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Zelenko, medico dei Vip: vaccini, inutile strage annunciata
Il mio team ha curato con successo 6.000 pazienti. Ho formato centinaia di medici, che ora stanno addestrando i loro studenti. Nel complesso abbiamo curato milioni di persone. Il presidente Trump è stato mio paziente, così come Rudy Giuliani e il rabbino Chaim Kanievsky. Sono stati miei pazienti lo stesso Yaakov Litzman, fino a pochi mesi fa ministro della sanità di Israele, e il presidente brasiliano Bolsonaro. Secondo il mio approccio, l’essenziale è tenere le persone fuori dagli ospedali. Riguardo ai minori, l’unica ragione per il trattamento nei loro confronti è credere nel sacrificio dei bambini: si vogliono fare esperimenti su di essi? Ogni terapia va sempre valutata da tre punti di vista. E’ sicura? Funziona? Serve? Ci dev’essere bisogno di impiegarla: una necessità medica. In base alle statistiche ufficiali sui minori di 18 anni, il tasso di sopravvivenza al Covid è del 99,99%. Guariscono da soli, senza alcuna cura.Il virus dell’influenza invece è più pericoloso, per i bambini. Secondo il Cdc, 100 bambini (ogni milione) morirebbero a causa del vaccino. E io sento che il loro numero sarebbe significativamente più alto. Dunque, se hai una fascia demografica che non corre alcun rischio, per una determinata malattia, perché mai dovresti inocularle un’iniezione tossica e mortale? I due paesi al mondo col maggior numero di vaccinati sono Israele (85%) e le Seychelles (oltre l’80%). Entrambi i paesi stanno vivendo un focolaio della “variante Delta”. Domanda: se hai vaccinato la maggior parte della popolazione, perché hai ancora un focolaio? E poi: perché dovresti fare anche una terza dose, con la stessa roba che non ha funzionato nelle prime due? Veniamo ora al problema della sicurezza, che è il vero guaio. Ci sono tre livelli di conseguenze che dobbiamo considerare: acute (se si verificano entro tre mesi dall’iniezione), sub-acute o a lungo termine. Il rischio numero uno dell’iniezione sono i coaguli di sangue.Tutto quello che dico è documentato. Non credetemi sulla parola: verificate. Secondo il Salk Institute, quando una persona riceve l’inoculo di questa “cosa”, il corpo diventa una fabbrica di Spike: produce trilioni di Spike, che migrano verso l’endotelio (il rivestimento interno dei vasi sanguigni). Sono delle piccole “spine” all’interno del sistema vascolare. E quando il sangue le attraversa, si danneggiano e causano coaguli. Se questo accade nel cuore si verifica un infarto, se avviene nel cervello si verifica un ictus. La prima causa di morte nel breve periodo, come vediamo, è quella dei coaguli di sangue. Nella maggior parte dei casi (40%) questo accade nei primi 3-4 giorni dopo questa iniezione tossica mortale. L’altro è il problema che sta causando miocardite o un’infiammazione nel cuore dei bambini e dei giovani adulti. Il terzo problema è il più inquietante: il “New England Journal of Medicine” registra un alto tasso di aborti spontanei nel primo trimestre, da parte di gestanti sottoposte all’iniezione.Altra causa di morte per conseguenze sub-acute: lo si è visto vaccinando animali e vedendone poi morire un’alta percentuale. A ucciderli sono gli stessi anticorpi sviluppati tramite l’iniezione. Il femomeno si chiama Ade (potenziamento anticorpale) oppure “priming patogeno”, o anche “potenziamento immunitario paradossale”. Uno può dire: ma gli animali (morti dopo l’inoculo) non erano esseri umani, noi siamo diversi. D’accordo, ma i relativi studi non sono stati svolti: siete voi “lo studio”, ora. L’amministratore delegato di Pfizer ha detto che Israele è il più grande laboratorio al mondo. Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina per la scoperta dell’Hiv, ha detto che questo è il più grande rischio, per l’uomo: il più grande pericolo di genocidio nella storia dell’umanità. E il rischio di una reazione Ade nel lungo termine non è stato affatto escluso. Quindi, la mia domanda è: perché dovrei vaccinare qualcuno con una sostanza potenzialmente distruttiva, letale, senza prima aver escluso quel rischio?La terza componente sono proprio le conseguenze a lungo termine. Ci sono prove certe: quell’inoculo influisce sulla fertilità, danneggia la funzione ovarica, riduce il numero degli spermatozoi. Inoltre, aumenta sicuramente la quantità di malattie autoimmuni. E chissà di quanto ridurrà la durata della vita. Riviste scientifiche scrivono che aumenti anche il rischio di contrarre il cancro. Quindi, comunque lo si guardi – in un contesto acuto, sub-acuto o a lungo termine – è un disastro. Secondo me, poi, l’attuale governo israeliano è la “reincarnazione” di Joseph Mengele: hanno effettuato una sperimentazione umana sulla loro stessa gente. Io ho ricevuto minacce di morte quotidiane, ho messo a repentaglio la mia vita e a mia carriera, le mie finanze, la mia reputazione e ormai anche la mia famiglia. Tutto, solo per dirvi quello che sto facendo.Riassumo: non c’è alcuna necessità di questo vaccino. Non ce n’è bisogno per nessuno. Non parlo solo dei bambini: nel 99,95% dei casi, i giovani adulti (dai 18 ai 45 anni) hanno la possibilità di affrontare al meglio la malattia. Questo lo ammette lo stesso Cdc. Chi ha contratto il Covid e quindi ha sviluppato gli anticorpi, ha acquisito un’immunità naturale che è un miliardo di volte più efficace di quella indotta artificialmente attraverso il vaccino. Quindi, perché mai inocularmi anticorpi inferiori o pericolosi quando ho già anticorpi sani? E la popolazione esposta ad alto rischio, che avrebbe un tasso di mortalità del 7,5%? Ebbene: i miei dati sono “peer-revieewed”, e sono diventati la base di altri 200 studi. Hanno tutti confermato le mie osservazioni. Ovvero: se curi le persone entro il giusto lasso di tempo, riduci la mortalità dell’85%. Quindi, su 600.000 americani colpiti dal morbo, avremmo potuto evitare loro di finire in 510.000 all’ospedale, magari a morire.Presentai queste mie osservazioni direttamente al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu: le consegnai nelle sue mani nell’aprile 2020, informando anche ogni singolo membro del ministero della salute, in Israele. Quindi, domando: se per gli anziani “fragili” posso ridurre il tasso di mortalità dal 7,5 a meno dello 0,5%, perché dovrei usare un’iniezione tossica e letale, che per giunta non funziona e che ha terribili effetti collaterali? Se tutti, sul pianeta, dovessero ammalarsi di Covid, e se non venissero curati, a livello globale il tasso di mortalità sarebbe inferiore allo 0,5% (morirebbero 35 milioni di persone). Se invece seguissimo i consigli di alcuni leader globali, e dicessimo – come ha fatto Bill Gates – che devono essere vaccinate 7 miliardi di persone, allora morirebbero oltre 2 miliardi di persone. Quindi, svegliamoci. Questa è la Terza Guerra Mondiale. E’ un livello di malvagità che non avevamo mai visto, probabilmente, nell’intera storia dell’umanità. Io sto vedendo la paura spingere le persone a fare cose completamente irrazionali, senza senso. Queste persone arrivano a sacrificare i propri figli.(Vladimir Zelenko, estratti da un video rimosso da YouTube alcuni mesi fa, ora riproposto su “Rumble”. Il dottor Zelenko, ebreo ortodosso attivo negli Usa e stimato a livello internazionale, è stato tra i primi al mondo a proporre un efficace protocollo terapeutico per contrastare agevolmente la sindrome Covid).Il mio team ha curato con successo 6.000 pazienti. Ho formato centinaia di medici, che ora stanno addestrando i loro studenti. Nel complesso abbiamo curato milioni di persone. Il presidente Trump è stato mio paziente, così come Rudy Giuliani e il rabbino Chaim Kanievsky. Sono stati miei pazienti lo stesso Yaakov Litzman, fino a pochi mesi fa ministro della sanità di Israele, e il presidente brasiliano Bolsonaro. Secondo il mio approccio, l’essenziale è tenere le persone fuori dagli ospedali. Riguardo ai minori, l’unica ragione per il trattamento nei loro confronti è credere nel sacrificio dei bambini: si vogliono fare esperimenti su di essi? Ogni terapia va sempre valutata da tre punti di vista. E’ sicura? Funziona? Serve? Ci dev’essere bisogno di impiegarla: una necessità medica. In base alle statistiche ufficiali sui minori di 18 anni, il tasso di sopravvivenza al Covid è del 99,99%. Guariscono da soli, senza alcuna cura.
