Archivio del Tag ‘clandestinità’
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Sterminati dalla Chiesa: così morirono gli Eretici del Lago
Bagnolo San Vito, provincia di Mantova. Dal XII al XIV secolo questa cittadina e le zone circostanti sono state un centro molto importante di diffusione dell’eresia catara. Una violenta persecuzione ha cancellato dalla faccia della terra i segni di questa religione. Nel libro “Gli eretici sul lago”, Vittorio Sabbadini ripercorre la storia del movimento cataro e le vicende locali, per far tornare a vivere la memoria di uno dei movimenti religiosi più importanti e rivoluzionari della storia. «Voglio ricordare con grande affetto e molta stima tutti i nostri concittadini bagnolesi e mantovani, vescovi, perfetti, perfette e credenti nella fede catara bagnolese, alla quale sono rimasti fedeli sino alla fine, con l’ingenua utopia di voler fermare il mondo»: così scrive Sabbadini nel commosso incipit del suo saggio. Con passione e sdegno, lo studioso racconta l’odissea di molti suoi antenati, centinaia di suoi concittadini perseguitati e poi sterminati.
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Atene, tecnocrati Ue nel panico: vietato farsi riconoscere
Atene come Kabul: ormai è zona di guerra, almeno per i funzionari dell’Unione Europea. Che hanno ricevuto istruzioni sconcertanti: stare lontano dalle piazze, rintanarsi in casa, sprangare le finestre. E soprattutto: non farsi riconoscere come funzionari di Bruxelles, perché sarebbe pericoloso: «Attenzione a documenti, badge di identificazione o altri oggetti che dimostrino l’affiliazione di primo piano alle istituzioni europee». Lo rivela il giornale “To Vima”, che ha reso pubblico l’incredibile vademecum distribuito dalla Commissione Europea ai suoi uomini in missione nella capitale ellenica: evitare le “zone calde” e le manifestazioni, anche a costo di dover annullare riunioni importanti. Letteralmente: «Non stare dietro le finestre o sul portone di un palazzo per guardar passare il corteo: la vostra presenza potrebbe provocare una reazione aggressiva da parte dei manifestanti». E ancora: «Chiudere le finestre della stanza, in modo da non essere soggetti a possibili usi di gas lacrimogeni da parte della polizia». E restare anonimi, come gangster latitanti o spericolati 007 in territorio nemico.
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Renzi fa le pulci a Bersani, mentre l’Europa spolpa l’Italia
Il peso economico degli assunti del Pd vale ogni anno circa 12,5 milioni di euro, cui vanno sommati i soldi pubblici che escono dalle Camere: solo per Montecitorio, scrive il “Fatto Quotidiano”, il gruppo ha ricevuto per ogni anno di legislatura 9,5 milioni di euro, ovvero un milione in più delle stime del “dossier” Renzi, fatto circolare per terremotare la segreteria Bersani alle prese con le manovre post-elettorali, tra gli amletici grillini e il “malato” Berlusconi inseguito dai magistrati. Dilagano sui media – da “Dagospia” in giù – le cifre dei presunti stipendi di segretarie e funzionari: se Bersani accettasse di abolire il finanziamento pubblico ai partiti, sostiene il sindaco di Firenze, significherebbe «fare la pace non con me, ma con gli italiani». Questo il tenore del dibattito politico, in un paese dove una regione avanzata come il Piemonte è costretta a cedere alla finanza privata i propri ospedali, visto che lo Stato – devastato dal regime dell’euro e piegato dal “Rigor Montis” – non è più in grado di ripianare le spese vitali per la salute pubblica.
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Monti: sanità senza soldi. Staccheremo la spina ai malati?
Via gli ospedali: costano troppo. E i malati? Pazienza, si arrangino. Chi se lo può permettere, si rivolgerà a cliniche private. Neppure i peggiori tangentocrati del passato erano mai arrivati a tanto: minacciare di chiudere il servizio sanitario nazionale, per presunta mancanza di fondi, è l’ennesimo record del salvatore della patria spedito a Palazzo Chigi direttamente dalla Goldman Sachs, dai Bilderberg e della Trilaterale, col placet di Napolitano, di Bersani e degli altri candidati alle primarie del centrosinistra. Presto, dichiara testualmente Monti il 27 novembre 2012, non sarà più possibile garantire la sostenibilità finanziaria del sistema sanitario nazionale. Spaventato dalle immediate reazioni suscitate («Se vuole privatizzare la sanità, lo dica», avverte Susanna Camusso della Cgil), il professore tenta di smentirsi in capo a una manciata di minuti: non è a rischio la sostenibilità finanziaria, si contraddice il premier, ma – aggiunge – è necessario trovare altre modalità per sostenere i costi della sanità pubblica.
