Archivio del Tag ‘abominio’
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Addio Giorgio Bocca, l’ultimo partigiano della verità
«Io sono l’ultimo», grida il ribelle di Auschwitz. Ha già al collo la corda del boia nazista, e le sue parole dilagano nel deserto raggelato del terrore sulla Appelplatz, davanti ai prigionieri schierati per lo spettacolo, con la testa china e piena di vergogna per il coraggio solitario e irraggiungibile di quell’oscuro individuo senza nome che aveva osato sfidare la legge infernale del lager. E’ una delle pagine memorabili del diario universale di Primo Levi dal campo di sterminio. “Sì, questo era un uomo”, scrisse Giorgio Bocca in un altrettanto memorabile articolo di fondo, su “Repubblica”, per prendere commiato dal grande scrittore torinese: stesso nitore spietato, stessa fermezza. Una lucidità titanica, più forte dell’emozione, coltivata giorno per giorno da una sorta di religione laica, in nome di un umanesimo irriducibile.
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Assassinati per venderne il grasso all’industria cosmetica
Dalla temuta leggenda, all’agghiacciante realtà. Da circa trent’anni, in Perù una banda di killer seriali avrebbe ucciso almeno 60 contadini delle regioni di Huanuco e Pasco, a 450 chilometri al nord est di Lima, per estrarre dai loro corpi grasso da vendere, a 15.000 dollari al litro, ad aziende europee che lo utilizzavano per fabbricare prodotti cosmetici. Lo hanno sostenuto, nella loro confessione, quattro arrestati. Due, si è appreso solo ora, erano stati bloccati il 3 novembre scorso mentre si apprestavano a ritirare alla Posta un involucro di plastica con dentro il grasso di un contadino assassinato lo scorso settembre.
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Vaccinarsi, con Primo Levi, dal cancro del negazionismo
Chiedere perdono agli ebrei? Impossibile. Sono arroganti, tracotanti, bugiardi. Pretendono che il mondo chieda loro scusa, all’infinito, per i crimini della Shoah, sicuramente una persecuzione risalente a settant’anni fa, ma non certo un genocidio: non ci sono prove che siano state sterminate sei milioni di persone, men che meno nelle camere a gas. Fantasie, invenzioni. Leggende. E’ la tesi che un ricercatore dell’università La Sapienza di Roma espone ora sui numerosi blog di cui è curatore. L’ennesimo scandalo del delirio negazionista.
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Israele minaccia: ora la verità su Cecenia e Afghanistan
«Chi ha votato “sì” sappia che la prossima volta toccherà alla Nato in Afghanistan o ai russi in Cecenia». La frase è stata attribuita ad Eli Yishai, ministro dell’interno del governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu, all’indomani del clamoroso “verdetto” di Ginevra con il quale il Consiglio per i diritti umani dell’Onu ha approvato, a larga maggioranza, il Rapporto Goldstone sui crimini di Israele nella Striscia di Gaza durante l’operazione Piombo Fuso.