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Archivio del Tag ‘scandali’

  • Politici muti: pagati e ricattati dalla mafia della finanza

    Scritto il 22/2/13 • nella Categoria: segnalazioni • (3)

    Mps, tangenti, Finmeccanica? Sono solo la vetta dell’iceberg, che spesso esplode – a orologeria – col pretesto puntuale della corruzione, grazie a dossier tenuti nel cassetto per il momento opportuno: vedi la liquidazione improvvisa di Di Pietro e della Lega, anch’essa travolta da strani scandali, e persino le intimidazioni che, da Siena, minacciano il Pd: guai a sgarrare, a deviare dall’agenda Monti. E’ la mafia, bellezza: e tu non puoi farci niente. Lo sostiene un economista europeo come il professor Bruno Amoroso. La mafia di cui parla è quella della finanza, che adotta gli stessi metodi di Cosa Nostra: usa i politici, li compra, li ricatta e li fa fuori quando non servono più o, addirittura, quando minacciano gli affari. Il grande business? Aver permesso di inquinare, con “titoli spazzatura”, il portafoglio delle banche. Ricostruzione-choc: i nostri politici sono tutti sotto ricatto, perché hanno accettato – a suon di miliardi – di svendere il sistema bancario alla finanza tossica, senza protestare.

  • Galeano: spaventati e soli, il vero potere ci vuole così

    Scritto il 21/2/13 • nella Categoria: idee • (1)

    Il lanciatore di scarpe iracheno, che scagliò le proprie calzature verso Bush, è stato condannato a tre anni di carcere. Non merita invece un’onorificenza? Chi è dunque il terrorista? Il lanciatore di scarpe o il suo bersaglio? Il serial killer che ha volutamente determinato la guerra in Iraq su un terreno di bugie massacrando una moltitudine d’individui, legalizzando e ordinando la tortura di altri, non è forse il vero terrorista? Il popolo di Atenco, in Messico, i Mapuche, indigeni del Cile, i Kekchies del Guatemala, i contadini senza terra in Brasile, tutti accusati del crimine di terrorismo per aver difeso i loro diritti e la loro terra, sono forse i colpevoli? Se la terra è sacra, anche se la legge non lo specifica, coloro che la difendono non sono altrettanto sacri?

  • Tangenti Finmeccanica: le regole del mestiere delle armi

    Scritto il 13/2/13 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    «Non è possibile che un incidente come quello di cui sono stati protagonisti i due marò del San Marco, colpevoli o innocenti che siano, possa portare a una crisi così clamorosa nei rapporti fra Italia e India». Parola di Davide Giacalone, editorialista di “Libero”, secondo cui i due militari sarebbero solo due pedine di un gioco più grande: “extracosti” legati alle commesse di Finmeccanica, cioè mazzette promesse e poi non versate fino in fondo. Il caso esplode ora con l’arresto di Giuseppe Orsi, ad e presidente della grande azienda. L’accusa: corruzione internazionale. Per la precisione: 50 milioni di euro versati – guardacaso – all’India, per una fornitura di elicotteri italiani. Nel gioco delle parti, ora l’India minaccia di depennare Finmeccanica dalla lista fornitori, inserendola nella “black list”. Suona perlomeno ipocrita, stando a quello che lo stesso Giacalone scriveva, con franchezza, già a gennaio: «In tutto il mondo si fanno affari pagando extracosti o consulenze, alias mazzette, specie nel settore militare».

  • Che farsa: ci hanno rovinati, e vogliono pure il voto utile

    Scritto il 13/2/13 • nella Categoria: idee • (2)

    È tornato lo spread, è tornata la Germania, sono tornati rigore ed austerità. Sembravano scomparsi da questa penosa campagna elettorale. Le principali forze politiche, dopo aver governato assieme per più di un anno, appena iniziato lo spettacolo televisivo del voto, se ne erano dimenticate. Sembrava una villeggiatura, quelle dove si cerca di staccare dalle preoccupazioni quotidiane. Magari una villeggiatura a Cortina visto che si parlava solo di tasse. Forse si sperava che questa vacanza dalla realtà durasse fino al 27 febbraio, invece è finita prima. Non sono solo le vendite di tappeti in saldo di Berlusconi, lo scandalo della banca senese, le incertezze per il Senato a far ripartire la cosiddetta sfiducia dei mercati.

