (”proibite”, per dirla con Mazzucco) corrisponde un numero spaventoso di vittime, abbandonate in “vigile attesa” della morte.Ha idea, Roberto Speranza, di quante persone sono morte per il Covid, nell’ultimo anno, a causa delle cure non autorizzate? Migliaia? Tutti pazienti che potevano essere salvati, se solo non fossero stati ostacolati in ogni modo i medici che avevano scoperto come guarirli, spesso da casa, senza nemmeno ricorrere all’ospedale. Massimo Mazzucco snocciola i numeri della strage: e spiega anche perché è stata provocata, da che cosa. L’imputato numero uno ha un nome preciso: il vaccino. Se fossero state approvate le terapie salva-vita, sarebbe stato impossibile (per l’Ema, e quindi per l’Aifa) accordare ai vaccini-Covid l’autorizzazione d’emergenza per la loro somministrazione. Normalmente, per approvare un vaccino servono 3-5 anni di sperimentazioni. La procedura emergenziale può scattare solo in un caso: quando non esistono alternative, cioè cure. Ecco perché le cure (che esistono e funzionano) sono state sistematicamente boicottate: se fossero state approvate, addio vaccini.
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La strage: cure negate, per poter autorizzare i vaccini
Si può concedere l’autorizzazione d’emergenza, per vaccini ancora sperimentali, solo in un caso: che non esistano terapie riconosciute come efficaci. Ecco il cavillo, che spiega il “mistero” della guerra condotta nell’ultimo anno contro tutti i farmaci che hanno dimostrato la capacità di salvare vite umane, tra i pazienti Covid. Percentuali da capogiro: terapie che hanno prontamente guarito tre malati su quattro, o addirittura fatto registrare il 95% di guarigioni. Ogni volta, condannate dal medesimo copione. Primo passo: l’entusiasmo dei medici che le hanno scoperte. Poi la timida eco concessa in prima battuta dai media. Terzo passaggio, l’invariabile bocciatura delle autorità sanitarie (accampando pretesti anche ridicoli). Infine: il “seppellimento” della terapia salva-vita, mediante linciaggio a mezzo stampa dei medici benemeriti, prima isolati e poi anche derisi. E’ impietosa, la ricostruzione fornita da Massimo Mazzucco su “Contro Tv” il 12 maggio: era solo per arrivare alla “autorizzazione d’emergenza” per i vaccini, che nel frattempo si è negata ogni cura salva-vita? Tradotto: quante, delle 120.000 vittime ufficialmente stimate, oggi sarebbero ancora in vita, se non fossero state ostacolate quelle cure?Il prontuario delle occasioni perdute è ormai sterminato, stando al triste elenco fornito da Mazzucco: plasmaferesi e cortisonici, azitromicina e quercitina, ozonoterapia, eparina, idrossiclorochina. Nel video-reportage presentato, Mazzucco offre una panoramica imbarazzante di fatti, interviste, evidenze e documenti. Emerge una verità schiacciante: medici, ricercatori, scienziati e primari ospedalieri italiani sono stati regolarmente ignorati, o addirittura combattuti, pur di non riconoscere la validità delle loro terapie (che avrebbero ostacolato, a quanto pare, la famosa “autorizzazione d’emergenza” per i vaccini). Non si contano le proteste da parte degli operatori sanitari in prima linea: boicottati, uno dopo l’altro, i validi tentativi messi in atto dagli ospedali di Bologna e Mantova, Reggio Calabria e Udine. Ogni evidenza – elevatissimo tasso di guarigioni, in tempi rapidi – è sempre stata rigettata. Particolarmente scandaloso in caso del Sant’Orsola di Bologna: da quando abbiamo capito l’importanza delle cure precoci – dicono i medici – siamo intervenuti a casa dei pazienti: i ricoveri sono cessati, e di Covid non è morto più nessuno.Per tutta risposta, Roberto Speranza (tuttora ministro della sanità del governo Draghi) si è premurato di far bloccare dal Consiglio di Stato le terapie domiciliari riconosciute dal Tar e, di recente, invocate da una mozione pressoché unanime del Senato. E’ come se in tutto questo tempo – osserva Mazzucco – avesse operato un’attenta regia, composta da Ema e Oms, Aifa e ministero della salute, giornali e virologi televisivi. Tutti a favore di un’unica narrazione: il terrore sanitario, le terapie intensive intasate, le migliaia di ricoveri, i decessi, le bare di Bersamo. E le cure salva-vita? Cancellate: sottratte all’opinione pubblica, persuasa – in modo martellante – che dal Covid ci si possa salvare solo all’ospedale, e poi ovviamente con il vaccino. Tutto falso, naturalmente. E anche criminale, sottolinea Mazzucco. Tralasciando il fatto che i “vaccini genici” (non sicuri, e di dubbia efficacia) necessitino di continui richiami, dato il carattere mutante del virus Rna, resta la domanda: se davvero le terapie sono state negate, quante persone sono state fatte morire (di fatto: lasciate senza cure) solo per poter arrivare alla “autorizzazione d’emergenza” per i vaccini?Si può concedere l’autorizzazione d’emergenza, per vaccini ancora sperimentali, solo in un caso: che non esistano terapie riconosciute come efficaci. Ecco il cavillo, che spiega il “mistero” della guerra condotta nell’ultimo anno contro tutti i farmaci che hanno dimostrato la capacità di salvare vite umane, tra i pazienti Covid. Percentuali da capogiro: terapie che hanno prontamente guarito tre malati su quattro, o addirittura fatto registrare il 95% di guarigioni. Ogni volta, condannate dal medesimo copione. Primo passo: l’entusiasmo dei medici che le hanno scoperte. Poi la timida eco concessa in prima battuta dai media. Terzo passaggio, l’invariabile bocciatura delle autorità sanitarie (accampando pretesti anche ridicoli). Infine: il “seppellimento” della terapia salva-vita, mediante linciaggio a mezzo stampa dei medici benemeriti, prima isolati e poi anche derisi. E’ impietosa, la ricostruzione fornita da Massimo Mazzucco su “Contro Tv” il 12 maggio: era solo per arrivare alla “autorizzazione d’emergenza” per i vaccini, che nel frattempo si è negata ogni cura salva-vita? Tradotto: quante, delle 120.000 vittime ufficialmente stimate, oggi sarebbero ancora in vita, se non fossero state ostacolate quelle cure?