Archivio del Tag ‘Russia’
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Obama, falso disarmo nucleare: bombe per 11 miliardi
«Noi potremo continuare a garantire la sicurezza degli Stati Uniti d’America e dei nostri alleati, e mantenere un forte e credibile deterrente nucleare, anche riducendo sino ad un terzo il numero delle armi strategiche installate». Il presidente Barack Obama sceglie Berlino e la porta di Brandeburgo per perorare un nuovo accordo con la Russia sul numero delle testate da stoccare. «Dobbiamo ridurre i nostri arsenali rispetto al livello stabilito dal trattato “Start” (Strategic Arms Reduction Treaty) per dare a noi stessi, alle altre potenze atomiche e a tutto il pianeta l’esempio della possibilità di convivere in pace», ha aggiunto Obama. L’umanità però dovrà vivere ancora a lungo con l’incubo dell’apocalisse atomica. «Prenderemo in considerazione l’uso di armi nucleari solo in circostanze estreme, per difendere gli interessi vitali del nostro paese e dei nostri partner», avverte in conclusione il presidente-Nobel della Pace.
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Datagate: i falchi della cyber-guerra con Obama dal 2008
Quattro anni e mezzo dopo la sua prima, trionfale elezione, Barack Obama è nella burrasca: i suoi piani di cyber-guerra sono stati smascherati dall’ex analista della Cia e dell’Nsa, Edward Snowden, per catturare il quale la Casa Bianca è giunta a “sequestrare” l’aereo presidenziale di Evo Morales, imponendo ai paesi satelliti – Italia compresa – di negare il diritto di sorvolo al presidente della Bolivia, “atto di guerra” senza precedenti nella storia, in tempo di pace. Rilette oggi, assumono tutt’altro sapore le tempestive cautele che Paolo Barnard espresse già nel novembre del lontano 2008, all’indomani dell’avvento di Obama: «Una delle regole più note del giornalismo anglosassone è “follow the money”». Cioè: “segui i soldi”, se vuoi capire la vera ragione delle cose. Era già tutto scritto, nell’elenco dei sostenitori del “primo presidente nero”: tra i suoi massimi sponsor, figurava il complesso militare-industriale incaricato di fronteggiare l’ascesa della Cina ricorrendo all’arma decisiva della “guerra informatica”, quella che ora il dissidente Snowden ha messo in piazza così clamorosamente.
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Cardini: giustizia, la rivoluzione che l’umanità attende
Il generale malessere del mondo, la crisi europea, le strane “primavere arabe” e il ritorno di potenze come la Francia, pronte a strumentalizzare i movimenti islamisti. E poi le rivolte in Egitto e in Turchia, che hanno messo i media di fronte a una domanda drammatica: di fronte a tanta ingiusizia, l’unica via d’uscita sarà una rivoluzione necessariamente globale? Ebbene sì, risponde lo storico Franco Cardini: serve una rivoluzione mondiale basata sulla giustizia e sulla redistribuzione della ricchezza, capace di trasformare i consumi salvaguardando il rapporto con l’ambiente. La «rivoluzione del futuro», inutile non vederla, ormai «ci sta davanti», sospinta dalla potenza formidabile del Bric, il cartello dei grandi paesi emergenti: Brasile, Russia, India e Cina, cui domani potrebbe aggiungersi anche l’Iran. «Questa rivoluzione potrà anche non verificarsi, oppure fallire: ma allora saremo tutti condannati».
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Tradita dall’euro: se crolla l’Italia, nona potenza mondiale
Economia a pezzi, demolita dal regime di austerity indotto da Bruxelles e della cricca finanziaria dell’Eurozona, la “fabbrica del debito” che diventa letale perché costringe lo Stato a super-tassare i cittadini e tagliare la spesa pubblica, non avendo più alcuna possibilità di manovra sul piano del bilancio. Risultato: ora l’Italia sta per crollare davvero. «Le dure misure di austerità stanno facendo rallentare l’economia italiana ancora più di prima», afferma il blogger economico Michael Snyder. «Eppure, anche con tutte le misure di austerità, il governo italiano continua solo ad accumulare più debito: questo è esattamente lo stesso percorso che ha intrapreso la Grecia». L’austerità provoca un calo nelle entrate pubbliche, cosa che impedisce il raggiungimento degli obiettivi di riduzione del deficit, e quindi provoca ancora più misure di austerità. «Ma se l’Italia crolla economicamente, sarà un affare molto più grande di quello che è stato in Grecia», avverte Snyder. «L’Italia è la nona economia su tutto il pianeta. In realtà era l’ottava, ma ora la Russia l’ha sorpassata. Se l’Italia continuerà ad arrancare, anche India e Canada la sorpasseranno».
