Archivio del Tag ‘Terranauta’
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Buone notizie: troveremo il coraggio di cambiare tutto
Quelli che hanno mollato il lavoro sicuro, quelli che vivono lontano dalle città. Quelli che partono, per girare il mondo con uno zaino in spalla, e quelli che restano: per difendere l’acqua pubblica o per bloccare inceneritori, super-treni inutili e palazzine abusive. La crisi? E’ dentro di noi, innanzitutto: sta nel modello avvilente che abbiamo accettato o subito, e che ci tiene prigionieri: prima crolla, e meglio sarà per tutti. Perché l’Italia, quella vera, ha fame di trasparenza, giustizia, fiducia. C’è una gran voglia di futuro autentico. E la prima missione è semplicissima: raccontarlo. Idee e soluzioni pratiche per cominciare a cambiare davvero, nonostante il desolante spettacolo dell’attualità. Strano ma vero: il cambiamento è possibile, e qualcuno l’ha già intrapreso.
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Tumori, infarti e ictus: più malattie se la Terra si surriscalda
Se il pianeta ha la febbre, ci ammaliamo anche noi: non si scappa, il global warming è una colossale calamità naturale a orologeria. I mutamenti climatici hanno un impatto devastante sull’ambiente e anche sulla salute, come documentato nel recente convegno di Arezzo cui hanno aderito studiosi, ricercatori, associazioni come i Medici per l’Ambiente e istituzioni, dalle Regioni al ministero della salute. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno si perdono 5 milioni di anni di vita a causa del riscaldamento globale e la mortalità umana cresce del 3% per ogni grado di aumento della temperatura.
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Guerra dei rifiuti, lo Stato scioglie il Comune Virtuoso
“Io so e ho le prove”, scrive Saviano nel passo più forte del libro “Gomorra”. “Io so. Le prove non sono nascoste in nessuna pen-drive celata in buche sotto terra… né possiedo documenti ciclostilati dei servizi segreti. Le prove sono inconfutabili perché parziali, riprese con le iridi, raccontate con le parole e temprate con le emozioni rimbalzate su ferri e legni”. “Io so”, dice Saviano. Ma quanti di noi sanno? Quanti di noi hanno ripreso con le iridi lo schifo che ci circonda, ma preferiamo optare per il silenzio? E allora mi viene il forte dubbio che, forse, Gomorra, la Camorra, il Sistema… siamo anche noi.
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Telecamere ai contadini: per il Granaio della Memoria
Mille telecamere ai contadini del mondo: per raccontare vita, memoria, saggezza e drammi del passato. «Non ci fa paura la fatica, ma la perdita di senso». Carlo Petrini, patron di Slow Food e fondatore di Terra Madre, lancia il suo nuovo progetto: il Granaio della Memoria. «Non un museo, ma una miniera dalla quale tutti possano poi attingere». Riti, dialetti e musiche da tutti i continenti, grazie alla kermesse autunnale di Torino, forse con un padrino d’eccezione: Dario Fo. Grazie al network di Slow Food ormai esteso in 153 paesi, si punta a creare contadini-videomaker: perché «l’universo non può essere raccontato nella monocultura del linguaggio scritto».
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Eco-rifiuti, il sindaco virtuoso sfida il prefetto
I Comuni Virtuosi – chi segue la nostra testata ne ha sentito parlare spesso – sono quelli i cui primi cittadini intendono il loro incarico come servizio ai cittadini e alla comunità, con risultati molto evidenti. Questo spaventa chi invece ha della politica un’idea opposta. La politica come opportunità di ottenere vantaggi personali, la politica delle poltrone, del potere, del controllo del consenso. Questa politica comincia ad avere paura dell’esempio dei Comuni virtuosi e lo dimostra quanto sta accadendo al Comune virtuoso di Camigliano (Caserta) guidato dal sindaco Vincenzo Cenname.
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Petrolio, catastrofe Louisiana: i mandanti siamo noi
Sento il rumore delle grida. Lo sento dentro. Scuote ogni centimetro del mio corpo. Sono grida di dolore, di sconcerto, di paura. Sono le grida degli 11 operai morti e dei 17 feriti (bilancio provvisorio)? Sono le grida degli uccelli, dei pesci, dei cetacei, delle alghe, delle onde del mare, incatramate, soffocate, lentamente uccise dalle tonnellate di petrolio che si stanno riversando nei mari di fronte alla Louisiana. Leggo su Repubblica.it: «La Bp, che inizialmente aveva tranquillizzato sulle conseguenze per l’ambiente, ora lancia allarmi sulla possibilità di bloccare la fuoriuscita di greggio dalle valvole e dalle tubature».
