Archivio del Tag ‘Il Secolo XIX’
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Attenti a noi: l’ultimo confine è la censura sui libri
Alla fine della Seconda Guerra gli Alleati vittoriosi nel dare mano alle grandi retate di criminali e collaborazionisti delle sconfitte dittature, non si dimenticarono degli intellettuali, e con loro, fatti salvi quelli che servivano per scopi strategici – scienziati, crittografi, storici, utili al nuovo quadro politico – con gli altri furono piuttosto duri, persino durissimi. Ezra Pound, probabilmente il più grande poeta del ‘900, fu accusato, giustamente, per tradimento del suo paese, gli Usa, di collaborazionismo attivo e pervicace con il fascismo, e condannato a passare il resto dei suoi giorni in un manicomio criminale.
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Generazione rabbia: nessuno fermerà quel furore
Ho manifestato i miei sdegni e i miei aneliti per le strade d’Italia dal 1968 al 1977. Ho smesso di farlo a Bologna, una bella mattina di fine estate quando, arrivato in ritardo al corteo delle “mitiche” giornate contro la repressione, lo lasciai sfilare da cima a fondo senza trovare dove inserirmi, senza riconoscermi in nessuno dei gruppi, delle facce, degli slogan, degli abbigliamenti. Ero diventato troppo vecchio per quella roba, o troppo prudente, o troppo saggio, o troppo codardo; non so, ma ero davvero e definitivamente da un’altra parte.
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L’uomo che sogna un fucile per Berlusconi
Conosco un uomo che ha un solo sogno e un’unica richiesta. Partiamo dalla richiesta: vorrebbe incontrare il primo ministro Silvio Berlusconi per poter discutere con lui di lavoro. Non è una richiesta da poco, ma chissamai che questo foglio non veleggi fino alle altezze della sua rassegna stampa e da lì su su fino alla buona volontà del nostro premier. Morreno – così si chiama singolarmente l’uomo, Moreno con due erre, a causa di un ufficiale d’anagrafe malavoglioso e disgrafico – nutre una grande fiducia e una sincera stima per Silvio Berlusconi. Riconosce in lui due qualità inerenti il lavoro che sa di poter riferire anche a se stesso, qualità intrinseche al lavorare, che è il lavoro la grande ed esclusiva passione del Morreno: la voglia e il genio.
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Berlusconi: voto a marzo, rottura con Fini sulla giustizia
Elezioni il 27 marzo 2011: Silvio Berlusconi ha già in tasca la data del voto anticipato. La fiducia ottenuta dai finiani è servita solo a scongiurare la nascita di un governo tecnico. La nomina di Paolo Romani ministro dello sviluppo è stata accolta il 4 ottobre dal gelo di Napolitano, irritato dai toni bellicosi del premier contro la magistratura alla festa del Pdl. Berlusconi avrebbe già deciso di interrompere la durata dell’esecutivo. Il momento cruciale? Fra due settimane, con una nuova forzatura proprio sulla giustizia: se i finiani non la sottoscriveranno, via libera al ritorno alle urne a marzo, nell’anniversario dello storico trionfo dell’esordio nel ’94, per poi puntare stavolta direttamente al Quirinale.
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Maggiani: l’Italia marcisce, archiviata ogni dignità
Ho appena visto che è stato accantonato il protocollo tra il ministro della Difesa e quello dell’Istruzione per l’introduzione nelle scuole lombarde dei corsi di formazione paramilitare. I miei amici che ancora una volta hanno lamentato i chiari segni del progressivo instaurarsi in questo paese di un regime autoritario fascistico, devono ricredersi: la vigilanza democratica è stata pronta ed efficace. Sempre che inserire nei corsi di Diritto e Costituzione l’addestramento all’uso delle armi leggere e l’allenamento ai percorsi di guerra, possa essere considerato come una svolta fascistica dell’educazione scolastica.
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Maggiani: Seconda Repubblica, la tomba del 25 Aprile
Domenica 25 Aprile dell’anno 2010. Sono le sette del mattino e mi sono messo a fare il mio lavoro già da un’ora ormai, in questo modo finirò per quando sarà dichiarata ufficialmente aperta la giornata. Per quando il resto del mio mondo si sveglierà e, fatta la colazione, messi i croccantini nella ciotola della gatta, acceso il cellulare, comincerà a ricordare che oggi, sì, è pure il 25 Aprile, sarò libero e disponibile a vagliare i programmi per questo giorno di festa. E sì che sono l’uomo dalle mille iniziative; e mi vergogno, mi vergogno come uno scolaro preso senza i compiti, di trovarmi qui, al far del mattino della festa nazionale, a chiedermi se almeno quest’anno saprò proporre qualcosa.
