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Archivio del Tag ‘Romano Prodi’

  • Oltre le bombe: quello che ci chiede la gioventù araba

    Scritto il 20/3/11 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Aiutare gli insorti, impedire che le milizie del raìs libico occupino Bengasi e Tobruk, soccorrere i profughi e arginare l’ondata dei migranti: tutti obiettivi largamente condivisi dalla comunità internazionale. Le divergenze investono invece il futuro di Gheddafi: arrestarlo per crimini di guerra, munirlo di un salvacondotto ed esiliarlo o larciargli una parvenza di potere in una sorta di libertà vigilata, disarmata e commissariata? Infine: bisogna mantenere l’unità della Libia o prendere atto che quell’unità è un’invenzione perché Tripolitania e Cirenaica sono realtà incompatibili e la loro fittizia unità è stata imposta dal colonialismo italiano prima e dalla dittatura di Gheddafi poi?

  • Gheddafi e l’ipocrisia italiana, sinistra compresa

    Scritto il 21/2/11 • nella Categoria: idee • (1)

    Lascia un po’ sgomenti lo sconcerto del Pd davanti al silenzio («preoccupato») del premier Berlusconi sulla crisi libica. Sabato scorso, il Cavaliere ha sterilizzato la rivolta di Bengasi con un laconico «non voglio disturbare» e Veltroni e Fassino hanno subito reagito stigmatizzando il rapporto speciale fra il Cavaliere e il Colonnello. Ma il trattato di amicizia fra Italia e Libia non è un’invenzione del centrodestra e la politica estera dell’Italia verso i paesi del Nordafrica è stata tradizionalmente orientata verso una piena legittimazione dei regimi illiberali che garantivano l’ordine in Egitto e Tunisia.

  • Elezioni, Tav: la solitudine della valle di Susa

    Scritto il 27/3/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Centomila abitanti e un unico, grande problema: l’alta velocità ferroviaria Torino-Lione, contestata dalla grande maggioranza della popolazione della valle di Susa ma sostenuta in modo bipartisan da Pd e Pdl, che ora chiedono – anche ai valsusini – un voto per le elezioni regionali. Il ricorso alle urne è il massimo esercizio di democrazia, nel quale esprimere la volontà popolare su cui si fondano le istituzioni. Questo però sembra non valere per la valle di Susa, che non ha nessuna possibilità di esprimersi facendo davvero pesare il proprio orientamento: entrambe le leadership del sistema bipolare, infatti, hanno già deciso che la protesta della valle contro la Tav non avrà cittadinanza politica.

  • Barenghi: antiberlusconismo perdente, da 16 anni

    Scritto il 12/3/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    L’immagine che domani pomeriggio ci restituirà il palco di piazza del Popolo sarà una fotografia che parla di politica. Della politica di tutto il centrosinistra italiano, dalle sue correnti più moderate a quelle più radicali. Lo potete chiamare Ulivo, la potete definire Unione, potete ironizzare sulla grande ammucchiata o sul mucchio selvaggio, ma il messaggio che quell’immagine contiene è molto chiaro e in un certo senso anche disperato.

  • Pronti al dopo-Silvio? Inglesi, 10 domande al Pd

    Scritto il 22/2/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    «Avete un Obama capace di sfidare Berlusconi in carisma e popolarità ma al tempo stesso di creare una visione, un sogno per gli elettori che dovrebbero votarvi?». E’ il quesito che conclude le “dieci domande” all’opposizione italiana, un decalogo nato dalla conferenza “Berlusconi and beyond: prospects for Italy” promossa a Birmingham da Geoff Andrews, italianista della Open University, con il patrocinio della Birmingham University. Il centro-sinistra ha i programmi, le risorse e i leader per togliere il potere a Berlusconi e attuare una stagione di profonde riforme?

  • Susa, al via l’inutile Torino-Lione: 20 miliardi di euro sprecati

    Scritto il 19/1/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Martedì 19 gennaio 2010: alle 3 di notte, protetti da 300 agenti in tenuta antisommossa, i tecnici incaricati dei sondaggi geognostici per l’alta velocità Torino-Lione sono penetrati nell’area del “presidio” No-Tav di Susa azionando la trivella per l’esplorazione del terreno. E’ l’atto d’inizio della seconda campagna di perforazioni del suolo della valle di Susa. Mentre i militanti No-Tav hanno reagito all’incursione notturna bloccando l’autostrada del Fréjus, prendono così ufficialmente avvio i lavori per la Torino-Lione: 20 miliardi di euro, per un’opera inutile spacciata per strategica.