  • Grillo “promosso” dagli Usa: è un interlocutore credibile

    Scritto il 12/2/13 • nella Categoria: segnalazioni • (8)

    «Alcune delle sue idee sono utopiche e irrealistiche, ma nonostante l’incoerenza della filosofia politica, la sua prospettiva dà voce a una parte dell’opinione pubblica che non trova espressione altrove». Conclusione: «La sua unica miscela di humour aggressivo, sostenuto da statistiche e ricerche giuste quanto basta, ne fa un interlocutore credibile sul sistema politico italiano». Parola di Ronald Spogli, ambasciatore degli Usa in Italia nel 2008. Beppe Grillo? «Un interlocutore credibile», scriveva Spogli, già allora, al segretario di Stato Condoleezza Rice, dopo un pranzo con l’ex comico all’ambasciata di via Veneto. Lo rivelano su “La Stampa” gli inviati Paolo Mastrolilli e Maurizio Molinari, che hanno scovato il documento grazie al “Freedom of information act”. In cinque pagine, Spogli spiega a Washington che Grillo è l’unico a denunciare la corruzione della politica italiana, a puntare sul web e a schierarsi dalla parte degli oppressi. 

  • Le dimissioni di Ratzinger: sicuri che non c’entri lo Ior?

    Scritto il 11/2/13 • nella Categoria: idee • (1)

    Nella storia della Chiesa c’è un unico precedente, quello di Celestino V di cui sappiamo tutti per aver studiato la “Divina Commedia” negli anni del liceo. Gli altri sono tutti morti in carica; non tutti per morte naturale, va detto: ci sono stati i martiri della  prima cristianità, poi qualche papa assassinato nel Medioevo… poi forse qualche altro. In Vaticano pare vada molto in voga il caffè corretto…Il codice canonico prevede la possibilità di dimissioni del Papa, ma la cosa è sempre parsa molto sconveniente. La Chiesa è monarchica e non ama i dualismi: pensate solo al problema della convivenza fra un Papa in carica ed uno emerito. Ogni starnuto del secondo (e questo scrive libri e twitta che è un piacere) potrebbe suonare come sconfessione del precedente. Poi, sul piano simbolico, la cosa può apparire come una fuga dalle proprie responsabilità. Quando Wojtyla era già molto grave chiesero ad un prete se avrebbe potuto dimettersi e la risposta fu: «Può dimettersi Gesù dalla croce?».

  • Finmeccanica, la super-holding per la guerra che ci attende

    Scritto il 06/2/13 • nella Categoria: segnalazioni • (1)

    Per metà “bancomat” destinato ad alimentare il sistema di corruzione politico nazionale, e per metà centro dispensatore di incarichi, consulenze e prebende per mogli, amanti e figli dei potenti di turno. Dopo la Fiat, Finmeccanica è la seconda holding industriale d’Italia: produce aerei, elicotteri, locomotive, carri armati, missili, satelliti e centri di telecomunicazione, con una spiccata vocazione per gli strumenti di morte da esportare ad ogni esercito in guerra. Dal 2009 è tra le dieci regine del complesso militare industriale mondiale e ha intrecciato partnership con i giganti d’oltreoceano moltiplicando ordini e commesse. Una gallina dalle uova d’oro per manager e azionisti, inclusi il ministero dell’economia e delle finanze, che ancora controlla il 30,2% del pacchetto azionario.

  • Cremaschi: addio diritti, i sindacati hanno scelto il potere

    Scritto il 05/2/13 • nella Categoria: idee • (3)

    Ci sono notizie che durano il tempo di una breve del telegiornale, e poi vengono inghiottite dal bidone aspiratutto degli scandali e della campagna elettorale, mescolati tra loro. L’Istat ci ha comunicato che la dinamica attuale dei salari è la peggiore degli ultimi trent’anni. Questo dato dovrebbe essere alla base di ogni proposta che si fa per affrontare la crisi. Ma non è così. La caduta dei salari è diventata un dato di colore, fa parte dello spettacolo del dolore mostrato in televisione, sul quale meditano e dissertano i candidati. Ma senza che si pronunci la frase semplice e brutale: aumentare la paga! Poco tempo fa il Cnel ha comunicato un altro dato su cui riflettere davvero. Negli anni ‘70 la produttività del lavoro in Italia è stata la più alta del mondo, poi è solo calata. Sì, proprio quando il lavoro aveva più salario e più diritti, “rendeva” di più!

