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Archivio della Categoria: ‘idee’

  • Non è facile essere giovani in un mondo vecchio

    Scritto il 26/12/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Provate, se avete più di quarant’anni, a far parte di una generazione che si è sempre sentita dire che è fortunata perché ha avuto tutto. Provate ad immaginare, per una volta, che cosa voglia dire davvero avere tutto. O pensare di averlo, almeno. Credete che sia facile dare un senso alla propria vita? Provate a vivere in un mondo in cui tutto è già stato detto, o fatto, o scoperto, o inventato, o addirittura vissuto. Un mondo in cui i vostri padri possono vantarsi di aver costruito tutto da soli. Immaginate di non trovarvi sempre e comunque a vostro agio, in questo mondo costruito “per voi”, soprattutto quando ne avete molte ragioni per farlo.

  • Studenti e operai, l’unica vera opposizione civile

    Scritto il 26/12/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Il regime progetta il fascismo per via legale. Questo annunciano la repressione preventiva di Gasparri e le minacce “stile mafia” di Berlusconi a magistrati e Corte costituzionale. Per impedirlo, le cosiddette opposizioni progettano una definitiva sconfitta: questo annunciano il capo chino del Terzo polo, le dispute da capponi della nomenklatura Pd, le reazioni dei vertici Idv all’esplodere della questione morale. Con queste “opposizioni”, il percorso verso il fascismo legale del Putin di Arcore è in carrozza. Per fortuna che un’altra opposizione c’è. Vera. Sempre più forte, per radicamento e ampiezza.

  • L’America a Torino: la Fiat esilia i difensori degli operai

    Scritto il 25/12/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    L’accordo per la nuova società che gestirà Mirafiori segna una brutta svolta nelle relazioni industriali in Italia. Esclude la Fiom, che sin dagli anni del dopoguerra è stato il sindacato di maggior peso nel grande stabilimento torinese. Inasprisce deliberatamente il conflitto tra i maggiori sindacati nazionali: Fiom-Cgil da una parte, tutti gli altri contro. Divide i sindacati in un momento in cui i lavoratori dipendenti, di fronte alle cifre drammatiche della disoccupazione, della cassa integrazione e del lavoro precario, avrebbero il massimo bisogno di sindacati uniti per poter uscire dalla insicurezza sociale ed economica che li attanaglia. In presenza, per di più, di un governo del tutto inerte di fronte ai costi umani della crisi.

  • Le forbici del diavolo: se Tremonti taglia l’editoria

    Scritto il 25/12/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    E’ un atto proditorio, una vigliaccata, un colpo sparato alle spalle del pluralismo editoriale. Un testo miserabile. Non ci sono altre definizioni possibili per la scelta del ministro Tremonti di riprendersi tutti i soldi che erano stati stanziati nella recente ex finanziaria e di destinarli al reintegro del “cinque per mille”. Il fondo per l’editoria era già stato tagliato e solo parzialmente reintegrato grazie ad una durissima battaglia che aveva visto insieme centinaia tra parlamentari, organizzazioni sindacali dei giornalisti, Mediacoop, decine di giornali a cominciare da “Liberazione”.

  • Rapinare i risparmiatori: truffa decisa da banche e governi

    Scritto il 23/12/10 • nella Categoria: idee • (3)

    Titoli tossici, divenuti carta straccia una volta scoppiata la bolla immobiliare; il bluff di mutui senza copertura, di quote azionarie senza capitali e senza più valore commerciale né relazioni con l’economia reale. Grande crisi? No, grande truffa. Organizzata dagli Stati, con la complicità delle banche centrali. Obiettivo: derubare i cittadini. Letteralmente: espropriarli dei loro risparmi, per alimentare il grande flusso del capitalismo finanziario globale: hi-tech e spese militari in primis. Tutto legale, naturalmente. Perché sono stati gli stessi “truffatori” a manipolare le leggi per agevolare il grande saccheggio. Lo afferma un importante economista, Bruno Amoroso, docente all’università danese di Roskilde.

  • Rivoluzione culturale: unire movimenti e battaglie civili

    Scritto il 23/12/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Un nuovo soggetto politico, l’unico che rifiuti in partenza il presupposto che accomuna destra e sinistra: la crescita. «Il momento è maturo», afferma Maurizio Pallante, presidente del Movimento per la Decrescita Felice. Obiettivo: una piattaforma comune per unire i movimenti che stanno sorgendo in tutta Italia a difesa dei territori minacciati. Oltre ad ogni singola battaglia locale, c’è una visione precisa: va bocciato l’attuale modello di sviluppo. Bisogna offrire un orizzonte diverso, di grande respiro culturale: strategie per un futuro praticabile, non più assediato dai disastri e dalle continue crisi provocate dal dogma della crescita industriale infinita, che sta portando il mondo al collasso terminale.