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Giovagnoli: salviamo i bambini. Fermiamo l’Italia: adesso
Ci siamo: ora vogliono i nostri bambini. Michele Giovagnoli non ha dubbi: è scattato l’ultimo conto alla rovescia, quello che punta a estendere la “vaccinazione” Covid ai piccoli. La notizia viene dagli Usa: via libera alle dosi “geniche” anche per i bambini, a partire dai 5 anni di vita. Sembra un’escalation inesorabile, dice “l’alchimista degli alberi”, da mesi in giro per le piazze italiane a rilanciare il suo monito. Ora, a quanto pare, già si intravedono i titoli di coda: «Fidatevi, presto toccherà anche ai neonati». Questi, almeno, i piani dei decisori. Chi sono? «Guardateli negli occhi: non fanno parte della nostra stessa umanità. Sono esseri “antichi”, vengono dal freddo: si nutrono della nostra sofferenza, sottomettendoci con l’arma eterna della paura». Come opporsi? Nell’unico modo possibile: smettendo di lavorare, tutti insieme, per qualche settimana. «Senza Green Pass siamo costretti a restare a casa? Bene, restiamoci. Ma facciamolo adesso: domani sarà troppo tardi».Incubi apocalittici? Uno sguardo alle news – quelle relegate sul web – non è esattamente confortante. Sono centinaia, i medici che denunciano la “strage silenziosa” in corso: le reazioni avverse, dopo il fatale inoculo, sarebbero infinitamente superiori a quelle registrate nel bilancio ufficiale dei problemi sanitari correlabili con l’iniezione. La stessa agenzia di farmacovigilanza dell’Ema, peraltro, lo ammette: a fine agosto erano 24.000 le morti sospette, in Europa, senza contare i 2 milioni di cittadini costretti a ricorrere al medico dopo aver ricevuto il siero. Tutta la vicenda, in realtà, sembra un viaggio nella follia: è accertato che i “vaccini Covid” non proteggano chi li ha ricevuti (e neppure che garantiscano di mitigare, almeno, gli effetti peggiori della patologia). In più, i “vaccinati” restano contagiosi: e nonostante questo, ai sanitari è stato imposto il Tso. Va da sé: moltissimi medici sono stati sospesi dal servizio. Le notizie ufficiali? Contraddittorie, reticenti, false, ridicole. Quasi quanto le teorie dei virologi dell’establishment.Ogni giorno si apre con una nuova, tragica barzelletta: chi aveva subito l’inoculo del siero “monodose” Johnson (a vettore virale, come l’AstraZeneca) ora scopre di doversi sottoporre al richiamo: da effettuare però con un preparato di tipo genico, a mRna (Pfizer o Moderna). Aziende affidabili, com’è noto: Pfizer – ricorda Massimo Mazzucco – vanta un vero e proprio record, quanto a sanzioni e procedimenti giudiziari subiti, per le imputazioni più disparate. Eppure: proprio ora ha ricevuto l’ennesima maxi-commessa, che porta a 90 miliardi di dollari il bottino del suo fatturato “vaccinale” Covid. Grande sponsor: il potere che utilizza, come prestanome, l’anziano Joe Biden. Che però ha contro mezza America: gli Stati repubblicani – in testa il Texas e la Florida di Ron De Santis – minacciano guerra: disobbedienza assoluta, di fronte alle imposizioni federali della Casa Bianca. L’altra trincea, ovviamente, è l’Italia: passata dalla gestione “cinese” di Conte (lockdown, coprifuoco) a quella non meno autoritaria di Draghi, ieri Mister Euro e oggi Mister Green Pass.Dopo aver inondato con gli idranti i portuali di Trieste, l’ex Super-Mario non ha esitato a cacciare da Roma (per un anno intero) l’indomito Stefano Puzzer. E soprattutto: nel mondo più ignobile, il governo continua a ignorare l’esistenza delle terapie domiciliari, efficacissime se tempestive. Schiacciante il report esibito dai medici di “Ippocrate”: 60.000 pazienti curati e guariti senza muoverli da casa, evitando il ricovero. Già questo – prima ancora di qualsiasi dubbio sui sieri sperimentali, che spaventano molti scienziati (tra cui Luc Montagnier) – dovrebbe chiudere la discussione in partenza: perché mai ricorrere a una profilassi specifica, per affrontare un problema che si risolve da casa, in pochi giorni? E perché mai – di conseguenza – arrivare addirittura a limitare la democrazia (ignorando la Costituzione) pur di costringere tutti, prima o poi, a subire lo stramaledetto Tso?Questo è il punto: il “vaccino”, dice il filosofo Giorgio Agamben, è solo l’espediente per accedere al Green Pass, il quale – a sua volta – non è che il primo step della digitalizzazione universale, squisitamente zootecnica, enunciata a Davos. Il Grande Reset, per “formattare” la popolazione del pianeta (meglio, quella occidentale) onde arrivare alla post-umanità che qualcuno sogna da tempo. E’ già chiuso in partenza, il match? Non è detto: paesi come l’India e la Russia stanno facendo argine, contro questa deriva. Ed è scioccante che siano proprio gli Stati formalmente democratici a fare a pezzi il sistema dei diritti su cui si sono basati per decenni. Colpisce l’insistenza con cui ci si accanisce sui cittadini, con l’arma del ricatto, a fronte di una minaccia sanitaria decisamente contenuta (e che le terapie domiciliari, tuttora negate, rimpiccioliscono ulteriormente). Sfuggono le risposte a precise domande. Perché, tutto questo? E perché proprio adesso?Nello specifico: cos’è che motiva la gran fretta che mostrano i burattini del G20, pronti a manipolare anche la crisi ecologica pur di mettere in piedi un regime universale dogmatico e fondato su crescenti costrizioni? Michele Giovagnoli opta per una spiegazione palingenetica: in palio vi sarebbe una sorta di epocale cambiamento antropologico. Tecnicamente, la fine dell’essere umano per com’è oggi: potenzialmente libero, anarcoide, gioioso e imprevedibile. Riassume Giovagnoli: prima hanno spaventato gli anziani, ricorrendo alle stellette di un generale. Poi sono passati ai giovani, con il ricatto: senza “vaccino”, niente più sport e svaghi. Terza mossa, ulteriormente brutale: il Green Pass, in cambio del permesso di continuare a lavorare. E adesso, anche i bambini: per i quali, notoriamente, il rischio-Covid è pari a zero. Perché allora sottoporre anche loro al trattamento sanitario obbligatorio?Non è facile restare lucidi di fronte alla voragine della ragione. Uno spettacolo ormai quotidiano: si continuano a contare “casi” (contagi) come se fossero un dramma. E si enfatizzano i (pochi) ricoveri: tutti pazienti tuttora non curati, ma lasciati ad aggravarsi nelle loro case. I media chiamano “immunizzati” i soggetti che hanno ricevito il siero. Sanno benissimo di mentire: quei “non-vaccini” non immunizzano proprio nessuno. Ma, a maggior ragione: se i “vaccini Covid” proteggessero davvero, che motivo avrebbero – i “vaccinati” – di temere i cittadini non sottoposti all’inoculo? Due più due fa quattro, si diceva un tempo, quando ancora i cervelli non erano ipnotizzati dalla psicosi di massa. E dunque: perché vogliono digitalizzare tutti, ad ogni costo? E’ ovvio che il Covid è solo un pretesto. E prima o poi, anche i ciechi se ne accorgeranno. Ma, appunto: allora – dice Michele Giovagnoli – sarà troppo tardi. L’irrimediabile sarà già avvenuto: «Quando si arriva a mettere gli occhi sui bambini, significa una sola cosa: che la nostra civiltà è agli sgoccioli, perché il futuro verrà drasticamente ipotecato, per sempre».Giovagnoli evoca la riaccensione del “femminino”, come protezione ancestrale dell’umanità, sottoposta da millenni a una sorta di dittatura maschilista. Per questo, fa apertamente il tifo per l’assemblea delle donne (“Venere Vincerà”) guidata da Nunzia Alessandra Schilirò il 14 novembre a Firenze. «Da sempre – riassume l’alchimista – chi ha dominato l’umanità ha ripetuto gli stessi tre gesti, sempre uguali: nascondere la conoscenza, staccare l’uomo dalla natura e mortificare il femminile». Per Giovagnoli, le prime avvisaglie