  • Caccia al nero, il nostro futuro: un inferno di menzogne

    Scritto il 10/1/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Il futuro in cui siamo già immersi comincia nella piana di Gioia Tauro: a Rosarno in provincia di Reggio Calabria (un’autentica guerriglia urbana è ancora in corso), come a Castel Volturno e a Reggio stessa, dove la ’ndrangheta ha voluto intimidire i magistrati con un attentato alla procura generale. Il futuro comincia a Rosarno perché i principali problemi della nostra civiltà si addensano qui: le fughe di intere popolazioni dalla povertà e dalle guerre (guerre spesso scatenate dagli occidentali, generatrici non di ordine ma di caos); le vaste paure che s’insediano come nebbie, intossicando la vita

  • Gotor: il tramonto di Berlusconi sarà lungo e velenoso

    Scritto il 10/12/09 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    «Il tramonto di Berlusconi sarà lungo, difficile e velenoso». Miguel Gotor, giovane storico dell’università di Torino, saluta con interesse il successo del No-B Day promosso dal “popolo viola”, ma avverte: «Sarebbe un errore pensare di sconfiggere il premier attraverso la via giudiziaria o con una spallata». Il leader del Pdl – che da Bonn ha appena annunciato una nuova offensiva contro la Consulta suscitando i distinguo di Fini («non condivido, chiarisca») – secondo Gotor va battuto «per via elettorale»: sta al centrosinistra conquistare il blocco sociale di Berlusconi.

  • Ferrero: con Bersani all’opposizione, non al governo

    Scritto il 02/11/09 • nella Categoria: idee • (1)

    Il taglio dell’Irap? E’ un aiuto per chi viaggia in Mercedes e una beffa per tutti gli altri, lavoratori e piccole imprese con l’acqua alla gola, che avrebbero bisogno di meno costi e banche amiche per poter sostenere produzione, lavoro, consumi e, quindi, l’economia. Paolo Ferrero, leader di Rifondazione comunista, mette l’accento sulla crisi sociale. Fronte dal quale non si discosta, salutando l’elezione di Bersani alla guida del Pd: «E’ l’uscita dal veltronismo, inteso come autosufficienza del partito democratico». Tuttavia, per Ferrero, non basta: la sinistra resterà divisa dal Pd.

  • Pd, 3 milioni al voto: Bersani prepari il dopo-Berlusconi

    Scritto il 26/10/09 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Tre milioni di votanti, cinquantamila volontari in diecimila seggi, decine di milioni di euro raccolti. «Se qualcuno nel Pd ha ancora dubbi sulle primarie è un pazzo», scrive Curzio Maltese su “Repubblica”: «Sono l’elemento più identitario del partito, dal giorno della nascita». Quella del 25 ottobre, secondo Maltese, «è stata una grande giornata per l’unico partito al mondo che coinvolga tanti cittadini nella scelta del segretario, ma soprattutto per la democrazia». Il voto degli elettori ha confermato quello degli iscritti: Bersani è il vincitore, ma Franceschini e Marino non escono sconfitti.

  • Lerner: voglia di democrazia, attenti alle primarie del Pd

    Scritto il 22/10/09 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Voterò anch’io, domenica 25 ottobre 2009, alle primarie del Partito Democratico. E mi auguro che siano tanti i cittadini italiani che lo faranno, contraddicendo così un’altra volta i pronostici scettici della vigilia. Non dimentico che in passato gli osservatori sottovalutavano la possibilità di “elezioni inventate” con milioni di persone coinvolte. Un fenomeno di cittadinanza attiva che ora viene studiato con interesse nel resto d’Europa.

  • Mazzette ai Taliban? Roma: falso, denunciamo il Times

    Scritto il 15/10/09 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    L’Italia avrebbe pagato i Talebani per scongiurare attacchi contro le proprie truppe in Afghanistan: questa “prassi”, per la quale avrebbe protestato l’ambasciatore Usa a Roma, sarebbe costata la vita a soldati francesi, che si credevano al sicuro. L’accusa, clamorosa, proviene dal Times di Londra, che il 15 ottobre ha firmato un durissimo attacco contro il governo italiano. Che smentisce e replica: «Tutto falso, è solo spazzatura. Reagiremo querelando il giornale londinese».

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