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Foa: chi è nell’euro perde lavoro. Volete la prova? Eccola
La fonte è a prova di smentita: trattasi dell’Organizzazione internazionale del Lavoro. Il dato inequivocabile, poiché statistico. Secondo le cifre diffuse alcuni giorni fa e di cui ben pochi hanno parlato in Europa, i 19 paesi dove l’occupazione è tornata sopra i livelli prima della crisi dei mutui subprime del 2008 sono Argentina, Turchia, Ungheria, Repubblica Dominicana, Malta, Romania, Armenia, Brasile, Cile, Lussemburgo, Germania, Colombia, Israele, Uruguay, Perù, Russia, Svizzera, Kazakistan, Thailandia. I paesi che l’Organizzazione internazionale del lavoro considera in continuo declino sono Giordania, Croazia, Grecia, Spagna, Italia, Marocco, Sri Lanka, Belgio, Portogallo, Slovacchia, Francia, Irlanda, Slovenia, Giamaica, Finlandia, Cipro, Giappone, Danimarca, Olanda, Australia, Nuova Zelanda, Norvegia.
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Grecia, Cipro e Siria messe ko, per rubargli il gas dell’Egeo
Grecia, Cipro, Siria. Tre crisi ben distinte, secondo la narrazione mainstream: il debito pubblico non più tollerato dall’Europa del rigore, la fragilità del sistema bancario dell’isola mediterranea, la rivolta armata contro il regime di Assad. Peccato che nessuno veda cosa c’è sotto: ma proprio in fondo, là in basso, nel fondale marino dell’Egeo. Tecnicamente: uno smisurato giacimento di gas. Un tesoro inestimabile, a cui avrebbero accesso – per diritto internazionale – sia i greci massacrati dalla Troika, sia i ciprioti strapazzati da Bruxelles, sia i siriani assediati dai miliziani Nato travestiti da ribelli. Quel tesoro lo vogliono per intero, e a prezzi stracciati, le Sette Sorelle. E’ questo il vero motivo per cui si sta cercando di radere al suolo la sovranità della Grecia, di Cipro e della Siria. Non si tratta di una tesi, ma di fatti che il mondo diplomatico conosce. Parola di Agostino Chiesa Alciator, già console italiano in Francia. Che avverte: il disastro che ci sta rovinando addosso – crisi economica, catastrofe finanziaria, focolai di guerra permanente in ogni angolo del pianeta – ha una precisa di data d’inizio: 11 settembre. Non quello del 2001, le Torri Gemelle. Si tratta di undici anni prima: la caduta del Muro di Berlino.
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Venti di guerra: gli Usa minacciano, e i servi obbediscono
Il caso Snowden avrà ripercussioni sicuramente drammatiche, come dimostrano i fatti delle ultime ore. Pensateci bene: a Morales, presidente di un paese col quale l’Italia ha regolari rapporti diplomatici, è stato impedito di sorvolare il territorio italiano, e di altri paesi europei, sulla base di una precisa richiesta degli Usa. Cioè: Washington ha dato ordini al governo italiano, che ha obbedito per impedire il passaggio. Pensavano che a bordo dell’aereo di Morales ci fosse Snowden, e che Morales lo stesse trasportando in America Latina. Situazione assolutamente paradossale, perché gli europei, che sono stati svillaneggiati e spiati nonostante siano degli alleati, si sono adeguati a un ordine che li umilia ulteriormente e li costringe a violare le leggi – perché questa non si può definire altrimenti che una violazione delle leggi: un presidente di uno Stato sovrano viene messo in una situazione di questo genere, e l’Italia agisce di conseguenza.
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Conti correnti a rischio: il caso-Cipro diventerà la regola
Confisca dei depositi bancari: a marzo 2013 la vicenda di Cipro ha scioccato il mondo intero. Qualcuno ha cercato di farla sembrare una misura d’emergenza, ma esistono solide basi per credere che i prelievi forzosi diventeranno un elemento della vita quotidiana. Lo sostiene l’economista Valentin Katasonov, presidente della Sharapov Russian Economic Society. La crisi cipriota? Una mossa in realtà «concertata e ben preparata, approvata dai vertici, tra i quali attori della scena extraeuropea». Un precedente, un vero e proprio test «per lanciare una tendenza mondiale e diffondere la confisca in tutto il mondo». Già nel 2009-2010, quando nei summit internazionali si discuteva sulle possibili vie d’uscita dalla crisi mondiale (G7, G8, G20 e altri incontri di questo livello), nei programmi comparivano punti come modalità non-standard per salvare, in caso di necessità, le banche. Tra queste modalità, modelli di “bailout” a spese dei titolari di conti: tagli ai depositi, congelamento dei conti e loro conversione: alla banca il cash, al correntista semplici azioni.