del piano che ormai punta anche ai bambini sono l’ultimo campanello d’allarme. «Non avete ancora capito – insiste – che fermarci, tutti insieme, è il solo modo per scongiurare il peggio? E attenzione: il momento è adesso, domani sarà tardi. E’ inutile andare in piazza a scandire slogan. Occorre invece disertare il lavoro per qualche settimana. E’ l’unica arma che abbiamo: ma è anche la più efficace, la più temuta. Fermare l’Italia, adesso, per arrivare a una paralisi economica. E’ l’unico modo per bloccare il “mostro” che ci sta aggredendo: se invece l’Italia si arrende, il resto dell’Occidente la seguirà. Quindi tocca a noi, oggi: facciamolo, in nome dei nostri bambini».Ci siamo: ora vogliono i nostri bambini. Michele Giovagnoli non ha dubbi: è scattato l’ultimo conto alla rovescia, quello che punta a estendere la “vaccinazione” Covid ai piccoli. La notizia viene dagli Usa: via libera alle dosi “geniche” anche per i bambini, a partire dai 5 anni di vita. Sembra un’escalation inesorabile, dice “l’alchimista degli alberi”, da mesi in giro per le piazze italiane a rilanciare il suo monito. Ora, a quanto pare, già si intravedono i titoli di coda: «Fidatevi, presto toccherà anche ai neonati». Questi, almeno, i piani dei decisori. Chi sono? «Guardateli negli occhi: non fanno parte della nostra stessa umanità. Sono esseri “antichi”, vengono dal freddo: si nutrono della nostra sofferenza, sottomettendoci con l’arma eterna della paura». Come opporsi? Nell’unico modo possibile: smettendo di lavorare, tutti insieme, per qualche settimana. «Senza Green Pass siamo costretti a restare a casa? Bene, restiamoci. Ma facciamolo adesso: domani sarà troppo tardi».
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Green Pass, schedatura universale. Prima del fatale 2024
Raccontano gli appassionati di astrologia che il periodo che si aprirebbe il 22 gennaio 2024 potrebbe coincidere con l’inizio di una stagione epocale e liberatoria, per l’umanità, propiziata dallo “storico” ingresso di Plutone in Acquario. Qualcuno può pensare che siano favolette. Altri studiosi precisano: l’astrologia non determina mai cambiamenti così immediati, attorno a una data-spartiacque. Altri ancora, forse più prosaicamente, fanno notare come i portavoce del potere – anche se non lo ammetterebbero mai – siano attentissimi proprio alla simbologia energetica che presumono sia legata al moto degli astri: del governo Draghi non c’è un solo decreto, avverte Nicola Bizzi, che sia stato emanato in un giorno a caso, senza prima aver dato un’occhiata al cielo. A proposito: ha ben poco di astrologico, l’attenzione che Bizzi (e molti altri osservatori) concentrano sul “fatidico” 2024. Secondo alcuni, è vero, coinciderebbe con la nascita di una nuova “era precessionale”. Ma non si esauriscono qui, le voci sull’ipotetico traguardo in calendario. C’è ben altro, che bolle in pentola.
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Il Green Pass è solo l’inizio: vogliono portarci via tutto
Già da tempo, alle Nazioni Unite c’è un progetto che prevede di catalogare, classificare e schedare tutte le persone. Obiettivo: avere a disposizione tutti i dati fondamentali in un grandissimo database. E possibilmente con un microchip inserito, in modo che non sia più necessario portarsi in giro il tesserino, ma sia nel nostro corpo. Dal punto di vista di alcuni, questo è il preludio per il passaggio alla nuova valuta: l’euro digitale e il dollaro digitale. Questa situazione economica, che ai famosi “esperti” sta sfuggendo di mano, sta portando a un rischio di iper-inflazione che potrebbe mettere in crisi l’intero sistema. Parliamoci chiaro: nel momento in cui le persone cominceranno a far fatica a fare la spesa (e temo che succederà), iniziando a stentare a trovare i beni di prima necessità, cominceranno a vedere che il loro stipendio non sarà più sufficiente per arrivare a fine mese. E quindi cominceranno a dover ridurre in modo significativo il proprio standard di vita. Dal punto di vista sociale, è chiaro che una situazione come questa tende a diventare esplosiva, difficilmente gestibile.L’unico modo in cui possono evitare disordini è abituare la gente al fatto che, se vuoi mantenere il lavoro, devi cedere una serie di libertà. E il Green Pass è solo il primo passo: l’antipasto. Perché, nel quadro del Grande Reset, l’idea è di avere un sistema di “credito sociale”, dove la valuta sarà centralizzata: non ci saranno più in circolazione banconote. Sarà un sistema totalmente digitale, gestito direttamente dalla banca centrale (quindi, neanche più dalle banche singole che oggi ci forniscono prestiti, nonché l’accesso ai conti correnti). Tutto verrà dal sistema centralizzato, e questa moneta verrà erogata ai “meritevoli”: quindi, se non ti comporti bene, zac, ti togliamo la tua riserva, i fondi che avevi a disposizione. E tutto quello che fai viene controllato. Tra l’altro, tornando al Grande Reset, l’idea è che la gente si sposti in massa all’interno di edifici di cui non sarà più proprietaria, ma che avrà in affitto dallo Stato. Edifici che poi verranno controllati elettronicamente, in modo che – di nuovo – se non ti comporterai bene subirai il taglio del riscaldamento e di altri servizi. E questo, sempre da un punto di vista centralizzato: senza bisogno di mandare nessuno, sul posto.Analogamente, si pensa di eliminare l’uso delle automobili individuali, si prevede di passare ad auto prevalentemente elettriche (noleggiate, sempre con lo stesso criterio). Quindi, l’idea è: schedare le persone. Il Green Pass è l’inizio della schedatura globale. E questo fa parte del progetto, è un obiettivo dichiarato. Non è segreto: basta andare a vedere i documenti del World Economic Forum, piuttosto che delle Nazioni Unite. Già ci lavorano da tanto tempo, e con il Grande Reset questo piano vogliono realizzarlo. Anche perché non hanno più molto tempo. Il Green Pass sarà come la patente di guida: dovrà essere rinnovato. Regolarmente, dovrai presentarti al “tagliando” e avere il “bollino”. Questo è un sistema di controllo, che è esattamente quello che oggi vige in Cina. Più di metà degli americani ora l’hanno capito, e quelli che lo capiscono diventano sempre di più. Non è questione di cedere solo su questo punto: se cedi sul Green Pass, poi dovrai cedere su un altro punto e poi un altro ancora, e non ci sarà fine. Sarà una discesa, sempre più veloce: sempre meno arrestabile, e sempre più critica.(Roberto Mazzoni, dichiarazioni rilasciate a “Money.it” il 22 ottobre 2021, nell’intervista “Un nuovo regime totalitario?” condotta da Fabio Frabetti).Già da tempo, alle Nazioni Unite c’è un progetto che prevede di catalogare, classificare e schedare tutte le persone. Obiettivo: avere a disposizione tutti i dati fondamentali in un grandissimo database. E possibilmente con un microchip inserito, in modo che non sia più necessario portarsi in giro il tesserino, ma sia nel nostro corpo. Dal punto di vista di alcuni, questo è il preludio per il passaggio alla nuova valuta: l’euro digitale e il dollaro digitale. Questa situazione economica, che ai famosi “esperti” sta sfuggendo di mano, sta portando a un rischio di iper-inflazione che potrebbe mettere in crisi l’intero sistema. Parliamoci chiaro: nel momento in cui le persone cominceranno a far fatica a fare la spesa (e temo che succederà), iniziando a stentare a trovare i beni di prima necessità, cominceranno a vedere che il loro stipendio non sarà più sufficiente per arrivare a fine mese. E quindi cominceranno a dover ridurre in modo significativo il proprio standard di vita. Dal punto di vista sociale, è chiaro che una situazione come questa tende a diventare esplosiva, difficilmente gestibile.
