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Fukushima, verità oscurata: da Tokyo bugie e silenzi
Da Osaka, dove sta aiutando molti italiani a prendere i voli per rimpatriare, Atsushi Shizumi ci scrive: «La centrale nucleare di Fukushima è sempre stata a rischio. In un articolo ho letto che l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica aveva avvertito già l’anno scorso che un maremoto come quello del Cile avrebbe creato difficoltà incalcolabili qui da noi. Ma la Tepco ha continuato a dire che la centrale era sicura. La compagnia non vuole che si parli di Fukushima ma anche di tante altre cose. E la nostra agenzia per la sicurezza nucleare fa parte di un ministero, dove trovano lavoro i burocrati che sono passati per i servizi amministrativi. Non sanno nulla della tecnologia nucleare ed eseguono esami sulla sicurezza senza verificare bene. L’ho capito facendo ricerche e informandomi su internet».
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Rubbia: sorpresa, l’atomo ha tradito persino il Giappone
Puntare sull’energia del sole, che è pulita e inesauribile. Carlo Rubbia, Premio Nobel per la Fisica, non ha dubbi: è necessario investire sulle fonti rinnovabili, oggi più che mai, specie dopo l’incidente di Fukushima che mette a nudo la fragilità della sicurezza nucleare, persino in un paese affidabile e iper-tecnologico come il Giappone, dove sembra si stia rischiando una “nuova Chernobyl”. Il disastro, provocato dal terremoto, costringe la comunità internazionale a un drastico ripensamento: dopo l’Europa – Germania in testa – anche la Cina ha deciso di bloccare il suo programma di sviluppo nucleare, in attesa di accurate verifiche per valutare la sicurezza degli impianti di fronte a un’eventualità catastrofica come quella nipponica.
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Trappola radioattiva: solo il referendum ci salverà
Mentre il Giappone commuove il mondo lottando con la forza della disperazione contro i reattori “impazziti” di Fukushima e l’Unione Europea ormai parla apertamente di «rischio apocalisse», preparandosi a rivedere – e poi archiviare? – l’energia atomica sul vecchio continente, il governo italiano non fa una piega e insiste: vuole le nuove centrali, ripete, anche se in tre anni non è andato oltre i proclami e le stesse Regioni promettono barricate contro i futuri impianti. Una situazione paradossale, in un paese che si è già pronunciato contro l’energia dell’atomo. Ora il nuovo referendum – per bloccare il ritorno al nucleare – è l’ultima speranza: «Non votare sarebbe un suicidio», avverte Adriano Celentano, autore di un accorato appello sul “Corriere della Sera”.
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La peste atomica che continua a minacciare il mondo
Da Chernobyl a Fukushima, ci ricordiamo del terrore nucleare solo quando ci esplode in faccia. Ma il problema è vastissimo e sotterraneo: una piaga mondiale, generalmente silenziata dai media. I numeri fanno spavento: migliaia di esplosioni e test militari, centinaia di centrali atomiche civili, alcune delle quali funestate da decine di incidenti pericolosi. Emergenze a parte, c’è un corollario spettrale: tonnellate di scorie radioattive che non si sa come smaltire, rifiuti atomici finiti in mare, un’infinita gamma di patologie di origine ambientale, tumori e leucemie. Il nucleare è comunque una bomba innescata, anche quando non “impazzisce”. E nel frattempo minaccia il mondo in silenzio, da decenni. Il velo si squarcia solo quando esplode la tragedia, come ora nel Sol Levante.
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Germania, stop alle centrali: l’Europa rinuncia al nucleare?
Mentre di ora in ora si aggrava l’allarme in Giappone per la centrale di Fukushima scossa dal devastante terremoto che ha provocato migliaia di vittime, la Germania ha deciso di sospendere la propria attività nucleare: la cancelliera Angela Merkel ha bloccato il prolungamento del ciclo operativo dei 16 reattori atomici tedeschi ancora in funzione, mentre l’Austria chiede un riesame dell’energia nucleare a livello europeo e la stessa Svizzera ha bloccato la procedura per l’autorizzazione di tre nuovi siti. Mentre a Fukushima si teme l’ipotesi peggiore – la fusione del “nocciolo” nucleare del reattore in avaria – l’Europa sembra orientata verso un drastico cambio di rotta: basta col nucleare, via libera alle energie rinnovabili.
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La Russia gela la riscossa travolgente di Gheddafi
Anche la Russia chiude le porte a Gheddafi: il presidente Medvedev annuncia che il Colonnello e i suoi familiari non potranno mettere più piede a Mosca e neppure condurvi operazioni finanziarie. L’annuncio del presidente russo arriva il 14 marzo, proprio mentre la travolgente controffensiva delle forze del raìs ha colto di sorpresa non solo gli insorti ma anche la diplomazia occidentale, che ancora si attarda a verificare la possibilià di una “no fly zone” che fra pochi giorni potrebbe rivelarsi ormai inutile, se gli insorti dovessero capitolare sul piano militare dopo l’ultima disperata resistenza che si va apprestando fra Brega e Bengasi, ad Adjabiya.