  • Pd & Mps, massoni e Opus Dei. Giannuli: serve l’ergastolo

    Scritto il 04/2/13 • nella Categoria: idee • (1)

    Pene pesantissime per i criminali finanziari: da vent’anni di carcere all’ergastolo, magari anche con il regime speciale del 41/bis, quello dei boss mafiosi. «Pensate che i reati finanziari siano meno pericolosi di quelli di terrorismo e mafia?». E’ la ricetta di Aldo Giannuli per uscire dalla crisi su cui lo scandalo Montepaschi ha aperto una voragine anche mediatica. Fermare la pirateria finanziaria? Col carcere duro, con la messa al bando dei titoli derivati e con la separazione tra banche d’affari al servizio della sola finanza e banche commerciali sane, al servizio dell’economia reale. E per favore: senza più ingerenze da parte della politica. Lo scandalo Mps cade come il cacio sui maccheroni, perché «mette a nudo una serie di questioni di cui proprio non si fa cenno in questa sordida campagna elettorale». Scandalo a orologeria, per ostacolare il Pd? Ovvio. Ma nessuno finga di sorprendersi: era noto a tutti, da anni, che il bubbone sarebbe esploso.

  • Depotenziare Grillo: ce l’hanno fatta, in meno di due mesi

    Scritto il 02/2/13 • nella Categoria: idee • (1)

    Se si prova a guardare l’incredibile evoluzione politica del nostro paese nell’ultimo mese e mezzo, come se si stesse affacciati ad una finestra a grande distanza, si coglie un andamento che lascia presumere un disegno. Troppo complottista? Semplicemente, è implausibile che una simile rapidissima concatenazione di eventi possa essere casuale vista la posta in gioco. Vediamo. A metà novembre, il panorama politico che si andava delineando era il seguente: presenti sulla scena due sole forze, il Pd e il “Movimento 5 Stelle”. Il Pdl era infatti crollato a percentuali ad una cifra con l’annuncio del ritiro di Berlusconi (24 ottobre) e le liti interne, l’Idv dissolta in pochi giorni dopo la puntata di “Report” (28 ottobre), la Lega travolta dagli scandali. Il “M5S” invece, sull’onda dell’inaspettato successo in Sicilia, a metà novembre superava il 20% dei consensi diventando il secondo partito della nazione e l’unica opposizione a Pd-Monti nel paese.

  • Perché Berlusconi non attacca il Pd per lo scandalo Mps

    Scritto il 02/2/13 • nella Categoria: segnalazioni • (Commenti disabilitati)

    «Non voglio espormi dando un giudizio su qualcosa che non conosco bene e su un’istituzione a cui voglio bene». Avrebbe potuto pronunciare parole di fuoco sulla banca rossa, e sui legami tra Monte dei Paschi e il gruppo dirigente del Pci-Pds-Ds, proprio come accadde ai tempi del caso Unipol. E invece stavolta Silvio Berlusconi evita la polemica: non solo rinuncia all’attacco, ma depotenzia le raffiche velenose del Pdl sui fondi che il governo ha dato in prestito all’Mps. Una cifra, dicono Alfano e Cicchitto, pari ai soldi incassati con l’Imu. Ma Berlusconi rinuncia all’affondo. Il nesso tra Mps e Imu? «Credo sia una coincidenza casuale a cui non credo si debba dare importanza». Motivo di tanta prudenza? La “banca rossa”, pilotata dal Pd, è la stessa che supportò il sistema di potere di Berlusconi. Lo racconta Alessandro De Angelis su “Huffington Post”: proprio a Siena si incrociano i grandi affari del Cavaliere e quelli dell’ex Pci.

  • Buco Mps, e lo spread dorme? Si sveglierà dopo il voto

    Scritto il 30/1/13 • nella Categoria: idee • (1)

    Noi cittadini “qualsiasi”, per nulla esperti di esoteriche questioni finanziarie, avevamo capito così: se l’Italia va male, se la Borsa scende, se ci ritroviamo inguaiati col debito pubblico, se le nostre banche sono “sull’orlo del baratro”, allora lo spread sale. Avevamo capito che lo spread era il campanellino, pronto a suonare per avvisarci che bisognava mettere mano al portafoglio e tamponare qualche buco. Sale lo spread? “Riforme strutturali”, tagli, tasse, governi nazi, ecc. Adesso, però, il Monte dei Paschi rivela un buco miliardario («Ma quali 14 miliardi?», tuonava Profumo a Grillo; infatti sono 17), bisogna accorrere a salvamento coi soliti prestiti oppure nazionalizzare – che è poi la stessa cosa ma senza dirlo, perché per la dottrina religiosa vigente è peccato mortale –, si trema per i 23 miliardi di debito pubblico che Mps comprò col famigerato prestito all’1% della Bce, eppure malgrado tutto ciò lo spread dormicchia a 250.

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