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Ferrero: svolta, la Germania ora premia la sinistra
I risultati delle elezioni regionali di domenica 30 agosto nei tre lander tedeschi, hanno visto un importante e significativo successo della Linke. Rifondazione Comunista esprime tutta la sua gioia per questo risultato, congratulandosi con i compagni della Linke, con cui da anni collaboriamo nel Partito della Sinistra Europea e del gruppo Gue-Ngl. Lo abbiamo potuto fare personalmente proprio ieri sera, a Venezia, in occasione di un dibattito sul futuro della sinistra a cui ha partecipato Lothar Bisky, neo eletto presidente del gruppo della Sinistra Unita europea e portavoce, insieme ad Oskar Lafointane , della Linke.
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Pallante: cambiamo politica, riprendiamoci il futuro
La Decrescita (del Pil) non è il problema, ma la soluzione, perché il Pil è gonfiato da sprechi e veleni: è il certificato di bancarotta di un’economia obsoleta, fallimentare e insostenibile, denunciata da una crisi ormai planetaria, sociale e ambientale, provocata dall’ideologia miope della crescita, sulla quale la politica si è appiattita. «Destra e sinistra sono solo due varianti: si dividono su come distribuire il reddito, ma non su come produrlo, mentre il mondo sta collassando proprio per eccesso di produzione, per crescita cieca». Maurizio Pallante, fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, lancia una proposta decisiva: scendere in campo direttamente, per costringere la politica a cambiare rotta.
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Bob Dylan, un disco di Natale per sfamare i poveri
A ferragosto, la polizia del New Jersey lo aveva fermato per strada, scambiandolo per un vecchio vagabondo. «Sono Bob Dylan», ha spiegato, ma gli agenti non gli hanno creduto e l’hanno scortato all’albergo dove aveva lasciato i documenti. Ai poveri, comunque, Dylan stava pensando: si intitola “Christmas in the Heart”, Natale nel cuore, il disco natalizio che la Columbia Records lancerà il 13 ottobre. Babbo Natale d’eccezione, il menestrello di Duluth devolverà i proventi in beneficenza: le royalties andranno all’organizzazione “Feeding America”, che conta di utilizzarle per nutrire 1,4 milioni di famiglie indigenti, almeno durante le festività natalizie. «E’ una tragedia che la gente vada ancora a letto affamata»
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Fini: migrazioni bibliche, no a politiche razziste
Il tema dell’immigrazione non deve essere piegato alla «propaganda quotidiana». Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, è intervenuto il 26 agosto alla Festa del Pd di Genova lanciando un severo monito al governo Berlusconi dopo le aspre polemiche degli ultimi giorni, come lo scontro che ha opposto Lega Nord e Vaticano sul “respingimento” in mare dei migranti, molti dei quali bisognosi di diritto d’asilo. «Affrontare un tema così grande, con un’ottica riduttiva, rischia di non portarci da nessun parte: l’approccio emotivo e fondato soltanto sulla questione della sicurezza dei cittadini italiani è miope e sbagliato».
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La nuova Italia: dai migranti il 10% del Pil
Igor Lowe ha le dita affusolate e lo sguardo fiero. Un completo grigio con la camicia bianca, cangiante sulla pelle nera. Parla un italiano senza incertezze. Da quattro anni vive a Reggio Emilia. Viene dal Camerun, da Bafusam, parte francofona del paese. E sta per laurearsi in Analisi e gestione finanziaria alla facoltà di Economia dell’Università di Modena. L’Università Marco Biagi. «Mi piacerebbe fare l’analista finanziario nel mercato delle energie rinnovabili, un mercato che potrebbe essere un’opportunità anche per l’Africa». Questo ragazzo straniero di 26 anni ha fatto il servizio civile volontario in Italia.