  • Pallante: ma la crescita non è il rimedio, è il male

    Scritto il 23/12/10 • nella Categoria: idee • (1)

    Se il mondo sta franando, è perché ha preteso di crescere in modo folle. La grande crisi? E’ quella della crescita. Finisce un ciclo di 250 anni, quello dell’industria. La politica? Si è limitata a servire l’economia della crescita esponenziale. E adesso che la crescita è finita, perché stanno finendo le risorse planetarie, ecco lo spettacolo del collasso globale: crisi economica, sociale, ecologica, morale. Il denaro come unico valore, la guerra come unica soluzione. La società occidentale sbanda, si disintegra, senza che l’economia riesca a trovare vie d’uscita. Siamo alla vigilia di una catastrofe? Forse. A meno che non si capovolga lo scenario: la crisi è un’occasione d’oro per la rivoluzione culturale di cui il mondo ha bisogno.

  • Super-banchieri: un club di delinquenti decide tutto

    Scritto il 22/12/10 • nella Categoria: idee • (7)

    A proposito di complottisti: dedichiamo questo commento a Pigi Battista e a tutti quelli che sostengono sempre, invariabilmente, le versioni ufficiali. Adesso ne abbiamo una nuova, quasi ufficiale ma, sfortunatamente, complottista al cento per cento. E’ del New York Times, e scommetto un milione di euro che né Pierluigi Battista, né Riotta, né De Bortoli, né nessun altro di questa risma ne parlerà ugualmente, anche se viene dal New York Times. Sembra una favoletta: ci sono nove-banche-nove, che si riuniscono una volta al mese da qualche parte a Manhattan, per decidere quanti milioni di disoccupati creare, quanta gente ridurre alla disperazione, quanti bambini devono morire di fame – in Africa, in Asia, non importa dove.

  • Generazione rabbia: nessuno fermerà quel furore

    Scritto il 21/12/10 • nella Categoria: idee • (1)

    Ho manifestato i miei sdegni e i miei aneliti per le strade d’Italia dal 1968 al 1977. Ho smesso di farlo a Bologna, una bella mattina di fine estate quando, arrivato in ritardo al corteo delle “mitiche” giornate contro la repressione, lo lasciai sfilare da cima a fondo senza trovare dove inserirmi, senza riconoscermi in nessuno dei gruppi, delle facce, degli slogan, degli abbigliamenti. Ero diventato troppo vecchio per quella roba, o troppo prudente, o troppo saggio, o troppo codardo; non so, ma ero davvero e definitivamente da un’altra parte.

  • Destra e sinistra, sorde alla protesta dei non-rappresentati

    Scritto il 20/12/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Impossibile riassumere compiutamente quanto è accaduto il 14 dicembre nel centro della Capitale, in mezzo alle letture contrastanti che si sovrappongono di ora in ora. Però sono molti i segnali che fanno pensare a una situazione nuova, che investe sin da adesso il futuro della nostra repubblica, chiamata a gestire l’enorme problema di un’intera generazione disperata (letteralmente: senza speranze) e priva di prospettive. Il ministro mordi-poliziotti Maroni e il presidente dei senatori Pdl Gasparri vogliono gestire la novità con soluzioni anticostituzionali.

  • Ascoltare la piazza: condannare la violenza non basta

    Scritto il 20/12/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Molti sono rimasti colpiti da quel che è accaduto ad Annozero, al netto delle scalmane del cosiddetto ministro Ignazio La Rissa. Colpiti dal reportage di Ruotolo sugli scontri del 14 dicembre, dove migliaia di studenti solidarizzavano con i pochi violenti. Colpiti dall’atteggiamento dei politici, che pretendevano dagli studenti un’abiura della violenza come precondizione per discutere con loro. Colpiti dall’atteggiamento degli studenti, che non prendevano affatto le distanze, anzi rilanciavano: «Sono due anni che protestiamo pacificamente contro la legge e i tagli della Gelmini e il sottostante progetto di precarizzazione sociale, ma nessuno ci ha ascoltati, nessuno ha parlato con noi. Vi accorgete di noi solo ora che abbiamo abbandonato le buone maniere».

  • Generazione tradita dalla grande menzogna sul futuro

    Scritto il 19/12/10 • nella Categoria: idee • (Commenti disabilitati)

    Trovo insopportabile il modo in cui in questi giorni si è discusso del movimento degli studenti e delle varie forme di insorgenza che si stanno manifestando. Tutti pronti a scandalizzarsi per il minimo gesto di devianza come se ci muovessimo in un ambiente politico-istituzionale perfetto, corretto, eticamente inappuntabile Non ci sto a buttare la croce addosso agli studenti. Trovo che sia un movimento post-politico. Ci sono anche i migranti che salgono sulle gru o gli operai di Pomigliano che si ribellano ai ricatti. E’ un pezzo di società che fa da sé, che ha staccato la spina, che ha capito che le dinamiche politico-istituzionali e la propria vita sono due mondi separati.

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