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Bomba dall’Iss: appena 3.783 i morti “solo” per Covid
«Non è una notizia, è una bomba: se ne dovrebbe parlare in ogni talk televisivo». Carlo Freccero commenta così la novità della settimana: secondo l’Istituto Superiore di Sanità, sono appena 3.783 le persone uccise in Italia “solo” dal Covid, cioè prive di gravi malattie preesistenti. Numeri pazzeschi, che demoliscono qualsiasi delirio securitario, dal coprifuoco di Conte al Green Pass di Draghi. «Rendetevi conto: meno di 4.000 vittime, contro le 130.000 esibite, in un paese in cui ogni anno, mediamente, i decessi sono 650.000», fa notare lo storico Nicola Bizzi. «La semplice influenza stagionale può uccidere anche 15.000 persone», osserva il professor Alessandro Meluzzi, nel frattempo sospeso dall’Ordine dei Medici per aver rifiutato il Tso governativo. Notizia nella notizia: a “sparare” il report dell’Iss è stato un solo quotidiano, “Il Tempo”, diretto da Franco Bechis (a sua volta ripreso soltanto da un’altra testata, “La Verità”, di Maurizio Belpietro). Da tutti gli altri, silenzio. Anzi: si parla solo di “casi” e contagi in rialzo, per spingere disperatamente sul tasto dell’inoculo genico sperimentale, ancora chiamato “vaccino”: misura coercitiva che Draghi impone sul lavoro ricorrendo col ricatto, pena la perdita dello stipendio.
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Barnard contro tutti: sapete qual è il vero complotto?
Se da una parte ci rendiamo conto che non ci è stato raccontato tutto, come facciamo oggi a fidarci di chi ci ha preso in giro? Questa è una bellissima domanda: su questo punto, la schiera di chi si sta agitando per il Green Pass e i vaccini ha assolutamente ragione. La classe politica e (in grande parte) la classe scientifica non sono per niente affidabili: non c’è da fidarsi. La legge del Green Pass in Italia è fatta coi piedi, è fatta da cani: come dice Gianluigi Paragone, è politicamente infame. Le terapie domiciliari? Sono allo studio: la scienza le sta prendendo seriamente in considerazione. Nel frattempo di chi dovremmo fidarci? Di Sgarbi, che urla in televisione che il 20% dei vaccinati sconta effetti collaterali terribili? Macché 20%: è lo 0,0027%. Io dico: manteniamo la calma. Certo, ora mi insulteranno: diranno che ho tradito la causa degli alternativi, dell’opposizione ai poteri. Non è vero, anche se ho detto che il Grande Reset non c’è, non esiste. Se uno legge quel libro, scopre che non c’è assolutamente niente di quello che la gente dice che sia il Grande Reset.Certo che esistono, i progetti che puntano a un sempre maggiore controllo sociale: ma queste cose sono completamente disgiunte dal Covid. Io, che per primo ho denunciato in Italia quello che è stato veramente un complotto economico osceno, europeo, contro di noi e gli altri paesi del Mediterraneo (l’Ue, l’euro: un disegno partito negli anni Trenta), dico che le cose malefiche e nocive, nel mondo, compaiono “a random”. Beninteso: i complotti esistono, ma quando mai hanno davvero cambiato il corso della storia? Funziona così: prima si scatena una sciagura, poi ci sono quelli che se ne approfittano. Nel mio libro “L’origine del virus” documento come il Sars-Cov-2 sia “scappato” dal laboratorio di Wuhan, finanziato dagli Usa, nel silenzio della comunità scientifica. Quindi: “a random” è uscito il Covid, e adesso c’è chi se ne approfitta. Ma questo è normale, succede sempre. La pandemia è stata funzionale all’aumento esponenziale del controllo sociale? Certo: è stata funzionale, appunto, ma non creata apposta. E comunque: tutto quello che succede è sempre funzionale al controllo.Pongo l’accento su una cosa: tutti questi che oggi si agitano col Covid, tutti questi nuovi paladini delle libertà individuali che ora parlano di Reset, com’è che tutti i giorni della loro vita comprano, finanziano e applaudono il più grande, micidiale Reset della storia umana, che è l’arrivo del social network? Sta demolendo la coesione umana, la nostra intelligenza, il progresso: sta demolendo tutto. Gridano contro il Grande Reset del Covid, e poi passano il tempo su Twitter, su Instagram, su Facebook, tra chat e commentini. E ancora peggio: oggi stiamo parlando della privazione delle libertà individuali in relazione al Green Pass, mentre tutta questa gente manda i bambini, generazione dopo generazione, in quel tritacarne osceno che è il sistema scolastico, che fa di tutto per distruggergli l’autostima per sempre e li rende servi obbedienti, apatici idioti incapaci di distinguere ciò che è davvero importante; quando si agitano per qualcosa, è la cosa sbagliata (vedi il Covid).E i nostri bambini li mandiamo a milioni in questo sistema, che ci priva della libertà fondamentale di creare cittadini liberi, combattenti, con un’autostima forte, indipendenti mentalmente. E poi la privazione della libertà sarebbe il vaccino? Altro capitolo: oggi mi domandate chi è Mario Draghi? Be’, innanzitutto è uno psicopatico, in termini medico-clinici. Cioè: un uomo a cui manca totalmente la percezione degli esseri umani. E’ una macchina, è un uomo vitreo: è orrendo. Ed è un pericolo pubblico, dovunque si trovi. Naturalmente, le falci che questo psicopatico vorrebbe utilizzare sono tenute ferme dalle restrizioni di una società civile che, bene o male, ancora esiste, inclusi i cadaveri dei sindacati (ma se fosse per lui…). E Draghi è uomo che, in totale mancanza di consapevolezza, porta avanti il disegno neoliberista dell’economia neoclassica – dai folli disegni “random” degli ideologi della distruzione, dei governi filo-nazisti degli anni Trenta – l’ha protratto fino alla costruzione europea di Altiero Spinelli (che, poveretto, non sapeva quel che faceva) e poi tutta l’Europa dei tedeschi, quella di Padoa Schioppa.Draghi è una pedina marcia, funzionale a questo disegno. E’ un uomo orribile, pericolosissimo, ma non è colpevole: perché non sa quello che fa. E’ indottrinato, è un ayatollah del neoclassicismo economico e del neoliberismo: è un esecutore. Ma non di ordini: la sua è una fede. Non è che un arcivescovo prenda ordini dal Papa: ci crede, in quello che fa. E il disegno in cui crede Draghi è assolutamente micidiale. Ripeto, è un uomo pericolosissimo. Quando l’ho visto arrivare al governo, non ci potevo credere. Passino i cretini, gli incompetenti, i pazzi, i corrotti, la feccia dei Berlusconi e dei Renzi; ma questo è uno psicopatico-killer: come cavolo è arrivato qui? Ringraziamo i 5 Stelle: bravo Grillo, bravo Di Maio. Dite che il giornalismo italiano è diventato propaganda? No: è stato propaganda sempre. Il mio Vangelo del Giornalismo è questo: il giornalista dev’essere odiato da tutti. Deve molestare tutti e criticare anche i colleghi. Nessun giornalista fa questo, tutti fanno le “parrocchiette”. Non c’è mai stato, il giornalismo: non è mai esistito.(Paolo Barnard, dichiarazioni rilasciate nell’intervista realizzata da Matteo Gracis su YouTube e anche in quella registrata con Fabio Frabetti per “Money.it”. Dopo anni di silenzio, Barnard è tornato in scena con il suo saggio sulla crisi pandemica. La sua versione: il virus è pericoloso, è frutto di manipolazione genetica, è fuoriuscito dal laboratorio di Wuhan finanziato dagli Usa e si è propagato grazie all’omertà del regime di Pechino, dittatoriale quanto quello della Corea del Nord. Barnard contesta il Green Pass ma promuove i vaccini, ritenendoli capaci di minimizzare l’impatto della patologia. Il libro: Paolo Barnard, “L’origine del virus. Le verità tenute nascoste che hanno ucciso milioni di persone”. Edito da Chiarelettere, il libro si avvale di due co-autori, Angus Dalgleish e Steven Quay, tra i più autorevoli virologi al mondo).Se da una parte ci rendiamo conto che non ci è stato raccontato tutto, come facciamo oggi a fidarci di chi ci ha preso in giro? Questa è una bellissima domanda: su questo punto, la schiera di chi si sta agitando per il Green Pass e i vaccini ha assolutamente ragione. La classe politica e (in grande parte) la classe scientifica non sono per niente affidabili: non c’è da fidarsi. La legge del Green Pass in Italia è fatta coi piedi, è fatta da cani: come dice Gianluigi Paragone, è politicamente infame. Le terapie domiciliari? Sono allo studio: la scienza le sta prendendo seriamente in considerazione. Nel frattempo di chi dovremmo fidarci? Di Sgarbi, che urla in televisione che il 20% dei vaccinati sconta effetti collaterali terribili? Macché 20%: è lo 0,0027%. Io dico: manteniamo la calma. Certo, ora mi insulteranno: diranno che ho tradito la causa degli alternativi, dell’opposizione ai poteri. Non è vero, anche se ho detto che il Grande Reset non c’è, non esiste. Se uno legge quel libro, scopre che non c’è assolutamente niente di quello che la gente dice che sia il Grande Reset.