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Rivoluzione democratica: potere al Parlamento Europeo
Un’Europa “normale”, cioè finalmente democratica, al posto del Palazzo degli Orrori che ci sta torturando in base ad un piano eversivo, golpista: costringerci alla resa fino a svendere i nostri beni ai padroni della Terra dopo aver demolito gli Stati sovrani, la loro economia e il sistema dei diritti a garanzia dei cittadini. Tutto questo, grazie alla complicità di partiti-canaglia ridotti a “maggiordomi” dell’élite mondiale, quella dei “proprietari universali” che – come in un nuovo medioevo feudale – pretendono per sé tutto il potere, grazie al micidiale ricatto della finanza e al ferreo controllo su una moneta non più nostra. Per cancellare l’incubo c’è una sola via: il recupero politico della piena sovranità democratica. Punto numero uno: costruire una grande coalizione che pretenda un’Europa non più nemica. Un’Europa solidale, che lavori per il bene del 99% anziché per la sua rovina, a esclusivo beneficio – come avviene oggi – della super-casta planetaria, quella delle lobby onnipotenti che dettano, letteralmente, le direttive della nostra condanna. La Commissione Europea? Va semplicemente abolita. Gli europei meritano un governo democratico, emanato dal loro Parlamento regolarmente eletto.
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Siria, strano silenzio sul rapimento di Domenico Quirico
Lo stranissimo silenzio dei media e del governo italiano sul sequestro del cronista della “Stampa”, Domenico Quirico, si accompagna a un “raffreddamento” occidentale verso i “ribelli” siriani. Un po’ troppo qaedisti per essere i “freedom fighters” della propaganda. Una svolta nella guerra alla Siria? Si direbbe proprio di sì. E così, sbaragliate le bande dei “ribelli”, il regime di Assad ricomincia a trovare credito addirittura sui media mainstream, dal giornale di Quirico alla stessa “Reuters”, nonché in non poche cancellerie occidentali, ormai fredde di fronte alla “guerra per procura” finora condotta in Siria, soprattutto attraverso mercenari coordinati dalla Nato. Esercitare pressioni sull’Italia? Potrebbe essere uno degli obiettivi di un simile rapimento. Una cosa è certa: i cosiddetti ribelli sono ormai alle corde e Assad stravincerà le elezioni nel 2014: secondo un sondaggio della Cia, il presidente ha con sé il 75% della popolazione siriana.
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Caso Snowden: avviso a Obama firmato da Russia e Cina
«Se c’è una cosa che del caso Snowden non si può dire è che si tratti di uno scandalo». Piuttosto, è la scoperta dell’acqua calda: da almeno vent’anni, con l’avvento dell’era digitale, siamo tutti spiati minuto per minuto: ogni nostro movimento è tracciato. La denuncia dell’ex analista della Cia? «E’ solo la conferma ufficiale di un processo prevedibilissimo, che tutti sospettavamo fosse in atto da tempo. Ci vogliamo meravigliare?». Secondo Aldo Giannuli, il retroterra dello “scandalo” è ben altro: proprio attraverso una pedina come Edward Snowden, a cui hanno offerto protezione, sia la Cina che la Russia avvertono gli Stati Uniti che l’epoca della loro supremazia tecnologica è finita. Se Obama ha in serbo l’arma letale della cyber-guerra per neutralizzare gli arsenali nucleari di Putin e la potenza di Pechino, sarà bene che si abitui all’idea: il tempo del dominio americano assoluto è finito.
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Datagate e Barack Obush, il nuovo faraone totalitario
Disse Bertolt Brecht che, quando il fascismo fosse giunto in America, avrebbe assunto le fattezze della democrazia. Profezia poetica che si sta avverando sotto i nostri occhi. Il paese che continua ad esserci ossessivamente rappresentato come la più progredita forma di democrazia, è quello stesso in cui i suoi un tempo cittadini (ora sudditi abitanti di Matrix) sono sorvegliati ad ogni istante dal Grande fratello Nsa che tutto sa e tutto può leggere e vedere. Anche a noi tocca essere, qualche volta, profeti. Pino Cabras ed io, sul nostro libro “Barack Obush”, nella sua edizione in lingua russa, mettemmo in copertina un photoshop di Obama e Bush che mostrava la loro contiguità e continuità. Nei giorni scorsi l’“Huffington Post”, nella sua edizione americana, a due anni di distanza, ci ha copiato il photoshop. Confermando, per altro, il mio giudizio al momento dell’elezione del primo presidente di colore della storia americana: Obama come la più straordinaria operazione di maquillage di un imperatore dai tempi del faraone Tutankamen.