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Pasqua, la Repubblica d’Appennino e la rivoluzione
Nella Repubblica degli Appennini, nel cuore del cuore del Paese, tra le valli dell’Esarcato tra Senio e Lamone, fino alle profonde gole del Serchio e della Magra, tra Colla e Muraglia, Carpinelli e Pradarena, la nuova stagione di primavera è ancora solo attesa gravida di primaticci segnali. I crinali sono innevati e il disgelo tardivo gonfia i torrenti e infradicia i pascoli alti, la gelata notturna schianta i primi boccioli della rosa canina e cuoce i baccelli dei carrubi; ma gli albicocchi e gli amareni hanno preso a fiorire, le vacche appena sgravate mugulano dalle stalle la brama del primo trifoglio, gli agnelli saltabeccano per i recinti
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Maggiani: addio Pd, rinuncio a votare alle regionali
L’altra mattina ho ricevuto la telefonata di un candidato alle prossime elezioni regionali che mi ha chiesto se gli facevo la cortesia di dichiarare pubblicamente la mia intenzione di voto a suo favore. Ho risposto che no, grazie, e il richiedente si è proclamato sinceramente addolorato per il mio diniego. La sincerità del suo addoloramento mi ha colpito. Quell’uomo è una brava persona, come amministratore so che si è comportato correttamente e so anche che gode di un certo seguito tra i suoi potenziali elettori. Se decidessi mai di andare a votare per il governo regionale, è probabile che nel segreto dell’urna darei a lui la mia preferenza
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Maggiani: portaerei Cavour, misericordia all’italiana
Finito il doloroso compito della ricerca dei nostri connazionali dispersi e dell’assistenza ai superstiti, il nostro Paese si concentra ora sul popolo di Haiti, e la portaerei Cavour, ammiraglia e vanto della nostra flotta, ha salpato le ancore carica dimateriali e uomini alla volta dell’isola caraibica. Nessun altro Paese ha fatto così tanto; gli Stati Uniti hanno mandato molto ma non la corazzata Missouri, la Francia non la portaerei Richelieu, la Federazione Russa non un solo sommergibile nucleare della classe Yurij Dolgorukij.
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Capiremo tardi il valore dell’acqua: stra-pagandola
Là dove è più rara e preziosa, nei rarissimi pozzi goccianti nel cuore del deserto del Sahara, l’acqua non si può comprare. Non la si acquista perché è proibito venderla. È a disposizione di chi ne ha bisogno; non certo per lavarci la macchina, per farsi lo shampoo o l’idromassaggio, ma per essere bevuta, per fare le abluzioni di faccia e mani, per sciacquare le stoviglie sgrassate nella sabbia.
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Maggiani: il mio anno di scuola nel regno del carcere
Ho passato l’anno scolastico 1975-76 nel carcere circondariale di Spezia. La cosiddetta “Carbona”, ancor più confidenzialmente “la Villa”. Ho vissuto un’esperienza molto formativa, certamente indimenticabile. Mi era stata assegnata una supplenza annuale nella sezione multi classe della scuola elementare interna. A quel tempo si stimava che almeno un quarto della popolazione carceraria era analfabeta, e lo Stato si impegnava all’alfabetizzazione generale del Paese, compresa quella dei carcerati. Questa era la legge, ma la prima cosa che ho imparato prendendo servizio, è che il carcere era un regno indipendente e sovrano.
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Italia boom, è il secondo produttore mondiale di armi
Non solo moda e cibo. Anche fucili, pistole, bombe, velivoli, mezzi blindati e corazzati. E’ la nuova frontiera del made in Italy, il record dell’export nazionale: l’Italia ha superato la Russia ed è ora il secondo produttore mondiale di armi, dopo gli Usa. Nel 2008, l’industria italiana ha infatti venduto armamenti per 3,7 miliardi di dollari. Cifre da capogiro, per un mercato di cui si parla pochissimo, rappresentato da prodotti-emblema, ad alta tecnologia, come l’elicottero d’attacco A-129 Mangusta, il primo progettato in Europa, e l’ormai celebre veicolo blindato Lince, che protegge le pattuglie dalle mine in agguato tra le insidiose piste afghane.