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Cedolin: tradita dai politici, la val Susa resta No-Tav
Esiste una domanda che quasi tutti, contrari o favorevoli all’alta velocità, semplici cittadini o uomini politici, fautori della crescita o attivisti della decrescita, sindacalisti, poliziotti o industriali, stanno continuando a porsi con sempre più insistenza. Quando fra qualche mese o qualche anno in val di Susa torneranno le ruspe per iniziare la costruzione del Tav Torino – Lione e la valle verrà nuovamente militarizzata come si trattasse dell’Afghanistan, la reazione popolare sarà dirompente e decisiva come lo fu nel 2005? Per tentare di darci una risposta occorre ripercorrere gli ultimi 3 anni, al fine di comprendere se ed in quale misura gli accadimenti succedutisi abbiano intaccato la compattezza del movimento No Tav
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L’isola di Neruda, dove il mare inventa la poesia
Quando Neruda l’avvistò dal mare, in una gita da Santiago, la casetta era un’umile costruzione di legno di proprietà del marinaio Eladio Sobrino. Don Pablo la comprò pensando di rifugiarsi lì con le sue muse, lontano dalla baraonda che la sua poesia e la sua attività politica cominciavano a provocare. Siamo molto lontani dal premio Nobel, che arriverà nel 1971. E ad anni luce da quella casa che oggi è un raffinato museo visitato dai turisti di tutto il mondo, che hanno l’ impressione di non essere stati in Cile se non mettono piede nella dimora del poeta. A Isla Negra si arriva da Santiago percorrendo, in poco più di un’ ora, una comoda autostrada.
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Perché i media non possono dire la verità
C’è qualcosa di ingenuo in alcune delle critiche che vengono rivolte quotidianamente ai mezzi di comunicazione di massa: che essi non sollevino alcuni problemi; che essi non trattino alcuni temi; che essi utilizzino un determinato linguaggio; che essi sostengano sistematicamente e all’unisono determinati interessi; che essi oscurino giornalisti o politici che contrastino quegli interessi (ma invero, in questo momento storico, di simili politici non se ne vede nemmeno l’ombra). Critiche ingenue, perché hanno ad oggetto profili che non possono essere se non come sono. Sicché si pretendono, diremmo quasi infantilmente, dalla “libera stampa” e dalla “libera televisione”, contegni, scelte, indirizzi
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I vescovi: contro i migranti, leggi disumane
«L’ennesima tragedia, in cui dei deboli muoiono per l’indifferenza dei forti o a causa di leggi contrarie ai principi dell’umanità e della carità». Così il vescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, definisce sul “Corriere della Sera” la vicenda dei migranti morti in mare al largo di Lampedusa. «Questa ennesima tragedia – dice il vescovo – deve farci riflettere, interrogare ma soprattutto farci sentire colpevoli: ci stiamo sempre più allontanando dal Vangelo, con le nostre omissioni stiamo uccidendo nuovamente il Cristo». E’ «contrario al principio della vita», aggiunge, non aiutare «questi poveri fratelli mentre sono in condizioni precarie, in balia del mare».
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Strage di naufraghi, violata la legge del mare
Sono arrivati in cinque. Erano ischeletriti, cotti dal sole che martella, in agosto, sul canale di Sicilia. Ma il barcone, era grande: ce ne stipano ottanta, i trafficanti in Libia, di migranti, su barche così. Affastellati uno sull’altro come bidoni, schiena a schiena, gli ultimi seduti sui bordi, i piedi che penzolano sull’acqua. E dunque quel barcone vuoto, con cinque naufraghi appena, è stato il segno della tragedia. Laggiù a 12 miglia da Lampedusa, ai margini estremi dell’Europa, un relitto di fantasmi. Cinque vivi e forse più di settanta morti, in venti giorni di peregrinazione cieca nel Mediterraneo.
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Golpe, l’Honduras come il Cile di Pinochet?
A un mese e mezzo dal colpo di Stato la resistenza del popolo honduregno non cessa e anzi si moltiplica. Così come si moltiplica la repressione con il dittatore Roberto Micheletti che è tornato ad imporre il pugno di ferro del coprifuoco. Per sette settimane il popolo honduregno ha continuato a manifestare contro il colpo di Stato sommando forze nel crescente disinteresse internazionale. Ora continua a manifestare ma in un contesto sempre più confuso fatto di sinistre manovre, con l’infiltrazione nelle manifestazioni di provocatori tendenti a causare un caos che favorisce i golpisti e mentre organizzazioni per i diritti umani mandano rapporti sempre più allarmanti.
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Galtung: Turchia ed Euro-Cina dopo il declino Usa
Ovviamente la Turchia diverrà membro dell’Unione Europea, col sostegno francese e tedesco. Ci vorrà un po’, ma hanno un bisogno reciproco. Il matrimonio è scritto nelle stelle. Quando, è più difficile dire. Probabilmente per il 2015, sicuramente per il 2020; può anche arrivare molto prima per ragioni da esplorare. Chiarisco perché. Una volta (nel 1980) predissi il declino e la caduta dell’impero Sovietico, cominciando dal Muro di Berlino, di lì a dieci anni; e (nel 2000) predissi il declino e la caduta dell’impero Usa, non del paese Usa, per molti versi meraviglioso, entro vent’anni.