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Eccoci, finalmente: ora comincia la grande diserzione
Le grandi rivoluzioni, si dice, sono sempre state progettate, innescate e dirette da formidabili élite avanguardistiche. Vero, ma poi che fine han fatto, quei rivolgimenti? Quanto alle élite, oggi sembra disastrosamente crollato il loro prestigio: persino l’oceanico astensionismo che ha rimpicciolito le ultime elezioni italiane (amministrative, per giunta: tradizionalmente partecipate) suona come una campana a morto, per chi è solito utilizzare pedine locali. Sembra un avviso rivolto non solo al super-governo del Tecnocrate, ma in fondo anche alle possibilità dell’intera politica liberale, democratica, completamente svuotata. L’arena è ormai percepita come corrotta, infiltrata, devitalizzata: nemica, addirittura. Manipolata proprio dai mediocri, impresentabili terminali di quelle stesse élite che oggi esternano il loro delirio globalista a vocazione totalitaria. Lo fanno senza più nemmeno nascondersi, dichiarando in modo esplicito i loro obiettivi apertamente zootecnici. Imperativi categorici e funesti, monotoni e minacciosi: magari inventano emergenze e pandemie, mettendo in croce i sistemi sanitari con artifici criminosi.
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Malanga: cacceremo i nostri dominatori, Deva e Asura
L’esoterismo ha un occhio per questi fenomeni molto strani, sottotraccia, dove emerge la dualità tra i demoni e gli dèi, i buoni e i cattivi; razze superiori che hanno manipolato l’umanità. E lì si vede chiaramente una cosa fondamentale: la massoneria, che noi conosciamo come massoneria moderna, nasce ai tempi di Thutmosis III. E’ il fondatore di quelli che poi, nel Seicento, verranno chiamati Rosacroce. Tutta la loro tradizione consiste nella ricerca dell’unione tra la parte femminile e la parte maschile dell’uomo, per ottenere l’Homo Piscis, cioè l’uomo che non muore. In questo contesto potremmo rivedere quello che credevamo fosse un mito, e che invece sembra essere la realtà. Cioè: l’alieno, o comunque “l’altro”, che – attraverso la manipolazione dell’ignoranza degli esseri umani – vuole prendergli la parte animica; vuole rubargli la vita, l’esperienza. Questo mito viene fuori sia nei fenomeni ufologici, sia nel mio studio della Piramide di Cheope. Non mi sarei mai immaginato di trovare, nell’antico Egitto, lo stesso problema alienologico che trovano nello studio dei fenomeni di “abduction”.
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Bifarini: lockdown climatici, ora siamo davvero in pericolo
Nel Grande Reset siamo arrivati a una fase successiva, rispetto a quella sanitaria. Siamo entrati dentro una nuova narrazione. Quella sanitaria, basata sul terrore costante della malattia, della morte, va avanti ormai da circa 20 mesi, nonostante abbia raggiunto enormi risultati, inaspettati. Pensiamo che è stato istituito un Green Pass, un lasciapassare di Stato, quindi è stata legittimata la discriminazione, l’apartheid di Stato. Sono stati sdoganati concetti che mai avremmo pensato che sarebbero stati accettati dalla popolazione, come appunto questa discriminazione senza precedenti nella nostra storia moderna, se non nei tempui bui del secolo scorso. Pensiamo alla telemedicina, al telelavoro, alla teledidattica; la narrativa pandemica ha raggiunto enormi risultati, e ora è pronta alla seconda fase: ad alimentarsi di nuove paure e di nuove crisi.Nel mentre, la narrazione del terrore sanitario non sparirà completamente; continuerà e si intreccerà con delle nuove emergenze: inedite, finora, anche se in realtà prospettate da lungo periodo. Va avanti, intanto, questa vaccinazione di massa, che ha raggiunto risultati molto importanti. La narrazione dell’emergenza pandemica, ripeto, non sparirà del tutto: si andrà dileguando, affievolendo, per lasciare il posto a queste nuove narrazioni del terrore; però ce la ritroveremo sempre, a mio parere, come sottofondo, o comunque come qualcosa che si potrebbe ripresentare di volta in volta. Ormai è stata instillata una psicosi di massa, una forma ossessiva per cui siamo tutti potenzialmente untori, malati e a rischio di virus (che in realtà sono sempre esistiti, nella storia dell’uomo). Ma improvvisamente si è deciso quasi di chiudere l’uomo dentro una campana di vetro per impedirgli qualsiasi contatto.Abbiamo dovuto rinunciare alla stretta di mano, ma anche al sorriso: è quasi impossibile avere uno scambio con un’altra persona senza poter guardare il suo volto. Pensiamo ai bambini: ne vediamo tantissimi che hanno la mascherina, e magari – indotti dai genitori – pensano che sia qualcosa di divertente, come un gioco; invece è qualcosa che verrà interiorizzato, nella loro psiche, e avrà ripercussioni sulle loro relazioni e sulla loro formazione. Venti mesi sono lunghissimi: pensiamo anche alle persone che continuano a girare con la mascherina in luoghi dove non c’è nessun rischio di contagio. Ci sono forme psicotiche di “evitamento sociale” che si sono accentuate. Ma questa psicosi verrà continuamente alimentata e riproposta: ci sono stati diversi annunci, molto chiari, per cui siamo entrati in un’Era Pandemica.Ci sono già delle previsioni come quella della Spars 2025-2028, quindi una nuova pandemia; inoltre c’è tutto il business della vaccinazione, che ormai si è innescato e di certo non si può fermare. E ora, come dicevo, stiamo passando da un lockdown di tipo sanitario a possibili lockdown di altra natura: ci sarà sempre il sottofondo dell’allarme sanitario, ma ci stiamo dirigendo verso una nuova narrativa. E’ la narrativa della crisi, del terrorismo (alimentato dal mainstream) sulla questione climatica. Abbiamo già visto come, dal punto di vista delle materie prime e delle risorse energetiche, ci troviamo di fronte a una crisi: sono già aumentati in modo notevole i prezzi di gas e carbone, sono aumentati (a causa dell’inasprimento dei nuovi standard) i costi per le emissioni di CO2 per le attività industriali. E questo sta creando una crisi, in ambito energetico, che potrebbe essere davvero esplosiva, tale da creare un effetto-domino su tutta l’economia.Abbiamo già le prime avvisaglie in Cina, dove il governo sta pianificando lockdown energetici. Alcune città cinesi, inizialmente quelle dell’Est ma poi anche città come Pechino e Shangai, sono state lasciate – volutamente – senza luce, senza illuminazione, senza elettricità. Addirittura hanno chiuso persino le fabbriche, e quindi questo sta creando una serie di ripercussioni a livello economico e di esportazioni, con ricadute su tutta la filiera di approvvigionamento e sull’intera economia mondiale, che tanto dipende dalla Cina. Situazioni analoghe si stanno vivendo e