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Nucleare: l’inutile follia dell’uomo che si crede Dio
Presidenti, capi di governo, ministri, parlamentari, capi delle multinazionali dell’energia, tecnici specializzati, ingegneri, scienziati, direttori di centrali: loro e le loro sicurezze, i loro calcoli, i loro studi, la loro tecnologia, la modernità, le magnifiche sorti e progressive. Eccolo il loro progresso, la loro modernità, i loro calcoli, la loro infallibilità: un mostro fuori controllo che tiene in sospeso ancora una volta il mondo intero. Ma non doveva essere un caso su milioni che si verificassero eventi del genere? Più che un caso su milioni, ormai siamo a casi ciclici e sempre più frequenti. Lo diciamo da sempre, il nucleare a livello mondiale produce così poca energia in percentuale che basterebbero pochi interventi di risparmio energetico per decretarne la fine immediata.
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Terremoto, centrali indifese: diventano bombe atomiche
Il nucleare è indifeso di fronte al terremoto: ogni centrale potrebbe trasformarsi in una bomba devastante. E’ la drammatica lezione che arriva dal Giappone piegato dal sisma e dallo tsunami, 1600 morti accertati e 10.000 dispersi, mentre sale a 170.000 il numero delle persone sfollate dalla regione di Fukushima dove è a rischio di esplosione un secondo reattore atomico, con conseguenze purtroppo imprevedibili. Non ha retto il dispositivo di sicurezza: troppo forte l’intensità del movimento tellurico. Ma se le centrali nipponiche potevano resistere a scosse appena inferiori, quelle che vorrebbe costruire l’Italia sarebbero ancora più fragili e pericolose.
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Fukushima, lo tsunami smaschera il “nucleare sicuro”
«Terremoto in Giappone, scatta l’allarme nucleare. Evacuate 2000 persone residenti vicino alla centrale di Fukushima. Umberto Veronesi mette a disposizione il suo giardino». La fulminante battuta appare sul sito www.danieleluttazzi.it. Un terremoto terribile come quello giapponese, nel colpire al massimo grado un paese che porta in sé tutte le contraddizioni dello sviluppo più spinto, è un evento che parla a tutte le società e le fa riflettere sul loro futuro. Parla anche a noi in Italia. Il gravissimo incidente nucleare di Fukushima ci racconta ad esempio senza equivoci che la truffa del “nucleare sicuro” è una delle questioni più urgenti da smascherare. Con il referendum ne avremo l’occasione.
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Giappone, terremoto nucleare: torna l’incubo Chernobyl
Cinquantamila persone evacuate: torna l’incubo nucleare in Giappone dopo il devastante terremoto di magnitudo 8.9 e gli tsunami dell’11 marzo che hanno provocato diverse centinaia di morti, forse migliaia. A Fukushima, dove si trova una delle 55 centrali del Sol Levante, un’esplosione ha provocato il crollo della gabbia esterna di un reattore atomico ed è stato rilevato cesio radioattivo nei pressi dell’impianto. Anche se per l’Agenzia giapponese sulla sicurezza nucleare sono «improbabili» gravi danni al reattore, l’area è stata comunque evacuata in un raggio di 20 chilometri. Allontanata la popolazione anche da un secondo impianto vicino, quello di Fukushima 2: la tv pubblica ha invitato gli abitanti delle zone limitrofe a «non uscire di casa» e «tappare le finestre».
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Salute e affari: il Cerchio Perfetto ci trasforma in cavie
Il Cerchio Perfetto è il paradigma del legame che unisce l’industria alla politica e all’accademia e che, trovando legittimazione nell’opinione pubblica attraverso i mezzi di comunicazione di massa, mina le basi stesse della democrazia, consentendo all’industria di mettere a rischio la salute pubblica e la sicurezza ambientale, i due temi principali che questo libro vuole indagare. Il controllo dell’industria sulla politica si esercita storicamente attraverso il finanziamento delle campagne elettorali e le azioni di lobby, ma anche con il posizionamento di esperti scientifici ad essa stessa affiliati all’interno delle agenzie pubbliche che decidono in materia di politica sanitaria e ambientale.
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Ladri di acqua, cibo e petrolio: sta arrivando una catastrofe
Le pallottole ricoperte di zucchero del “libero mercato” stanno uccidendo i nostri figli. L’atto dell’uccidere è orchestrato, con fare distaccato, attraverso il commercio di programmi per il computer nelle Borse Merci di New York e Chicago, dove vengono stabiliti i prezzi mondiali del riso, del frumento e del granturco. Persone di paesi diversi vengono simultaneamente impoverite a causa del meccanismo del mercato mondiale. Una piccola parte di istituzioni finanziarie e società per azioni mondiali ha la capacità di determinare i prezzi degli alimenti base quotati nelle Borse Merci, con ripercussioni dirette sul tenore di vita di milioni di persone in tutto il mondo.