Archivio del Tag ‘società civile’
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Il contagio: dalla crisi una rivolta che cambierà il mondo
Dagli indignados di Madrid e Barcellona alle “primavere” di piazza Tahrir al Cairo e della kasbah di Tunisi fino al movimento che in Italia ha portato alla vittoria dei Sì ai referendum di giugno. C’è un filo rosso che collega l’ondata di proteste che ha coinvolto le giovani generazioni delle due sponde del Mediterraneo: un rinnovato impegno civile e la critica radicale alle leadership, democratiche e non, al potere in quei paesi. Ne è convinta Loretta Napoleoni, saggista, docente ed esperta di economia, che in questi giorni torna in libreria con “Il Contagio. Perché la crisi economica rivoluzionerà le nostre economie”. Secondo la scrittrice, la miccia che ha acceso le recenti sollevazioni popolari è proprio la crisi.
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Salviamo l’Italia dai partiti che firmeranno la strage sociale
Siamo nel mezzo di un attacco gravissimo al popolo di questo paese. I nostri ceti dirigenti, ormai a loro volta diretti dalle oligarchie internazionali, hanno deciso l’attacco finale a quel poco che resta in Italia di civiltà sociale. Vogliono toglierci tutto. Vogliono riportare l’Italia e il mondo a un crudele capitalismo disegualitario di stile ottocentesco, cancellando tutte le conquiste che le lotte e i sacrifici dei lavoratori avevano conquistato nel Novecento. “Alternativa” aveva previsto tutto questo. Da tempo diciamo che la crisi dei debiti sovrani sta portando l’Italia ad una situazione simile a quella greca, e che i ceti dirigenti ne stanno approfittando per tentare il massacro sociale.
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Tav, basta menzogne: anche i francesi sono fermi
«La valle di Susa non è un luogo di montanari retrogradi ma è probabilmente uno dei più avanzati laboratori sociali d’Europa». Lo afferma il climatologo Luca Mercalli, volto televisivo accanto a Fazio e da sempre attivista No-Tav. Mercalli parla come «cittadino frustrato dalla sequenza di menzogne» in circolazione e «dal fallimento della politica» che, Pd in testa, spaccia miserabili frottole quotidiane e cede il passo ai lacrimogeni, dopo aver dichiarato che i 70.000 in corteo a Chiomonte il 3 luglio erano appena «settemila o addirittura tremila», per non parlare dei fantomatici “black bloc” stranieri a cui la polizia darebbe la caccia ma che a Chiomonte nessuno ha visto.
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Svolta della società civile: è caduto il Muro di Milano
«Il mio modello è Antonio Greppi, il sindaco della ricostruzione che ho conosciuto personalmente: dopo la Liberazione ricostruì mezza Milano cominciando dalla Scala, con una sensibilità culturale di cui la città, insieme a molte altre cose, ha oggi un gran bisogno». Così parla Giuliano Pisapia, trasformatosi da outsider assoluto a quasi-sindaco di Milano grazie alla sciagurata campagna elettorale di Letizia Moratti e, probabilmente, anche alla stanchezza terminale che i milanesi dimostrano nei confronti del Cavaliere. La “capitale economica” ora anche laboratorio politico? «Occorre ricostruire l’anima di questa città, farla tornare a guardare al futuro», dice Pisapia ad Alberto Statera di “Repubblica”.
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Vendola, attenti a Milano: Berlusconi ha paura di perdere
Mentre Bossi si allinea con Napolitano che frena l’attacco del premier alle “toghe rosse”, Nichi Vendola scommette sulla caduta della “capitale berlusconiana”, snodo cruciale dell’alleanza tra Cavaliere e Carroccio. Se Letizia Moratti non riuscisse a vincere al primo turno, si aprirebbero giochi rischiosi per il centro-destra, come ammette anche Massimo Cacciari, pur critico col centro-sinistra che, a suo parere, non ha avuto il coraggio di sparigliare le carte, rinunciando al «vecchio Ulivo» per mobilitare la società civile contro «i fallimenti della giunta Moratti». Sui quali ora si abbatte il ciclone-Vendola, salito a Milano a dar manforte a Giuliano Pisapia. Per il governatore pugliese, ormai «Berlusconi ha paura di perdere».