materializzando anche in Germania: un video che circola sul web, diffuso dalla Tv tedesca, mostra una donna anziana che si trova a dover fronteggiare un blackout energetico, trovando un metodo per riscaldarsi riunendo anche i vicini di casa. Queste sono proprio le fasi preparative a quelle che potranno essere le nuove emergenze.Lockdown energetici: se ne parla anche in Italia. Un quotidiano come “La Stampa” sta aprendo le cosiddette Finestre di Overton: ha fatto già dei titoli che ipotizzano un Natale senza luce, un inverno a lume di candela. E questo è davvero qualcosa di inquietante, che potrebbe materializzarsi quanto prima. Tutto per una crisi energetica che ha alla base una questione climatica, proprio perché sono stati inaspriti gli standard per le quote di emissioni di CO2: l’obiettivo è la neutralità, ossia “zero emissioni” (sono gli obiettivi della famosa Agenda 2030). Non è solo un impegno dell’Unione Europea: in realtà è un’agenda mondiale, condivisa. Possiamo far risalire la sua pianificazione al Club di Roma, che produsse quello che possiamo considerare un documento-chiave per interpretare la natura del Grande Reset. Sto parlando del famoso studio, pubblicato nel 1972, sui “limiti dello sviluppo”.Lo studio fu poi demandato al Mit (il Massachusetts Institute of Technology di Boston) per uno studio molto dettagliato e scrupoloso per determinare quali sarebbero i limiti dello sviluppo. Quello studio del 1972, di circa 200 pagine, è diventato un bestseller tradotto in trenta lingue e venduto in 12 milioni di copie, in tutto il mondo. Se ne è discusso tantissimo, da parte dell’opinione pubblica: per la prima volta, quello studio dichiara come, proseguendo con l’attuale modello di sviluppo economico e demografico (quello di allora, perlomeno), l’umanità sarebbe destinata al collasso entro il XXI Secolo. Viene quindi applicato un modello matematico di tipo informatico, che ricorre allo strumento delle simulazioni. La sintesi è netta: se non riducono tutte le variabili che interagiscono tra loro (ossia: la crescita della popolazione mondiale, la crescita economica e l’inquinamento), si arriverà a una catastrofe irrimediabile, alla quale l’uomo non saprà far fronte.Quindi viene auspicata una decrescita della popolazione, considerata fuori controllo già allora (1972), quando la popolazione mondiale era circa la metà di quella odierna. Sempre secondo quello studio, la crescita della popolazione avrebbe per forza comportato una crescita dell’inquinamento, e dunque un collasso del sistema naturale. Dopo vent’anni quello studio è stato aggiornato: vengono ribaditi i concetti principali e si dichiara che i parametri sono stati addirittura superati. Quindi inizia un’escalation di appelli e l’introduzione di misure sempre più orientate a contenere il riscaldamento clinmatico, che diventa il tema dei temi, l’obiettivo principale di tutti i consessi internazionali e dei gruppi di potere, a discapito di una tutela dell’ambiente e della riduzione dell’inquinamento (che potremmo tutti condividere). E invece: il riscaldamento climatico e il contenimento della popolazione mondiale diventano le priorità ineludibili.Abbiamo visto come, in Europa, questo approccio malthusiano abbia effettivamente portato, soprattutto in paesi come l’Italia, a una decrescita della popolazione. Occorre tempo, perché si abbiano i risultati di questa pianificazione, ma ora siamo davvero giunti a una fase di denatalità. Addirittura abbiamo avuto anche l’avviso dell’Istat, una sorta di “spoiler”: l’istituto di statistica ci ha appena detto che l’Italia è un paese da 32 milioni di abitanti. E l’obiettivo è proprio questo: raggiungere uno stato in cui l’uomo è visto come un essere che inquina, come ha detto lo stesso ministro Cingolani; dato che l’uomo ha un’impronta ecologica, la popolazione mondiale deve essere contenuta, così come il modello di crescita non può più continuare a seguire il corso dello sviluppo che ha seguito finora.Lo stesso Club di Roma auspica quella che definisce “una rivoluzione copernicana delle menti”. In altre parole, la progettazione del Grande Reset di oggi risale in qualche modo a cinquant’anni fa. Quello studio del 1972 è stato una linea-guida. Pensiamo che il Club di Roma fu fondato da Aurelio Peccei, già amministratore delegato della Olivetti, la cui Fondazione pare che abbia finanziato poi la Casaleggio. Pensiamo anche che quello studio fu commissionato e pagato dalla Volkswagen, poi coinvolta nello scandalo del “Dieselgate”. Se si legge quel documento, vi si ritrovano i concetti (e anche le espressioni) che sono alla base della nuova narrazione dominante: cioè questo senso di urgenza, la tesi secondo cui ogni anno perso è quasi un crimine contro l’umanità. Gli autori esortano ad adottare un cambio radicale di mentalità, investendo tutta l’opinione pubblica.E solo attraverso la consapevolezza della gravità di quello che starebbe per accadere si potrà raggiungere l’obiettivo. Solo allora le persone potranno agire di conseguenza. Quindi aleggia continuamente questo spettro di una catastrofe imminente, che può essere scongiurata soltanto con un cambio radicale, drastico, e che richiede sacrifici, da parte dell’umanità. Vediamo quindi che la narrazione è la stessa, rispetto a quella proposta oggi. Poi ci sono anche frange di fanatici dell’ecologismo, che addirittura auspicherebbero un ritorno al livello pre-industriale della popolazione. C’è anche chi auspica che la stessa Inghilerra torni a 2 milioni di abitanti: sono eco-totalitaristi, eco-nazisti a tutti gli effetti.Nei giorni scorsi, abbiamo visto Draghi e Cingolani interagire con Greta Thunberg quasi con deferenza. Greta non è certamente una scienziata né una super-esperta in materia: è lampante tutta l’ipocrisia e il carattere contradditorio di questa narrativa. Si dice che Greta soffra di disturbi dello spettro autistico, che tendono a produrre comportamenti ripetitivi e stereotipati. Non a caso, vediamo come questa ragazza si esprima per slogan, con un’esasperazione che le è stata indotta, inculcata, di cui probabilmente non si rende nemmeno conto. Ma gli slogan che lei ripete sono, appunto, quelli del Club di Roma, che poi hanno improntato tutte le ricerche e tutte le politiche successive. Ossia: “La casa sta andando in fiamme, siamo di fronte a un disastro; voi non fate nulla di concreto, è ora di agire, non c’è più tempo”.Sono slogan che fanno presa, sulle masse. E quindi, cinicamente: quale migliore interprete, di una ragazzina che soffre di questo disturbo, e che quindi probabilmente non si renderà mai conto di essere stata manipolata? Quella della narrazione di Greta è una retorica così consunta da lasciare stupefatti, nel vedere come invece