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Scie chimiche: qualcuno sta avvelenando il cielo?
Mutazioni climatiche indotte? Esperimenti condotti in cielo sulla pelle dell’umanità? Ci sono argomenti che vanno trattati coi guanti: solo a nominarli si viene guardati strani, considerati dei ciarlatani o dei visionari. Raramente i giornali se ne occupano: la comunità scientifica li considera privi di fondamento. Le “scie chimiche” sono uno di questi. L’opinione pubblica è divisa in due: chi nega a priori, accusando la fazione opposta di cospirazionismo, e chi invece ribadisce a pieni polmoni che è tutto vero: c’è un complotto ai danni dell’intera umanità, anche se scarseggiano dati e ricerche.
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Crescita zero uguale benessere: il caso Camigliano
Il nuovo piano urbanistico di Camigliano, comune del Caleno, non prevederà alcuna area di espansione all’interno del perimetro cittadino. La decisione è stata presa dall’amministrazione e comunicata ai cittadini mediante incontri ufficiali avvenuti il mese scorso. Nessuna zona sarà dichiarata edificabile e, di contro, il Comune si orienterà verso un’azione di riqualifica e ristrutturazione delle abitazioni esistenti ma disabitate, abbandonate o fatiscenti.
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Allarme inceneritori: diossine nel latte materno
Neonati avvelenati dalle diossine presenti nel latte materno: latte di donne che vivono nei pressi di un inceneritore. L’allarme è scattato dopo le analisi cui si sono sottoposte due giovani madri, di 30 e 32 anni, che vivono a due passi dall’impianto di incenerimento di Montale in provincia di Pistoia, un forno che brucia 150 tonnellate di rifiuti al giorno, già chiuso in via temporanea nel 2007. L’accusa: l’impianto produce 50 milioni di nano-grammi di diossine al giorno. Secondo l’Arpa della Toscana, contamina suolo, vegetali, uova, carne di manzo, pollame e persino i pesci. Anche il latte materno?
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Cedolin: così la val Susa ha svelato le bugie sulla Torino-Lione
Sono andati per bastonare e sono finiti bastonati, verrebbe da dire metaforicamente parlando, tirando le somme della grande offensiva portata in Valsusa dai fautori del Tav nel corso di questo mese di gennaio. Offensiva studiata a tavolino negli ultimi 4 anni con cura certosina da Mario Virano e dalla classe politica che gli fa da contorno, ma valutata evidentemente con troppo ottimismo, sulla base d’informazioni e “sensazioni” assai disancorate dalla realtà.
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Menzogne e follia, sipario sulla farsa di Copenaghen
Centoventi capi di stato, diretta emanazione di banche e multinazionali, chiusi dentro a un fortino a disquisire dei disastri ambientali prossimi venturi, determinati dal modello di sviluppo che loro stessi hanno creato, al fine di garantire sempre maggiori profitti ai propri padroni. Disastri che la maggior parte di loro non vedrà mai, dal momento che per evidenti ragioni di età si sarà accomiatata da questo mondo prima che la barca affondi. Molte migliaia di giovani fuori al gelo, decisi a contestarne l’operato presente e futuro. Giovani che con i disastri ambientali e le loro conseguenze dovranno fare i conti
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L’Altro Fratello, un reality-verità dal cuore dell’Africa
«Per l’imperialismo è più importante dominarci culturalmente che militarmente. La dominazione culturale è la più flessibile, la più efficace, la meno costosa. Il nostro compito consiste nel decolonizzare la nostra mentalità». Così parlava il capitano Thomas Sankara, il leader comunista che nel 1984 cambiò nome all’Alto Volta, ex colonia francese, facendone l’odierno Burkina Faso, terra di uomini poveri ma liberi, a cui l’eroe della decolonizzazione – poi assassinato perché troppo scomodo – regalò l’indipendenza più preziosa, quella psicologica: pari opportunità, saper fare, niente assistenzialismo né ricatti economici.