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Gaza, stiamo arrivando: con Vittorio Arrigoni nel cuore
Con l’approssimarsi della manifestazione nazionale del 14 maggio, vogliamo rivolgere un appello a tutte le associazioni, le forze politiche e le personalità che hanno aderito al progetto della Freedom Flotilla per far cessare l’assedio di cui i Palestinesi della Striscia di Gaza sono vittime da anni. Le dichiarazioni del Ministro degli Esteri egiziano sull’ipotesi di un’apertura permanente del valico di Rafah ci incoraggiano ancora di più nel nostro progetto di raggiungere la Striscia via mare, sfidando il blocco israeliano insieme a tutte le organizzazioni della coalizione internazionale della Freedom Flotilla 2 – Stay Human.
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Cederna: mi vergogno di chi non si vergogna di questa Italia
Nella testa ho due voci, due musiche, due biglietti nel portafoglio: “mi vergogno” e “a testa alta”. Li leggo quasi sempre di seguito, li leggo ogni giorno. Mi vergogno di non riuscire a leggere i giornali; mi sforzo, ma non ci riesco più – be’, non tutti: qualcuno ovviamente lo leggo. Non riesco più a guardare la televisione, ma di questo non mi vergogno: mi vergogno dello schifo che mi fa questa politica; mi vergogno del Capo, mi vergogno dei servi, mi vergogno delle menzogne sulle facce, nelle voci; mi vergogno quando li vedo, mi vergogno quando li sento parlare, mi vergogno di non riuscire a pensare al mio paese senza vergogna.
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Battiato: scandali e menzogne, avanti così e lascio l’Italia
Franco Battiato si dichiara pronto a lasciare l’Italia, disgustato dai “rincoglioniti” in Parlamento, quelli al governo e quelli che fingono di fare opposizione. Lo afferma in un’intervista al “Fatto Quotidiano”, sull’onda del successo dell’ultimo singolo, “Inneres auge”, che Marco Travaglio definisce «una splendida invettiva che si avventa sugli scandali berlusconiani e sulla metà d’Italia che vi assiste indifferente e imbelle», scritta con parole definitive: “Uno dice: che male c’è a organizzare feste private con delle belle ragazze per allietare primari e servitori dello Stato? Non ci siamo capiti: e perché mai dovremmo pagare anche gli extra a dei rincoglioniti?”.
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Libero pensiero, sul web l’informazione più scomoda
La vera libertà di stampa? «Dire alla gente quello che non vorrebbe sentirsi dire». Parola di George Orwell. Che Damiano Mazzotti, giornalista e blogger, traduce così: «Cambiare il mondo è possibile, ma ci vuole tempo. Meglio non restare con le mani in mano». Ovvero, passare al giornalismo partecipativo, aperto, dove il lettore si trasforma in validatore, autore, editore. E’ la filosofia dei blog, che secondo Mazzotti si richiama ai maestri d’ogni tempo. Come l’argentino Horacio Viribitsky: «Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia; il resto è propaganda».
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Di Pietro: Beppe Grillo e la casta impaurita del Pd
Hanno respinto la candidatura di Grillo quelli del Piddì! Quello che più deve deprimere nel mondo della rete e della società civile è la motivazione: “Fa parte di un movimento che ci ha criticato”. Grillo non viene respinto “in quanto Grillo”, ma in quanto rappresentante di una moltitudine di persone! Quindi il riconoscimento formale è: esiste un movimento nel Paese di cui nessuno parla, ed esiste perché nel momento in cui si mette in gioco per confrontarsi e far sentir la propria voce, in quel momento i suoi rappresentanti vengono esclusi.