continui a far presa sull’opinione pubblica. Non a caso, alla ragazzina svedese con la sindrome di Asperger (che la rende indifesa e quindi inattaccabile: sarebbe un tabù offendere una ragazzina che ha problemi comportamentali) è stata ora affiancata l’altra icona, Vanessa, la ragazza di colore che viene dall’Africa. Quindi abbiamo tutti gli stereotipi della retorica inclusivista: si predica l’equità e, per raggiungerla – ci dice sempre il Club di Roma – occorre eliminare l’ostacolo della crescita demografica. E’ davvero una narrazione stucchevole, piena di melassa.La deferenza di Draghi e Cingolani non è nei confronti di Greta, ma – chiaramente – nei confronti del piano di cui lei è una chiara espressione, una marionetta (credo anche ignara: Greta è un puro prodotto mediatico). La deferenza è verso questo piano: che è ben preciso e si sta sviluppando ormai concretamente. La catastrofe preannunciata dovrebbe avverarsi entro il XXI Secolo: per cui non abbiamo più tempo, secondo i cosiddetti filantropi e secondo le menti di questo Green Reset. Di fatto, l’obiettivo è quello: avere una società con un nuovo modello, che sia di decrescita (infelice, più che felice). Una decrescita economica e anche demografica, tutta improntata al contenimento del riscaldamento climatico, che la scienza mainstream oggi imputa all’azione antropica.Tacitati gli scienzati che contestano questa tesi, e nonostante il fatto che l’aumento della temperatura terrestre sia minimo, tutto sarà improntato alla narrazione del controllo del riscaldamento climatico. Tutta un’economia verrà trasformata, e i rapporti umani subiranno una svolta verso una digitalizzazione, considerata più “green”. Ma allo stesso tempo, e qui si chiude il cerchio, la digitalizzazione – dei rapporti umani, dell’economia, della moneta, della sanità (con la telemedicina), della didattica, delle nostre identità (con l’identità digitale) – ci mette sempre di più in pericolo. Ai lockdown sanitari potranno aggiungersi blackout energetici, lockdown climatici e (come abbiamo appena visto) blackout informatici. Riguardo a questi ultimi, gli episodi divenuti sempre più frequenti: nei mesi scorsi il caso di SolarWinds (un’azienda americana di software), poi Colonial Pipeline (azienda petrolifera, sempre Usa), quindi il caso della Regione Lazio, e ora il blackout di Facebook. La popolazione mondiale, ormai assuefatta all’uso di Internet e dei social, viene messa davanti alla sua fragilità: da un momento all’altro, tutto ciò potrebbe venir meno.Dobbiamo stare attenti: al di là del fatto che probabilmente non sapremo mai il motivo alla base delle 6 ore di sospensione di Facebook, non dobbiamo cadere nelle strumentalizzazioni del mainstream stesso; perché c’è chi afferma che, senza la Rete, saremmo tutti più sereni. Non è così, ovviamente: proprio grazie all’utilizzo dei social, infatti, abbiamo potuto costruire delle reti, limitando il dominio monopolistico del mainstream. Ora il web subisce la censura, che prima non era presente: e anche la censura dei social fa parte del Grande Reset. E’ detto in modo esplicito: i social hanno un ruolo importante, nella limitazione delle famigerate “fake news”; quindi, la sospensione di Internet e della libera informazione è un obiettivo dichiarato. Pensiamo anche al momento in cui saremo tutti digitalizzati, e tutto dipenderà da Internet e dalla nostra connessione; ogni cosa: la nostra identità digitale, la nostra stessa moneta.Ecco, pensiamo a un caso di blackout: arriverebbe a disconnettere l’uomo stesso, che in questo nuovo corso (di Reset totale) diventa un’entità digitale che può essere accesa o spenta secondo una programmazione – che può essere spacciata per incidente o può essere un incidente effettivo (non lo sapremo mai, di fatto). Però ci troviamo sempre nell’ambito delle profezie auto-avveranti. E non a caso che a luglio ci sta stata la simulazione del Cyber Polygon 2021, aperta dallo stesso Klaus Schwab, che ha detto: «Occorre vaccinare anche Internet, perché un evento pandemico informatico potrebbe far sembrare il Covid una sciocchezza». Quindi, cerchiamo di andare oltre le apparenze. Purtroppo, abbiamo visto – a nostre spese – che tutta la narrazione del mainstream è sempre mendace e ingannevole.(Ilaria Bifarini, dichiarazioni rilasciate a Carlo Savegnago sul canale YouTube “Il Vaso di Pandora” il 7 ottobre 2021. Economista, Bifarini è autrice del bestseller “Il Grande Reset”. «La vorticosa velocità dei cambiamenti oggi in atto – dice Savegnago – non ci lascia il tempo di pensare, e quindi di capire cosa sta davvero avvenendo»).Nel Grande Reset siamo arrivati a una fase successiva, rispetto a quella sanitaria. Siamo entrati dentro una nuova narrazione. Quella sanitaria, basata sul terrore costante della malattia, della morte, va avanti ormai da circa 20 mesi, nonostante abbia raggiunto enormi risultati, inaspettati. Pensiamo che è stato istituito un Green Pass, un lasciapassare di Stato, quindi è stata legittimata la discriminazione, l’apartheid di Stato. Sono stati sdoganati concetti che mai avremmo pensato che sarebbero stati accettati dalla popolazione, come appunto questa discriminazione senza precedenti nella nostra storia moderna, se non nei tempi bui del secolo scorso. Pensiamo alla telemedicina, al telelavoro, alla teledidattica; la narrativa pandemica ha raggiunto enormi risultati, e ora è pronta alla seconda fase: ad alimentarsi di nuove paure e di nuove crisi.
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Tsunami, clima e potere: dalle Canarie alle Tre Gole
Ipotesi mega-tsunami: uno in America, l’altro in Cina. E’ singolare, la simmetria incarnata da due eventi lontanissimi nello spazio, ma contemporanei: alla preoccupante, anomala eruzione del vulcano Cumbre Vieja alle Canarie fa eco l’ennesima alluvione che sta mettendo sotto pressione la mastodontica Diga delle Tre Gole situata nell’Hubei, la provincia di Wuhan. Coincidenze? Qualcuno sarebbe tentato di pensare che, in tempi di fanta-climatologia (con 50.000 giovani in piazza a Milano al seguito di Greta Thunberg), eventuali malintenzionati potrebbero anche approfittare della situazione, calcando la mano su eventi naturali, al punto da forzarne gli effetti. Un’ipotesi estrema, vagliata da Tom Bosco a “L’Orizzonte degli Eventi”, il 28 settembre, insieme a Nicola Bizzi e Matt Martini. Tema: le catastrofiche conseguenze che i geologi attribuiscono virtualmente all’eruzione delle Canarie, nel caso l’isola occidentale di La Palma smottasse nel mare. In parallelo, si evoca l’altrettanto spaventosa ondata che si abbatterebbe sul territorio cinese se dovesse cedere l’immenso impianto delle Tre Gole, il più imponente che sia mai stato costruito dall’uomo.