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Orrore, premiati i boia dell’Europa: un Nobel da rifiutare
Di fronte a una notizia come quella che proviene da Oslo si resta sgomenti: servirebbe una mobilitazione internazionale per rifiutare il Nobel per la Pace incredibilmente assegnato alla tecnocrazia-fantasma che, abusando dei diritti dei popoli europei, governa il continente senz’ombra di democrazia e ormai lo affama in modo spietato, a colpi di diktat scellerati e sordi a ogni voce di protesta. Per come è attualmente costituita, l’Unione Europea – dominata da un direttorio di non-eletti, la famigerata Commissione – si configura come una struttura di potere arcaica, di natura imperiale e pre-moderna, nemica del diritto e delle libere Costituzioni degli Stati democratici sorti dall’immane lotta contro il nazifascismo tra le macerie del vecchio continente alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
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Ida Magli: come previsto, l’euro è la rovina dell’Europa
«Spero che i pochi amici che abbiamo, che vogliono bene all’Italia, spingano i politici a uscire dall’euro». Problema numero uno, i politici: «Ormai sono un’ombra, degli spettri nel Parlamento». Parola di Ida Magli, autorevole antropologa: una delle poche voci, vent’anni fa, a mettere in guardia gli italiani dal trionfalismo europeista che – col Trattato di Maastricht – pose le condizioni per il “massacro sociale” con cui oggi facciamo i conti: privatizzazione del debito pubblico a vantaggio della finanza speculativa e fine della moneta sovrana, arma fondamentale per gestire le crisi proteggendo i cittadini. Risultato: il debito – storico motore dello sviluppo sociale – ora diventa un incubo, e costringe gli Stati sotto ricatto a svendere i “gioielli di famiglia” alle stesse multinazionali che, attraverso la grande finanza e i suoi emissari – Bce e Commissione Europea – hanno manovrato per scatenare il panico con un obiettivo chiaro: fare man bassa dei beni comuni, ovvero l’ultimo terreno di conquista rimasto, in un’economia ridotta in mutande.
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Vattimo: ho paura della polizia, grazie al governo fascista
Cari amici NoTav, se nei prossimi giorni mi capiterà di non venire alle manifestazioni in valle non sarà (solo) a causa di altri impegni, sarà principalmente perché ho paura. Lo confesso senza pudore, e tanto più esplicitamente quanto più mi sembra un sentimento nuovo, che non avevo più provato da tanti anni, almeno dai fatti di piazza Statuto (governo Tambroni, un millennio fa), anche perché ai tempi del G8 di Genova ero, fortunatamente per me, all’estero per lavoro. Dagli anni di Tambroni porto sempre con me il ricordo di un suggerimento a cui penso con un certo umorismo: quando stai per andare alla manifestazione non mangiare o mangia poco, perché se ti sparano nello stomaco vuoto è più facile che la ferita si rimargini. Non ho mai avuto modo di verificare se è vero.
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L’Islam clandestino non giova all’Italia
A chi giova un Islam illegale, clandestino e messo ai margini della società? Bisogna partire da questa domanda per comprendere il senso della proposta, che tanto clamore ha suscitato, lanciata nei giorni scorsi ad Asolo, al seminario annuale delle due fondazioni, “Italianieuropei” e “Farefuturo”, guidate rispettivamente da Massimo D’Alema e Gianfranco Fini: proposta che prevede la possibilità di inserire l’insegnamento facoltativo della religione islamica nell’ordinamento scolastico nazionale.
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I giuristi: la clandestinità non può essere reato
La clandestinità non può essere in nessun caso considerata di per sé un reato, in base alla Costituzione italiana. Sono i più importanti esperti di legge a scendere in campo, e a muso duro, contro il disegno di legge ora in discussione al Senato; disegno che, se passasse, introdurrebbe nel nostro Paese il reato di immigrazione clandestina, contribuendo così a criminalizzare in modo definitivo il dramma sociale dell’immigrazione. La norma che il governo vorrebbe introdurre, ribadiscono i maggiori giuristi italiani, non ha alcun fondamento.