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La farsa Covid sta per finire, solo l’Italia resta nell’incubo
Le imminenti elezioni amministrative (valore, da uno a cento: zero) avrebbero in compenso l’effetto di conferire una parvenza di normalità democratica al nuovo stile di vita imposto dal regime di Mario Draghi? Il conto alla rovescia verso l’orwelliano 15 ottobre sembra lastricato di intoppi e di franose retromarce: parla da sola la cessione a “paesi del terzo mondo” di qualcosa come 45 milioni di dosi geniche (“vaccinali”, le chiamano), mentre la stessa Aifa ha convalidato le terapie a base di anticorpi monoclonali. Fa notizia il permesso – restituito ai genitori – di entrare liberamente nelle scuole, senza “lasciapassare”. E non può sfuggire il vistoso ridimensionamento delle sanzioni ricattatorie ai danni dei lavoratori sprovvisti di Green Pass; non possono più essere sospesi, come ricorda Nicola Bizzi a “L’Orizzonte degli Eventi”: «Rischiano al massimo di restare senza stipendio, ma solo per venti giorni; poi hanno il diritto di vederselo restituire con gli interessi». Tutto dice che la Grande Paura potrebbe avere i mesi contati: è evidente che si va facendo sempre più insostenibile, la narrazione della “pandemia politica” del secolo, viste anche le crepe che si stanno aprendo, destinate a diventare voragini.«Ricorda a tutti, sempre, che uniti vinceremo: perché l’amore è verità, e trionfa sempre». Queste le parole che Nunzia Alessandra Schilirò ha rivolto a Michele Giovagnoli, protagonista di uno straordinario tour (“Agorà d’Amore”) nelle piazze italiane. «Rendetevi conto del coraggio di quella donna, che è vicequestore di Roma: un grado equiparabile a quello di tenente colonnello dei carabinieri». Lo ricorda Matt Martini sempre a “L’Orizzonte degli Eventi”: ormai la verità sta per diventare una valanga, se è vero che persino il mainstream (da Freccero a Giletti, passando per Mieli e Travaglio, Mario Giordano, Barbara Palombelli e tanti altri) sta aprendo finalmente le finestre per far entrare l’aria pulita della realtà, dopo quasi due anni di asfissia “infodemica”. Guai a chi accusa queste voci di fare “gatekeeping”, avvertono Bizzi e Martini: la paranoia del peggior complottismo acceca chi non riesce a vedere cosa sta davvero accadendo. E cioè: anche l’Italia – ultima ruota del carro, in Occidente – si sta preparando a uscire dall’incubo, nonostante le potenti forze che hanno deciso di cacciarcela, con Conte, e che ora vorrebbero tenercela fino a chissà quando, con il “lasciapassare” introdotto dallo sconcertante Draghi.«Si sono accorti di aver fatto il passo più lungo della gamba, imponendo restrizioni che rischiano di far collassare il paese». Lo sostengono gli osservatori de “L’Orizzonte degli Eventi”: «Si è arrivati addirittura a spegnere le telecamere di sicurezza, sulle autostrade, per evitare di mostrare gli ingorghi (documentatissimi) provocati dalla protesta silenziosa dei camionisti». E’ Matt Mattini (co-autore di “Operazione Corona”, edito da Aurora Boreale ed elogiato da Freccero in un’intervista a “La Verità”) a mettere a fuoco il punto di svolta: quasi tutta l’Europa si sta preparando a salutare la stagione degli spaventapasseri, in Italia incarnata dall’infelice figura del bis-ministro Speranza, ventriloquo di D’Alema (legato alla Cina, come Prodi) nonché esponente della Fabian Society. Se da noi tengono ancora banco le supercazzole dei virologi televisivi e dei tromboni del Cts, il resto d’Europa ha messo la freccia, imboccando la corsia di sorpasso. Nemmeno la Francia di Macron – lieta di esportare la Roma la “Porta dell’Inferno” di Rodin, da inaugurare proprio il 15 ottobre alle Scuderie del Quirinale – ha avuto il coraggio di imporre un Green Pass così severo, come ha ricordato “Nandra” Schilirò dal palco di piazza San Giovanni.L’ultimissima notizia – segnala Martini – riguarda il Portogallo: il paese ha appena decretato la fine di ogni restrizione Covid. Un gesto clamoroso, che fa seguito alla retromarcia (per via giudiziaria) della Spagna e alla storica fermezza del Nord Europa, dove Danimarca e Norvegia hanno imboccato la direzione tracciata dalla Svezia (niente lockdown, niente “lasciapassare” medievali), grazie all’impegno della casa regnante di Stoccolma e, pare, dell’influente massoneria svedese. La Germania? «Potrebbe accodarsi, magari nel giro di un mese». Quanto all’Est Europa, è come sfondare una porta aperta: i paesi del Gruppo di Visegrad non vogliono saperne, di Green Pass, e il presidente della Croazia (come ricordato da Pino Cabras) ha manifestato il proprio sgomento per l’incredibile posizione dell’Italia. Come in alto, così in basso: Martini invita a osservare l’atteggiamento “schizofrenico” della Gran Bretagna, che si è lasciata alle spalle ogni autoritarismo all’italiana. Merito di Boris Johnson, che ha invertito la rotta “rigorista”, ma non solo. Di mezzo, a quanto pare, ci sarebbe anche una famiglia dal cognome importante: Rothschild.Se da una parte il ramo inglese della dinastia è dominato da Evelyn Rothschild, collegata a Bill Gates tramite l’Imperial College nel segno della “dittatura sanitaria”, osserva Martini, dall’altra – sempre tra le ramificazioni britanniche del potente casato – si segnala la diserzione dichiarata dalla filiera di Jacob Rothschild, impegnata a supportare la fuoriuscita del Regno Unito dall’incubo fabbricato nel 2020 a partire da Wuhan. Una fuga in avanti distopica, apertamente invocata a Davos e magistralmente interpretata, attraverso l’Oms, dal sistema-Cina e dal Deep State americano che fa capo ai democratici, fino ad arrivare all’Italia di Conte e di Draghi, passando per il Vaticano. Cartina di tornasole della farsa: la disparità che investe l’Australia, dove le peggiori misure restrittive vessano gli abitanti dello Stato di Melbourne (le cui autorità poliche sono vicinissime a Pechino) mentre il resto dell’immenso paese frequenta bar e ristoranti senza più nemmeno le mascherine. «Il fatto stesso che la Norvegia abbia declassato ufficialmente il Covid, ora considerato una semplice “influenza” – chiosa Martini – fa capire l’entità della frode scientifica che ci è stata propinata». Una storia che tiene ancora banco quasi solo nel Draghistan italiano, dove però la popolazione – grazie anche ai medici-coraggio – sta dando segni quotidiani di risveglio.Le imminenti elezioni amministrative (valore, da uno a cento: zero) avrebbero in compenso l’effetto di conferire una parvenza di normalità democratica al nuovo stile di vita imposto dal regime di Mario Draghi? Il conto alla rovescia verso l’orwelliano 15 ottobre sembra lastricato di intoppi e di franose retromarce: parla da sola la cessione a “paesi del terzo mondo” di qualcosa come 45 milioni di dosi geniche (“vaccinali”, le chiamano), mentre la stessa Aifa ha convalidato le terapie a base di anticorpi monoclonali. Fa notizia il permesso – restituito ai genitori – di entrare liberamente nelle scuole, senza “lasciapassare”. E non può sfuggire il vistoso ridimensionamento delle sanzioni ricattatorie ai danni dei lavoratori sprovvisti di Green Pass; non possono più essere sospesi, come ricorda Nicola Bizzi a “L’Orizzonte degli Eventi”: «Rischiano al massimo di restare senza stipendio, ma solo per venti giorni; poi hanno il diritto di vederselo restituire con gli interessi». Tutto dice che la Grande Paura potrebbe avere i mesi contati: è evidente che si va facendo sempre più insostenibile, la narrazione della “pandemia politica” del secolo, viste anche le crepe che si stanno aprendo, destinate a diventare voragini.
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1439: perché la Cina cedette a Firenze la via dell’America?
In cambio di che cosa, esattamente, i cinesi “cedettero” alla famiglia Medici l’accesso all’America, nel 1439? Se lo domanda Nicola Bizzi, nella trasmissione web-streaming “Il Sentiero di Atlantide”, sul canale YouTube “Facciamo Finta Che”, di Gianluca Lamberti. Cioè: la Cina e l’America a Firenze, mezzo secolo prima dell’impresa ufficiale di Cristoforo Colombo? Sembra una storia surreale. Ma del resto, c’è qualcosa di più surreale del Green Pass e del regime di segregazione cui è sottoposta l’Italia, da quasi due anni, in virtù della più grande “pandemia di asintomatici” della storia dell’umanità? Sicché, il Celeste Impero avrebbe consegnato alla Firenze medicea le chiavi del continente americano? E ricevendo quale contropartita? «Evidentemente era qualcosa di enorme, che però non è mai trapelato». Un altro ricercatore italiano – Riccardo Magnani – si spinge addirittura a capovolgere il quadro: non sarebbe stata Firenze a mettere le mani sull’America, ma (al contrario) era il continente americano a candidarsi a guidare l’Europa. Come? Insediando a Firenze nientemeno che un esponente della famiglia reale incaica: Lorenzo il Magnifico.